25 April, 2024
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Il presidente del Corecom, Mario Cabasino, ha illustrato questa mattina nella Seconda commissione del Consiglio regionale il programma delle attività 2017 del comitato regionale delle comunicazioni.

«Un anno record per le conciliazioni con i gestori di telefonia e pay tv – ha dichiarato Cabasino – e stimiamo di chiudere l’anno con oltre 1.500 istanze concluse positivamente per i consumatori sardi, per un controvalore complessivo che supera i 400mila euro.»

L’ulteriore dato positivo annunciato dai vertici del comitato è l’apertura, dopo quella di Sassari che si è aggiunta nel 2015 alla centrale di Cagliari, della sede gallurese di Tempio. Il Corecom alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva sarà infatti ospitato nei locali del Comune per aprire il terzo sportello sardo dedicato alle conciliazioni.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti – ha spiegato Cabasino – pur nella limitatezza dell’organico siamo riusciti a garantire i servizi delegati dall’Agcom ma serve un ulteriore sforzo per acquisire le cosiddette deleghe di secondo livello che riguardano il registro degli operatori della comunicazione e il monitoraggio delle tv private nonché il “terzo grado” delle sentenze conciliatorie.»

Su invito del presidente della commissione, Gavino Manca, il responsabile del comitato delle comunicazioni ha inoltre svolto alcune considerazioni sul testo unico per la lingua sarda, attualmente all’esame del parlamentino della Cultura. Mario Cabasino si è soffermato in particolare sull’articolo 19 del provvedimento, quello dedicato all’informazione e all’editoria. «Serve incentivare una programmazione in limba di qualità – ha affermato il presidente Corecom – e fissare criteri premianti per chi riserva almeno il 30% del suo palinsesto alla programmazione in lingua sarda». Un’ulteriore sottolineatura è stata riservata alla necessità di diversificare i tempi di trasmissione previsti per la radio da quelli ipotizzati per le televisioni.

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Riprende domani il lavoro delle commissioni del Consiglio regionale. La Commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi, presieduta da Attilio Dedoni, è convocata alle 10.00, nei locali dell’Ospedale San Martino di Oristano, per effettuare un sopralluogo al fine dell’acquisizione di elementi di valutazione in ordine alle problematiche relative all’Area Socio sanitaria locale di Oristano.

Sempre domani, ma alle 16.00, si riunisce la commissione “Autonomia” presieduta da Francesco Agus. All’ordine del giorno alcune audizioni sulle questioni relative al personale Forestas. I lavori proseguiranno mercoledì 19 luglio, alle ore 16.00.

Mercoledì si riuniscono anche la Seconda, la Quinta e la Sesta.

La commissione “Lavoro e Cultura”, presieduta da Gavino Manca, si riunisce alle 10,30. All’esame del parlamentino il Testo Unico sulla Lingua sarda, il documento sull’attività del Corecom per il 2017 e l’audizione dell’assessore del lavoro sulla formazione professionale.

La commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto, è convocata alle 10.00. All’ordine del giorno l’audizione di ANBI Sardegna sullo stato delle risorse idriche regionali e la valutazione delle iniziative conseguenti allo stato di calamità naturale. Occorrendo i lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16.00 e nell’intera giornata di giovedì 20 luglio 2017.

La commissione “Sanità”, presieduta da Raimondo Perra, è convocata alle 10,00 per proseguire l’esame della Proposta di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna). Occorrendo i lavori relativi al doc. n. 16/XV proseguiranno nel pomeriggio e giornate successive. Al termine dei lavori sul doc. n. 16/XV la Commissione esaminerà il P/162 (Programma annuale 2017 degli interventi per lo sviluppo dello sport in Sardegna con l’audizione dell’assessore dello Sport espressione parere.

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La II commissione del Consiglio regionale ha concluso il ciclo di audizioni sul testo unificato in materia di lingua sarda (proposte di legge nn. 6, 167 e 228) e non è escluso che già dalla prossima settimana proceda con la discussione generale e l’esame degli articoli. «L’obiettivo – ha detto il presidente della commissione Cultura, Gavino Manca – resta quello di approvare una proposta condivisa prima della pausa estiva, così da consentirne la discussione in Aula a partire da settembre».

Questa mattina la commissione ha ascoltato l’operatore culturale Ivo Murgia; il presidente della società cooperativa “l’altra cultura”, Antonio Garau; il direttore editoriale del periodico on line in lingua sarda “Boxis”, Manuela Ennas; il direttore di “Eja tv”, Tore Cubeddu; il docente dell’Università di Sassari, Dino Manca; il direttore di Rai Regione, Giovanni Maria Dettori; il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi ed il direttore della comunicazione della Regione sarda, Michela Melis.

Ivo Murgia e Antonio Garau hanno svolto considerazioni con riferimento alle parti del provvedimento che trattano, principalmente, gli sportelli linguistici, l’agenzia per la lingua ed anche le cosiddette arti proprie ed entrambi hanno dichiarato una sostanziale condivisione per i contenuti presenti nel testo unificato.  Il presidente della coop “Altra cultura”, per ciò che attiene l’insegnamento nelle scuole, ha inoltre rimarcato il favore per la limba sarda comuna («ma è chiaro che campidanese e logudorese continueranno ad esistere»).

Manuela Ennas e Tore Cubeddu hanno invece incentrato i rispettivi interventi sugli aspetti legati alla comunicazione (articolo 19, informazione e editoria) auspicando maggiori opportunità per le aziende portatrici di innovazione ed interventi mirati per incentivare la comunicazione in limba dei grandi eventi patrocinati dalla Regione ed in generale dagli enti pubblici.

Il professore associato dell’Ateneo turritano, Dino Manca, nel corso del suo articolato intervento ha invece confermato contrarietà per l’utilizzo della limba comuna ma ha salutato con favore la proposta di legge ribadendo “la centralità della scuola” per la valorizzazione e la tutela delle lingue della Sardegna. Il rappresentante dell’Università ha quindi evidenziato l’assenza di un linguista e di un esperto in letteratura e poesia nell’istituendo comitato tecnico scientifico (art. 15) ed ha sollecitato una misura immediata per il “controllo” del materiale didattico in lingua sarda («in via transitoria si potrebbero istituire apposite commissioni nelle università di Cagliari e Sassari che valutino testi e altri materiali didattici») nonché la previsione in legge di un congruo numero di assegni di ricerca finanziati dalla Regione.

Il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi, ha insistito sulle questioni attinenti l’inserimento del sardo nella convenzione nazionale, siglata di recente tra  la Rai e lo Stato («è la prima volta che accade ed è un fatto di rilevanza storica per la valorizzazione e la promozione della lingua») a cui seguirà, presumibilmente entro la fine dell’anno in corso, la firma del contratto di servizio nel quale sono indicate le risorse e le azioni. «È opportuno – ha dichiarato Franco Siddi – che la Regione si attivi per aprire il negoziato con il Governo,  perché siano garantite, nel contratto di servizio, le risorse per sostenere e finanziare la lingua sarda nelle produzioni Rai». Il consigliere di amministrazione Rai ha quindi illustrato le opportunità che ne deriverebbero alla Sardegna non solo sotto il profilo culturale e identitario ma, soprattutto, sotto l’aspetto economico ed occupazionale, ad incominciare dal recupero dell’autonomia della sede Rai della Sardegna e per la possibilità di richiedere la “riserva” nelle assunzioni per i giornalisti sardofoni.

La direttrice della comunicazione della Regione sarda, Michela Melis, ha esplicitato ai commissari le “conseguenze” che l’approvazione della legge produrrebbe sul sistema regione  in relazione alle attività dell’Urp, della pubblicità istituzionale, della cosiddetta comunicazione diffusa e della formazione del personale dell’amministrazione. La dottoressa Melis ha quindi evidenziato la necessità di una congrua dotazione finanziaria per sostenere e attuare le misure previste nel testo unificato.

Sul tema delle risorse e sulla opportunità di un testo organico è intervenuto, tra gli altri, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, che ha auspicato «la fine dei meccanismi che hanno portato, nel corso degli anni, ad una spesa disorganica nelle attività di promozione della lingua e della cultura sarda» per realizzare una programmazione “seria” delle risorse e delle azioni «per affermare una efficace politica linguistica in Sardegna».    

 

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La settimana di lavoro delle commissioni consiliari sarà aperta domani, martedì 11 luglio, alle 16.00, dalla V Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), con un fitto calendario di audizioni: i vertici Enas che riferiranno sullo stato delle risorse idriche regionali, i responsabili della Polar Srl sulla situazione dell’azienda e l’assessore del Turismo Barbara Argiolas sulla proposta di legge n. 163 riguardante il sostegno ai programmi annuali di promozione dei Centri commerciali naturali.

Il giorno successivo (mercoledì 12 luglio), ma alle 10.00, la commissione sentirà l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria sulle difficoltà del Consorzio di Bonifica del Cixerri, la situazione delle risorse idriche regionali e lo stato di attuazione degli interventi collegati alla dichiarazione dello stato di calamità. A seguire, le associazioni del comparto agricolo sulla crisi del settore.

Nel pomeriggio, alle 16.00, invece, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, riferirà sulla situazione della Portovesme Srl.

Per giovedì 13 luglio, alle 10.00, infine, è stata programmata l’audizione dell’Anbi-Sardegna (l’associazione di categoria che riunisce i Consorzi di bonifica) sullo stato delle risorse idriche regionali.

Mercoledi 12, alle ore 10.00, la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), proseguirà il ciclo di audizioni sul Testo unico della lingua sarda ascoltando, oltre ad alcune associazioni,  il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore della sede Rai della Sardegna Giovanni Maria Dettori, il giornalista Franco Siddi componente del Cda Rai e la responsabile del settore comunicazione della Giunta regionale Michela Melis.

Ancora mercoledì 12 alle 10.00 si riunirà la commissione Bilancio presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno l’esame della proposta di legge 424 (disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali) e del disegno di legge 429 (riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi del Dlgs 118/2011 e successive modificazioni).

Sempre mercoledì, con inizio alle 10.00, la commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Psi) proseguirà la discussione sulla nuova rete ospedaliera.

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Con le audizioni delle associazioni di tutela e valorizzazione del sardo la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd) ha proseguito il lavoro istruttorio relativo al Testo unico della lingua sarda.

Illustrando la posizione dell’Accademia de su Sardu Oreste Pili ha sottolineato in premessa «la diversità del sardo rispetto alle altre lingue romanze e la sua radice nel latino antico, fino alla biforcazione nelle due macro-varietà campi danese e logudorese». «Rispetto a questo dato di partenza – ha aggiunto – la legge ci piace molto anche per l’introduzione di una grafia unica aperta alla divulgazione ma abbiamo alcuni dubbi sullo standard riservato solo agli atti istituzionali. Ci sembra ancora troppo poco, mentre sarebbe meglio continuare a lavorare sulle due macro-varietà cercando di avvicinarle in un percorso di medio e lungo periodo di almeno 20 anni; poi potrà scattare la scintilla di un sardo comune, se i sardi lo vorranno». Oreste, infine, Pili ha auspicato una attenzione particolare sui neo-logismi, citando l’esempio di parole come “Pc portatile” e sostenendo che anche questi termini vanno rielaborati per fare del sardo una lingua viva.

Per la Fondazione Sardinia il direttore Salvatore Cubeddu ha parlato di «una legge fatta bene che rende centrale la lingua sarda nel processo di riconoscimento dell’identità del nostro popolo estesa a tutti i campi della società». Cubeddu ha poi raccomandato il completamento dell’Atlante linguistico della Sardegna, «come strumento scientifico e didattico indispensabile per la ricognizione dell’intero patrimonio linguistico sardo distribuito nell’insieme dei Comuni dell’Isola».Soffermandosi su alcune significative attività della Fondazione, Cubeddu ha ricordato il lavoro sulla tradizione religiosa che, partendo dalla messa in sardo celebrata a Cagliari in occasione della ricorrenza de Sa Die de sa Sardigna, ha consolidato l’interesse della Conferenza episcopale sarda per la diffusione della lingua nella liturgia.

Una valutazione più critica della legge è stata espressa invece da Maria Doloretta Lai, presidente dell’Istituto Bellieni di Sassari. La legge, a suo giudizio, rappresenta «uno sforzo apprezzabile per dare maggiore importanza alla lingua sarda ma non tiene conto del lavoro sul territorio che è stato fatto da tanti operatori in questi anni, lavoro che va adeguatamente riconosciuto e valorizzato sia nella formazione degli insegnanti che nelle certificazioni linguistiche per gli stessi docenti».

«Nel merito – ha poi osservato Michele Pinna sempre a nome del Bellieni – rischiamo di costruire una nuova struttura di burocrati della lingua con il deserto attorno, spazzando via un grande patrimonio di conoscenze e professionalità». Dopo aver criticato l’assenza dal dibattito delle università sarde, Pinna ha messo l’accento sulla necessità che i docenti acquisiscano “la didattica del sardo” ricordando, in proposito, l’esperienza dell’introduzione dello studio della lingua inglese in Italia, frutto di un lavoro di concertazione fra il governo britannico e il mondo dell’associazionismo.

Per l’associazione Acordu, Alessia Etzi ha individuato nella legge «un impianto sostanzialmente analogo a quello della precedente legge regionale 26 e della 482 nazionale, segno di un approccio troppo timido che andrebbe sviluppato a partire dal mondo della scuola con didattica e pedagogia adeguate». Alessia Etzi ha concluso evidenziando che nella norma c’è una lacuna evidente rappresentata dalla mancanza di riferimenti puntuali “all’informatica ed al mondo digitale” che possono invece rappresentare per il sardo canali espressivi di grandissima potenzialità.

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Prosegue nella Seconda commissione del Consiglio regionale il confronto sul testo unificato in materia di lingua sarda (T.U. Pl 36, 167 e 228) . Questa mattina i lavori del parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) si sono aperti con l’audizione del presidente dell’Istituto Etnografico della Sardegna, Peppino Pirisi, che coadiuvato dal direttore Manuel Delogu ha illustrato le attività e le numerose iniziative dell’Isre per la valorizzazione della lingua e del patrimonio etnografico della Sardegna. In particolare i vertici dell’ente regionale hanno avanzato la proposta affinché si preveda in legge  una specifica sezione all’interno dell’Istituto etnografico che possa svolgere, tra gli altri, anche i compiti che il testo unificato riserva all’istituenda “Agenzia sarda per le lingue”.

A seguire, il sindaco di Alghero, Mario Bruno, ha ribadito l’importanza «in chiave non solo culturale ma anche economica e turistica» della lingua catalana ed ha preannunciato la partecipazione alla giornata della lingua catalana, in programma a Barcellona il prossimo 7 luglio, promossa dalla Generalitat. «Porteremo il nostro impegno per la tutela e la promozione del catalano – ha affermato il primo cittadino – compresa la concessione del palazzo Serra, nella centrale piazza Civica, alle associazioni di tutela del catalano, così da farne la nuova “casa dell’alguerés”». Mario Bruno ha dichiarato di apprezzare la proposta unificata della commissione ed ha suggerito l’inserimento di un’apposita norma per la toponomastica bilingue e anche una misura in favore delle biblioteche specializzate.

Simonetta Castia e Francesco Cheratzu hanno illustrato le osservazioni dell’Associazione editori sardi, concentrandosi particolarmente sugli articoli 19, 20, 21,22 e 23 del testo che trattano i temi dell’informazione, l’editoria e l’istruzione. La presidente dell’Aes ha fatto presente ai commissari che il riferimento alla legge 22 del 1998 per stabilire criteri e modalità per l’attribuzione dei previsti incentivi all’editoria appare poco opportuna «perché  la legge 22 è considerata ormai superata e per certi versi inapplicata e come tale bisognosa di una profonda revisione». Cheratzu ha suggerito l’inserimento in legge di un organismo scientifico che si occupi dei dizionari del sardo («servono metodo e regole scientifiche contro il proliferare di discutibili pubblicazioni, così come è stato fatto in Friuli»).

La stroncatura al testo unificato è arrivata, invece, dal Coordinamento degli operatori di lingua e cultura sarda che con la presidente Daniela Masia ha criticato duramente l’impostazione della proposta di legge («la lingua sarda è considerata come integrativa all’italiano mentre dovrebbe essere esplicitata la cooufficialità») sia i contenuti: «Con l’istituzione dell’Agenzia sarda per le lingue si crea un altro carrozzone che rischia di appesantire l’intero sistema». La presidente del Colsc insieme con il vice Ivan Marongiu si è detta contraria agli incentivi previsti nella proposta di legge per la certificazione linguistica del personale del sistema Regione e per l’esclusiva adesione volontaria all’insegnamento del sardo nelle scuole («è paradossale immaginare di imparare il sardo solo in cambio degli incentivi economici e nelle scuole della Sardegna dovrebbe essere normale insegnare la lingua sarda»).

Sostanzialmente positivo, invece, il giudizio espresso dall’associazione Campos (coordinamentu de is artis musicalis e poeticas de tradizioni orali de sa Sardigna) che con il presidente Saturnino Porcu ha sollecitato misure e stanziamenti specifici per la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizioni musicali e del cosiddetto patrimonio immateriale sardo.    

     

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La seconda commissione (Cultura) presieduta da Gavino Manca (Pd) riprenderà i lavori domani (mercoledì 5 luglio), alle 10.00, con le audizioni delle associazioni linguistico-culturali sul Testo unico della lingua sarda; gli interventi delle associazioni sono stati calendarizzati sia per la mattinata che per il pomeriggio, con inizio alle 15.30.-

Giovedì 6 luglio alle 10.00, davanti alla prima commissione (Autonomia) presieduta da Francesco Agus (Misto) ed alla terza (Bilancio) presieduta da Franco Sabatini (Pd) in seduta congiunta, il presidente della Regione Francesco Pigliaru riferirà sulle problematiche delle zone interne.

La terza commissione tornerà al lavoro anche nel pomeriggio alle 16.30 per esaminare la Pl n. 434 (Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali) ed il Dl n. 436 (Reiscrizione delle economie di stanziamento nell’ambito dei trasferimenti previsti dal D.lgs 46/2008-Norme di attuazione dello Statuto speciale della Sardegna concernenti il conferimento di funzioni e compiti di programmazione ed amministrazione in materia di trasporto pubblico locale).

La commissione Sanità infine, presieduta da Raimondo Perra (Psi) proseguirà per tutta la settimana la discussione sulla riforma delle rete ospedaliera.

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La commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), ha proseguito il ciclo di audizioni sul Testo unico della lingua sarda raccogliendo i contributi dei maggiori esperti in linguistica della Regione.

Il primo intervento, quello del prof. Diego Corraine, ha messo in luce in via preliminare la distinzione fra la lingua sarda originale (“una lingua di tutti” fin dal Medioevo) e quelle che storicamente si sono radicate nei vari territori dell’Isola, come catalano, gallurese, sassarese e tabarchino (Carloforte), alle quali andrebbero aggiunte a suo giudizio anche il maddalenino e il castellanese (Castelsardo), che presentano tratti distintivi. Inoltre, secondo Corraine, «occorre avere ben chiara una seconda distinzione, fra lingua e cultura, che per il bene di entrambe devono restare distinte». Sullo specifico della legge, il linguista ha auspicato la conferma dello schema linguistico di riferimento fissato dalla Regione nel 2006 con la c.d. limba sarda comuna da utilizzare per usi esterni assegnando uno spazio adeguato alle altre lingue complementari, secondo un modello presente in tutte le realtà linguistiche. Diego Corraine, infine, ha sottolineato la centralità della presenza della lingua sarda nella scuola e nel mondo della comunicazione.

Per il prof. Mario Pudhu, al contrario, «la legge commetterebbe uno sbaglio ed invaderebbe un campo non di sua competenze se definisse cosa è da considerarsi lingua, compito che invece spetta all’analisi scientifica». Di conseguenza, a suo avviso, la necessità di evitare «la contraddizione fra tutela, valorizzazione e promozione della lingua sarda e norme di riferimento stabilite per una sola ed unica espressione (la limba sarda comuna) il cui lessico, fra l’altro, è una specie di macedonia che alla fine si configura come un sardo di nessuno». Quanto all’insegnamento nelle scuole Pudhu ha raccomandato la massima attenzione alla formazione certificata del personale docente, che per il sistema di istruzione regionale rappresenta oggi una grave lacuna.

La legge contiene alcune novità positive, ha poi affermato il giornalista Paolo Pillonca, «soprattutto nei suoi riferimenti al valore del patrimonio immateriale della Sardegna che, come tale, non è acquistabile». «Mi sembra una legge ben fatta – ha aggiunto Pillonca – anche se poi la storia ci insegna la profonda differenza fra il contenuto delle leggi e la loro applicazione e, sotto questo profilo, mi chiedo quale capacità avrà il Consiglio regionale di controllare l’operato della Giunta».

Sui alcuni contenuti qualificanti della legge si è poi soffermato il prof. Bachisio Bandinu, sottolineando che il successo della nuova normativa si misurerà su “luoghi, tempi, strutture e funzioni” e non su un generico “viva la lingua sarda”. Dopo aver definito convincente il collegamento fra lingua, espressioni artistiche e mondo dei media, Bandinu ha concluso dicendo che «il sardo è un modo di pensare, una visione del mondo che attraversa tutti i campi della conoscenza e della società».

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«La Conferenza Stato-Regioni ha espresso il proprio nulla osta all’attuazione della legge 37 per il superamento del precariato nel sistema pubblico regionale: noi finalmente possiamo dare immediata attuazione al piano di stabilizzazione dei precari e partire, subito dopo, con le procedure dei nuovi concorsi per l’accesso in Regione. É un traguardo molto importante frutto dell’intenso lavoro di questi mesi anche alla luce e coerentemente con quanto previsto dal decreto legislativo 75 del 2017 che si inserisce nella riforma Madia.»

Lo ha detto l’assessore regionale degli Affari Generali e Personale, Filippo Spanu, intervenuto oggi, a Roma, alla riunione della Stato-Regioni. La legge 37 per il superamento del precariato nel sistema pubblico regionale era stata approvata dall’assemblea sarda nel dicembre del 2016.
L’assessore Filippo Spanu ha inoltre sottolineato «l’importanza di un accordo che dimostra come sia possibile una collaborazione proficua tra Regione e Stato per risolvere problemi comuni confrontandosi con pari dignità. Tutto questo senza rinunciare alle nostre piene prerogative e con la consapevolezza delle nostre ragioni. Voglio mettere in evidenza anche il contribuito del Consiglio Regionale, in particolare della seconda commissione guidata dal presidente Gavino Manca. L’assessorato del Personale – ha concluso Filippo Spanu – ha già avviato comunque la ricognizione dei potenziali beneficiari e darà immediatamente corso alle procedure finali per il riconoscimento degli aventi diritto».

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Il magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, con i professori Ignazio Putzu e Maurizio Virdis ed il ricercatore, Duilio Caocci, è intervenuta nella Seconda commissione del Consiglio regionale per la programmata audizione sul testo unificato della proposte di legge in materia di lingua sarda. I vertici dell’Ateneo cagliaritano hanno riaffermato in premessa la centralità del tema della “limba” e hanno offerto piena disponibilità alla collaborazione per favorire l’approvazione e l’attuazione di norme efficaci per garantire salvaguardia e tutela del patrimonio linguistico sardo. «La cultura – ha dichiarato la professoressa Del Zompo – come didattica e ricerca dell’identità, di cui la lingua è il pilastro, è parte fondamentale della più grande università della Sardegna». Il rettore ha quindi ricordato l’attivazione della cattedra di lingua sarda nell’Università di Cagliari  («qualche giorno fa si sono svolti i primi esami») ed ha poi svolto una serie di considerazioni sul testo unificato.

Maria Del Zompo ha evidenziato l’assenza di una norma finanziaria («è evidente che senza le risorse adeguate nessuna politica linguistica si potrà realizzare in Sardegna») e lamentato la mancanza di un rappresentante delle università sarde nell’istituenda agenzia sarda per le lingue. Ulteriori sottolineature hanno riguardato la certificazione delle competenze per l’insegnamento della lingua («dobbiamo applicare regole internazionalmente accettate») e la necessità di scelte strategiche («si inizia dagli adulti oppure si parte dalle scuole o si procede contemporaneamente, ma in ogni caso con quali certezze nelle risorse?»).

Il professor Duilio Caocci ha salutato con favore «la connessione prevista nel testo di legge tra la lingua e l’editoria» ma ha sottolineato l’assenza di un esperto linguista in seno al previsto comitato tecnico scientifico («è paradossale che manchino i linguisti in una legge per la lingua»).

«La lingua – ha aggiunto il professor Maurizio Virdis – non è un bene da museificare e la scuola e l’università dovranno saper fare la loro parte non solo per non disperdere ma per far vivere a lungo una così grande ricchezza della Sardegna.»

Il presidente della commissione Cultura, Gavino Manca (Pd), in conclusione dei lavori ha formulato l’auspicio di un comune impegno nel Consiglio regionale per garantire le adeguate risorse alla legge sulla lingua e nel ringraziare l’Ateneo cagliaritano per la collaborazione offerta ha preannunciato un nuovo ciclo di audizioni da tenersi anche a Sassari e Nuoro.