5 December, 2025
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La gravissima crisi internazionale condiziona pesantemente le produzioni industriali ed in Sardegna la Portovesme SrL, già in forte difficoltà per gli elevatissimi costi dell’energia, è tra le realtà produttive che ne risente maggiormente.
«Il nostro stabilimentospiega l’Amministratore delegato Davide Garofalo della Portovesme Srl -, sta proseguendo la sua attività, tra grandi difficoltà. Il nuovo processo produttivo denominato “arrostimento” ci ha consentito di richiamare dalla CIG, una cinquantina di dipendenti, un segnale indubbiamente positivo. Resta il problema dei costi delle tariffe dell’energia e del gas e se il conflitto russo-ucraino dovesse proseguire, valuteremmo la situazione. Le iniziative del Governo non sono sufficienti e a tal proposito vorrei anche sottolineare che per quanto attiene la superinterrompibilità Sardegna-Sicilia, non è stata presa in considerazione e questo non è per niente positivo. Sarebbe auspicabile che altri produttori di energia potessero esseri messi a disposizione delle industrie ma con un prezzo calmierato.»
«Anche dalla Regione Sardegna, da noi investita della grave situazione aggiunge Davide Garofalo non abbiamo ricevuto riscontri soddisfacenti. Nonostante tutto, proseguiamo con gli investimenti che sono estremamente importanti e ci si augura, in una prospettiva futura, un ulteriore rilancio dell’apparato produttivo.»
«Per garantire una maggiore sicurezza produttiva per il personale – ha concluso l’amministratore delegato della Portovesme srlil 29 marzo ci sarà un lancio importante sulla sicurezza con l’INAIL, con la presentazione del “Primo Progetto in Sardegna sulla sicurezza dei lavoratori”.»
Armando Cusa

L’Inps ha ricevuto la documentazione dal ministero del Lavoro ed inizierà a breve l’erogazione degli arretrati della mobilità 2021 ai lavoratori delle aree di crisi industriale complessa di Portovesme e Porto Torres. Lo ha comunicato stamane l’assessorato regionale del Lavoro alla segreteria FSM CISL.
Per quel che riguarda la mobilità 2022, viceversa, le organizzazioni sindacali sono in attesa di indicazioni sui procedimenti che sperano siano più spediti rispetto a quelli degli anni passati.
I corsi di formazione dovrebbero iniziare agli inizi del prossimo mese di aprile e la direzione aziendale della Sider Alloys ha convocato le organizzazioni sindacali per mercoledì 30 marzo, per fare il punto sulle attività di revamping.
Armando Cusa

Stamane i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno incontrato l’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda per fare il punto della situazione sulla mobilità relativa al 2021 e 2022.
Nella nota sindacale diffusa al termine dell’incontro, viene precisato che si è deciso di chiedere un incontro in presenza con il Governo e l’INPS nazionale, per capire se la definizione degli arretrati legati al 2021 sia stata definitivamente chiarita, e per la mobilità 2022, è stato concordato di verificare attentamente gli elenchi degli aventi diritto, in quanto sono determinanti per garantire l’intera annualità senza interruzione nell’erogazione, sperando che la burocrazia possa garantire una tempistica più celere per l’erogazione 2022.
Armando Cusa

Oggi, presso lo stabilimento Sider-Alloys di Portovesme, si è tenuto un nuovo incontro tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali, nel corso del quale è stato fatto il punto sul percorso di riavvio produttivo.
I rappresentanti nelle organizzazioni sindacali hanno chiesto ai rappresentanti dell’Azienda qual è la tempistica per l’avvio del revamping.
I rappresentanti dell’Azienda hanno spiegato che il cronoprogramma del revamping è seguito con estrema attenzione, senza tralasciare nulla, ed hanno sottolineato che un ritardo è stato prodotto dai tempi per la definizione del contratto con Enel e dal via libera definitivo sul Paur, punti che saranno al centro anche del prossimo incontro che si terrà il 10 marzo.
La direzione aziendale ha comunicato alle organizzazioni sindacali che il riavvio della produzione in fonderia è previsto per il prossimo mese di luglio ed ha sottolineato il ritardo di pagamento dello Stato di avanzamento lavori da parte di Invitalia.
Armando Cusa

Nell’ultimo incontro con il ministro Giancarlo Giorgetti la Confindustria ha manifestato al rappresentante del Governo la grave e drammatica situazione che attraversa l’apparato produttivo della Sardegna, in particolare per l’aumento vertiginoso subito dalle tariffe di energie elettrica e gas, per fronteggiare la quale sono necessari interventi urgenti e strutturali di politica industriale.
«La situazionedice Giuseppe Toia, vicepresidente Assometha subito un’evoluzione drammatica. E’ interessante l’iniziativa portata avanti dall’amministratore delegato della Portovesme Srl, Davide Garofalo, che ha evidenziato gli effetti prodotti sulla produzione industriale dagli aumenti delle tariffe elettriche e del gas, con un primo impatto sull’occupazione, con il blocco della produzione di zinco ed il conseguente ed il collocamento in cassa integrazione guadagni di oltre 400 lavoratori. Le iniziative della Portovesme Srlha aggiunto Giuseppe Toiasono importanti, perché fra le proposte portate sul tavolo del Governo, c’è la richiesta della superinterrompibilità per la Sardegna e la Sicilia.»
«La crisi attualeha aggiunto Giuseppe Toiapuò per certi versi essere accostata a quella del 1973, quando la crisi petrolifera creò un trauma al sistema produttivo. Oggi la situazione si è aggravata anche a causa delle tensioni europee ma non va nemmeno sottovalutato che alla base di tutto ci sono interessi di altra natura e speculazioni.»
«A supportare ciòha concluso il vicepresidente Assometsono necessarie soluzioni immediate, sulla falsariga di quanto hanno già fatto i governi di Francia e Germania e gli incontri avvenuti tra Confindustria, Assomet e Governo, e l’istituzione di una task-force coordinata da palazzo Chigi al fine di dare attuazione a misure adeguate, è stato un passo importante.»
Armando Cusa

I vertiginosi aumenti delle tariffe elettriche e del gas stanno creando grandissimi problemi alle industrie energivore. Tra queste vi è la Portovesme srl che ha fermato la linea di produzione zinco tradizionale ed ha posto in cassa integrazione oltre 400 lavoratori.
«La situazione della Portovesme Srlspiega l’ing. Davide Garofalo, amministratore delegato dell’azienda sulcitana -, era già conosciuta dal mese di settembre 2021. L’aumento delle tariffe elettriche è stato una mazzata che ha influito negativamente sulla produzione industriale. Nonostante la produzione di piombo e zinco nel 2021 sia importante, abbiamo dovuto ridurre la produzione di zinco di due terzi, con il collocamento in CIG di oltre 400 lavoratori.»
«Il Sindacato è stato messo al correnteha aggiunto Davide Garofalo -, e la cosa ci è dispiaciuta moltissimo, ma devo anche sottolineare che il ricorso alla CIG non è orientato alla ristrutturazione e a supporto di ciò, il piano degli investimenti è concreto. Come azienda, abbiamo attivato tutta una serie di iniziative atte a dare risposte concrete per uno sviluppo certo. Diversi sono gli elementi da considerare, fra questi la transizione energetica, a cui la Glencore presta molta attenzione. L’abbattimento dei costi energetici può essere fattibile nella misura in cui, da parte governativa, si proceda all’aumento della produzione nazionale di gas, mettendo a disposizione quote calmierate di gas con riflessi positivi sull’elettricità.»
«A tal propositoha ribadito Davide Garofalo -, è necessario che venga riattivata la superinterrompibilità, per rilanciare l’impatto con altre regioni. E’ indispensabile il coinvolgimento dei ministri Giancarlo Giorgetti (MISE) e Roberto Cingolani (Transizione Ecologica), del presidente del Consiglio Mario Draghi e della stessa Regione Sardegna, per un confronto ed un’iniziativa collegiale atte ad una convergenza finalizzata ad un intervento concreto ed immediato. Pertanto, diversi sono gli interventi che devono essere fatti, anche perché l’apparato industriale sardo è in estrema sofferenza e la crisi Russia-Ucraina ha aggravato ancora più la situazione internazionale con sviluppi inimmaginabili.»
«Noiha concluso l’AD della Portovesme Srl -, abbiamo attivato tutte le iniziative di nostra competenza, ma spetta al Governo nazionale dare risposte certe, nella speranza che tutto quanto messo in campo non vada disperso e si spera che con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica ci sia una schiarita definitiva.»
Armando Cusa

Questa mattina i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali Fiom, Fsm, Uilm e CUB hanno incontrato il prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao. In discussione l’erogazione dell’integrazione della mobilità in deroga 2021 ai lavoratori ex Alcoa, oggi Sider Alloys.

«Nel corso dell’incontroriporta la segreteria Uilmil Prefetto ha assunto l’impegno di intervenire rivolgendosi, sia al ministero del Lavoro sia al ministero dell’Interno. Il rappresentante del Governo ha richiesto alle organizzazioni sindacali un resoconto tecnico sulle procedure di erogazione dell’integrazione, affinché il suo intervento possa essere risolutivo e non contestabile. Il Prefetto ha assicurato alle organizzazioni sindacali il suo tempestivo intervento e la massima collaborazione, per risolvere il problema.»

Armando Cusa

Oggi le Segreterie Territoriali FIOM, FSM, UILM e CUB hanno incontrato in videoconferenza l’assessorato regionale del Lavoro e l’ASPAL, per discutere dei corsi di formazione.
«Dal confronto abbiamo ricevuto alcune informazioni – si legge in una nota congiunta delle organizzazioni sindacali –. I corsi formativi comprenderanno 9 agenzie formative, che avranno l’intento di preparare le persone attraverso i corsi di formazione che dureranno 200 ore; 80 di queste, saranno indirizzate alla sicurezza e 120 alla preparazione specialistica. I corsi si dovrebbero tenere in tre sedi, Portoscuso, Iglesias e Carbonia. Sino ad oggi, sono state convocare 399 persone, che dovranno rispondere alla convocazione tra il 18 ed il 22 gennaio, più altre 5 persone che dovranno entrare al lavoro e contemporaneamente frequentare i corsi. Potrebbe essere accaduto, che qualcuno involontariamente non sia stato convocato; se così fosse, chiediamo agli interessati di farlo presente all’organizzazione di riferimento immediatamente, per richiedere di essere inseriti nella convocazione. Abbiamo cercato di ottenere che questa convocazione avvenisse nel nostro territorio, ma questa scelta, avrebbe rischiato di far ritardare l’inizio dei corsi, e inoltre, doveva essere ri-sottoposta a nuovi protocolli di sicurezza, di conseguenza abbiamo obbligatoriamente condiviso di accettare, che vi dovrete recare a Cagliari nella sede del Cisapi. Il costo complessivo dei corsi ha un valore per voucher di 3.500,00 €, di questi, 500,00 € saranno girate ai lavoratori come rimborso spese.»
«Abbiamo appena ricevuto nel dettaglio, tutte le date che in questo mese dovranno essere rispettate, per consentire di fare di tutto affinché entro la fine di febbraio si possano avviare i corsi di formazione, stiamo facendo di tutto perché siano concentrati in meno giornate possibili, in modo da diminuire le eventuali spese si legge ancora nella nota sindacale -. Nell’occasione abbiamo avuto modo di parlare dell’integrazione economica della mobilita in deroga, che ancora non è stata erogata, nonostante le continue promesse, e sopratutto del rinnovo della mobilità per il 2022, che coinvolge tutti i lavoratori in mobilità in deroga.»
«Su questi ultimi argomenti concludono i rappresentanti delle segreterie FIOM, FSM, UILM e CUB l’assessore avanzerà ulteriori solleciti a tutti i livelli; da parte nostra, nell’impossibilità di mettere in piedi iniziative a causa dell’aumentare dei contagi, stiamo predisponendo una incontro urgente con il prefetto per sollecitare la soluzione su integrazione e mobilità 2022.»

Armando Cusa

Il vertiginoso aumento del prezzo dell’energia si è abbattuto pesantemente sulle produzioni industriali, facendo scattare un fortissimo grido d’allarme, soprattutto nei territori dove operano le industrie energivore.
In Sardegna, inevitabilmente, sono stati registrati pesantissimi contraccolpi.
Lo stabilimento della Portovesme SRL, produttrice di piombo e zinco, a seguito degli aumenti delle tariffe energetiche, ha fermato la linea zinco tradizionale e ha dovuto fare ricorso alla cassa integrazione guadagni per oltre 400 dipendenti.
Questa situazione ha messo in allarme le organizzazioni sindacali.
Per Francesco Garau, segretario regionale FILCTEM CGIL «si è creata una situazione estremamente preoccupante. La Portovesme Srl ha anticipato i tempi con la cassa integrazione a rotazione per oltre 400 dipendenti. Noi, come organizzazione sindacale, non possiamo accettare questo atteggiamento aziendale, anche perché non si può scaricare tutto sulla classe operaia».
«A tal riguardoha aggiunto Francesco Garau -, abbiamo già attivato una serie di iniziative sia a livello politico nazionale ma anche regionale, inoltre gli assessori regionali del Lavoro e dell’Industria stanno seguendo con estremo interesse l’evoluzione della vicenda. A livello nazionale, abbiamo già avviato un canale con il Governo nazionale e, nello specifico, con i ministri Giancarlo Giorgetti (MISE) e Roberto Cingolani (Transizione ecologica).»
«Noiha concluso Francesco Garau -, chiediamo progetti strutturali e l’utilizzo di risorse naturali, come il gas dell’Adriatico che ancora il Governo non ha pensato di utilizzare.»
Sulla stessa lunghezza d’onda è Emanuele Madeddu (segretario territoriale FILCTEM CGIL della Sardegna Sud Occidentale), che ha evidenziato come «la situazione esplosa ed il ricorso della CIG da parte dell’Azienda con oltre 400 dipendenti è stato un duro colpo».
«La situazioneha proseguito Emanuele Madeddu -, avrà le sue ripercussioni negative sulle imprese d’appalto ma, soprattutto, nel territorio, già devastato da anni di crisi industriale.
Abbiamo messo in atto diverse iniziative. I costi dell’energia, schizzati a livelli altissimi, hanno di fatto creato un grosso problema al settore industriale nazionale. con conseguenze inimmaginabili e, pertanto, è necessario che la politica intervenga. Dobbiamo capire quali iniziative intraprendere.»
«Sulla vicenda Portovesme SRLsottolinea Pierluigi Loi, segretario regionale dei chimici della UIL non accettiamo l’iniziativa aziendale che ha fatto ricorso alla CIG per oltre 400 operai. L’azienda ha già fermato alcune linee produttive. Noi abbiamo intrapreso iniziative finalizzate al coinvolgimento degli Assessorati competenti, per conoscere quali possano essere gli sviluppi. Certamente siamo molto preoccupati per i riflessi negativi e le ricadute sul tessuto economico e sulla sua stessa esistenzaconclude Pierluigi Loi -, non si può cancellare con un colpo di spugna un territorio industriale che ha già sofferto abbastanza.»
Armando Cusa

Ai primi di dicembre, con l’approvazione della delibera della Giunta regionale, si è concluso definitivamente l’iter autorizzatorio, passaggio fondamentale per il rilancio della produzione nello stabilimento Sider Alloys di Portovesme, per il quale, a questo punto, mancano solo le ultime autorizzazioni del comune di Portoscuso.
A tal proposito abbiamo chiesto all’ing. Giuseppe Toia, vicepresidente Assomet, un suo commento sulla vertenza Sider-Alloys.
«Indubbiamenteha esordito Giuseppe Toia -, la vertenza Sider Alloys si è trascinata oltre i tempi previsti e sembrava che la sua conclusione si allontanasse sempre più. Oggi, invece, con il via libera dato dalla Regione Sardegna, la lunghissima vicenda Sider-Alloys ha avuto il via libera, gettando le basi per un nuovo impulso della ripresa produttiva dello stabilimento di alluminio di Portovesme.»
«Ma per la ripresa produttiva ha aggiunto Giuseppe Toia -, c’è un altro problema da risolvere, quello legato al costo dell’energia e non è una cosa da poco, né da sottovalutare. Tenuto conto che le industrie di Portovesme sono industrie energivore, il Governo italiano si trova a dover affrontare il tema del costo della stessa e attualmente i costi sono altissimi. C’è in gioco la stessa ripresa produttiva e a tal proposito, la Portovesme SRL sta già pagando lo scotto con l’aumento delle tariffe energetiche, con la messa in cassa integrazione guadagni di diverse maestranze. Ecco perché è necessario un intervento massiccio.»
«Per la produzione dell’alluminioha sottolineato l’ingegner Giuseppe Toia -, questo è un momento favorevole, ma l’esistenza stessa dell’apparato produttivo dipenderà molto dall’azione governativa e questo deve avvenire in tempi brevi. Gli sforzi affrontati e dall’Ad Giuseppe Mannina e dal dott. Eros Brega, responsabile delle Relazioni industriali, sono stati eccezionali e a loro si deve il successo di questa vertenza ma anche i Sindacati hanno portato avanti una lotta straordinaria ed i sacrifici sostenuti dal territorio sono stati enormi.»
Armando Cusa