20 December, 2025
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Elmas si prepara a vivere una giornata speciale all’insegna di cultura, sport, musica e sapori locali. Venerdì 27 settembre la cittadina lagunare accoglierà cittadini e visitatori con un programma ricco e articolato, capace di unire natura, riflessione, intrattenimento e convivialità. L’iniziativa si inserisce all’interno della programmazione di Elmas in Festa / Festival della Laguna, un progetto di valorizzazione e promozione del territorio promosso dal Comune di Elmas, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, organizzato dall’associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

«Sono molto felice che, per il secondo anno consecutivo, il Festival della Laguna prenda forma qui a Elmasdichiara la sindaca Maria Laura Orrù -. Si tratta di una manifestazione che vogliamo far crescere nel tempo, con il contributo di tutti, perché rappresenta un’occasione preziosa per mettere in risalto la straordinaria bellezza ambientale che custodiamo nel nostro territorio. La laguna di Santa Gilla è una risorsa unica, che merita attenzione e valorizzazione, e attraverso questo festival intendiamo rafforzare il legame della comunità con il suo ambiente naturale, coniugando momenti di riflessione, sport, cultura e intrattenimento. È un progetto che parla di identità, di futuro e di partecipazione, ed è proprio questa sinergia a renderlo così speciale.»

«Il Festival della Lagunaracconta l’assessore della Cultura del comune di Elmas Giuseppe Perriaè un’occasione importante per valorizzare il nostro territorio e per accendere i riflettori su uno degli ecosistemi più significativi della Sardegna: lo stagno di Santa Gilla. Con il dibattito ospitato nell’Aula consiliare vogliamo stimolare un confronto tra istituzioni, studiosi, associazioni e cittadini, con l’obiettivo di unire memoria e progettualità per immaginare insieme il futuro della laguna. Accanto al momento di riflessione, il programma propone una ricca offerta di eventi capaci di coniugare cultura, enogastronomia e spettacolo: lo show cooking della chef Alessandra Nioi con i prodotti a chilometro zero dell’Istituto Agrario di Elmas, la milonga animata da Rita Rolando TDj e, infine, il concerto del Gustavo Gini Ensemble, che porterà in scena la passione e l’energia del tango. È un cartellone che parla alla comunità e ai visitatori, gratuito e aperto a tutti, pensato per rafforzare il senso di appartenenza e allo stesso tempo per promuovere l’immagine di Elmas come città viva, accogliente e attenta al proprio patrimonio ambientale e culturale.»Natura, escursioni e tour sull’acqua.»

Fin dal mattino la Laguna di Giliacquas sarà il cuore delle attività sportive e naturalistiche in collaborazione con Trip Sardinia. Dalle 8.30 alle 9.30 è in programma una lezione di educazione ambientale e birdwatching con il naturalista Giovanni Pischedda (posti limitati, prenotazione obbligatoria). A seguire, dalle 9.00 alle 13.00, si terranno escursioni in kayak della durata di 45 minuti guidate dalla guida federale Carlo Coni, con turni alle 9.00, 10.00, 11.00 e 12.00 (massimo 12 partecipanti per turno, ritrovo al Molo di Giliacquas 15 minuti prima per registrazione).

Il cuore della giornata si svilupperà nel pomeriggio con un appuntamento di grande rilievo culturale e ambientale. Alle 18.00, l’Aula consiliare del comune di Elmas ospiterà il convegno-dibattito “Il punto sullo Stagno di Santa Gilla tra Passato e Futuro”. L’incontro offrirà una riflessione approfondita sul valore storico e ambientale della laguna e sulle prospettive di tutela e valorizzazione sostenibile. Interverranno Giuseppe Perria (assessore alla cultura), Ignazio Sanna (Soprintendenza Archeologica di Cagliari), Annalisa Columbu (Legambiente Sardegna) e la sindaca Maria Laura Orrù. Modererà Tonino Sitzia, presidente dell’Associazione Equilibri e del Circolo dei Lettori di Elmas, che cura anche la Mostra sulle Zone Umide allestita nella corte del Municipio. Il convegno mette al centro il dialogo tra istituzioni, esperti e comunità sul futuro di uno degli ecosistemi più preziosi della Sardegna, intrecciando memoria, conoscenza e progettualità condivisa.

La sala consiliare del comune di Carbonia ieri sera ha ospitato un incontro dibattito su “La transizione energetica della Sardegna”, organizzato da Legambiente Sardegna con il patrocinio del comune di Carbonia. Dopo l’introduzione di Maurizio Soddu, referente territoriale di Legambiente, l’assessore dei Lavori pubblici e dell’Ambiente del comune di Carbonia Manolo Mureddu, ha spiegato quanto ha sta facendo l’Amministrazione comunale cittadina per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico dal basso, concentrando l’attenzione sul rapporto stretto instaurato con la Sotacarbo, impegnata in un ambizioso progetto per una transizione energetica attraverso l’idrogeno, che ha poi presentato nel dettaglio dal presidente della Sotacarbo Mario Porcu, dopo l’intervento di Giorgio Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente Sardegna.

Sono poi intervenuti Carlo Torchiani, componente del Comitato scientifico di Legambiente Sardegna, sulle problematiche legate ai cambiamenti climatici; Matteo Tidili, meteorologo di Rai Sardegna, ancora sui cambiamenti climatici e sui possibili eventi estremi che potrebbero interessare la Sardegna; il sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori; Annalisa Columbu, componente del direttivo di Legambiente Sardegna, sulle sfide e le opportunità della transizione ecologica; Vincenzo Tiana, componente del comitato scientifico di Legambiente Sardegna, sul futuro per l’utilizzo del gas. Conclusioni della presidente di Legambiente Sardegna Marta Battaglia. E’ stato dato spazio anche agli interventi dei presenti in sala.

Interviste a Marta Battaglia e Manolo Mureddu

Il Consiglio di Stato ha rinviato al prossimo 16 novembre il suo pronunciamento sul ricorso della Regione Sardegna al DPCM energia, per consentire, nei prossimi 9 mesi, alla stessa Regione ed alla presidenza del Consiglio dei ministri, le necessarie interlocuzioni per arrivare alla revisione dei contenuti dello stesso decreto.

Questa decisione, di fatto, congela per quasi un anno il progetto della SNAM sull’arrivo del GNL in Sardegna che il DPCM prevedeva dovesse avvenire attraverso la collocazione di due FSRU nei porti di Portovesme e Porto Torres e di un rigassificatore nel porto di Oristano, soluzione fortemente contestata dall’amministrazione comunale di Portoscuso e da alcune associazioni ambientaliste, con in testa Legambiente che non più tardi di due settimane fa ha tenuto una conferenza stampa a Portoscuso, nella sala consiliare e al porto di Portovesme, con i suoi massimi rappresentanti, il presidente nazionale Stefano Ciafani, la presidente regionale Annalisa Columbu ed il responsabile energia per la Sardegna Vincenzo Tiana, per dire no sia alla FSRU sia al gasdotto che, in base all’accordo stipulato esattamente un mese fa tra il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giorgia Meloni ed il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, dovrebbe portare il gas in Italia attraversando la Sardegna con il Galsi.

I vertici nazionale (il presidente Stefano Ciafani) e regionale (la presidente Annalisa Columbu ed il responsabile energia Vincenzo Tiana) di Legambiente sabato mattina hanno tenuto una conferenza stampa nella sala consiliare del comune di Portoscuso, presenti anche il sindaco Ignazio Atzori e gli assessori Attilio Sanna ed Ornella Pilisio, per ribadire la propria opposizione al progetto SNAM della supermetaniera e al progetto Galsi, e rivendicare priorità al disinquinamento dell’area industriale. Dopo l’incontro in Municipio, ambientalisti ed amministratori comunali si sono recati al porto di Portovesme.

Allegata, una breve intervista con il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.

Legambiente è critica sull’accordo internazionale di cooperazione energetica Italia-Algeria siglato in questi giorni e sul possibile progetto del Galsi (Gasdotto Algeria Sardegna Italia) che riprende sempre più quota. Per l’associazione ambientalista, che già conduce da tempo una battaglia contro le FSRU previste dal Dpcm energia per la Sardegna, a Portovesme e Porto Torres, non è questa la strada da seguire per rendere l’Italia davvero indipendente dal punto di vista energetico. Per Legambiente occorre, invece, accelerare lo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili, dell’efficienza, delle reti e degli accumuli, e far in modo che anche la Sardegna possa dare l’esempio diventando un laboratorio della transizione energetica ed ecologica del Paese e per il Green Deal europeo.

«Evocare il metanodotto del Galsi progettato nel 2002/2005, allo stato attuale, è improponibile e vorrebbe dire far arretrare l’ambiente e l’economia della Sardegna di trent’annidichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. La nostra associazione conosce bene il progetto Galsi perché in quegli anni se ne era occupata con attenzione formulando numerose osservazioni nella procedura di VIA e dando anche una valutazione in generale positivaDa allora sono passati 20 anni ed il mondo dell’energia ha preso un’altra direzione di chiusura netta nei confronti delle fonti fossili in conformità alle indicazioni dell’IPCC e della UE. Per questo e per uscire dalla dipendenza dall’estero è fondamentale accelerare la diffusione delle rinnovabili, delle comunità energetiche, delle reti e degli accumuli, e realizzare tanti grandi impianti a fonti rinnovabili, da quelli eolici a mare a quelli a terra, passando per l’agrivoltaico, velocizzando gli iter autorizzativi. Evitiamo inutili passi indietro che di certo non fanno bene al Paese.»

«Siamo convinti – aggiunge Annalisa Columbupresidente di Legambiente Sardegna  che lo sviluppo ambientale ed energetico incentrato sulle rinnovabili sia la base per promuovere anche quello economico e sociale. Tema su cui stiamo lavorando molto a livello territoriale ed il nostro auspicio è che la Sardegna elabori con urgenza proposte forti e convincenti, definendo una programmazione ambiziosa e orientata alla transizione energetica incentrata sulle fonti pulite. L’affermazione delle rinnovabili e la rivoluzione digitale rappresentano i due motori di sviluppo e i punti cardine della lotta ai cambiamenti climatici, secondo le linee prioritarie indicate dalla UE. La sfida che si apre per gli scenari regionali è di fare in modo che la transizione energetica sia sostenibile anche dal punto di vista sociale diventando un’occasione di inclusione e di sviluppo economico del territorio.»

«La Sardegna conclude Vincenzo Tiana, responsabile Energia di Legambiente Sardegna – affronti con un ruolo attivo la sfida della innovazione per riconvertire il comparto produttivo e creare anche nuova occupazione. Riteniamo pertanto che la prospettiva obbligata per la Sardegna sia l’applicazione ancora più rigorosa del PNIEC Piano Nazionale Integrato Energia Clima. Come associazione, a livello territoriale, continueremo il nostro impegno per mettere al centro del nuovo sistema produttivo la valorizzazione delle risorse primarie dell’isola: sole, vento e paesaggio, anche per ridurre la dipendenza dei sistemi locali e non esporsi a ricatti geopolitici!»

«Il via libera arrivato oggi dalla Commissione europea al piano Just Transition Fund per l’Italia da 1 miliardo di euro con azioni mirate nelle aree di Taranto, in Puglia, e del Sulcis, in Sardegna rappresenta un’ottima notizia per il nostro Paese, per l’ambiente e soprattutto per quei territori della Penisola feriti da inquinamento, veleni ed emergenze croniche ancora irrisolte. L’Italia non perda questa importante occasione per far decollare, davvero, la transizione ecologica ed energetica incentrandola su innovazione, rinnovabili e tecnologie pulite, e per avviare una nuova stagione di risanamento ambientale garantendo il diritto al lavoro e alla salute in quei territori ad oggi ancora feriti e dove le bonifiche procedono a rilento, a partire da Taranto, in Puglia, e dalle zone del Sulcis Iglesiente, in Sardegna. Queste aree, che vivono ancora l’era del carbone, del petrolio e dell’inquinamento, grazie alle misure previste dal Just Transition Fund per l’Italia, possono diventare il simbolo del riscatto e un esempio da seguire coniugando innovazione, tecnologie pulite e rigenerazione urbana e dimostrando che sia possibile ripensare l’industria e l’economia in chiave ambientale riconvertendo la fonte energetica fossile più inquinante, quale il carbone, con l’utilizzo dell’energia rinnovabile. Un primo importante passo è stato compiuto a Taranto lo scorso aprile con l’inaugurazione del primo parco eolico off-shore del mar Mediterraneo, realizzato dopo 14 anni di ritardi e insensate lungaggini burocratiche. Ora si continui in questa direzione anche nel resto d’Italia puntando su progetti di rigenerazione urbana, realizzando tanti grandi impianti a fonti rinnovabili – da quelli eolici a mare a quelli a terra passando per l’agrivoltaico – promuovendo l’integrazione tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela del paesaggio, accelerando la diffusione delle comunità energetiche, e soprattutto velocizzando gli iter autorizzativi.»

Lo ha detto Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

«La città di Taranto deve candidarsi ad essere la capofila in Italia per la riconversione industriale nell’ottica della sostenibilità ambientale. Da sempre la nostra associazione sostiene che il capoluogo ionico può essere il luogo della sperimentazione di un nuovo modello economico e industriale che tenga insieme salute, tutela ambientale e diritto al lavoro. È evidente che ora la priorità è la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico il cui piano industriale non è ancora noto se non per generici accenni all’utilizzo di uno o due forni elettrici e di idrogeno nel ciclo produttivo. Contestualmente bisogna puntare ad un progetto ambizioso in cui la decarbonizzazione e la bonifica del territorio tarantino vadano di pari passo con l’innovazione energetica, ambientale e sociale e gli investimenti su formazione e ricerca. Soprattutto sarà necessario avere tempi certi e rapidi, perché Taranto e la Puglia non possono più aspettare», hanno aggiunto Ruggero Ronzulli presidente di Legambiente Puglia e Lunetta Franco presidente del circolo di Taranto. 

«Le risorse del piano Just Transition Fund per il Sulcis ha concluso Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegnapermettono alle comunità di questo territorio di consolidare e accelerare il percorso già avviato per una transizione ecologica giusta, per uno sviluppo sostenibile che mette al centro le persone e gli straordinari valori ambientali e culturali del Sulcis. Uno sviluppo sostenibile incentrato sull’energia da fonti rinnovabili, l’economia circolare e le bonifiche dei tanti siti inquinati, sulla valorizzazione delle bellezze ambientali e paesaggistiche, che guarda alla salute delle persone, al bene comune e al lavoro, in contrapposizione all’industrializzazione del passato che ha sovraccaricato questo territorio di veleni.»

E’ partita ieri da Portoscuso la Campagna Nazionale di informazione e sensibilizzazione di Legambiente “C’è puzza di gas”, sviluppata con il supporto di Clean Air Task Force (CATF). 

I manifestanti si sono ritrovati sulla Banchina Est del porto di Portovesme, per dire NO alla supermetaniera che la SNAM ha in progetto di sistemare in attuazione di quanto previsto dal DPCM energia firmato dal Premier Mario Draghi e pubblicato in Gazzetta ufficiale.

C’erano, tra gli altri, i massimi esponenti di Legambiente, Massimo Serafini, componente della segreteria regionale; Annalisa Columbu, presidente regionale; Vincenzo Tiana. Il sindaco ed il vicesindaco di Portoscuso, Ignazio Salvatore Atzori e Giorgio Alimonda; il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi; rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste; cittadini.

Vediamo l’intervista realizzata con il sindaco di Portoscuso, Ignazio Salvatore Atzori.

         

 

 

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Questa mattina, in occasione del 3° Ecoforum della Sardegna, il comune di San Giovanni Suergiu è stato inserito tra le eccellenze premiate da Legambiente con l’attestato di Comune Rifiuti Free.
«Il nostro paese ha detto Camilla Melis, assessore dell’Ambiente del comune di San Giovanni Suergiu – si è confermato virtuoso in termini di raccolta differenziata, per aver raggiunto nel 2019 una percentuale di rifiuti differenziati superiore all’83%, posizionandosi ben al di sopra della media regionale. Un grande risultato che gratifica non solo noi dell’amministrazione e tutte le figure professionali impegnate a vario titolo nella gestione dell’appalto di igiene urbana, ma sopratutto i cittadini di San Giovanni Suergiu che, quotidianamente, si impegnano per il corretto conferimento dei rifiuti.»
«Siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare ha affermato durante la conferenza Annalisa Colombu, presidentessa di Legambiente Sardegna; osservando le nostre strade, il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti permane ed è un problema non più trascurabile. Occorre potenziare la sorveglianza del territorio e incrementare le attività di sensibilizzazione della cittadinanza, a partire dalla tenera età. L’obiettivo è ambizioso, ma questo risultato conferma che stiamo percorrendo la strada giusta.»
«I risultati raggiuntiha concluso il sindaco Elvira Usaici dicono che in questi cinque anni di lavoro le politiche ambientali stanno funzionando e ci stimolano a lavorare ancora più intensamente per eliminare il fenomeno delle discariche abusive nel nostro territorio.»

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Guardare al futuro con un’attenzione alle giovani generazioni e alla sostenibilità con un obiettivo: superare le diseguaglianze. Che non sono solo in termini si di pil ma anche sociali, energetiche e in fatto di trasporti. Questi i temi affrontati nel corso dell’appuntamento “Sosteniamo il futuro” l’agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile promosso da Legacoop Sardegna. A rimarcare la necessità di lavorare e intervenire per superare le diseguaglianze è stato il presidente di Legacoop Claudio Atzori che ha posto l’accento anche sulla questione metano e metanizzazione. «E’ uno strumento che serve per abbassare le diseguaglianze». Il presidente di Legacoop ha rimarcato la necessità di “trovare soluzioni” al problema legato al fatto che «molti ragazzi non studiano e non lavorano». Per questo motivo e per superare le «diseguaglianze diventa importante l’agenda 2030». PosiIone condivisa anche da Pierluigi Stefanini, presidente di Asvis che, ricostruendo lo scenario nazionale, ha ricordato l’importanza della sostenibilità. Il presidente di Confindustria Sardegna Maurizio de Pascale ha rimarcato il fatto che “in Sardegna serve industria”. E serve anche “un sistema dei trasporti efficiente e uno energetico”. Compreso il metano “e il sistema di collegamento con la dorsale”. Per Daniela Ducato di Edizero attenzione ai diritti delle donne “sottopagate rispetto agli uomini” ma elemento portante della green economy. Anna Maria del Zompo, Rettore dell’università di Cagliari ha parlato di pari opportunità “primo rettore donna dopo 400 anni” ma anche di sviluppo e crescita. E della necessità di partire dagli asili. A parlare su sviluppo sostenibile anche Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna. Antonello Cabras, presidente Fondazione di Sardegna ha parlato degli obiettivi da raggiungere.

L’assessore della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis ha ricordato il traguardo raggiunto con la vertenza Eurallumina. Poi gli interventi di Michele Carrus, Riccardo Barbieri, Silvia Mongili, Annalisa Columbu e Don Marco Lai di Caritas Sardegna.

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Venerdì 29 novembre, a partire dalle 9.30, nella Sala Congressi della Fiera di Cagliari si svolgerà l’iniziativa “Sosteniamo il futuro”, l’agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile.
Interverranno:

Claudio Atzori, presidente della Legacoop Sardegna
Pierluigi Stefanini, presidente della Fondazione Alleanza per lo sviluppo sostenibile
Gianni Lampis, assessore regionale della Difesa dell’Ambiente
Maria Del Zompo, magnifico rettore dell’Università di Cagliari
Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna
Daniela Ducato, imprenditrice della Filiera Edizero industrie verdi

Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna
Antonello Arru, presidente del Banco di Sardegna
Michele Carrus, segretario della Cgil Sardegna
Maurizio de Pascale, presidente regionale della Confindustria Sardegna
Silvia Mongili, La Factoria, responsabile Scuola Ecopsicologia Sardegna
Annalisa Columbu, presidente regionale Legambiente
Don Marco Lai, direttore della Caritas.

Coordinerà i lavori Marco Girardo, giornalista di Avvenire.