28 April, 2024
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Venerdì 22 novembre, a Cagliari, la 12ª edizione del PuntodiVistaFilmFestival, concorso itinerante internazionale di cinematografia, rende omaggio al maestro del cinema Sergio Leone. Ospiti della terza serata, in programma al Teatro Adriano di via Sassari 16, lo scrittore, sceneggiatore, regista e docente Italo Moscati, il giornalista Sergio Naitza e il musicista Daniele di Bonaventura.

L’appuntamento, a partire dalle 20.30, sarà l’occasione per ricordare il leggendario regista attraverso l’analisi tecnica delle sue opere e i racconti di Italo Moscati, con aneddoti meno noti tratti dal suo libro “Sergio Leone. Quando i fuorilegge diventano eroi”. Autore e sceneggiatore per la Rai, dove ha ricoperto anche l’incarico di vicedirettore di Rai educational, Italo Moscati ripercorre la brillante carriera di uno dei registi più acclamati al mondo, tracciandone un profilo umano oltre che professionale.

La colonna sonora dell’incontro è affidata a Daniele Di Bonaventura, musicista tra i più apprezzati del panorama jazz internazionale. In programma una scaletta musicale con alcuni dei più celebri motivi legati al cinema eseguiti al pianoforte. Nato a Fermo, Daniele di Bonaventura è compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, che ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. In occasione del PuntodiVistaFilmFestival l’artista presenterà al pubblico una selezione di brani tratti dal suo nuovo disco “Romanze senza parole”.

Nel corso della serata sarà presentato il secondo gruppo di opere finaliste e in gara per la dodicesima edizione del PuntodiVistaFilmFestival:
“La ricetta della mamma”, di Dario Piana (Italia)
“Identical”, di Marco Huertas (Spagna)
“Tight spot”, di Kevin Haefelin (Svizzera)
“Mr Angle”, di Mattia Biolli (Italia)
“Il nostro concerto”, di Francesco Piras (Germania/Italia)

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Si rinnova al circolo “Grazia Deledda” di La Spezia l’appuntamento con il cinema di qualità.

«Abbiamo inserito il cinema nel programma delle attività culturali dell’associazione nella consapevolezza che la settima arte costituisca un’importante occasione di incontro e di dibattito – ha dichiarato il presidente del Circolo Pietro Pala -. Dopo la proiezione al Cinema Nuovo del bellissimo “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius la scelta adesso è caduta su Visioni Sarde, una manifestazione di successo e di respiro internazionale che si è imposta come una vetrina di quella produzione d’autore che difficilmente trova spazi d’espressione in un circuito come quello tradizionale. Scopo non secondario dell’iniziativa è anche quello di avvicinare al circolo un pubblico più giovane, obiettivo che il nostro sodalizio considera da sempre di vitale importanza.»

La sesta stagione di “Visioni sarde” continua, dunque, il suo viaggio entusiasmante. Dopo una tappa  in Argentina, la rassegna cinematografica è stata di recente presentata in Albania; entrambe le proiezioni sono state inserite nell’ambito della XIX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, manifestazione nata nel 2001 da un’intesa tra il ministero Italiano degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Nel mese di novembre, oltre alla proiezione spezzina, il progetto sarà ospitato in festival importanti come le “Giornate del Cinema del Mediterraneo” (martedì 19 novembre, alle ore 18.00) e il “Karel Music Expo”, evento di punta dell’autunno cagliaritano (all’EXMA di Cagliari il 22 novembre, alle ore 17.00).

Il successo di “Visioni Sarde nel Mondo” – comprovato da ben 61 richieste di adesione sinora registrate dall’estero, dalla Penisola e dalla Sardegna – poggia sulla qualità di nove cortometraggi scelti a rappresentare la cinematografia sarda contemporanea: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

Il progetto è realizzato con il contributo dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro ai sensi della L.R. 7/1991, sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission e coordinato dal circolo “Su Nuraghe” di Alessandria presieduto da Sebastiano Tettei.

Da segnarsi dunque l’appuntamento a La Spezia: giovedì 21 novembre alle ore 17.00 presso il Salone della sede sociale del Circolo “Grazia Deledda”, in via Venezia 25.

Saverio Coghe

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Garantire per almeno altri quattro mesi le attività di assistenza tecnica in zootecnia svolte dall’associazione regionale allevatori della Sardegna (Aras), nonostante la messa in liquidazione dell’associazione ed a fronte dell’anticipazione, da parte dell’agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo (Laore), delle somme relative al secondo quadrimestre 2018 e quantificate in circa 4.600.000 euro. È questa l’ipotesi che nelle prossime ore vedrà impegnati tecnici e amministratori regionali e che ha registrato una sostanziale condivisione nella Quinta commissione del Consiglio regionale, a conclusione della sessione di audizioni che sul tema ha avuto come protagonisti i sindacati, i commissari di Aras ed i vertici di Laore.

Una situazione, quella dell’Aras e delle Apa, particolarmente complicata e che richiede – a giudizio dei sindacati e dei commissari del parlamentino presieduto da Luigi Lotto (Pd) – una soluzione immediata per non perdere i circa 47 milioni di euro destinati alle aziende sarde, a valere sulla misura relativa al cosiddetto benessere animale, le cui domande scadono il prossimo 15 giugno e che non possono essere riconosciute in sede comunitaria senza la necessaria attività (notificata in sede Ue) dell’Aras.

Ma non solo, sono a rischio i 296 dipendenti dell’associazione regionale allevatori e gli 81 lavoratori delle quattro associazioni provinciali (Apa). Non è un segreto, infatti, che agli stessi lavoratori sia già stata comunicata, quale data ultima per la trasmissione delle lettere di licenziamento, quella del prossimo 6 giugno.

Il caso che contrappone i commissari di Aras e i vertici di Laore nasce dalle controversie relative alla rendicontazione delle attività svolte nel 2014, 2015, 2016 e 2017 ed è precipitato a seguito della formalizzazione del mancato riconoscimento, da parte di Laore, di un presunto credito di Aras pari a 1.987.761 euro (a fronte di un contributo complessivo di 54.200.000  euro) per il periodo sopra indicato. Da qui la messa in liquidazione dell’associazione regionale allevatori a cui segue la nota di Laore che, il 16 maggio dichiara, non solo di non avere alcun debito con Aras ma di vantare crediti nei confronti dell’associazione allevatori per 2.075.708 euro, ed un’altra comunicazione, datata 17 maggio 2018, con la quale l’assessorato regionale degli Enti locali evidenzia che a seguito dello scioglimento dell’Aras, tutti gli immobili funzionali all’esercizio dei servizi resi, devono ritornare nella disponibilità dell’amministrazione regionale.

Nel corso delle rispettive audizioni i commissari Aras (Vitangelo Tizzano e Enrico Leccisi) e i vertici Laore (Maria Ibba, direttore generale; Tonino Selis, direttore del servizio attività zootecniche) anche sollecitati dagli interventi dei consiglieri Piermario Manca (Pds), Marco Tedde (Fi), Gianni Lampis (FdI), Luigi Crisponi (Riformatori), Fabrizio Anedda (Misto), Gianmario Tendas (Pd), Franco Sabatini (Pd), Piero Comandini (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc), Antonello Peru (Fi) e Gaetano Ledda (Psd’Az – La Base), hanno ribadito le proprie ragioni ed hanno sostenuto con forza la correttezza del rispettivo operato. In particolare, i dirigenti di Laore, hanno insistito sulla necessità di poter effettuare verifiche efficaci e stringenti sulla rendicontazione delle attività svolte da Aras ed hanno anche dichiarato piena disponibilità per un contradditorio, così da far venir meno le anomalie che, a giudizio di Ibba e Selis, non consentono all’agenzia Laore di poter erogare le somme che l’associazione allevatori vanta come presunto credito per le annualità comprese tra il 2014 e il 2017.

La preoccupazione per il futuro lavorativo degli oltre 350 addetti impiegati  tra Aras ed Apa è stata invece manifestata dalle rappresentanze sindacali.

Confederdia, con Osvaldo Ibba, Giuseppe Lai e Paola Naitana, ha affermato con nettezza il proprio favore per il ricorso alle previsioni contenute nella legge 3 del 2009 che all’articolo 2 comma 40 autorizza l’agenzia Laore a inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente Aras alla data del 31 dicembre 2016. Per la piena applicazione di tali disposizioni serve però il via libera del ministero per superare i vincoli assunzionali imposti alle pubbliche amministrazioni.

Gaia Garau (Uil), Raffaele Lecca (Cgil) e Francesco Piras (Cisl) hanno confermato, in via di principio, il proprio sostegno per l’inquadramento del personale Aras in Laore, ma non hanno nascosto le perplessità sulla effettiva possibilità per l’ottenimento della necessaria deroga ministeriale al fine del superamento dei vincoli nelle assunzioni. I confederali, evidenziando la professionalità e la disponibilità di tutti i dipendenti Aras, e sottolineando il mancato pagamento degli stipendi, a partire dalla retribuzione di dicembre scorso, hanno mostrato disponibilità a valutare la prosecuzione del lavoro e delle attività attualmente svolte da Aras ed Apa anche attraverso la costituzione di una nuova società o di una nuova associazione, in accordo con Laore e la Regione.

A margine delle audizioni sulla vertenza Aras, la commissione ha ascoltato l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sulla situazione della Keller. L’audizione, richiesta dal consigliere FdI, Gianni Lampis, ha consentito di fare il punto sulla  fabbrica di Villacidro che, fondata nel 1983 per produrre carri ferroviari, è stata liquidata nel 2011. Lo stabilimento (250.000 metri quadrati di superficie) è stato acquisito dal locale consorzio industriale per rilanciarne le attività ma dopo i tre bandi di vendita del tribunale di Cagliari, è andato deserto anche il bando ad offerta libera pubblicato dal consorzio industriale. L’assessore ha quindi informato i commissari del coinvolgimento di Invitalia al fine di individuare operatori interessati allo stabilimento della Keller. Il consigliere Lampis, ricordando che il prossimo dicembre scadranno gli ammortizzatori per gli ultimi cento lavoratori beneficiari, ha sollecitato il ricorso a tutti gli strumenti utili a garantire un reddito agli ex Keller.

Il presidente della commissione Luigi Lotto, ha domandato invece all’assessore Maria Grazia Piras notizie sul futuro della miniera di Olmedo e la responsabile dell’Industria ha assicurato che entro la fine del mese sarà pubblicato il bando per la concessione della miniera auspicandone esiti positivi anche in considerazione del miglioramento dei prezzi nel mercato della bauxite.

L’ulteriore argomento trattato dalla Quinta commissione è stata la proposta di legge n. 506 (Lotto e più) che ha l’obiettivo di regolamentare la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali. Luca Saba (Coldiretti), Pietro Tandeddu (Copagri) e Serafino Casula (Confagricoltura) hanno espresso un giudizio sostanzialmente positivo sulla proposta ed hanno rimarcato la necessità chiarezza in ordine all’applicazione delle disposizioni in materia di igiene e sanità, così da non ingenerare confusione e fraintendimenti  tra gli operatori agricoli.

Il direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sechi e la responsabile dei servizi veterinari, Daniela Mulas, hanno confermato la piena applicazione delle norme nazionali e comunitarie in materia di igiene, somministrazione e lavorazione degli alimenti, nonché hanno suggerito di attendere le annunciate linee guida ministeriali in materia di home food e home restaurant.

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La Giunta, organo esecutivo della Camera di commercio di Nuoro, riunita nella sua prima seduta, ha provveduto ad effettuare le nomine di propria competenza e a deliberare diverse importanti attività riguardanti le imprese. Di seguito un breve riepilogo della riunione odierna.

È stato nominato il vice presidente dell’Ente camerale nella persona di Sara Marotto, componente del Comitato di Presidenza della CNA Nuoro (Confederazione Nazionale Artigianato). Sara Marotto è la prima donna a ricoprire questo importante incarico presso la CCIAA di Nuoro.

Si è proceduto alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Aspen (Azienda Speciale della CCIAA): è stato chiamato ad assumere l’incarico di presidente Roberto Cadeddu, operatore economico, attuale presidente dell’associazione Confesercenti provinciale. Gli altri consiglieri eletti sono: Nadia Secchi, Nicola Mascia, Vito Arra, Giuseppe Francesco Zizi, Francesco Piras, Mariangela Crabolu. Tra le altre attività, l’Aspen si occupa dell’organizzazione dei circuiti promozionali Autunno in Barbagia e Primavera nel cuore della Sardegna.

La Giunta camerale ha inoltre individuato il proprio rappresentante presso GEASAR (Società di gestione dell’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda) nella persona di Alessandro Deiana, segretario della CNA nuorese.

L’organo esecutivo della CCIAA nuorese ha proceduto all’approvazione di tre bandi per l’erogazione di contributi alle imprese, con un ammontare complessivo di 300.000 €. Gli avvisi, di prossima pubblicazione, riguarderanno i contributi per la realizzazione di attività promozionali, la partecipazione a fiere e mostre e le attività connesse al PID (Punto Impresa Digitale).

È stata inoltre deliberata l’organizzazione del Concorso Enologico BINU, giunto alla sua 7ª edizione, e sancita formalmente la collaborazione con LAORE (Agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale) e con i Consorzi di tutela dei formaggi ovini della Sardegna (Pecorino Romano, Pecorino sardo e Fiore Sardo) per l’organizzazione della prima edizione del Concorso internazionale formaggi ovini, che si terrà nel territorio nuorese nel 2019.

La Giunta, infine, ha definito gli indirizzi alla delegazione trattante per la contrattazione decentrata integrativa connessa ai contratti di lavoro del personale camerale, impegno già assunto dalla precedente Giunta e confermato oggi dai nuovi consiglieri.

 

 

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«Una manovra insoddisfacente e le politiche del lavoro, senza un cambio di strategia che superi l’impostazione della flexicurity, continueranno ad essere fallimentari». Sono le parole con le quali il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha “bollato” la Manovra 2018 e che rappresentano, nella sostanza, il giudizio formulato anche dal segretario della Cisl, Francesco Piras, da quello della Ugl, Sandro Pilleri e dal componente la segreteria Uil, Andrea Lai, sulla legge di Stabilità, illustrata questa mattina in commissione Bilancio dall’assessore, Raffaele Paci.

I quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali, nei loro rispettivi interventi e seppur con differenti argomentazioni, hanno infatti concordato sulla sostanziale insoddisfazione per le misure e gli stanziamenti destinati alle politiche per il lavoro. «Gli indicatori statistici – ha spiegato Michele Carrus – quand’anche certificano un leggero aumento dell’occupazione ci dicono anche che tali incrementi sono del tutto slegati dalle politiche del lavoro messe in campo dalla Regione in questi ultimi tre anni». La priorità, a giudizio di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, resta quella di realizzare un piano di lavoro con risorse adeguate ad affrontare quella che resta un’emergenza per la Sardegna.

Le sigle sindacali hanno salutato invece con favore i tempi con quali si procede nella discussione della Manovra che, per la prima volta da quando è incominciata la Legislatura, dovrebbe essere approvata prima della fine dell’anno.

Cisl, Uil e Ugl hanno dichiarato contrarietà alla proposta della Cgil per un innalzamento delle aliquote Irap e Irpef (nella legge di Stabilità approvata in Giunta restano invariate rispetto allo scorso anno) mentre hanno concordato sulla necessità di misure utili per accelerare la spesa, nonché sull’utilizzo dei fondi Ue in funzione aggiuntiva non sostitutiva rispetto agli stanziamenti regionali e statali.

Il segretario della Cgil ha inoltre svolto un approfondimento su una serie di aspetti legati al diritto allo studio ed ha auspicato il rifinanziamento delle borse di studio, del contributo per gli alloggi ed anche delle agevolazioni per gli studenti fuori sede che utilizzano i trasporti pubblici.

Nel corso dell’audizione che ha aperto in Consiglio la sessione di Bilancio, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha, al contrario, evidenziato una serie di indicatori positivi ad incominciare da un leggero incremento del Pil sardo («il prodotto interno lordo ha un segno più dopo sette anni in diminuzione e vogliamo sostenere e accompagnare questa prima ripresa in atto») ed anche delle entrate da tributi propri e compartecipati, pari a 6 miliardi e 276 milioni di euro (nel 2017 erano 6.150.000.000). Per ciò che attiene la generale situazione del bilancio regionale, l’assessore ha sottolineato il perdurare del “peso” della sanità ma ha affermato che «con l’approvazione della nuova rete ospedaliera e la riduzione dei costi dell’inefficienza, nel 2019 la sanità sarda sarà riportata ad un livello di spesa accettabile che ricomprenderà tutti i livelli essenziali di assistenza ed i costi prodotti dalle scelte strategiche (extra Lea) del Consiglio regionale».

Resta centrale il tema degli accantonamenti, la cui vertenza in atto con lo Stato centrale dovrà concludersi prima della discussione in Aula della Manovra da 9 miliardi e 235 milioni di euro. A questo proposito l’assessore, anche in risposta ad alcune sollecitazioni dei consiglieri Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) e Gianfranco Congiu (PdS), ha confermato la richiesta per una riduzione degli accantonamenti (684 milioni di euro) e la contrarietà alla sigla dell’“intesa con lo Stato” che porterebbe ulteriori 165 milioni di accantonamenti per il 2018, così come a suo tempo stabilito nella legge finanziaria nazionale del 2015.

Raffaele Paci ha inoltre confermato i livelli minimi delle aliquote di Irap (2.93) ed Irpef (1.23) («un innalzamento ai livelli delle altre Regioni produrrebbe un incremento nelle entrate di circa 230 milioni ma preferiamo lasciare tali risorse nelle disponibilità di imprese e cittadini») ed ha approfondito i capitoli riguardanti gli interventi per le imprese e quelli riferiti alle programmazione territoriale. «Gli interventi a sostegno del sistema delle imprese – ha spiegato l’assessore – sono pari a 255 milioni di euro, mentre i bandi già esitati ammontano a 142 milioni e contano circa 1.800 domande per un totale di investimenti che supera il mezzo miliardo di euro». 

Sono invece 300 i milioni di euro destinati alla programmazione territoriale, i cui progetti interessano oltre il 90% dei Comuni dell’Isola, mentre per ciò che attiene il fondo unico per gli Enti Locali (circa 600 milioni di stanziamento) l’assessore ha auspicato una revisione dei criteri di ripartizione delle risorse («il 40% è ripartito in misura uguale per i 377 Comuni dell’Isola»).

In bilancio, ma senza una specifica destinazione ed all’interno del Fnol, ci sono inoltre 40 milioni di euro: è questa la posta “libera” la cui destinazione è proposta in completa autonomia alla commissione ed al Consiglio. Paci ha inoltre invitato i commissari del parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd) a considerare la Manovra «come un documento dinamico, così come dimostrano le tre variazioni di bilancio approvate nell’anno in corso».

In conclusione del suo intervento l’assessore ha quindi informato i consiglieri della nuova variazione di bilancio che sarà approvata in Giunta nella seduta di domani e che riguarda le province.

Il presidente della commissione Franco Sabatini (Pd), nel suo intervento conclusivo ha sottolineato il generale miglioramento delle condizioni finanziarie della Regione ed ha espresso un giudizio positivo sugli effetti del cosiddetto bilancio armonizzato («è più veritiero e ci aiuta a ridurre i residui passivi e a migliorare la spesa»). L’esponente della maggioranza ha quindi rimarcato il mantenimento dei livelli minimi delle aliquote di Irap e Irpef e l’assenza del ticket in sanità: «È una manovra equilibrata ma resta prioritario affrontare il fenomeno delle povertà ed è per questo non abbasseremo la guardia sul fronte delle politiche sociali».  

Le audizioni della commissione proseguono martedì 7 novembre a partire dalle 10 con Confindustria, Confapi, Confartigianato e Cna. Alle 12.00: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Oilos, Lega coop, Confcoop, Unicoop, Agci e Unci. Alle 16.00: Confesercenti e Confcommercio. Alle 17.30: Anci e Asel.

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Martedì 27 giugno si terrà a Cagliari, presso la Manifattura Tabacchi, la “Bitcoin & Blockchain Conference Sardinia”,  con il titolo “La nuova rivoluzione tecnologica decentralizzata“. L’iniziativa è organizzata dallo Sportello Startup di Sardegna Ricerche in collaborazione con l’Associazione Bitcoin Sardegna.

L’evento è rivolto a chi vuole avere informazioni chiare sui temi della blockchain e dei bitcoin. Si tratta di un tema in rapida diffusione, che avrà un forte impatto su molte professionalità e settori. Alcuni dei principali esperti italiani condivideranno la loro competenza ed esperienza, fornendo utili strumenti conoscitivi ai partecipanti.

La blockchain è una delle componenti tecnologiche più note alla base delle criptovalute e oggi sta espandendo le sue applicazioni in ambiti non più solo finanziari ma legati ai più diversi settori. Bitcoin e blockchain pongono nuove sfide tecnologiche, innescando processi di innovazione paragonabili, per importanza, all’avvento di Internet.

Il programma prevede, al mattino, una sessione plenaria con le relazioni e un dibattito tra gli esperti e, al pomeriggio, tre workshop sulla tecnologia blockchain dedicati alle opportunità di business, all’impatto in campo giuridico e al tema della trasparenza, e infine un’esercitazione pratica con i Bitcoin.

Sono previsti gli interventi di Cosimo Accoto, Luigi Angotzi, Marco Baldassarre, Stefano Capaccioli, Davide Carboni, Riccardo Casatta, Gabriele Domenichini, Davide Gessa, Michele Marchesi, Mauro Pili, Francesco Piras, Massimo Simbula e Giacomo Zucco.

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Riparte la mobilitazione di CGIL CISL E UIL sulla vertenza del territorio di Sassari. Il 13 giugno 2017, si è riunito il consiglio generale della UST-CISL di Sassari con la partecipazione di Francesco Piras e Federica Tilocca, segretari regionali della CISL Sarda, per discutere della situazione politica e sindacale, con particolare riferimento alla grave situazione occupazionale e sociale del territorio.

Nell’ambito della discussione, è stato sottolineato «il grave e colpevole ritardo della politica sul complesso delle emergenze sociali presenti»

«Un altro anno è trascorso da quando CGIL CISL UIL Territoriali, il 12 aprile 2016, con un’ampia e partecipata assemblea di tutti i quadri e delegati promossero una grande mobilitazione generale del territorio, che culminò nello sciopero generale che si svolse con una altrettanto ampia manifestazione del 26 maggio 2016 – si legge in una nota della UST CISL di Sassari -. I temi e le rivendicazioni alla base della mobilitazione, a causa di un totale disimpegno della Giunta regionale, sono tutti ancora di drammatica attualità, considerato l’aggravarsi della situazione delle vertenze aperte e la tragica situazione occupazionale che alimenta un grave fenomeno di povertà e disgregazione sociale.»

Il Consiglio generale della UST CISL di Sassari, infine, ha dato mandato alla segreteria, «per perseguire ogni utile coinvolgimento ed alleanza con soggetti territoriali e non solo, al fine di avviare una nuova campagna di mobilitazione di tutti i lavoratori e pensionati per pervenire ad ogni iniziativa di lotta utile a denunciare una colpevole e intollerabile apatia della giunta regionale rispetto alle emergenze occupazionali e sociali che stanno rapidamente conducendo l’intera comunità territoriale e regionale al dramma».

Nell’ambito dei lavori del consiglio generale, è stata completata la segreteria provinciale con l’elezione di Marinella Costa in sostituzione di Maria Luisa Serra, Pertanto, la nuova segreteria provinciale è composta da Gavino Carta (Segretario Generale) e Marinella Costa e Alessandro Marcellino (Segretari).

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Audizione dei rappresentanti dei sindacati confederali e autonomi stamane, in Prima commissione, sul tipo di contratto di lavoro nell’Agenzia Forestas e sulla stabilizzazione dei precari.

Nel corso dell’incontro, presieduto dall’on. Francesco Agus, il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus ha parlato dell’attuale situazione dell’Agenzia Forestas, che occupa circa seimila lavoratori (poco meno di duemila sono precari) distribuiti in 173 cantieri. Ai lavoratori si applica il contratto collettivo nazionale degli operai forestali e il contratto integrativo regionale. Michele Carrus ha detto ricostruendo il passato: «Gli incarichi di mansioni superiori hanno ecceduto i limiti temporali e sono stati attribuiti da una gestione opaca e permeabile ai suggerimenti esterni. Così, più o meno discrezionalmente sono state attribuite le mansioni superiori, sia perché mancavano quelle figure nell’Agenzia sia perché il ritardo sull’organizzazione del personale era funzionale alla gestione del consenso. Ovviamente tutto questo ha creato contrapposizioni tra lavoratori. Nello stesso tempo chi non aveva inizialmente i titoli si è ritrovato a svolgere mansioni superiori in una condizione di precarietà». Per il capo della Cgil sarda «in questi casi è doverosa la selezione pubblica e ogni altro tipo di soluzione va contro la Costituzione. E’ però chiaro che in via preliminare va individuata la pianta organica di Forestas, sulla base dei carichi di lavoro. Quanto al tema della stabilizzazione dei precari presenti in Agenzia, suggeriamo attenzione, perché anche questo è un campo di possibile contrapposizione tra lavoratori».

Per Francesco Piras, componente della segreteria regionale della Cisl, «la volontà del Consiglio regionale di trasformare l’Ente foreste in Agenzia Forestas era sorretta da aspettative che non si sono realizzate. La nostra prima questione è l’applicazione di un solo contratto per tutti i lavoratori e la necessità che qualunque riforma intraprenda il Consiglio regionale questa riguardi tutti i lavoratori di Forestas, nessun escluso. La cura giusta per Forestas sono le regole certe per tutti, compresi i precari e non solo per i duemila lavoratori che svolgono mansioni superiori, compresi i duecento operai adibiti alle mansioni degli impiegati».

Il dirigente Cisl ha parlato di «tensione e di episodi violenti tra lavoratori», riferendosi a un fatto di cronaca non meglio precisato e accaduto ieri a Sassari, al quale si è riferita anche Francesca Ticca, segretaria regionale della Uil. La sindacalista ha detto: «Il problema della forestazione in Sardegna è enorme e mi fa piacere che la Prima commissione si stia ponendo la questione anche delle legittime aspettative dei suoi lavoratori. E’ pericoloso quanto avvenuto a Sassari, un’aggressione fuori dal lavoro: di questo passo si rischia di mettere l’uno contro l’altro i lavoratori».

Per la Cisl è intervenuto anche il segretario dell’Ogliastra, Bruno Olivieri, che ha ricordato i numeri del territorio: «Seicentotrè precari sono tantissimi. Se vogliamo fa lavorare un ente così dobbiamo avere soltanto lavoratori a tempo indeterminato».

Per le sigle autonome sono intervenuti Mario Folz (Snals), che ha consegnato una nota ai commissari e ha ribadito il principio secondo cui «essendo dipendenti della Regione i lavoratori dell’Agenzia Forestas devono vedere applicato il contratto della Regione». 

Della stessa opinione Alessio Saba, segretario regionale di Confederdia, che ha attaccato i sindacati confederali: «Siamo indignati per il modo con cui hanno gestito le questioni di Forestas ed è per questo che ci siamo messi provvisoriamente a fare i sindacalisti. E’ francamente impossibile lavorare nelle attuali condizioni ma visto che a ogni sardo la nostra agenzia costa cento euro è bene che restituiamo cento euro alla collettività sotto forma di servizio all’altezza».

I lavori della commissione proseguono alle 17.00, con l’audizione del direttore generale dell’Agenzia e dell’assessore dell’Ambiente e del direttore Inps (domani, a partire dalle 10.00).

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si sono svolte oggi in IV commissione (Governo del territorio) le audizioni di Cgil, Cisl e Uil sul disegno di legge n° 218 (Legge forestale della Sardegna).

«E’ una riforma necessaria per dare più valore ad una risorsa strategica per la Sardegna come il bosco ma restano da risolvere alcuni nodi riguardanti sia il ruolo dei privati che, soprattutto, il contratto del personale che a nostro giudizio deve mantenere i due livelli nazionale e territoriale» ha detto il segretario regionale di categoria della Uil Pasquale Deiana aprendo il ciclo delle audizioni dei sindacati confederali davanti alla quarta commissione (governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), sulla nuova legge forestale della Sardegna.

Giudizio più critico, nel metodo e nel merito, quello della Cisl che con Francesco Piras ha lamentato in primo luogo lo scarso coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori da parte della Giunta. «Nel merito – ha osservato – riteniamo sbagliata la scelta di una agenzia unica perché casomai sarebbe stato più utile fare prima una legge organica su tutela ambientale e difesa del suolo; inoltre, siamo molto perplessi sul ruolo dei privati e sul futuro dei lavoratori dell’Ente foreste, ai quali il disegno di legge della Giunta non dà nessuna certezza». «Bisogna lavorare piuttosto – ha concluso – per migliorare i due livelli di contrattazione».

Per la Cgil Raffaele Lecca ha espresso invece una valutazione positiva. Pensiamo sia importante, ha detto, «riaffermare la natura pubblica dell’Agenzia Forestas e creare le condizioni per l’avvio nei boschi di nuove filiere produttive, senza dimenticare la viabilità rurale; per quanto riguarda il personale siamo per la chiarezza nel senso che o si applica il contratto del comparto forestale o quello regionale previsto dalla legge 31». «L’importante però, ha concluso – è che la nuova disciplina contrattuale sia approvata assieme alla legge, senza il rinvio previsto dal Dl 218 che delega questo aspetto ad un successivo provvedimento della Giunta».

Il presidente della commissione Antonio Solinas, in sede di conclusioni, ha rassicurato i sindacati sulla volontà comune di fare una buona legge per migliorare il settore forestale della Sardegna, rilanciando alcune filiere come il sughero ed avviando nuove attività come quelle legate al contrasto del rischio idrogeologico. Sul contratto ha precisato che l’intera commissione ritiene vada inserito da subito all’interno della nuova legge, un punto su cui è in corso una interlocuzione con la Giunta. Inoltre, in materia di stabilizzazioni, Solinas ha annunciato che fra qualche giorno la Giunta approverà una delibera riguardante oltre 300 posizioni. «E’ un percorso lungo – ha aggiunto – che comunque intendiamo portare a compimento possibilmente nell’arco di un triennio; servono ovviamente nuove risorse ma su questo avvieremo un confronto con lo Stato sollecitando una compartecipazione». «Del resto – ha concluso Solinas – lo Stato già sostiene costi significativi per le indennità di disoccupazione che sarebbero risparmiati, in altre parole è una materia su cui ci si può lavorare».

Dopo i sindacati è stata la volta dell’Anci. Il direttore Umberto Oppus ha rivendicato un ruolo più incisivo dei Comuni, a prescindere dal fatto che siano i proprietari dei terreni o che siano o meno sede di cantieri forestali. «Ciò che conta – ha sostenuto – è il legame col territorio, la capacità di mettere a sistema risorse pubbliche e di dare risposte concrete ai cittadini».

Successivamente hanno preso la parola i sindaci di Santadi Elio Sundas, di Armungia Antonio Quartu, di Desulo Luigi Littarru e di Sedilo Alessio Petretto. Tutti hanno portato all’attenzione della commissione questioni molto pratiche che si verificano ogni giorno nelle loro comunità e che dimostrano come ogni processo di valorizzazione della risorsa-bosco non possa prescindere dalle amministrazioni comunali. Problemi come il taglio della legna, la logistica di supporto ai cantieri o la semplice collaborazione istituzionale fra soggetti pubblici confermano, secondo i sindaci, che c’è molto bisogno di una riforma ma che la stessa deve integrarsi a fondo nel tessuto delle diverse realtà locali.

In conclusione, il presidente della commissione Antonio Solinas, dopo aver ringraziato la delegazione dell’Anci per il suo contributo, ha messo l’accento sul fatto che nella nuova legge gli Enti locali non hanno più ruoli di gestione ma sono comunque figure centrali nella programmazione dalle quali nessuno vuole prescindere.

Nel dibattito hanno preso la parola anche il vice presidente della commissione Gianni Tatti (Aps) ed i consiglieri Salvatore Demontis (Pd), Daniele Cocco (Sel) e Pierfranco Zanchetta (Cps).