Sabato 14 giugno la sala convegni “F.lli Fois”, a Portoscuso, ospiterà una conferenza sulla donazione di sangue
Sabato 14 giugno, dalle 17.30, la sala convegni “F.lli Fois”, a Portoscuso, ospiterà una conferenza in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, organizzata dall’Avis comunale di Portoscuso, con il patrocinio del comune di Portoscuso, ASido e ThaladssAzione, e la collaborazione di Althunnus Tonnare Sulcitane srl.
Dopo i saluti del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, interverranno: la dottoressa Maria Serrau, dirigente medico del Centro trasfusionale della Asl Sulcis Iglesiente, su “Una donazione di sangue può salvare una vita”; Graziano Castelli, presidente dell’Avis provinciale Carbonia Iglesias, su “La donazione di sangue in Sardegna e nella nostra Provincia”; la dottoressa Carlotta Locci, dirigente medico del Centro trasfusionale della Asl Sulcis Iglesiente, su “HHT è davvero una malattia rara?”, con la testimonianza della coordinatrice regionale HHT onlus Giorgia Grussu; Graziella Secci, presidente di ThalassAzione, su “L’esperienza di vita grazie al dono”; il dottor Paolo Angioni, responsabile scientifico AIL, su “La sottile linea rossa”; Pinuccio Collu, dirigente Aido, su “Il sì alla donazione degli organi: un gesto di solidarietà e responsabilità sociale”. Porterà i suoi saluti don Antonio Mura, parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu e responsabile dell’ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Iglesias.
La conferenza verrà presentata dalla dottoressa Giancarla Sussarello, presidente dell’Avis comunale di Portoscuso.
Nel 2024 analizzando i dati del centro nazionale sangue il fabbisogno regionale del 2024 è stato di quasi 105.000 sacche ed è stato coperto da poco meno di 79.000 da parte dei donatori sardi il resto è arrivato extra Sardegna…
Nel 2024 le donazioni da parte dei sardi sono state 2.500 unità in meno (indispensabili per i talassemici), insufficienti a garantire l’attività chirurgica regionale.
Donare il sangue, significa farsi diretti portavoce di un messaggio di solidarietà, altruismo e generosità incondizionati. Significa anche avere a cuore la salute e il benessere psico-fisico di sé, assumendo e promuovendo uno stile di vita sano basato su un’alimentazione corretta, su una costante attività fisica e sulla prevenzione di alcune patologie come quelle sessualmente trasmissibili. Però ci vuole costanza e continuità. Il 70,32% del sangue raccolto in Sardegna arriva dall’attività delle Avis comunali, che con spirito di abnegazione lavorano affinché le persone prendano coscienza che la donazione è un atto di amore verso se stessi e gli altri, indispensabile per la cura di tutti e maggiormente in Sardegna, regione ancora tormentata della talassemia. Tutti i cittadini hanno diritto a potersi curare e ad avere una vita.
La missione dell’Avis è promuovere la donazione di sangue volontaria, periodica, associata, gratuita, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e civismo
Un giorno una dottoressa immunologa disse: Grazie, ogni donazione è una goccia importantissima nel mare della solidarietà
A proposito della donazione Papa Francesco disse: in questi gesti per i quali uno non si aspetta nulla in cambio c’è la “carezza di Dio” .
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