19 April, 2024
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Il 7 giugno l’Associazione Amici della Miniera ricorda la figura di Aldo Lai, sindaco di Carbonia negli anni della lotta per il passaggio all’Enel della miniera di Serbariu con le sue maestranze. In occasione di questo ricordo, pubblichiamo una rievocazione della mobilitazione di Carbonia alla metà degli anni ‘60, conclusasi positivamente.

Nel 1963 si sviluppa a Carbonia un movimento nuovo, che sorge lentamente dal basso, per il passaggio della SMCS all’Enel, l’Ente di recente formazione, che già stava incorporando concessioni minerarie in alcune regioni della Penisola. Le prime azioni di lotta degli operai attraverso picchetti nei piazzali e marce tra Seruci e Carbonia, mentre il Sindacato è da tempo impegnato nel rinnovo contrattuale e nella battaglia per un piano di riqualificazione della manodopera.

Testimonianza ancora viva di quel movimento restano i documenti del tempo, a partire da un Comitato della Federazione del PCI, settembre 1962, in cui il Segretario regionale Renzo Laconi si sofferma sulle “rivendicazioni sostanziali”, che riguardano in particolare i problemi dell’energia elettrica. A dimostrare quanto la nazionalizzazione delle società elettriche non potesse non ascriversi al successo dell’impegno di Sinistre e Sindacati italiani, nelle lunghe lotte contro le grandi imprese produttrici di energia, in regime di monopolio assoluto.

E le prime assemblee ed i primi scioperi, nei documenti della Camera del Lavoro, del 28 gennaio 1964, che cominciano lentamente a delineare le tappe dell’azione in riferimento ai “lavoratori addetti alla perforazione del sottosuolo”, fino a prefigurare un allargamento ai minatori di Carbonia del Contratto Collettivo dei lavoratori elettrici, come stava già avvenendo in altre miniere della Penisola. E del 1 settembre 1964, in cui alla piattaforma rivendicativa sul Contratto integrativo si affianca la rivendicazione del passaggio all’Enel di tutti i lavoratori di Carbonia, quelli della miniera e quelli dell’esterno. Fino al documento che annuncia lo sciopero generale per l’8 marzo 1965, nei giorni dell’insediamento della nuova Giunta di Centro Sinistra.

La città risponde con le prime adesioni agli scioperi, alle manifestazioni di protesta e all’occupazione dei pozzi, mentre sorgono i nuovi organismi rappresentativi delle varie categorie riunite nei Comitati di difesa e sviluppo del Sulcis, e quelli dei disoccupati che sottoscrivono una vera e propria Carta rivendicativa, mentre numerosissimi si susseguono i convegni indetti dall’Amministrazione comunale e le sedute aperte del Consiglio stesso, quelli organizzati dalle Commissioni interne e poi dalle associazioni femminili e giovanili, uno per tutti, il 5 febbraio 1966.

Già la lettera del sindaco di Centro Sinistra Aldo Lai, 5 marzo 1965, scritta subito dopo l’insediamento e destinata agli onorevoli Nenni, De Martino e Matteotti, sembra voler prefigurare il quadro complessivo dell’intervento politico a tutti i livelli. Intanto, con la richiesta diretta al Partito Socialista di sostegno e di appoggio, il problema «il più urgente, il più attuale è il passaggio all’Enel per il quale la nostra Direzione Nazionale e i compagni di governo si sono battuti e sono convinto si batteranno fino in fondo». E poi il documento di Programma della Giunta «Il passaggio all’Enel è rinascita per la città a garanzia della stabilità della modesta manodopera rimasta, verso la costruzione di industrie manifatturiere che creino nuova occupazione nel territorio». E poi il coinvolgimento si allarga ai consiglieri regionali e al presidente Efisio Corrias, come dimostra il considerevole carteggio fra le due amministrazioni.

Delegazioni cittadine presso la Giunta regionale e a Roma, che portano le richieste dei lavoratori e della città, come nell’ordine del giorno del Consiglio regionale, 15 ottobre 1965, in preparazione dell’incontro del Sindaco Lai e del Presidente Corrias con i Ministri per il Mezzogiorno e per l’Industria, uno dei tanti che punteggiano questo lungo e impegnativo iter del “passaggio all’Enel”. Il 1965, l’anno del passaggio all’Enel per almeno tremila dei minatori di Seruci e Nuraxi Figus, esclusi quelli di Serbariu, più precisamente a seguito dell’intervento diretto della Corte dei conti.

Sarà la delegazione del 1966, a definire il trasferimento di tutti i lavoratori di Carbonia, proprio mentre si concludeva la marcia dei minatori su Cagliari, ancora preceduta da mobilitazioni e convegni, tra i più significativi quello dell’Amministrazione comunale, il 12 e 13 febbraio 1966: una massa che muove dalla città che raccoglie la solidarietà di molti comuni, da Domusnovas ad Assemini, presso la cui Sala consiliare si svolge l’assemblea conclusiva, prima che la delegazione parta per Roma, dove si compie l’atto finale.

«In una sola seduta – testimonia il sindaco Aldo Lai – Andreotti impose il Contratto Enel anche ai più recalcitranti tra i ministri e i dirigenti dell’Ente.»

Gianna Lai

 

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“Donne della Resistenza. Madri della Costituzione. Itinerari di democrazia” è il titolo della mostra realizzata da Anpi Sardegna e curata da Luisa Sassu, che verrà inaugurata martedì 5 marzo alle 17 nei locali della Mem di Cagliari. All’iniziativa, che sarà introdotta e moderata dalla presidente della sezione Anpi di Cagliari Gianna Lai, interverranno insieme alla curatrice Luisa Sassu, la magistrata Paola Mazzeo e l’avvocato Simone Angei. L’apertura e la chiusura della presentazione saranno affidate ai canti di Roberto Deiana. La mostra sarà visitabile fino a venerdì 8 marzo e si colloca nel percorso delle iniziative dedicate dall’Anpi alla Giornata Internazionale della Donna.

Inaugurata il 25 aprile dello scorso anno nell’ambito delle iniziative dell’Anpi dedicate al settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, “Donne della Resistenza. Madri della Costituzione. Itinerari di democrazia” raggiunge, con l’appuntamento alla Mem, la sua tredicesima tappa e racconta la storia delle ventuno madri costituenti, soffermandosi su alcune, scelte con riferimento agli interventi svolti in assemblea per i principi sanciti in Costituzione riguardanti le donne quali uguaglianza sostanziale, parità fra i coniugi, parità nel lavoro, parità retributiva, parità nell’accesso alle carriere ed alle cariche pubbliche.

«Le caratteristiche della mostra e le sue finalità stanno nel proposito di restituire alle donne il ruolo fondamentale che hanno svolto durante gli anni della Resistenza e nella importantissima esperienza che ha consegnato la Costituzione al nostro Paese, un ruolo sottovalutato per molto tempo e giunto, da qualche tempo, ad una consapevolezza storiografica che racconta un protagonismo straordinario», spiega Luisa Sassu.

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Con un dibattito sul voto alle donne e un recital di canti e storie di politica al femminile, l’Anpi di Cagliari promuove “La Festa della Costituzione e della Repubblica”. Appuntamento giovedì 2 giugno a partire dalle ore 17.30, presso la Sala Polifunzionale del Parco di Monte Claro. L’iniziativa, che conclude il ciclo iniziato in occasione dello scorso 25 aprile, cade in occasione del 70° anniversario della elezione dell’Assemblea Costituente e della proclamazione della Repubblica, ed è dedicata al 70° anniversario del voto alle donne.

Del tema parleranno nel corso di un dibattito la magistrata Fiorella Pilato, Rosamaria Maggio del Cidi e Lidia Roversi dello Spi-Cgil. Coordina Gianna Lai, presidente della sezione Anpi di Cagliari. All’iniziativa daranno il loro contributo degli studenti del liceo artistico Fois, del liceo scientifico Alberti, dell’Istituto Comprensivo Colombo e le associazioni Eureka e Unica 2.0.

Concluderà la festa il recital “La Repubblica delle donne – Canti e storie di politica al femminile” con Clara Murtas e Rita Atzeri, accompagnate alla chitarra da Giuseppe Baldino.

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Proseguono, a Cagliar,i le iniziative inserite nel cartellone per le celebrazioni del 71° anniversario della liberazione dal nazifascismo, coordinate dal Comitato 25 Aprile. Venerdì 29 aprile alla MEM di via Mameli verrà presentato il docufilm “Con i messaggi fra i capelli. Ragazze della Resistenza trevigiana” della regista Chiara Andrich e prodotto dall’associazione Resistenze di Treviso. Organizza l’Anpi di Cagliari.

Saranno presenti la regista Chiara Andrich e in videoconferenza la presidente dell’associazione Resistenze Laura Bellina. Parteciperanno inoltre all’incontro la partigiana Pina Brizzi e Alessandra Piras del Cagliarifilmfestival. Presiederà l’incontro la presidente dell’Anpi di Cagliari, Gianna Lai.

La serata vuole essere anche un tributo per commemorare il 70° anniversario del diritto di voto alle donne, che dalla Liberazione prese le mosse.