5 December, 2025
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Trovare casa, oggi, è diventato per molti un vero e proprio percorso a ostacoli. In tutta Italia i prezzi di affitti e mutui continuano a salire, mentre gli stipendi restano spesso fermi. A complicare le cose non è solo il costo iniziale di una casa, ma anche tutto ciò che comporta mantenerla: bollette, spese condominiali, tasse, piccoli e grandi lavori di manutenzione.

La situazione è difficile ovunque, ma in alcune zone, come la Sardegna, assume contorni ancora più critici, con forti squilibri tra salari reali, stagionalità del lavoro e costi di case spesso pensate più per il turismo che per chi ci vive tutto l’anno.

Il paradosso italiano: tante case, poche alla portata

L’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior numero di abitazioni per abitante, ma questo non significa che sia facile trovarne una in cui vivere. Molte case sono vuote, seconde case o immobili non ristrutturati, mentre sul mercato arrivano soprattutto abitazioni costose, spesso in affitto breve o turistico.

Il risultato è un paradosso: chi cerca casa per viverci stabilmente si ritrova a competere con chi affitta per pochi mesi l’anno a turisti, con canoni giornalieri molto più redditizi per i proprietari. Così, soprattutto nelle città d’arte e nelle località di mare, i prezzi di affitti e compravendite crescono, allontanando i residenti dai centri e rendendo la vita quotidiana più complicata.

Trovare casa

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Sardegna: tra turismo, affitti alti e stipendi bassi

In Sardegna questo fenomeno è particolarmente evidente. Molti appartamenti vengono dedicati alle locazioni turistiche, soprattutto nei mesi estivi, e chi vive e lavora sull’isola si ritrova con poche alternative: o accetta affitti alti per pochi metri quadrati, o è costretto a spostarsi lontano dal luogo di lavoro, affrontando altri costi e disagi.

I mutui non rappresentano necessariamente una via di fuga: tra tassi in aumento, anticipo iniziale e spese accessorie, l’acquisto di una casa è un impegno che molti giovani e famiglie non possono permettersi. Questo crea una sensazione diffusa di precarietà, come se “mettere radici” fosse un lusso per pochi.

Non basta comprarla o affittarla: mantenerla costa sempre di più

Una volta trovata una casa, però, i problemi non finiscono: iniziano. Le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria sono in costante crescita. Cambiare gli infissi, sistemare l’impianto elettrico, rifare il bagno, ma anche solo affrontare piccole riparazioni o migliorie: tutto ha un costo.

Sempre più persone cercano di risparmiare ricorrendo al fai-da-te, gestendo da sole piccoli interventi: riverniciare una porta, cambiare una mensola, rimettere a nuovo un mobile, staccare vecchie etichette e adesivi da mobili o vetri. In questo contesto l’attenzione a prodotti pratici e specifici aumenta: soluzioni come lo spray rimuovi etichette per eliminare facilmente residui di colla e nastro biadesivo da ogni superficie diventano parte del “kit minimo” di chi cerca di prendersi cura della casa in autonomia, risparmiando l’intervento di professionisti per le piccole cose. Sono dettagli, certo, ma sommandosi fanno la differenza: meno si spende in lavori esterni, più risorse restano per affrontare affitto, mutuo e bollette.

Casa, salute ed emergenza occupazionale: un circolo che si chiude

La difficoltà nel trovare, pagare e mantenere una casa si intreccia direttamente con due grandi emergenze del nostro tempo: quella sanitaria e quella occupazionale. L’instabilità lavorativa – contratti precari, stagionalità, stipendi bassi – rende complicato affrontare impegni a lungo termine come un mutuo o un affitto costoso. Questo alimenta stress, ansia, rinunce: molti giovani rimandano il momento di andare a vivere da soli, di formare una famiglia o di trasferirsi dove vorrebbero.

Allo stesso tempo, vivere in case sovraffollate, poco isolate, umide o non adeguate incide sul benessere psicofisico: una casa insicura, troppo piccola o troppo cara non è solo un problema economico, ma anche di salute. La fatica di arrivare a fine mese, unita alla paura di perdere il lavoro o di non riuscire a rinnovare il contratto d’affitto, finisce per pesare sulla qualità della vita.

E così, la casa – che dovrebbe essere il luogo della sicurezza, del riposo e della cura di sé – diventa spesso il simbolo di un sistema che fatica a garantire stabilità. Parlare di emergenza abitativa, oggi, significa quindi parlare anche di emergenza sanitaria e occupazionale: tre facce della stessa realtà, che non si possono più considerare separatamente se vogliamo immaginare un futuro in cui “avere un tetto sopra la testa” non sia un privilegio, ma un diritto reale.

Trovare casa

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La Giunta ha approvato i criteri e le modalità per la concessione dei contributi riconosciuti con la legge regionale 8 maggio 2025 ai Gal e i Flag. Le risorse stanziate sono suddivise in 268.421 euro per i Flag e 2.281.579 per i Gal. Nel corso degli ultimi anni, i Gal hanno rafforzato il loro ruolo all’interno delle comunità locali, anche a seguito della delega di funzioni ulteriori rispetto a quelle previste dai regolamenti comunitari, con riferimento ai fondi FEASR e con il coinvolgimento in molteplici interventi promossi dall’Amministrazione regionale. Inoltre nell’anno 2021, i Gal sono stati delegati dall’Organismo pagatore ARGEA Sardegna allo svolgimento delle attività di ricezione ed istruttoria delle domande di pagamento presentate dai beneficiari pubblici e privati dei bandi approvati dagli stessi Gal, in attuazione delle strategie di sviluppo locale.

Sono molteplici gli interventi che si sono succeduti nel tempo che richiedono, da un lato, capacità operativa e programmatoria dei beneficiari e dall’altro un’intensa attività di monitoraggio e rendicontazione da parte degli uffici regionali. Con riferimento allo stanziamento previsto dalla legge di stabilità 2025, l’assessorato dell’Agricoltura, ha evidenziato che nell’intervento denominato “Attuazione programmi di sviluppo locale” non sono stati determinati una specifica destinazione delle risorse e neppure la ripartizione tra i diversi beneficiari coinvolti, per questo motivo si è reso necessario attraverso una delibera individuare e definire i criteri e le modalità cui l’Amministrazione si deve attenere per la concessione dei contributi.

I fondi dunque, ripartiti secondo la delibera approvata dalla Giunta, serviranno a garantire la prosecuzione delle attività assegnate ai Gal e ai Flag, una quota sarà destinata alle attività formative, una alle attività di divulgazione e valorizzazione delle attività realizzate nel corso della programmazione 2014-2020 e una parte di risorse sarà destinata alle spese correlate alle attività di facilitazione, animazione e coinvolgimento dei portatori di interesse locali in relazione ai programmi operativi finanziati con risorse regionali o previste nella programmazione europea 2021-2027.

I contributi dunque serviranno a garantire una maggiore efficacia delle fasi di programmazione, gestione e monitoraggio delle azioni, attività di rafforzamento amministrativo del personale impiegato, attraverso formazione qualificata, rafforzare i legami con la comunità locale e la condivisione delle conoscenze con attività di divulgazione attraverso l’organizzazione di eventi sul territorio.

In merito alle recenti dichiarazioni provenienti dal Liceo Baudi di Vesme, riteniamo doveroso esprimere una posizione chiara. La proposta discussa in sede provinciale tutela l’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu”, riconoscendo la fragilità e la distanza dei territori di Teulada e Sant’Anna Arresi. Una scelta sostenuta in sede istituzionale dal presidente della Provincia, Mauro Usai, che ha portato avanti l’indirizzo condiviso e votato collegialmente dall’assemblea dei sindaci nella Conferenza decisoria del 20 ottobre 2025. Per questo consideriamo gravemente inopportuna la presa di posizione del Collegio docenti del Baudi di Vesme, che interviene in un processo di competenza istituzionale e arriva, di fatto, a indicare quale istituto – e quale territorio – sarebbe da sacrificare. Si tratta di un’affermazione inaccettabile, che le nostre comunità respingono con fermezza. È ancora più grave che, nel proprio comunicato, lo stesso Collegio docenti richiami i numeri del nostro istituto – il presunto “trend negativo” degli alunni e il precedente accorpamento – come argomento per giustificare la perdita della nostra autonomia. Un’impostazione che ignora completamente la realtà dei piccoli comuni, segnati da spopolamento, distanza dai centri maggiori e carenza di servizi essenziali.

Siamo periferia della periferia: sono i nostri studenti a dover viaggiare ogni giorno verso i capoluoghi, non il contrario. Pretendere che proprio questi territori vengano ulteriormente penalizzati significa non comprendere – o non voler comprendere – le difficoltà strutturali che le nostre comunità affrontano da anni. Ribadiamo la nostra contrarietà al dimensionamento scolastico, ma allo stesso tempo rifiutiamo l’idea che la “soluzione” possa essere il sacrificio dei territori più fragili o la messa in discussione dell’autonomia del nostro istituto. Le scelte sul dimensionamento riguardano gli equilibri complessivi di un intero territorio e non possono essere dettate dalle convenienze interne di singoli istituti, né tantomeno da comunicati che travalicano ruoli e competenze. Rinnoviamo solidarietà al sindaco di Iglesias, Mauro Usai, per aver sostenuto una posizione collegiale espressa dall’assemblea dei sindaci, e ribadiamo che l’Istituto “Taddeo Cossu” merita rispetto – come lo meritano le comunità che rappresentiamo.

Angelo Milia e Paolo Dessì

Sindaci di Teulada e Sant’Anna Arresi

Il presidente della provincia del Sulcis Iglesias, Mauro Usai, ha scritto una lettera alle R.S.U., alle segreterie Funzione pubblica di CGIL, CISL e UIL, e alla C.S.A. RAL, sulle problematiche del polo industriale di Portovesme.

«Ancora non si intravedono soluzioni concrete sul futuro del polo industriale di Portovesme e a pagarne il,prezzo più alto sono, ancora una volta, i lavoratori, le loro famigliescrive Mauro Usai -. Un intero territorio che soffre ogni giorno di più a causa dell’assenza di decisioni e di azioni reali. Si parla di spopolamento e di abbandono scolastico ma troppo spesso ci si dimentica che è il lavoro la chiave di volta per fermare il declino socio economico del territorio. Il Sulcis Iglesiente ha sempre dimostrato competenza e capacità nei settori industriale, agricolo e turistico. Tuttavia, senza risposte e senza un piano industriale nazionale fondato su una visione chiara e una programmazione seria, tutto rischia di spegnersi lentamente. Oggi il Sulcis è immerso in una crisi profonda, aggravata dal silenzio della politica nazionale. L’industria, per oltre quarant’anni, è stata il pilastro dell’economia locale, garantendo a migliaia di famiglie la possibilità di costruire un futuro fatto di casa, istruzione per i figli e dignità.»

«È il momento di abbandonare le passerelle mediatiche e gli annunci vuoti – come l’ultima visita del Ministro del MIMIT a Portovesme – e di passare finalmente ai fatti. Servono scelte coraggiose, investimenti mirati e una strategia chiara per il futuro del territorio aggiunge Mauro Usai -. Emblematica è la vertenza Eurallumina, con i lavoratori costretti ancora una volta a salire su un silo a 40 metri d’altezza per ottenere risposte sul loro futuro. È inaccettabile.»
«Non possiamo rimanere impassibili: abbiamo il dovere di essere al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie. Serve una politica decisa, unita e concreta, capace di dare risposte definitive a chi chiede un suo legittimo diritto: il lavoro. Chiediamo con forza l’apertura immediata di un tavolo di confronto permanente tra tutte le parti coinvolte: Regione Sardegna, Governo, parti sociali e sindacati – conclude Mauro Usai – . Il tempo delle promesse è finito. Ora servono soluzioni.»

Il Carbonia verso il derby con l’Iglesias, in programma domenica 30 novembre allo stadio Monteponi di Iglesias, attende un nuovo centrocampista per sostituire il partente Matteo Nannini che ha chiesto e ottenuto la risoluzione anticipata del contratto per potersi riavvicinare a casa a causa di problemi familiari.

La squadra si è allenata lunedì e martedì, ha riposato ieri e ritorna al lavoro questo pomeriggio allo stadio Comunale “Carlo Zoboli”, sul terreno di gioco laterale per consentire il pieno recupero del manto erboso dopo la partita giocata sabato scorso con l’Ossese.

Stamane abbiamo intervistato l’allenatore Graziano Mannu.

 

Undicesimo giorno di presidio dei lavoratori sul silo dell’Eurallumina, a Portovesme.

«Nel corso della giornata di ieri, in tarda mattinata – si legge in una nota della R.S.A,. Eurallumina –  ha avuto luogo un confronto tra le organizzazioni sindacali a tutti i livelli sino a quello regionale confederale CGIL CISL UIL, categorie regionali, territoriali e le rispettive R.S.A. di fabbrica nonché i lavoratori impegnati nel portare avanti il presidio di protesta ed occupazione del silo. Successivamente si è svolta presso i cancelli dello stabilimento l’assemblea informativa delle lavoratrici e lavoratori Eurallumina, nella quale è stato ribadito che, non essendo giunte al momento delle novità degne di nota da parte delle Istituzioni governative rispetto alle rassicurazioni sulle aspettative dell’incontro convocato presso il MIMIT in data 10 dicembre 2025, la protesta e l’occupazione del silo, oltre al contestuale presidio ai cancelli della fabbrica da parte dei lavoratori Eurallumina non debba cessare ma proseguire ad oltranza. I tempi sono stretti: a fine mese i fondi messi a disposizione della Rusal finiscono insieme alla cassa integrazione. Per sbloccare la vertenza, è stato ribadito anche oggi, è necessario sbloccare gli asset russi. Da oltre 16 anni si fanno promesse, adesso è il momento di prendersi delle responsabilità. Per questo si è deciso di alzare l’asticella della protesta e far partire per Roma una delegazione di lavoratori per manifestare davanti al ministero durante l’incontro. Si rimane in attesa delle risultanze rispetto alla visita, confermata, della Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali dott.ssa Marina Elvira Calderone, prevista nel primo pomeriggio di venerdì prossimo, 28 novembre 2025, presso il presidio, laddove incontrerà i lavoratori che stanno portando avanti la protesta. Nel mentre, le organizzazioni sindacali ed una delegazione di lavoratori hanno incontrato, nella sede del Consiglio regionale a Cagliari, sia il presidente del Consiglio regionale on. Piero Comandini che la Conferenza dei Capi gruppo della medesima Assemblea elettiva sarda. Il presidente Comandini ha assicurato che l’Eurallumina è al centro del lavoro dell’Assemblea. Tra i punti all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale una Risoluzione sulla nostra vertenza. In data di domani la commissione industria della Regione sarda sarà presente al presidio in stabilimento, e il 10 dicembre, giorno in cui è stato fissato l’incontro al Ministero delle imprese e del made in Italy, una delegazione del Consiglio regionale sarà a Roma con i lavoratori. Il Presidente e i Capigruppo hanno anche espresso solidarietà, a nome dell’intero Consiglio, ai lavoratori che da dieci giorni stanno protestando sopra il silo a 40 metri di altezza. Contestualmente sia la Provincia del Sulcis Iglesiente che le Amministrazioni comunali del territorio stanno già deliberando e/o comunque provvedendo a convocare i rispettivi Consigli elettivi comunali e provinciale per portare ai voti delle assemblee un ordine del giorno avente ad oggetto, oltre ad esprimere la massima e incondizionata solidarietà e vicinanza ai lavoratori Eurallumina in presidio sul Silo e a tutti i dipendenti e le maestranze dell’indotto coinvolto, riconoscendo il valore della loro battaglia simbolica per la tutela occupazionale e del futuro industriale del Sulcis, a richiamare con forza il Governo nazionale, in particolare il MIMIT, il MEF e il C.S.F., a un intervento immediato per superare l’attuale stallo, garantendo la continuità finanziaria di Eurallumina attraverso lo stanziamento urgente dei fondi ministeriali previsti dalla legge per la gestione degli asset congelati, al fine di scongiurare il rischio di liquidazione o fallimento. A richiedere che la riunione convocata al MIMIT per il 10 dicembre 2025 sia un incontro decisivo e non interlocutorio o di aggiornamento, bensì finalizzato alla risoluzione strutturale della vertenza e, fortemente auspicabile, all’ottenimento della revoca definitiva del provvedimento sanzionatorio – conclude la nota della R.S.A. Eurallumina -. A garantire il pieno sostegno alla vertenza Eurallumina e ad assicurare la disponibilità ad affiancarsi e a sostenere tutte le iniziative utili e necessarie che le organizzazioni sindacali e i lavoratori dovessero mettere in campo in difesa del sito produttivo e dei livelli occupazionali, incluse eventuali manifestazioni o trasferte presso le sedi governative competenti.»

Stamane due squadre dei vigili del fuoco hanno soccorso un cane e una capra che sono rimasti bloccati a 520 metri d’altitudine nell’area impervia della frazione di “Barrancu Mannu” nei pressi della zona archeologica della “Tomba dei Giganti” nel territorio del comune di Santadi.
Sul posto hanno operato la squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Carbonia e una squadra SAF (speleo alpino fluviale) della sede centrale del Comando dei vigili del fuoco di Cagliari che con tecniche e attrezzature SAF hanno recuperato e affidato al propietario gli animali sani e salvi.
L’intervento si è protratto per alcune ore, concluso nel primo pomeriggio a causa della zona impervia, difficile da raggiungere anche con automezzi fuoristrada.

La pioggia caduta incessantemente sia a Iglesias sia a Tempo Pausania, ha reso impraticabili i terreni di gioco del “Monteponi” e del “Nino Manconi”, e provocato il rinvio al 3 dicembre del ritorno delle semifinali di Coppa Italia di Eccellenza Iglesias-Villasimius (andata 1 a 1) e Tempio-Atletico Uri (andata 0 a 1).

Al Monteponi, questo pomeriggio, non c’è stato bisogno di attendere le 15.00, orario d’inizio, per ufficializzare il rinvio della partita, con l’accordo tra le due società e la conferma del direttore di gara, Gabriele Sari di Alghero (assistenti di linea Mirko Pili di Oristano e Andrea Orrù di Sassari).

L’Iglesias può così pensare al derby con il Carbonia in programma domenica pomeriggio al Monteponi, con la speranza che nei prossimi giorni il terreno di gioco possa recuperare uno stato quantomeno accettabile.

 

Prosegue il percorso di ascolto e confronto sul nuovo Piano Regionale dei Trasporti (PRT) con i Tavoli territoriali, che nelle giornate di lunedì 24 e di martedì 25 novembre hanno fatto tappa a Carbonia, Villacidro e Oristano per affrontare con amministratori locali, enti, associazioni di categoria, sindacati e cittadini, i temi più importanti per i singoli territori che interesseranno il nuovo strumento strategico e di visione della mobilità regionale.

«Il Piano Regionale dei Trasporti è uno strumento di visione di lungo periodo, che deve nascere insieme ai territori che poi lo vivranno ogni giornoosserva l’assessora Barbara Manca al termine dei tre incontri -. Il Sulcis Iglesiente, il Medio Campidano e l’Oristanese sono aree complesse e ricche di potenzialità, e i contributi arrivati nei tavoli sono fondamentali per costruire un sistema di mobilità più moderno, efficiente e sostenibile.»

Nel corso dei tavoli di Carbonia, Villacidro e Oristano sono stati toccati i principali temi che riguardano i territori: la rete ferroviaria, con l’illustrazione dello stato di avanzamento dei lavori già avviati e delle prospettive future; il trasporto su gomma, con l’analisi delle criticità e delle prospettive di riorganizzazione dei servizi tra i diversi comuni; la portualità, elemento strategico per la mobilità di residenti e visitatori, con particolare riferimento ai collegamenti da e per Carloforte, la centralità di Portovesme nel sistema regionale dei trasporti e gli sviluppi futuri di Oristano; la viabilità, tema particolarmente sentito, con richieste e osservazioni sulle principali arterie stradali e sulle necessità di sicurezza e manutenzione; trasporti a sostegno della lotta alla dispersione scolastica; traporti per il contrasto al malessere demografico; trasporti a sostegno della crescita della domanda turistica nelle aree interne; trasporti a sostegno dei settori produttivi (industria, allevamento, agricoltura); trasporti e viabilità nel miglioramento delle condizioni dei cittadini pendolari; miglioramento dell’accessibilità verso porti, aeroporti e nodi di intercambio; accessibilità ai siti turistici e archeologici (Barumini, Mont’e Prama); prospettive e sviluppi dell’aeroporto di Fenosu.

L’assessora Barbara Manca ha ricordato che lo Schema preliminare di Piano, adottato dalla Giunta regionale ad agosto, delinea per la Sardegna una visione integrata che guarda al 2040, includendo trasporto ferroviario, su gomma, portualità, ciclabilità e intermodalità: «Vogliamo un sistema dei trasporti che riduca le distanze, migliori l’accessibilità e sostenga lo sviluppo economico del territorio. Le osservazioni raccolte in questi giorni saranno preziose per arricchire il documento e renderlo funzionale ai bisogni di tutti i cittadini».

Il ciclo dei Tavoli territoriali proseguirà nei prossimi giorni a Olbia e a Nuoro, prima della chiusura della consultazione pubblica prevista per il 22 dicembre. Dopo la raccolta dei contributi, si procederà con la redazione della versione definitiva del Piano, che sarà poi sottoposta all’approvazione di Giunta e Consiglio regionale

Il secondo dei tre incontri per incentivare un consumo consapevole della risorsa idrica si tiene oggi a Masainas, in via Aldo Moro, al centro di aggregazione sociale. Si tratta di tre appuntamenti: il primo già svolto  a Iglesias, mentre il terzo ed ultimo si terrà a Villamar il 4 dicembre. Ad organizzare è il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale che con la Regione Sardegna, assessorato dell’Agricoltura, ha sviluppato un progetto di comunicazione di buone pratiche, necessario proprio a indurre comportamenti consapevoli nella cittadinanza. Il ciclo di incontri fa parte di un articolato elenco di iniziative necessarie a portare avanti azioni specifiche di informazione. In generale tramite diversi canali di comunicazione (incontri pubblici, social e materiale informativo) è fondamentale richiamare l’attenzione della cittadinanza sulle problematiche legate soprattutto alla mancanza di disponibilità di acqua nei campi, necessaria per la produzione di materie prime.
«L’agricoltura commenta Efisio Perra, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale – da sempre ha una funzione di custode degli equilibri sistemici e salvaguardia non solo della economia locale ma anche della biodiversità e dell’ambiente. L’acqua è fondamentale per mantenere questi equilibri, e questo gli agricoltori lo sanno bene. Da sempre nei campi si cerca di farne un utili.»
Partecipano all’incontro odierno, iniziato alle 17.00, il sindaco di Masainas Gianluca Pittoni e Sergio Lai del Cnsorzio di Bonifica per i saluti. Seguiranno gli interventi tecnici di Annamaria Leone e Pierfrancesco Testa del Consorzio di Bonifica, Marco Dettori di Agris Sardegna, Marta Debolini ricercatrice Euro-Mediterranean Center for Climate Change. Le conclusioni saranno affidate a Efisio Perra presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale.
Il progetto è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna ai sensi dell’art. 14, comma 2, della L.R. 12/2025.