10 May, 2024
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Le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente hanno convocato l’assemblea straordinaria dei metalmeccanici per il 31 ottobre 2023

Le Segreterie Territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente hanno convocato l’assemblea generale straordinaria di tutte le aziende e dei percettori di mobilità in deroga per martedì 31 ottobre, dalle ore 8.00 alle ore 10.00. davanti al municipio di Portoscuso.

«La situazione tra i metalmeccanici è esplosiva si legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente -. Non c’è settore, filiera, industria o azienda metalmeccanica, che possa salvarsi dalla mancata politica industriale in atto. Mancate scelte stanno determinando il declino industriale, che rischia di cancellare la storia e la produttività dell’intero polo industriale di Portovesme. Nei tavoli e nei confronti istituzionali si dichiarano le strategicità delle produzioni ma allo stesso tempo non si è conseguenti alle dichiarazioni, con azioni o atti, che garantiscano le ripartenze o le attuali produzioni. Oltre 1.000 lavoratrici/ lavoratori metalmeccanici rischiano di essere licenziate/i o perdere l’attuale ammortizzatore sociale legato all’area di crisi complessa di Portovesme.»

Le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente hanno fatto l’analisi delle vertenze in atto.

«Sideralloys: l’incontro al MIMIT tenuto il 10/10/2023 ha evidenziato che i temi fondamentali per avere certezze sul rilancio della fabbrica di alluminio primario hanno una scadenza imminente, il 31/12/2023. Infatti in questa data scadono: a) L’accordo di programma fra Sider Alloys, Invitalia e Regione Sardegna. b) Il finanziamento richiesto dalla Sider Alloys con garanzia Sace, in base alla L. 50 del maggio 2022. Che fine ha fatto l’impegno preso al MIMIT dall’assessora dell’Industria di convocare il tavolo di confronto il 3/11/2023? Senza la soluzione di questi punti perderanno il lavoro circa 250 persone, salterà per aria il rilancio produttivo di alluminio primario, quello occupazionale che doveva coinvolgere le 350 persone in mobilità; risulterebbero buttati per aria, i soldi utilizzati dalla Regione per la formazione dei lavoratori effettuata l’anno scorso.

Portovesme srl-Glencore: l’incertezza sul futuro nelle produzioni di piombo e zinco, unita alla ipotetica riconversione dello stabilimento, ha portato a una drastica riduzione della forza lavoro operante in stabilimento. La fermata delle produzioni di piombo e zinco voluta dalla Glencore lascerà aziende e lavoratori degli appalti sprovvisti degli strumenti per garantire il mantenimento della forza lavoro delle aziende in appalto nella eventuale ripartenza/riconversione. Siamo ben oltre l’anticamera del licenziamento, o si trovano soluzioni o siamo già in quella fase. I lavoratori coinvolti in questa gravissima situazione già dal mese di febbraio 2024 saranno oltre 300, ma si raddoppieranno nel giro di qualche mese. Diventa fondamentale trovare soluzioni con carattere di urgenza per evitare le procedure di licenziamento collettivo oramai imminenti.

Portovesme srl-Glencore San Gavino Monreale: la denuncia presso gli organi di stampa di un lavoratore, che dopo sei mesi non ha ancora ricevuto il pagamento della cassa integrazione, dimostra la preoccupante lungaggine della burocrazia negli iter procedurali per arrivare al pagamento della cassa integrazione, davanti al peggiorare della situazione che si sta delineando, l’Inps deve uniformare i sistemi e garantire procedure snelle e autorizzazioni più rapide.

Centrale Enel di Portovesme: il PNIEC fissa la decarbonizzazione al 31/12/2025. Per gli sviluppi che si conoscono questa data dovrebbe slittare. Tuttavia, occorre occuparsi con urgenza dei lavoratori operanti in centrale, che si sentono sempre più precari a causa della mancata essenzialità della centrale, che richiede sempre minori lavorazioni da effettuare per le produzioni e/o le manutenzioni. L’ENEL ha la grossissima responsabilità di questa perdita occupazionale. La multinazionale deve favorire la ripresa di quel dialogo aperto mesi fa in assessorato all’Industria; l’intento del sindacato era ed è quello di dare corso all’avvio di progetti di rilancio industriale, tendenti a garantire l’occupazione che si perderà. Siamo stati presi in giro! abbiamo partecipato a incontri farsa, con la compartecipazione dell’assessorato all’Industria, con il solo scopo di prendere tempo, pensando che avremmo rinunciato alle rivendicazioni. In centrale operano circa 300 lavoratori degli appalti, questi, col tempo, perderanno il lavoro; nell’immediato la più importante azienda operante presso la centrale, terminerà gli ammortizzatori sociali il 31/12/2023.»

«Constatiamo con rammarico che riguardo agli investimenti derivanti dal Just transition fund, mentre nel Tarantino si sta dando corpo a importanti progettualità nel nostro territorio non esiste alcun progetto a conoscenza delle organizzazioni sindacali che possa o faccia pensare a una idea di rilancio di qualche tipoconcludono le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente -. Una vergogna a cui occorre porre rimedio con urgenza. Mobilità. Sono circa 450 i lavoratori collegati agli ammortizzatori in deroga per le aree di crisi complessa. La scadenza della concessione della mobilità ha sempre la stessa data: 31/12/2023. La gravissima situazione annunciata brevemente nei punti sopra riportati, sarà discussa nell’assemblea generale straordinaria, in cui si valuteranno le ulteriori iniziative da intraprendere, senza escludere nessun tipo di mobilitazione! FIOM-FSM-UILM, annunceranno le mobilitazioni che intenderanno attuare, al termine dell’assemblea e del confronto con i Sindaci del territorio.»

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