20 April, 2024
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Da diversi mesi l’associazione ABC Dislessia Onlus di Iglesias sollecita, invano, il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Asl Sulcis affinché si realizzi uno snellimento nei tempi per la presa in carico dei pazienti con DSA, acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

«Dopo la presa in carico da parte dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza i tempi per effettuare le visite ed ottenere la diagnosi si sono dilatati moltissimodenuncia la presidente dell’associazione Donatella Erta -. In base al ticket di prenotazione attribuito risulterebbe, a tutt’oggi, una lista d’attesa di circa 800 pazienti, che tradotto in tempo significa attendere molti mesi se non anni. Tutto ciò è inaccettabile per le problematiche inerenti i disturbi dell’apprendimento, in particolare per l’impatto in ambito scolastico.»

«Siamo tutti consapevoli che una diagnosi precoce offre migliori possibilità di affrontare il problemaaggiunge Mariella Pala, vice presidente dell’associazione -. I disturbi dell’apprendimento non sono diversi dalle altre problematiche sanitarie per quanto riguarda il tempismo nel diagnosticare e, quindi, affrontare il problema con gli strumenti più adeguati. Una diagnosi tardiva espone i piccoli pazienti o quelli in età evolutiva ad ulteriori gravi difficoltà e perfino al rischio concreto di danni permanenti.»

La Scuola e la Famiglia

Circa il 5,4% della popolazione scolastica in Italia soffre di disturbi legati alla DSA, e la tendenza è in aumento. I dati parlano chiaro: negli ultimi due anni scolastici gli alunni a cui è stato diagnosticato un disturbo dell’apprendimento sono stati circa 320 mila. Un disturbo subdolo, difficile da diagnosticare e molto spesso, purtroppo, con carattere ereditario e genetico. Per questo è auspicabile che al più presto ogni Assl abbia a disposizione un’equipe multidisciplinare per la diagnosi precoce e il trattamento riabilitativo della DSA.

«Alle tante difficoltà quotidiane che un genitore deve affrontare quando si scopre il problema della DSA puntualizza ancora la presidente dell’associazione ABC Dislessia -, si aggiunge anche quello economico. Infatti, quando si trovano le porte chiuse nella struttura pubblica, per il bene del proprio figlio, la famiglia si rivolge alle strutture private. Una diagnosi, in un centro privato, però, può costare diverse centinaia di euro a cui si aggiunga la successiva riabilitazione che può durare mesi e avere un costo di diverse migliaia di euro. Mi chiedo come può, una famiglia normale, mono reddito, affrontare queste spese.»

La nuova legge

L’8 ottobre del 2010 è stata approvata la legge n. 170, la prima a riconoscere la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), in ambito scolastico. Da quel giorno il Sistema nazionale di istruzione e gli atenei hanno il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché gli studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. La Regione Sardegna in data 14 maggio 2018 recepisce la suddetta legge e la fa propria con la legge n. 15. Inoltre, la Regione, in data 6 luglio dello scorso anno, delibera anche l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico sui DSA con lo scopo di «adottare tutte le misure volte a favorire interventi propedeutici a migliorare le problematiche afferenti ai diversi aspetti dei DSA».

Il prezzo da pagare

In realtà, come spesso accade in Italia, la legge c’è ma resta inapplicata o applicata solo in parte. Le cause sono ormai note a tutti e principalmente: carenze di organici nelle strutture sanitarie pubbliche, una burocrazia estremamente farraginosa a cui si aggiungono le scelte sbagliate perpetrate dal sistema sanitario regionale. Il prezzo che si paga per questa disorganizzazione, purtroppo, è abbastanza elevato. «L’impatto che ha una realtà scolastica ostracizzata sull’alunno con DSA non riconosciuta è estremamente grave precisa ancora Donatella Erta -. Il senso di inadeguatezza che pervade la psiche dell’alunno si trasforma in un incremento della dispersione scolastica, soprattutto dopo l’età adolescenziale. La mancata o parziale formazione scolastica unita al senso di inadeguatezza porterà alla creazione di giovani adulti fragili, insicuri e molto spesso afflitti da stati di depressione e ansia. E la famiglia, in questo contesto, è parte integrante della sofferenza del bambino-ragazzo-adulto».

Il Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza

La dott.ssa Valeria Deplano, responsabile dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia, sentita sull’argomento, conferma, purtroppo, le difficoltà legate alla carenza di personale: «In questo periodo l’equipe è formata da quattro specialisti. Fino a poco tempo fa eravamo solo in due, quindi sono comprensibili le difficoltàspiega -. Ciò nonostante, nell’ambito della nostra equipe, cerchiamo di dare precedenza a tutti quei casi che necessitano di una diagnosi tempestiva, in particolare per i bambini più piccoli. Per quanto riguarda le lunghe liste d’attesa c’è da evidenziare che queste sono formate anche da pazienti più grandi, che non sono stati segnalati o che rientrano in un’altra fattispecie di diagnosi. Ovviamente auspichiamo che ci vengano assegnate nuove risorse professionali specialistiche, anche specializzandi, per poter dare risposte in tempi certi».   

L’associazione ABC Dislessia Onlus

«Per quanto riguarda la nostra associazioneconclude la presidente Donatella Erta -, cerchiamo di sostenere, con la nostra esperienza e l’ascolto, tutte quelle famiglie che a noi si rivolgono anche solo per un consiglio. Per poter essere più incisivi sarebbe opportuno avere a disposizione una piccola sede, magari messa a disposizione dal comune di Iglesias, a cui saremmo certamente grati.»

Carlo Martinelli

E’ stato inaugurato questa mattina a Iglesias il nuovo Ufficio di prossimità nei locali della ex Pretura, in via Pacinotti, nel quartiere di Serra Perdosa. Anche il comune di Villamassargia avrà il suo Ufficio di Prossimità, nel palazzo del Comune, la cui inaugurazione è avvenuta questo pomeriggio alla presenza delle autorità locali e dei funzionari della Regione.
A Iglesias il canonico nastro inaugurale è stato tagliato dal sindaco Mauro Usai insieme alla segretaria comunale Lucia Tegas e ai funzionari della Regione.
Gli Uffici di Prossimità, promossi dal ministero della Giustizia, nascono con l’intento di avvicinare l’amministrazione della Giustizia, in particolare quella della Volontaria Giurisdizione, ma non solo, ai cittadini delocalizzando una serie di servizi fino ad oggi tutti concentrati nei palazzi di Giustizia provinciali.
Una sorta di parziale marcia indietro rispetto alle decisioni assunte all’epoca in cui furono soppressi quasi tutti gli uffici periferici del Giudice di Pace di cui Iglesias e Carbonia erano sede.
Con il decreto n. 156 del 2012 la scure del risparmio finanziario statale soppresse questi uffici che, invece, assolvevano ad un compito importante per i cittadini e al contempo avevano contribuito a snellire il carico di lavoro dei Tribunali centrali.
Ora le risorse comunitarie del PON Governance e Capacità Istituzionale, attraverso la Regione Sardegna e la collaborazione con gli Enti locali e gli uffici giudiziari hanno permesso di ricreare una rete regionale, al momento, di 21 uffici distribuiti su tutto il territorio regionale dove i cittadini potranno rivolgersi per presentare istanze relative all’Amministrazione di sostegno, avere consulenze e supporti per la protezione giuridica come le tutele per i minori e, più in generale, ricevere assistenza nell’ambito della Volontaria Giurisdizione dove non è richiesto il supporto di un avvocato.
Per il sindaco Mauro Usai «questa iniziativa riveste particolare importanza per ribadire la centralità della città di Iglesias nell’offrire servizi fondamentali alla cittadinanza locale e a quella del circondario». Grande soddisfazione anche per la sindaca di Villamassargia Debora Porrà «per un risultato che crea vicinanza ai cittadini e semplificazione amministrativa, ossia il futuro della Pubblica Amministrazione che a Villamassargia diventa sempre più reale e tangibile».
L’auspicio generale resta comunque l’implementazione dei servizi territoriali sia per alleggerire il carico degli uffici centrali ma anche per venire incontro alle legittime esigenze dei cittadini che non saranno più costretti a snervanti e costose trasferte nel capoluogo anche solo per un semplice certificato.
Carlo Martinelli

 

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Si dice che prevenire è meglio che curare. Così a Iglesias, dopo l’ultimo caso di paziente positivo al Covid-19, l’Ats ha fatto scattare le procedure per individuare eventuali altri possibili contagi tra le persone che sono venute in contatto con questa persona.
Ieri pomeriggio a Serra Perdosa è stato allestito, all’aperto, lungo la via Pacinotti, proprio dinnanzi al Comando della Polizia locale, il così detto “drive-through” per effettuare il tampone alle persone preventivamente avvertite dell’iniziativa.
Ha creato un certo sconcerto, a dire il vero, la procedura nelle persone che hanno visto decine di macchine incolonnate ed il personale medico attrezzato con i dispositivi anti contagio, perché a Iglesias è la prima volta che viene effettuato il drive-through.
Gli stessi agenti della Polizia locale che hanno supervisionato le procedure sanitarie non erano al corrente dell’iniziativa.
Dagli ambienti della Assl locale, fanno sapere che questa procedura è molto più snella e veloce, evitando le visite a domicilio o un intasamento presso l’ospedale Santa Barbara, inoltre è anche più economico.
Attualmente, con gli ultimi due casi accertati, in relazione con il precedente, a Iglesias salgono a 5 i casi conclamati dall’inizio dell’epidemia. Nessuno di questi, però, desta preoccupazioni dal punto di vista sanitario.
Dalla Assl fanno anche sapere che con il sistema del “drive-through“, primi in Sardegna ad averlo adottato, è possibile circoscrivere velocemente il focolaio. Così, ad esempio, riferiscono ancora dalla Assl, è stato possibile estinguere sul nascere quello di Carloforte, dove non si sono più registrati casi di Coronavirus.
Per il sindaco Mauro Usai la situazione è tenuta sotto controllo, verificando le persone che devono essere sottoposte a controllo man mano che vengono individuate. In questo modo, aggiunge il primo cittadino, riporteremo in breve tempo tutto alla normalità. Il sindaco ricorda che è necessario continuare ad avere un comportamento responsabile, mantenendo la distanza di sicurezza, utilizzando la mascherina e sanificando spesso le mani.
Nei giorni scorsi, il sindaco aveva esortato a mantenere, in particolare sui social, un livello corretto di informazione, evitando di diffondere il panico con notizie false, alimentando psicosi e danneggiando perfino la già fragile economia della città. A questo proposito, va segnalato, intanto, che proseguono le indagini da parte del Commissariato di Iglesias, per verificare se sussistono i presupposti per un’incriminazione per procurato allarme a carico dei cittadini che, nei giorni scorsi, hanno scatenato un’ignobile caccia al presunto untore.

Carlo Martinelli

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Penultimo appuntamento domani, sabato 18 agosto, a Calasetta, per LiberEvento, il festival tra letteratura, musica e teatro, organizzato dall’associazione culturale Contramilonga, in collaborazione con il comune di Calasetta.

Ospite della serata, in programma alle 22.00 nel suggestivo scenario della Torre Sabauda, sarà Gesuino Nemus, scrittore rivelazione nell’edizione 2016 del Premio Campiello.

L’autore presenterà l’instant book “I bambini sardi non piangono mai”, pubblicato nel 2017 da Elliot. A dialogare con Gesuino Nemus sarà sarà il giornalista Carlo Martinelli.

LiberEvento è realizzato dietro la direzione artistica dello scrittore e giornalista Claudio Moica (per la parte letteraria) e di Fabio Furìa (per quella musicale).

La manifestazione è organizzata con il contributo di: Comune di Calasetta, Regione autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica istruzione, Fondazione di Sardegna, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Sarcidano Barbagia di Seulo, libreria Mondadori Point di Sant’Antioco, Fondazione MACC, Pettirosso editore.

Tutte le attività si svolgono sotto l’egida dell’Associazione nazionale presidi del libro.

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Dopo le anteprime del 20 e del 22 luglio, venerdì 3 agosto a Calasetta prende il via la settima edizione di LiberEvento, il festival tra letteratura, musica e teatro organizzato dall’associazione culturale Contramilonga in collaborazione con il Comune di Calasetta.

Sino al 19 agosto, davanti al suggestivo scenario della Torre Sabauda, sono in programma sei appuntamenti tutti declinati al femminile: per l’edizione 2018 LiberEvento ha deciso di parlare di libri che raccolgono nelle loro pagine storie di donne.

Organizzato sotto la direzione artistica dello scrittore e giornalista Claudio Moica, e per la parte musicale del compositore e bandoneonista Fabio Furìa, il festival venerdì 3 agosto alle 21,45 sarà inaugurato da “Incantamenti dal vecchio al nuovo mondo”, concerto che vedrà sul palco il trio formato da Gennaro Minichiello (violino), Giovanna d’Amato (violoncello) e Pasquale Coviello (fisarmonica). Il concerto proporrà un repertorio trasversale, che passerà in rassegna i più bei capolavori della musica dall’Ottocento al Novecento con brani da Astor Piazzolla a Gioacchino Rossini, da Carlos Gardel a Johannes Brahms. Alle 22,45 si entra nel vivo con il primo ospite della rassegna: l’autrice cagliaritana Vanessa Roggeri presenterà il suo libro “La cercatrice di corallo” uscito nei primi mesi dell’anno per Rizzoli. A dialogare con la scrittrice sarà il giornalista Andrea Corda.

Il giorno dopo, sabato 4 agosto, alle 22.00, arriva l’attrice e regista Francesca D’Aloja per presentare “Cuore sopporta”, la sua terza fatica da scrittrice. Il libro, attraverso il racconto della storia di Adele, che ha deciso di rifugiarsi in una villa isolata sul mare, fruga tra le pieghe dell’animo umano. Dialogherà con l’autrice Cinzia Micheletti, già assessore alla Cultura dell’ex provincia di Carbonia-Iglesias.  

Durante l’incontro è prevista una performance dal vivo del vignettista Massimo Piga che realizzerà in tempo reale un disegno ispirato al libro di D’Aloja.

La serata prosegue con la pièce teatrale “Quotidianamente insieme”, la storia di una crisi coniugale messa in scena dagli attori Carlo Angioni e Floriana Ancis.

Domenica 5 agosto LiberEvento ospita il veterinario- scrittore Marcello Introna, autore nel 2017 di “Castigo di Dio”, libro edito da Mondadori, ambientato a Bari durante la seconda guerra mondiale. L’incontro, moderato dallo scrittore Francesco Fiabane, vedrà ancora una volta all’opera il vignettista Massimo Piga. Alle 23.00 spazio alla musica con il concerto “Tangata”. Protagonista sarà il quartetto d’assi composto da Fabio Furìa (bandoneon), Gianmaria Melis (violino), Marcello Melis (pianoforte) e Giovanni Chiaramonte (contrabbasso). In programma musiche di Fabio Furìa, Astor Piazzolla, e altri.

Lunedì 6 agosto alle 22, ultimo appuntamento prima della pausa ferragostana: ospiti della serata saranno Cesare Bocci e Daniela Spada che presentano il libro, uscito nel 2016 per Sperling e Kupfer, “Pesce d’aprile. Lo scherzo del destino ci ha reso più forti”, la drammatica storia vissuta da Daniela Spada dopo essere stata colpita da un ictus. Modera lo storico dell’arte Marco Loi.

Gli appuntamenti della rassegna riprendono venerdì 17 agosto alle 22 quando sotto la Torre Sabauda arriva Cristina Caboni: nell’incontro moderato da Luca Sarriu, esperto di storia dell’arte, e che vedrà ancora una volta la partecipazione di Massimo Piga, l’autrice parlerà del suo lavoro “La rilegatrice di storie perdute”, storia di due donne, Sofia e Clarice, i cui destini si incrociano grazie a un libro.

Sabato 18 agosto, sempre alle 22.00, è in arrivo invece Gesuino Nemus, scrittore rivelazione nell’edizione 2016 del Premio Campiello. L’autore a Calasetta presenterà l’instant book “I bambini sardi non piangono mai” (Elliot 2017). A dialogare con lui ci sarà il giornalista Carlo Martinelli.

Domenica 19 agosto, alle 22.00, arriva la scrittrice cagliaritana Anna Melis che presenta il suo terzo libro, “Lunissanti”, uscito pochi mesi fa per Sperling e Kupfer. Dialoga con l’autrice l’insegnante Enrico Scano.

La serata prosegue alle 23.00 con il chitarrista Gavino Loche protagonista di un concerto dal titolo “Contemporary fingerpicking guitar” con cui calerà il sipario sull’edizione 2018 di LiberEvento.

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Venerdì 11 maggio, nella Biblioteca comunale di Carbonia, alle ore 18,00, nell’ambito della rassegna “Carbonia scrive”, si terrà la presentazione del libro di Gianluca Medas: Schillelé.

Dialogherà con l’autore, il vicedirettore della Gazzetta del Sulcis, Carlo Martinelli. Parteciperà all’evento l’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu.

Attraverso le esperienze di uno Schillelè, un ragazzo di periferia, l’Autore ci racconta Cagliari negli anni Sessanta e Settanta con gli occhi di un bambino. Una città ancora pura, ingenua e nel pieno della sua ricostruzione dove il nostro Schillelè cerca di scoprire il mondo misterioso degli adulti. Con la modernità e il boom economico cambia tutto. Arrivano la droga, l’aids, le retate della polizia e la città perde la sua spontaneità. Il libro di Medas è un affascinante affresco di un mondo in transizione, un viaggio in una città contaminata dal contatto con la modernità. Schillelè si fa adulto ma non perde la sua naturalezza, continuando a sorprendersi di fronte agli eventi e alle persone che popolano la sua città.

Schillelé racconta di quartieri popolari, di malandrini e innamoramenti platonici, di ambizioni che sbattono contro la realtà (e il Conservatorio), e di come si diventa adulti. Il tono stesso è quello di una confidenza, senza lungaggini o velleitarismi stilistici, con l’immediatezza di chi non vuol dimostrare nulla; perciò gli aneddoti, tutti, hanno il pregio di una levità nostalgica che accenna, evoca, spesso ammettendo sbagli e tardivi ravvedimenti.

Si fluttua tra l’alto e il basso: i tormenti dell’adolescenza, la ribellione, la solidarietà, la carezza della poesia sui fatti della vita, persino i più comuni; ma anche l’astuzia, i compromessi forzati o l’istintiva autodifesa rispetto alla malattia di un amico. C’è l’artista maturo, dietro, e una città – Cagliari – rappresentata nei suoi mutamenti, nei suoi rituali, talvolta nei suoi vizi. Un’epoca che sembra lontanissima, quando i bambini venivano ricoverati al Macciotta, per strada c’erano i telefoni pubblici, allo stadio si andava all’Amsicora e chi guidava la Cinquecento doveva impratichirsi nella doppia debraiata.

Medas girovaga per i tuguri di Villanova, cresce in palcoscenici di luoghi poveri, ancora semisepolti da macerie; trasloca in Via Quirra, in Via Is Maglias, poi a Samassi, e questo sembra già prepararlo a un’ardua collocabilità tra l’identità di cittadino e quella di “biddunculo”. Così il suo sentire diverso, che si misura nei bar, al capolinea di Piazza Matteotti o in una barberia di allegri pettegoli. In Schillelé, i cagliaritani ritrovano Piazza Pirri, i carri della Gioc, il Bastione con i santoni del bongo, e gli Anni Ottanta dell’eroina con i primi casi di AIDS.

Tutto è modulato, però, dall’ironia di uno sguardo curioso, che azzarda sogni, dalla vitalità di un ragazzino che sfida il bullo Polifemo, ma, al momento giusto, sa darsela a gambe. Non un eroe, insomma, ma un uomo di profondi sentimenti, e di fantasia; disposto a sorridere con tenerezza non solo degli altri, ma soprattutto di sé stesso.

Sul terreno abbandonato degli Ambu si potevano trovare tesori bizzarri, di ogni tipo, dai giornaletti porno ai telai dei motorini, dalle borsette rubate alle siringhe ancora insanguinate.Lì, tra i canneti, tutti i ragazzini avevano fumato le loro prime sigarette…

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Elio Cancedda_AssembleaGeneraleMovimentoPartiteIva-17gen2016

Elio Cancedda, agente di assicurazione di Carbonia, è il nuovo coordinatore del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente. Lo ha eletto l’Assemblea Generale nel corso della riunione svoltasi al Lù hotel domenica 17 gennaio.

A presiedere il Congresso una compagine tutta femminile. Il presidente uscente Paolo Bullegas ha proposto alla presidenza dell’assemblea la socia Daniela Garau, avvocato di Carbonia, e alla vicepresidenza le socie, imprenditrici del commercio, Caterina Bove e Marisa Muntoni. Un plauso generale ha sottolineato unanime approvazione della proposta.

Ha aperto i lavori la relazione del Consiglio direttivo uscente presieduto da Paolo Bullegas. Una relazione fortemente critica sull’inerzia delle istituzioni politiche di governo, nelle varie articolazioni, ma in particolare verso il governo regionale definito irresponsabile.

«L’aumento dell’Irpef e dell’Irap è un insulto per tutti i sardi – ha detto il presidente Bullegas -. Mentre alla Sardegna spetta la Zona franca, c’è chi si ostina a taglieggiare le imprese con provvedimenti infausti.»

Condivisa e approvata tutta la linea politica del Direttivo, ma soprattutto la scelta di non portare in assemblea una lista preconfezionata.

«Fin dalla nascita del Movimento abbiamo ricercato la massima democrazia – ha aggiunto Paolo Bullegas -. Con il medesimo spirito tutto il Consiglio direttivo uscente si è espresso affinché l’Assemblea Generale potesse esprimere mozioni programmatiche e liste di candidati, frutto del più ampio confronto.»

Un modello chiaramente non comune, che mette in evidenza il presupposto partecipativo di ogni singolo nella costruzione della programmazione politica dell’associazione di riferimento per il lavoro autonomo nel Sulcis Iglesiente.

Per questo si è volutamente rinunciato a presentare una lista per il rinnovo del Consiglio direttivo, ed è stata votata all’unanimità una mozione affinché l’Assemblea restasse aperta. Tuttavia, per non lasciare l’associazione priva di operatività è stata approvata una seconda mozione che istituisce la temporanea figura del “coordinatore”, il quale opererà con i poteri del presidente per tutto il periodo di vacatio. Le votazioni a scheda segreta hanno dato esito unanime, eleggendo uno dei soci fondatori: Elio Cancedda. Sarà nelle sue mani la responsabilità di proseguire tutte le attività fino alla nuova convocazione assembleare.

«Ringrazio per la fiducia riposta sulla mia persona – ha dichiarato il coordinatore Cancedda -. Sento su di me un’elevata responsabilità; ma so anche di poter contare di ampia collaborazione. Il Movimento è impegnato per sostenere la mobilitazione generale del territorio, e sarà un compito che non trascurerò, non nell’interesse delle Partite iva ma come sempre, nell’interesse di tutta la comunità del Sulcis Iglesiente.»

Il Congresso del Movimento è stato caratterizzato anche da altri importanti momenti, l’intervento degli Ospiti: Giovanni Sanna, economista di Capoterra, e Gaetano Balsamo, presidente dell’associazione Partite Iva Unite. Giovanni Sanna, ha evidenziato le opportunità del territorio.

«Sui mercati internazionali – ha detto Sanna – le vostre eccellenze trovano ampi spazi, in particolare sul food, riteniamo di poter accompagnare imprese e consorzi verso l’internazionalizzazione. A livello locale molti prodotti sono mortificati dall’assenza di domanda, nonostante il loro intrinseco valore.»

Gaetano Balsamo, ha voluto imprimere una iniezione di fiducia. «Siamo oltre 6,5 milioni di Partite Iva attive, che devono unirsi per far ripartire l’Italia! Con il vostro presidente Paolo Bullegas, ci siamo confrontati, e con il suo importante contributo di esperienza associativa lavorerò per unirci in un unico soggetto: la Confederazione nazionale delle Partite Iva».

Al termine degli interventi degli ospiti, il presidente Bullegas ha consegnato alcuni riconoscimenti dedicati a personalità distintesi nella valorizzazione del territorio e per l’opera di informazione.

Una targa e una pergamena sono state donate a:

• ai promotori dell’Associazione Primavera Sulcitana, Alessia Littarru, Ivan Scarpa, Luciano La Mantia, con la seguente motivazione: «… per aver sapientemente coniugato le risorse ambientali, culturali, enogastronomiche del territorio, valorizzando le sue eccellenze nelle kermesse “Primavera Sulcitana” e “Invitas”; eventi di straordinario successo che hanno regalato infinite emozioni».

• agli chef, Manuele Fanutza e Tony Porseo: “…ambasciatori gastronomici, costantemente dediti alla valorizzazione e divulgazione delle straordinarie eccellenze produttive, patrimonio del Sulcis Iglesiente”.

• al fotoreporter Fabio Murru: “…per lo sua eccelsa capacità di trasferire in immagini la realtà del territorio, tra informazione professionale attenta ai temi sociali, e le bellezze naturali del Sulcis Iglesiente”.

• ai giornalisti: Stefania Piredda e Andrea Scano (L’Unione Sarda); Gianfranco Nurra (La Nuova Sardegna); Massimo Carta (La Gazzetta del Sulcis); Giampaolo Cirronis (La Provincia del Sulcis Iglesiente); Luca Gentile (Videolina); Tito Siddi (Tentazioni della Penna), Simone Spiga (Cagliari Pad); Carlo Martinelli (Sardiniapost); Stefano Ambu e Davide Madeddu (Ansa Sardegna); Ugo Bulgarelli e Luciano La Mantia (Radio Luna); Franco Airi (Radio Arcobaleno); Elvira Usai e Giacomo Desole (Radio Star); Francesca Arrius, Alessia Pinna e Giovanna Dessì (Canale40 Tv), con la seguente motivazione: “… per l’incessante opera di informazione professionale, attenta ai temi sociali del territorio e premurosa nel difendere i diritti con obiettività e indipendenza”.

Le registe Carla e Sebastiana Etzo con alcuni dei protagonisti del Documentario LOST CITIZENS

Il documentario Lost Citizens di Sebastiana e Carla Etzo, riprese e montaggio Vincenzo Rodi, musica Marco Messina (99 Posse), suono Marco Della Monica e Marco Messina, verrà proiettato martedì 17 giugno nei locali del Centro servizi culturali della Società Umanitaria – della Cineteca Sarda, in Viale Trieste 118-126, a Cagliari. Saranno presenti alcuni dei protagonisti del film.

L’opera, finanziata attraverso una campagna di crowdfunding che racconta la crisi del Sulcis Iglesiente attraverso un confronto tra padri e figli, è stata presentata in prima nazionale il 23 maggio al Cine Teatro Centrale di Carbonia.

Al centro del film la crisi del lavoro nel Sulcis Iglesiente raccontata da padri e figli impegnati ogni giorno nella faticosa tutela dell’occupazione o nella ricerca di un posto che permetta loro un’esistenza dignitosa e “normale”. Ma il patto generazionale sembra lacerarsi, mentre una politica industriale miope fatica a trovare soluzioni a breve termine. In questo contesto, le lotte operaie e le proteste dei lavoratori, seppur sempre più frammentarie, sono percepite dai protagonisti come fondamentali per la difesa del diritto al lavoro. Lost Citizens nasce da un’idea di Sebastiana Etzo, sarda trapiantata a Londra, animata dalla volontà di capire e raccontare quello che accade nel Sulcis Iglesiente: con il suo passato minerario questo territorio rappresenta la culla della più antica working class isolana, oggi considerato una delle province più povere d’Italia ma anche emblema dei cambiamenti del mercato del lavoro, della precarizzazione, delle conseguenze della delocalizzazione che generano un’incertezza lavorativa e il progressivo indebolimento dello stato sociale.

Del progetto fanno parte anche la giornalista Carla Etzo, co-regista, e il cineoperatore Vincenzo Rodi che si è occupato delle riprese e del montaggio. I lavori e le riprese del film sono iniziati nella seconda metà del 2012 con interviste a coppie di genitori e figli (operai, cassaintegrati, pensionati, giovani alla ricerca di occupazione). I principali protagonisti sono Antonello ed Alessandro Pirotto; Silvestro e Gian Marco Mocci; Carlo e Michela Martinelli con Enea Concu; Enzo e Tiziana Pisu; Lilli Pruna.

Per poter finanziare la fase successiva alle riprese, con l’obiettivo di garantire maggiore qualità al documentario, è stata organizzata una campagna di crowdfunding su una piattaforma on line specializzata, www.sponsume.com. Crowdfunding significa “finanziamento dalla folla”: questo tipo di iniziativa punta a sfruttare le potenzialità della rete per coinvolgere il numero più ampio possibile di contatti che possono contribuire alla realizzazione del progetto e diventarne parte, anche con piccole somme di denaro.

Le registe Carla e Sebastiana Etzo con alcuni dei protagonisti del Documentario LOST CITIZENS

Una sala del #Cine Teatro di Carbonia gremita in ogni ordine di posti, ha assistito venerdì 23 maggio alla prima visione assoluta del documentario #Lost Citizens.

Un vero successo, confermato dagli applausi, durati alcuni minuti, scattati spontanei al termine della proiezione e ripetuti all’indirizzo delle registe Sebastiana e Carla Etzo (presente in sala), e dell’autore della fotografia Vincenzo Rodi, chiamati insieme ad alcuni dei protagonisti del documentario ad intervenire e a rispondere alle domande di un pubblico attento e coinvolto emotivamente, prima della conclusione dell’evento.

Ottima l’organizzazione da parte della società Umanitaria di Carbonia e del comune di Carbonia. L’iniziativa era patrocinata dalle categorie dei chimici di Cgil e Cisl.

Al centro del film la crisi del lavoro nel Sulcis Iglesiente raccontata da padri e figli impegnati ogni giorno nella faticosa tutela dell’occupazione o nella ricerca di un posto che permetta loro un’esistenza dignitosa e “normale”. Ma il patto generazionale sembra lacerarsi, mentre una politica industriale miope fatica a trovare soluzioni a breve termine. In questo contesto, le lotte operaie e le proteste dei lavoratori, seppur sempre più frammentarie, sono percepite dai protagonisti come fondamentali per la difesa del diritto al lavoro.

Lost Citizens nasce da un’idea di Sebastiana Etzo, sarda trapiantata a Londra, animata dalla volontà di capire e raccontare quello che accade nel Sulcis Iglesiente: con il suo passato minerario questo territorio rappresenta la culla della più antica working class isolana, oggi considerato una delle province più povere d’Italia ma anche emblema dei cambiamenti del mercato del lavoro, della precarizzazione, delle conseguenze della delocalizzazione che generano un’incertezza lavorativa e il progressivo indebolimento dello stato sociale.

Del progetto fanno parte anche la giornalista Carla Etzo, co-regista, e il cineoperatore Vincenzo Rodi che si è occupato delle riprese e del montaggio. I lavori e le riprese del film sono iniziati nella seconda metà del 2012 con interviste a coppie di genitori e figli (operai, cassaintegrati, pensionati, giovani alla ricerca di occupazione). I principali protagonisti sono Antonello e Alessandro Pirotto; Silvestro e Gian Marco Mocci; Carlo e Michela Martinelli con Enea Concu; Enzo e Tiziana Pisu; Lilli Pruna.

Nella fotografia, le registe Carla e Sebastiana Etzo con due dei protagonisti del documentario.