5 December, 2025
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Il Rotary Club di Iglesias, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e le associazioni partner, ha promosso presso il Santa Barbara di Iglesias una significativa giornata dedicata alla prevenzione cardiologica, sabato 22 novembre 2025.
Dalle ore 8.30, medici specialisti, operatori sanitari e volontari erano pronti ad accogliere i cittadini. Le visite, iniziate alle 8.50, si sono protratte fino alle 14.30, ben oltre l’orario previsto, consentendo di garantire assistenza a tutti i partecipanti.
Grazie all’instancabile impegno dei professionisti coinvolti, oltre 50 persone hanno potuto sottoporsi a controlli cardiologici ed esami doppler, ricevendo anche preziosi consigli di prevenzione. I dati raccolti saranno messi a disposizione delle università per finalità di ricerca e prevenzione, attraverso la collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
Un ringraziamento speciale va alla prefetta Alma Piscedda, che ha svolto il suo ruolo con dedizione e costante presenza accanto ai medici e agli operatori, e ad Alice Belli, crocerossina coordinatrice del Sulcis, per il supporto operativo.
Il Rotary Club desidera inoltre esprimere gratitudine ai medici che volontariamente hanno prestato la loro professionalità ed hanno collaborato attivamente per la migliore riuscita dell’evento:
• Dott. Giuseppe Correale (Doppler aortici)
• Dott.ssa Alessandra Lorenzoni (ECG e visite cardiologiche)
• Dott.ssa Sara Santus (ECG e visite cardiologiche)
• Dott. Emanuele Accalai (ECG e visite cardiologiche)
Gli organizzatori ringraziano il vice sindaco Francesco Melis e l’assessora alle politiche sociali del comune di Iglesias, Angela Scarpa, per la visita istituzionale, don Giorgio parroco della chiesa di San Pio X per la vicinanza spirituale e a tutti i soci e volontari che hanno contribuito alla riuscita della Giornata.
La partecipazione attiva della comunità e la collaborazione tra istituzioni e associazioni hanno reso possibile un’iniziativa di grande valore sociale, confermando l’impegno del Rotary e dei partner nel promuovere la salute e la prevenzione.
Il Rotary Club Iglesias e la Croce Rossa Italiana hanno firmato un importante protocollo d’intesa, segnando l’inizio di una collaborazione strategica a beneficio della comunità, e dimostrato ancora una volta come la sinergia tra istituzioni e volontariato possa tradursi in un servizio concreto e prezioso per la collettività.

 

Dalle miniere di Montevecchio alle torri sul mare, dalle comunità locali alle scuole, fino alle Suore Clarisse e alle Drag Queen: il progetto contro la violenza di genere unisce mondi diversi in un’unica voce di memoria e resistenza.

È partito il 7 settembre da Montevecchio “Orme d’ombra”, il cammino di sensibilizzazione ideato e condotto dall’artivista Rosalba Castelli, presidente di Artemixia APS ETS. Un percorso a piedi lungo oltre 1.200 km che intreccia memoria, comunità e prevenzione della violenza di genere, portando con sé i nastri rossi ricamati a mano dalle donne detenute del carcere Lorusso Cotugno di Torino, ciascuno con il nome di una donna vittima di femminicidio.

Il viaggio si è inaugurato dal Sentiero delle Cernitrici, con la deposizione dei primi 11 nastri alla presenza delle comunità di Arbus e Guspini. Rosalba Castelli ha poi proseguito verso Piscinas e Portixeddu, fino a Buggerru dove, il 10 settembre, ha deposto altri quattro nastri insieme alla comunità locale, alle istituzioni, all’assessora Simona Spada e a diverse associazioni territoriali.

L’11 settembre è stato il turno della prima torre di Cala Domestica, che ha accolto il nastro dedicato a Meena Kumari. 

Una giornata indimenticabile a Iglesias.

Oltre 300 persone si sono riunite in Piazza Oberdan per una marcia collettiva tra le vie decorate da ombrelli colorati, fino al Monastero Beata Vergine del Buon Cammino. La giornata si era aperta con la benedizione delle Clarisse e l’incontro con 20 donne della comunità Emmaus, impegnate in percorsi di rinascita: alcune di loro hanno camminato con Rosalba fino alla piazza.

Hanno partecipato istituzioni, associazioni e cittadinanza, tra cui l’assessora Angela Scarpa, la presidente della commissione politiche sociali Giuseppina Lorenzoni, la sindaca di Domusnovas Isangela Mascia, la vicesindaca Maria Elena Lusci e l’associazione Circhiola con la presidente Grazia Villafranca. Presenti anche pellegrine arrivate appositamente, come Nadia, 55 anni.

Un ringraziamento speciale è andato al Cammino Minerario di Santa Barbara e al suo fondatore recentemente scomparso, Giampiero Pinna. La moglie, Mimma Perra, ha annunciato un impegno concreto: garantire acqua a pellegrine e pellegrini lungo il percorso.

Nel Monastero, le Clarisse hanno letto preghiere e testi sulla prevenzione della violenza e ricordato le vittime sarde di femminicidio. Rosalba ha donato il nastro di Santa Barbara alle sorelle e quello di Grazia Raccis, giovane uccisa a Domusnovas a fine ’800, all’associazione Circhiola.

Il rito collettivo ha unito passato e presente, rinnovando l’impegno contro la violenza di genere. Infine, con la sua voce e le mani a ritmo, Rosalba Castelli ha chiamato la piazza al silenzio e poi al grido: “Dobbiamo fare rumore!”. Iglesias ha risposto compatta: una comunità intera unita nel dire “basta”.

Il cammino è proseguito a Gonnesa: la città si è riunita intorno alla memoria della gonnesina Susanna Massidda, il cui nastro è stato deposto accanto al pilone del cammino, sul muro esterno del municipio. Grazie all’attivazione delle associazioni locali come UTE Gonnesa e alla consigliera comunale Beatrice Collu. 

Il 16 settembre Orme d’ombra sarà a Carloforte, dove è prevista alle 11 una camminata comunitaria con le classi quinte del liceo cittadino, associazioni e cittadinanza, fino alla deposizione di un nastro sull’arco di Carloforte. 

Il mattino del 17 settembre, invece, l’artivista sarà accolta da Portoscuso in una camminata dall’antica tonnara alla Torre Spagnola.

Il progetto sta riscuotendo un’attenzione crescente: numerose scuole stanno contattando Orme d’ombra per ospitare la testimonianza di Rosalba Castelli e avviare percorsi educativi sulla prevenzione della violenza di genere, la cura delle relazioni e la decostruzione degli stereotipi.

Fin dal suo inizio il cammino si è aperto con un segnale forte di inclusione e pluralità: al suo arrivo dall’aeroporto di Cagliari, Rosalba è stata ospite del locale Fico d’India, dove ha presentato il progetto durante una serata di spettacolo Drag Queen. 

Dalle Clarisse alle comunità popolari, dalle scuole ai luoghi della notte, Orme d’ombra sta creando un abbraccio collettivo che unisce la Sardegna e il Piemonte.

Rosalba Castelli: «Sono profondamente commossa dalla partecipazione e dall’affetto che sto ricevendo tappa dopo tappa. Orme d’ombra nasce come cammino di memoria, ma sta diventando anche un cammino di comunità: la Sardegna mi sta accogliendo con un abbraccio che non dimenticherò mai. Dalle donne detenute di Torino che hanno ricamato i nastri, fino alle bambine, alle studentesse e agli studenti, alle Clarisse e alle Drag Queen che incontro lungo il percorso: ognuno e ognuna porta un pezzo di questo viaggio, e insieme gridiamo che la violenza si può e si deve fermare».

Isangela Mascia, sindaca di Domusnovas : «Il progetto ideato e realizzato da Rosalba è non solo interessante ma soprattutto innovativo e incredibilmente inclusivo. Parliamo fin troppo di donne e femminicidio ma forse lo facciamo spesso con parole sbagliate, o forse è il metodo che non funziona. Durante il breve tratto di strada nel quale abbiamo accompagnato fisicamente Rosalba, ci siamo confrontate sul fatto che la vita è di ognuna di noi e nessuno deve essere autorizzato a deciderne le sorti. Ma a volte parlare non basta, e allora camminiamo insieme, ragioniamo insieme, divulghiamo insieme. La comunità di Domusnovas da qualche anno utilizza anche le parole scritte, i disegni dei bambini, le frasi di chi vuole stare accanto a chi ha bisogno, e quelle di chi ha realmente bisogno di aiuto. Lo fa grazie a “Sa mariga de s’aggiuru”, l’anfora dell’ aiuto, che viaggia in tutti i paesi della Sardegna per raccogliere pensieri e disegni, e lo fa arrivando a tutte e tutti, fin dalla scuola dell’ infanzia».

Oggi poi abbiamo aggiunto un pezzettino alla nostra personale battaglia contro la violenza di genere: il nastro rosso con il nome ricamato sopra donato da Orme d’Ombra alla nostra associazione Circhiola è un simbolo per noi fondamentale, da quando questa associazione si occupa di far conoscere la storia di Grazia Raccis, prima vittima di femminicidio conosciuta del nostro paese, e alla quale, nel nostro piccolo abbiamo dedicato una piazza.

Parole, segni, simboli.

È uno dei nostri modi di affermare che “adesso basta”!!

Grazie a Rosalba per averci coinvolte in questa sua fantastica avventura. Siamo con te!

Attrus’annusu in saluri!

Angela Scarpa, assessora delle Politiche sociali del comune di Iglesia: «L’iniziativa di Rosalba Castelli tiene viva l’attenzione sulla lotta contro la violenza sulle donne, un impegno che deve essere di tutta la comunità».

Monica Napoli, assessora deo Servizi sociali e delle Pari opportunità del comune di Portoscuso: «Il comune di Portoscuso ha accolto con grande partecipazione e entusiasmo la tappa del progetto artistico e sociale “Orme d’ombra”, che vede la camminatrice Rosalba attraversare 100 torri della Sardegna per onorare la memoria delle donne vittime di violenza. Siamo onorati che Portoscuso sia parte di questo percorso di sensibilizzazione così importante. Rosalba, con il suo cammino, porta con sé la voce di tutte le donne che hanno subito violenza e ci ricorda il nostro dovere di istituzioni e cittadini nel contrastare questo fenomeno».

Il progetto “100 torri, 100 cammini, 100 vite”, promosso dall’associazione Artemixia, si inserisce nel quadro normativo internazionale e nazionale per la prevenzione della violenza di genere e la promozione di una cittadinanza attiva e inclusiva.

«Come Amministrazione comunale siamo profondamente sensibili a queste tematiche. Continueremo a promuovere iniziative di sensibilizzazione e a lavorare per una cultura del rispetto e della parità di genere nella nostra comunità.»

L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte e l’impegno sociale possano unirsi per veicolare messaggi di cambiamento e speranza.»

Elisabetta Di Bernardo, vicesindaca del comune di Carloforte: «Per la nostra comunità è un grande orgoglio ospitare il progetto Orme d’ombra e accogliere Rosalba Castelli nelle strade di Carloforte. La camminata del 16 settembre rappresenta un momento collettivo di condivisione e di impegno contro la violenza: deporre sull’arco della città un nastro con il nome di una donna vittima di femminicidio significa trasformare un luogo simbolico in un segno visibile di memoria e resistenza. Siamo particolarmente fiere e fieri che proprio la scuola di Carloforte sia la prima a incontrare questo cammino: le quinte classi del nostro liceo, insieme alla cittadinanza e alle associazioni, saranno parte attiva di un messaggio potente che dice con forza no alla violenza e sì alla vita».

 

Atto finale per il concorso di Miss Universo in Sardegna: la manifestazione organizzata da Alessia Ghisoni e Cinzia Murgia, imprenditrici regine del Wedding e degli eventi, uniche detentrici del marchio Miss Universe per la Sardegna, torna a Iglesias, mercoledì 20 agosto, alle 21.00, in piazza Sella, dove tutto è cominciato.

Le ragazze in gara nell’ultima tappa nell’Isola saranno ventidue, tutte concorreranno per conquistare le fasce d’eccellenza, “Miss Oggi sposi & Magazine”; “Miss Olimpic”; “Miss Vogue Style”. Saranno tre, compresa la concorrente che diventerà Miss Sardegna, a rappresentare la nostra terra alla fase finale nazionale che si terrà il 31 agosto in Puglia.

Miss Universo, in tutte le sue tappe, è stato il palcoscenico ideale per mettere in vetrina le creazioni degli stilisti sardi: nell’ultimo atto della rassegna saliranno in passerella gli abiti della Sartoria Modolo e di Maria Ausilia Marongiu.

Sarà una finale ricca di ospiti e sorprese, che permetterà di chiudere nel migliore dei modi il ciclo di tappe che ha toccato diverse località della Sardegna. Durante la serata si esibiranno il coro di bambini capitanato da Beatrice Ferrua, finalista della trasmissione di Canale 5 “Io Canto”, e Maria Francesca Careddu, che da settembre farà parte della prestigiosa Accademia internazionale di balletto. Ci sarà spazio anche per il Coro mani bianche, composto da ragazzi normodotati e non udenti, che regalarono al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un paio di guanti bianchi come simbolo di integrazione, durante la sua visita a Cagliari. E ancora sarà presente con la sua arte la campionessa internazionale e finalista delle tre competizioni più prestigiose al mondo di latin dance, Luna Dechicu.

La conduzione sarà affidata ancora una volta ad Anthony Peth, presentatore Mediaset, Rai, La7 che sarà affiancato da Luciana Ledda interprete Lis (lingua dei segni) in co-conduzione e traduzione simultanea. Padrino dell’evento, sarà Emilio Puggioni, attore e modello sardo di fama internazionale impegnato in film e cortometraggi d’autore.

Ospite d’onore dell’atto finale del concorso, che per tutta la sua durata ha promosso i valori dell’inclusione, abbattendo ogni forma di barriera, sarà Marta Zuddas, diventata lo scorso novembre la prima dirigente biologo in Italia affetta da sordità. La dottoressa Marta Zuddas lavora all’ospedale San Giovanni di Dio, a Cagliari, nella struttura complessa di Anatomia patologica diretta dalla professoressa Daniela Fanni.

Partner speciale di Miss Universo sarà la pluripremiata Sartoria Olimpic, che di recente ha ottenuto il riconoscimento Iwca che premia l’eccellenza.

Soddisfatte di aver portato il concorso in giro per la Sardegna, le organizzatrici Alessia Ghisoni e Cinzia Murgia: «Siamo fiere di aver rappresentato qui, nella nostra amata terra, il più importante e prestigioso concorso di bellezza al mondo, “Miss Universo”. Abbiamo voluto organizzare un concorso che parlasse di bellezza in tutte le sue sfaccettature e rappresentasse valori di condivisione e di uguaglianza, valorizzando tutte le donne, e promuovendo il territorio, la cultura e le nostre tradizioni. Dopo il meraviglioso percorso iniziato a maggio proprio da questa piazza, non potevamo tornare che qui per decretare le finaliste che rappresenteranno la Sardegna alla finale nazionale».

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, plaude all’iniziativa “Moda in segni”, collegata alla finale di Miss Universo Sardegna: «Questo appuntamento rappresenta un’occasione per riflettere su come ogni ambito, anche quello dell’espressione estetica e artistica, possa contribuire a promuovere una cultura più inclusiva e attenta alle diversità. Il valore aggiunto di questo progetto è la sua capacità di integrare la Lingua dei Segni come elemento strutturale della comunicazione, favorendo la partecipazione e la visibilità di persone che ancora troppo spesso incontrano ostacoli nell’accesso agli spazi pubblici e culturali. Come amministrazione, riteniamo importante sostenere iniziative che, pur muovendosi in contesti non tradizionalmente associati alle politiche sociali, offrono spunti per allargare lo sguardo su ciò che significa realmente inclusione».

Angela Scarpa, assessora alle Politiche sociali: «Siamo onorati di sostenere il progetto Moda In Segni promosso dell’Università della Terza Età, che coniuga creatività, inclusione e impegno sociale in un’iniziativa capace di valorizzare la pluralità delle espressioni umane.
Il percorso che accompagna le finaliste verso un evento di rilievo internazionale rappresenta anche un’occasione preziosa per promuovere la cultura della Lingua dei Segni come strumento di comunicazione, relazione e partecipazione piena alla vita collettiva»
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Marta Zuddas, biologa specializzata in microbiologia e virologia«Sono felice e onorata di essere stata scelta come madrina in questo evento inclusivo, che celebra la bellezza in tutte le sue forme e promuove la diversità. La sordità non definisce i miei limiti, e credo fermamente che con determinazione e fiducia si possano superare tutte le barriere e raggiungere grandi obiettivi. Per me è un onore poter diffondere un messaggio di incoraggiamento e autenticità attraverso questa esperienza».

Luciano Peddis, presidente Università della Terza Età di Iglesias, che partecipa in qualità di partner organizzativo alla seconda fase del progetto “Moda dei segni-la bellezza” che unisce: «Il progetto ha l’obiettivo di aprire il mondo della moda e della bellezza in genere anche a giovani donne ipoudenti che, attraverso la Lis e il linguaggio visivo, presenteranno se stesse e avranno la possibilità di trasmettere i valori culturali, di condivisione, di promozione del territorio, di uguaglianza che la bellezza della donna riesce a raffigurare anche attraverso manifestazioni come la sfilata per il concorso di Miss Universo. La terza fase del progetto è prevista per il prossimo 19 ottobre e sarà una sfilata storica a raccontare l’evoluzione della moda dal primo Novecento ai giorni nostri».

Ivan Murgana

Davide Atzei Fotografia © www.davideatzei.com

E’ stato presentato stamane, a Monteponi, il progetto “Mine vaganti”, con il quale il vecchio hotel, il ristorante e tutta l’area della miniera verranno recuperati e riqualificati. Le strutture verranno affidate in gestione ed è previsto il coinvolgimento di ragazzi con disturbo dello spettro autistico, per i quali il progetto diventa un’occasione importante con l’inserimento in un programma di inclusione sociale. Il progetto “Mine vaganti” iniziò a prendere forma nei primi mesi del 2023, su proposta dell’assessora delle Politiche sociali Angela Scarpa, con il sostegno dell’assessorato della Programmazione guidato da Daniele Reginali. Grazie ai fondi disponibili, 5 milioni di euro provenienti dall’Unione europea, la struttura sarà completamente attrezzata e adeguata per accogliere gli ospiti nel rispetto delle esigenze specifiche delle famiglie che vivono questa condizione. Si tratta di un passo concreto verso un turismo più inclusivo, accessibile e umano.
Vediamo le interviste realizzate stamane con il sindaco Mauro Usai, l’assessora delle Politiche sociali Angela Scarpa, l’assessore del Bilancio e della Programmazione Daniele Reginali, il direttore del distretto sociosanitario di Iglesias ASL 7 Carlo Murru, il presidente dell’associazione NABA no barriere architettoniche – Carbonia Andrea Deiana.
                    

Sono state riaperte questa mattina, dopo 28 anni, le porte della Casa di Riposo “Margherita di Savoia” di Iglesias, oggi Comunità integrata.
Si tratta di un luogo completamente rinnovato e restituito alla città per accogliere le persone anziane in un ambiente sicuro, professionale e umano, fondato sui valori della dignità, della cura e del rispetto. Al momento inaugurale con il taglio del nastro, ha partecipato al fianco del sindaco Mauro Usai, monsignor Mario Farci, vescovo della diocesi di Iglesias, che ha benedetto la struttura.
Per tutti coloro che desiderano ricevere informazioni o visitare la struttura, dal 23 al 27 giugno, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, sarà attivo un servizio di accoglienza.
Vediamo le interviste con il sindaco Mauro Usai e le assessore delle Politiche sociali e dell’inclusione sociale Angela Scarpa, e dell’Urbanistica e paesaggio, Patrimonio e manutenzioni, Politiche abitative, Giorgiana Cherchi.

Venerdì 30 maggio presso la Sala Blu del Centro Culturale di Iglesias avrà luogo una giornata dedicata all’Accoglienza e all’Affido familiare organizzata dal PLUS – Ufficio di Piano e dal Centro per la Famiglia di Iglesias. L’evento ha l’obiettivo di incoraggiare una cultura dell’affido basata su solidarietà e inclusione, e di rendere visibili le attività di sostegno, informazione e sensibilizzazione sviluppate nell’ambito del Servizio Territoriale di Affido e Accoglienza. Tale servizio favorisce l’accompagnamento globale dei soggetti affidatari, incoraggiando l’affido familiare e le forme di accoglienza temporanea attraverso il coinvolgimento di famiglie, comunità locali, istituzioni e associazioni.

Le parole dell’assessora delle Politiche sociali del comune di Iglesias Angela Scarpa rispecchiano appieno le idee e le riflessioni che accompagneranno la giornata: “Ogni bambino ha diritto a crescere in un ambiente sicuro, affettuoso e stabile. «Diffondere la cultura dell’affidoha sottolineatovuol dire aprire spazi di possibilità, restituire fiducia, costruire futuro, credere in una comunità che si prende cura, che accoglie e che si fa famiglia anche oltre i legami di sangue.»

La giornata sarà articolata in due momenti, distribuiti tra il mattino e il pomeriggio.

La mattinata, di natura tecnica, sarà riservata agli addetti ai lavori. Dalle 9.00 alle 11.00, psicologi, educatori, assistenti sociali, pedagogisti e altri operatori dei servizi territoriali avranno modo di approfondire il tema dell’affido grazie agli interventi di alcuni specialisti del settore in Sardegna, moderati dalla giornalista Marinella Arcidiacono.

Giancarlo Labate, giudice onorario del Tribunale dei Minorenni, si occuperà degli aspetti procedurali del Tribunale nei casi di affido giudiziale; Carla Manca, assistente sociale dell’Ufficio minori e famiglie del comune di Cagliari approfondirà il lavoro dell’assistente sociale nell’organizzazione e nella gestione del Servizio Affido. Silvia Caredda, psicologa del Centro della Famiglia del comune di Cagliari, illustrerà invece le dinamiche relative all’accompagnamento delle famiglie impegnate in un percorso di affido. Seguirà, dalle 11.30 alle 13.30, uno spazio dedicato al confronto tra operatori e relatori.

Alle 15.00, in presenza delle moderatrici Carla Lebiu, assistente sociale del comune di Iglesias, e Gabriella Azzena, responsabile PLUS – Ufficio di Piano di Iglesias, cominceranno le attività del pomeriggio, aperte non solo agli operatori dei servizi, ma anche e soprattutto ai cittadini.

Il giudice Giancarlo Labate, l’assistente sociale Carla Manca e la psicologa Silvia Caredda, già presenti al mattino, accompagneranno le famiglie e chiunque altro voglia approcciarsi al mondo dell’affido con interventi divulgativi toccando anche gli aspetti meno tecnici, più privati ed emotivi, dell’iter affidatario.

Un momento altrettanto importante sarà quello che vedrà protagoniste cinque famiglie affidatarie e due giovani. Le loro testimonianze personali, capaci di stimolare il dialogo tra i presenti, renderanno tangibile l’esperienza dell’affido nelle sue diverse forme e nei possibili esiti.

 

Tra gli alberi del Parco S’Olivariu e gli affascinanti resti della laveria Seddas Moddizzis di Gonnesa, il senso di unione e di condivisione sono stati i protagonisti della prima edizione della Festa della Famiglia, organizzata dal Plus di Iglesias in collaborazione con le associazioni del distretto, il Centro per la Famiglia e la cooperativa La Clessidra.

Un sabato, quello del 10 maggio, decisamente affollato – i partecipanti sono stati circa 200 – e fondato sul senso di vicinanza. Come ha ricordato Pietro Cocco, il sindaco di Gonnesa, «la famiglia è rifugio dove sentirsi al sicuro e coltivare le basi dello stare insieme, è un luogo verso cui indirizzare la sensibilità dei servizi sociali ed educativi». «Questiha aggiuntosono i principi su cui si basa una buona amministrazione, facendo la propria parte sino in fondo.»

Sull’importanza dei legami ha insistito anche l’assessora alle politiche sociali del comune di Iglesias, Angela Scarpa: «La natura accentua la connessione tra le persone, e innesca un cambiamento nell’epoca del digitale superando individualismi e solitudini». L’assessora ha poi sottolineato «l’importanza del lavoro di tutti – servizi, amministratori, associazioni, cittadini – in un cammino di partecipazione comune».

La giornata è stata caratterizzata da diverse attività, tutte inclusive e alla portata di ogni partecipante. Parte delle famiglie è stata impegnata in una passeggiata mattutina nei dintorni di Gonnesa, Davanti all’affascinante laveria Sedda Moddizzis le guide di Janas Escursioni hanno coinvolto con calore grandi e piccini, alla scoperta di un passato minerario che riguarda tutte le famiglie del Sulcis Iglesiente le lega indissolubilmente al presente.

Parallelamente, S’Olivariu si è colorato di pastelli, pennarelli, trucca-bimbi e palloncini. I tappetini vivaci dello yoga, a cura di APS – Rete Donne Musei, e il dialogo del Cerchio delle Mamme e dei Papà guidati dalle volontarie di Consultiamoci ODV, hanno fatto il resto mostrando appieno l’importanza simbolica del “cerchio”, una forma che è unione, condivisione, risorsa e occasione di confronto.

Non sono mancati nemmeno i giochi da tavolo, attrazione per i ragazzi più grandi, come “Self-Advopoly”, gioco di società targato ANFFAS, il Monopoly della self-advocacy.

La giornata ha avuto un ulteriore momento conviviale durante il pranzo: le famiglie e tutti i partecipanti hanno condiviso il cibo insieme, in grandi tavolate; un’occasione per stringere nuovi legami e rafforzare quelli già esistenti.

Nel pomeriggio, sorrisi e risate hanno rallegrato l’atmosfera de S’Olivariu, grazie allo spettacolo dei burattini di Fabio Pisu, che ha interagito in modo stimolante e simpatico con i più piccoli.

Contemporaneamente, la sala interna del Parco ha ospitato un importante momento divulgativo dallo spirito informale, in uno spazio sicuro dove i rappresentanti di tutte le associazioni coinvolte, gli operatori del Centro della Famiglia e del PLUS di Iglesias, con testimonianze e preziosi interventi, hanno instaurato un dialogo aperto con genitori e partecipanti.

Bimbi, genitori e nonni hanno portato a casa il ricordo di una bella giornata di cui sentivano il bisogno. Un bisogno intercettato dai servizi e da un lavoro di rete e di ascolto, nell’ambito di un progetto ambizioso che ha trovato il suo coronamento proprio nella realizzazione della Festa della Famiglia.

A ogni partecipante sono stati donati un dolcetto, realizzato dai ragazzi dell’ANFFAS, e una Polaroid che ha immortalato la partecipazione di ciascuno.

Giochi, natura e inclusività. Sono le parole d’ordine della prima edizione della Festa della Famiglia, evento che si terrà il 10 maggio al Parco S’Olivariu di Gonnesa, organizzato dal PLUS di Iglesias insieme alle associazioni del Distretto.
L’iniziativa rappresenta il risultato di un anno di lavoro dedicato al rafforzamento della rete sociale del territorio: il PLUS e gli Enti del Terzo Settore dell’Iglesiente, in collaborazione con la cooperativa La Clessidra, hanno lavorato fianco a fianco alla costruzione di un progetto condiviso, volto a promuovere il benessere della comunità e a rilevare bisogni e criticità del territorio.
Punto di riferimento del progetto è il Centro per la Famiglia, che si rivolge a nuclei familiari e cittadini dei comuni di Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei e Villamassargia.

La Festa della Famiglia coinvolgerà famiglie, bambini e bambine, giovani, volontari e volontarie, e la cittadinanza tutta, nell’ottica della valorizzazione delle risorse locali e della promozione di una rete di supporto tra famiglie, servizi e associazioni.
Sarà un momento di celebrazione collettiva, come ricorda Angela Scarpa, assessora delle Politiche sociali e dell’inclusione sociale del comune di Iglesias: «Il 10 maggio celebriamo un anno di rete tra il Plus e le associazioni del Distretto di Iglesias. Un momento per valorizzare il lavoro comune di istituzioni, famiglie e associazioni, verso comunità più unite. La natura, protagonista della giornata, ci ricorda l’importanza del legame con l’ambiente e dei luoghi di incontro autentici. Solo insieme possiamo affrontare le sfide sociali e costruire un futuro migliore per tutti».

La giornata, all’aperto, prevede un ricco programma, tra attività ludiche e creative, momenti informativi e di confronto, e sarà suddivisa in due momenti principali.
L’evento comincerà alle 9.00 con i saluti dei sindaci e dei rappresentanti comunali, e proseguirà alle 10.00 con una passeggiata nei dintorni di Gonnesa, verso la laveria Seddas Moddizzis, sito minerario a pochi chilometri dal centro cittadino. I partecipanti saranno accompagnati dalle guide di Janas Escursioni, in collaborazione con ASD Vittoria Onlus.
Per chi preferisse restare al Parco, a S’Olivariu saranno previste attività ludiche, creative e collettive per bambine, bambini e genitori, a cura del Centro per la Famiglia e delle associazioni coinvolte: Consultiamoci ODV, APS – Rete Donne Musei e ANFFAS.
Dalle 12.00 alle 14.00, pausa pranzo offerta dal catering di Convivium, momento anch’esso pensato per rafforzare il senso di comunità e appartenenza.
Il primo pomeriggio, dalle 14.00 alle 15.00, sarà rallegrato dallo spettacolo dei burattini di Fabio Pisu. Alle 15.00 seguiranno attività di animazione per i più piccoli, negli spazi esterni del parco.
In contemporanea, la sala interna de S’Olivariu ospiterà un importante momento di condivisione e confronto tra genitori, referenti dei servizi e rappresentanti delle associazioni.
A supporto dell’evento, per tutta la giornata (che si concluderà alle 17.30), saranno presenti i volontari di SO.SA.GO – Soccorso Sant’Andrea Gonnesa, e la Compagnia barracellare.
L’evento è aperto ai residenti dei comuni di Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei e Villamassargia, fino a un massimo di 150 partecipanti.
Per partecipare è necessario iscriversi entro il 28 aprile 2025 compilando il modulo disponibile al seguente link: https://forms.gle/1YjBhFbtczbG41uL6o, oppure telefonando al numero 329 5674621.

 

Il comune di Iglesias, infatti, è stato scelto e annoverato tra i luoghi che possono candidarsi a pieno titolo per la realizzazione di questo tipo di iniziative e manifestazioni vetrina, nella quale saranno coinvolti operatori e associazioni del territorio e anche gli studenti e le studentesse dell’Istituto Alberghiero.

L’epopea mineraria è una pagina rilevante della storia del Sulcis e di tutta la Sardegna, ed è un inestimabile patrimonio di questi luoghi. La routine della fatica, la sofferenza, le difficoltà economiche: tutta la vita, un tempo non troppo lontano, ruotava intorno alla miniera, dalla nascita alla morte. E in miniera c’è chi ci è nato e chi ha perso la vita.

Pozzo Sella a Monteponi è un gioiello di questa prezioso incastonato al centro di questa storia, di questa narrazione, con la sua storia mineraria e il suo inconfondibile scenario storico culturale. Con la torre arcata, i macchinari e le fotografie d’epoca, si presta, dunque, a luogo ideale per una manifestazione che possa aggregare e includere la comunità, per un momento di accoglienza e apertura verso il resto del mondo, che bene si sposa con il clima delle festività natalizie.

L’arte di tirar fuori dalle viscere della terra metalli pregiati era vista come una nuova nascita e i minatori vestivano i panni di coraggiose e impavide ostetriche.

Da qui la simbologia della caverna dei minatori che si unisce a quella della natività; la grotta dove vide la luce Gesù, in un ambiente di povertà e semplicità assimilabile a quello minerario.

Nel passaggio dall’oscurità alla luce, dal buio del grembo materno o della terra, alla luce della venuta al mondo: è questo il senso del Natale e “Christmas Mine Gala”, che vuole essere un richiamo alla memoria, alla storia, alla tradizione, ai valori del Natale come inclusione intergenerazionalità, invecchiamento attivo, collaborazione connessione all’interno della comunità di Iglesias.

Lo spirito del Natale ad Iglesias in questo 2024 vuole sposare un progetto di benessere dell’anima, di recupero dei valori tra le persone in un turbinio di emozioni che solo la storia vissuta può regalare nell’ottica di una sempre più presente valorizzazione delle meraviglie territoriali.
L’evento prevede l’arrivo degli ospiti nella location nella quale godranno di un percorso sensitivo ed emozionale tra suoni, musica e suggestivi intrattenimenti, per essere catapultati nel bel mezzo di una vera e propria ambientazione natalizia, tra comparse, scenografie luminose e degustazioni.

All’interno dell’evento verrà data l’opportunità alle associazioni e agli operatori economici della zona di partecipare attivamente attraverso il loro servizi o prodotti per la crescita delle attività locali con l’inserimento degli allievi dell’istituto alberghiero di Iglesias che avranno modo di vivere un’esperienza formativa speciale e senza eguali.

Ad accogliere gli ospiti Innocenzo Satta, scrittore e profondo conoscitore del territorio del Sulcis, con un racconto tra luci e ombre che sarà sapientemente messo in scena.

Sarà un evento ricco di tantissime suggestioni, magiche scenografie luminose, preziosi allestimenti, degustazioni delle eccellenze territoriali, esibizioni, musica e dj set con Dj Sandro Murru alla consolle.

Ospiti speciali della serata saranno Angelo Garini l’architetto dei sogni esperto di bon ton che regalerà perle di galateo e buone maniere, e Anthony Peth conduttore televisivo di Mediaset, Rai, La 7 che sarà storyteller dell’esclusiva serata di Gala.

Mauro Usai, sindaco di Iglesias: «Abbiamo scelto di intrecciare passato e presente, con un richiamo alle tradizioni e ai festeggiamenti di un tempo, per farci guidare dalla saggezza di chi ci ha preceduti. Ed è proprio questo che vogliamo promuovere stasera: un dialogo tra generazioni, in cui le esperienze di ieri possano illuminare il nostro oggi».

Angela Scarpa, assessora Politiche sociali del comune di Iglesias: «Promuovere i luoghi e l’identità del nostro territorio attraverso le buone maniere e la gentilezza significa valorizzare le nostre radici e la nostra storia, inclusa quella mineraria, come fondamento di crescita sociale e culturale. Le parole hanno un potere trasformativo, in quanto rappresentano il primo strumento per costruire ponti, educare e contrastare l’uso della violenza. Incentivare un linguaggio positivo e rispettoso aiuta a rafforzare il senso di appartenenza e a creare comunità più unite e consapevoli. Partire dalla storia mineraria significa riconoscere le difficoltà, la resilienza e l’identità di una città che ha le basi culturali per trasformarsi in una comunità che propone valori universali».

Alessia Ghisoni e Cinzia Murgia, titolari della Events: «Sarà un evento strepitoso, ricco di emozioni e suggestioni dove il buio incontra la luce, dove carbone, argento e oro si intrecciano raccontando la risalita dalle viscere della terra dove tutto è oscuro passando attraverso il luccichio dell’argento che anticipa il magico incontro con l’oro, che, come il sole, regala luce e amore e ci ricorda che tutti siamo preziosi».

Luciano Peddis presidente UTE: «L’Università Iglesiente della Terza Età (UITE), associazione che mi onoro di rappresentare, già da tempo, nell’ambito della propria programmazione didattica, ha realizzato eventi, convegni e percorsi didattici finalizzati alla conoscenza delle peculiarità e dell’enorme patrimonio storico, culturale, ambientale e paesaggistico del territorio in cui opera.  Nel rispetto delle finalità statutarie, abbiamo accettato con grande piacere di mettere a disposizione la nostra struttura organizzativa per la realizzazione dell’evento “CHRISTMAS MINE”, organizzato dalla società Events in collaborazione con il comune di Iglesias. È, infatti, ampiamente condivisa l’idea di promuovere l’immagine di Iglesias raccontando la sua storia attraverso l’utilizzo di uno dei tanti siti (il Pozzo Sella) di inestimabile bellezza di cui è dotato il suo territorio. La vicinanza del Natale e la magica atmosfera di festa e felicità che la ricorrenza ci dona contribuiranno a rendere unica l’attività promozionale proposta».

Giuseppina Tartaglione, preside Ipsia Iglesias: «Il nostro Istituto partecipa attivamente agli eventi che si svolgono nel territorio per offrire alle studentesse e agli studenti l’opportunità di perfezionare le competenze acquisite durante il loro percorso di studi, grazie al confronto con la realtà lavorativa».

 

E’ stato presentato stamane, a Iglesias, il progetto “A Natale Ti Regaliamo Sicurezza”, una campagna informativa e formativa destinata ai cittadini, con particolare attenzione ai giovani. Alla presentazione, con il vicesindaco e assessore della Polizia locale e viabilità Francesco Melis e l’assessora delle Politiche sociali e dell’inclusione sociale Angela Scarpa, hanno partecipato il comandante della Polizia locale Davide Ullasci e l’assistente di Polizia locale Luana Vacca e i genitori di Alberto Riccaboni, il giovane di Iglesias studente di Ingegneria, scomparso sei anni fa, all’età di soli 20 anni, in un incidente sulla statale 126, alle porte di Gonnesa, al rientro da una partita di calcio, che hanno costituito l’associazione “Alberto Riccaboni” di Iglesias.

Gli interventi di Davide Ullasci, Francesco Melis, Angela Scarpa, Enrico Riccaboni (padre di Alberto) e Luana Vacca.

Davide Ullasci.

Francesco Melis.

Angela Scarpa.

Enrico Riccaboni.

Luana Vacca.