5 December, 2025
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FP CGIL e UIL FPL Sulcis Iglesiente: «Basta esclusioni pilotate. La libertà sindacale non si baratta, la dignità dei lavoratori si difende»

«Siamo stanchi di vedere i diritti dei lavoratori trattati come merce di scambio. La FP CGIL SSO e la UIL FPL Sulcis Iglesiente non possono accettare l’ennesimo tentativo di escludere due organizzazioni che, insieme, rappresentano quasi la metà del personale sanitario e 12 RSU su 21, cioè oltre il 50% della rappresentanza aziendale. La Direzione della ASL Sulcis ha deciso di convocare per il 10 novembre scorso solo alcune sigle sindacali, ignorando deliberatamente chi ogni giorno è al fianco dei lavoratori, ascolta i problemi nei reparti, negli ambulatori, nei servizi, e si batte per una sanità pubblica più giusta e trasparente.»

Lo si legge in una nota diffusa da Monica Secci – Segretaria FP CGIL SSO ed Efisio Aresti – Segretario UIL FPL Sulcis Iglesiente.

«Non si tratta solo di un problema tecnico o contrattuale dichiarano Monica Secci ed Efisio Aresti -. È una questione di rispetto, di democrazia e di pluralismo. L’ASL non può scegliere chi rappresenta i lavoratori: deve riconoscere la voce di chi i lavoratori li rappresenta davvero.»

«Negli ultimi giorni, alcune sigle firmatarie del CCNL hanno diffuso note e pressioni per chiedere l’esclusione di CGIL e UIL dai tavoli di confronto. È un comportamento grave e divisivo, che rischia di minare la coesione e la fiducia dentro la sanità pubblica», si legge nella nota.

«Chi ha paura del confronto, ha paura della trasparenzaaggiungono le due organizzazioni -. Noi non accetteremo tavoli chiusi, accordi di comodo o interpretazioni forzate dei contratti. Le relazioni sindacali devono essere aperte, corrette e leali, come stabilito anche dal Protocollo Regionale sulle Relazioni Sindacali del 4 agosto scorso e dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 156 del 30 ottobre 2025.»

«Le relazioni sindacali non sono un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti. Lo dicono la Costituzione, lo afferma il D.Lgs. 165/2001, lo confermano l’ARAN e la giurisprudenza: ogni organizzazione rappresentativa deve poter partecipare al confronto su produttività, organizzazione del lavoro, fondi e politiche del personale», si legge ancora nella nota.

«Escluderci significa togliere voce a centinaia di lavoratrici e lavoratori che si affidano alla CGIL e alla UIL per essere rappresentatiricordano le due sigle -. Noi non parliamo per noi stesse, ma per chi ogni giorno lavora nei reparti, nei laboratori, nei servizi di emergenza, nelle strutture territoriali. Per chi manda avanti la sanità del Sulcis.»

La FP CGIL e UIL FPL chiedono il rispetto dei diritti di tutti estendendo le convocazioni a tutte le sigle rappresentative. «Se la Direzione non cambierà rottaannunciano le due organizzazioni -, procederemo con una diffida formale ai sensi dell’art. 700 c.p.c. e dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per comportamento antisindacale, e segnaleremo la condotta all’ARAN e alla Funzione Pubblica. La libertà sindacale non si baratta, la dignità dei lavoratori non si tocca. E noi continueremo a difenderla, dentro e fuori dai tavoli.»

 

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