17 May, 2024
HomePosts Tagged "Emanuele Cani" (Page 8)

[bing_translator]

«Prima erano i migranti, ora gli studenti. È singolare leggere le motivazioni fantasiose e surreali che i sardisti leghisti tirano in ballo per giustificare il sit-in sotto il Consiglio regionale. È una vecchia tecnica per avere visibilità e consenso. Si mette a correre una voce e poi si fanno manifestazioni e proteste, ben sapendo come stanno le cose: e cioè che  non esistono studenti idonei e non beneficiari di borsa di studio da circa 3 anni.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Oggi ci sono coloro che, inventando falsi favoritismi e false corsie preferenziali hanno deciso di anticipare la campagna elettorale inaugurando una deriva all’insegna del “prima i sardi”. Resta da chiarire un dubbio: i sardi che vanno a studiare in Lombardia, dal nuovo asse Lega/Psd’Az riceveranno lo stesso trattamento? – ha concluso Emanuele Cani – E i sardisti potranno entrare in Lombardia o sarà solo appannaggio dei lombardi?»

[bing_translator]

«È singolare, se non assordante il silenzio dei parlamentari sardi che sostengono il Governo, sullo scippo delle risorse destinate alla Sardegna in base al decreto milleproroghe.»

Lo sostiene, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«I comuni di Sassari, Nuoro, Carbonia e Tempio Pausania dovranno fare a meno dei 40 milioni di euro e archiviare i progetti per le periferie. Peccato che a sollevare un problema di così elevata evidenza – conclude Emanuele Cani – siano stati solo i parlamentari del Pd, mentre da coloro che sostengono questo governo ci sia stato solo silenzio.»

[bing_translator]

«Questo Governo ha finalmente gettato la maschera. Dopo lo scippo delle risorse per le periferie è la volta degli ospedali. Sia chiara una cosa: non staremo ad assistere ad alcuno sfascio o ridimensionamento che, in nome e per conto di eventuali decreti ministeriali, vanno a discapito dei cittadini. Non solo respingiamo al mittente qualsiasi progetto o attività che porta a una destrutturazione dei servizi, ma appoggeremo l’azione di tanti sindaci che in queste ore hanno manifestato tutto il loro disappunto per una incomprensibile e ingiusta decisione del Governo che taglia i servizi ai cittadini e lede pesantemente l’autonomia decisionale del Consiglio regionale della Sardegna.»

Lo ha detto, questa sera, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

[bing_translator]

«L’elisoccorso non può essere il coperchio buono per tutte le pentole della giunta Pigliaru, tanto meno quella della sanità, i cui problemi irrisolti ora pesano sui sardi. In questi anni la Giunta non ha garantito i diritti primari ma ha continuato a tutelare i privilegi di pochi, come la scandalosa questione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali, che costa ai sardi 18 milioni di euro l’anno, dimostra.»

Lo afferma con un post su Facebook il candidato alla presidenza della Regione del Movimento Cinquestelle Mario Puddu.

«Qual è lo stato della sanità in Sardegna? – si chiede Puddu -. Basta chiederlo ai sardi, o semplicemente ascoltare quello che dicono gli stessi esponenti del centrosinistra che governa la Regione. Dopo il segretario del Pd Emanuele Cani, ieri è stato il presidente della Commissione sanità Raimondo Perra a dire sulla stampa che “sull’Ats e sugli ospedali sono stati fatti molti errori”. Da parte della Giunta Pigliaru, chiaramente. Errori che però si continuano a commettere per mero calcolo elettoralistico e che oggi pagano tutti i sardi.»

«Che la situazione sia drammatica è sotto gli occhi di tutti – aggiunge il candidato Cinquestelle – e non passa giorno che i giornali non ne diano conto, segno di una situazione fuori controllo e a fronte della quale il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru oggi sbandierano i risultati dei primi due mesi del servizio di elisoccorso. Bisognerebbe avere più pudore e non strumentalizzare l’attività dei professionisti impegnati ogni giorno con sacrificio e dedizione.»

«Sulla sanità come su tutti gli altri temi – conclude Mario Puddu – serve un cambio di passo deciso ed è quello che faremo, garantendo i diritti ed eliminando i vitalizi una volta alla guida della Regione.» 

[bing_translator]

Il neo segretario regionale del Partito democratico ha espresso solidarietà ad un militante del Pd di Alghero, vittima di minacce.

Non posso che esprimere, anche a nome del Partito Democratico, vicinanza e solidarietà a Tonino Alfonso, attivista iscritto al Pd di Alghero, destinatario di minacce. Confidando nell’operato negli inquirenti ribadisco la ferma condanna contro ogni atto di violenza o minaccia.

[bing_translator]

L’ex deputato Emanuele Cani, 49 anni, è il nuovo segretario regionale del Partito democratico. È stato eletto nella tarda mattinata dall’assemblea regionale, riunita ad Abbasanta. Emanuele Cani ha ottenuto 90 voti (la soglia della maggioranza era fissata a 81), in un clima decisamente più disteso rispetto alla precedente riunione che la scorsa settimana venne sciolta dopo uno scontro durissimo tra le componenti che sostenevano la candidatura di Emanuele Cani e la componente che si riconosce sulle posizioni dell’europarlamentare Renato Soru.

Emanuele Cani è nato a Carbonia, dove è cresciuto e si è formato politicamente nel Partito socialista, poi in Federazione Democratica, nei Democratici di Sinistra e, infine, nel Partito democratico. È stato per alcune consiliature consigliere comunale a Carbonia, consigliere ed assessore della provincia di Carbonia Iglesias e, nella scorsa legislatura, deputato. È stato anche segretario del Partito democratico della federazione del Sulcis Iglesiente.

Subito dopo l’elezione, Emanuele Cani ha auspicato l’unità del partito, per raggiungere la quale lavorerà fin da domani, e la ricomposizione di una coalizione di centrosinistra che sia in grado di affrontare le prossime sfide, ad iniziare dalle ormai imminenti elezioni regionali, con concrete possibilità di successo.

[bing_translator]

L’assemblea regionale del Partito democratico si riunirà lunedì 23 luglio, come chiesto una settimana fa da una cinquantina di delegati, tutti della maggioranza costituita dai renziani e dai popolari-riformisti di Cabras-Fadda. Lo ha deciso ieri la commissione di garanzia nazionale che ha deliberato «la legittimità della richiesta di convocazione per il 23 avanzata da 53 membri ai sensi dello Statuto regionale e del regolamento dell’assemblea».

Il Partito democratico in Sardegna quindi non verrà commissariato, come chiedeva la minoranza che si riconosce sulle posizioni dell’europarlamentare Renato Soru, e sarà l’assemblea ad eleggere il nuovo segretario regionale, chiamato a subentrare al dimissionario Giuseppe Luigi Cucca.

«Bene al di là delle diverse posizioni, la delibera della commissione nazionale di garanzia scioglie i nodi e chiude la discussione che si era aperta due settimane fa in assemblea regionale – ha commentato poco fa l’ex deputato Emanuele Cani, al momento candidato unico alla segreteria, indicato dalla componente popolari-riformisti -. Ora possiamo superare una brutta pagina per il Partito democratico della Sardegna e riprendere a lavorare. Spero che lunedì 23 possiamo ritrovarci tutti insieme per riprendere a costruire una prospettiva per i sardi e la Sardegna – ha concluso Emanuele Cani -, come ci chiedono elettori, iscritti e dirigenti in tutta l’isola.»

 

[bing_translator]

A distanza di 127 giorni dal disastroso risultato delle elezioni Politiche, il Partito democratico riunirà la sua assemblea regionale il 9 luglio, alle 16.30, all’Hotel Su Baione, sulla strada statale 131, nei pressi del Nuraghe Losa, per gli adempimenti conseguenti alle dimissioni del segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca.

Secondo quanto riporta oggi un lancio dell’Agenzia Ansa, gli scenari possibili sono tre:

  1. l’assemblea vota un nuovo segretario;
  2. l’assemblea fissa un’altra data per l’elezione;
  3. l’assemblea decide di sciogliersi ed avvia la fase congressuale.

Nell’eventualità l’assemblea dovesse decidere di eleggere subito il successore di Giuseppe Luigi Cucca – riporta l’Ansa – «in pole per succedere a Cucca, seppur non ufficialmente, c’è l’ex deputato Emanuele Cani. A proporlo è stata la corrente dei popolari riformisti e sul suo nome ci sarebbe il via libera dei renziani. Restano da convincere i soriani, ancora orientati verso il congresso straordinario prima delle elezioni regionali del 2019». Qualche settimana fa tra i papabili era emerso il nome di Pietro Morittu, capogruppo in Consiglio comunale a Carbonia e Capo di Gabinetto dell’assessorato dell’Industria, esponente della stessa corrente dei Popolari Riformisti di Antonello Cabras e Paolo Fadda.

 

[bing_translator]

Il deputato del Partito democratico Emanuele Cani ed il segretario provinciale dello stesso Partito democratico Daniele Reginali plaudono alla firma dell’accordo per l’ex Alcoa.

«La firma per la cessione dell’ex Alcoa alla Sider Alloys completa il percorso di rilancio della filiera dell’alluminio della Sardegna e dell’Italia – dice Emanuele Cani -. Oggi si è arrivati alla definizione di una vicenda che in tanti vedevano tramontata. L’ingresso di un nuovo imprenditore in questo settore e alla guida dello smelter del Sulcis certifica l’interesse internazionale e la validità del sistema industriale italiano. Ora si dovrà lavorare – conclude Emanuele Cani – perché venga rispettato il cronoprogramma che porterà al riavvio della fabbrica. Un passo importante per una nuova ripresa.»

«L’accordo siglato al Mise getta le basi per un nuovo cammino industriale del Sulcis Iglesiente e della filiera dell’alluminio – sottolinea Daniele Reginali -. Si conclude positivamente quel percorso attivato con la presentazione della risoluzione sulla filiera dell’alluminio in Italia. Da oggi si cambia rotta – conclude Daniele Reginali – e si guarda al futuro industriale con una nuova prospettiva in uno scenario che vede il nostro territorio di nuovo protagonista.»

[bing_translator]

15 febbraio 2018, ministero dello Sviluppo economico. Quella di domani sarà una giornata che resterà nella storia del polo industriale di Portovesme, con il passaggio di proprietà dello stabilimento di produzione di alluminio primario dall’Alcoa Trasformazioni alla Sider Alloys, attraverso Invitalia. Il passaggio avverrà in due fasi, a distanza di alcune ore l’una dall’altra: intorno a mezzogiorno la prima, che porterà all’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia; nel pomeriggio la seconda, con la cessione definitiva alla Sider Alloys.

Arriva a conclusione, dunque, la procedura annunciata lo scorso 22 dicembre a Portovesme dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e dell’amministratore delegato della Sider Alloys Giuseppe Mannina, oltreché del governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, degli assessori Maria Grazia Piras (Industria), Donatella Spano (Ambiente), Virginia Mura (Lavoro) e Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

«Il passaggio di domani era atteso da tempo e va valutato molto positivamente – ha detto Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente – perché per assicurare un futuro alla fabbrica, è indispensabile l’uscita di scena di Alcoa, ed è importantissimo che questo avvenga con la garanzia del Governo, attraverso Invitalia, per i prossimi tre anni. Ciò che ci lascia perplessi – ha aggiunto Roberto Puddu – è che non ci sia ancora stato, come concordato ed annunciato, il confronto preventivo tra la Sider Alloys e le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sugli organici necessari per la ripresa della produzione a pieno regime.»

Il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.