5 December, 2025
Home2025Settembre (Page 14)

Sabato 6 settembre 2025, il servizio di Guardia Medica di Carbonia non potrà essere garantito nella fascia oraria dalle ore 10.00 alle ore 20.00.

Per eventuali necessità negli altri orari è possibile rivolgersi ai seguenti punti di Guardia Medica:
San Giovanni Suergiu – Via Bellini, 1
Bacu Abis – Piazza Lamarmora, 1
Sant’Antioco – Via della Rinascita, 23
Resta sempre attivo il numero unico 118 per le emergenze sanitarie.

Il 14 settembre, alle 16.00, scatta il campionato di Eccellenza: l’Iglesias gioca in casa con il Calangianus, il Carbonia sul campo della matrioola Tortolì. Sette giorni dopo, prima in casa per il Carbonia con il Taloro Gavoi e prima trasferta per l’Iglesias a Ossi, sul campo di una delle grandi favorite per la promozione in serie D, dove un anno fa si impose con un goal di Artur Sagitov, giocando il secondo tempo in dieci per l’espulsione di Fabrizio Alvarenga. Sabato 27 settembre l’Iglesias in casa con la Ferrini, il Carbonia sul campo del Sant’Elena, a Settimo San Pietro. Il 5 ottobre Carbonia in casa con la matricola Buddusò, l’Iglesias in casa con l’Ilvamaddalena, squadra retrocessa dalla serie D e attrezzata per cercare di tornarvi subito. Il 12 ottobre, alla quinta giornata, primo scontro di fuoco per il Carbonia a Tempio, mentre l’Iglesias giocherà al Tonino Frogheri di Nuoro con la Nuorese. Il derby è in programma alla 12ª giornata, il 30 novembre a Iglesias, il 4 aprile a Carbonia.

Nel girone d’andata non sono previste soste. Vacanze di Natale e fine anno dal 21 dicembre al 3 gennaio 2026, con ritorno in campo il 4 gennaio. Seconda pausa il 24 gennaio, la terza e ultima il 20 marzo.

 

Recentemente, in una cittadina del Sulcis, le campane hanno suonato “a morto” per la Sanità. In realtà la Sanità non è morta. E’ stata trasformata e il suo funzionamento suscita perplessità.
Nella nostra ASL 7 il percorso in discesa iniziò alla fine degli anni ‘90. Un esperto economista, di formazione bocconiana, parlando al popolo riunito dei dipendenti della ASL 7, nell’aula “Velio Spano” di Carbonia, spiegò che gli ospedali, nati per produrre “sanità”, avrebbero iniziato ad essere gestiti esattamente come si gestiscono le fabbriche che producono “bulloni”. Secondo le direttive, che stavano arrivando dagli esperti del Governo, i nuovi direttori delle ASL avrebbero dovuto ottenere risultati di “efficienza ed efficacia” attraverso metodi di tipo manageriale. Con questo significava che si doveva ottenere gli stessi risultati già ottenuti spendendo di meno e risparmiando sul numero dei dipendenti (medici, infermieri, amministrativi, tecnici) e sui posti letto. L’altra parola chiave per capire il nuovo metodo di gestione fu “accentramento”: i servizi distribuiti nei territori dovevano venire accentrati e unificati in un’unica sede. Ciò venne fatto e la Sanità “concreta” che avevamo fino ad allora conosciuto, fatta di malati, medici e infermieri, ridotti di numero col blocco delle assunzioni, cominciò a sciogliersi.
La Sanità ospedaliera di Carbonia ed Iglesias venne sminuita progressivamente e avvenne un fenomeno simile a quello che avviene ad un blocco di ghiaccio che si scioglie: divenne sfuggente come un “liquido” che sfugge tra le dita delle mani.
Il metodo di “liquefazione” dei servizi e della stessa struttura sociale non si limitò al campo sanitario. Stava avvenendo uno scambio di valori in molti settori del vivere comunitario. I nuovi economisti avevano invertito la scala di precedenza dei due scopi del lavoro umano: la soddisfazione dei bisogni dell’uomo e l’arricchimento. Il primo posto venne dato all’arricchimento, il secondo venne dato alla soddisfazione dei bisogni umani. L’inversione modificò radicalmente lo scopo per cui esistevano gli Ospedali. Non più la soddisfazione del bisogno dei singoli richiedenti assistenza ma il risparmio e l’incasso. I medici vennero obbligati a fare corsi per imparare a incassare di più con i DRG (metodi di pagamento delle prestazioni). Si iniziò a spendere di meno per il Welfare-state e si ridussero le risorse ad esso necessarie. Il metodo ignorava il fatto che, comunque, i bisogni dell’uomo sono insopprimibili e che, prima o poi, ottengono soddisfazione, ma a costi maggiorati. Il professor Zygmunt Bauman, sociologo, filosofo e professore all’Università di Leeds nello Yorkshire, venne incuriosito da questo nuovo metro dato ai valori umani e definì la nuova società che si stava formando “società liquida”.
Così definiva la precarietà delle istituzioni in continuo mutamento, e le relazioni umane divenute assolutamente instabili. Secondo Zygmunt Bauman l’instabilità del contesto sociale, in cui la solidarietà perde peso, consente lo sviluppo dell’individualismo dilagante. In tale contesto la perdita di fiducia nelle relazioni viene peggiorata dalle nuove tecnologie che alimentano una paradossale forma di isolamento digitale. Gli effetti della “modernità liquida”, come descritti da Zygmunt Bauman, si manifestano diffusamente nei rapporti con il lavoro, con la politica e i servizi sociali, e perfino nei rapporti all’interno dalla stessa famiglia e della coppia (la “coppia liquida”). Ne è conseguita anche la crisi progressiva dei partiti politici e dei sindacati, anch’essi progressivamente “liquefatti” e sfuggenti. I rapporti sociali finiscono per sfuggire al controllo dei cittadini, sia come singoli che come comunità all’interno delle grandi strutture sociali, come la sanità pubblica, e diviene molto difficile sovvenire sia ai propri bisogni che a quelli degli altri.

Fenomeni sociali come questo hanno bisogno di molti anni per maturare. Nel sistema sanitario-ospedaliero del Sulcis Iglesiente i passi della disgregazione liquefazione) del sistema sanitario sono avvenuti con una successione storica che è utile ricordare nel caso si volesse porvi riparo. L’ospedale Sirai, insieme all’intera città neocostruita di Carbonia, fino al 1946 era proprietà aziendale della ACAI e della Società Carbonifera Sarda. Quando la città divenne un Comune, l’ospedale passò sotto il suo controllo. Divenne Ente Ospedale Comunale, presieduto dal Sindaco, fino alla Grande Riforma di Tina Anselmi del 1978. Similmente avvenne con gli ospedali di Iglesias. Nacquero così la USL 7 (Carbonia) e la USL 16 (Iglesias). Gli Ospedali che erano allora proprietà dei Comuni divennero proprietà dello Stato ma vennero affidati alla amministrazione dei Comitati di Gestione, espressione di tutti i Comuni del Sulcis e dell’Iglesiente.
A dicembre 1992 il Governo legiferò producendo una nuova riforma sanitaria: la 502/1992 di Francesco de Lorenzo. Questa abolì i Comitati di Gestione eletti dai Comuni territoriali; trasformò le USL in “Aziende” e pose a dirigerle un “manager”. Figura monocratica nominata dalla giunta regionale. Le modifiche apportate da questa Riforma ebbero l’effetto di sottrarre del tutto, sia gli ospedali che la rete sanitaria territoriale, dal controllo dei Comuni. Fu il primo atto di dissociazione (liquefazione) del Sistema sanitario ospedaliero del Sulcis Iglesiente dal suo territorio. Nel 1999 la ministra Rosy Bindi, con la sua riforma n. 229/1999 confermò e rafforzò l’evoluzione in senso aziendale autonomo delle ASL. Per effetto di quella legge aumentava ulteriormente l’indipendenza aziendale e, contemporaneamente, i rappresentanti politici del territorio venivano radicalmente esclusi dal controllo della gestione sanitaria. Lo scopo virtuoso, dichiarato dal legislatore, era il mantenimento dell’equilibrio di bilancio. Gli effetti avversi collaterali che invece si produssero furono esattamente quelli previsti da Zygmunt Bauman: il controllo della Sanità sfuggiva dalle mani dei cittadini e dei loro rappresentanti politici. Oggi sia i sindaci che i cittadini non hanno più strumenti concreti per interferire a proprio vantaggio nella gestione della ASL. Il Sistema oggi è sotto il controllo totale di altri enti regionali (Assessorato e ARES) che hanno accentrato tutte le funzioni amministrative di programmazione, spesa e controllo.
Ai tempi degli Ospedali controllati dalle Amministrazioni Comunali locali, tra Carbonia e Iglesias esisteva una dotazione di 750 posti letto. Il Sirai di Carbonia ne aveva 384. La Chirurgia Generale del Sirai era dotata di 86 posti letto. La Medicina (I e II) ne aveva 130. Gli altri posti letto erano distribuiti tra Maternità, Pediatria, Ortopedia, Psichiatria, etc. Con le riforme che seguirono i posti letto ospedalieri vennero ridotti progressivamente a 24 in Chirurgia e a 30 circa in Medicina. La riduzione di posti letto (per acuti) ha comportato una minore necessità di Personale sanitario specializzato nei nostri ospedali. Il Personale ritenuto eccedente, una volta eliminato, non è stato più ripristinato; ciò rende impossibile riattivare i letti precedenti. Oggi i posti letto totali sono un centinaio a Carbonia e altrettanti ad Iglesias. Dai 750 posti letto dell’inizio di queste operazioni di “razionalizzazione” oggi ne mancano 550 circa. I pazienti non acuti finiscono nelle RSA o in altri ospedali, sia privati che pubblici di Cagliari e del Continente. Oltre alla diminuzione di posti letto è stata eseguita la soppressione funzionale di altri reparti come Pediatria, Ostetricia, Urologia, Traumatologia, Neurologia. Per alcuni di questi servizi specialistici è stato applicato il principio dello “accentramento” dei posti letto ad Iglesias. Ciò comporta certamente un risparmio economico nell’immediato. In futuro questo supposto risparmio si ritorcerà contro il bilancio della nostra ASL 7 perché quei pazienti che non hanno trovato posto si sono ricoverati presso altre strutture che dovranno essere ripagate. Alla fine dei conti, questa operazione avrà un costo molto alto. Abbiamo solo spostato il luogo dove si spendono i soldi: a Cagliari. I disagi conseguenti sono enormi.
Quelle leggi (Francesco De Lorenzo e Rosy Bindy) hanno avuto lo scopo di controllare la spesa sanitaria, in realtà hanno prodotto incertezza del servizio sanitario, delocalizzazione dei servizi, e mancate assunzioni (fenomeno dannoso quanto lo sono i licenziamenti).
Oggi ci troviamo con poco personale in pianta stabile e con molte convenzioni libero-professionali sia con medici dei Pronto Soccorso sia con agenzie interinali che ci prestano il loro personale per servizi come il CUP, le manutenzioni e altre attività essenziali.
Le cucine e la lavanderia vennero soppresse in passato e i loro servizi vennero dati in appalto a società esterne.
Tutto questo avrà pure degli ipotetici vantaggi ma sicuramente ha lo svantaggio di aver destrutturato un organismo complesso come quello dei nostri ospedali che erano completi e capaci di vita autonoma. Se i servizi esterni dovessero chiudere all’improvviso, per i motivi più disparati (immaginiamo uno stop ai servizi di cucina o di lavanderia) dovremmo chiudere gli ospedali. La precarietà strutturale in cui si trovano i nostri ospedali è stata ideata per un fine utile, necessario e aderente alla nuova modernità: tutto vero. Purtroppo, è anche vero che la struttura ideale di ospedale come unica entità autosufficiente, come fu in passato, e come dovrebbe essere in caso di grandi calamità o guerre, non esiste più. Oggi è una struttura che si trova in costante precarietà e instabilità, e suscita una motivata preoccupazione.
Se si ammette la fondatezza di queste osservazioni si deve concludere che il problema fondamentale del Sistema sanitario non sta nella mancanza di finanziamenti, o di medici e infermieri, ma sta soprattutto nell’instabilità strutturale, “liquida”, dell’intera organizzazione sanitaria.
Probabilmente abbiamo necessità di restituire agli Ospedali la loro struttura integrale nella dotazione di personale e servizi, caratterizzata da autonomia e autosufficienza.
Si potrebbe iniziare coll’assumere in pianta stabile tutto il personale precario, ma necessario. Si potrebbe continuare col ridare una funzione di controllo ai Sindaci all’interno della ASL. Così pure sarebbe auspicabile restituire ai primari la loro posizione gerarchica all’interno dell’apparato gestionale con funzioni di consulenti costanti della Direzione sanitaria, di quella Amministrativa e del Consiglio provinciale dei sindaci. Queste poche cose inizierebbero a restituire “concretezza” all’apparato sanitario ospedaliero pubblico.
Per quanto riguarda la Medicina di base esistono soluzioni già sperimentate.

Mario Marroccu

Da venerdì 5 a domenica 7 settembre Iglesias e Carbonia ospitano il XII Vespa Raduno Nazionale del Sulcis Iglesiente.

Il programma.

Venerdì 5 (giornata dedicata a chi viene da fuori regione)

Ore 19.00 Accoglienza partecipanti in arrivo da fuori regione ed esposizione statica presso via Gramsci fronte civico 4, ad Iglesias, formalizzazione iscrizioni. Cena libera.

Sabato 6 (giornata dedicata a chi viene da fuori zona)

– Ore 10.00 incontro in via Roma ad Iglesias e trasferimento presso Grotta di Santa Barbara. Biglietto a carico del partecipante 8 €.

– Ore 13.00 trasferimento verso Masua e aperitivo facoltativo presso chiosco “Zio Lello” (15 €)

– Ore 16.00 visita Porto Flavia. Biglietto a carico del partecipante 8€. In alternativa spiaggia libera.

– Ore 19.00 accoglienza partecipanti e parcheggio in via Gramsci fronte civico 4 in prossimità del centro cittadino dove si tengono spettacoli di intrattenimento. Cena libera o giropizza (da definire).

Domenica 7 (aperto a tutti)

– Ore 8.00 Apertura segreteria organizzativa presso Chiostro di San Francesco ed esposizione statica presso il Parco dell’Associazione Mineraria Sarda. Formalizzazione iscrizioni.

– Ore 9.00 Visita libera ai musei cittadini (necessaria prenotazione) con accompagnatore

– Ore 11.00 esibizione sbandieratori e tamburini presso il chiostro di San Francesco, al termine aperitivo offerto dagli organizzatori

– Ore 12.00 visita al castello di Salvaterra ed dimostrazione di combattimento con armi storiche.

– Ore 12.45 partenza per ristorante Corte Rubia e pranzo. Durante il pranzo premiazioni e saluti.

– Ore 22.00 concerto gratuito di Francesco Renga presso Piazza Roma, a Carbonia, il Vespa Club Carbonia garantisce un parcheggio custodito per tutti i Vespisti.

Costi:
Aperitivo Masua 15 € (facoltativo)
Visita Grotta Santa Barbara 8 € (facoltativo)
Visita Porto Flavia 8 € (facoltativo)
Giropizza (costo da definire in base alle prenotazioni)
Iscrizione light (iscrizione, giri, aperitivo della domenica) 10 €
Iscrizione light premium (iscrizione, giri, aperitivo domenica, spettacolo, gadget esclusivo) 20 €
Iscrizione full (iscrizione, giri, aperitivo e pranzo della domenica) 40 €
Iscrizione full premium (iscrizione, giri, aperitivo e pranzo domenica, spettacolo, gadget esclusivo) 50 €

Menù pranzo
Antipasti: degustazione di salumi e formaggi, tris di verdure gratin, black angus affumicato con rucola e grana.
Primi: ravioli di chianina e cardoncello con salsa cardoncello, maccarrones de punzu alla campidanese.
Secondo: grigliata mista di carne
Bibite incluse, vino della casa Cantine Aru, caffè.

N.B.: Il programma potrebbe subire lievi modifiche che verranno comunicate ai capigruppo. Iscrizioni sul VespaPortal attraverso il proprio Vespa Club, conferma pranzo entro il 1° settembre. Info +393775949587.

Nella tarda la sindaca di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha ricevuto una telefonata dall’Ufficio di Presidenza della Regione Sardegna in merito al progetto dell’impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi.
«La Presidente Alessandra Todde, attraverso la sua portavoce, ha manifestato a me e alla comunità di San Giovanni Suergiu piena vicinanza e solidarietà per tutte le forme di protesta e di netta contrarietà che hanno messo in atto contro l’ubicazione nel loro territorio di una discarica di rifiuti specialiscrive in una nota Elvira Usai -. La Presidente Todde, fa sapere la portavoce, segue da vicino il lavoro dell’assessorato dell’Ambiente e la Regione Sardegna sarà garanzia del rispetto delle norme e delle volontà delle comunità locali coinvolte. Apprezziamo e ringraziamo la Presidente Todde per il suo interessamento e la sua solidarietà-, la sua vicinanza ai piccoli territori che combattono per salvaguardare la qualità della vita, dell’ambiente e il loro sviluppo economico ci aiuta a far valere il diritto ad autodeterminare il nostro futuro.»
«Non abbassiamo la guardia e attendiamo altri fatti concreti verso il no definitivo alla discarica conclude Elvira Usai –. Tra circa un mese durante l’inchiesta pubblica che si svolgerà in aula consiliare potremo ancora effettuare altre osservazioni tecniche in merito al progetto.»

Il gruppo consiliare Progetto Sardegna ha diffuso una nota sulla gestione della ZTL al comune di Iglesias.

«Abbiamo fin da principio ribadito come la gestione della ZTL al comune di Iglesias fosse nata male, secondo l’unica volontà di Sindaco e Giunta, e senza un’adeguata discussione consiliare e senza concertazione alcuna con i cittadini – scrivono Simone Pinna e Marco Loddo -. In primavera abbiamo chiesto che venisse aperto un tavolo permanente di confronto per migliorare le condizioni di residenti e lavoratori del centro storico, ottenendo risposte parziali e assai lontane dall’essere soddisfacenti, con la promessa di un aggiornamento in luglio che potesse definire i tanti punti rimasti in sospeso, quali doppio pass residenti, orari di apertura della ZTL, proprietari non residenti etc., – promessa rimasta lettera morta.»

«I provvedimenti assunti da Sindaco e Giunta durante l’estate – non ultimo l’impianto di paletti dissuasori che costituiscono un reale pericolo alla circolazioneaggiungono i consiglieri Simone Pinna e Marco Loddo hanno ancora una volta mortificato la speranza che si potesse almeno mitigare il fortissimo impatto sociale e urbanistico delle decisioni da essi prese. Siamo perciò costretti a ribadire la nostra posizione: la gestione della ZTL va riprogettata daccapo con il necessario apporto del Consiglio e di tutti gli attori interessati e, soprattutto, con uno studio particolareggiato a monte che chiarisca i fini perseguiti: si vuol trasformare il centro storico in un b&b o lo si vuole popolare anche di residenti? Vi è spazio per un commercio diverso dalla ospitalità e dalla somministrazione di cibo e bevande? Quale modello economico si persegue con le scelte urbanistiche? Si tratta di quesiti centrali che rendono necessaria una discussione che coinvolga il consiglio comunale, le commissioni e la Città tutta», concludono Simone Pinna Marco Loddo.

Un fenicottero con un’ala spezzata è stato soccorso e affidato oggi alle cure dei veterinari dalla pattuglia della Stazione forestale e di Vigilanza ambientale di Sant’Antioco.

La situazione di difficoltà del fenicottero è stata segnalata da un cittadino alla Sala Operativa dell’Ispettorato forestale di Iglesias, la quale ha prontamente allertato la pattuglia che si è recata in località Cruccianas, nel territorio comunale di Sant’Antioco, dove ha rinvenuto l’esemplare. L’animale, oltre all’ala spezzata era impossibilitato a muoversi a causa probabilmente di un indebolimento generale dovuto alla stessa ferita.
Il personale forestale ha perciò contattato il veterinario convenzionato con la Provincia, il quale ha disposto la sua consegna presso il Canile di Carbonia ONLUS per le primissime cure del caso, per poi recarsi a ritirarlo personalmente per completarne l’assistenza e la cura, con l’obiettivo di poterlo rimettere presto in libertà.

C’era grande attesa ieri pomeriggio nel Consiglio comunale di Carbonia, convocato per discutere di un tema di strettissima attualità qual è l’imminente scadenza elettorale di secondo livello per il Presidente e il Consiglio della Provincia del Sulcis Iglesiente e, soprattutto, per conoscere la posizione e le decisioni del sindaco Pietro Morittu, in relazione ad una sua eventuale candidatura alla carica di Presidente o di consigliere che gli è stata sollecitata sia in senso sia all’esterno della sua maggioranza.

Dopo aver sostenuto in avvio di seduta «Le mie scelte saranno sempre guidate da un solo principio, l’interesse generale della città e del territorio. Ho sempre lavorato per unire e non per dividere. Rivendico il diritto e il dovere di valutare ogni passo con attenzione, ascoltando i cittadini, i consiglieri, i sindaci e le forze politiche, senza farmi dettare la linea da pressioni o dinamiche esterne e continuando ad alimentare un processo che possa portare concretamente alla rappresentanza e al rispetto delle prerogative della nostra comunità», Pietro Morittu è intervenuto in conclusione, dopo 16 interventi di altrettanti consiglieri, di maggioranza e di minoranza. Stamane le sue conclusioni le ha riassunte nell’intervista che abbiamo realizzato e vi proponiamo, dalla quale si capisce chiaramente, anche se non lo dice esplicitamente, che non si candiderà a Presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, alle elezioni del prossimo 29 settembre.

Vivace dibattito in Consiglio comunale, a Carbonia, sulle elezioni provinciali 2025, analisi dei dati preliminari, valutazione e prospettive per la rappresentanza territoriale. La seduta era attesa per conoscere la posizione del Consiglio comunale e, soprattutto, del sindaco Pietro Morittu, uno dei cinque primi cittadini, sui 24 del Sulcis Iglesiente, che non hanno sottoscritto l’accordo per la candidatura alla carica di Presidente della Provincia del sindaco di Iglesias Mauro Usai.

l primo punto dell’ordine del giorni figuravano le comunicazioni del sindaco. Pietro Morittu non si è sottratto ad una valutazione della situazione venutasi a creare con la convergenza di 19 sindaci sulla candidatura di Mauro Usai e sull’invito rivoltogli da più parti, sia per una sua candidatura alla carica di Presidente sia a quella di consigliere nella lista unitaria a sostegno di Mauro Usai.

Pietro Morittu ha sottolineato come il Consiglio comunale di Carbonia sia l’unico ad aver convocato una riunione per l’esame delle problematiche del territorio del Sulcis Iglesiente alla vigilia dell’appuntamento elettorale e s’è impegnato a garantire spazi di rappresentanza a tutti i consiglieri, sia di maggioranza sia di minoranza. «La Provincia – ha aggiunto -, deve essere inclusiva e partecipativa, in grado di dare risposte complessive alle necessità del territorio. Le mie scelte saranno sempre guidate da un solo principio, l’interesse generale della città e del territorio. Ho sempre lavorato per unire e non per dividere. Rivendico il diritto e il dovere di valutare ogni passo con attenzione, ascoltando i cittadini, i consiglieri, i sindaci e le forze politiche, senza farmi dettare la linea da pressioni o dinamiche esterne e continuando ad alimentare un processo che possa portare concretamente alla rappresentanza e al rispetto delle prerogative della nostra comunità.»

Ad aprire gli interventi dei consiglieri è stato Gian Luca Arru di Carbonia Avanti. Le sue sono state parole durissime nei confronti del sindaco, dal quale ha detto che si sarebbe aspettato l’annuncio di una sua candidatura, l’unica strada percorribile in questo momento. Il consigliere ha detto che «non si sta facendo rispettare il ruolo della città di Carbonia, che era la guida del territorio e oggi non lo è più. In tanti eravamo pronti a sostenere questa battaglia, perché nella vita bisogna avere il coraggio di giocare le partite, a volte si vince e a volte si perde, ma con dignità, con onore. Forse ci sono ancora le condizioni perché lei cambi ideaha concluso Gian Luca Arru e decida di giocare la partita. In quel caso, noi saremmo con lei.»

Il consigliere del PD Alberto Pili ha detto che« va salutato positivamente il ritorno della politica alla guida delle Province che hanno continuato ad esistere in tutti questi anni, tanto che Carbonia era il capoluogo della Provincia del Sud Sardegna. Alberto Pili ha sottolineato come la legge Delrio abbia portato ad una riduzione delle competenze, alla fuga dei dipendenti, ad una Provincia con soli 25 milioni di euro in bilancio, con poche risorse per investimenti, molta spesa corrente e pochi dipendenti rimasti. Si tratta di una fase in cui occorre ragionare come ricostruire quasi dalle fondamenta la Provincia del Sulcis Iglesiente che tenga conto delle esigenze di tutti i 24 Comuni che ne fanno parte. Il ruolo di Carbonia deve essere quello di guardare all’unità del territorio».

Il consigliere di Sinistra Futura Sandro Mereu ha sottolineato che «la riunione è stata convocata a cose già fatte, per verificare la possibilità di trovare una soluzione per assicurare a Carbonia un ruolo migliore rispetto a quello attuale e ha annunciato la presentazione di una lista con M5S, Orizzonte Comune e Partito Socialista Italiano».

Il consigliere del gruppo Misto Daniele Mele ha detto di «sentirsi d’accordo con il consigliere Gian Luca Arru e ha sottolineato che come città capoluogo Carbonia stia rinunciando a giocare la partita, consegnando la palla direttamente alla città vicina, Iglesias. La scelta non nasce da un confronto preventivo in quest’aula, non è una decisione condivisa con i consiglieri o con la città, ma appare un accordo politico già scritto che riduce ancora una volta il nostro ruolo a quello di spettatori di decisioni prese altrove. Il sindaco spieghi quali vantaggi concreti avrà Carbonia da questa scelta, la città è stata ancora una volta sacrificata».

Il consigliere del PD Antonio Caggiari è stato critico e ha detto al sindaco «di lasciare una porta aperta e di convocare una riunione di maggioranza per decidere che cosa fare».

La consigliera del gruppo Misto Monica Atzori ha detto di condividere quanto ha detto il consigliere Gian Luca Arru. «Mi sarei aspettata che il nostro sindaco convocasse maggioranza e minoranza. Io appoggio il nostro sindaco in tutto e per tutto anche se sono in minoranza. Carbonia è sempre stata centrale. Non ho capito se si voglia candidare o meno. Vorrei capire se il nostro sindaco c’è, in quale veste, oppure se non c’è.»

La consigliera del PD Ivonne Fraternale ha sottolineato «l’importanza di lavorare unitariamente per il territorio perché la Provincia è una possibilità per ridare sviluppo al territorio, con l’auspicio di tornare presto alle elezioni di primo livello».

Il consigliere del M5S Gian Luca Lai ha detto che «Carbonia e Iglesias sono un problema secondario, in altre Province in condizioni simili i sindaci interessati hanno fatto un passo indietro. Qui invece è stato sacrificato il sindaco di Carbonia, con un lavoro sotto traccia che a me non piace, perché non siamo messi nelle condizioni di poter decidere, non essendo stati portati a conoscenza di cosa stiamo parlando. Una candidatura del sindaco Pietro Morittu in questo momento sarebbe importante per fare chiarezza e spezzare questa tendenza di grandi ammucchiate. Il sindaco ha detto “non mi sottraggo”, ci possono essere diverse modalità, scelga lei la migliore».

La consigliera di Fratelli d’Italia Daniela Garau ha ringraziato il sindaco «per aver convocato il Consiglio comunale e ha sottolineato di prendere atto che si tratta dell’esito di una parabola che in parte è sicuramente discendente rispetto al ruolo che la città di Carbonia ha assunto negli anni. Carbonia ha perso la sua centralità, perché quando una città perde servizi, è una città che non ha voluto più assumere la centralità nel territorio. In questa situazione io l’avrei sostenuta, perché in questo modo avrei sostenuto la mia città, per la quale con grande fatica mi sto battendo. Non so se vi siano ancora margini, lei avrebbe dovuto convocare maggioranza e minoranza insieme per decidere. Temo che Carbonia la centralità col tempo la perderà ancora di più. A me interessa solo che questo ente intermedio abbia veramente un ruolo centrale».

La consigliera del gruppo Pietro Morittu sindaco Manuela Caria ha detto che «in questo momento storico la nostra Provincia ha bisogno di essere rappresentata da politici che conoscano a fondo le dinamiche sociali da chi ha già dimostrato di saper amministrare con efficacia e visione, io le darei mandato come sintesi politica della maggioranza che la sostiene per la gestione della rappresentanza in seno all’organo provinciale, auspico la promozione di una chiusura politica che garantisca a Carbonia la rappresentanza e la centralità che merita rispetto alle politiche del territorio».

La consigliera di Sinistra Futura Francesca Pili ha espresso «un giudizio molto critico sull’accordo precostituito tra i 19 sindaci per la candidatura a presidente del sindaco di Iglesias Mauro Usai e ha rimarcato che la stessa maggioranza nel Consiglio comunale di Carbonia non è unita e avrebbe piacere che si potesse reagire in qualche modo a questa situazione, ma di non sapere come fare».

La consigliera di Sinistra Futura Barbara Pischedda ha sostenuto che «in tanti anni non s’è creata una strategia per creare una collaborazione con la città di Iglesias, in modo tale da trovare una quadra e avere entrambi una buona rappresentanza che temo non avverrà».

Il consigliere comunale del PD Luca Grussu ha sottolineato che «sia la maggioranza sia la minoranza hanno espresso vicinanza e fiducia al sindaco Pietro Morittu e che le elezioni di secondo livello danno ai consiglieri comunali una grande responsabilità ma il loro ruolo non è mai stato valutato. Ha aggiunto che finora, al di là dell’unità d’intenti, non s’è parlato di programmi da portare avanti con la Provincia».

Il consigliere del gruppo “Carbonia Insieme” Giuseppe Vella ha rimarcato «il ruolo importante e di sintesi nel Consiglio comunale e nella compagine territoriale e di credere nella sua candidatura nella lista che i sindaci hanno deciso di formare. Il sindaco è la voce autorevole di Carbonia che può rappresentare la città nella Provincia».

Il consigliere del PD Giacomo Guadagnini ha detto che «oggi tutti vogliamo la Provincia e non molto tempo fa la abbiamo bocciata, questo deve far riflettere. La Provincia serve tanto per la vicinanza che ha nei confronti dei territori. Le differenze politiche ci sono, perché una visione politica del centrosinistra è diversa da quella del centrodestra. Quando c’è una divisione interna, storica, che ha portato tanti problemi al territorio, dobbiamo fare molto di più per riempire questo vuoto. Io non sono d’accordo che il nostro sindaco si candidi a fare il consigliere, al pari di tutti gli altri sindaci che hanno la possibilità di avere un ruolo nella conferenza dei sindaci».

La consigliera del gruppo Sviluppo & Ambiente Valentina Diaferia «ha ringraziato il sindaco per la convocazione del Consiglio comunale per affrontare il tema. Il suo discorso ha lasciato in me e al mio gruppo tanti dubbi in merito alle elezioni provinciali e al ruolo che lei potrà o meno avere all’interno della Provincia. Mi sembra chiaro che l’appoggio del Consiglio comunale alla sua candidatura ci sarebbe. Maggioranza e minoranza sono d’accordo nel sostenerla e questo mi sembra sia un buon risultato. Se invece ci fossero scelte diverse in cui non sarebbe rappresentato in prima persona, non so se il nostro stesso sostegno ci sarebbe».

Per le conclusioni del sindaco Pietro Morittu rimandiamo alla lunga intervista realizzata stamane, che pubblicheremo a breve.

Giampaolo Cirronis

Sabato 6 settembre, dalle ore 18.30, il Parco Archeologico di Monte Sirai ospiterà la Festa della Colonia Felina, giunta alla sua VI edizione. L’iniziativa nasce con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza sulla tematica degli abbandoni degli animali e delle emergenze sanitarie connesse. Il programma della serata prevede una visita tematica intitolata “L’Arca di Bes”, dedicata agli animali che hanno popolato l’insediamento di Monte Sirai.
I partecipanti avranno, poi, la possibilità di conoscere i gatti che vivono attualmente nella colonia, la prima ad essere istituita nel comune di Carbonia, nel 2012.
Il costo della visita (5 €) sarà interamente devoluto alla colonia felina.
L’evento è organizzato dal Consorzio Sistema Culturale Sardegna, gestore del circuito museale.
Per info e prenotazioni: Parco Archeologico di Monte Sirai 07811888256 – cell. 3457559751 (anche whatsapp) – mail museicarbonia@gmail.com