21 December, 2025
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Ieri mattina, in apertura di seduta, il presidente del Consiglio regionale, Christian Solinas, ha iniziato a esporre le sue dichiarazioni programmatiche rivolgendo un tributo all’assemblea legislativa, ricordando la recente commemorazione di Sa die e “la frontiera paradiso della nazione sarda”, come pensata dal compianto professor Giovanni Lilliu, accademico dei Lincei.

A seguito, però, di contestazioni dai banchi dell’opposizione verso il presidente Christian Solinas, il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta ed ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa l’on. Massimo Zedda ha chiesto al presidente Michele Pais: «Perché il presidente Christian Solinas non presenta la Giunta prima di presentare le dichiarazioni programmatiche visto che i decreti di nomina sarebbero già state firmati?»

Il presidente Michele Pais ha replicato affermando che i decreti di nomina non sono stati firmati ma l’on. Francesco Agus (Progressisti) ha detto che «in conferenza dei capigruppo la nomina degli assessori è stata annunciata e sarebbe meglio iniziare la legislatura con tutti gli organi costituzionali ritualmente composti».

Il capogruppo del Psd’Az, on. Franco Mula, ha detto: «Noi vogliamo lavorare e questo è l’accordo che abbiamo preso. Se volete perdere altro tempo, ditemelo».

Per l’on. Stefano Tunis (Sardegna 20/20) «sarebbe opportuno dare un’immagine più alta di questa assemblea legislativa. Ma oggi conta ascoltare le proposte del presidente Christian Solinas per risolvere i problemi dei sardi».

Ancora sull’ordine dei lavori il presidente Michele Pais ha il percorso della conferenza dei capigruppo ed ha invitato il Consiglio, «in un esercizio di democrazia alta, di consentire al governatore di esporre le proprie dichiarazioni programmatiche rinviando ogni discussione e dibattito a una data non troppo vicina a oggi».

L’on. Daniele Cocco (Leu) ha detto. intervenendo sull’ordine dei lavori: «E’ vero che abbiamo chiesto noi il rinvio della discussione a martedì prossimo e ci sta bene ricevere le dichiarazioni integrali del presidente Solinas. Ma se parliamo di perdita di tempo, non è da questa parte che dovete guardare». Anche l’on. Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, ha detto che «non si può spacciare come ostruzionismo la nostra azione per avere una giunta dopo 74 giorni».

Per l’on. Giorgio Oppi (Udc) «il presidente può tranquillamente dare i nomi degli assessori e nessuno qui è santo. Ma all’opposizione dico di ascoltare le dichiarazioni dell’on. Solinas e le commissioni devono iniziare a lavorare».

Dalla maggioranza è intervenuto anche l’on. Paolo Truzzu (Fdi), che ha detto: «Abbiamo fatto un dibattito prima ancora di sentire le dichiarazioni del presidente Christian Solinas».

La capogruppo Cinque Stelle, on. Desirè Manca, ha detto: «In quest’Aula si vive in un continuo distacco tra la realtà e l’istituzione. Noi abbiamo sottoscritto l’accordo per ascoltare le linee programmatiche e la gente aspetta che noi iniziamo a lavorare”».

Anche l’on. Pierluigi Saiu (Lega) ha sollecitato l’Aula per consentire all’on. Christian Solinas, di presentare il programma di governo.

Successivamente ha preso la parola il presidente della Regione Christian Solinas.

Illustrando al Consiglio il programma di legislatura, il presidente della Regione ha ribadito il suo ringraziamento rivolto al Consiglio, respingendo però le critiche, a suo avviso strumentali, per un presunto”blocco dell’attività della Regione” che non esiste nei fatti e va inquadrato, con onestà intellettuale, nel sistema dell’elezione diretta del presidente attraverso la quale, superando il passaggio della fiducia previsto dal precedente sistema parlamentare, consente al Consiglio di essere da subito pienamente operativo.

«Con queste dichiarazioni programmatiche – ha aggiunto Solinas – intendo avviare una stagione di dialogo, confronto e collaborazione proficua con l’Assemblea, superando una certa liturgia fondata sulle appartenenze» anche perché, «essendo stato sia al governo che all’opposizione, ricordo che in occasione della presentazione del programma da oltre 50 anni si dicono più o meno le stesse cose senza un filo conduttore organico e la nostra storia autonomistica ci dice che i nostri problemi strutturali sono diventati storici, senza riuscire ad arrivare ai risultati attesi.»

«Ritengo quindi che oggi si debba cambiare prospettiva – ha continuato il presidente – per raccogliere una sfida nuova sull’idea di Sardegna che vogliamo costruire, con una prospettiva ed una visione che tiene dentro tutto, perché le rapide trasformazioni della società da una parte non consentono facili entusiasmi e dall’altra impongono responsabilità differenti da quelle del passato».

«L’idea centrale – ha poi sostenuto – è quella della sardità, di un’identità sarda che attraversa e comprende ogni politica di settore: identità politica ed istituzionale con un nuovo modello di governance, economica, territoriale ed ambientale, culturale, industriale, artigianale, rurale; tante identità che bisogna affermare come risposta complessiva ed originale alla domanda del come essere sardi oggi, al nostro interno e nel confronto con altre realtà Italiane ed europee; su questo mi sento di rivolgere un appello al parlamento di un popolo che non vuole più essere oppresso ma essere, semmai, all’altezza della propria storia.»

La situazione economica, in particolare, richiede secondo Solinas «politiche nuove che non siano né di sopravvivenza né di ordinaria amministrazione o peggio di rassegnazione, consapevoli del fatto che proprio in questi momenti difficili di deve riaccendere la speranza con una nuova tensione ideale e con un nuovo slancio per orientato ad una grande progettualità fondata sul fare».

Affrontando poi la declinazione delle diverse identità, il presidente della Regione è partito da quella politica che deve esprimere un nuovo modello aderente alla storia della Sardegna ed attento alle comunità locali, all’interno della cornice di un nuovo Statuto elaborato da una Assemblea costituente, che allargando gli spazi di autogoverno consente di affrontare in modo efficace le tante vertenze aperte con lo Stato con in più quella sulle accise. Sul piano interno Christian Solinas ha prefigurato uno schema istituzionale che metta al centro gli Enti locali, semplifichi il quadro superando le Unioni dei Comuni e riporti in superficie le Province come unici Enti intermedi. Per quanto riguarda la Regione, il governatore ha annunciato una riforma organizzativa dell’intero sistema compresi enti ed agenzie, fondata sulla semplificazione e la riqualificazione (anche motivazionale) del personale. Sempre in tema istituzionale, il presidente si è espresso a favore di una nuova legge statutaria elettorale che assicuri la rappresentatività di tutti i territori ed insieme governabilità e stabilità, e di una soggettività internazionale della Regione nel rapporto con la Ue fondata sul riconoscimento degli svantaggi permanenti dell’insularità e su una riforma della programmazione europea attenta alle periferie del continente e non centralista.

Il problema del centralismo, ha inoltre osservato, va affrontato e risolto anche sul piano interno sulla strada tracciata dall’art.44 dello Statuto (molto sottovalutato nella sua applicazione concreta), attribuendo alla Regione alcune funzioni fondamentali e decentrando il più possibile al sistema delle Autonomie, nel rispetto del principio di sussidiarietà, anche attraverso una revisione degli strumenti di Enti ed Agenzie regionali.

Inoltre, ha continuato il presidente, «occorre operare una radicale semplificazione legislativa, perché oggi abbiamo troppe leggi non coordinate fra loro e di difficile interpretazione, e la faremo col supporto di apposite commissioni di esperti per arrivare a testi unici».

Sull’identità economica, Christian Solinas ha fatto riferimento sia allo scenario macro-economico, ricordando che il Pil regionale è calato, determinando il declassamento della Ue che ha inserito la Sardegna da Regione in transizione a  Regione in ritardo di sviluppo che a quello delle imprese, quasi tutte con poco più di 3 addetti in media, con bassa specializzazione e basso livello tecnologico, questo perché sono mancate scelte forti di programmazione, si è trascurato il nostro patrimonio materiale ed immateriale e si sono fatti molti bandi a basso impatto sul sistema (i bandi sulla competitività, ad esempio, sono partiti nel 2015 e ai destinatari non è ancora arrivato un euro).

«Nessuno ha in mano ricette facili – ha riconosciuto il governatore – ma è evidente che è necessario cambiare per agire con più concretezza; penso ad un piano industriale della Sardegna che contenga una serie di misure, dall’accesso al credito alla formazione, dalla diffusione della cultura manageriale all’organizzazione di reti finalizzate all’apertura ai mercati»

Soffermandosi sull’idea di identità territoriale ed ambientale Solinas l’ha collegata alla specificità della Sardegna, al modo di abitare la terra ed al territorio come risorsa per sviluppo. Il paesaggio sardo, ha detto, «è un unicum ma oggi rappresenta per molti aspetti anche il volto della Sardegna sfigurato da interessi esterni, dalla monoculture industriali del passato fino alla chimica verde dei giorni nostri, per continuare con le energie rinnovabili ma senza regole. L’industria è necessaria, in altre parole, se è ma compatibile con identità, ed il turismo deve essere aperto ai capitali stranieri solo se va a beneficio dei sardi, facendo della qualità architettonica il caposaldo della nuova legge urbanistica».

Allargando il suo ragionamento sul turismo, il presidente della Regione ha sottolineato anche la marginalità della Sardegna rispetto al mercato globale del settore, frutto di una identità turistica non pianificata e spesso ostacolata dalla burocrazia, di una politica dei trasporti insufficiente, da una rete di mobilità interna di basso livello, da un grande sommerso commerciale, dalla mancanza di dati di analisi, di una strategia digitale.

Avviandosi alla conclusione, il presidente ha indicato i contenuti principali della nuova identità sociale, del lavoro e della salute, affermando che «il nuovo modello dovrà essere fondato sulle peculiarità regionali, dovrà essere, capace di declinare tradizione e innovazione investendo sulle nuove professioni e sulle produzioni tipiche, sui marchi e sulla formazione, rivedendo il sistema dei cantieri comunali puntando sulla occupabilità e l’attenzione ai beni archeologici, secondo la lezione di Giovanni Lilliu».

Sulla sanità, il governatore ha ricordato che «è molto cambiata ma in negativo, perché ha di fatto allontanato i cittadini dalla stessa idea di servizio sanitario; oggi siamo fra le Regioni peggiori d’Italia secondo tutti gli indicatori ed abbiamo il maggiore disavanzo, di qui la volontà di cambiare modello con più qualità, una medicina più vicina ai cittadini, con la collaborazione degli Enti locali ed una forte spinta all’innovazione tecnologia riconquistando per migliorare il servizio e riconquistare la fiducia degli utenti». Infine, l’identità rurale che va valorizzata riavvicinando gli operatori del settore alla Regione con provvedimenti mirati come istituzione di zone a burocrazia zero, il riutilizzo dei beni immobili, il potenziamento dei Caf agricoli, il completamento dell’iter istitutivo del pagatore regionale superando, la trasformazione del latte ovino da ingrediente a prodotto.

Giunto alle battute finali, il presidente della Regione ha rivolto al Consiglio ed idealmente ai sardi un messaggio di fiducia e speranza, senza enfasi ma con volontà ed impegno, invitando tutti a «credere nel cambiamento e nella forza di volontà del popolo sardo, con la cui identità ci apriamo al presente e guardiamo a testa alta il futuro. Fortza Paris!».

Subito dopo, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere di Leu Eugenio Lai, ha ricordato al governatore l’impegno di annunciare i nomi dei nuovi assessori prima della fine della seduta, assunto nella conferenza dei capigruppo.

Il presidente Solinas, dopo aver ricordato che i decreti di nomina sono ancora in fase di registrazione, ha comunicato i nomi dei nuovi componenti della Giunta: Valeria Satta (Affari generali), Gabriella Murgia (Agricoltura), Quirico Sanna (Urbanistica), Roberto Frongia (Lavori pubblici), Andrea Biancareddu (Pubblica istruzione), Giorgio Todde (Trasporti). Per ora la delega all’Industria resta al presidente ad interim.

Dopo quest’ultima comunicazione, il presidente Michele Pais ha tolto la seduta tolta. Il Consiglio tornerà a riunirsi martedì 14 maggio, alle 15.30.

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«Le dichiarazioni programmatiche sono in linea col pensiero dei Riformatori sardi, recepiscono i punti salienti del programma elettorale e impegnano il nuovo Governo dell’Isola a camminare verso il cambiamento. Non può che essere un giudizio positivo quindi quello dei Riformatori sardi rispetto a quanto espresso dal presidente della Regione Christian Solinas in Aula, che nell’esplicitare il programma ha puntato un faro sui temi dell’insularità e delle accise. Temi che hanno caratterizzato il programma elettorale della colazione che ha vinto le elezioni, condivisi e ritenuti necessari per pianificare un reale e concreto sviluppo economico della Sardegna. Sulla consapevolezza che la condizione di insularità pone la Sardegna in una posizione di oggettiva minorità rispetto a tutte le altre regioni italiane si è infatti realizzata una convergenza che raramente si era vista prima e che oggi risulta centrale nell’azione di governo dell’Isola.»

Lo scrivono, in una nota, i Riformatori sardi.

«Non ci stancheremo di dire che dal riconoscimento del principio di insularità dipende lo sviluppo economico e sociale della Sardegna», ribadiscono i Riformatori sardi, secondo cui, in un momento storico nel quale le regioni del Nord chiedono più autonomia e risorse, sarebbe un errore imperdonabile aspettare il corso degli eventi senza muovere i dovuti passi verso Roma. «Essere realmente coscienti dell’importanza di portare avanti questa battaglia (il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione) a cui è strettamente legata quella delle accise, è elemento imprescindibile per governare la nostra Isola nei prossimi cinque anni». Tuttavia «ovviamente non cambia la nostra posizione sulle province: riteniamo che rivitalizzarle sia un errore. Su questo punto siamo pronti a confrontarci con il presidente e con tutta la maggioranza». 

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Le segreterie regionali FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, hanno chiesto un incontro all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sulla vertenza AIAS. Nella richiesta. inviata per conoscenza al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas ed al presidente della commissione Sanità Domenico Gallus, i segretari Roberto Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru «visto l’approssimarsi della conclusione dei lavori del tavolo tecnico da Lei istituito in occasione dell’ultimo incontro con il Prefetto di Cagliari, chiedono un incontro per avere contezza delle risultanze del percorso da Lei scelto per prendere visione dello stato dell’annosa vertenza».

«È sconcertante – aggiungono Roberto Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru – come si continui a consentire che l’ingente quota di risorse economiche pubbliche impegnate nei servizi forniti dal soggetto accreditato AIAS, che opera in una condizione monopolista, da molti anni non venga destinata in via prioritaria ad onorare i crediti dovuti a chi svolge quei servizi, mandando sul lastrico intere famiglie.»

«Crediamo sia giunto il momento di dare una soluzione definitiva alla vertenza, poiché nessuna giustificazione può essere addotta e nessun sotterfugio deve essere più accettato perché in Sardegna nessun altro lavoratore ha dieci mesi di stipendi non pagati – concludono Roberto Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru -. Si chiede pertanto un incontro urgente per discutere delle eventuali decisioni assunte dall’Assessore per il superamento della crisi che ricade da anni sui lavoratori e sui servizi erogati.»

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Il Consiglio regionale si riunirà martedì 14 maggio alle 15,30. All’ordine del giorno la discussione sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Christian Solinas. Ogni consigliere, a norma di Regolamento, potrà intervenire per un tempo massimo di 15 minuti. Nel corso della seduta presteranno giuramento cinque dei sei nuovi assessori nominati ieri dal presidente della Giunta Christian Solinas. Il sesto, Andrea Biancareddu, consigliere eletto, ha già prestato giuramento il giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale.

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Il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino saranno domani a Roma presso il ministero per gli Affari regionali e le autonomie, per continuare la trattativa per la definizione dell’intesa sul contributo alla finanza pubblica della Regione Sardegna, alla presenza anche del vice ministro dell’Economia Massimo Garavaglia.

«Da molti anni le regioni concorrono al miglioramento dei saldi di finanza pubblica – dichiara il presidente Solinas – e in questo vi è senza dubbio la disponibilità della Regione sarda a perseguire con lo Stato un accordo in materia di finanza pubblica che sia in grado di conciliare l’autonomia finanziaria delle Regione con la sostenibilità del bilancio statale.»

«Quella che stiamo affrontando – dichiara Giuseppe Fasolino – è una lunga vertenza che impegna costantemente Presidenza e Assessorato al Bilancio, attivi a trovare la “quadra” tra quanto a noi dovuto anche alla luce delle sentenze della corte costituzionale e le previsioni di Bilancio del Governo nazionale. È indubbio che la Sardegna sconti svantaggi strutturali permanenti in particolare legati ai costi dell’insularità e alle criticità del mercato economico derivanti dalla condizione geografica, per questo non vi è alcuna intenzione di abbassare la guardia, ma procederemo con ogni opportuna azione necessaria al soddisfacimento dei nostri diritti e a tutela di quanto spettante anche su tutte le altre partite finanziarie non ancora puntualmente definite.»

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74 giorni dopo il voto, 34 dopo l’insediamento e la nomina dei primi 5 assessori, questa mattina il presidente della Regione, Christian Solinas, ha ufficializzato la nomina di altri 6 assessori, nel corso della seduta del Consiglio convocata per la presentazione in Aula delle dichiarazioni programmatiche. 2 dei 6 nuovi assessori sono donne: Gabriella Murgia, nuovo assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale; Valeria Satta (Lega), assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione; Roberto Frongia (Riformatori sardi), assessore dei Lavori pubblici; Quirico Sanna (PSd’Az), assessore degli Enti locali e Urbanistica; Andrea Biancareddu (Udc), assessore della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; Giorgio Todde (Lega), assessore dei Trasporti. La settima delega ancora vacante, dodicesima complessiva, quella dell’Industria, resta ancora ad interim al presidente Christian Solinas, fino a quando verrà indicata la quarta donna del nuovo Esecutivo.

Uno dei 6 nuovi assessori, Andrea Biancareddu, unico consigliere eletto, ha già prestato giuramento all’insediamento del Consiglio regionale, il 4 aprile, gli altri 5 assessori giureranno la prossima settimana, in apertura della nuova seduta del Consiglio.

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Nuovo durissimo attacco del Movimento 5 Stelle alla maggioranza di centrodestra che ha stravinto le elezioni regionali del 24 febbraio in Sardegna.

«Il tasso di disoccupazione giovanile in Sardegna supera il 55 %, quella femminile raggiunge il 23%, le aziende locali chiudono quotidianamente e solo nel 2018 sono stati registrati oltre 2.600 fallimenti. Un settore trainante come quello del turismo, “patrimonio locale”, è totalmente bloccato, e proposte serie su temi come energia e ambiente, che meritano la giusta attenzione, fino ad oggi non si sono nemmeno intraviste. I dati parlano chiaro. Non possiamo accettare che la formazione dell’esecutivo occupi il primo posto nell’agenda del presidente Christian Solinas rispetto alle più urgenti istanze di un’Isola al tracollo», si legge in una nota.

«Basta presa in giro, a oltre due mesi dal voto abbiamo ancora una Giunta fantasma. Sono trascorsi 71 giorni dalla data delle elezioni regionali, 31 dalla proclamazione ufficiale, e ad oggi non abbiamo un esecutivo completo che affronti le numerose vertenze in essere. La Sardegna non può più aspettare i giochetti di una coalizione che si è unita solo per vincere le elezioni – attacca il Movimento 5 Stelle -. I sardi attendono risposte urgenti dal presidente Solinas che finora ha soltanto preso in giro i suoi elettori e tutto il popolo sardo. Chiediamo un sussulto di dignità politica e che venga ufficializzata la Giunta al completo già mercoledì mattina in Aula, in occasione delle dichiarazioni programmatiche. La situazione sarda – conclude la nota del M5S – merita l’attenzione nazionale. I sardi sono stati presi in giro e poi abbandonati.»

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«Gli indennizzi ad agricoltori e allevatori dopo le alluvioni del 2017 non posso aspettare. Serve un urgente intervento del presidente Christian Solinas.»

Carla Cuccu, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, interviene a sostegno del mondo agricolo che ha chiesto al Governatore sardo tempi più veloci per i pagamenti e una riforma del settore.

«Non è accettabile che lo stallo sulla nomina dell’assessore all’Agricoltura possa proseguire. L’immobilismo politico danneggia il mondo produttivo isolano – aggiunge Carla Cuccu – e sapere che da due anni sono state liquidate appena 10 pratiche delle oltre 10.000 domande di risarcimento presentate vuol dire che burocrazia non fa rima con amministrazione efficiente.»

I fondi europei sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo della Sardegna, e le emergenze della nostra Isola dovranno essere una priorità dell’aula di Bruxelles. «Per questo – sottolinea Carla Cuccu – è fondamentale dotare la Regione di una riorganizzazione della macchina amministrativa, con funzionari e specializzazioni che si occupino di predisporre i bandi, e di ottenere finanziamenti da poter liquidare in tempi brevi e certi».

La consigliera regionale pentastellata punta il dito anche contro il cattivo uso dei fondi europei. «Tra Por, Fesr, e altri fondi comunitari è aumentata la disponibilità di risorse per la Sardegna rispetto a quanto era stato chiesto ma, nonostante ciò, è stato dimostrato che la classe politica non è riuscita a spenderle bene».

«La classe politica – conclude Carla Cuccu – in questi anni si è distinta per una scarsa capacità dell’uso di queste risorse fondamentali per lo sviluppo della nostra economia. Noi vogliamo dar voce e dignità alla Sardegna in Europa.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas ha riunito stasera nella sala Emilio Lussu a Villa Devoto la Giunta regionale. Tra i provvedimenti adottati, su proposta del presidente, l’approvazione degli indirizzi per lo svolgimento delle elezioni dei sindaci e dei consigli comunali dei Comuni della Sardegna.
Su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis, sono state approvate le prescrizioni regionali antincendi relative alla Campagna 2017/2018, aggiornamento 2019. Nel documento sono descritte tutte le misure dirette a contrastare le azioni che possono determinare innesco di incendi e a disciplinare l’uso del fuoco per l’intero anno solare. La dotazione di mezzi prevede, per questa stagione, tra l’altro, l’utilizzo di 11 elicotteri e 3 Canadair. Le prescrizioni approvate sono previste ed individuate dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

«Confermiamo anche quest’anno la dotazione del personale dell’Agenzia Forestas per accelerare e completare le operazioni di sfalcio nei territori comunali, nonché delle associazioni di protezione civile, del corpo forestale regionale e la disponibilità ad utilizzare le associazioni di volontariato presenti nei singoli Comuni» ha spiegato l’assessore. Un’ulteriore novità è rappresentata dal coinvolgimento di Abbanoa e Anas, rispettivamente per l’utilizzo degli idranti nel territorio e del personale per accelerare lo sfalcio nelle adiacenze dei tracciati stradali di pertinenza.
L’assessore Gianni Lampis ha portato in approvazione anche il provvedimento che permette al comune di Pula la prosecuzione degli importanti interventi per la messa in sicurezza dell’area archeologica di Nora.

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Il Consiglio regionale si riunisce mercoledì 8 maggio, alle ore 11.00. All’ordine del giorno ci sono le dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Christian Solinas. La discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche si aprirà venerdì alle 10,30. A norma del Regolamento del Consiglio ogni consigliere regionale che si iscrive potrà  intervenire per un massimo di 15 minuti.

Al momento non ci sono certezze sulla presentazione, da parte del presidente Christian Solinas, dei sette assessori ancora mancanti nella sua Giunta.