24 April, 2024
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La XVI edizione del Premio Fabrizio De André giunge all’ultimo atto: le finali delle categorie “Musica”, “Poesia” e “Pittura” si terranno all’Auditorium Parco della Musica di Roma – Teatro Studio Borgna il prossimo 24 novembre 2018, alle ore 21.00.

Patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André, il Premio è realizzato grazie al contributo di Dori Ghezzi (Presidente della Giuria) e di Luisa Melis (direzione artistica), ed organizzato da iCompany.

Nel corso della serata, Mannarino riceverà la Targa “Faber” (già “Premio alla Carriera”) mentre alla Bandabardò verrà conferita la Targa “Quelli che cantano Fabrizio” (già ”Premio per la reinterpretazione dell’opera di Fabrizio”).

Presenterà l’evento Diletta Parlangeli.

Protagonisti della serata i tredici finalisti della sezione “Musica”: Augenbliz (“L’onda”), Beltrami (“Inconsapevole”), Chiara Effe (“La Strada Dei Giardini”), Danilo Ruggero (“I Figli Dei Figli Degli Altri”), Filippo Villa (“Alfista”), Flavio Secchi (“Moscacieca”), Giulia Mei (“Vivi, C’hai La Vita, Deficiente!”), Kafka Sulla Spiaggia (“Shakeisha”), Martino Arcobasso (“Irrilevante”), Misga (“Scontrare La Morale”), Nanco (“Ti Invito In Abruzzo”), Vhsupernova (“Come Un Labirinto”), Villazuk (“Fiorecri”).

Saranno presenti in giuria: Dori Ghezzi (presidente di Giuria), Luisa Melis, Massimo Bonelli, Dario Salvatori, Giordano Sangiorgi, Lucio Leoni e Mattia Marzi.

Verrà proclamato, al termine delle esibizioni, l’artista più votato dai lettori di Repubbica.it .

Durante le esibizioni, anche il pubblico presente in sala avrà la possibilità di scegliere, tra i finalisti della sezione Musica, il vincitore della Targa della Giuria Popolare.

Per la categoria “Poesia” verrà consegnato il premio a Liliana Zinetti (“Comincia dalle case, dalla poca luce”) mentre nella sezione “Pittura” ritirerà il premio Francesca Grosso.

Durante le serate verrà presentata l’antologia di poesie dei finalisti della scorsa edizione, edita da Editrice Zona.

Media Partner dell’evento Radio Popolare Network che trasmetterà interviste esclusive ed uno speciale interamente dedicato alla finale della XVI edizione del Premio De André.

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La magia di una della rassegne musicali più prestigiose della musica italiana torna in un’edizione, la quattordicesima, che porterà dal 6 all’8 luglio, sul palco dei Giardini a Mare di Santa Margherita Ligure, davanti all’anfiteatro Bindi, i nuovi talenti del panorama cantautorale nazionale. Al centro del Premio Bindi 2018 ci sarà infatti, come sempre, la canzone d’autore, declinata in tutte quelle sfaccettature che la rendono ancora oggi perno imprescindibile della musica italiana. Il tutto con la direzione artistica di Zibba.

Una vetrina musicale per gli artisti emergenti, un happening per la promozione di progetti di qualità, un’occasione per le nuove realtà musicali di confrontarsi su un palco prestigioso, davanti ad una giuria di esperti e di addetti ai lavori: tre serate con ospiti di prestigio, a significare la continuità artistica tra artisti affermati e cantautori in rampa di lancio. Il Premio Bindi, dedicato al mai dimenticato Umberto Bindi, è da sempre una realtà di incontro, di scambio e di crescita artistica, esaltata da giurati di assoluta qualità, provenienti dal mondo dell’industria musicale italiana.

Venerdì 6 luglio

Proiezione: “La canzone d’autore secondo Enrico de Angelis”

Esibizione dei vincitori dei contest “Duel” (Chiara Effe) e “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore” (Le teorie di Copernico)

Sabato 7 luglio

Contest del Premio Bindi con l’esibizione degli 8 finalisti

Ospite: Armando Corsi

Premio Artigianato della Canzone: Ernesto Assante

Domenica 8 luglio

Incontri pomeridiani

Ron

Coma_Cose

Mirco Menna

Roberta Giallo (Vincitrice Premio Bindi 2017)

La prima sera ci sarà spazio per la proiezione del docufilm “La canzone d’autore secondo Enrico de Angelis”, del regista Michelangelo Ricci. L’opera propone un montaggio di riprese e interviste al giornalista Enrico de Angelis, storico della canzone e ventennale direttore artistico del Premio Tenco di Sanremo. Ricci proporrà anche alcuni suoi brani in veste di cantautore. Alla serata parteciperà inoltre la vincitrice del contest torinese “Duel – Cantautori a confronto”, Chiara Effe, e i vincitori del contest romano “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore”, le Teorie di Copernico.

Il 7 luglio vedrà l’esibizione degli 8 finalisti: Paolo Antonio, Braschi, Massimiliano D’Alessandro, Federico D’Annunzio, Roberta De Gaetano, Elasi, Jack Jaselli, Lisbona. Caratteristica fondamentale del contest del Premio Bindi è quella di non premiare una singola canzone ma l’artista nel suo complesso. Infatti ogni finalista si esibirà davanti alla giuria due volte: al pomeriggio sul palco sul lungomare proporrà due propri brani in versione acustica, mentre in serata, sul palco dell’anfiteatro Bindi, toccherà all’interpretazione di una cover di un cantautore italiano e a un proprio brano. A condurre la serata sarà Massimo Cotto.

Per questa edizione i componenti della giuria saranno: Ernesto Assante (Repubblica), Roberta Balzotti (Rai), Armando Corsi (musicista), Massimo Cotto (Virgin Radio), Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte), Enrico de Angelis (storico della canzone), Daniela Esposito (ufficio stampa), Guido Festinese (Manifesto), Riccardo Loda (Warner Chappell), Elisabetta Malantrucco (Rai), Christian Marras (produttore), Lucia Marchiò (Repubblica Genova), Mirco Menna (musicista), Francesco Paracchini (L’isola che non c’era), Andrea Podestà (saggista e segretario di giuria), Massimo Poggini, Ezio Poli (L’isola ritrovata), Massimo Schiavon (Queste piazze davanti al mare).

Il vincitore riceverà il Premio Bindi 2018 e una borsa di studio in denaro, mentre il miglior autore sarà premiato da Warner Chappell Music Italiana con la Targa Giorgio Calabrese e una borsa di studio e il miglior arrangiamento riceverà la Targa Quirici. La Targa per la Migliore Canzone verrà consegnata dall’etichetta Platonica. Durante la giornata Ernesto Assante riceverà il Premio Artigianato della Canzone. Durante la serata Armando Corsi presenterà “Luigi”, album dedicato a Luigi Tenco e realizzato con Roberta Alloisio, grande artista e grande amica del Premio Bindi prematuramente scomparsa.

Domenica 8 nel pomeriggio ci sarà il tradizionale happening con incontri e showcase. Si esibiranno il neovincitore del Premio Bindi 2018 e Roberta Giallo (vincitrice nel 2017). Spazio poi per la presentazione, condotta da Elisabetta Malantrucco del volume “Evviva Sanremo. Il festival della canzone italiana tra storia e pregiudizio” di Paolo Jachia e Francesco Paracchini (Editrice Zona) con interventi musicali di Patrizia Cirulli, che proporrà alcuni brani del suo album “Sanremo d’autore”. Infine, un incontro-intervista con Ron.

Alla sera sarà protagonista proprio Ron, che ritirerà il Premio alla Carriera, onorando la memoria di Lucio Dalla con un set a lui dedicato. Il Premio intende sottolineare il valore artistico di tutto il percorso di Ron, autore e interprete di tante canzoni significative, da “Piazza grande” a “Non abbiam bisogno di parole” a “Attenti al lupo”, nonché eccelso musicista e arrangiatore. Il ricordo di Lucio Dalla passerà anche attraverso l’esibizione di Mirco Menna e quella della vincitrice del Bindi 2017 Roberta Giallo.

 

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Terza giornata al Salone del libro di Torino per la Sardegna. Giornata affollata di visitatori che approfittano del sabato per vedere le novità editoriali e assistere ai numerosissimi eventi della fiera.

In mattinata, durante le presentazioni dei testi, ampio spazio è stato dato ai temi del razzismo e della xenofobia, argomenti quanto mai caldi per la società moderna.

Luigi Manconi, presidente dell’UNAR – Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha presentato il titolo “Non sono razzista, ma” (autori Luigi Manconi e Federica Resta) insieme a Massimo Recalcati, psicoanalista, saggista e accademico italiano su questi temi.

«Il razzismo non è un fenomeno fatale e nemmeno rapido – ha spiegato Luigi Manconi -. Si chiama razzismo spesso ciò che non è razzismo ma è xenofobia. Quest’ultima è considerata una parola difficile – come la sua pronuncia – ma definisce ciò a cui assistiamo. È una ridefinizione dell’ansia collettiva, della paura dello straniero, addirittura dello sconosciuto e dell’ignoto. È una paura molto diffusa e che si sta ampliando. Spetta alla classe politica, che per ora non ha operato bene, di impedire che si trasformi in razzismo». E Luigi Manconi lancia un messaggio di speranza perché secondo lui «è ancora possibile  intervenire».

Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena: «La riflessione di Luigi Manconi è profonda ci racconta di un’Italia che cambia, di paure che si consolidano e di un rapporto conflittuale con gli immigrati. Uno spaccato che riguarda tutte le regioni d’Italia e che ti fa capire come siamo ancora immaturi nella relazione con gli immigrati e instrada sul processo da intraprendere in tutto il bacino del Mediterraneo. Un futuro prossimo che dovremo saper affrontare, perché questa è una prospettiva futura ineludibile».

Per Massimo Recalcati, invece, esistono «due forme di razzismo. Nel ‘900 questo si è manifestato in modo violento e brutale, ideologico dove una razza voleva dimostrare la sua superiorità rispetto a un’altra – ha spiegato -. C’è poi un razzismo dei nostri tempi che spinge verso una rappresentazione ideologica del razzismo e ci pone di fronte a una versione diversa, xenofoba e più diffusa, dove si confonde con una sorta di intolleranza, diffusa, una brace che produce un timore angosciato e può sfociare in violenza razzista vera e propria».
È sempre di razzismo e xenofobia hanno parlato Francesco Bachis, Alessandra Marchi, autori di “Sull’orlo del pregiudizio Razzismo e xenofobia in una prospettiva antropologica” (AIPSA Edizioni), presentato oggi al Salone del Libro.

Più leggero, ma molto gradito, il reading Un paese ci vuole” con concerto di Giacomo Casti e Chiara Effe.

Nel pomeriggio è stato poi replicato il connubio tra letteratura ed enogastronomia. Dopo la giornata sul Nuorese e sulla Barbagia, oggi è stato raccontato il Sulcis attraverso la letteratura, il cibo e il vino. Partendo dalla lettura di “Piombo fuso” (di Marco Corrias, Giorgio Zanchini, Edizioni IL MAESTRALE) e da “Paese d’ombre” (di Giuseppe Dessì) con la presentazione del progetto “Menù letterario” (a cura della Fondazione Dessi) è stato raccontato il territorio ma anche le sue prelibatezze culinarie preparate dallo chef Pierluigi Fais. Il tutto, accompagnato da un vino tipico della zona, il Carignano.

Oggi per dare notizia dell’evento due ragazzi, due sposi mauritani in abito tradizionali da matrimonio, hanno girato nei diversi padiglioni della fiera, destando curiosità ed interesse.
Ma cultura vuol dire anche musica. Oggi è stato presentato “Eva canta” con l’autrice Maria Tiziana Putzolu, Sabrina Perra con la musica del basso di Mario Piazzo.
In serata, come ormai è abitudine in questi giorni di fiera, chiusi i battenti del Lingotto la cultura sarda continua farsi conoscere a Torino nel Salone OFF. Oggi è stata la volta dello spettacoloLa vedova scalza”, tratto dall’omonimo libro di Salvatore Niffoi. Seguito da un incontro-dibattito con l’introduzione di Angela Dogliotti, Presidente del Centro Studi Sereno Regis.

 

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L’onda antimafia dei giovani sardi ha invaso Alghero per dire no alla criminalità, nel ricordo delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie i cui sono nomi sono riecheggiati oggi dal palco di piazza Sulis, letti da studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni. Neanche la pioggia è riuscita a fermare la manifestazione regionale della XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata ad Alghero da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e con il forte sostegno dell’amministrazione comunale. Cinquemila ragazzi provenienti da tutta l’isola hanno invaso la cittadina richiamati dallo slogan “Terra, solchi di verità e giustizia”, per una giornata di festa che culminata, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Foggia e con altri 4.000 luoghi in tutt’Italia, con la lettura dei nomi delle vittime innocenti. Tra questi, anche quelli di Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio in cui perse la vita anche il giudice Borsellino), di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos e ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.

«Mia sorella è morta nella strage di via D’Amelio ma il suo sogno era di fare l’insegnante» ha detto Claudia Loi rivolgendosi ai tantissimi bambini delle scuole primarie presenti sotto il palco di piazza Sulis. «Sono passati ventisei anni dalla sua morte ma noi familiari non proviamo un sentimento di odio nei confronti dei mafiosi ma solo un desiderio di giustizia, di pace, di memoria e di legalità. E il valore della legalità deve essere appreso fin da piccoli perché, come disse il giudice Caponnetto, la mafia teme la scuola più della giustizia».

«Se questa Giornata della Memoria cade di 21 marzo è perché quella di oggi è una festa» ha affermato Pino Tilocca, figlio di Bonifacio Tilocca. “Noi sentiamo il vostro affetto e questo ci dà la forza di continuare a incontrare i più giovani nelle scuole di tutta la Sardegna”.

«Non è vero che la questione delle mafie non ci tocca, riguarda invece tutti» ha detto nel suo intervento a nome degli studenti presenti ad Alghero il giovane Emanuele Corongiu. «Purtroppo, la lista delle vittime innocenti ogni anno cresce. Questo non significa che non dobbiamo avere paura delle mafie ma che dobbiamo stare assieme per farci coraggio. Perché alla fine vinceremo noi. Non possiamo più stare in silenzio».

Aperta dalla musica della cantante Chiara Effe e del suo gruppo (recente vincitrice del premio nazionale “Musica contro le mafie”), la mattinata è iniziata con gli interventi istituzionali e di saluto, portati innanzitutto da Giampiero Farru, referente di Libera Sardegna e presidente di Sardegna Solidale. «Il 21 marzo nasce da intuizione di don Ciotti che rimase colpito dal dolore di una madre che chiedeva di ricordare suo figlio ucciso dalla mafia ma di cui mai nessuno parlava. Oggi diamo a tutte le vittime la stessa dignità. Da questa piazza di Alghero parte dunque il coro che si unisce alle altre piazze d’Italia e del mondo. Le mafie hanno più paura delle scuole che delle prigioni, della cultura che delle armi: ecco perché diciamo grazie agli studenti e ai dirigenti scolastici che oggi sono qui, veri testimoni di giustizia, invitandoli a tenere gli occhi aperti perché oggi le nuove mafie hanno cambiato pelle».

Nel suo intervento, il sindaco Mario Bruno ha ringraziato tutti i volontari presenti ad Alghero: «Oggi è una giornata particolare, perché non soltanto si leggono i nomi delle vittime innocenti ma perché siamo qui a dare una risposta contro la criminalità in qualità di cittadini organizzati. Tutti noi dobbiamo impegnarci concretamente perché ci siano sempre più amministrazioni, istituzioni e imprese capaci di farsi risposta ed essere protagoniste del cambiamento».

Si è rivolto ai giovani anche il vescovo di Alghero, monsignor Mauro Maria Morfino: «Noi oggi ricordiamo le vittime delle le mafie che hanno sparso il sangue ma ci sono mafie molto piccole e giornaliere che sono terribili come quelle grandi. Le grandi mafie nascono in un luogo dove la gente non si rende conto di avere atteggiamenti mafiosi. La vostra presenza ci fa dunque sperare che voi possiate essere promotori di un mondo non violento».

Dal palco di Alghero ha portato il saluto e l’adesione dell’iniziativa da parte dell’amministrazione regionale l’assessore alla sanità Luigi Arru («Vi stiamo accanto nella vostra battaglia e ribadiamo il nostro impegno in prima linea contro la corruzione»), mentre il vicequestore di Sassari Maurizio Terlizzi ha ricordato il sacrificio di tanti rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura, e la necessità che la società civile rifiuti «ogni logica di sopraffazione e di violenza».

Sulla stessa line anche il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli («Vogliamo dire un no forte a tutte le mafie») e di Salvatore Serra, vice prefetto vicario Sassari: «Questa è una giornata di grande valore simbolico che serve a mantenere vivo l’esempio di chi è caduto e a ringraziare chi nei territori contrasta la criminalità. Proprio perché la mafia colpisce tutti che tutti devono dare il loro contributo».

La manifestazione si è chiusa con le parole di don Luigi Ciotti (in collegamento da Foggia, sede della manifestazione nazionale della Giornata) e con la musica di Chiara Effe.

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In Sardegna sarà Alghero ad ospitare mercoledì 21 marzo la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Nella città catalana sono attese oltre cinquemila persone, tra giovani, studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni, per una manifestazione voluta dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti per ricordare chi ha perso la vita difendendo i valori della libertà e della democrazia. 

Il programma della giornata (organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e con il forte sostegno dell’amministrazione comunale algherese) prevede alle ore 9.30 il raduno dei partecipanti in piazza Sulis. Qui, a partire dalle ore 10.00, sul palco allestito nei pressi della torre, porteranno il loro saluto i rappresentanti delle istituzioni. Gli interventi precederanno il cuore della manifestazione: la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie, declamati da giovani, studenti, volontari e semplici cittadini. Tra i nomi che verranno letti ci saranno anche quelli dei sardi Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio), di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos ed ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.

Il programma della manifestazione proseguirà con il collegamento con Foggia per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti. La chiusura in musica sarà invece affidata alla cantante Chiara Effe, accompagnata dalla sua band. Con il suo il brano “Non son buono”, l’artista cagliaritana lo scorso anno è giunta seconda al premio nazionale “Musica contro le mafie”.

La ricorrenza, ideata e organizzata dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, quest’anno per la prima volta avrà una valenza istituzionale (essendo stata riconosciuta ufficialmente con una legge varata lo scorso anno) e si celebrerà a livello nazionale a Foggia, col tema “Terra, solchi di verità e giustizia”. In Sardegna è stata scelta invece la città catalana, per rimarcare, come ha spiegato il referente regionale di Libera Sardegna Giampiero Farru, «la necessità di non abbassare la guardia in nessun territorio e rimarcare l’esempio positivo di una comunità come quella algherese fortemente impegnata sul fronte della solidarietà e del volontariato». «Il cuore della manifestazione è semplice e importante – ha aggiunto Giampiero Farru -. Autorità, ragazzi e volontari leggeranno i nomi delle vittime innocenti, come a comporre un coro di una società che si unisce per lanciare questo messaggio pulito».

Per il sindaco di Alghero Mario Bruno «la manifestazione vuole essere una testimonianza e un monito contro tutti i condizionamenti possibili e di qualunque genere che rischiano di arrivare alle istituzioni. Ma Alghero è una città vivace, con oltre cento associazioni riunite in una consulta, che testimoniano ogni giorno un modello opposto a quello che le mafie vogliono imporre. Con questa manifestazione Alghero vuole quindi lanciare un messaggio di pulizia e il messaggio chiaro è: non provateci. In piazza ci saranno i giovani e gli studenti, insieme a tante associazioni, perché la manifestazione del 21 marzo, tra le tante organizzate quest’anno ad Alghero, è certamente quella più attesa e significativa».

Replicando la formula adottata negli ultimi due anni, il 21 marzo Foggia sarà dunque la piazza principale, ma simultaneamente, in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime e, di seguito, con momenti di riflessione e approfondimento. A sottolineare – non solo simbolicamente – che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze.

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Migliaia di giovani, studenti, volontari, insieme a rappresentanti delle istituzioni, della chiesa e dell’associazionismo, sfileranno il prossimo 21 marzo ad Alghero per celebrare la ventitreesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, e leggeranno dal palco di piazza Sulis gli oltre 900 nomi di coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome della legalità e della democrazia. La ricorrenza, ideata e organizzata dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, quest’anno per la prima volta avrà una valenza istituzionale (essendo stata riconosciuta ufficialmente con una legge varata lo scorso anno) e si celebrerà a livello nazionale a Foggia, col tema “Terra, solchi di verità e giustizia”. In Sardegna è stata scelta invece la città catalana, per rimarcare, come ha spiegato oggi il referente regionale di Libera Sardegna Giampiero Farru, «la necessità di non abbassare la guardia in nessun territorio e rimarcare l’esempio positivo di una comunità come quella algherese fortemente impegnata sul fronte della solidarietà e del volontariato. Il cuore della manifestazione è semplice e importante – ha aggiunto Giampiero Farru -. Autorità, ragazzi e volontari leggeranno i nomi delle vittime innocenti, come a comporre un coro di una società che si unisce per lanciare questo messaggio pulito». 

La manifestazione del 21 marzo, organizzata ad Alghero da Libera Sardegna con il sostegno dell’amministrazione comunale e la collaborazione di Sardegna Solidale, è stata presentata a Cagliari nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la presidenza dell’Istituto Nautico Buccari e alla quale è intervenuto anche il sindaco di Alghero Mario Bruno. «La manifestazione vuole essere una testimonianza e un monito contro tutti i condizionamenti possibili e di qualunque genere che rischiano di arrivare alle istituzioni. Ma Alghero è una città vivace, con oltre cento associazioni riunite in una consulta, che testimoniano ogni giorno un modello opposto a quello che le mafie vogliono imporre. Con questa manifestazione Alghero vuole quindi lanciare un messaggio di pulizia e il messaggio chiaro è: non provateci. In piazza ci saranno i giovani e gli studenti, insieme a tante associazioni, perché la manifestazione del 21 marzo, tra le tante organizzate quest’anno ad Alghero, è certamente quella più attesa e significativa».

Il programma della giornata prevede a partire dalle ore 9.30 il raduno dei partecipanti in piazza Sulis. Qui, a partire dalle ore 10.00, sul palco allestito nei pressi della torre, porteranno il loro saluto i rappresentanti delle istituzioni. Gli interventi precederanno il cuore della manifestazione: la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie, declamati da giovani, studenti, volontari e semplici cittadini. Il programma della manifestazione proseguirà con il collegamento con Foggia per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti. La chiusura in musica sarà invece affidata alla cantante Chiara Effe, accompagnata dalla sua band. Con il suo il brano “Non son buono”, l’artista cagliaritana lo scorso anno è giunta seconda al premio nazionale “Musica contro le mafie”.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche il il presidente del Co.Ge Sardegna Bruno Loviselli, secondo cui «la società sarda non deve mettere la testa sotto la sabbia e ignorare il tentativo di infiltrazione mafiosa nella nostra economia. Preoccupano i tanti casi di corruzione, e i troppi attentati agli amministratori sono un segnale che non può essere ignorato. La legalità è un valore che deve esser trasmesso soprattutto ai più giovani e la manifestazione del 21 marzo va esattamente in questa direzione».

 Per il dirigente scolastico dell’Istituto Buccari-Marconi di Cagliari Giancarlo Della Corte, «quella di Alghero è un’azione preventiva, quasi una diffida a chi intende mettere le mani su una economia sana e in crescita. Vuol dire non provateci, noi ci saremo a contrastarvi, noi garantiremo una crescita culturale. Perché mafia significa anche corruzione e clientele. E il nostro impegno come docenti e formatori è quello di far capire ai giovani che antimafia e legalità sono valori che vanno coniugati assieme».

La manifestazione del 21 marzo viene preceduta in queste settimane da una serie di iniziative nel territorio promosse da Libera Sardegna, dai Presìdi territoriali di Libera e dalle associazioni e scuole aderenti all’associazione fondata da don Luigi Ciotti, con l’obiettivo di rilanciare la lotta e la mobilitazione contro tutte le forme di criminalità organizzata. 

Sabato 10 a Sassari è previsto un doppio appuntamento rivolto agli studenti. Il dibattito “L’antimafia in Italia: la proposta di Libera” si terrà a partire dalle ore 9.00 presso l’aula magna dell’Istituto Devilla in via Monte Grappa 2, dove interverranno il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru e il dirigente scolastico dell’istituto Maria Nicoletta Puggioni. Alle 11.30 ci si sposta presso la sede dell’Istituto Alberghiero di via Cedrino, dove il dibattito con i ragazzi sarà animato da Farru e dal Dirigente scolastico Luisa Maria Pala.

Lunedì 12 prosegue a Cagliari, nella sede del presidio Emanuela Loi in via Cavalcanti 13, il ciclo di proiezioni dedicate ai film che hanno raccontato l’antimafia. Alle ore 17.00, presentato dal Gianni Concas di Libera Sardegna, si proietta “Siciliana ribelle” di Marco Amenta.

Alle ore 19.00, sempre a Cagliari ma nella sede dell’associazione Oscar Romero – Equo Solidale in via Einaudi 26, si parla di “Storia di resurrezione e giustizia: esperienze di Libera nelle terre confiscate”, con il presidente dell’associazione Oscar Romero Andrea Perra e con il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru.

Mercoledì 14 il programma di iniziative “Verso il 21 marzo” fa tappa ad Oristano. Qui a partire dalle ore 11.00, gli studenti del Liceo De Castro verranno coinvolti nel dibattito “Mafie e beni confiscati in Sardegna”, che vedrà gli interventi del dirigente scolastico Pino Tilocca e di Giampiero Farru di Libera Sardegna.

Si parlerà invece di mafia e povertà giovedì 15 a Quartu Sant’Elena. L’iniziativa, convocata per le ore 16.30 nell’aula consiliare, vedrà protagonisti il sindaco Stefano Delunas, il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru e il ricercatore Tiziano Vecchiato della Fondazione Zancan.

Triplo appuntamento venerdì 16, quando verranno coinvolti gli studenti delle scuole superiori. Ad Alghero a partire dalle ore 9.00, presso il Liceo Artistico Costantino e alle 11 al Liceo Scientifico Fermi, il dirigente scolastico Antonio Uda e Pino Tilocca e Sergio Melis di Libera Sardegna interverranno sul tema “L’antimafia in Italia: la proposta di Libera”.

A Guspini invece, con inizio alle ore 11.30 presso l’Istituto Buonarroti, spazio al libro “La classe dei banchi vuoti” che verrà presentato dalla dirigente scolastico Maria Gabriella Picci e da Isa Saba, referente della formazione per Libera Sardegna, insieme alla referente del presidio Libera di Guspini Sara Cappai e il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru.

Il programma di iniziative “Verso il 21 marzo” si chiuderà lunedì 19 a Cagliari a partire dalle ore 17.00 con un laboratorio che si terrà nella sede del presidio Emanuela Loi di via Cavalcanti, in preparazione della grande manifestazione di Alghero.

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Prosegue a Villacidro la settimana culturale del trentaduesimo premio “Giuseppe Dessì”, in attesa di conoscere nella serata di sabato (23 settembre) i vincitori del concorso letterario. Iniziative per i più piccoli e incontri con autori sono gli ingredienti della giornata di domani (giovedì 21 settembre).

La mattina, alle 10.00, sono in programma due laboratori per le scuole: uno al Mulino Cadoni con Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata, autori di libri illustrati e attivi da tempo con iniziative creative per l’infanzia; l’altro nella palestra della Scuola media “Satta” con Alberto Pellai e Barbara Tamborini, reduci dalla presentazione, la sera prima, del loro libro sulla preadolescenza “L’età dello tsunami”.

Due impegni in agenda nel tardo pomeriggio in piazza Zampillo. Alle 18.00, in una conversazione con la giornalista Francesca Madrigali, presenta il suo libro “Le mamme ribelli non hanno paura” (Garzanti), racconto ironico e leggero della sua maternità: un mestiere che s’impara sul campo, senza regole, leggi, dogmi imprescindibili, dove l’imperfezione l’unica verità. Giada Sundas è la mamma più famosa del web. I suoi post sulla sua esperienza di madre hanno avuto migliaia di condivisioni. “Le mamme ribelli non hanno paura” è il suo primo romanzo. Un debutto che partendo dalla vita parla al cuore di tutti. Un piccolo regalo a una bimba di due anni perché possa scoprire un giorno come è venuta al mondo, da quale amore, da quali errori, da quali scelte. Una storia sulla maternità, quella vera che si fa passo dopo passo, fatica dopo fatica, felicità dopo felicità.

Alle 19.00, si rimane nel salotto letterario della settimana culturale villacidrese per un incontro con Federica Bosco intorno al suo romanzo “Ci vediamo un giorno di questi” (Garzanti), storia di un’amicizia femminile senza fine nata da un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Le sue protagoniste sono Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Partecipa alla presentazione Cristina Caboni. Federica Bosco è una delle scrittrici italiane più amate, un’autrice da un milione di copie vendute. Ogni suo libro domina le classifiche e riceve il plauso della stampa. “Ci vediamo un giorno di questi” racconta l’amore ma anche il dolore, racconta le mille sfaccettature dell’animo umano. Racconta l’amicizia più forte e più variegata, l’amicizia più fragile ma anche più duratura: quella tra donne. 

Annullato lo spettacolo “Guardiana”, come già annunciato, che era in programma alle 21.30 a Casa Dessì, la serata si chiude con un reading musicale dell’attore Giacomo Casti e della cantautrice cagliaritana Chiara Effe che proporranno un excursus attraverso le rispettive passioni artistiche, spaziando dagli scrittori sardi al jazz, ai cantautori italiani di scuola genovese.

 

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E’ stato presentato presso il MEM (Mediateca del Mediterraneo) di Cagliari l’evento “Mama Sardigna, Artistas pro sa Terra“, un progetto che vede impegnati artisti, sponsor, tecnici, partner che supportano la realizzazione della manifestazione.

Paolo Frau, assessore della cultura del comune di Cagliari, si ritiene molto soddisfatto per l’iniziativa proposta con il fine di salvaguardare l’ambiente attraverso la raccolta di fondi per la realizzazione di una nuova area verde che andrà ad accentuare la bellezza e la qualità della vita nella zona che si sceglierà di intervenire.

Giuseppe Pulina, Amministratore Unico Agenzia Forestas ha detto che in Sardegna ci sia un forte squilibrio nelle zone urbane rispetto alle zone extraurbane nel rapporto uomo/alberi ed ha aggiunto: «Occorre quindi intervenire affinché ci siano più alberi nelle città, non solamente perché creano bellezza ma perché offrono i servizi ecosistemici necessari».

Scopo della manifestazione è la raccolta di fondi destinati al rimboschimento in alcune aree simboliche della Sardegna.

Alberto Filippini, Presidente Assocazione Sardos ha evidenziato con fermezza che uno degli obiettivi dell’associazione Sardos è proprio quello di sensibilizzare i sardi sui problemi ambientali. «L’idea è stata quella di dare un piccolo segnale per poter intervenire nelle zone danneggiate dagli incendi» ed ha aggiunto con grande soddisfazione: «Tutti hanno aderito al progetto, dimostrando che unendosi si è più forti e si può fare qualcosa di utile e vero per la Sardegna».

L’idea dell’associazione SARDOS, che coordina l’organizzazione, è stata accolta e fatta propria da ISDE – Medici per l’Ambiente Sardegna, WWF, Italia Nostra, Gruppo d’Intervento Giuridico, Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna, Consulta ATE (Ambiente, Territorio, Energia), Associazione “Aria noa”, Comitato per la Riconversione della RWM di Domusnovas, Non Solo Ippocrate, FederParchi, MedSea, Sardarch. Patrocinio del comune di Cagliari e della Agenzia Forestas.

Il comune di Cagliari ha concesso l’Arena Grandi Eventi Sant’Elia per questa manifestazione che si terrà venerdì 15 settembre e che vede coinvolti artisti e organizzazioni. Spiccano nomi importanti come il grande artista sempre in prima linea per quanto riguarda temi sociali e politici della nostra terra “Piero Marras” e i “Tazenda” amatissimi dal popolo sardo.

Partecipano le Scuole in coro-Studium Canticum, Paolo Carrus ensemble, Arrogalla e Giacomo Casti, Non solo Ippocrate, Andrea Andrillo, Elio Arthemalle e Mohamed Kambaliba, Claudia Crabuzza, Tenores di Neoneli, Armeria dei Briganti, Cinquetto, Maria Giovanna Cherchi, Rossella Faa, Nicola di Banari, Chiara Effe, Joe Perrino e Veronica Mereu, Fàulas, Dr. Drer & CRC Posse, Bujumannu, Sista Namely, Brinca.

Gli sponsor che sostengono l’evento sono: E.JA energia SpA, Ucnet, Birdi, Abclex, Primavera Sulcitana, Sardinia is my life. Mediapartner Ejatv, Inoke, Emmeffe comunicazione, Unica Radio, Radio Sintony. Sponsor tecnico: Rockhouse, Compagnia Cantante.

Alessio Satta, Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna, ha aggiunto: «Mama Sardigna vuole lanciare un forte messaggio attraverso la musica, sensibilizzare le persone sui problemi relativi agli incendi ma anche affrontare tematiche diverse affinché si possa riflettere su problemi attuali come lo spopolamento nei paesi della Sardegna».

Davide Corriga, sindaco di Bauladu, ha ricordato che la cultura è fondamentale per lo sviluppo e la crescita dei nostri Comuni ed eventi come questi che richiamano tematiche importanti hanno lo scopo proprio di veicolare la cultura.

Piero Marras, artista, è intervenuto inizialmente con un tocco poetico «c’è la voglia di scoprire un po’ di musica nell’ambiente e questa sensibilità va scoperta a largo raggio. Partecipare a qualcosa che cerca di stimolare le coscienze per qualcosa di diverso, ma soprattutto per cercare verità» ed ha proseguito con toni decisi «stiamo vivendo una situazione drammatica che vede una forte crisi del territorio. E’ il momento di agire e la mia adesione significa lanciare un grido di dolore vero, perché mi sento davvero coinvolto.»

Piero Marras ha denunciato inoltre la mancanza di trasparenza ed ha aggiunto: «Viviamo un bel momento nello sport, attendiamo trasparenza nelle vicende che coinvolgono la società del Presidente del Cagliari Calcio, la giustizia farà il suo corso e io vorrei trasparenza su questo e in tutte le cose.»

Tore Cubeddu, direttore artistico, ha conclusp ringraziando tutti gli artisti, le associazioni e gli sponsor in particolare ha sottolineato «la presenza di aziende quali Ucnet srl di Elmas ed E.JA energia Spa di Cagliari, sponsor ufficiali di questo evento, confermano che esistono aziende sarde che stanno progettando piani d’azione per la sostenibilità ambientale».

A breve partirà l’evento Eneroad che vede come protagonista il mondo della mobilità sostenibile. Un progetto con la finalità di rispondere a tutte le curiosità sul mondo della mobilità elettrica. E.JA energia installerà in tutta la Sardegna 15 torrette di ricarica per le autovetture a trazione elettrica.

Hanno concluso la presentazione dell’evento i presentatori della serata: Matteo Bruni e le Lucido Sottile, con battute scherzose e tanta energia.

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Martedì 12 settembre, alle ore 11.00, nella sala conferenze della MEM – Mediateca del Mediterraneo, sarà presentato l’evento MAMA SARDIGNA. Artistas pro sa Terra.

Interverranno: Paolo Frau, assessore della cultura del comune di Cagliari; Giuseppe Pulina, Amministratore unico Agenzia Forestas; Alberto Filippini, presidente dell’associazione Sardos; Alessio Satta, Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna; Piero Marras, artista; Davide Corriga, sindaco di Bauladu; Tore Cubeddu, direttore artistico Parteciperanno inoltre le associazioni, gli artisti e gli sponsor.

L’evento si terrà venerdì 15 settembre all’Arena Grandi Eventi Sant’Elia di Cagliari. E’ realizzato grazie alla generosità degli artisti sardi, delle associazioni e dei comitati civici impegnati nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute. Scopo della manifestazione è la raccolta di fondi destinati al rimboschimento in alcune aree simboliche della Sardegna.

Partecipano al progetto scuole in coro-Studium Canticum, Paolo Carrus ensemble, Arrogalla e Giacomo Casti, Non solo Ippocrate, Andrea Andrillo, Elio Arthemalle e Mohamed Kambaliba, Claudia Crabuzza, Tenores di Neoneli, Armeria dei Briganti, Cinquetto, Maria Giovanna Cherchi, Piero Marras, Rossella Faa, Nicola di Banari, Chiara Effe, Joe Perrino e Veronica Mereu, Fàulas, Dr. Drer & CRC Posse, Bujumannu, Sista Namely, Brinca, Tazenda.

Condurranno la serata Matteo Bruni e le Lucido Sottile.

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Un evento unico, con i più grandi artisti sardi e le associazioni e i comitati civici impegnati nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle maggiori emergenze in corso, partendo da un assunto incontestabile: viviamo in una terra baciata dalla fortuna e dalla bellezza, troppo spesso maltrattata e mal governata, con l’ecosistema minacciato da incuria e scelte socioeconomiche sbagliate.

L’appuntamento è per venerdì 15 settembre all’Arena Grandi Eventi Sant’Elia di Cagliari, dalle 18.00 alle 24.00, per il concerto “Mama Sardigna – Artistas pro sa terra”.

L’idea dell’associazione SARDOS, che coordina l’organizzazione, è stata accolta e fatta propria da ISDE – Medici per l’Ambiente Sardegna, WWF, Italia Nostra, Gruppo d’Intervento Giuridico, Consulta Ambiente e  Territorio della Sardegna, Consulta ATE (Ambiente, Territorio, Energia), Associazione “Aria noa”, Comitato per la Riconversione della RWM di Domusnovas, Non Solo Ippocrate, FederParchi, MedSea, Sardarch. 

L’evento ha il patrocinio del comune di Cagliari e dell’Agenzia Forestas, ed il sostegno di Ucnet, Birdi, E.ja energia, Abclex, Primavera Sulcitana, Sardinia is my life, Sardex, 

Protagonisti della serata, oltre alle associazioni, che interverranno sul palco, sono gli artisti sardi che con  grande generosità hanno accettato di partecipare all’evento: Scuole in coro-Studium Canticum, Paolo Carrus ensemble, Arrogalla e Giacomo Casti, Non solo Ippocrate, Andrea Andrillo, Elio Arthemalle e Mohamed Kambaliba, Claudia Crabuzza, Tenores di Neoneli, Armeria dei Briganti, Cinquetto, Maria Giovanna Cherchi, Piero Marras, Rossella Faa, Nicola di Banari, Chiara Effe, Joe Perrino and the miss, Andrea Congia e Faulas, Dr. Drer & CRC Posse, Bujumannu, Sista Namely, Brinca, Tazenda.

Condurranno la serata Matteo Bruni e le Lucido Sottile.

Scopo del concerto, oltre alla attività di comunicazione e sensibilizzazione, sarà una raccolta fondi finalizzata al rimboschimento di alcune aree simboliche della Sardegna, uno nella periferia urbana di Cagliari, dove sarà realizzato un vero e proprio intervento di recupero di un’area degradata e altri nei paesi in via di  spopolamento, dove saranno ripiantati degli alberi in zone abbandonate o distrutte dagli incendi. 

Nell’arena saranno allestiti punti informativi delle Associazioni, un centro di educazione ambientale a cura dell’Agenzia Forestas, e un’area espositiva – grazie al supporto di E.ja Spa, Ucnet e Birdi – con la Tesla model X, la macchina elettrica che sarà protagonista del tour Eneroad.

Grazie all’Associazione Primavera Sulcitana saranno allestiti anche dei punti ristoro dove si potranno gustare i prodotti sardi a chilometro zero.