29 March, 2024
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L’ex sindaco Luigi Perseu (Pro Sardinia Unione di Centro) è stato il candidato più votato nelle 32 sezioni del comune di Iglesias, con 994 preferenze; alle sue spalle, ad una manciata di voti, il consigliere regionale uscente Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia), 989; il consigliere comunale Simone Pinna (Campo Progressista Sardegna) si è classificato al terzo posto, 926, seguito da Angela Scarpa (Pro Sardinia Unione di Centro) con 748. Seguono, nell’ordine di preferenze: Pietro Cocco (Partito Democratico) 660; Michele Ennas (Lega) 549; Simonetta Ulargiu (Partito Democratico) 491; Luigi Biggio (Forza Italia) 420; Fabio Enne (Partito dei Sardi) 263; Patrizia Mattioni (Riformatori Sardi) 243; Andrea Tunis (Sardegna20Venti) 241; Rita Melis (Sardi Liberi) 238; Paolo Zandara (M5S) 199; Renato Tocco (Autodeterminatzione) 181; Alberto Pani (Liberi e Uguali Zedda Presidente) 176; Luca Pizzuto (Liberi e Uguali Zedda Presidente) 150; Ilaria Ottavia Pisu (Partito Democratico) 146; Giuseppe Casti (Partito Democratico) 144; Paolo Aureli (Sardi Liberi) 132; Fabio Usai (4 Mori Solinas Presidente); Laura Cappelli (Sardegna20Venti) 108: Monica Atzori (Lega) 104; Claudia Cannas (M5S) 103.

Allegate le preferenze di tutti i 96 candidati delle 24 liste e i risultati dei 7 candidati alla carica di Presidente e delle 24 liste nelle 32 sezioni.

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Fabio Usai, neo consigliere regionale della lista 4 Mori Solinas Presidente, è stato il più votato nelle 32 sezioni del comune di Carbonia, con 1.795 preferenze; l’ex sindaco Giuseppe Casti (PD) si è piazzato alle sue spalle, con 1.198; il consigliere regionale uscente Luca Pizzuto (Liberi e Uguali Zedda Presidente) al terzo posto, con 1.118; Paolo Zandara del M5S al quarto posto, con 757. Tra gli altri: Pietro Cocco (PD) 490;  Luciano La Mantia (Sardi Liberi) 405 preferenze; Ilaria Portas (Liberi e Uguali Zedda Presidente) 396; Andrea Tunis (Sardegna20Venti) 387; Fabio Enne (Partito dei Sardi) 303; Peppino La Rosa (Riformatori Sardi) 279; Ilaria Ottavia Pisu (PD) 276; Monica Atzori (Lega) 274; Paolo Luigi Dessì (4 Mori Solinas Presidente) 209; Giovanni Nicolò Murgioni (M5S) 207; Carla Mario (M5S) 202; Claudia Cannas (Forza Italia) 196; Viola Secci (Autodeterminatzione) 160; Gianluigi Rubiu (FdI) 147; Gianfranco Trullu (Sardegna Civica) 142; Silvia Ibba (Sardi Liberi) 137; Alessandro Masciarelli (UDS) 130; Marinella Grosso (4 Mori Solinas Presidente) 117; Mauro Liggi (Futuro Comune con Massimo Zedda) 103.

Allegate le preferenze di tutti i 96 candidati delle 24 liste e i risultati per i 7 candidati alla carica di presidente e delle 24 liste, sezione per sezione.

 

 

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Dovrebbero essere cinque i consiglieri regionali espressione del Sulcis Iglesiente eletti domenica 24 febbraio, tre candidati nelle liste della circoscrizione di Carbonia Iglesias, due in quella di Cagliari. Dalla circoscrizione di Carbonia Iglesias approdano sui banchi del prossimo Consiglio regionale tre candidati delle liste di centrodestra che sostenevano il candidato presidente eletto Christian Solinas: Michele Ennas, di Iglesias, il più votato nella lista della Lega con 876 preferenze; Fabio Usai, di Carbonia, il più votato nella lista 4 Mori Solinas Presidente, con 3.291 preferenze (1.795 delle quali nella sua città); Gianluigi Rubiu, di Iglesias, il più votato nella lista di Fratelli d’Italia, con 2.644 preferenze. Gli altri due eletti, candidati nelle liste della circoscrizione di Cagliari, sono altri due iglesienti: Giorgio Oppi, il più votato nella lista Pro Sardinia Unione di Centro, con 2.133 preferenze; e, infine, unica rappresentante della minoranza espressa dal Sulcis Iglesiente, Carla Cuccu, la seconda più votata nella lista del Movimento 5 Stelle, con 1.078 preferenze, dietro Michele Ciusa (1.699).

Restano dal Consiglio regionale, nonostante buoni risultati personali, tre uscenti: Pietro Cocco, il più votato nella lista del Partito Democratico, con 2.397 preferenze (davanti all’ex sindaco di Carbonia Giuseppe Casti che ha ottenuto 1.752 preferenze); Luca Pizzuto, il più votato nella lista di Liberi e Uguali con Massimo Zedda, che ha ottenuto 2.703 preferenze (davanti a Ilaria Portas, capo di gabinetto uscente dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione e vicesindaco di Masainas, che ha ottenuto 1.284 preferenze); e Paolo Luigi Dessì, il secondo più votato, dietro l’eletto Fabio Usai, nella lista 4 Mori Solinas Presidente, con 1.606 preferenze.

Ha sfiorato l’elezione Andrea Tunis, vicesindaco di Narcao, il più votato della lista Sardegna20Venti, con 2.301 preferenze (a Cagliari è stato rieletto il cugino Stefano, leader del movimento Sardegna20Venti). Nelle altre liste, tra i non eletti, Paolo Zandara, il più votato del M5S, ha ottenuto 1,241 preferenze; l’ex sindaco di Iglesias Luigi Perseu è stato il più votato nella lista Pro Sardinia Unione di Centro, con 1.153 preferenze; l’ex segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente Fabio Enne, il più votato nella lista del Partito dei Sardi, con 908 preferenze; Luciano La Mantia il più votato nella lista Sardi Liberi, con 818 preferenze.

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Questa mattina la sala riunioni del Consorzio industriale di Portovesme ha ospitato un attivo dei quadri di CGIL, CISL e UIL. Al centro del confronto, le proposte da formulare al Governo per un inserimento nel DEF, Documento Economia e Finanza. L’incontro rientra tra le iniziative attivate per arricchire le proposte per la crescita e lo sviluppo del paese. Con i dirigenti sindacali territoriali, era presente Roberto Ghiselli, segretario confederale della CGIL.

Nel corso dei lavori, abbiamo intervistato Roberto Ghiselli, il segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente Antonello Congiu, il segretario generale della CISL del Sulcis Iglesiente Fabio Enne ed Andrea Lai, segretario regionale organizzativo della UIL.

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Dopo la UILM-UIL, anche la CISL del Sulcis Iglesiente, con il segretario generale Fabio Enne ed il responsabile Industria del Sulcis Iglesiente Massimo Cara, sullo stato del progetto di rilancio dello stabilimento ex Alcoa, oggi Sider Alloys, di Portovesme, «ancora esiti inconcludenti sulla ripresa produttiva».

«Non intendiamo assolutamente scoraggiare i più convinti assertori della ripresa produttiva dello stabilimento ex ALCOA, ora di proprietà SIDER ALLOYS, ma è nostra responsabilità, soprattutto nei confronti delle maestranze, dirette e indirette, ribadire un concetto espresso più volte con la finalità di rendere più fluido, e perché no, più veritiero, il processo di ripartenza degli impianti – sostengono Fabio Enne e Massimo Cara -. Considerati i tempi morti che stanno costituendo una caratteristica della nuova Azienda SIDER ALLOYS, criteri adottati per la ricollocazione dei lavoratori, il permanere di una estrema insicurezza circa un PIANO INDUSTRIALE e, soprattutto, la realizzazione di un percorso di inizio e di prospettiva sulla produzione di alluminio, vogliamo riprovare a consigliare una strada che, con l’ausilio di una spiccata e realistica volontà Politica e Industriale, può certamente costituire elemento che riaffermi assoluta certezza verso la ripresa produttiva e quindi lavorativa.»

«Siamo convinti che la sola BONTA’ da parte della SIDER rispetto alla reale volontà industriale e produttiva dello stabilimento, potrebbe bastare per annullare tutti gli artifizi che ostacolano la ricollocazione delle maestranze, così da eliminare ogni dubbio legittimo che nel tempo assume un contorno sempre più preoccupante, alimentato dai continui rinvii, da incontri a circuito chiuso che hanno poco riscontro sui risultati – aggiungono Fabio Enne e Massimo Cara –. Chiediamo alla SIDER ALLOYS l’assunzione immediata di tutti i lavoratori interessati, che in un progetto condiviso riteniamo debbano far parte del percorso di ripresa produttiva e nelle more della gradualità necessaria al raggiungimento produttivo, possano essere destinatari di un ammortizzatore sociale finalizzato alla ripresa produttiva, quindi idoneo come Ia cassa integrazione guadagni, che permetterebbe loro di essere annoverati come dipendenti e non come disoccupati, inoltre, consentirebbe a tutti coloro che sono attenti alle sorti economiche del Territorio, di avere sufficienti speranze sulla ripartenza dello stabilimento.»

«Siamo consapevoli che questa soluzione non sia priva di ostacoli di diverso genere, compresi quelli economici che l’Azienda dovrebbe sostenere, tuttavia sarebbe più che opportuno spalmare fra tutti, Azienda in primis, gli oneri del rilancio produttivo, che fino ad oggi sono tutti a carico dei soli lavoratori. In conclusione, la CISL del Sulcis, nel rilevare il non gradimento sulle relazioni industriali messe in atto – concludono Fabio Enne e Massimo Cara -, conferma Ia sua linea su un percorso trasparente, realistico e meritevole di atti concreti da parte della SIDER ALLOYS, respingendo ogni tipo di alchimia viziata e ritardevole al raggiungimento degli obiettivi.»

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Si è svolto questo pomeriggio, presso la sede ATS di via Piero della Francesca, a Cagliari, l’incontro fra la CISL del Sulcis Iglesiente e la ATS – Assl Carbonia, alla presenza del Direttore Generale, Fulvio Moirano e del Direttore di Area, Maddalena Giua, del segretario generale CISL, Fabio Enne, della segretaria Laura Puddu, del segretario generale FELSA, Marco Mele e di una delegazione dei lavoratori della ditta Serco, società che fino al 31 agosto svolgeva per la ASSL di Carbonia servizi di facchinaggio, piccole manutenzioni e giardinaggio.

La richiesta del sindacato, com’è noto, è il recupero dei posti di lavoro dei 12 operatori della ditta che, a seguito della scadenza del contratto, ha attivato le procedure di licenziamento con decorrenza dal 1 settembre scorso.

L’incontro si è svolto in un clima di grande collaborazione e partecipazione delle parti: dopo un’ampia e scrupolosa analisi, sono state individuate delle possibili soluzioni, che verranno analizzate nei prossimi giorni, attraverso le quali sarà possibile recuperare i livelli occupazionali.

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Rimasti senza lavoro alla scadenza dell’appalto, 12 lavoratori dipendenti di un’impresa privata che svolge mansioni di facchinaggio, piccole manutenzioni edili, elettriche e di giardinaggio negli ospedali di Carbonia e Iglesias, stamane hanno occupato la sala riunioni del centro direzionale della ASSL di Carbonia, in via Dalmazia, sostenuti dalla CISL Unione Sindacale Territoriale – Sulcis Iglesiente.

Dieci giorni fa il segretario generale Fabio Enne lanciò un grido d’allarme, per l’imminente scadenza dell’appalto, prevista per il 31 agosto, ma dal 24 agosto ad oggi i lavoratori non hanno ricevuto alcuna garanzia sulla ripresa del lavoro e stamane hanno deciso la clamorosa azione di protesta.

Stamane abbiamo intervistato uno dei lavoratori, che ci ha spiegato le motivazioni dell’occupazione, all’inizio della protesta.

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«Sentire delle inadeguatezze nel nostro sistema sanitario territoriale, oggi è diventata quotidianità. Non sempre però le problematiche sono derivate dalla Riforma Sanitaria, indubbiamente distante dalle esigenze e dalle aspettative della comunità sulcitana.»

Lo scrive, in una nota, Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente.

«Ad aggiungersi a questo enorme particolare che causa un disservizio e lede la tranquillità dei cittadini, la notizia devastante interviene drammaticamente su 12 lavoratori che da anni prestano lavoro in una società di servizi presso gli ospedali di Iglesias e Carbonia – aggiunge Fabio Enne –. Altri 12 lavoratori, dipendenti di una Impresa privata, adibiti allo svolgimento di mansioni di facchinaggio, piccole manutenzioni edili, elettriche e di giardinaggio, sono i destinatari della lettera di licenziamento con decorrenza 31 agosto 2018. Le motivazioni sono indotte dal termine dell’appalto, che dovrà essere rimesso in gara non prima della fine di quest’anno.»

«Nel frattempo che le decisioni burocratiche possano essere definite, avremo nel nostro territorio ulteriori 12 lavoratori licenziati, che potrebbero invece, proseguire il proprio esercizio, in attesa della nuova gara d’appalto, che evidentemente, conferma la necessità di eseguire i servizi svolti fino ad oggi, ma che, per dinamiche poco comprensive, la decisione dell’Azienda Sanitaria, è quella di sospendere senza nessuna proroga lo svolgimento dei lavori a data da definirsi. Il tutto potrebbe rientrare nella regolarità amministrativa, l’unico elemento che non si vuole considerare è riferito ai licenziamenti, per i quali, intendiamo chiedere un incontro con la Direzione dell’Azienda – conclude il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente –, con l’obiettivo di far rientrare al mittente le dodici lettere di licenziamento, obbligati in caso contrario ad assumere le dovute azioni a tutela di un territorio già martoriato sul versante occupazionale.»

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Si possano, o si vogliano, trovare tutte le differenze di pensiero tra l’intera Società Civile del Territorio Sulcitano, nascondersi dietro i pensieri, le cordate, alimentando sterili e dannose contrapposizioni attraverso inutili giustificazioni del tipo, “Noi l’avevamo detto”, non è certamente il modo più intelligente per liberarci da un ingranaggio che ogni giorno viene oliato da questi atteggiamenti, e che sta trascinando l’intera economia produttiva, e tutto il settore sociale nel burrone più profondo e buio che a stento possiamo soltanto immaginare.

Ospedali “A CAMPAGNE”, ambulatori fatiscenti, personale medico, paramedico, infermieristico e dei servizi, costretti a lavorare in situazioni di vergognosa precarietà, che colpisce tragicamente l’intera utenza.

File inesorabili, prestazioni ridotte all’osso, ambienti angusti, servizi igienici ridotti e da condividere tra utenza e lo stesso personale, assenza delle più normali precauzioni igieniche, si rivelano quotidianamente agli occhi di migliaia di persone per tutto il sulcis, dagli ospedali agli ambulatori decentrati.

Una fotografia penosa e forse anche migliore delle reali condizioni.

La Sanità è un diritto, così come lo è quello di curarsi, confidando nelle necessarie e adeguate prestazioni sanitarie.

Diventerebbe noioso elencare le diverse problematiche, ma è doverosa una riflessione generale.

La nostra economia è presa d’assalto dagli inetti, protetta da pochi, e soprattutto mal governata dalla politica.

I diversi settori sono allo stremo.

Industria rasa al suolo con artifizi che ancora dovranno dimostrare qualche segnale positivo.

Restano al palo della completa indifferenza politica tutti i processi, programmi e progetti di ricostruzione economica. Fermi il turismo, agricoltura, agroindustria, commercio, infrastrutture, servizi, trasporti. Fermo ogni possibile strumento di programmazione economica.

In ascesa la disoccupazione, la disperazione generale.

Come si può pensare di avere una sanità decente se manca tutta l’impalcatura socio economica?

Come possiamo correre al riparo rivendicando la giusta dignità sociale?

Si può proseguire a giustificare tutto anche se ingiustificabile.

Si può continuare a sentire i rappresentanti politici regionali che giustificano il proprio operato contro quello degli altri, alcune volte, si contraddicono a seconda della platea che gli ascolta.

Oppure, dobbiamo riprendere in mano il nostro orgoglio Sulcitano ed iniziare a chiedere indietro il maltolto.

Noi siamo per questa ultima opzione e in tal senso intenderemo muoverci.

Siamo convinti che fino ad ora, tutto ciò che incredibilmente ha portato danno e disagio è frutto di approfondito studio senza mai avere trovato, persone che, per il ruolo ricoperto, avevano e hanno l’obbligo di tutelare la comunità.

Fabio Enne

Segretario generale CISL Sulcis