19 April, 2024
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Luoghi comuni, scorciatoie: nel linguaggio quotidiano e nelle cronache gli stereotipi offrono una rappresentazione della realtà deformata, incompleta e distorta. Nell’esempio di David Foster Wallace, lo scrittore scomparso nel 2008, sono come l’acqua per i pesci: proprio perché ci circondano e sono ovunque, non li vediamo più. “Il fatto è che nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti, i banali luoghi comuni possono essere questioni di vita o di morte”, raccontava nel suo discorso ai neolaureati del Kenyon College in Ohio, nel 2015.

Gli stereotipi agiscono, infatti, sottotraccia e sono radicati in tutti gli ambiti: politica, sport, cinema, spettacolo, maternità, violenza. Questi vengono veicolati attraverso diverse modalità espressive: linguaggio, foto, immagini, pubblicità, proponendo il più delle volte un’immagine alterata e sessista dei modelli di genere di riferimento e contribuendo a creare un corto circuito nel sistema educativo e sociale e nei media.

Come i vampiri però, gli stereotipi che tanta energia rubano quando si affrontano questioni di genere, se si illuminano, si disintegrano. E se la pubblicità sfrutta gli stereotipi di genere e ne crea essa stessa, proprio perché funzionale a persuadere i consumatori e a vendere un prodotto, la situazione italiana nei media, da questo punto di vista, non ha eguali in Europa. Per tutti questi motivi Giulia giornaliste Sardegna, l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e Assostampa Sarda, in collaborazione con la Facoltà di Studi Umanistici, Dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia dell’Università di Cagliari, organizzano il 30 gennaio 2020, in Aula Motzo (Università di Cagliari, Sa Duchessa), il corso di formazione Stereotipi nei media”. Un momento di aggiornamento e formazione professionale che intende affrontare con un approccio pluridisciplinare la diffusione dei cliché, dei luoghi comuni, delle frasi fatte nei media che propongono un’immagine della realtà rigida e stereotipata che favorisce atteggiamenti e pratiche comunicative pericolose, perché spesso non consapevoli, anziché coltivare un immaginario inclusivo, paritario, differente e democratico. Il corso vale 5 crediti deontologici per i giornalisti iscritti all’Ordine.

Dalle 14.00 alle 17.00 si succederanno gli interventi delle relatrici, subito dopo i saluti dei promotori dell’iniziativa: Elisabetta Gola, docente di Filosofia e Teoria dei linguaggi (Università di Cagliari); Francesco Birocchi, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Sardegna; Susi Ronchi, Fondatrice Giulia giornaliste Sardegna e presidente Co.re.com; Celestino Tabasso, Presidente Assostampa Sardegna.

Intervengono: Cristina Cabras, docente di Psicologia sociale (Università di Cagliari); Simonetta Selloni, La Nuova Sardegna, Vicepresidente Assostampa Sardegna, Giulia giornaliste; Veronica Neri, docente di etica della comunicazione pubblicitaria (Università di Pisa); Daniela Zedda, fotografa e giornalista, Giulia giornaliste; Valeria Melis, grecista e filologa classica (Università di Cagliari, Università Ca’ Foscari Venezia); Claudia Onnis, esperta in legislazione di genere, Formez, Giulia giornaliste. Modera l’incontro Antonella Loi, Assostampa, Giulia giornaliste.

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Alla MEM di Cagliari, venerdì 24 gennaio, dalle 14.00 alle 17.00, si terrà il corso dal titolo “Raccontare il crimine minorile: tra tutela della persona e responsabilizzazione”. La criminalità minorile desta spesso preoccupazioni maggiori rispetto a quella degli adulti: un crimine efferato di soggetto minore inquieta e suscita spesso reazioni fortemente repressive che mettono in discussione la necessità di un sistema di responsabilità differenziato fra minori e adulti. Vi sono in realtà ragioni forti che oggi ci portano ad affermarne la persistente ragionevolezza, unitamente all’esigenza di prestare cura ed attenzione al modo in cui, in sede giornalistica, si racconta della vicenda e dei minori coinvolti. L’evento sarà condotto da Federico Bacco, cagliaritano, dottore di ricerca in Diritto penale e Criminologia nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e autore della monografia “Tra sentimenti ed eguale rispetto. Problemi di legittimazione della tutela penale” (Giappichelli, 2018). Intervengono: prof. Adolfo Ceretti (ordinario di Criminologia – Università degli Studi di Milano-Bicocca), prof.ssa Cristina Cabras (associato di Psicologia giuridica, criminologa clinica – Università degli Studi di Cagliari), dott.ssa Anna Cau (procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Cagliari), avv. Stefania Bandinelli (avvocato del Foro di Cagliari), prof.ssa Grazia Maria De Matteis (garante regionale della Sardegna per l’infanzia e l’adolescenza), dott. Francesco Birocchi (presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna), PhD. Federico Bacco.

Ai giornalisti che parteciperanno all’evento verranno assegnati 5 crediti formativi deontologici.

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Le atlete italiane continuano a vincere, a portare il nostro Paese sul podio, conquistando contemporaneamente premi e medaglie e un pubblico sempre più numeroso che segue le loro imprese. Nonostante vittorie e traguardi restano però una realtà poco raccontata, non hanno la visibilità mediatica che meritano, rimangono pressoché invisibili in tv e sui giornali. La narrazione nei media televisivi e nella carta stampata è ancora distorta e poco equilibrata, concentrata spesso sulla fisicità delle sportive e non sulla loro bravura, a discapito dei risultati. Ecco perché le parole giuste per dirlo e le occasioni per riflettere sui temi della discriminazione di genere non bastano mai, e le iniziative di Giulia giornaliste che mirano ad abbattere gli stereotipi che sulle donne in particolare producono una deformazione dell’informazione in diversi campi e un fiorire di luoghi comuni e doppi sensi nei testi e nelle immagini, sono numerose e in continuo aggiornamento. Dalle parole giuste per fare bene i titoli nei media, per rappresentare le persone con disabilità nella comunicazione, per tutelare la dignità delle persone qualunque sia il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere, alle parole giuste per una corretta informazione priva di pregiudizi su donne e sport. Sarà proprio quest’ultimo il tema centrale del terzo corso di formazione della stagione autunno-inverno 2019-20 organizzato da Giulia giornaliste Sardegna e dall’Ordine dei Giornalisti Sardegna, in collaborazione con il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’Università degli Studi di Cagliari, dal titolo “Donne e Sport – Riflessioni urgenti per una corretta rappresentazione mediatica” che si terrà mercoledì 11 dicembre 2019, nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici, Università di Cagliari (Sa Duchessa), dalle ore 14.00 alle 17.00.
Il corso intende promuovere le linee del Manifesto “Media, Donne e Sport: idee guida per una diversa informazione” redatto da Giulia giornaliste e Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) per contribuire a realizzare cronache e interviste attente, consapevoli, corrette e libere da pregiudizi.
Intervengono per i saluti istituzionali: Francesco Birocchi, presidente Odg Sardegna; Celestino Tabasso, presidente Assostampa Sardegna; Susi Ronchi, fondatrice di Giulia giornaliste Sardegna; Mario Frongia, presidente Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana). Seguiranno i contributi di Elisabetta Gola, docente di Semiotica dei media (Unica), Mara Cinquepalmi, giornalista professionista (Agenzia di stampa Italpress e Atlante di Treccani), è autrice dell’ebook “Dispari, storie di sport, media e discriminazioni di genere”; Mimma Caligaris, presidente della CPO FNSI, caposervizio sport “Il Piccolo” e sportiva; Silvia Garambois, presidente Giulia giornaliste; l’avvocata Margherita Falqui, componente del gruppo di lavoro FIS (Federazione Italiana Scherma) per la stesura del codice anti-molestie; Federica Ginesu, giornalista, esperta di questioni di genere e sport; Veronica Baldaccini, cronista sportiva Sky; Chiara Obino, fra le prime dieci donne al mondo per le immersioni in apnea. Modera: Simona De Francisci, vicedirettrice Videolina. Ai giornalisti verranno riconosciuti 5 crediti deontologici.

Lo sport al femminile sta suscitando maggiore interesse, come dimostrato dai Mondiali di calcio 2019, quando “le ragazze mondiali”, le calciatrici azzurre, sono scese in campo la scorsa estate: audience da record su Rai1 e un’intera nazione a fare il tifo. Ma oltre al problema di una corretta rappresentazione nei media, le atlete italiane in Italia si scontrano con un forzato dilettantismo sportivo condannate da una legge datata 1981 che proibisce loro l’accesso al professionismo e tutto quello che ne consegue.
Diritti negati, ma non solo. Una disparità di trattamento che si ripercuote anche nei compensi, le sportive agoniste percepiscono in media il 51,4 per cento in meno rispetto ai colleghi maschi. La poca attenzione alle gesta vittoriose delle sportive è uno degli elementi che alimenta la mancata parità tra uomini e donne nello sport.

Mercoledì 11 dicembre 2019
Corso di formazione
“Donne e Sport”
Riflessioni urgenti per una corretta rappresentazione mediatica
Facoltà di Studi Umanistici |Sa Duchessa
Università di Cagliari
Aula Motzo
ore 14.00-17.00

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Come vengono rappresentate oggi le persone con disabilità? Quali sono le “parole giuste” per raccontarle fuori da stereotipi, pietismi e luoghi comuni? Se ne parlerà il 6 dicembre dalle ore 14.00 alle 17.00 ad Olbia, in occasione del corso di formazione per giornalisti dal titoloLa disabilità nella comunicazione, nella Sala museale Art Port Gallery dell’Aeroporto Costa Smeralda.

Lincontro, organizzato da Giulia giornaliste Sardegna e Ordine dei Giornalisti della Sardegna, vedrà la partecipazione e gli interventi di alcuni ospiti attraverso i quali si propone di individuare un percorso per un linguaggio giornalistico inclusivo e rispettoso dell’identità  e dei diritti delle persone con disabilità senza chiuderle nel recinto dei “meno fortunati” o dei “ragazzi speciali”, in armonia con quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Si affronterà il tema delle carte deontologiche e della legge sulla privacy che disegnano i confini entro il quale i giornalisti e le giornaliste, nell’esercizio del diritto di cronaca, si devono muovere nel rispetto dei diritti delle persone, anche e soprattutto in relazione ai dati sensibili che riguardano la salute. Ai giornalisti verranno riconosciuti 5 crediti deontologici.

Intervengono: Francesco Birocchi, presidente ODG Sardegna per i saluti; Susi Ronchi, Coordinatrice Giulia giornaliste Sardegna, per l’introduzione ai lavori e i saluti istituzionali; Carlo Selis, Presidente Ordine degli Avvocati di Tempio, introduzione ai lavori e saluti istituzionali; Vannalisa Manca, consigliera OdG Sardegna – Giulia giornaliste Sardegna parlerà di “La Carta che non c’è”; Carlo Giacobini e “Le parole della disabilità”: giornalista e operatore sociale, direttore responsabile di handylex.org , responsabile Relazione esterne della FISH, Federazione italiana per il superamento dell’handicap; Sara Carnovali, dottoressa di ricerca in Diritto costituzionale, autrice del libro “Il corpo delle donne con disabilità – Analisi giuridica intersezionale su violenza, sessualità e diritti riproduttivi”: “Parole, Corpi, Giustizia. I diritti umani delle persone con disabilità in prospettive di genere”; Francesca Arcadu: consigliera di UILDM (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare), formatrice sui temi socio-sanitari e della disabilità, interverrà su “Le parole per dirlo: essere persone con disabilità attraverso lo sguardo degli altri”. Modera gli interventi Caterina De Roberto, L’Unione Sarda, Giulia giornaliste Sardegna. Il corso è accreditato anche dall’Ordine degli avvocati per 3 crediti, ed è aperto a tutti. Parcheggi gratuiti per i partecipanti.

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Martedì 3 dicembre prossimo, nell’Aula Magna della Facoltà Teologica della Sardegna, in via Sanjust 11, a Cagliari, dalle 17,30 alle 20,00, si parlerà di giornalismo cattolico. L’occasione è data dalla ricorrenza del 60° anniversario dalla fondazione dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana (UCSI), la cui assemblea costitutiva si riunì a Roma il 3 maggio del 1959. Pochi giorni dopo anche in Sardegna, a Cagliari, si costituì la sezione regionale. In Sardegna gli iscritti all’Ucsi sono un centinaio e sono presenti in quasi tutte le testate pubbliche e private e nei media diocesani. I relatori saranno: Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, Donatella Trotta, vicepresidente nazionale dell’Ucsi e giornalista delle pagine culturali del quotidiano Il Mattino, Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Modera Andrea Pala, presidente Ucsi Sardegna. Il ruolo del giornalista chiamato ad essere “cronista della storia” e a ricostruire la memoria dei fatti, ma anche a lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo è stato ed è ancora l’oggetto della riflessione dell’UCSI. Un giornalismo voce della coscienza e “capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane” (come ha ribadito Papa Francesco all’udienza concessa ai giornalisti dell’UCSI il 23 settembre scorso). Capace di aiutare a capire ed individuare la mescolanza che non distingue, ma anche di essere liberi di fronte all’audience. Nell’era del web il compito del giornalista è identificare le fonti credibili, contestualizzarle, interpretarle e gerarchizzarle, se serve avendo il coraggio di rovesciare l’ordine delle notizie, per dar voce a chi non ce l’ha, di raccontare le ‘buone notizie’ che generano amicizia sociale, costruiscono comunità di pensiero e di vita capaci di leggere i segni dei tempi.

La partecipazione al convegno assegnerà cinque crediti formativi ai giornalisti.

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Un’occasione unica per confrontarsi e aggiornarsi sulle buone politiche di welfare del nostro tempo, insieme ad alcuni fra i maggiori esperti italiani del settore, da Vito Mancuso a Mario Giro, da Laura Dalla Ragione ad Augusto Consoli: è questo che offre Aprire Orizzonti, la conferenza che lAssociazione Casa Emmaus Impresa Sociale di Iglesias organizza il 22 novembre nellaula magna de Sa Manifattura, in viale Regina Margherita 33 a Cagliari, dalle ore 8.30 alle 20.00.

Le aree prese in esame sono cinque: Immigrazione, Povertà Educativa, Disturbi Alimentari, Dipendenze Patologiche Adulti e Dipendenze Patologiche Minori, corrispondenti ai settori di cui si occupa l’Associazione Casa Emmaus.

Non solo: questa giornata formativa permetterà agli iscritti di acquisire 10 crediti ECM per le seguenti professioni: psicologo (specializzazioni in psicologia e psicoterapia), medico chirurgo (specializzazioni in psichiatria), biologo, educatore professionale, infermiere, assistente sociale. Verrà inoltre rilasciato un attestato al termine dei lavori. Per iscriversi esiste un’area dedicata: http://www.casaemmausiglesias.it/registrazione/.

Si comincia alle 8.30 con i saluti istituzionali di Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna; Mario Nieddu, assessore della Sanità della Regione autonoma della Sardegna; Gianni Salis, direttore della Formazione ATS Sardegna ed il senatore Giuseppe Lumia.

Alle 8.45 Stefano Zamagni, professore ordinario di economia politica allUniversità di Bologna, si collega per affrontare le “Luci e ombre del sistema di welfare in Italia”.

Il primo incontro “Sono qui, guardami!”, sulle Dipendenze dei minori, vede come relatori Arturo Casoni, neuropsichiatra delletà evolutiva e Roberto Mazza, docente di psicologia e metodologia dei servizi sociali dellUniversità di Pisa; il moderatore è Biagio Sciortino, responsabile del DSMD dellArea Vasta Nord Sardegna ATS.

“Fammi scendere”, sulle Dipendenze Patologiche negli adulti, pone in dialogo Mauro Cibin, direttore del Centro SORANZO; Augusto Consoli, direttore del Dipartimento Patologia delle Dipendenze ASL Torino 5 e Leopoldo Grosso, psicoterapeuta, presidente onorario del Gruppo Abele. Modera Guido Faillace, presidente nazionale della Società scientifica FEDERSERD.  

Dopo il light lunch Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, direttrice della Rete per i DCA della USL 1 dellUmbria; Maria Gabriella Gentile, primario emerito in SC Dietetica e Nutrizione Clinica all’AO Niguarda e Paolo Santonastaso, professore ordinario di psichiatria alla Scuola di Medicina dellUniversità di Padova, si confrontano sui disturbi alimentari (“Linganno dello specchio”); modera Alessandro Coni, direttore del Dipartimento Salute Mentale – Zona Sud di ATS.  

“Barche di pace”, sull’Immigrazione è il tema dell’intervento di Mario Giro, responsabile del settore internazionale della Comunità di Sant’Egidio, ex viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che dialoga con Barbara Barbieri, psicologa, ricercatrice e docente di Psicologia delle risorse umane allUniversità di Cagliari.

L’ultimo incontro Hanno tutto, non hanno niente”, sulla Povertà Educativa, prevede gli interventi di Vito Mancuso, docente di Teologia moderna e contemporanea dellUniversità San Raffaele di Milano ed Andrea Morniroli, coordinatore del Forum delle Disuguaglianze e delle Diversità. Modera Riccardo Sollini, direttore della Fondazione Capodarco ETS.

Segue la discussione finale / tavola rotonda su “Aprire orizzonti: il domani del welfare”, con Francesco Birocchi, presidente dellOrdine dei Giornalisti della Regione Sardegna e Fernando Nonnis, presidente dell’Associazione Casa Emmaus Impresa Sociale

La giornata si chiude con la compilazione del questionario ECM.

Tutti gli interventi sono seguiti da una parte di confronto domanda/risposta e accompagnati dalle elaborazioni grafiche su schermo di Marco Serra, esperto di metodologie visuali della comunicazione, realizzate in diretta durante la conferenza.

Nell’aula magna saranno inoltre allestite alcune mostre tematiche.

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L’informazione può e deve avere un ruolo fondamentale per contrastare la violenza contro le donne. E le parole che vengono utilizzate per la narrazione dei fatti spesso feriscono una seconda volta, a partire dai titoli nei giornali e nei media. Un’informazione consapevole, corretta e rispettosa delle persone inizia quindi dal Titolo, che a volte appare costruito esclusivamente per catturare, conquistare e attrarre i lettori, mettendo in secondo piano le norme basilari dell’etica e della deontologia professionale. Per questo la composizione del Titolo richiede una riflessione attenta e un’analisi ragionata sulla scelta delle parole giuste per sintetizzare in poche battute e in maniera corretta, la cronaca dei fatti. Fare i Titoli non è un lavoro semplice: nell’elaborazione del Titolo concorrono componenti legate ai limiti di spazi e di tempi, all’obbligo di rispettare griglie grafiche predeterminate, a vincoli immodificabili. Inoltre entrano in gioco dinamiche come lo stress, le scadenze (la messa in onda di tg e radiogiornali), l’accelerazione dei ritmi di lavoro, che richiedono scelte immediate e non favoriscono una più approfondita valutazione delle selezioni lessicali più adeguate.

Giulia giornaliste, l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, in collaborazione con la Facoltà di Studi Umanistici, Dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia dell’Università di Cagliari, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, organizzano il 25 novembre il corso di formazione (e informazione) “Fare i titoli: le parole giuste per dirlo”. Perché elaborare correttamente i titoli dei giornali e dei media tra diritto e dovere di cronaca ed etica e informazione fa parte dell’impegno dei giornalisti e delle giornaliste. Il Corso si terrà nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari (Sa Duchessa), e per la sua complessità si sviluppa per tutta la giornata (mattina e pomeriggio) e riconosce ai giornalisti che partecipano n. 10 crediti formativi deontologici. È prevista inoltre la partecipazione straordinaria delle due artiste Lucido Sottile (Michela Sale Musio e Tiziana Troja). Un’attività seminariale che si propone di aprire una riflessione sulle modalità di composizione di titoli e occhielli in particolare collegati ad una narrazione su temi sensibili come minori, migranti, LGBT, violenza di genere, femminicidi, discriminazioni, abusi. Temi che necessitano di un’attenzione speciale non solo per garantire una cronaca reale ma anche per assicurare che l’informazione eserciti il ruolo che le è riconosciuto di responsabilità sociale, culturale e pedagogica.

La mattina dalle ore 10.00 alle 13.00 si succederanno gli interventi dei diversi relatori, mentre nel pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00 si svolgeranno i gruppi di lavoro per mettere in pratica concetti, suggerimenti, informazioni e conoscenze acquisite nella sessione teorica.

Attraverso un confronto pluridisciplinare, si valuteranno le modalità d’incontro tra la composizione di un Titolo accattivante, interessante ma sempre realistico, e l’esigenza di evitare le trappole del sensazionalismo, dei pregiudizi, degli stereotipi, della superficialità e del sessismo. Durante la giornata si farà un bilancio sull’attuazione, a due anni dalla sua nascita, del Manifesto di Venezia che impegna giornaliste e giornalisti ad una informazione corretta, rispettosa e consapevole della violenza di genere. Tanto è stato fatto anche attraverso i Corsi di formazione ma non è ancora sufficiente. Basta tornare indietro di pochi mesi alle cronache sul femminicidio di Elisa Pomarelli accaduto a Piacenza: un racconto pieno zeppo di stereotipi e pregiudizi, in palese violazione del Manifesto di Venezia.

La mattina, a partire dalle ore 10.00, interverranno:

Maria Del Zompo, rettrice Università di Cagliari;

Francesco Birocchi, presidente OdG della Sardegna;

Celestino Tabasso, presidente Assostampa Sardegna;

Susi Ronchi, coordinatrice Giulia giornaliste Sardegna;

Partecipazione straordinaria delle Lucido Sottile

Elisabetta Gola Docente di Semiotica dei media, Unica;

Marina Cosi, vicepresidente Giulia giornaliste;

Agnese Pini, direttrice “La Nazione”;

Roberta Celot, responsabile Ansa Sardegna, vicecoordinatrice Giulia giornaliste Sardegna;

Massimo Arcangeli, docente di Linguistica, Unica;

Cristina Cabras, docente di Psicologia Sociale, Unica;

Coordina Daniela Pinna de L’Unione Sarda, Giulia giornaliste

Il pomeriggio con inizio alle 15.00 saranno costituiti gruppi di lavoro che, con la guida di un tutor, si impegneranno nella composizione di titoli relativi a testi preconfezionati. Un’attività utile perchè svolta con modalità operative e concrete.

Coordina Alessandra Sallemi, La Nuova Sardegna, Giulia giornaliste.

Il Corso, aperto a tutti, è inserito nel Programma dell’Università di Cagliari “25 novembre tutto l’anno”. Agli studenti universitari saranno rilasciati gli attestati validi per la richiesta di CFU.

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La libertà di espressione è uno degli assi portanti del sistema dei diritti civili e politici delle democrazie liberali. La manifestazione del pensiero, attraverso atti linguistici o anche attraverso gesti simbolici, è elemento caratterizzante l’essere umano. Nondimeno, attraverso parole e contenuti espressivi si possono provocare “ferite”: le parole possono diventare pietre. Su questa premessa si pone il problema se sia legittimo in una democrazia liberale stabilire dei limiti normativi alla libertà di espressione. Nel contesto italiano troviamo le classiche limitazioni a tutela dell’onore individuale; ma oggi le questioni più problematiche concernono norme in cui l’interesse di tutela si identifica con la pari dignità, e anche il sentimento, di particolari gruppi e categorie di persone. Ne sono un esempio le leggi che tutelano con sanzioni penali il sentimento religioso, la dignità etnica o l’identità culturale di gruppi minoritari o di interi popoli, e, da ultimo, quelle volte a contrastare la menzogna negazionista.

L’evento sarà condotto da Federico Bacco, cagliaritano, dottore di ricerca in Diritto penale e Criminologia nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e autore della monografia “Tra sentimenti ed eguale rispetto. Problemi di legittimazione della tutela penale” (Giappichelli, 2018). Introdurrà il corso Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. L’evento formativo, organizzato dall’Associazione della Stampa e l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, si svolgerà sabato 9 novembre, a Cagliari, alla MEM (Mediateca del Mediterraneo in Via Goffredo Mameli 164), dalle 14.00 alle 17.00. La partecipazione all’evento darà diritto a 5 crediti formativi (deontologici).

 

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Mercoledì prossimo 2 ottobre, alle 11.00, nella sala Transatlantico del Consiglio regionale, sarà presentato il libro “Dalla prima radio libera alla scoperta del web”, una sorta di “racconto di viaggio “dell’informazione in Sardegna attraverso articoli, retroscena, testimonianze, aneddoti e ricostruzioni di quanto accaduto nell’Isola in circa 70 anni, illustrati da foto di repertorio e soprattutto di archivio provenienti da aziende editoriali e singoli professionisti del settore.

Il volume, scritto a più mani dai più importanti giornalisti del panorama regionale che hanno lavorato a titolo gratuito, conclude un lavoro (anche questo a più mani) durato circa 2 anni, che ha visto impegnati due ricercatori della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari per la raccolta e selezione del materiale ed il giornalista Alessandro Zorco per la revisione editoriale conclusiva.

«E’ stato un bel lavoro di squadra – dice il presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, promotore dell’iniziativa – un po’ simile a quello delle redazioni che ogni giorno propongono al pubblico il loro prodotto sperando di aver centrato le notizie più importanti della giornata.»

«Certo – ammette – non ha la pretesa di rappresentare un’opera dal taglio e soprattutto dal rigore scientifico ma, nello stile del buon giornalismo, vuole essere un libro che si fa leggere e sfogliare riuscendo a soddisfare anche, perché no, un bel po’ di curiosità.»

«Vista da questa particolare angolazione – spiega ancora Mario Cabasino – la Sardegna viene fuori per certi aspetti come una terra che è stata capace di essere sempre un passo avanti; penso alle reti televisive regionali e locali private, al mondo di internet ed allo stesso cambio generazionale dei giornali, dalla stampa a caldo alla fotocomposizione, tutto è partito da qui. E poi – conclude il presidente del Corecom Sardegna – anche nell’informazione la Sardegna ha riflesso la sua specificità e la sua voglia di pluralismo, anche nei momenti difficili quando certi editori facevano sentire tutto il peso dei loro interessi economici.»

Il libro sarà presentato dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais al quale seguiranno gli interventi di un ricco parterre: l’assessore dell’Informazione Andrea Biancareddu; il presidente della commissione, Alfonso Marras; il vice presidente nazionale dei Corecom, Alessandro De Cillis; l’ex direttore dell’Unione Sarda, Gianni Filippini; il presidente di Confindustria Radio-Tv, Franco Siddi; il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi; e, infine, il presidente dell’Associazione della Stampa Sarda, Celestino Tabasso. Al termine un dibattito, moderato dal presidente del Corecom Sardegna, Mario Cabasino.

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“Errori giudiziari e ingiusta detenzione” è il titolo dell’evento formativo per i giornalisti che si svolgerà venerdì prossimo a Oristano dalle 10.00 alle13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 presso la Sala convegni Unifidi, in via S. Mele, 7. L’iniziativa è della Camera Penale di Oristano, in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Oristano e con l’Ordine regionale dei giornalisti della Sardegna. Ai giornalisti presenti verranno assegnati sei crediti formativi.
In Italia ogni anno mille persone vengono risarcite o indennizzate per errori giudiziari e ingiuste detenzioni, con una spesa media annua dello Stato di 29 milioni di euro.
Durante l’incontro verranno rese note anche le statistiche più aggiornate relative ai Distretti di Corte d’Appello di Cagliari e Sassari e le classifiche delle dieci città italiane con il maggior numero di casi di ingiusta detenzione e la più alta spesa in indennizzi.
Verrà proiettato il docufilm “Non voltarti indietro” (realizzato dall’associazione Errorigiudiziari.com, regia di Francesco Del Grosso) premiato con la menzione speciale ai “Nastri d’Argento DOC 2017”. Prevista, tra gli altri, la presenza di due protagonisti del docufilm, che renderanno testimonianza diretta della loro esperienza giudiziaria ed umana. Interverranno: Rosaria Manconi (presidente Camera penale Oristano), Francesco Birocchi (presidente ODG Sardegna), Valentino Maimone (giornalista responsabile Osservatorio errori giudiziari), Benedetto Lattanzia (giornalista, fondatore di Errorigiudiziari.com. Con le testimonianze di Diego Ulivieri (imprenditore), Giuseppe Gulotta (presidente “Progetto innocenti”) e Silvio Scaglia.
Nella sessione pomeridiana è prevista una tavola rotonda alla quale parteciperanno giornalisti, magistrati ed avvocati, sui temi delle cause che determinano l’errore giudiziario, sull’incidenza dell’errore nel nostro sistema penale, sui costi sociali che ne derivano, sulle conseguenze sotto il profilo umano ed economico per i soggetti che subiscono una detenzione ingiusta e sui possibili rimedi per arginare il fenomeno .
Interverranno: Francesca Scopelliti (presidente Fondazione per la giustizia Enzo Tortora), Domenico Putzolu (avvocato, giunta UCPI, presidente Osservatorio errori giudiziari), Patrizio Rovelli, avvocato del Foro di Cagliari.