15 December, 2025
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E’ stato un confronto molto acceso quello tenutosi ieri pomeriggio nella sala consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, nell’inchiesta pubblica attivata dalla Regione nell’ambito del procedimento riguardante la proposta di realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località “Su Giri de sa Murta”, nella frazione di Is Urigus, comune di San Giovanni Suergiu, presentata dalla società a responsabilità limitata Ekosarda. L’inchiesta pubblica è stata attivata a seguito delle numerose osservazioni presentate dal comune di San Giovanni Suergiu, da cittadini e da associazioni del territorio, che hanno richiesto un confronto aperto e trasparente.

Alla presenza dei funzionari della Regione Sardegna, si sono ritrovati i responsabili della società proponente, la sindaca Elvira Usai con assessori e consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, rappresentanti di diverse associazioni, tanti cittadini, in particolare della frazione di Is Urigus ma non solo.

Fin dalle prime battute, quando i responsabili dell’Ekosarda hanno iniziato la presentazione del progetto, prevista dall’inchiesta pubblica prima delle osservazioni degli altri soggetti interessati, Amministrazione comunale in testa, il clima si è surriscaldato.

In una serie di slide sono state illustrate le informazioni generali sul progetto, con classificazione dell’impianto in discarica per rifiuti speciali non pericolosi; in parte a fossa (sotto piano campagna) e in parte in rilevato (addossata a ridosso della collina esistente); su una superficie di circa 9 ettari; per una volumetria netta di 323.164 metri cubi, di cui 186.000 metri cubi circa sotto piano campagna e 142.000 metri cubi circa sopra piano campagna. Le contestazioni sono state fortissime anche in relazione alla vicinanza con i centri abitati, dai presentatori così quantificate in distanze: 750 metri da Is Urigus, 1.350 metri da Is Gannaus, 4.000 metri da San Giovanni Suergiu e 4.100 metri da Carbonia. Distanze che, a detta dei numerosi intervenuti, sono in realtà molto inferiori, con alcune case ad alcune centinaia di metri, il campo di calcio e le strutture adiacenti e lo stesso asilo molto più vicini al sito interessato dal progetto, rispetto a quanto dichiarato dai proponenti.

Ad aprire gli interventi è stata la sindaca Elvira Usai, che ha motivato con alcuni passaggi durissimi il “NO” alla realizzazione della discarica a “Su Giri de sa Murta”.

I numerosi interventi seguiti a quello della sindaca, complessivamente una ventina, hanno bocciato il progetto… Loredana Carrogu, progettista in ambito sociale e culturale, e Silvio Nocco, medico cardiologo; Giorgio Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente Sardegna, e Alessandro Madeddu, presidente Anspi; Graziano Bullegas, presidente regionale di Italia Nostra, e Sergio Porceddu, agente di assicurazioni in pensione; Rosario Spanu, residente vicino alla cava, e Marco Zusa, vice sindaco del comune di San Giovanni Suergiu; don Antonio Mura, responsabile della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias, con un messaggio inviato su Whatsapp, e Alessandro Moi, cittadino; Sergio Madeddu, presidente dell’Auser di San Giovanni Suergiu, e Daniele Baglivi, dirigente della Pol. Is Urigus; Francesco Giganti, presidente del Banco SOS Alimentare, e Angelo Cremone, Sardegna pulita; Erika Floris, consigliera di minoranza del comune di San Giovanni Suergiu, e Roberto Puddu, ex segretario della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente; Luisa Poggi, cittadina di Carbonia, e Giampiero Cabras; e, infine, Cenzo Satta, rappresentante legale di Smart Soa Villacidro…

Tutti hanno bocciato il progetto. Diverse le motivazioni: dalla pericolosità dei rifiuti che verrebbero destinati alla discarica, alla vicinanza della stessa dal centro abitato, con conseguenze sanitarie e ambientali disastrose; dall’incompatibilità della realizzazione di una nuova discarica con la vocazione economica del territorio su agricoltura e allevamento, alla discutibile affidabilità del progetto e della stessa società proponente, priva di dipendenti e con un capitale sociale minimo.

L’inchiesta pubblica è stata sicuramente un passaggio importante per il procedimento autorizzativo con la richiesta presentata dalla società Ekosarda, ora la Regione dovrà fare le sua valutazioni.

Giampaolo Cirronis

Questa sera, alle ore 20.30, è in programma la prima serata della rassegna di cinema all’aperto a Medadeddu, presso il Centro Sportivo Gigi Spada, con la proiezione del docufilm “Pani Antigu”. Seguirà un dibattito alla presenza dell’autore, Simone Antonio Manca. Sarà presente un punto ristoro.
L’evento si colloca nell’ambito delle iniziative inserite all’interno del cartellone “Estiamoinsieme 2024”.
“Pani Antigu” è una produzione del Circolo ANSPI Santa Vitalia Is Urigus e nasce da un’idea di Ornella Cogotti, Rosanna Collu, Alessandro Madeddu.

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Il nuovo assetto degli Istituti Superiori di Scienze Religiose in Sardegna, la prossima Assemblea nazionale delle Settimane Sociali dei Cattolici italiani che si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017, e alcune nomine, sono alcuni fra i principali argomenti affrontati dalla Conferenza Episcopale Sarda, riunita in seduta ordinaria sotto la presidenza di monsignor Arrigo Miglio lo scorso 13 dicembre a Oristano.

Per meglio qualificare sotto il profilo didattico e scientifico gli Istituti Superiori di Scienze Religiose, affiliati a una Facoltà Teologica, veri Istituti universitari abilitati a rilasciare i titoli accademici di Laurea triennale e Laurea Magistrale quinquennale in Scienze Religiose, la Santa Sede ne ha dimezzato il numero, proponendone gli accorpamenti. In Sardegna la Conferenza Episcopale ha confermato quello di Cagliari per il Sud dell’Isola e ha accorpato quelli di Sassari e Tempio per il Nord Sardegna. Tutti e tre erano già abilitati da tempo a rilasciare i titoli accademici. Dal prossimo anno accademico Sassari e Tempio, però, formeranno un unico Istituto, con due poli didattici nelle rispettive sedi, un unico statuto, unica programmazione e unico corpo docente. Con una particolarità: conserverà titolo e caratterizzazione che ha avuto quello di Tempio fin dalla sua costituzione: Istituto Superiore di Scienze Religiose “Euromediterraneo”. Questo, infatti, rimanda all’interdisciplinarità dello Studio della Teologia, aperto al dialogo interculturale e interreligioso, con uno sguardo speciale alla legislazione europea e alle dinamiche socio-culturali da essa innestate. Significativo è il progetto sperimentale “LabEuroMed” 2015-2020, che consente all’Istituto di operare sul territorio in qualità di Antenna per la mobilità educativa transnazionale dei giovani, nell’ambito delle opportunità offerte dai programmi europei in diversi settori, quali la mobilità, la cultura, la formazione, il lavoro, il volontariato. Sono in essere dei protocolli d’intesa con l’Università di Sassari e con quella di Perugia. Questa riconosce il titolo accademico dell’Euromediterraneo e ammette direttamente chi ne sia in possesso al biennio di specializzazione in “cooperazione allo sviluppo”. Si tratta, come si vede, di un significativo valore aggiunto nel tessuto socio-culturale dei due territori, di sicuro impatto e prospettiva di sviluppo.

Altro appuntamento importante per la Sardegna sarà l’Assemblea nazionale delle Settimane sociali, che vedrà circa 1.500 delegati provenienti da tutte le Diocesi Italiane per riflettere su “Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”.  Le Chiese sarde intendono arrivare all’appuntamento con un articolato percorso di studio e di approfondimento, attraverso sei seminari tematici nei diversi territori dell’Isola. Si è cominciato qualche settimana fa a Cagliari, su “lavoro e nuove tecnologie”. Seguiranno Oristano, su “giovani e lavoro, agricoltura”, Iglesias, su “percorsi di riconversione industriale e compatibilità ambientale”, Nuoro su “Politiche forestali e ambientali”, Sassari  su “Politiche scientifiche e  cooperazione sanitaria” e, infine, nel prossimo mese di maggio, Olbia, su “Turismo e beni culturali”. Tale percorso si concluderà con un dossier regionale da presentare all’Assemblea generale che denunci le fragilità, racconti esperienze e situazioni virtuose e offra proposte concrete per il futuro.

La Conferenza ha proceduto alle seguenti nomine.

Per il Tribunale Ecclesiastico Regionale Sardo: il dott. Antonio Vavenotti è stato nominato Giudice per un anno, l’avv. Alessandro Camedda è stato prorogato per un anno come patrono stabile. Sono anche stati nominati per un anno come difensori del vincolo don Alessandro Madeddu, le dott.sse Rita Basta e Chiara Verdoliva.

Don Vincenzo Salis, infine, è stato nominato incaricato Regionale per la Cooperazione missionaria.