11 October, 2024
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La difficile situazione dei dipendenti dei consorzi Zir della Sardegna  è stata al centro dei lavori della Seconda commissione che questa mattina ha svolto le audizioni dei rappresentanti dei consorzi di Sassari, Macomer, Nuoro, Chilivani e Iglesias.

Il primo a prendere la parola nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) è stato il direttore dello Zir di Sassari, Giovanni Scognamillo, che ha ripercorso le tappe di una vicenda burocratica e legislativa che mette a rischio le garanzie e le tutele lavorative dei trentacinque dipendenti degli otto consorzi che operano nell’Isola («ma tre Zir: Siniscola, Tempio e Valle del Tirso non hanno più dipendenti»).

A complicare il futuro lavorativo nei consorzi industriali è stata l’approvazione di una serie di modifiche alla legge n. 10 del 2008, introdotte in sede di approvazione dell’ultima variazione di bilancio (legge n. 32 del 5 dicembre 2016). «Al comma 45 dell’articolo 1 della legge 32/2016 – ha spiegato Scognamillo – si introduce, rispetto alle disposizioni contenute nella legge 10\2008, il cosiddetto “comando”  che trasforma il rapporto di lavoro dei dipendenti Zir, previsto precedentemente a tempo indeterminato, in “precario” o temporaneo”».

Così, se la legge 10/2008 stabiliva che il personale dei consorzi doveva esser trasferito unitamente al patrimonio dell’ente destinatario delle funzioni (Comuni o in alternativa ai consorzi provinciali – ex Asi) l’entrata in vigore della 32/2006 prevede che il personale sia di fatto separato dal complesso aziendale da trasferire all’ente subentrante nonché si ricomprendono, tra gli enti subentranti, anche le società in house. 

«L’inserimento delle società in house stabilito dalla legge 32 – hanno dichiarato i rappresentanti dei consorzi – è illegittimo in quanto le stesse non possono essere direttamente  destinatarie delle funzioni industriali dei consorzi  soppressi, che per legge sono riservate ai Comuni, ed in più immaginare il passaggio dei dipendenti delle Zir alle società in house, in un momento in cui versano in condizioni di estrema difficoltà, significa favorirne il loro licenziamento».

Una ulteriore penalizzazione, a giudizio dei dipendenti dei consorzi, deriva dall’applicazione delle disposizioni contenute nel comma 47 lettera a) e lettera b) dell’articolo 1 della legge 32 laddove viene stabilito per legge che tutto il personale dei consorzi è in esubero («significa che non è più necessario all’esercizio delle funzioni e dei servizi trasferiti e come tale non sussiste l’obbligo di assunzione per gli enti subentranti») e se la legge 10/2008 garantiva «l’integrale copertura delle maggiori spese fino alla cessazione dei rapporti di lavoro» con la nuova norma si prevede che «la Regione garantisca agli enti subentranti l’erogazione di un contributo corrispondente al trattamento economico del personale trasferito relativo alla sole prime due annualità».

Il funzionario del consorzio di Nuoro, Gesuino Macis; la responsabile dell’amministrazione del consorzio Chilivani-Ozieri, Barbara Polo; la dipendente del consorzio di Iglesias, Maria Cristina Angius; il direttore dello Zir di Macomer, Mario Rubattu; il vice direttore del consorzio di Nuoro, Giuseppe Laruffa; e il funzionario di Sassari, Mario Spiga, hanno quindi argomentato difficoltà e penalizzazioni che le norme introdotte con la legge 32 hanno prodotto nell’attività dei consorzi insieme con la riduzione delle garanzie giuridiche e economiche dei lavoratori ed hanno altresì auspicato un tempestivo intervento del Consiglio regionale.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha definito la situazione esposta dai dipendenti dei consorzi “paradossale” («abbiamo lavorato per mettere un punto fermo al precariato nelle pubbliche amministrazioni e questa legge sembra crearne di nuovo») ed ha affermato che le modifiche introdotte in sede di assestamento di bilancio sono state approvate con l’inserimento di emendamenti «dell’ultima ora e sui quali c’è stata forse carenza di conoscenza e informazione».

L’esponente dei democratici ha mostrato perplessità sull’inserimento delle società in house tra gli enti subentranti nelle funzioni consortili, sul trasferimento del patrimonio delle Zir ai Comuni («i primi sono enti pubblici economici e l’agenzia delle entrate in passato ha già espresso parere negativo») e più in generale sulla riduzione delle tutele ai lavoratori operata con l’approvazione della legge n. 32/2016: «Il ripristino delle garanzie e delle tutele per i dipendenti dei consorzi Zir, compresi quelli di Siniscola e Tempio, nel frattempo trasferiti nei rispettivi Comuni, è l’obiettivo principale della commissione e non escludo appositi interventi già in sede di approvazione della manovra 2017».

Gavino Manca ha quindi preannunciato la convocazione in sede congiunta della commissione Lavoro e di quella delle Attività produttive per l’audizione dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras e di quello del Bilancio e Programmazione, Raffaele Paci.

A seguire, la commissione Lavoro ha ascoltato i rappresentanti sindacali dei lavoratori del call center Sky di Sestu che, a seguito del piano di ristrutturazione della prima media company in Italia, vedono aumentare il rischio di un disimpegno aziendale per la seda sarda della Pay tv che occupa quasi mille addetti, impiegati per lo più nei servizi di custom service e dove si prevedono 7 trasferimenti di dipendenti del settore cruciale “Control  room” (centro di smistamento delle chiamate al centralino clienti Sky).

Tonio Ortega (Uilcom-Uil), Antonello Marongiu (Slc-Cgil) e Valeria Piacciau (Fistel-Cisl) hanno rappresentato al parlamentino del lavoro le difficoltà e i timori dei dipendenti della sede Sky della Sardegna («da anni l’azienda non investe nelle attività e nei servizi che si svolgono a Sestu mentre aumentano le attività verso outsourcer») e l’assenza di un vero piano industriale che delinei con chiarezza e trasparenza il futuro aziendale e della sede sarda.

I rappresentanti sindacali hanno quindi invitato la Regione a sostenere la vertenza nazionale Sky e a far rilevare nelle opportune sedi la consistenza degli incentivi pubblici ottenuti dall’azienda sotto forma di sgravi fiscali, contratti agevolati e formazione cofinanziata.

Il presidente, Gavino Manca, a nome dell’intera commissione, ha dichiarato il pieno sostegno ai lavoratori Sky impegnati nella dura vertenza con la multinazionale della Pay tv ed ha ipotizzato l’approvazione di una risoluzione con la quale supportare l’azione del presidente della giunta nei confronti del governo centrale, perché siano assicurate le opportune garanzie sul mantenimento della sede sarda e dei relativi livelli occupazionali. Gavino Manca ha quindi preannunciato la convocazione per un’audizione del direttore del personale di Sky.

La commissione Lavoro, ha quindi ricevuto una delegazione dei vigili del fuoco precari, impegnati nella manifestazione che ha visto gli stagionali protestare dinanzi alle sedi del partito democratico in tante città italiane (in Sardegna, a Cagliari e Nuoro).

Giuseppe Lecca (presidente dei vigili del fuoco precari) e Valerio Artizzu (consiglio nazionale Usb) hanno chiesto la piena e rapida applicazione delle disposizioni contenute nella risoluzione approvata nel Parlamento per la stabilizzazione dei vigili del fuoco precari (in Sardegna sono circa ottocento).

«Alcuni di noi lavorano a chiamata da 30 anni e tutti siamo addestrati e professionalizzati – ha spiegato Lecca – ma nonostante le carenze negli organici non  ci è offerto altro se non il contratto a tempo, per una media di cinque chiamate all’anno, ciascuna di durata non superiore ai dieci giorni lavorativi.»

Il presidente della commissione Gavino Manca ha quindi ricordato il carattere nazionale della vertenza che vede impegnanti gli stagionali ed ha preannunciato un documento da indirizzare al governo centrale per evidenziare l’insostituibile funzione dei vigili del fuoco, insieme con l’opportunità di incrementare gli organici in una realtà particolare, quale è la Sardegna, soprattutto per ciò che attiene la lotta al fuoco.    

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Riprenderanno domani i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata, alle 12,00, si riunirà la Prima Commissione “Autonomia” guidata da Francesco Agus (Sel), per l’esame delle parti di competenza della manovra finanziaria 2017-2019 e del P/139 (Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell’art. 8 bis – L.R. 31/1998).

Nel pomeriggio, alle 16,00, sono invece convocate la Quarta e la Quinta. All’ordine del giorno della Commissione “Governo del territorio”, presieduta da Peppino Pinna (Udc), il parere di competenza sulla manovra finanziaria 2017-2019. Il parlamentino delle “Attività Produttive” guidato da Luigi Lotto (Pd) si occuperà invece della difficile situazione finanziaria del Consorzio di bonifica di Oristano e dei ruoli irrigui notificati alle imprese agricole. In programma l’audizione dei sindaci dei comuni di Oristano, Arborea, San Nicolò d’Arcidano, Uras, Marrubiu, e dei rappresentanti delle Unione di comuni dei “Fenici”, “Bassa valle del Tirso e Grighine” e del “Terralbese”. I lavori della Quinta commissione proseguiranno nei giorni successivi con l’esame del Testo Unico sul Turismo.

 Mercoledì 15 febbraio si riuniranno la Seconda e la Terza.

A partire dalle 10.00, la Commissione “Bilancio” presieduta da Franco Sabatini (Pd) proseguirà l’esame della manovra finanziaria 2017 mentre alle 11,00 si riunirà la Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Gavino Manca (Pd). La seduta sarà dedicata alle audizioni dei sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil sulla vertenza Sky e dei rappresentanti del Consorzio Zir “Predda Niedda” di Sassari sulle problematiche lavorative.

Per giovedì 16 febbraio, alle 9,30, infine, è convocata la seduta della Commissione Sanità guidata da Raimondo Perra (Psi). In programma le audizioni dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, e dei rappresentanti di “Fish Sardegna Onlus” e Aism Sardegna sulla situazione del Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

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Il Consiglio regionale si riunirà lunedì 1° febbraio alle ore 16.00 in seduta ordinaria, come previsto dall’articolo 20 dello Statuto. Tra gli argomenti in discussione, All’ordine del giorno, l’elezione di alcuni segretari dell’ufficio di presidenza e la sostituzione di alcune componenti della Commissione regionale per le pari opportunità. Seguirà l’esame della risoluzione, approvata in Quinta commissione, sulla grave crisi del settore lattiero-caseario. L’Aula, infine, esaminerà la mozione 278 sul rischio chiusura del Centro sclerosi multipla dell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

 Domani 31 gennaio torneranno invece al lavoro le commissioni permanenti.

In mattinata, alle 10.00, la Terza “Bilancio”, guidata da Franco Sabatini, proseguirà le audizioni sulla Manovra 2017. La Commissione sentirà i rettori delle Università di Cagliari e Sassari e i rappresentanti del Consorzio Universitario di Sassari e Nuoro e dell’Ausi.

Alla stessa ora è convocata la seduta della Sesta Commissione “Salute e politiche sociali” presieduta da Raimondo Perra. In programma l’audizione dell’assessore alla Sanità Luigi Arru sulle parti di competenza della finanziaria 2017-2019.

Alle 11,30, si riunirà la Seconda guidata da Gavino Manca per l’esame della parti di competenza della Manovra 2017-2019

Sempre martedì, ma nel pomeriggio, si riuniranno anche la Prima e Quinta.

Alle 15.30, il parlamentino delle “Attività produttive”, presieduto da Luigi Lotto, sentirà in audizione i rappresentanti del Consorzio per il pecorino sardo e del Consorzio “Fiore sardo” sullo stato di crisi del comparto lattiero-caseario. All’ordine del giorno anche il parere di competenza sulla manovra finanziaria 2017-2019 e l’esame del P/148 (ampliamento dell’area industriale della Gallura con zona artigianale del Comune di Padru).

Alle 16,00, infine, si riunirà la Commissione “Autonomia”, guidata da Francesco Agus. All’attenzione dell’organismo consiliare, la difficile situazione finanziaria delle province sarde. La Commissione farà le proprie valutazioni conseguenti all’audizione della scorsa settimana dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu. La Prima Commissione esaminerà successivamente le parti di competenza della Manovra finanziaria 2017 e il P/138 (Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell’art. 8 bis – L.R. 31/1998) e il disegno di legge 281  (Ridefinizione dei confini tra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes).

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Settimana di lavoro molto intensa per le commissioni, impegnate nell’esame della Legge di stabilità 2017 in altri temi di grande attualità.

La commissione Bilancio, presieduta dall’on. Franco Sabatini, prosegue l’esame della Legge di stabilità 2017 domani (martedì 24 gennaio) alle 10.00, ascoltando le relazioni del direttore generale della Asl unica e dei responsabili dell’Azienda ospedaliera del Brotzu di Cagliari e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari.

Nel pomeriggio alle 16.00 sarà la volta del direttore regionale dell’Inps, del Direttore generale delle politiche sociali dell’assessorato della Sanità e delle associazioni del Terzo settore (Caritas, Associazioni dei disabili).

Sempre domani, alle 11.00, si riunirà la commissione Lavoro e Pubblica istruzione presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno il confronto sulla Legge di stabilità 2017 con gli assessori Claudia Firino (Pubblica istruzione) e Virginia Mura (Lavoro). La commissione proseguirà anche l’esame del Piano di dimensionamento scolastico per gli anni 2017-2018.-

Ancora per martedì, alle 16.00, la commissione Ambiente e Governo del territorio, presieduta dall’on. Giuseppino Pinna (Udc), sarà impegnata in una audizione con l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano che riferirà sul nuovo statuto dell’Agenzia Forestas e la Legge di stabilità. Alle 17.00, la commissione si occuperà dell’Atto di indirizzo strategico della Regione in materia di trasporto aereo su cui dovrà esprimere il parere di competenza.

Mercoledì 25, alle 10.00, invece, ci saranno le audizioni degli assessori dell’Urbanistica Cristiano Erriu e dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda sulla Legge di stabilità 2017 ed infine, giovedì 26, alle 11.00, quella dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, sempre sulla Legge di stabilità. 

Domani, infine, con inizio alle 16.00, riunione della commissione Attività produttive presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd), sulla Legge di stabilità e la situazione del comparto lattiero-caseario. Mercoledì 25 alle 10.30 proseguirà la discussione sulla Legge di stabilità mentre, nel pomeriggio, alle 15.30, saranno sentiti gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras e del Turismo Francesco Morandi.

Mercoledì 25, alle 9.30, giornata di audizioni per la commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). Sono previsti gli interventi dei responsabili dei piani Plus, delle organizzazioni confederali ed autonome sulla situazione dell’Aias, dei rapprsentanti dei Centri anti-violenza, anti-stalking e delle case-rifugio e nuovamente dei sindacati confederali e autonomi sugli esuberi di personale a seguito della chiusura di alcuni punti-nascita.

Sempre mercoledì, alle 16.00, la commissione Autonomia presieduta dall’on. Francesco Agus (Sel) ascolterà l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu e gli amministratori straordinari delle Province sulla situazione finanziaria e dei servizi dei diversi Enti territoriali.

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È atteso per domani mattina il parere della II commissione, presieduta da Gavino Manca (Pd), sul piano di dimensionamento scolastico 2017-2018, adottato dalla Giunta regionale lo scorso 12 gennaio con la deliberazione n. 2/14. La nuova convocazione del parlamentino della Pubblica istruzione è arrivata al termine dell’audizione dell’assessore Claudia Firino che ha registrato una sostanziale condivisione, da parte dell’intera maggioranza, del documento che ridefinisce la rete scolastica regionale e l’offerta formativa in Sardegna.

Le situazioni critiche evidenziate nel corso dei rispettivi interventi dai consiglieri Edoardo Tocco (Fi), Mario Tendas (Pd), Ignazio Locci (Fi), Eugenio Lai (Sel) e Rossella Pinna (Pd) e dallo stesso presidente Gavino Manca, attengono questioni che sono state oggetto di segnalazione alla commissione e che riguardano in particolare: le scuole primarie di Goni e Segariu (la cui riapertura è stata sollecitata dal consigliere Tocco e dalla consigliera Pinna); la richiesta dell’Unione dei comuni dell’Alta Marmilla per l’istituzione di un “istituto globalizzato” nonché l’attivazione di un nuovo indirizzo “agrario sperimentale” per l’istruzione secondaria (sostenuta anche dal consigliere Tendas); la richiesta dell’istituto Einaudi di Senorbì per l’attivazione dell’indirizzo formativo “Servizi socio-sanitari” (supportata dal consigliere Lai e dalla consigliera Pinna); l’istituzione di un istituto globalizzato per le scuole secondarie di Sant’Antioco (illustrata dal consigliere Locci) e l’attivazione a Sassari nell’istituto “Pellegrini” dell’indirizzo “Viticoltura e enologia” , ribadita da Gavino Manca.

Il consigliere del Partito dei sardi, Roberto Desini, ha invece ricordato le sottolineature critiche rivolte al piano per la scuola da parte del suo partito («non si possono calare in Sardegna criteri e parametri nazionali») ma ha riconosciuto «la disponibilità dell’assessore Firino per superare le diverse problematiche evidenziate dal Pds». Desini insieme con il consigliere dei Rossomori, Paolo Zedda, ha posto l’accento sulla necessità di una legge regionale sull’istruzione. «Sarebbe inoltre opportuno – ha spiegato Zedda – riaprire il confronto con lo Stato per stipulare accordi di maggior vantaggio per la Sardegna, così come è avvenuto per Valle d’Aosta e Friuli, sulla base delle deroghe concesse alle Regioni in cui insistono consistenti minoranze linguistiche».

L’assessore della Pubblica Istruzione ha dapprima illustrato i contenuti del piano di dimensionamento, soffermandosi sui criteri e gli obiettivi: «Abbiamo lasciato ai territori, attraverso le conferenze provinciali, l’organizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa». Su quest’ultimo aspetto Claudia Firino ha rimarcato l’attenzione dell’assessorato, sulla base del pronunciamento della stessa commissione Cultura, per scongiurare duplicazioni e una eccessiva parcellizzazione dell’offerta formativa.

Rispondendo ai quesiti e alle questioni sollevate dai singoli consiglieri, l’assessore della Cultura, ha ribadito «aperture e disponibilità, per andare in contro alle esigenze dei territori» ma per il caso della riapertura delle scuole primarie di Goni e Segariu ha precisato che le competenze sono in capo al ministero ed ha escluso che i due istituti scolastici possano rientrare all’interno del piano di dimensionamento 2017-2018. «Così come sono prerogativa del ministero», ha spiegato la Firino replicando alla consigliera Pinna che aveva mostrato perplessità sui criteri utilizzati per definire i 10 ambiti scolastici in cui è stata suddivisa l’Isola, «ma non ci sfugge l’importanza di tale strumento per quanto attiene in particolare la mobilità degli insegnanti ed è per questo che, nonostante non sia di aiuto la transizione istituzionale che interessa gli Enti locali, siamo pronti a sostenere eventuali proposte di modifica».

L’assessore ha quindi rassicurato il consigliere Tendas ed anche il vice presidente del Consiglio, Ignazio Locci, ricordando che in sede di approvazione definitiva delle linee guida è prevista «la revisione delle decisioni riguardanti gli istituti globali» e si è detta pronta a valutare «con precisi criteri che garantiscano equità e parità di trattamento» le proposte riguardanti le attivazioni di nuovi indirizzi formativi nei diversi istituti dell’Isola che ne hanno ravvisato l’opportunità.

«Invito i consiglieri – ha concluso l’assessore Firino – a considerare il piano di dimensionamento e la riorganizzazione della rete scolastica regionale all’interno  delle politiche per il diritto allo studio messe in campo da questa amministrazione, insieme con l’efficacia delle azioni intraprese e delle importanti risorse stanziate per migliorare la scuola, ma ammetto però che alla Sardegna manca ormai da troppo tempo una legge sarda sull’istruzione.»

 

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Riprenderanno domani, martedì 17 gennaio, i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Questo il calendario delle sedute:

In mattinata, alle 11,00, si riunirà la Sesta Commissione “Sanità”, guidata da Raimondo Perra (Psi), per la programmazione dei lavori.

Alle 11,30 è invece convocata la Seconda “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno, l’esame del Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2017/2018. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 17.00, con l’audizione dell’assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Firino.

Alle 17.30 si riunirà la Quarta Commissione “Governo del Territorio”. All’attenzione del parlamentino presieduto da Peppino Pinna (Udc), lo statuto dell’Agenzia “Forestas” sul quale sarà sentita l’assessore all’Ambiente Donatella Spano. I lavori proseguiranno mercoledì 18 gennaio, alle 10.00, con l’audizione dell’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, sulle problematiche della continuità territoriale aerea.  

Mercoledì si riunirà anche la Quinta Commissione “Attività Produttive” presieduta da Luigi Lotto (Pd) che dedicherà l’intera giornata allo stato di crisi del comparto lattiero-caseario. In mattinata, a partire dalle 10,00, sono previste le audizioni delle organizzazioni professionali di categoria, delle Centrali cooperative, di Confindustria e del Consorzio di tutela del pecorino romano. Nel pomeriggio, alle 15.30, saranno invece sentiti i rappresentanti dell’organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos) e l’assessore alla programmazione Raffaele Paci.

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Il Consiglio regionale questo pomeriggio ha approvato il Rendiconto generale della Regione e il Rendiconto consolidato per l’esercizio finanziario 2015; ha dato il via libera all’assestamento di bilancio per l’esercizio finanziario 2016 e del bilancio pluriennale 2016-2018; ha approvato all’unanimità la proposta di legge per il superamento del precariato nel sistema regione,; ha approvato il disegno di legge sulla vigilanza, monitoraggio e controllo delle attività di servizio pubblico di cabotaggio marittimo con le isole minori; e, infine, la mozione n. 272 sul licenziamento di infermieri in servizio presso le carceri di Badu ‘e Carros e Mamone.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n. 387 – Giunta regionale – “Approvazione del Rendiconto generale della Regione Sardegna per l’esercizio finanziario 2015 e del Rendiconto consolidato della Regione Sardegna per l’esercizio finanziario 2015”. Per l’illustrazione del provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini, del Pd.

Sabatini, nel suo intervento, ha annunciato di volersi rimettere alla relazione depositata agli atti del Consiglio, chiedendo però alla Giunta chiarimenti sui problemi segnalati nella mattinata fra Agea e Banca d’Italia relativi ad una serie di pratiche agricole.

Il relatore di minoranza Christian Solinas (Psd’Az) ha affermato che «sotto il profilo della forma il provvedimento è coerente con la recente delibera della Corte dei Conti e certifica che la Regione entra per prima in Italia nell’area del bilancio armonizzato con i ritardi connessi a questo adempimento, perché le obbligazioni sono registrate nel momento in cui vengono assunte ma imputate all’esercizio in cui scadono, di qui la necessità di una complessa azione di accertamento residui». Nel merito, ha proseguito Solinas, «la Corte ha messo in evidenza un aumento dei costi delle partecipate per 92 milioni all’esercizio precedente, riferito in parte a società in liquidazione che continuano ad assumere e ciò impone una profonda riflessione sul contenimento di spesa che non c’è, e che dovrebbe essere realizzato prima di avviare ogni progetto di stabilizzazione». Poi, ha aggiunto, «c’è il grande problema della sanità con un disavanzo 2015 pari a 344 milioni, costi di produzione in costante crescita e spesa farmaceutica a più 14%, a conferma delle forti criticità del settore in ordine al piano di rientro». Per questi motivi, ha concluso, «la minoranza si asterrà».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha ricordato che «parifica in ritardo della Corte dei Conti non giustifica i ritardi nell’azione di programmazione della Giunta pur comprendendo le difficoltà connesse al pareggio di bilancio». In particolare, ha sottolineato la Zedda, «anche nel rendiconto emergono alcuni fallimenti della Giunta, dall’aumento dei residui passivi al calo nel recupero delle entrate; dalle partecipate con incremento di personale come Sotacarbo ad altre società in liquidazione che hanno visto spese in crescita; dalla sanità dove nessuna azienda ha conseguito risparmi dopo due riforme di settore e la qualità del servizio resta insoddisfacente, alla gestione interna dei flussi finanziari caratterizzata da un preoccupante ritardo generale nei pagamenti». Se poi è vero che ci sono più risorse, ha sintetizzato, «bisogna spenderle in tempi molto più rapidi».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha parlato di «rendiconto come passaggio tecnico che consente però di fare importanti riflessioni politiche e non è vero, nel merito, che la Corte dei Conti ha certificato i successi della Giunta, anzi al netto dei ritardi per l’entrata in vigore del nuovo sistema non sono migliorate nè l’efficienza della macchina amministrativa né la capacità di assicurare buoni obiettivi di bilancio, tanto è vero che siamo molto indietro sia con assestamento che con legge di stabilità». Il risultato di amministrazione, ha poi osservato Truzzu, «è peggiorato per circa 100 milioni e poi, altro dato preoccupante, emerge una capacità di programmazione e di spesa delle risorse ferma al 26% che fra l’altro si proietta negativamente sugli esercizi futuri». La stessa legge approvata stamattina, ha lamentato Truzzu, «prevede una procedura censurata dalla Corte dei Conti in materia di razionalizzazione delle partecipate; occorre poi fare piena luce sulle risorse destinate alle fondazioni che, nel 2015, hanno ottenuto 11 milioni dalla Regione senza che nessuno sappia come e perché».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci, ricordando di aver partecipato all’udienza di parifica della Corte dei Conti, ha affermato che «il regime del bilancio armonizzato determinerà in prospettiva un maggior ordine nei conti della Regione ed una quota di programmazione di competenza del Consiglio che acquisterà una rilevanza più ampia». I richiami sulle entrate dove c’è molto da incassare attraverso specifici decreti attuativi, ha concluso Locci, «ed i problemi di tracciabilità della spesa dei fondi comunitari rappresentano indicazioni coerenti con la necessità di assegnare più spazi al Consiglio nella sessione di bilancio».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha detto che, a suo avviso, «il rendiconto è documento politico perché, fra l’altro, consentirà di vedere come si comportano alcune forze della maggioranza, che prima prendono le distanze e poi votano tutto; un punto sul quale bisogna fare una grande operazione verità». Secondo Pittalis si prosegue nell’ambiguità con cui, «da una parte si annuncia una stagione nuova di gestione oculata delle risorse e poi si continua nella logica dei peggiori sprechi». Citando un articolo comparso sul quotidiano on-line Sardiniapost, Pittalis ha rilanciato la notizia di un contratto del 7 dicembre, una settimana fa, stipulato da un addetto del gabinetto dell’assessore Falchi (dimissionaria) col Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale per 16.000 euro relative al lavoro di appena un mese». La mia, ha continuato il capogruppo di Forza Italia, «è la formale denuncia politica di un sistema che deve assolutamente finire; andremo fino in fondo chiedendo conto di tutte le consulenze del sistema Regione e dico fin da ora che, se per la finanziaria non avremo questi dati, faremo le barricate».

Replicando a nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha dichiarato che dal dibattito del Consiglio sono emersi spunti interessanti su tre temi principali: cambiamenti introdotti dal principio del bilancio armonizzato, situazione delle partecipate e sanità. Per quanto riguarda i tempi, ha sostenuto l’assessore, «c’erano dei ritardi nell’approvazione dei documenti contabili in parte recuperati con un grande sforzo, riconosciuto anche dalla Corte dei Conti, sul piano organizzativo ed informatico, uno scotto che non si dovrebbe ripetere comunque non in queste dimensioni». Ora, ha spiegato Paci, «la Regione ha ottenuto il risultato di bilancio richiesto con un surplus positivo per 80 milioni, i residui passivi sono ancora parecchi ma il loro volume è stato di molto intaccato, come dimostra l’indice smaltimento passato dal 40% del 2013 al 79% del 2015, la spesa del 2015 infine ha potuto contare su 400 milioni in più per effetto del superamento vincoli del patto di stabilità». Soffermandosi sui problemi della sanità, l’assessore ha riconosciuto che si tratta di «un grande problema strutturale con tante cose ancora da fare come sistema Sardegna» mentre, in materia di spesa del personale, «siamo dentro i parametri ma resta una attenzione molto alto». Sulle partecipate, infine, secondo Paci «è un tema storico che va affrontato anche se sono state risolte molte questioni importanti e sono convinto che il lavoro comune porterà a risultati molto migliori».

Rispondendo in conclusione alla richiesta di chiarimenti del consigliere Sabatini, l’assessore ha comunicato che il presidente della Regione Pigliaru ha inviato una lettera alla Banca d’Italia per sbloccare pagamenti destinati al sistema agricolo regionale, dopo chiusura della tesoreria dell’istituto il 12 dicembre scorso. Sulle consulenze, argomento sollevato dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, l’assessore ha garantito che saranno forniti al Consiglio i dati completi, fermo restando che il caso segnalato era già da questa mattina all’attenzione del presidente Pigliaru.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli della legge e, a seguire, gli articoli e gli allegati del provvedimento.

Prima del voto finale del testo, il consigliere del Pd Luigi Ruggeri ha contestato le dichiarazioni del collega Pittalis in materia di consulenze, ricordando che «il commissario di quell’ente dice di essere vittima di falsità verificabili per tabulas e di un inquinamento mediatico che rende necessaria una immediata rettifica». Per quello che so, ha concluso, «non c’è niente di vero e si farebbe meglio a tacere».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rimproverato a Ruggeri «di fare il Torquemada per quello che gli pare salvo poi fare appelli alla trasparenza; ho detto che riprendevo una notizia di cui ho chiesto conto all’assessore ed anzi vorrei capire come mai conosce così bene questa vicenda». Non ci faremo mettere bavagli, ha concluso, «vogliamo la verità della Giunta»

Sull’ordine dei lavori, l’assessore Paci è tornato al testo in votazione proponendo, con un emendamento orale, di inserire un articolo 9 sull’immediata entrata in vigore del provvedimento.

L’emendamento orale è stato approvato e, subito dopo, il Consiglio, ha espresso il voto finale sulla legge con 30 voti favorevoli, 4  e 12 astenuti.

Dopo il Rendiconto l’Aula ha esaminato il disegno di legge 388/A, ossia l’assestamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2016 e del bilancio pluriennale 2016-2018 ai sensi dell’articolo 50 del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni.

Il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, ha preso la parola per illustrarlo, riportando il parere favorevole della commissione III, sollecitando “la rapida approvazione da parte dell’Aula”.

Nessun iscritto alla discussione generale: il Consiglio ha votato l’articolo 1 e a seguire il 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e a seguire gli allegati 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10/A, 10/B, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17.

La legge di assestamento del bilancio è stata così approvata.

L’Aula ha poi esaminato la proposta di legge 390 “Norme per il superamento del precariato nella Regione”. L’on. Gavino Manca (Pd) l’ha illustrata dicendo che “il testo è frutto del lavoro della Seconda e della Terza commissione” e ha aggiunto che “stiamo parlando di circa 200 persone da stabilizzare e di una norma che una volta per tutte deve tracciare una linea di discontinuità con il passato ponendo le condizioni perché non venga creato nuovo precariato nella Regione”. L’esponente di maggioranza ha illustrato rapidamente le modalità del piano di stabilizzazione.

Per l’on. Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia, “questo è un obiettivo di legislatura di tutto il Consiglio regionale. Abbiamo lavorato in questi anni per individuare le cause del precariato e le possibili soluzioni, evitando false illusioni e conoscendo i limiti della legislazione regionale rispetto alla legislazione statale. Si è fatto ricorso in questi anni a lavoro precario dentro i servizi regionali e per questo all’inizio della legislatura abbiamo inteso tracciare una linea, una volta per tutte”. Per il relatore “l’applicazione delle norme statali e della legge regionale in discussione darà certezza giuridica alla Regione. Oggi il Consiglio c’è un testo in grado di tracciare una strada per l’amministrazione anche se sarebbe stato meglio chiudere questa situazione qualche mese fa ma non avremmo  avuto un testo così elaborato ed efficace”.

Per l’on Mario Floris “se non consideriamo in modo prioritario tutti i temi del lavoro e dell’economia non possiamo affrontare in maniera organica il tema del personale della Regione. Per questo rinnovo l’invito perché si apra una sessione speciale sullo Statuto di autonomia e di confronto con lo Stato”.

Per l’on. Roberto Deriu (Pd) “la giornata è importante e da ricordare perché queste norme sono attese con speranza da tanti sardi. Anche da quelli che sperano in futuro di entrare a far parte dell’amministrazione regionale e degli enti locali. Questo testo è una legge, peraltro: non un provvedimento amministrativo mascherato da legge”.

Per l’on. Gianfranco Congiu (Pds) “è importante il lavoro di sintesi che è stato fatto dalle commissioni ed è importante che contenga una linea di demarcazione per il futuro”. Anche l’on. Rubiu (Udc) si è associato e ha ricordato: “Anche noi siamo firmatari della legge e oggi si rende giustizia a chi lavora in Regione con un ruolo di precario. Ma non possiamo ora dimenticare i precari delle Asl, delle società in house e delle aziende regionali”.

Per il riformatore Attilio Dedoni, firmatario del provvedimento, “il problema del precariato nella nostra Regione sembra proprio che non abbia fine. Questa è una norma di partenza, l’inizio di un percorso”.

Anche il capogruppo di Forza Italia, on. Pittalis, ha ricordato di aver firmato il testo: “Su questi temi si misura la capacità e la credibilità di una classe politica. Questo è un primo tentativo di soluzione di un problema. Finalmente andiamo verso qualche traguardo ma è soltanto l’inizio, anche se abbiamo cercato di dare la risposta adeguata nell’articolo 7 per evitare disparità di trattamento tra casi simili. Confidiamo sul fatto che sia accolto il nostro emendamento 2 e che dopo le vacanze si possa lavorare tutti assieme per affrontare il resto della materia”.

Ha quindi preso la parola l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci che ha rivolto un plauso all’iniziativa assunta dal Consiglio con la presentazione di una legge per il superamento del precariato e sulla quale – ha detto – “c’è il pieno consenso della Giunta”. «Condividiamo l’impostazione complessiva del provvedimento finalizzato a dare una risposta a un problema di grande importanza per tutte le amministrazione pubbliche – ha detto Paci – non è un provvedimento amministrativo ma una legge con caratteristiche importanti di generalità che dà risposte precise. Con le risorse messe a disposizione ci sono gli spazi per intervenire anche su altri fronti: le progressioni interne del personale e i concorsi per nuove assunzioni. Bisogna pensare anche alle migliaia di giovani laureati che aspettano un concorso pubblico. Nella legge c’è il giusto equilibrio tra esigenze diverse. Questa legge non riuscirà a dare una soluzione per tutto ma va nella giusta direzione».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato all’unanimità.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 1 “Oggetto e finalità. Integrazioni alla legge regionale n. 31 del 1998”. Il presidente della Terza Commissione Franco Sabatini (Pd) ha invitato l’Aula a riflettere sull’appello rivolto dall’ex presidente della Regione Mario Floris che nel suo intervento aveva sollecitato l’impegno del Consiglio per la riscrittura dello Statuto. «Non vorrei che questo appello cadesse nel nulla – ha detto Sabatini – con il provvedimento di oggi si interviene su un problema rilevante ma non  sull’organizzazione generale della Regione e del personale che passa attraverso la riscrittura dello Statuto. L’auspicio è che dopo le feste e la discussione della Finanziaria si affronti il tema. Ritardi e disfunzioni sono evidenti, ne subiamo le conseguenze tutti i giorni. La macchina va riorganizzata, anche la legge sul personale ha subito tante modificazioni, è necessario riscriverla. Ci sono servizi degli assessorati sovradimensionati e altri sottodimensionati, non si riesce ad attrezzarli per dare risposte ai cittadini. Occorre porre fine al precariato esistente e non crearne del nuovo. Il precariato nasce quando con le leggi ordinarie non si riesce a dare risposte alle esigenze della macchina amministrativa».

Posto in votazione l’articolo 1 è stato approvato all’unanimità (42 voti favorevoli su 42 votanti).

Si è quindi passati alla discussione dell’articolo 2 “Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 31 del 1998 (Gestione delle risorse umane)” e degli emendamenti. Il presidente della Seconda Commissione Gavino Manca ha chiesto il ritiro dell’emendamento aggiuntivo e degli altri presentati su due temi specifici come la formazione professionale e il personale della Regione. «Propongo il ritiro di questi emendamenti e propongo la presentazione di due ordini del giorno che impegnino le commissioni ad affrontare entro i primi 30 giorni di gennaio i due argomenti in modo complessivo». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci che ha invitato i presentatori a ritirare tutti gli emendamenti tranne il 3, il 6 e il 7.

L’emendamento aggiuntivo n.4, presentato dal consigliere Walter Piscedda è stato ritirato. Posto in votazione l’articolo 2 è stato approvato all’unanimità (41 voti su 41 votanti). 

All’’articolo 3 “Reclutamento speciale” sono stati presentati gli emendamenti 3, 6 e 7. Il  6 è stato ritirato.

L’articolo 3 è stato approvato all’unanimità. Anche l’emendamento 3, su cui c’era parere favorevole di giunta e commissione, è stato approvato  all’unanimità. Questo emendamento con l’aggiunta del comma 4 bis prevede lo stanziamento di 500.000 euro per il fondo di reclutamento del personale a tempo indeterminato dipendente e dirigente dell’amministrazione regionale  a decorrere dal 2017. Anche l’emendamento 7 è stato approvato all’unanimità. L’emendamento prevede al comma 8 dell’articolo 3 dopo la parola “espletamento” l’aggiunta delle parole “per una durata prevalente attestata dal responsabile della struttura”.

L’articolo 4 “Proroga dei contratti” è stato approvato all’unanimità. All’articolo 5 “Reclutamento ordinario” sono stati presentati gli emendamenti 1, 2 e 5 . il presidente Manca ha chiesto però il ritiro di tutti gli emendamenti. L’assessore regionale al lavoro Virginia  Mura  ha detto all’Aula che la legge sulla formazione professionale è quasi pronta e sarà portata all’esame della commissione entro i primi dieci giorni di gennaio. Gli emendamenti 1, 5 e 2 sono stati ritirati. La dichiarazione dell’assessore – ha detto il capogruppo di FI Pietro Pittalis – è importante . Aspettiamo il provvedimento sulla formazione professionale,  promesso dall’assessore,  entro i primi 10 giorni di gennaio. Messo in votazione l’articolo 5 è stato approvato. Stesso consenso anche per gli articoli 6 “Mobilità del personale del soppresso ESAF” e 7 “Modifiche all’articolo 37 della legge regionale n.9 del 2016 (Personale)”. Sull’articolo 8  il presidente della Commissione Lavoro Gavino Manca ha chiesto il voto negativo  perché l’argomento sarà l’oggetto di un provvedimento separato. L’articolo 8 “Ispettori fitosanitari” è stato bocciato (votanti 30, sì 2, contrari 28). Approvato senza discussione anche l’ articolo  9 “Modifiche alla legge regionale n. 32 del 2016”. Sull’articolo 10 “Monitoraggio del personale
delle società partecipate” è intervenuto il presidente della Prima commissione Francesco Agus che ha chiesto di introdurre  un emendamento orale per inserire in questo articolo anche il monitoraggio del personale delle aziende sanitarie. L’emendamento è stato accolto e l’articolo 10, così emendato,  è stato approvato. Via libera anche all’articolo 11 “Norma finanziaria” e all’articolo 12 “Entrata in vigore”.  Il presidente ha messo poi in votazione un ordine del giorno sull’organizzazione del personale delle amministrazioni del sistema Regione che è stato approvato all’unanimità.  Questo ordine del giorno impegna la Giunta, entro 30 giorni, ad effettuare un monitoraggio che individui le criticità relative agli inquadramenti  del personale delle Amministrazioni del sistema Regione e a individuare le strade percorribili che risolvano in via definitiva le criticità. Approvato anche un ordine del giorno sulla riforma del sistema della formazione professionale, con l’astensione di Mario Floris (misto). Il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’intero provvedimento che è stato approvato all’unanimità.

Il Consiglio ha quindi preso in esame del Dl n. 375 – Giunta regionale – “Vigilanza, monitoraggio e controllo sulle attività di servizio pubblico di cabotaggio marittimo con le isole minori”

Assente l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, trattenuto a Roma da impegni istituzionali, il provvedimento è stato illustrato dal consigliere Antonio Solinas (Pd), che ha sottolineato la necessità «di recuperare quelle aliquote di personale non inserite a seguito del bando di gara; per quanto riguarda le risorse, per il 2016 arriveranno dalla continuità territoriale marittima mentre per la spesa pluriennale fino al 2022 si troverà copertura dai fondi del Trasporto pubblico locale regionale». C’è l’urgenza, ha concluso Solinas, «di approvare in tempi rapidi la legge per evitare di perdere risorse preziose».

Il consigliere di Sel Luca Pizzuto in apertura ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione «su un pezzo della complicata vicenda Saremar che ancora non vede la luce mentre, nella gran parte, i lavoratori ex Saremar ora dipendenti Delcomar vivono un precariato molto grave e si registra un arretramento complessivo su salvaguardia dei posti di lavoro e di recupero dell’indotto, segno che al momento la privatizzazione non ha determinato miglioramenti». Al termine dell’esame della legge, ha concluso Pizzuto, «auspico l’approvazione di un ordine del giorno che prevede premialità per alcune figure professionali provenienti dall’ex indotto Saremar; colgo l’occasione per invitare la Giunta ad un monitoraggio molto puntuale sull’attuazione del contratto».

Esprimendo il parere della Giunta, favorevole, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha confermato l’attenzione dell’Esecutivo sull’attuazione degli impegni politici assunti a suo tempo ed annunciato che una delibera dell’assessore del Lavoro sarà presto sottoposta all’attenzione della Giunta.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli della legge ed i 3 articoli che la compongono. Voto favorevole dell’Aula anche ad un ordine del giorno unitario che impegna il presidente della Regione e l’assessore dei Trasporti “a prevedere adeguate garanzie per assicurare, nell’ambito delle selezione pubbliche, adeguate premialità ai lavoratori precedentemente occupati nell’espletamento dei servizi accessori al cabotaggio, con particolare riferimento al servizio di biglietteria”. Subito dopo, il Consiglio ha espresso il voto finale alle legge con 35 voti favorevoli.

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’ultimo punto all’ordine del giorno: la mozione n. 272 sul licenziamento degli infermieri in servizio presso il carcere di Badu ‘e Carros e Mamone.

«Un atto di barbarie appena consumato – ha detto il primo firmatario del documento Daniele Cocco (Sel) – un provvedimento che riguarda 15 infermieri professionali che prestavano servizio negli istituti penitenziari di Nuoro e Mamone da oltre 13 anni. So che l’assessore ha studiato il problema e sta cercando soluzioni. Auspico che oggi ci sia una risposta soddisfacente. Stiamo parlando di persone con famiglie a carico che vedono mettere in discussione il loro percorso esistenziale».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si è detto d’accordo con la mozione e ha chiesto di poter aggiungere anche la sua firma al documento. «Stiamo discutendo di problema serio, di rilevanza non inferiore rispetto alle situazioni di altri lavoratori. E’ una questione che l’assessore Arru conosce bene. Parliamo di 15 infermieri specializzati che operano in un settore sensibile come quello delle carceri. Credo che sia necessario trovare una soluzione magari favorendo una proroga dei contratti in attesa che si espletino le procedure concorsuali. Questi infermieri hanno lavorato senza soluzione di continuità per oltre 13 anni, l’amministrazione potrebbe essere esposta a contenziosi con un aggravio dei costi».

Antonio Solinas (Pd) si è detto d’accordo con il contenuto della mozione invitando però i presentatori a non limitarla ai soli istituti penitenziari del nuorese. «E’ un problema che riguarda tutte le carceri dell’Isola – ha detto Solinas – va affrontato e risolto in modo complessivo».

L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha riconosciuto la gravità della situazione: «Ci siamo fatti carico del dramma dei lavoratori e abbiamo approfondito la situazione degli infermieri che lavorano a Badu ‘e Carros e Mamone ma, come dice Solinas, è necessario fare un ragionamento complessivo. Una norma nazionale trasferiva alle Regioni il compito di risolvere alcune situazioni del personale sanitario delle carceri. La Regione Sardegna non ha purtroppo mai predisposto un disegno di legge per bandire concorsi e selezioni per il reclutamento di infermieri e medici. Si è fatto ricorso alle proroghe che alla fine ci hanno portato a questa situazione. Ora serve una legge del Consiglio per valorizzare questo personale e il loro percorso formativo. E’ questa l’unica soluzione possibile».

Daniele Cocco, nella replica come primo firmatario della mozione, ha espresso soddisfazione per le parole dell’assessore: «Auspico in tempi rapidi una proposta della Giunta per ri-selezionare il personale, solleciterò l’assessore perché ciò avvenga altrimenti se ne farà carico il Consiglio. Questa situazione è intollerabile».

Messa ai voti la mozione è stata approvata all’unanimità (32 sì su 32 votanti).

Successivamente il presidente Ganau ha comunicato all’Aula l’inammissibilità, secondo le disposizioni del Regolamento,  dell’ordine del giorno sui tagli ai servizi di Poste Italiane presentato dal consigliere Eugenio Lai.

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Dopo il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dimessosi a caldo (dimissioni poi congelate per qualche giorno, fino all’approvazione definitiva della legge di bilancio), il travolgente successo del NO al referendum costituzionale di domenica, ha fatto una prima vittima anche in Sardegna, nella Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru. L’assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro (Partito Democratico), si è dimesso pochi minuti fa. Le sue dimissioni erano nell’aria da ieri, unitamente a quelle dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi (Rossomori).

I malumori in seno alla maggioranza sono emersi anche stamane, nel corso delle votazioni per il rinnovo degli uffici di presidenza delle commissioni. Il Partito dei Sardi, come ha annunciato Roberto Desini, non ha partecipato alle votazioni in segno di aperta contestazione del metodo usato dalla maggioranza e, al momento del voto, la maggioranza ha perso la presidenza della IV commissione “Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità”, a vantaggio del consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna che, a parità di voti con il presidente uscente Antonio Solinas (Pd), è stato eletto in quanto consigliere più anziano. Sono stati confermati gli altri quattro presidenti: Francesco Agus, Sel (I commissione “Autonomia e ordinamento regionale”), Gavino Manca, Pd (II commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale”), Franco Sabatini, Pd (III commissione “Programmazione, bilancio e politiche europee”), Luigi Lotto, Pd (V Commissione “Attività produttive”), Raimondo Perra, Psi (VI commissione “Salute e politiche sociali”).

Gianmario Demuro 2 copia

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Le sei commissioni permanenti del Consiglio regionale hanno rinnovato questa mattina i rispettivi Uffici di presidenza secondo quanto previsto dall’art.29 del Regolamento interno.

Tre presidenze sono andate a consiglieri del Pd, una a testa a Sel, Psi e Udc.

Questa la nuova composizione.

I commissione “Autonomia e ordinamento regionale”

Presidente: Francesco Agus (Sel).

Vicepresidente: Alberto Randazzo (Forza Italia).

Segretari: Giuseppe Meloni (Pd) e Marcello Orrù (Psd’Az).

II commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale”

Presidente: Gavino Manca (Pd).

Vicepresidente: Ignazio Locci (Forza Italia).

Segretario: Paolo Zedda (Rossomori) e Alfonso Marras (Udc). 

III commissione “Programmazione, bilancio e politiche europee”

Presidente: Franco Sabatini (Pd).

Vicepresidente: Christian Solinas (Psd’Az).

Segretari: Gianfranco Congiu (Pds) e Paolo Truzzu (FdI).

IV commissione “Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità”

Presidente: Giuseppino Pinna (Udc).

Vicepresidente: Antonio Solinas (Pd).

Segretari: Pierfranco Zanchetta (Upc) e Giuseppe Fasolino (Forza Italia).

V commissione “Attività produttive”

Presidente: Luigi Lotto (Pd).

Vicepresidente: Luigi Crisponi (Riformatori).

Segretari: Gaetano Ledda (La Base) e Marco Tedde (Forza Italia).

VI commissione “Salute e politiche sociali”

Presidente: Raimondo Perra (Psi).

Vicepresidente: Edoardo Tocco (Forza Italia).

Segretari: Luigi Ruggeri (Pd) e Giorgio Oppi (Udc).

Consiglio regionale 90

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Riprende domani, martedì 15 novembre, il lavoro delle commissioni del Consiglio regionale  Le commissioni Autonomia, presieduta da Francesco Agus, e Lavoro, presieduta da Gavino Manca, in seduta congiunta dalle 16,30, esamineranno le questioni inerenti ai  lavoratori precari nell’ambito del sistema Regione. Al termine della seduta congiunta, la Seconda commissione proseguirà i lavori con l’esame del parere 133 Concessione contributo straordinario al comune di Sorgono per il funzionamento del Convitto annesso all’Istituto di Istruzione Superiore “F.lli Costa Azara” di Sorgono e, se pervenuto, con il parere sulla deliberazione della Giunta regionale del 8 novembre 2016 n. 60/29 (Interventi a favore delle emittenti televisive locali).

La commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto, sentirà in audizione, mercoledì alle 11,30, l’assessore regionale dell’Agricoltura sullo stato di attuazione dei bandi del programma di sviluppo rurale, con particolare riferimento ai bandi sulle misure 19 (GAL), 4.1, 4.2, 6.1 e sulla  situazione che si è determinata nel nord Sardegna a seguito dei danni recentemente causati dal maltempo.

La commissione Sanità, presieduta  da Raimondo Perra, è convocata alle 9,30 di mercoledì. All’ordine del giorno l’esame del PL 164 “Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”, del PL 226 “Installazione di sistemi di sorveglianza video a tutela dei minori, degli anziani, dei disabili e minori in situazioni di disagio negli stabili adibiti ad asili nido, scuole d’infanzia e strutture socio-assistenziali” e del PL 345 “Audio e videosorveglianza negli asili, nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e presso le strutture socio-assistenziali per anziani e disabili fisici e mentali”.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia