La segreteria federale PCI Sulcis Iglesiente – Medio Campidano chiede alla presidente Todde lo stop all’ampliamento della RWM
La segreteria federale PCI Sulcis Iglesiente – Medio Campidano chiede alla presidente della Regione Alessandra Todde lo stop all’ampliamento della RWM.
«Lo stop all’ampliamento della RWM è una scelta politica di prospettiva – si legge in una nota -. La Giunta scelga la politica dell’economia della pace e del disarmo, in linea con gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile e i principi della Costituzione Italiana In questi giorni si sta consolidando la prospettiva che la Giunta regionale possa approvare l’ampliamento dell’industria bellica RWM. Si usano diverse motivazioni per giustificare questa scelta, tutte discutibili e contestate dai comunicati delle organizzazioni ambientaliste, pacifiste e sindacali, sottoscritti anche dal PCI, che conducono la battaglia contro l’ampliamento. Tra queste, vogliamo soffermarci su quella riguardante il bisogno di non confliggere con i pareri dei tecnici della Regione relativamente alla procedura VIA ex-post, una procedura attivata dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 2021, che ha considerato l’ampliamento irregolare.»
«Nascondersi dietro al bisogno di non confliggere con i pareri dei tecnici cela un grave vulnus democratico e politico: così facendo, la Giunta finisce per subordinarsi ai tecnici e rinuncia al proprio compito di fornire indirizzo e visione politica all’azione amministrativa – aggiunge la segreteria federale PCI Sulcis Iglesiente – Medio Campidano -. Pensiamo in realtà che tale motivazione dimostri l’esistenza di un grave conflitto interno alla maggioranza, con la difficoltà di alcune componenti di opporsi con decisione e definitivamente alla montante economia di guerra. Ci auguriamo che anche queste componenti cambino posizione. La motivazione relativa alla tutela dei lavoratori è anch’essa insostenibile: non possono infatti esserci state assunzioni per linee produttive non autorizzate, e quindi non vi è alcun rischio di perdita di posti di lavoro, a differenza di quanto sta accadendo in molti settori produttivi realmente utili per la collettività.»
NO COMMENTS