21 December, 2025
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Lo stato di avanzamento del Piano energetico e l’emergenza delle aziende dell’indotto del Sulcis sono stati al centro di due tavoli tecnici convocati al Mimit.

Durante la prima riunione è stato insediato al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sull’indotto delle imprese dell’area, con l’obiettivo di approfondirne la sostenibilità e le varie situazioni di criticità.
Nel prendere atto, in questa fase, della necessità di sostenere le aziende con gli ammortizzatori sociali necessari, è stata valutata l’opportunità di programmare le iniziative di adeguamento delle competenze dei lavoratori.
La Regione Sardegna, considerata la stretta competenza in materia di politiche attive e passive, ha garantito il proprio impegno in tal senso in stretto raccordo con il ministero del Lavoro, presente alla riunione.

Al contempo, il tavolo avvierà un monitoraggio della situazione delle aziende dell’indotto che, con i loro lavoratori, rappresentano un elemento strutturale per una ripartenza del settore. In ragione di ciò, e in considerazione dell’evoluzione dei tavoli di crisi dell’area che verranno riconvocati non appena emergeranno elementi di novità significativi, l’incontro è stato aggiornato al 23 aprile.

A seguire, come preannunciato dal ministro Adolfo Urso, si è tenuto il tavolo tecnico di aggiornamento tra Mimit, Regione Sardegna e Mase rispetto allo stato di avanzamento del nuovo piano energetico dell’isola, il cui impatto è determinante per il pieno rilancio delle attività industriali dell’area del Sulcis.

In subordine al raggiungimento dell’accordo che dovrebbe essere raggiunto per esplicito impegno tra le parti entro il 31 marzo 2025 tra il Mase e la Regione Sardegna in merito al nuovo piano energetico dell’isola, il ministro Adolfo Urso ha dato indicazione di convocare i tavoli di crisi di Eurallumina, Sider Alloys e Portovesme entro la prima metà del mese di aprile.

«Non è accettabile fare propaganda sulla pelle dei lavoratori e, come spesso è accaduto finora, scaricare la responsabilità sul Governo nazionale, perciò la presidente Todde si attivi immediatamente per gli ammortizzatori sociali di competenza regionale a favore dell’indotto della ‘Portovesme srl’. Come ha evidenziato il ministro Adolfo Urso, si tratta di una procedura che spetta alla Regione. Perciò, è facile immaginare che finora sia rimasto tutto fermo»

Lo ha detto Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, commentando la crisi occupazionale delle aziende dell’indotto di Glencore.

La solidarietà ai lavoratori del Sulcis e la richiesta di una convocazione immediata al ministro Adolfo Urso. Questa mattina i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti a viale Trento dalla presidente della Regione Alessandra Todde e dall’assessore dell’Industria Emanuele Cani.

La notizia dell’arrivo di procedure di licenziamento collettivo da parte di ditte in appalto della Portovesme srl sta provocando da lunedì il blocco stradale davanti alla fabbrica. I sindacati unitariamente hanno illustrato la situazione alla Giunta protestando per «le promesse non mantenute dal governo sulla continuità della produzione di zinco e piombo» e sulla disponibilità di «un player internazionale a subentrare alla multinazionale che ha deciso di chiudere la linea di produzione dello zinco». Immediata la disponibilità all’incontro, organizzato in tempi strettissimi.

Dopo aver ascoltato gli interventi dei rappresentanti sindacali, la presidente Alessandra Todde ha condiviso con i lavoratori la posizione comune: «Dobbiamo mettere sotto pressione il governo rispetto agli impegni presi. Sentirò subito il ministro Adolfo Urso e manderò una nota ufficiale per spiegare che non siamo soddisfatti dei tempi che si allungano senza prospettive, chiedendo una convocazione immediata per un incontro a Roma».

Un incontro che per la presidente della Giunta «non potrà essere l’ennesimo tavolo interlocutorio ma dovrà fare chiarezza: noi abbiamo lavorato a un piano per dare certezza agli imprenditori anche per le vertenze Sider Alloys e Eurallumina».

«Siamo tutti uniti per procedere cosìha concluso l’assessore Emanuele Caniuna lettera al ministro per chiedere un incontro nei più brevi tempi possibili, tenendo informati immediatamente i sindacati e i lavoratori sugli aggiornamenti.»

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La crisi del polo industriale di Portovesme precipita. Ieri 28 febbraio le organizzazioni sindacali di FIOM, FSM e UILM Territoriali, unitamente alle Rsu, hanno incontrato alle 10.00 la ISC e la SEGESA, e alle 15.00 la FM Grigliati.

«Nell’incontro tenuto in mattinata si è registrata l’ennesima disfatta derivante dalla perdita occupazionale presso il cantiere della Portovesme srl, dove le realtà attuali che comprendono 111 unità (solo un anno e mezzo fa si registravano poco meno di 200 dipendenti), sono costrette ad impegnare costantemente, solo il 20% della forza lavoro si legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente. Situazione che obbliga l’azienda ad un utilizzo della Cigs elevatissima, non sostenibile per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. Nel pomeriggio le organizzazioni sindacali hanno incontrato la FM Grigliati e anche con quest’ultima, è stata aperta la cassa integrazione guadagni ordinaria per 30 lavoratori/giorno sui 41 totali. FIOM, FSM e UILM ritengono ingestibile la gravissima crisi che si sta affrontando nel cantiere della Glencore, dove la pace sociale più volte annunciata dalla Direzione aziendale, si scontra con la realtà dei fatti, in cui la forza lavoro degli appalti è ridotta ai minimi termini. SKV, GSMI, SOCHER, ISC, SEGESA, FM Grigliati, CQ Nol sono state costrette all’avvio della cassa integrazione in conseguenza della imponente perdita di commesse. Nel frattempo i lavoratori della Nuova ICOM, Elastomeccanica, Mi.Da.Charter, Jap, Anticorrosione Sardegna, sono spariti dal registro delle presenze in stabilimento. La maggior parte dei lavoratori della GSMI sono costretti ad accettare trasferimenti anche fuori dalla Sardegna per non essere licenziati (e questa può essere considerata una fortuna). La procedura di licenziamento che sta perseguendo la CQ Nol, è la prima conseguenza che impone un cambio di tendenza, se non si vuole incorrere al massacro generale, che coinvolgerà la totalità della forza lavoro»
«Chi è in grado di garantire la pace sociale in una situazione simile? – chiedono le segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente -. Insomma, una crisi infinita, che si identifica con la mancanza di politica industriale e che ancora una volta vede sul banco degli imputati le multinazionali, che delocalizzano abbandonando il territorio. Sullo stesso banco ci vanno le istituzioni politiche, incapaci di fornire gli strumenti utili a contrastare una concorrenza sempre più forte, in cui il costo energetico ha sempre una rilevanza assoluta. Quanto sta avvenendo, impone una immediata presa di posizione, attraverso la proclamazione dello stato di agitazione, non escludendo iniziative di mobilitazione, se non ci saranno rapide soluzioni a quanto sta avvenendo.»

Le segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente chiedono il rispetto di quanto dichiarato dai ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, insieme alla Presidente della Regione Alessandra Todde e degli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca il 27 dicembre 2024, data in cui affermarono strategiche le produzioni che Glencore si apprestava a fermare, nonostante la contrarietà di sindacati e istituzioni. Che fine hanno fatto le continuità produttive e i player pronti a continuare nelle produzioni?

«FIOM, FSM e UILM ripartono da quelle dichiarazioni, riprese e confermate nel successivo incontro al MIMIT, ritengono che non ci sia più tempo da perdere e che quella, sia l’unica via di salvezza per superare le gravissime difficoltà del momento: la ripresa produttiva dello zinco, anche attraverso il processo elettrolitico e non limitatamente ai fumi di acciaierie e non all’accesso imponente agli ammortizzatori sociali come si è costretti a subire. Convocano con carattere di urgenza il Coordinamento appalti dei metalmeccanici per lunedì 3/03/2025 dalle ore 08.00 presso la Portovesme srl. Quanto sta avvenendo presso la Portovesme srl, unito alla gravità dell’ex ALCOA e all’incertezza della Centrale Enel, rischia una implosione sociale senza precedenti, in cui la politica a tutti i livelli ha la responsabilità e l’obbligo di chiarire e rispondere al più presto su quello che sarà il futuro dell’intero polo industriale. Perché anche prendere tempo, non dare le risposte attese, nella grave situazione in cui ci troviamo equivale a rispondere negativamente ad ogni possibilità di garanzia produttiva o occupativa. FIOM FSM e UILM, con tutte le RSU dei metalmeccanici, chiedono DISCONTINUITÀ su tutti i fronti», concludono le segreterie territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente.

«Cogliamo con interesse il fatto che oggi il Governo, attraverso il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, abbia ufficialmente comunicato di aver individuato un investitore disponibile a rilevare lo stabilimento di Portovesme. Ribadiamo che per la Regione resta imprescindibile la riattivazione della linea zinco. Contestualmente, invitiamo Glencore, qualora avesse una reale volontà di rimanere nel territorio, come manifestato in più occasioni, a valutare un’ipotesi di riconversione dell’impianto, presentando un piano industriale che contempli, oltre al trattamento dei fumi di acciaieria e al progetto sulle black mass, altre attività di tipo industriale che rendano più accettabile la dismissione dello zinco.»

L’assessore dell’Industria Emanuele Cani, l’assessora del Lavoro Desirè Manca e l’assessora dell’Ambiente Rosanna Laconi lo hanno detto al termine dell’incontro odierno al Mimit sulla vertenza Portovesme srl.

«Si apre uno spiraglio affinché il dramma occupazionale che coinvolge oltre 1.200 lavoratori possa avere un epilogo positivosottolinea l’assessora Desirè Manca -. Da parte nostra stiamo facendo il possibile per tutelarli con tutti i mezzi a nostra disposizione.»

Oltre ai tre assessori regionali, hanno partecipato al vertice con il ministro Adolfo Urso il ministro degli Affari Europei, del PNRR e delle Politiche di Coesione, Tommaso Foti, il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, e i rappresentanti dell’azienda, delle organizzazioni sindacati e delle istituzioni locali.

Il tavolo è stato aggiornato a lunedì 10 febbraio quando si terrà una riunione tecnica tra ministero, Regione e Glencore per approfondire l’inserimento dei nuovi progetti industriali.

«La linea dello zinco è prioritaria e strategica per il Paese. Siamo in prima linea per garantirne la continuità.»
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, ha aperto così ieri i lavori del tavolo di aggiornamento sulla vertenza relativa alla Portovesme Srl che si è tenuto a Palazzo Piacentini, sede del Mimit.

«Abbiamo lavorato in queste settimane in questa direzioneha continuato Adolfo Urso -, riscontrando l’interesse di alcuni primari operatori del settore a rilevare l’intero impianto per continuarne la produzione. Ciò risponde agli interessi strategici del Paese e consentirebbe di tutelare meglio l’occupazione, con ulteriori prospettive di crescita qualora si realizzasse anche, come auspichiamo, l’impianto di recupero del litio, per il quale abbiamo supportato la richiesta di Glencore alla Commissione europea.»

Il tavolo odierno – il primo dopo l’incontro dello scorso 27 dicembre tra il ministro Urso, i lavoratori e la proprietà presso il sito di Portoscuso – ha registrato la partecipazione del ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, del sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, delle strutture del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dei rappresentanti dell’azienda, della Regione Sardegna, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali.

Il ministro Adolfo Urso ha così ringraziato Glencore per la disponibilità ad aprire tutti gli impianti e rendere accessibile la data room, così da consentire una due diligence adeguata, plaudendo anche alla ripresa dell’attività produttiva del sito di San Gavino: «Un’ottima notizia, fino a pochi mesi fa impensabile, che garantirà continuità occupazionale a circa 60 persone», ha evidenziato il Ministro.

Approfonditi, inoltre, gli aspetti legati all’approvvigionamento energetico del territorio del Sulcis Iglesiente: a questo proposito, il MASE e la Regione Sardegna hanno annunciato di essere vicini a un’intesa per dotare l’isola di una rete di fornitura continua di gas a costi contenuti. Il progetto prevedrà lo stazionamento di due navi rigassificatrici e un collegamento dedicato per garantire il rifornimento dell’area di Portovesme.

Dal canto suo, il ministro Tommaso Foti ha inoltre confermato che è in corso un lavoro con la Regione Sardegna per accelerare l’impiego del Piano nazionale ‘Just Transition Fund’ destinate all’area del Sulcis Iglesiente, con risorse oltre 360 milioni di euro che potranno contribuire anche al rilancio produttivo del sito di Portovesme.

I lavori del tavolo sono stati aggiornati, su proposta del ministro Adolfo Urso, a lunedì 10 febbraio, quando avrà luogo una riunione tecnica tra il Mimit, Regione Sardegna e la proprietà di Glencore per approfondire l’inserimento dei nuovi progetti industriali.

 

Le Segreterie Territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL e la RSA Eurallumina Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL hanno diffuso una nota sulla riunione di monitoraggio svoltasi al Mimit sullo stato della vertenza.

«La discussione al tavolo ha sviluppato sostanzialmente il tema, propedeutico ed indispensabile al rilancio delle produzioni della fabbrica a distanza di 16 anni dalla fermata impianti nel lontano mese di marzo 2009, della modifica del cosiddetto Dpcm Energia Sardegna, a seguito dell’impugnazione del Dpcm omologo emanato dall’allora Governo Draghisi legge nella nota -. In data 17 gennaio scorso la Regione sarda (assessore dell’Industria e presidente della Giunta) ha incontrato il Ministro del Mimit Adolfo Urso cui è stato fatto presente, per quanto riguarda il tema specifico Vertenza Eurallumina, l’importanza della necessità impellente nell’addivenire in tempi celeri all’emanazione del Dpcm sopra citato; la stessa presidente Alessandra Todde preannunciava al Ministro Adolfo Urso che la Regione aveva provveduto ad inviare Nota Ufficiale al Ministro del MASE Pichetto Fratin con la quale gli è stato richiesto un incontro urgente per la presentazione e definizione dello schema di approvvigionamento “definitivo” della rete del gas metano per l’isola secondo il punto di vista della Giunta regionale. L’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani ha reso noto alla riunione in maniera ufficiale tale interlocuzione e ribadito a nome e per conto della Giunta della Regione Sardegna la propria posizione in merito. È stato altresì reso noto dallo stesso assessore che stamane in mattinata si è svolta la 3ª riunione del Comitato tecnico ad hoc che sta elaborando specificamente le tematiche inerenti il futuro Dpcm Energia e che in quella sede SNAM ha chiesto di poter avere a disposizione un mese di tempo per poter meglio elaborare alcune ulteriori questioni di natura tecnica rispetto alla collocazione presso il porto di Santa Giusta (terminal GNL “Oristano”) di una ulteriore unità FSRU per il potenziamento dello stoccaggio e la futura distribuzione del gas metano verso SUD, in direzione Macchiareddu e Portovesme, sempre per la definizione del Dpcm medesimo. Regione e Governo concordano che la partita inerente la riscrittura del Dpcm Energia debba essere chiusa entro il mese di marzo, onde scongiurare la prossima sentenza del Consiglio di Stato sul DPCM “Draghi” del 2022, prevista proprio nel mese di marzo 2025. I tecnici del Ministero dell’ambiente hanno evidenziato altresì che sarà necessario sentire a riguardo anche il parere tecnico di Terna, in quanto Ente gestore della rete elettrica nazionale, per la definizione dell’effettivo dimensionamento della unità FSRU da collocare a Nord dell’isola presso Porto Torres, a seconda o meno che la centrale termoelettrica di Fiumesanto venga convertita da carbone a gas. A prescindere dalle sorti del tratto del Nord Sardegna il tratto che interessa specificamente lo sviluppo della Vertenza Eurallumina risulta oramai definito.»

«La società Eurallumina ha reso noto al tavolo della riunione odierna che nei giorni scorsi, per quanto riguarda il tema “sanzioni patrimoniali”, nonostante il forte auspicio che la nota vicenda potesse risolversi una volta per tutte positivamente (visto l’esito della sentenza del 8/11/2024 del TAR del LAZIO che diede ragione in tal senso alla società Eurallumina), il ministero dell’Economia, essendosi appellato in ricorso al Consiglio di Stato, ha avuto da quest’ultimo (in data 14 gennaio 2025) la concessione di una ulteriore udienza di aggiornamento per discutere nel merito delle questioni di cui sopra citate; tale udienza si svolgerà in data 10 aprile 2025si legge ancora nella nota sindacale -; contestualmente sono stati sospesi gli effetti della sentenza del Tar del Lazio ovvero, sino al 10 aprile prossimo, i beni patrimoniali dell’azienda rimangono ancora in regime di congelamento preventivo in attesa della definitiva pronuncia, con tutte le ripercussioni del caso. In conclusione le parti presenti alla riunione hanno concordato sulla necessità di aggiornare una ulteriore riunione di verifica sugli sviluppi della vertenza presso lo stesso Mimit il quale ha accolto la richiesta convocando sin da oggi la prossima riunione in data 24 febbraio 2025 alle ore 15.00. Per quanto riguarda gli appuntamenti inerenti la vertenza Eurallumina a breve termine si rende noto che nelle date di domani e dopodomani 21-22 gennaio 2025 sono previste due riunioni propedeutiche alla definizione dell’Accordo di rinnovo degli ammortizzatori sociali per le maestranze dell’Eurallumina, sia a livello sia regionale (assessorato regionale del Lavoro) che nazionale (ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) per mettere in sicurezza il salario delle lavoratrici e lavoratori coinvolti per l’annualità 2025.»

 

Il Mimit, Ministero delle Imprese e Made in Italy, ha ospitato stamane a Roma il “Tavolo Sulcis”, al quale hanno partecipato il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto assieme a tecnici e consulenti del governo, e l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

Sono stati affrontati gli stati di avanzamento delle vertenze Sider Alloys, Portovesme Srl ed Eurallumina, tenendo come priorità la tenuta occupazionale dei lavoratori, diretti e indiretti, dell’intero polo industriale.

«L’incontro era propedeutico ai tre tavoli specifici convocati nelle prossime settimanespiega l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Canie ha evidenziato positivamente unità di intenti e una buona collaborazione con il ministro Urso e con il governo nell’affrontare le crisi.»

Il calendario prevede come primo tavolo quello di lunedì 20 gennaio per Eurallumina. A questo riguardo, l’assessore Emanuele Cani ha illustrato i passi avanti rispetto al Piano di approvvigionamento energetico, in particolare all’imminente modifica del Dpcm su cui la presidente Alessandra Todde ha chiesto un incontro urgente al ministro Gilberto Picchetto Fratin.

Giovedì 30 gennaio toccherà al tavolo Sider Alloys, sul quale gli annosi ritardi dell’attuale proprietà e i rischi che siano smantellati dal sito attrezzature e parti di linee produttive dell’ex Alcoa ha portato nei giorni scorsi a un presidio degli stessi lavoratori. Regione Sardegna e Governo si sono trovati d’accordo sul fatto che tale situazione non sia più sostenibile e che sia necessario valutare soluzioni immediate in preparazione dell’incontro.

Mercoledì 5 febbraio, infine, è previsto il tavolo sulla Portovesme Srl, azienda che poche settimane fa ha deciso la chiusura anticipata della linea zinco. Produzione che, in accordo con la Regione, il ministro Adolfo Urso ha definito strategica, promettendo a breve interlocuzioni con investitori interessati all’acquisizione di tutto lo stabilimento.

«A stretto giro verranno convocati i sindacati per un’informativa dettagliata sull’esito dell’incontro», ha annunciato l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

Nuovo vertice questa mattina all’assessorato regionale dell’Industria, convocato dall’assessore Emanuele Cani, con i rappresentanti sindacali, in vista del confronto istituzionale sulle vertenze Eurallumina, Portovesme Srl e Sider Alloys, in programma venerdì 17 gennaio 2025 al ministero delle Imprese.
«Per quanto riguarda Eurallumina, siamo convinti che sia necessario innanzi tutto giungere alla ridefinizione del dpcm sulla metanizzazione della Sardegna e confidiamo che questa operazione possa essere chiusa in tempi rapidi», ha detto l’assessore Emanuele Cani.
«Sul fronte Portovesme Srl ribadiremo che il piano industriale proposto da Glencore è per noi assolutamente insoddisfacente, così come reputiamo non consona la chiusura della linea zinco, e pertanto chiediamo che l’azienda ne rivaluti la riapertura o in alternativa presenti un vero e proprio piano industriale che possa ricomprendere l’impegno di tutti i lavoratori – ha chiarito Emanuele Cani -. Su questo punto chiederemo al Governo, qualora ci fosse un altro soggetto imprenditoriale affidabile pronto a rilevare tutto lo stabilimento, come ipotizzato dal ministro Adolfo Urso in occasione della sua recente visita a Portovesme, che vengano portate avanti le trattative senza ulteriori esitazioni.»
L’assessore dell’Industria ha sottolineato che la Regione non vede con favore l’ipotesi che la produzione dello stabilimento possa essere frammentata e affidata a molteplici soggetti.
«In merito alla questione Sider Alloys, vogliamo capire se, alla luce dei fatti recenti, permanga la posizione di fiducia del Governo nei confronti dell’attuale imprenditoreha concluso Emanuele Cani -. Chiederemo inoltre che sia inserita nel quadro complessivo della crisi del Sulcis Iglesiente anche la questione Enel, un tema di fatto già all’ordine del giorno, vista l’ipotesi di imminente dismissione, ma sul quale vorremmo costruire un ragionamento orientato alla riqualificazione del sito.»

A distanza di 24 ore dalla richiesta arrivata ieri dall’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani, al termine dell’incontro con le organizzazioni sindacali tenuto in assessorato, oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato per il 17 gennaio 2024, alle ore 12.00, a Palazzo Piacentini, una riunione con la Regione Sardegna dedicata alle grandi vertenze del polo industriale di Portovesme: Portovesme srl, Eurallumina e Sider Alloys. Ieri mattina, nel corso dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Sider Alloys, le organizzazioni sindacali avevano sollecitato alla Regione, in presenza dell’assessore dell’Industria Emanuele Cani, un intervento forte per sbloccare la vertenza Sider Alloys e, come sollecitato dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali, il ministro – presente alla Portovesme srl con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria del Mimit Fausta Bergamotto, ha deciso di affrontare nella loro globalità le crisi delle tre grandi aziende del polo industriale.