14 December, 2025
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Domenica 16 novembre presso il Centro Culturale di Iglesias si è tenuta l’assemblea generale regionale dei soci ANED aps Comitato Regione Sardegna per il rinnovo delle cariche sociali. All’assemblea hanno partecipato il prof. Antonello Pani, professore ordinario all’Università di Cagliari e responsabile di Nefrologia, Dialisi e Trapianto presso l’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, la dott.ssa Katia Rosas, responsabile facente funzioni di Nefrologia e Dialisi presso la ASL del Sulcis Iglesiente, Distretto di Iglesias, la dott.ssa Giovanna Pisanu del reparto di Nefrologia e Dialisi presso l’ospedale civile di Alghero e il prof. Francesco Pisani, già professore ordinario presso l’Università de l’Aquila, tutti relatori per informazioni e approfondimenti sul tema delle malattie renali e trapianti.
Ha partecipato, inoltre, l’avvocato Giuseppe Vanacore, presidente nazionale ANED. Ha presenziato all’incontro anche il vice sindaco Francesco Melis, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Iglesias.
Durante l’incontro gli specialisti hanno approfondito le tematiche relative alle patologie renali con particolare riguardo al tema dei trapianti d’organo.
Il professor Antonello Pani, nel suo intervento, ha posto in evidenza l’importanza della prevenzione quale strumento fondamentale nel contrastare la malattia renale e, così, ritardare l’utilizzo della dialisi, in particolare nei pazienti che presentano un quadro clinico complesso con la contemporanea presenza di patologie quali il diabete, cardiopatie e nefropatie. La dottoressa Giovanna Pisanu ha spiegato in cosa consiste la “fistola artero-venosa” e quanto sia importante per il paziente emodializzato, in pratica la creazione di un accesso vascolare stabile collegando chirurgicamente un’arteria con una vena, spesso realizzato in un braccio, dove il sangue circola dopo essere stato purificato con la dialisi. La dottoressa Katia Rosas ha parlato, invece, della grave situazione in un cui versa la sanità nel territorio del Sulcis Iglesiente, prospettando un ulteriore aggravio della situazione con la quiescenza dell’unico medico in pianta stabile ancora presente a Iglesias. Ci si chiede come potranno essere assistiti i circa 125 pazienti emodializzati di questo territorio. Professor Francesco Pisani, dal canto suo, rimarcando l’importanza della prevenzione, e ripercorrendo gli importanti progressi fatti nel campo della donazione, ha ribadito che sarebbe necessario anticipare il trapianto di rene prima che la malattia imponga l’impiego della dialisi, con tutti i risvolti positivi che tali scelte comportano per la qualità della vita del paziente ma anche, e non solo, per le ricadute sociali ed economiche.
Un dato che desta particolare attenzione, emerso durante il convegno, è la bassa propensione alla donazione degli organi da parte delle generazioni più giovani, frutto di una approfondita ricerca eseguita dall’Aned Sardegna. Da qui l’importanza di una sempre maggiore azione di sensibilizzazione a sostegno della cultura della donazione.
L’avvocato Giuseppe Vanacore, in chiusura dei lavori, ha ribadito il pieno sostegno dell’Aned nazionale al Comitato della Sardegna per il lavoro e l’impegno fino ad oggi realizzato.
Per quanto riguarda il rinnovo del direttivo del Comitato Regionale Aned Sardegna sono stati eletti:
Annibale Zucca, riconfermato segretario regionale; (Iglesias)
Paola Lai, vice segretaria; (Alghero)
Nicola Ara, consigliere; (Sassari)
A. Rita Pala, tesoriere. (Iglesias)
Delegati:
Antonello Mocci (Medio Campidano)
Antonello Benizzi (Sulcis Iglesiente).

Carlo Martinelli

 

Da qualche giorno il centro Dialisi di Iglesias ha a disposizione un nuovo ed importante strumento diagnostico: un bioimpedenziometro. In questo caso la lungimiranza diagnostica non è dovuta alla, purtroppo, carente presenza pubblica ma, in parte, alla solidarietà e alla generosità di comuni cittadini che si sono, è proprio il caso di dirlo, messi in gioco, ed in parte al sempre importante contributo di una associazione di volontariato.
L’antefatto. Tutto è partito dal Fantacalcio, un gioco sociale imperniato sul calcio, nel quale l’abilità consiste nell’organizzare e gestire squadre virtuali formate da calciatori reali scelti nei vari tornei nazionali ed internazionali. In Italia, secondo le statistiche, il gioco ha contagiato qualcosa come 6 milioni di appassionati del gioco del calcio. Alla fine dello scorso anno, a Iglesias, in uno di questi tornei, intitolato “I campioni della solidarietà”, si sono confrontati diversi amministratori locali pubblici, tra consiglieri comunali, regionali, assessori, e perfino sindaci del nostro territorio.
Ne è uscito vincitore l’ex assessore dei Lavori pubblici del comune di Iglesias Alberto Cacciarru totalizzando il punteggio maggiore, certamente per bravura ma anche con un pizzico di fortuna. Vincita resa pubblica a dicembre nell’ambito della manifestazione di solidarietà “Il Miracolo di Natale” 2024.
La donazione. L’ex assessore, a suo tempo, dichiarò di voler devolvere l’eventuale vincita del torneo all’A.N.E.D. Sardegna, Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto, la quale associazione avrebbe utilizzato la somma per l’acquisto di alcune pedaliere per favorire la fondamentale attività fisica dei dializzati. Questi gli accordi. Cosa che è realmente avvenuta con la donazione della vincita, pari a € 1.400, da parte degli organizzatori del Fantacalcio di Iglesias, Fabrizio Vinci ed Alessandro Floris, all’Aned Sardegna. A quel punto il segretario regionale dell’Aned Sardegna, Annibale Zucca, per non scontentare nessuno, decise di coinvolgere tutti i centri dialisi della Sardegna per fornire loro alcune di queste pedaliere che si sarebbero acquistate.
A tale richiesta, però, solo il centro dialisi di Alghero ha risposto positivamente al quesito di Annibale Zucca, ma solo dopo diversi mesi.
A caval donato… L’antico adagio è maestro di vita. Un regalo, si dice, non si rifiuta mai. Ed è proprio quello che è avvenuto. Infatti dopo circa sei mesi il buon Annibale Zucca, visti i silenzi immotivati dei centri dialisi della Sardegna interpellati per la donazione di alcune pedaliere, decide di restituire la somma avuta in donazione al legittimo benefattore, ossia il Fantacalcio di Iglesias.
Entra in gioco l’A.V.E.N.T.I. A questo punto, vista la situazione, gli organizzatori del Fantacalcio di Iglesias, in accordo con Cacciarru, prendono un’altra decisione: devolvere la vincita, nel frattempo nuovamente incamerata, all’associazione AVENTI, Associazione Volontari Emodializzati Nefropatici e Trapiantati, di Iglesias. L’associazione, attualmente presieduta da Anna Rita Pala, decide, senza indugio, di utilizzare la somma di € 1.400 per l’acquisto di uno strumento molto importante per il monitoraggio e la misurazione della composizione corporea, come la massa grassa, la massa magra, il livello di idratazione e, in generale, lo stato di salute. La somma donata, però, non è sufficiente per coprire la spesa. Quindi l’associazione prende un’altra, importante, decisione: aggiungere la differenza, circa € 2.300 per acquistare lo strumento diagnostico che dal 7 ottobre è in uso nel Centro Dialisi di Iglesias. Anche i pazienti, ovviamente, ringraziano.
Il Centro Dialisi di Alghero. Si dirà, però il Centro di Alghero ha risposto che accettava le pedaliere. «Ebbeneafferma Annibale Zucca -, a questo ci ha pensato l’Aned Nazionale, attualmente presieduta da Giuseppe Vanacore, a cui va il mio personale ringraziamento, per aver acquistato alcune pedaliere proprio per il Centro Dialisi di Alghero che, a suo tempo, ha accettato la nostra donazione. La mia più sincera riconoscenza, sia personale che come rappresentante Aned, va, ovviamente, anche ad Alberto Cacciarru, al Fantacalcio di Iglesias e all’Associazione A.V.E.N.T.I. di Iglesias.»
Insomma una storia a lieto fine dove, davvero, l’unione ha fatto la differenza, tra diverse anime, accomunate, però, da un sentimento profondo: la solidarietà verso i più bisognosi.

Nelle foto una parte del team medico e infermieristico del centro Dialisi di Iglesias, Annibale Zucca ed alcuni volontari con il nuovo strumento e Alberto Cacciarru. Nel video la pedaliera per i pazienti dializzati.

Carlo Martinelli

Anche nel Sulcis Iglesiente, il 12 e il 13 marzo, è stata celebrata la giornata mondiale del rene, creata per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sulle malattie renali. Ad oggi, in Italia, circa 5 milioni di persone, ossia quasi il 10% della popolazione, soffre di queste patologie. In Sardegna i nefropatici sono circa 1.500 oltre i circa 700 pazienti che hanno già ricevuto, in donazione, un nuovo rene. Le malattie renali hanno quasi sempre un decorso subdolo, in quanto si manifestano solo quando hanno raggiunto uno stadio già molto avanzato, quando cioè la funzionalità renale è ormai compromessa, diventando inevitabile il ricorso alla dialisi, con tutti i problemi che ne conseguono.

Le ASL territoriali hanno organizzato anche quest’anno una serie di iniziative finalizzate proprio a questo scopo, in collaborazione con l’Aned Sardegna, molto attiva nell’attività di sensibilizzazione e nell’ottica di aumentare la consapevolezza nel contrasto alle malattie renali.

Nel Sulcis Iglesiente le due giornate sono state organizzate dal reparto Dialisi di Iglesias, in collaborazione con l’associazione Aned e il comune di Fluminimaggiore. Sono numerosi i contatti che vengono realizzati ad Iglesias, Carbonia, Fluminimaggiore, Carloforte e in tanti altri centri dell’isola, durante i quali vengono suggeriti comportamenti e stili di vita che possono prevenire l’insorgenza della malattia, in particolare in presenza di altre patologie gravi quali l’ipertensione, il diabete e l’obesità.

Gli screening, effettuati il 12 marzo presso l’ospedale Santa Barbara di Iglesias e il 13 marzo a Fluminimaggiore, hanno registrato una grande partecipazione. Nei due giorni sono state visitate complessivamente 319 persone, 202 nel solo comune di Fluminimaggiore (270 i campioni di urine analizzati), nei locali del Comune allestiti opportunamente per l’occasione. Di queste 319 persone, ben 46 dovranno eseguire accertamenti più completi.

Hanno partecipato alle due giornate gli infermieri, gli Oss, il coordinatore infermieristico Ignazio Mocci e i medici Katiuscia Rosas (responsabile della struttura di Nefrologia e Dialisi della Asl Sulcis) e il dottor Giorgio Melis, medico in pensione ex dipendente della Asl Sulcis.

Grande soddisfazione è stata espressa dagli amministratori comunali di Fluminimaggiore, rappresentati dall’assessora dei Servizi sociali Stefania Massa che auspica un’intensificazione di questo tipo di attività, con l’implementazione della prevenzione e della profilassi, non solo per le malattie renali ma anche per altre gravi patologie.

Per Annibale Zucca, segretario regionale dell’associazione Aned, l’ottimo risultato ottenuto è frutto della stretta collaborazione tra l’associazione e le ASL che hanno messo a disposizione personale medico ed infermieristico. «Un grazie particolareha detto Annibale Zucca -, ai direttori delle strutture complesse di Nefrologia di Alghero e Carbonia che con il loro personale altamente professionale hanno permesso la riuscita dell’iniziativa.»

Carlo Martinelli

 

Giorgio Madeddu 8 3

Le puntuali segnalazioni del portavoce regionale dell’ANED Annibale Zucca sulle difficoltà dichiarate da numerosi pazienti con insufficienza renale, costretti al trattamento dialitico, desiderosi ma impediti di soggiornare nel nostro territorio per non garantita accoglienza dei Servizi Dialisi di Carbonia e Iglesias, indigna il comune sentimento di solidarietà per una comunità numerosa di malati, gli emodializzati, e francamente sgomenta! Una società dai forti valori morali si organizza per affrontare e risolvere le sofferenze dei suoi elementi più fragili e si prodiga per alleviare le pene e difficoltà di quanti sognano di riavvicinarsi alla loro terra o trascorrere un periodo di vacanza in un ambiente che desiderano conoscere e scoprire.

La Sanità è competizione, chiede ad ognuno di noi, medici, infermieri, volontari, cittadini e dirigenti ASL di superarsi, intraprendere continuamente nuove strategie e offrire sempre maggiore disponibilità per garantire il massimo sostegno alla sofferenza. La Sanità è accoglienza, è competizione nell’Amore alla Vita Debole.

Condividiamo la delusione di Annibale Zucca preoccupato dell’atteggiamento espulsivo, di questo si tratta, della ASL di Carbonia che in un anemico e sconvolgente comunicato dichiara la propria insufficienza e inadeguatezza. Il Commissario Straordinario dott. Onnis esordisce con l’agiografia della ASL che in fatto di sensibilità ai nefropatici si è distinta già dal 1979, si lancia in complimenti al team medico e infermieristico (che condividiamo) ma trascura un dettaglio: tutti i suoi predecessori e lui stesso non hanno avvertito che il Servizio Dialisi di Iglesias lavora da anni in condizioni ambientali indegne, non abbiamo la certezza che ne abbia verificato attentamente la precarietà ed è l’unica in Sardegna a non aver mai ricevuto ristrutturazioni. La Dialisi del Santa Barbara merita e rivendichiamo per i suoi Pazienti locali adeguati al delicato servizio che svolge nel complesso ospedaliero del CTO.

Il dott. Onnis così conclude nel suo elaborato del 4 maggio: «Infine, si ricorda che, nonostante non esista una normativa specifica che obblighi l’Azienda a dare esito positivo a tutte le richieste degli utenti non residenti, è allo studio un progetto specifico che consenta di poter accogliere le richieste di accesso dialisi dei pazienti non residenti, nei limiti dei posti letto vacanti e delle risorse disponibili».

Inaccettabile!, quale normativa specifica deve sussistere per accogliere nel Sulcis un emodializzato di Milano, Venezia o Parigi? Spesso, e ci auguriamo continuino, gli emodializzati di Iglesias organizzano vacanze a Rimini, Bologna o Berlino e ovunque ricevono accoglienza e premure sanitarie presentando regolare prescrizione medica, noi al contrario creiamo difficoltà a quanti desiderano vivere qualche settimana di spensieratezza e annientiamo qualsiasi aspettativa e fiducia nel Servizio Sanitario pubblico. Prendersi cura della sofferenza soprattutto se non contemplata da “normativa specifica” è un onore, motivo di orgoglio.

Il Commissario rassicura: «… è allo studio un progetto specifico», a noi il problema sembra meno complesso di come viene presentato, basterebbe una sua delibera che preveda riconoscimento professionale, valorizzasse la disponibilità e stabilisse normali straordinari per gli infermieri e medici della dialisi in occasione dell’ospitalità di turisti emodializzati; i costi sarebbero a carico delle ASL di residenza come capita alla nostra Asl di rimborsare le Asl che dializzano i nostri nefropatici.

Fantasticare ospedali che anche i marziani ci invidieranno e non riuscire a garantire la dialisi a qualche decina di turisti o dopo 130 giorni (ed è solo l’inizio) non aver messo in sicurezza due ambienti della Chirurgia Generale del Santa Barbara, francamente sconforta ma ancor di più meraviglia che nessun partito politico né amministratore si sia sentito offeso e ferito da quella infelice espressione «nonostante non esista una normativa specifica che obblighi…», domani sarà il turno dei loro e nostri familiari e potrebbe non esistere una normativa che obblighi.

Giorgio Madeddu

Presidente dell’Associazione AMICI della VITA Sulcis