5 December, 2025
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La flotta “No speculazione energetica” manifesterà domenica 26 ottobre da Carloforte a Portoscuso. La manifestazione vedrà la partecipazione di autorità locali, in particolare a Portoscuso, dei rais delle tonnare e di alcuni pescatori. E’ organizzata dal Comitato no speculazione energetica Carloforte e aperta a tutti: a chi vuole manifestare via mare rimanendo in barca in porto, a chi vuole fare la traversata da Carloforte a Portoscuso o a chi preferisce rimanere a terra. Non ha connotazione politica.

«La nostra etica di difesa del mare, dell’ambiente dell’isola di San Pietro, del Sulcis Iglesiente e della Sardegna in generale, è unitaria e supera le divisioni dei partiti.»

Sono nove gli impianti eolici offshore per cui è stata fatta richiesta di allaccio alla rete elettrica nel Sud Ovest della Sardegna: in totale si contano circa 500 aerogeneratori. La prima multinazionale proponente è stata l’Ichnusa Wind Power (2020).

La recente emissione di un parere sul sito del MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) a seguito della chiusura della procedura di Valutazione impatto ambientale (VIA) è stato il principale motivo della manifestazione a mare da noi organizzata l’11 ottobre a Carloforte, la cosiddetta flottiglia, nel timore che tale parere possa essere positivo e si proceda all’installazione dell’impianto offshore Ichnusa Wind Power (definito “parco” eolico), a nord ovest dell’Isola di San Pietro, davanti a Portoscuso. Installazione che richiederebbe circa 4 anni di lavori e conseguente inquinamento sonoro ed elettromagnetico.

L’impatto ambientale del solo progetto Ichnusa Wind Power è desumibile dalle dimensioni: 42 turbine eoliche alte circa 300 mt. (come un grattacielo di oltre 90 piani) basate su piattaforme semisommergibili triangolari con 6 cavi di ormeggio (due per ogni vertice) e 6 piloni cilindrici – diametro 2.44 mt., alti 49 mt. – infissi profondamente sul fondale marino che nell’area interessata è di profondità variabile da 300 ad oltre 700 mt. In totale l’impianto misura circa 30 km di  lunghezza, circa 10 km. di larghezza (occupa un’area di mare più vasta dell’isola di Sant’Antioco), dista dalla costa 19 miglia marine e ha una potenza complessiva di 504 MW.

Impianti industriali mastodontici di tali dimensioni costituiscono una grave  minaccia alla Sardegna e al suo mare, noti per essere un unicum al mondo di biodiversità.

Le osservazioni in opposizione presentate al MASE dal Comitato no speculazione energetica Carloforte riguardano l’intorbidimento delle acque causato dai lavori di cantiere, i rumori costanti, dati dalla rotazione delle pale e, su sollecitazione del moto ondoso di superficie, dagli schiocchi dei cavi di ormeggio dalle piattaforme ai piloni di ancoraggio. Altro elemento di disturbo: una selva di cavi che costituisce barriera per i tonni, l’elettromagnetismo derivante dal cavidotto lungo circa 50 chilometri, interrato sul fondale, di conduzione a terra dell’energia prodotta fino alla stazione di Portovesme e alla connessione con la rete Terna.

«Lo scopo del nostro Comitato è anche quello di garantire una transizione energetica che sia davvero ecologica per la nostra comunitàsottolinea il presidente Salvatore Obino -. Nel caso dell’isola di San Pietro e del Sulcis Iglesiente vogliamo fare notare come sia assurdo compromettere in modo irreversibile un ecosistema marino mediamente sano per raggiungere obiettivi di produzione di energia rinnovabile discutibili in termini quantitativi e qualitativi, comunque realizzabili in modo meno impattante per l’habitat. Mai una minaccia ambientale così epocale e irreversibile si è presentata di fronte alla comunità di Carloforte e delle altre coste della Sardegna! 

Il business delle imprese cosiddette green si basa sullo sfruttamento di beni comuni, come il mare e il vento e interessa, nel caso dell’impianto eolico offshore Ichnusa Wind Power, specie animali migratorie come il tonno rosso (Thunnus Thynnus) e il falco della regina (Falco Eleonorae), elementi identitari dell’isola di San Pietro e della vicina costa del Sulcis Iglesiente, specie considerate da recenti provvedimenti normativi di tutela della biodiversità, esse stesse patrimonio del pianeta, come indicato nella relazione scientifica per ICCAT del biologo marino Antonio Di Natale di prossima pubblicazione, gentilmente anticipata al nostro comitato. 

Secondo l’esperienza storica, le rotte migratorie del tonno rosso non possono essere alterate dall’intervento umano (specie con un impianto industriale e cavidotto elettrico di tale portata). Temiamo che tale mega impianto possa deviare la rotta del tonno rosso oltre a costituire un serio pericolo per la sicurezza della navigazione e il rischio di impatto sul turismo. Per le comunità di Carloforte e Portoscuso la fine delle tonnare significherebbe la perdita di un importante patrimonio identitario, che rappresenta elemento significativo dell’economia locale.

Siamo quindi passati a organizzare una flotta, che colleghi simbolicamente i due porti.

Invitiamo i cittadini tutti a partecipare alla manifestazione considerando l’ art. 9 della Costituzione Italiana, inserito tra i principi fondamentali della Repubblica, che oltre la promozione dello sviluppo della cultura, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione prevede di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle nuove generazioni.»

Cinquanta Donne del Vino da tutta Italia, guidate dalla presidente Daniela Mastroberardino, saranno in Sardegna dal 23 al 26 ottobre per un viaggio studio che intreccia cultura, ricerca scientifica e tradizioni enogastronomiche.

L’isola, terra di vitigni autoctoni e di straordinaria longevità, accoglierà le protagoniste dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino in un percorso di approfondimento dedicato ai vitigni sardi, ai segreti della lunga vita e ai valori di una comunità che ha saputo custodire la propria identità.

Cuore del programma sarà la tavola rotonda “Vino e longevità”, in calendario sabato 25 ottobre a Lanusei, nel cuore dell’Ogliastra, una delle aree appartenenti alle Blue Zone del mondo, le cinque regioni (insieme a Okinawa in Giappone, Ikaria in Grecia, Nicoya in Costa Rica e Loma Linda in California) dove la speranza di vita è più alta della media globale.

All’incontro interverranno esperti di viticoltura, medicina e cultura del vino, tra cui Gianni Lovicu (Agris Sardegna, progetto Akìnas), Luca Deiana (già docente Università di Sassari, studioso dei centenari), Mariano Murru (presidente Assoenologi Sardegna) e Angelo Concas (enogastronomo e sommelier). A moderare sarà Rossella Pisano, socia dell’Associazione e maestro assaggiatore di vino.

A seguire, una masterclass dedicata al Cannonau, simbolo dell’isola e vino emblema di salute e convivialità, e un pranzo nella suggestiva località di Perdefroris, nel cuore della Blue Zone, dove le Donne del Vino scopriranno i piatti della tradizione.

Non mancheranno momenti di scoperta del territorio e di approfondimento enologico, come la visita alla Cantina Argiolas e la masterclass sul Carignano ospiti della Cantina di Santadi, tra le più rappresentative dell’isola. Le Donne del Vino scopriranno le diverse sfumature di questo vitigno, coltivato ancora a piede franco su terreni sabbiosi che guadano il mare. La masterclass sarà guidata dal giornalista Ivan Paone.

La sera di venerdì 24 ottobre sarà dedicata a un viaggio sensoriale tra i sapori e le tradizioni della Sardegna con una cena al Convento San Giuseppe di Cagliari, ad accogliere le ospiti la padrona di casa Maria Luisa Carcangiu Bayre e la delegata delle Donne del Vino di Sardegna Nina Puddu. La cena sarà accompagnata dai vini offerti dalle Donne del Vino sarde: un’occasione per celebrare l’incontro tra l’ospitalità isolana e la cultura vitivinicola femminile italiana.

«Questo viaggio nasce dal desiderio di unire conoscenza e relazione – spiega Daniela Mastroberardino, presidente nazionale delle Donne del Vino -. In Sardegna, terra di centenari e di vitigni antichi, cerchiamo le radici della longevità non solo nel DNA ma nello stile di vita, nella comunità, nel tempo condiviso. È lo stesso spirito che anima la nostra Associazione: crescere insieme, confrontarsi e creare legami che durano.»

«Accogliere le Donne del Vino in Sardegna è un’occasione per mostrare la nostra identità più autenticaspiega Nina Puddu, delegata sarda. In ogni calice c’è la storia di una terra antica, la forza delle donne che la coltivano e il legame profondo con la comunità. Questo viaggio è anche un modo per riscoprire, insieme, il valore del tempo e delle relazioni, che qui da noi sono la vera ricetta della longevità.»

Il viaggio formativo in Sardegna, curato dalla consigliera Cristiana Cirielli, dalla vice delegata delle Donne del Vino della Sardegna Luisa Carcangiu Bayre e da Rossella Pisano maestro assaggiatore vino rappresenta una nuova tappa del percorso di formazione e condivisione dell’associazione Le Donne del Vino, che promuove la cultura del vino, la sostenibilità e il ruolo femminile nel mondo enologico italiano.

Chi sono Le Donne del Vino

Le Donne del Vino sono la più grande associazione mondiale di enologia al femminile. Fondata nel 1988, conta oggi 1.250 socie tra produttrici, enotecarie, sommelier, ristoratrici, giornaliste, architette, avvocate e professioniste del settore. È presente in tutte le regioni italiane attraverso delegazioni attive e coordinate. Associazione senza scopo di lucro, Le Donne del Vino promuovono la cultura del vino e il ruolo delle donne lungo tutta la filiera vitivinicola. Realizza studi sul gender gap in cantina, incentiva l’adozione del vetro leggero e collabora con università e enti formativi per offrire percorsi di aggiornamento e alta formazione, soprattutto nei settori del marketing e della comunicazione. Dal 2021 ha avviato il progetto D-Vino, un’iniziativa che porta l’insegnamento del vino negli istituti alberghieri e turistici italiani, con una partecipazione sempre più ampia delle regioni. Le Donne del Vino valorizzano l’identità locale attraverso progetti culturali come il primo ricettario italiano ispirato al vino e ai vitigni autoctoni, le degustazioni dedicate ai “vitigni reliquia” e ai “vigneti antichi”, e la promozione del turismo del vino. Dal 2019 Le Donne del Vino hanno avviato una storica partnership internazionale con 12 associazioni estere del vino al femminile, dando vita al Forum Mondiale delle Donne del Vino, un appuntamento annuale di confronto sui grandi temi del settore. L’ultimo incontro a Roma nel novembre 2024. Da sempre impegnata nel sociale, l’associazione contrasta la violenza sulle donne con campagne di sensibilizzazione, convegni e raccolte fondi. Scopri di più sul sito www.ledonnedelvino.com, sul blog ufficiale e su D-News, l’inserto mensile allegato al Corriere Vinicolo.

«Abbiamo una serie di fragilità e sofferenze che in questi anni sono cresciute, perché il sistema sanitario fa fatica a dare risposte immediate soprattutto in un contesto periferico e marginale come il nostro.»
Il sindaco di Carloforte spiega così Stefano Rombi i motivi che hanno spinto il comune di Carloforte ad aderire al progetto di Talità Kum. Da oggi, i cittadini dell’Isola di San Pietro che hanno difficoltà economiche anche temporanee, rilevate attraverso l’Isee, potranno beneficiare delle prestazioni specialistiche e infermieristiche del poliambulatorio di Iglesias (in via XX Settembre 42/a).
«Ringraziamo Casa Emmaus perché, attraverso questo progetto, ci consente di offrire a un’ampia fascia della popolazione questi servizi e nuove opportunità per affrontare i problemi di saluteprosegue Stefano Rombi -. Questa iniziativa si integra perfettamente con il Taxi sociale che abbiamo istituito qualche mese fa ed è dedicato alle persone più fragili: potremo trasportare i nostri cittadini direttamente nella sede di Casa Emmaus. In questo modo creiamo una sinergia positiva di cui beneficerà un bacino di utenza di circa 600 persone. Parliamo di una comunità che ha un indice di anzianità rilevante: l’età media della popolazione è la più alta di tutto il Sulcis Iglesiente. Inoltre, ci sono numerose fragilità anche dal punto di vista reddituale, che noi non possiamo trascurare.»

Dopo le prime esperienze nei campus di Ingegneria e Architettura e di Sa Duchessa, il progetto UNICAsa prosegue il suo percorso di crescita e approda al campus di Sant’Ignazio con l’inaugurazione di una nuova postazione mobile.

UNICAsa è un progetto coordinato e condotto da  UNICA Space Force, un gruppo di ricerca multidisciplinare attivo presso la Scuola di Architettura del DICAAR (dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura) dell’Università di Cagliari, sviluppato con la collaborazione dei dipartimenti e delle facoltà che ospitano gli interventi. L’iniziativa nasce per rendere più accoglienti e vivibili gli spazi universitari, rafforzando la dimensione comunitaria e la connessione tra Ateneo e città.

Dopo una fase laboratoriale e progettuale, studentesse e studenti coinvolti nel progetto hanno realizzato le strutture attraverso attività di autocostruzione, utilizzando materiali modulari, reversibili, riciclabili e facilmente trasportabili.

All’inaugurazione erano presenti il Magnifico Rettore Francesco Mola, i coordinatori scientifici del progetto Carlo Atzeni e Ivan Blečić, insieme a docenti, studentesse, studenti e rappresentanti delle strutture dipartimentali.

«Questo progetto rappresenta una forte operazione di appropriazione degli spazi da parte di studenti e studentesse – ha detto il rettore Francesco Mola -. Si tratta infatti di strutture versatili vicine agli studenti, pensate e ideate per le loro esigenze. Con questa nuova installazione, UNICAsa consolida la sua presenza nei principali poli universitari e si apre ulteriormente alla città. L’obiettivo è strutturare una rete di postazioni mobili e spazi condivisi che contribuiscano a costruire una comunità accademica sempre più attiva, inclusiva e radicata nel territorio.»

Si è spento, all’età di 82 anni, l’imprenditore Antonio Marotta. Originario di Carbonia, viveva da tempo a Cagliari, dove è mancato all’ospedale Santissima Trinità, alle 16.15 di ieri, 21 ottobre 2025.
Sono state numerose le esperienze professionali di Antonio Marotta: da responsabile della manutenzione presso lo stabilimento Eurallumina di Portovesme, a responsabile imprese esterne e programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria presso lo stabilimento Rumianca di Macchiareddu (gruppo Enichem) e direttore generale presso imprese operanti in diverse regioni italiane e in Medio Oriente e tutto il territorio Italiano. Infine, direttore dell’impresa SPI operante nel nucleo industriale di Portovesme.
Il nome di Antonio Marotta resta indissolubilmente legato ai primi anni di vita di Radio Gamma 102, una delle primissime radio sorte in Sardegna a metà degli anni ’70. Era e resterà per sempre, nel ricordo di chi non è più giovane e ha vissuto quegli anni, l’indimenticabile Mister Paper che conduceva con grandissimi ascolti il programma delle dediche negli studi della Torre Littoria, dove la radio era stata trasferita dalla sede originaria della vecchia miniera di Cortoghiana. E ancora agli anni d’oro della discoteca Il Bambù e del Gamma Night, a Cortoghiana, dove si sono esibiti alcuni dei più grandi cantanti del panorama musicale italiano, tra i quali un giovane Antonello Venditti.
Antonio Marotta lascia la moglie Betty e i figli Nenè, Marcello, Fabio e Christian. La cerimonia funebre si terrà giovedì 23 ottobre, alle 16.00, nella chiesa della parrocchia di San Ponziano, a Carbonia.

Domani, mercoledì 22 ottobre, le squadre di Abbanoa interverranno per la manutenzione straordinaria della condotta idrica situata in corrispondenza dell’attraversamento della linea ferroviaria Decimomannu-Iglesias al km 38,690, nel territorio del comune di Iglesias. Per l’esecuzione delle operazioni si renderà necessario sospendere l’erogazione idrica nel distretto di Serra Pedrosa dalle 9.15 fino alla conclusione dell’intervento, stimata per le 18.00: previsti cali di pressione e temporanee interruzioni. Il servizio riprenderà a pieno regime a conclusione dei lavori.

Sarà cura dei tecnici del Gestore contenere quanto più possibile l’orario di interruzione e anticipare il riavvio dell’erogazione qualora l’intervento dovesse essere concluso in anticipo. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24. Abbanoa segnala che alla ripresa dell’erogazione l’acqua potrebbe essere transitoriamente torbida a causa dello svuotamento e successivo riempimento delle tubazioni.

Sanità in Sardegna e Vertenza Entrate

La Sanità in Sardegna rappresenta uno dei temi più delicati e controversi della politica regionale. A partire dalla cosiddetta Vertenza Entrate, promossa dall’ex presidente Renato Soru nei primi anni 2000, la Regione Sardegna ha ottenuto dallo Stato maggiori quote di compartecipazione alle entrate fiscali generate sul territorio. Questo riconoscimento si basa sul principio di specialità statutaria della Sardegna, una delle cinque regioni italiane a statuto speciale.

Tuttavia, uno degli effetti indiretti di questa vittoria politica è stato che la spesa sanitaria, tradizionalmente coperta dallo Stato centrale, è diventata progressivamente a carico della Regione, in misura crescente rispetto ad altre regioni. In sostanza, la Sardegna ha ottenuto più risorse fiscali, ma ha dovuto farsi carico anche di maggiori costi, in particolare proprio quelli legati al sistema sanitario regionale.

Le criticità attuali

Questa situazione ha generato nel tempo difficoltà strutturali nel bilancio regionale. Il sistema sanitario sardo è oggi segnato da:

  • Gravi carenze di personale sanitario (medici, infermieri, specialisti);
  • Liste d’attesa sempre più lunghe, con migliaia di cittadini costretti a rivolgersi alla sanità privata o a spostarsi fuori regione;
  • Difficoltà finanziarie nell’erogazione dei servizi essenziali, in un contesto insulare che presenta già ostacoli logistici e demografici;
  • Un crescente malcontento tra i cittadini per la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari.

La proposta: restituire il costo della sanità allo Stato

Alla luce di questo squilibrio, molti osservatori, economisti e politici regionali ritengono necessario riaprire il confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni, con l’obiettivo di ricondurre il finanziamento della sanità sarda allo Stato centrale, così come avviene in gran parte delle altre regioni italiane.

Restituire allo Stato il costo della sanità consentirebbe alla Sardegna di:

  • Alleggerire il proprio bilancio regionale;
  • Investire le risorse liberate in sviluppo, infrastrutture e servizi;
  • Garantire un livello uniforme di assistenza sanitaria rispetto al resto d’Italia, come previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Conclusione

La sanità in Sardegna è oggi al centro di una crisi che non è solo gestionale, ma soprattutto sistemica e finanziaria. Senza un intervento strutturale e una rinegoziazione dei rapporti con lo Stato, il sistema rischia di collassare, aggravando le disuguaglianze territoriali e sociali. La revisione degli accordi della Vertenza Entrate, pur salvaguardando l’autonomia fiscale della Regione, deve passare necessariamente per un riequilibrio dei costi della sanità a favore di una maggiore equità nazionale.

Proposta: Sanità di prossimità itinerante nel Sulcis – Un poliambulatorio in ogni Comune

Premessa

Il territorio del Sulcis, composto da 24 comuni, soffre da anni di gravi carenze sanitarie, con liste d’attesa insostenibili, carenza di medici e difficoltà di accesso ai servizi sanitari di base e specialistici. L’attuale modello ospedalocentrico e la scarsa capillarità dei servizi ambulatoriali rendono difficile garantire il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione.

Obiettivo

  • Istituire un modello innovativo di sanità di prossimità itinerante, tramite:
  • L’apertura o il potenziamento di poliambulatori territoriali in ciascuno dei 24 Comuni del Sulcis;
  • Un sistema rotazionale in cui ogni giorno un medico specialista si sposta in un Comune diverso;
  • Ridurre le liste d’attesa a massimo 30 giorni, garantendo continuità e regolarità nei servizi.

Funzionamento del modello

24 Comuni coinvolti

24 giorni lavorativi al mese (escludendo sabati e domeniche)

Ogni giorno, uno specialista (es. cardiologo, diabetologo, ortopedico, dermatologo…) si reca in uno dei comuni secondo un calendario fisso mensile.

I poliambulatori devono essere dotati delle attrezzature minime standard (ECG, ecografi, connessione telematica con il Fascicolo Sanitario Elettronico).

L’agenda delle visite viene gestita centralmente tramite ASL o software regionale, con prenotazioni facili per i cittadini (anche via telefono o sportello comunale).

Vantaggi

  • Riduzione delle liste d’attesa fino a un massimo di un mese.
  • Accessibilità territoriale garantita anche nei comuni più piccoli e isolati.
  • Sgravio per i presidi ospedalieri principali (es. Carbonia, Iglesias).
  • Maggiore continuità assistenziale per patologie croniche e fragilità.
  • Presenza costante di figure sanitarie di riferimento, anche per l’educazione alla salute e la prevenzione.

Risorse necessarie

  • Personale sanitario: specialisti a contratto o in convenzione, infermieri, amministrativi.
  • Spazi attrezzati: riuso di immobili comunali, ex sedi ASL o scuole dismesse.
  • Mezzi di trasporto per il personale sanitario.
  • Sistemi digitali per gestione prenotazioni e cartelle cliniche.

Sostenibilità

Il modello è scalabile, sostenibile e adattabile. Prevede l’impiego ottimizzato delle risorse umane (un solo specialista può coprire 24 comuni in un mese) e riduce i costi di trasporto sanitario per i pazienti. Può essere finanziato con fondi PNRR, regionali o europei per la medicina territoriale.

Conclusione

Questo progetto rappresenta una risposta concreta, moderna e sostenibile alla crisi della sanità nel Sulcis. Riporta il medico vicino al cittadino, riduce le disuguaglianze territoriali e rispetta il principio di equità del sistema sanitario nazionale.

L’importanza dei dati sanitari per una pianificazione finanziaria realistica

La gestione efficace della sanità territoriale nel Sulcis – e più in generale in tutta la Sardegna – non può prescindere dalla disponibilità e analisi sistematica dei dati epidemiologici e amministrativi. In particolare, i dati sulle esenzioni per patologie oncologiche e cronico-degenerative rappresentano un indicatore fondamentale per comprendere:

Il carico reale di malattia sul territorio;

  • Il numero potenziale di pazienti che necessitano di cure continuative e specialistiche;
  • L’impatto economico che queste patologie hanno sulla sanità pubblica regionale.

Queste informazioni sono essenziali per la stesura del bilancio sanitario regionale. Senza una base dati solida, non è possibile:

  • Costruire un modello predittivo affidabile;
  • Stimare in modo realistico il fabbisogno finanziario annuo per i servizi sanitari;
  • Pianificare in anticipo le risorse umane, tecnologiche e infrastrutturali necessarie;
  • Garantire equità e omogeneità nell’erogazione dei servizi tra territori diversi.

L’assenza o l’incompletezza dei dati comporta il rischio concreto di sottostimare il fabbisogno reale, generando tagli impropri, carenze di servizi e diseguaglianze nell’accesso alle cure, soprattutto in aree fragili come il Sulcis.

Raccomandazione operativa

È urgente attivare:

  • Un sistema informatizzato regionale di raccolta e analisi dei dati sanitari, integrato con le banche dati nazionali;
  • Una collaborazione stretta tra assessorati regionali alla sanità e al bilancio per usare i dati nella costruzione del documento di programmazione economico-finanziaria;
  • La trasparenza dei dati epidemiologici, anche a livello comunale o distrettuale, per una maggiore accountability verso cittadini e amministratori locali.

Conclusione aggiornata

Solo attraverso l’uso corretto dei dati sanitari e una programmazione strategica basata su evidenze epidemiologiche, sarà possibile garantire una sanità efficiente, sostenibile e realmente vicina ai bisogni dei cittadini del Sulcis e dell’intera Sardegna. La restituzione dei costi sanitari allo Stato, associata a una riforma della medicina territoriale e a una migliore capacità previsionale, rappresenta l’unica strada percorribile per superare l’emergenza sanitaria regionale.

Proposta: istituzione di un Osservatorio epidemiologico e Centro di Ricerca internazionale nel Sulcis

Premessa

I dati epidemiologici emersi negli ultimi anni indicano una frequenza anomala e un’accelerazione preoccupante di alcune patologie oncologiche e rare nel territorio del Sulcis e in altre aree della Sardegna. Tale evidenza suggerisce la possibile presenza di fattori ambientali e industriali aggravanti, ancora non pienamente identificati né studiati in modo sistematico.

In particolare, il territorio risente di un carico storico di inquinamento generato da:

  • Bonifiche minerarie mai completate o mai iniziate;
  • Inquinamento industriale persistente (siti ex-Alcoa, Portovesme srl, Eurallumina, impianti chimici e metallurgici);
  • Poligoni militari e sperimentazioni belliche, che hanno rilasciato nell’ambiente sostanze chimiche, metalli pesanti e materiali radioattivi.

Questi fattori, combinati, potrebbero generare un fenomeno di magnificazione degli agenti inquinanti (effetto cocktail), con ripercussioni biologiche ancora poco comprese, che spiegherebbero l’accelerazione di alcune malattie tumorali e rare.

Obiettivo

Trasformare questa condizione critica in una piattaforma di ricerca internazionale, attraverso:

L’istituzione di un Osservatorio Epidemiologico Permanente del Sulcis, con sede in loco, incaricato di:

  • Raccogliere, validare e analizzare i dati sanitari e ambientali;
  • Fornire supporto scientifico alla pianificazione sanitaria e ambientale;
  • Collaborare con ASL, ARPAS, ISS e università nazionali e internazionali.

La creazione di un Centro di Ricerca Internazionale sulle Malattie Ambientali, con l’obiettivo di:

  • Studiare i meccanismi di accelerazione patologica legati agli inquinanti del territorio;
  • Coinvolgere ricercatori e professori da tutto il mondo (medici, biologi, chimici, geologi, fisici, ingegneri ambientali);
  • Attivare collaborazioni con case farmaceutiche, enti di ricerca europei (es. Horizon Europe), e agenzie ONU (OMS, UNEP);
  • Sviluppare studi clinici, progetti di bonifica integrata e trial terapeutici innovativi.

Fonti di finanziamento

Fondi europei per la ricerca e la transizione ecologica (Horizon Europe, Next Generation EU, LIFE)

Fondi strutturali e di coesione per le regioni svantaggiate

Accordi di programma con Ministero della Salute, Ambiente, Università

Partenariati pubblico-privati con università, fondazioni scientifiche e industrie biotech/pharma

Impatto atteso

  • Comprensione delle cause ambientali e genetiche di alcune patologie ad alta incidenza;
  • Sviluppo di terapie e protocolli specifici per malattie rare e tumorali in ambienti contaminati;
  • Bonifica scientificamente guidata delle aree a rischio;
  • Valorizzazione del territorio come hub scientifico di rilevanza internazionale;
  • Creazione di posti di lavoro qualificati nel settore della ricerca, della sanità e della rigenerazione ambientale.

Conclusione aggiornata

Il Sulcis, da simbolo di abbandono e ingiustizia ambientale, può diventare un laboratorio globale di studio, cura e rigenerazione. Ciò che oggi rappresenta una ferita profonda può trasformarsi in opportunità di rilancio, attirando investimenti, competenze e speranza, per restituire dignità, salute e futuro al territorio e ai suoi cittadini.

Francesco Giganti (Banca SOS alimentare e culturale)

E’ ufficialmente attiva la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025-2026, secondo le ultime indicazioni ministeriali: da oggi è possibile prenotare; le somministrazioni inizieranno il prossimo 4 novembre.

La vaccinazione antinfluenzale rappresenta uno strumento fondamentale di prevenzione, sia individuale che collettiva. Riduce il rischio di forme gravi e protegge dalle complicanze dell’influenza, soprattutto nelle persone più vulnerabili, e contribuisce a limitare la diffusione del virus nella popolazione. Un gesto semplice ma di grande responsabilità verso sé stessi e verso gli altri.

MODALITÀ DI ACCESSO PER LA POPOLAZIONE ADULTA (dai 18 anni compiuti)
I cittadini adulti potranno ricevere la vaccinazione secondo due modalità:
Presso il proprio Medico di Medicina Generale (MMG), qualora abbia aderito alla campagna.
Presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, anche negli ambulatori periferici, con accesso solo su prenotazione, attraverso i seguenti canali:

Prenotazione in presenza presso gli sportelli CUP presenti sul territorio;
Prenotazione telefonica ai numeri: 366 9337979 – 366 8124023 (attivi dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.30 alle 12.30)
Sarà possibile scegliere, al momento della prenotazione, la sede vaccinale più vicina e la giornata dedicata.

Nota bene: saranno predisposte fasce orarie specifiche per la vaccinazione contro il Covid-19, con possibilità, per chi lo desidera,
di ricevere entrambe le vaccinazioni (antinfluenzale + anti-Covid) nella stessa seduta.

MODALITÀ DI ACCESSO PER LA POPOLAZIONE PEDIATRICA (da 6 mesi a 17 anni)
Anche i minori potranno accedere alla vaccinazione con due modalità:

Presso il proprio Pediatra di Libera Scelta (PLS), se aderente alla campagna;
Presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, previa prenotazione nelle sedi di Carbonia e Iglesias, secondo le seguenti modalità:

Prenotazione telefonica (lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 12.00 alle 13.00):

Ambulatorio di Carbonia – Via Costituente: 0781 6683904
Ambulatorio di Iglesias – Via Piave (ex Via Gorizia): 0781 3922964

Prenotazione via e-mail:
Carbonia: vaccinazioni.carbonia@aslsulcis.it
Iglesias: igienepubblica.iglesias@aslsulcis.it

RACCOMANDAZIONI UTILI PER L’UTENZA
Per garantire un accesso sicuro e ordinato, si raccomanda di:

Presentarsi muniti di Tessera Sanitaria;
Indossare la mascherina;
Indossare abbigliamento comodo (evitare camicie, preferire maniche corte/smanicati);
Annullare l’appuntamento in caso di:

Effettuazione del vaccino in altra sede/data;
Comparsa di sintomi influenzali;
Rispettare l’orario dell’appuntamento per evitare assembramenti.

CATEGORIE DESTINATARIE DELLA VACCINAZIONE GRATUITA
La vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente, con ordine di priorità, alle seguenti categorie:

Persone ad alto rischio di complicanze:
Over 60;
Donne in gravidanza o nel postpartum;
Persone affette da malattie croniche (respiratorie, cardiovascolari,
metaboliche, oncologiche, immunodepressioni, ecc.);
Bambini sani tra 6 mesi e 6 anni;
Bambini/adolescenti in trattamento con acido acetilsalicilico;
Ricoverati in strutture per lungodegenti;
Familiari e contatti stretti di persone a rischio.

Lavoratori di interesse collettivo:
Personale sanitario e sociosanitario (inclusi tirocinanti);
Forze dell’ordine, vigili del fuoco;
Altre categorie individuate dalla Regione o dai datori di lavoro per motivi legati all’attività svolta.

Personale a contatto con animali potenzialmente infetti da virus influenzali non umani:
Allevatori, macellatori, trasportatori di animali, veterinari, studenti in tirocinio.

Cinque giorni di proiezioni, installazioni, eventi, musica, incontri e formazione per dare vita a uno spazio di confronto tra cinema, cultura e società. Torna il Carbonia Film Festival, in programma dal 5 al 9 novembre nei luoghi più suggestivi della cittàmineraria..

Il festival è organizzato come sempre dal CSC Carbonia della Società Umanitaria per la direzione artistica di Francesco Giai Via, e quest’anno porta con sé una novità importante: il concorso CFF10, che ospiterà cinque titoli della recente stagione cinematografica, opere di autori e autrici fra i più interessanti e originali emersi nel corso dell’anno che si misurano con linguaggi e temi diversi. A decretare il miglior film sarà il gusto del pubblico in sala, con l’intenzione di stimolare la discussione sulla proposta artistica e sulle opere in concorso. Il nome del concorso è un omaggio alla decima edizione del Carbonia Film Festival, che nel 2016 raccoglie il testimone dalle precedenti firmate Mediterraneo Film Festival, per una storia di impegno civile e culturale che risale al 1999.

I FILM IN CONCORSO
Primo titolo in concorso è Orfeo, sorprendente debutto nel lungometraggio di Virgilio Villoresi  ispirato al Poema a fumetti di Dino Buzzati. Il film, presto nelle sale con Double Line, fonde animazione artigianale, cinema sperimentale e raffinate soluzioni ottiche, dando forma a un viaggio visionario. Si prosegue con un altro esordio alla regia, Paternal Leave di Alissa Jung, storia di un’adolescente che ritrova il padre mai conosciuto. Un film intimo e potente, sostenuto dalle interpretazioni di Luca Marinelli e Juli Grabenhenrich, che celebra l’energia dei giovani e la loro capacità di costruire nuove connessioni. A Carbonia anche il primo film a quattro mani di Nicole e Valentina BertaniLe bambine, che indaga un’età di passaggio con uno sguardo personale e un’estetica sorprendente. Tra i film della selezione Le città di pianura di Francesco Sossai con Pierpaolo Capovilla, Filippo Scotti e Sergio Romano, protagonisti di questo road movie ambientato nel Veneto rurale. Ultimo dei film in concorso è Testa o croce? di Alessio Rigo De Righi Matteo Zoppis con Alessandro Borghi Nadia Tereszkiewicz, in un western tra campagne italiane intriso di sperimentazione.

I film competeranno per il “Premio del pubblico concorso CFF10” del valore di 1.500 euro, assegnato dalle spettatrici e dagli spettatori in sala, e per il “Premio Ucca Carbonia Cinema Giovani”, del valore di 1.000 euro, assegnato dai ragazzi e dalle ragazze del programma Carbonia Cinema Giovani e in partnership con UCCA, in continuità con un percorso di collaborazione storico con l’Unione Circoli Cinematografici Arci nell’ottica di un comune impegno nella promozione della cultura cinematografica e della formazione di nuovi pubblici.

EVENTO SPECIALE: FRANCESCO BIANCONI PER CFF
A chiudere il festival, domenica 9 novembre, sarà un evento speciale che vedrà protagonista Francesco Bianconi, cantautore, scrittore e voce dei Baustelle, accompagnato al pianoforte da Alberto Bazzoli. Autore tra i più raffinati del panorama musicale italiano, Francesco Bianconi porterà a Carbonia una performance esclusiva tra musica e parole appositamente pensata per il CFF, in dialogo con il direttore artistico del festival Francesco Giai Via, nel solco della tradizione del CFF di coniugare cinema e altre forme di espressione artistica.

TRA MEMORIA E ESILIO IL CINEMA DI FIROUZEH KHOSROVANI A CARBONIA
Ospite internazionale del Carbonia Film Festival 2025 sarà la regista iraniana Firouzeh Khosrovani, autrice dal percorso originale e profondamente legato alle dimensioni dell’esperienza personale, che incontrerà il pubblico in diversi momenti di dialogo e confronto. La sua presenza si inserisce nella vocazione del festival a costruire, attraverso il cinema internazionale e i suoi protagonisti, un confronto attivo con il nostro tempo, aprendo riflessioni sui temi dell’identità, della memoria e dell’esilio. Saranno presentati due lavori emblematici della sua filmografia: Radiograph of a Family, documentario vincitore dell’IDFA 2020, in cui la regista esplora con delicatezza e rigore la storia della propria famiglia come riflesso delle fratture ideologiche e religiose che hanno attraversato l’Iran, e Gli uccelli del Monte Qaf, diretto insieme a Morteza Ahmadvand e distribuito da ZaLab. Presentato in concorso alle Giornate degli Autori 2025, quest’ultimo film racconta la fuga e il senso di lontananza attraverso un linguaggio visivo sospeso tra realismo e immaginazione, evocando una geografia interiore segnata dall’assenza e dalla trasformazione.

PREMIO CITTÀ DI CARBONIA A SALVATORE MEREU
Altra novità del 2025 è il Premio Città di Carbonia. Istituito per la prima volta nell’ambito di questa edizione, il Premio è assegnato dal Festival, insieme all’Amministrazione comunale, ad una personalità del cinema il cui percorso, artistico e personale, abbia saputo coniugare consapevolezza, visione e connessione profonda con la realtà, restituendo al pubblico una prospettiva capace di raccontare la complessità del presente con profondità e lucidità. Con queste motivazioni, il Premio Città di Carbonia sarà assegnato a Salvatore Mereu.

GLI OSPITI DI CFF 2025
Tanti i protagonisti del cinema attesi al Carbonia Film Festival per incontrare il pubblico e presentare i loro film. Dalle registe Alissa Jung, con il suo applauditissimo esordio Paternal Leave, alle sorelle Nicole e Valentina Bertani che per la prima volta con Le bambine firmano un’opera a quattro mani, agli interpreti Luca Vergoni, tra i protagonisti dell’immaginifico Orfeo di Virgilio Villoresi, al sorprendete Pierpaolo Capovilla, frontman de Il Teatro degli Orrori per la prima volta sul grande schermo in Le città di pianura di Francesco Sossai, e il produttore Tommaso Bertani per l’opera seconda di Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis Testa o croce?.

Attesissima la presenza di Romana Maggiora Vergano, attrice lanciata da Paola Cortellesi in C’è ancora domani e oggi tra i nomi più acclamati del cinema italiano. Romana Maggiora Vergano sarà al festival per presentare il nuovo film di Paolo Strippoli La valle dei sorrisihorror intriso di mistero che ha incantato l’ultimo festival di Venezia, che la vede protagonista al fianco di Michele Riondino.

E poi ancora Gianluca Matarrese con il suo Il quieto vivere, tragicommedia tra documentario e finzione sul tema della famiglia e i registi sardi Salvatore Mereu, Giulia Camba, Stefano CauLetizia Dessì.

ARTE PUBBLICA FIRMATA CFF, FRA PASSATO E FUTURO
Carbonia Film Festival ospita inoltre due interventi sulla città da parte di due artisti di caratura internazionale, a partire dall’artista e illustratrice Camilla Falsini, protagonista dell’inaugurazione con un nuovo murale creato appositamente per CFF2025 che rimarrà come segno permanente e lascito del festival per la comunità.
Eccezionale anche la presenza del regista e compositore Giorgio Ferrero, una delle firme più prestigiose nel mondo delle installazioni videomediali, che ha collaborato con i più importanti istituti e luoghi d’arte in Italia, tra cui il Museo degli Uffizi di Firenze e il Museo del Cinema di Torino per il quale ha realizzato installazioni multimediali delle mostre dedicate a James Cameron e Tim Burton. In collaborazione con lo studio creativo torinese MYBOSSWAS, e con il gruppo di lavoro della Fabbrica del Cinema, Ferrero ha realizzato  Mnemotheque, un’installazione ideata a partire da materiali del progetto regionale La tua memoria è la nostra storia e dell’archivio in nastro magnetico del CSC-Carbonia della Società Umanitaria.

IL PROGRAMMA
Su il sipario, mercoledì 5 novembre, con l’inaugurazione del murale di Camilla Falsini, artista e illustratrice romana che porta a Carbonia il suo segno grafico netto e colorato, riconoscibile in molte città italiane. Realizzato sulla facciata dell’ingresso della scuola elementare Deledda di via Roma, il murale diventa un segno permanente, un lascito per la comunità e un ponte tra festival e territorio. Taglio del nastro alle 16.30 alla presenza dell’autrice.
Per le prime proiezioni appuntamento poi in Fabbrica del Cinema, all’ombra della Grande miniera di Serbariu. Sullo schermo della sala Fabio Masala si comincia alle 18.00 con Orfeo di Virgilio Villoresi, accompagnato dall’incontro con l’attore protagonista Luca Vergoni.
Alle 21.00 si prosegue con Paternal Leave, una riflessione intensa sul ruolo paterno e sulle fragilità maschili. A chiudere la serata per un incontro con il pubblico sarà Alissa Jung, attrice e regista tedesca al suo debutto nel lungometraggio.

La seconda giornata del festival, giovedì 6 novembre, si apre alle 18.00 in Fabbrica del Cinema con Le bambine, un film che intreccia sguardi femminili e memorie familiari. Al termine della proiezione incontro con le registe Nicole e Valentina Bertani. A seguire, dalle 21.00, uno degli incontri più attesi del festival, quello con la regista iraniana Firouzeh Khosrovani, che propone al pubblico Gli uccelli del Monte Qaf, diretto a quattro mani con Morteza Ahmadvand: un viaggio poetico sul filo memoria, che affronta la diaspora iraniana attraverso le sue implicazioni sul quotidiano.

Venerdì 7 novembre si riparte alle 18.00 con l’accensione di Mnemotheque, installazione immersiva di Giorgio Ferrero creata con lo studio creativo MYBOSSWAS, a partire dai materiali d’archivio del progetto La tua memoria è la nostra storia e dell’archivio in nastro magnetico del CSC-Carbonia della Società Umanitaria. Giorgio Ferrero, regista, compositore e fotografo torinese, incontrerà il pubblico per raccontare il suo viaggio per immagini che trasformerà la facciata del Cine-Teatro Centrale in un prisma di memoria collettiva, dove passato e futuro si riflettono l’uno nell’altro.
A seguire il festival prosegue con Spazio Sardegna, momento dedicato alla produzioni dell’isola. In cartellone due cortometraggi e altrettanti incontri con gli autori, Oplà  di Giulia Camba Vida e morti de unu maragotti di Stefano Cau, e la presentazione del teaser del film
Protagonista dell’incontro delle 21.00 sarà Pierpaolo Capovilla, frontman della rockband Il Teatro degli Orrori, che ha stupito tutti nel suo debutto cinematografico in uno dei film italiani più apprezzati all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Un certain regard: Le città di pianura, un road movie capace di aggiornare la grammatica del racconto dell’Italia di provincia.

Il sabato del Carbonia Film Festival (8 novembre) si apre alle 16.00 al Cine-Teatro Centrale, per il ritorno di Firouzeh Khosrovani con Radiograph of a Family, film pluripremiato che intreccia autobiografia e storia dell’Iran.
Alle 18.00 ancora ultimo film in concorso con la proiezione di Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, favola western ambientata nelle campagne laziali di fine ‘800, presentata al festival di Cannes e con protagonisti Alessandro Borghi e Nadia Tereszkiewicz. In sala il produttore, e co-autore del soggetto, Tommaso Bertani.
Alle 21.00, per la prima serata del festival, proiezione di La valle dei sorrisi, il film di Paolo Strippoli che si conferma uno degli autori più interessanti del genere horror, dando vita a una storia di crescita personale portata alle estreme conseguenze. A seguire incontro con Romana Maggiora Vergano, tra i protagonisti della pellicola.
La serata si chiude in musica con Smells Like Elicriso, il dj-set di Ava Hangar, icona della scena queer italiana. Appuntamento alle 23.30 al Gsg Concepet Store per un set imprevedibile che spazia dalle più grandi hit della storia del dancefloor ai pezzi più sperimentali e ricercati, filtrati da uno sguardo queer. Un viaggio attento alle repentine evoluzioni della società contemporanea che mantiene un gusto talvolta retrò.

La giornata conclusiva, domenica 9 novembre, comincia al mattino con un’interessante e partecipata tavola rotonda dedicata al caso Legends Collection Pictures, che mira a diffondere la cultura cinematografica asiatica creando la prima realtà Home Video italiana interamente dedicata all’Oriente. Titolo del talk “Dalla Sardegna allAsia… con furore”. Modera i lavori il direttore dei CSC della Società Umanitaria in Sardegna Paolo Serra. A partire dalle 11.00 in Fabbrica del Cinema intervengono Andrea Rocco, direttore Fondazione Sardegna Film Commission, il fondatore della società Fabiano Todde e i curatori artistici ed editoriali della Legends Collection Pictures, Moreno Tubia, Eugenio Ercolani e Claudio Pofi.

La giornata prosegue nel pomeriggio al Cine-Teatro Centrale, dove alle 17 si proclameranno i film vincitori del concorso. Nel corso della cerimonia sarà inoltre assegnato il Premio Città di Carbonia a Salvatore Mereu di cui verrà proiettato il cortometraggio Su cane est su miu presentato in anteprima mondiale al Locarno Film Festival e vincitore della dodicesima edizione del Premio Visioni Sarde.
Nella ricca giornata conclusiva spazio anche per un altro film che chiude il ciclo di proiezioni: Il quieto vivere, tragicommedia senza esclusione di colpi che danza tra documentario e finzione. Ad accompagnare la pellicola sarà il regista Gianluca Matarrese.
Gran finale poi alle 21.00 con Francesco Bianconi, tra i più amati cantautori italiani, frontman e voce dei Baustelle, accompagnato al pianoforte da Alberto Bazzoli. In dialogo con il direttore artistico Francesco Giai Viauna performance esclusiva tra musica e parole appositamente pensata per il Carbonia Film Festival, nel solco di una tradizione ormai consolidata di ibridazione dei linguaggi artistici.

CCF SCUOLE
Come da tradizione, il Carbonia Film Festival dedica ampio spazio alla formazione e agli spettatori di domani.
Nelle mattine dal 5 all’8 novembre si terranno le proiezioni del ciclo CFF Scuole, per accompagnare gli studenti alla scoperta del linguaggio cinematografico e dei temi del festival, in un dialogo diretto con chi il cinema lo crea e lo racconta. Saranno ospiti degli appuntamenti: il regista Stefano La Rosa (mercoledì 5 novembre ore 9.45 per Il castello indistruttibile di Danny Biancardi, Virginia Nardelli e Stefano La Rosa), la regista Alissa Jung (giovedì 6 novembre ore 9.45 per Paternal Leave), la regista Firouzeh Khosrovani (venerdì 7 novembre ore 9.45 per Radiograph of a Family) e Nicole e Valentina Bertani (sabato 8 novembre ore 9.45- Cine-Teatro Centrale per Le Bambine).

CARBONIA CINEMA GIOVANI
Quest’anno il festival rafforza il legame con il tessuto formativo e culturale del territorio, grazie alla partnership con il corso magistrale in produzione multimediale di cinema organizzato e promosso dall’Università di Cagliari. Un gruppo di studenti e studentesse del corso parteciperanno infatti a Carbonia Cinema Giovani, il programma di formazione del festival storicamente dedicato a giovani studenti, operatori culturali e aspiranti filmmakers, che oltre a vivere il festival da protagonisti, partecipando a tutte le proiezioni e assegnando un premio, seguiranno anche un programma di masterclass appositamente pensato per loro. Un passo avanti che quest’anno valorizza l’impegno sull’alta formazione che si inserisce nel solco di una collaborazione storica tra il festival, e i suoi promotori, e UNICA – e che negli anni ha posto al centro del dibattito pubblico l’importanza di strutturare percorsi dedicati al cinema nel territorio, contribuendo anche all’imminente apertura dei master sul cinema proprio nella città di Carbonia.

PREMIO UCCA CARBONIA CINEMA GIOVANI
Le ragazze e i ragazzi del gruppo Carbonia Cinema Giovani assegneranno il Premio Ucca Carbonia Cinema Giovani offerto dal festival in collaborazione con l’Unione Circoli Cinematografici Arci. Questa collaborazione sancisce la condivisione con il festival dell’impegno nella promozione della cultura cinematografica e della formazione di nuovi pubblici. Un percorso di collaborazione storico che lo scorso anno ha portato alla partnership con uno dei festival organizzati da Ucca, il Via Emilia Doc Fest, a Modena, con la proiezione in anteprima assoluta di Sembrava non finire mai, film esito dell’edizione 2023 della residenza per giovani filmmakers Carbonia Cinema Giovani Filming Lab.

WALK OF TASTE: MUSICA, CHIACCHIERE E BUON CIBO
La nuova proposta food and beverage del Carbonia Film Festival. Un meeting point  informale che animerà le aree del festival dove il pubblico potrà, tra un film e l’altro mangiare, bere un drink, conversare con gli ospiti del festival e ascoltare buona musica. Ad animare questi momenti conviviali saranno Momy, ottimo street food sardo con proposte vegane e vegetariane, e Yawe, street bar su ruote con drink di qualità. Tutti i giorni alla Fabbrica del Cinema e in piazza Roma dalle 17.30 in poi.

LA SIGLA DI CFF 2025 

La sigla di quest’anno nasce ancora una volta dall’animazione della grafica di Camilla Falsini, realizzata per l’immagine 2025 del festival, che mette al centro il pubblico. L’animatrice Erica Floris ha immaginato un viaggio attraverso le emozioni e le reazioni che il cinema sa generare: stupore, meraviglia, sorpresa. Guidata dal ritmo travolgente dei Ratapignata e dall’esclamazione “ohiammomia”, che può significare tutto e il contrario di tutto, la sigla celebra la molteplicità di sguardi, energie e immaginari che da sempre animano il CFF. La musica della sigla è un estratto dal brano La’ Ga Ti ddu Dongu , primo singolo estratto dall’album Sonu ‘e magasinu dei Ratapignata, che ringraziamo per la gentile concessione, uscito nel 2009 per Bruttucontu/Scenica.

Paolo Serra, Direttore dei Centri Servizi Culturali della Società Umanitaria in Sardegna:

«Sono felice che il Carbonia Film Festival, in questo 2025, si ripresenti nella sua veste più splendida e completa, superando i limiti della proposta legata a How to film the world. Una soddisfazione ancor più grande perché frutto dell’attenzione sempre maggiore che la Regione Autonoma della Sardegna, per tramite dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, ha rivolto nei confronti dei Centri di Servizi Culturali sardi e, in particolare, di quello di Carbonia e delle attività Cineportuali che organizza dal 2017. Sarà un meraviglioso crescendo di iniziative che culmineranno con i festeggiamenti per il primo decennale del progetto “Ex Dì Memorie in movimento. La Fabbrica del Cinema”, previsti per la fine dell’anno. Saranno cinque giornate intense, ricche di appuntamenti durante le quali, ancora una volta, il cinema sarà strumento privilegiato per osservare il reale, per analizzare il particolare momento storico che stiamo vivendo, ma anche per discutere su argomenti delicati o scomodi, intervallati da momenti di alto spessore artistico-culturale.

Anche quest’anno, il CFF si propone come spazio di incontro e partecipazione, diffuso tra il centro cittadino e la sede periferica della miniera di Serbariu. In un tempo ancora dominato dalla visione solitaria dettata dallo streaming, il festival rivendica il valore insostituibile della sala: spazio fisico dove le persone s’incontrano e condividono pareri ed emozioni. Ma il CFF non sarà solo una rassegna, anche grazie ai tanti momenti collaterali previsti: pensiamo ad un’esperienza urbana aperta a tutti, per riscoprire insieme il potere e il piacere della visione collettiva.»

Moreno Pilloni, Direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria:

«Il Carbonia Film Festival è ormai un punto di riferimento riconosciuto ben oltre i confini regionali. Negli anni ha saputo costruire una propria identità, dimostrando che anche una realtà di dimensioni contenute può pensare in grande. Il Festival rappresenta il risultato del lavoro del Centro Servizi Culturali e, al tempo stesso, la voce di un territorio che attraverso la cultura continua a rinnovarsi e a farsi conoscere nel mondo. Il Carbonia Film Festival non è solo un appuntamento culturale di rilievo, ma anche un’occasione di crescita economica e sociale per l’intero Sulcis-Iglesiente. L’arrivo di ospiti e visitatori genera movimento, favorisce le attività locali e rafforza la vocazione turistica della città anche nei periodi di bassa stagione. Attraverso eventi collaterali, masterclass e spettacoli, il Festival diventa un laboratorio vivo di partecipazione, formazione e occupazione giovanile.»

Francesco Giai Via, Direttore artistico Carbonia Film Festival:

«Carbonia Film Festival nasce dalla volontà di costruire, nel cuore del Sulcis, uno spazio in cui il cinema diventi incontro, ascolto, scoperta. In un tempo che frammenta l’attenzione e moltiplica gli schermi, crediamo ancora nel potere della sala, nella visione condivisa, nell’emozione che diventa esperienza collettiva. Il nostro è un festival che accoglie, che intrattiene, che emoziona. Ma lo fa sempre con l’ambizione di generare riflessione, di provocare domande, di lasciare tracce. Lo fa invitando autori e autrici, artisti e artiste di primo piano, italiani e internazionali, le cui opere risuonano nello spirito di Carbonia: una città fatta di storie, di stratificazioni, di comunità. Attraverso film, installazioni, incontri e performance, proviamo a far dialogare cinema e realtà, arte e società, memoria e futuro. Ogni scelta nasce da un’idea precisa di cultura come strumento di prossimità, capace di generare senso, consapevolezza e appartenenza. Il Carbonia Film Festival è prima di tutto questo: un atto di fiducia nella possibilità di pensare insieme, di emozionarci insieme, di raccontare il mondo con occhi nuovi.»

Ilaria Portas, Assessora pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Regione Autonoma della Sardegna:
«Un appuntamento ormai non solo consolidato nel territorio ma davvero atteso. E questo certamente premia tutte e tutti coloro che ogni anno si impegnano a ripetersi nell’evento facendo diventare sempre più interessante, di caratura nazionale e internazionale. 

Ciò di cui si occupa l’ assessorato che guido è la gestione della parte culturale di tutto ciò che riguarda il mondo del Cinema e, in questo caso specifico – nel mio ruolo di assessora – sono chiamata a portare a sintesi queste due anime, ciò la parte culturale e la parte industriale di questo mondo, e fare della Sardegna un’isola di Cinema, tv, audiovisivo e soprattutto una destinazione. 

Infatti, tra gli obiettivi che ci siamo posti c’è appunto quello di fare della Sardegna una destinazione. Una terra attrattiva per le arti visive. Un circolo diffuso di creativi – che arrivano da ogni parte del mondo – che possano ritrovarsi per imparare le diverse arti del mestiere. Inoltre, ricordiamo che investire nel settore cinematografico e dell’audiovisivo significa al contempo portare la Sardegna nel mondo e il resto del mondo nell’isola, e tutto ciò ha ricadute di investimento e di opportunità occupazionali.  

Si investe infatti contemporaneamente nell’indotto culturale, turistico e industriale, rafforzando il lavoro delle strutture ricettive anche nei periodi di destagionalizzazione.

Auguro a tutte e tutti un buon festival e lunga vita a queste bellissime manifestazioni che rendono i territori ancora più mete e destinazioni preziose da raggiungere. »

Pietro Morittu, Sindaco di Carbonia, e Giorgia Meli, Assessora alla Cultura, Sport, Spettacolo, Patrimonio, Decentramento:
«Sosteniamo con convinzione il Carbonia Film Festival, un evento che dà energia e visibilità alla nostra città perché rappresenta un esempio virtuoso di come la cultura cinematografica possa valorizzare un territorio. Per cinque giorni Carbonia sarà animata da proiezioni, incontri, musica ed eventi speciali. Ringraziamo la Società Umanitaria per l’impegno costante nel proporre iniziative di grande valore culturale, capaci di coinvolgere i cittadini e di attrarre pubblico e talenti da tutta Italia. »

Rossana Rubiu, Presidente Facente Funzioni della Fondazione Sardegna Film Commission:
«Il Carbonia Film Festival non è solo un festival cinematografico: è un progetto culturale che unisce arte, audiovisivo e impegno civile, con un’attenzione particolare ai giovani e al territorio. La collaborazione tra la Sardegna Film Commission e il Centro Servizi Culturali di Carbonia, che con professionalità, impegno e passione lo ha ideato e lo realizza, è ormai consolidata. Insieme lavoriamo per alimentare l’interesse per il cinema, sostenere la formazione e creare sinergie virtuose tra istituzioni e comunità locali. »

“Carbonia Film Festival” è organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, su fondi cineportuali della Regione Autonoma della Sardegna (L.R. 28 dicembre 2018 n.48, art.11 comma 26), insieme al Comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission.

In collaborazione con Ucca – Unione Circoli Cinematografici Arci, il corso di Laurea Magistrale in Produzione Multimediale dell’Università degli Studi di Cagliari, il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e la Cooperativa Progetto S.C.I.L.A.

L’Iglesias torna alla vittoria, supera il Taloro Gavoi e sale al quarto posto in classifica, a tre punti dalla capolista Nuorese, fermata sul pareggio dal Carbonia. Quella dei rossoblu di Giampaolo Murru non è stata una vittoria facile (la terza in quattro partite disputate al Monteponi), maturata nel secondo tempo, dopo una prima parte di gara terminata a reti bianche. Nei primi 45′ l’Iglesias ci ha provato con insistenza, ha costruito diverse occasioni per sbloccare il risultato ma la difesa della squadra di Mario Fadda s’è opposta sempre con successo.

Dopo il riposo l’Iglesias ha impiegato solo 4′ per andare in goal con Mauro Abbruzzi (classe 2007) ma ha subito la reazione del Taloro Gavoi che al 60′ ha riequilibrato il risultato, con un goal di Victor Santoro (classe 2005), subentrato ad Antonio Fadda due minuti prima. L’Iglesias ha accusato il colpo ma ha reagito prontamente e dopo due occasioni capitate a Joel Salvi Costa e Fabrizio Frau, non sfruttate, è tornata avanti nel punteggio al 79′, con uno splendido calcio di punizione dalla lunga distanza di Fabricio Alvarenga.

Il Taloro Gavoi non s’è dato per vinto e all’86’ ha avuto una grandissima occasione per riprendere per la seconda volta l’Iglesias, con un calcio di rigore: sul dischetto s’è portato Mattia Caddeo che ha calciato male, angolando troppo e spedendo così il pallone sul fondo. L’Iglesias ha difeso il vantaggio che vale tre punti pesantissimi e la porta in area playoff. Sabato prossimo è in programma la terza trasferta a Uri, dove Nicolas Capellino e compagni cercheranno di conquistare la prima vittoria in trasferta.

Iglesias: Riccio, Crivellaro, Arzu, Di Stefano, Fidanza, Abbruzzi, Piras Edoardo, Frau, Salvi Costa, Alvarenga, Capellino. A disposizione: Slavica, Mancini, Pintus, Corrias, Mancini, Pintus, Corrias, Tiddia, Cancilieri, Daga. Allenatore: Giampaolo Murru.

Taloro Gavoi: Fadda Massimo, Soro, Fois, Secchi, Lapia, Castro, Fadda Antonio (58′ Santoro), Cossu (83′ Zappino), Caddeo, Navarrete, Malatesta (58′ Mameli). A disposizione: Medde, Trogu, Canessini, Canu, Sanna, Moro. Allenatore: Mario Fadda.

Arbitro: Nicolo D’Elia di Cagliari.

Assistenti di linea: Annamaria Sabiu di Carbonia e Francesco Carta di Oristano.

Marcatori: 49′ Abbruzzi (I), 60′ Santoro (T), 79′ Alvarenga (I).

Nella foto di copertina Fabricio Alvarenga.