18 December, 2025
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Alcuni anni dopo l’incendio che nel 1983 divampò nelle colline intorno a Tempio Pausania, distruggendo oltre 18.000 ettari e causando nove vittime tra i volontari che lottarono per spegnere le fiamme, la Regione Sardegna ha deciso, con una legge regionale, che il 28 luglio sia la giornata commemorativa non solo di quel tragico evento, ma l’occasione per rendere omaggio a tutti coloro (operatori antincendio, volontari e cittadini) che hanno perso la vita o hanno riportato gravi danni nei tanti e devastanti incendi verificatisi nell’Isola dal dopoguerra. Alla cerimonia di commemorazione, che si è svolta oggi a Tempio, insieme al Sindaco, ad altri amministratori del territorio e alle autorità civili, militari e religiose, hanno partecipato, in rappresentanza del presidente Solinas, gli assessori regionali della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, e della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis.

«Seppure siano trascorsi 39 anni, quella di Curraggia resta una tragedia immane che sconvolse l’intera Sardegna, lasciando indelebili ricordi nei protagonisti diretti di quella drammatica giornata, soprattutto nelle famiglie dei caduti e dei feriti. E’ importante ricordare per rendere il doveroso omaggio a chi ha perso la vita impegnandosi per la comunità», ha detto l’assessore Andrea Biancareddu.

«Le Istituzioni regionali da anni sono fortemente impegnate sul fronte degli incendi per le terribili conseguenze causate alla vita umana e al patrimonio naturalistico isolano ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Perciò, ogni estate, viene predisposta un’imponente macchina regionale antincendio che, anno dopo anno, grazie ad una crescente capacità professionale, è in grado di contenere gli effetti devastanti di questa piaga che affligge da troppo tempo la Sardegna e che dobbiamo combattere con tutti i mezzi a disposizione.»

«Un aspetto da non sottovalutare è quello educativo, attraverso una battaglia culturale che dobbiamo consolidare nelle scuole. I giovani sono i futuri protagonisti delle azioni per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente in Sardegna, a cominciare dalla lotta agli incendi», i due assessori della Giunta Solinas.

«Esaminata la documentazione, comprensiva del progetto e del relativo studio di incidenza ambientale, l’assessorato della Difesa dell’ambiente ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza del ponte di Marceddì.»

Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’ambiente. Gianni Lampis, comunicando la decisione del ‘Servizio valutazione impatti e incidenze ambientali’ (Via) sull’istanza presentata, lo scorso 19 luglio, dal Comune di Terralba per il progetto dei “Lavori viabilità occidentale sarda nel tratto tra l’Oristanese e la zona di Arbus – Adeguamento del Ponte Marceddì (1° lotto)”.

Sono previsti interventi strutturali, come il rinforzo di 165 pali di fondazione maggiormente degradati. A livello stradale, è prevista la riorganizzazione della sezione stradale e la circolazione a senso unico alternato regolamentata attraverso un impianto semaforico; la realizzazione di una nuova pavimentazione stradale, di uno strato di impermeabilizzazione e di un sistema di scolo per l’allontanamento delle acque di piattaforma; il posizionamento lungo il ponte di cinque dossi artificiali di rallentamento in corrispondenza di altrettanti attraversamenti pedonali; l’installazione di segnaletica verticale e orizzontale; la sistemazione dei piazzali di accesso. Infine, alcuni interventi impiantistici: attraversamenti pedonali in corrispondenza degli accessi sud e nord del ponte, opportunamente illuminati per la sicurezza nelle ore notturne; un impianto semaforico di segnalazione su ambo i lati di accesso al ponte, utile per regolamentare il senso unico alternato sul ponte.

 

La Regione Sardegna nei prossimi giorni ufficializzerà il ricorso contro il “Decreto Energia”, al fine di tutelare i diritti dei sardi ad avere una soluzione definitiva e strutturale al problema energetico, tale da poter garantire un futuro adeguato al territorio e al sistema produttivo.
«La Regione Sardegna ha avuto un ruolo decisivo sul tema energetico all’interno della Commissione Energia nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni ha sottolineato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, coordinatrice della Commissione nazionale, in risposta ad alcune polemiche sollevate dall’opposizione durante il dibattito -. Abbiamo guidato la Commissione ad esprimere i pareri su tutti i decreti energia, evidenziando in particolare la posizione di contrarietà, espressa da tutte le Regioni, al metodo che il Governo nazionale ha utilizzato per implementare le rinnovabili e per rispondere all’emergenza energetica nel territorio nazionale.»
«Il Governo non può accantonare la leale collaborazione istituzionale, non può venir meno ai principi che sono sanciti dalla Carta costituzionale e non può dimenticare che la materia energetica è una materia concorrenteha aggiunto l’assessore Anita Pili -. La Regione vuole rivendicare i suoi diritti con forza in tutti i tavoli.»
«E’ innegabile che la Sardegna sia stata protagonista in tutte le occasioni in cui è stato necessario rivendicare la propria autonomia, i propri diritti e lo ha fatto in maniera concreta», ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, coordinatore della Commissione Ambiente nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.

«Prosegue la proficua collaborazione della Regione Sardegna con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco per la Campagna antincendi. Un importante tassello della complessa macchina regionale che annualmente si occupa di questa grave emergenza, con l’obiettivo di difendere il territorio ed il patrimonio ambientale della nostra Isola, oltre a garantire la sicurezza dei cittadini.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, con delega alla Protezione civile, che, questa mattina, in Prefettura a Cagliari, ha firmato la convenzione tra il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e la Regione, insieme al prefetto Gianfranco Tomao, al direttore regionale dei vigili del fuoco, Marco Frezza, al comandante del Corpo forestale, Fabio Migliorati, ed al direttore generale della Protezione civile, Antonio Pasquale Belloi.

Nella convenzione vengono definite le procedure operative per la collaborazione interforze, compresa quella nel coordinamento delle attività di spegnimento degli incendi boschivi e rurali e di interfaccia, nonché il potenziamento delle sedi istituzionali dei vigili del fuoco. Tra gli obiettivi, assicurare una cooperazione nelle attività di lotta agli incendi boschivi; garantire l’armonizzazione delle attività di spegnimento degli incendi con quelle più generali di tutela della pubblica incolumità; favorire lo scambio di dati e informazioni.

«L’impegno economico della Regione (1,4 milioni di euro) dimostra come la partecipazione delle varie componenti pubbliche alla macchina regionale antincendio sia elemento essenziale per la salvaguardia del patrimonio ambientale e per garantire, a sardi e turisti, di stare in Sardegna in sicurezzaha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. La collaborazione consentirà di potenziare il dispositivo di soccorso sul territorio regionale, oltre che nella Sala operativa regionale e nei Centri operativi provinciali. Verrà incrementata la presenza dei vigili del fuoco con l’apertura, per sessanta giorni, di alcune basi stagionali nelle aree maggiormente antropizzate, dove il concentrarsi dei flussi turistici può rappresentare un potenziale pericolo in caso di emergenza: Pula, Villasimius, Arbus, Valledoria, San Teodoro, Orosei e Terralba. Anche quest’anno sarà disponibile un elicottero del Corpo, dislocato nella base di Alghero, che si affianca agli undici della flotta regionale, al Super Puma, agli elicotteri dell’Esercito e dell’Aeronautica militare, rispettivamente negli aeroporti di Elmas e di Decimomannu, e ai tre Canadair all’aeroporto di Olbia.»

«Il primo mese di campagna antincendio racconta un andamento nella media degli ultimi 10 anni, ma non per questo possiamo ritenerci soddisfatti. Sono circa 3.000 gli ettari bruciati in questi primi trenta giorni, perciò l’allerta resta sempre massima, soprattutto per le condizioni meteoclimatiche che hanno registrato temperature elevate tipiche dei periodi più caldi dell’estate. Dobbiamo intensificare le azioni di prevenzione, anche attraverso la diffusione delle regole di comportamento corrette e responsabili e la collaborazione con le Amministrazioni locali, invitandole alla piena attuazione dei Piani comunali di protezione civile», ha concluso Gianni Lampis.

 

I sindaci dei comuni di Buggerru e Fluminimaggiore, Laura Cappelli e Marco Corrias, hanno chiesto a Forestas l’ampliamento orario del presidio antincendio, attualmente attivo solo dalle 14.00 alle 22.00. Nella richiesta inviata al direttore Vittorio Molè e, per conoscenza, all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente ed alla Direzione regionale della Protezione civile, scrivono che «come è noto i comuni di Buggerru e Fluminimaggiore vengono dotati, nel corso di ogni stagione estiva, di presidio antincendio, all’interno del quale sono presenti a turno gli operai appartenenti a Forestas. Ad oggi, purtroppo, il presidio nel territorio Buggerru-Fluminimaggiore risulta essere attivato esclusivamente nella fascia oraria 14.00-22.00, nonostante siano presenti in loco le figure professionali utili a garantire il servizio».

«Con la presente manifestiamo la preoccupazione delle Amministrazioni comunali di Buggerru e Fluminimaggiore – aggiungono Laura Cappelli e Marco Corriase segnaliamo la situazione di potenziale pericolo per l’assenza del presidio territoriale in una fascia oraria così ampia e chiediamo ai soggetti in indirizzo di voler attivare le procedure necessarie per garantire, anche al nostro territorio, il presidio di cui trattasi in una più ampia fascia oraria, anche con l’alternanza del personale facente capo ai due diversi Comuni (ad esempio mattina Buggerru e pomeriggio Fluminimaggiore e/o viceversa).»

Sit-in dei lavoratori della Portovesme srl questa mattina davanti al Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari. L’iniziativa è stata organizzata per sollecitare il Consiglio regionale e la Giunta Solinas a sostenere la vertenza che vede 1.500 posti di lavoro a rischio per i problemi provocati al ciclo produttivo dello stabilimento di Portovesme, dagli elevatissimi costi dell’energia, cresciuti di oltre quattro volte rispetto al periodo precrisi. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza della rete del gas e quindi degli incentivi garantiti dal Governo alle aree industriali penalizzate in questa fase dall’impennata dal prezzo del gas.

Al termine del sit-in, una delegazione è stata ricevuta dai capigruppo del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale interverrà in tempi brevissimi con un documento unitario a sostegno della Portovesme Srl per sollecitare il Governo ad approvare i decreti attuativi a favore delle aziende “energivore” e, nello stesso tempo, svilupperà un’azione istituzionale, di concerto con la Giunta, per l’attivazione di un “tavolo specifico” per il sistema economico regionale attualmente penalizzato dalla mancanza del gas.
La decisione è arrivata al termine dell’incontro dei capigruppo, presieduto dal vice presidente dell’Assemblea Giovanni Antonio Satta, con le rappresentanze sindacali della Portovesme SrL, al quale hanno preso parte anche gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis.
In apertura, i rappresentanti sindacali hanno esposto alcune cifre che danno la misura delle difficoltà nelle quali si trova l’azienda. A fronte di un costo energetico che nel 2021 si è attestato sui 20 euro a Megawatt, questa voce è arrivata nell’anno in corso a 240 euro, con alcuni picchi vicino ai 400 euro, facendo passare l’incidenza della voce energetica sui costi aziendali dal 30 al 70%.
Questa situazione, hanno aggiunto i sindacalisti, aumenta ulteriormente i problemi della Portovesme Srl, dove dal mese di ottobre è stata collocata in cassa integrazione “a rotazione” una quota di personale di circa 700 unità. Inoltre, un quadro nazionale ed internazionale in ulteriore peggioramento potrebbe portare ad altri tagli di personale, fino a 1.000 unità rispetto ai 1.500 dell’organico attuale, con ripercussioni negative anche sull’indotto.
Dopo aver ricordato che in questa difficilissima vertenza la Regione non è una “controparte” ma un “alleato”, i sindacati hanno sollecitato le istituzioni regionali ad avviare le azioni politiche più incisive nei confronti del Governo sia per approvare al più presto i decreti attuativi collegati alle leggi di sostegno al settore energetico, sia per assicurare alla Sardegna, con provvedimenti specifici, parità di trattamento con le altre Regioni, tenendo conto del fatto che l’Isola non può contare su una materia prima essenziale come il gas.
Sulla parte propositiva dell’azione delle istituzioni regionali si sono poi soffermati gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis. Anita Pili ha affermato che le aziende energetiche della Sardegna hanno diritto, nel momento attuale di crisi, ad una protezione “speciale”, necessaria per colmare il divario strutturale che pesa sul sistema economico regionale. Per questo, ha precisato, oltre all’intervento nei confronti del Governo e del ministero della Transizione ecologica, sarà coinvolta anche la conferenza della Regioni.
Gianni Lampis ha sottolineato che molte delle misure strategiche per la “ripartenza” della Sardegna sono concentrate nel settore energetico.
Abbiamo di fronte, ha aggiunto, questioni molto complesse che richiedono senso di responsabilità ed unità, ed anche la capacità di concentrarsi sulle cose concrete, creando per le aziende le migliori condizioni (come nel caso della Portovesme Srl) per realizzare gli investimenti programmati.

Domani mattina, intanto, è prevista la visita della viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde nello stabilimento di Portovesme.

«L’Arpas rappresenta un importante presidio istituzionale per il suo ruolo di controllo e di monitoraggio della qualità ambientale in Sardegna, avendo competenza primaria in particolare nella verifica delle condizioni dell’aria e dell’acqua, anche di balneazione, e nell’individuazione dei motivi dell’inquinamento.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, commentando l’approvazione della delibera che, d’intesa con l’assessorato regionale della Sanità, predispone il programma annuale e pluriennale (2022-2024) dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna (Arpas).

«Nel triennio 2022-2024ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis il suo impegno sarà canalizzato sul mantenimento dei presidi ambientali che verificano diversi indicatori ambientali, con la prosecuzione delle attività di monitoraggio della qualità dell’aria e delle acque dolci e salate, interne e marine, superficiali e sotterranee, dei controlli sui siti contaminati e sulle attività industriali, con mantenimento del focus sulla filiera dei rifiuti. Inoltre, sarà presidio operativo a supporto della Protezione civile regionale e di autorità competenti, forze dell’ordine e altre organizzazioni territoriali in situazioni di emergenze ambientali per arginare possibili inquinamenti.»

 

Le problematiche legate al rilancio del Piano Sulcis e alla rimodulazione delle consistenti risorse ancora disponibili, sono state al centro dell’incontro convocato dall’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, nella sala anfiteatro della Regione, in via Roma 253, a Cagliari. Alla convocazione, con gli assessorati regionali dell’Industria, del Lavoro e della Difesa dell’Ambiente, hanno risposto 16 sindaci di altrettanti Comuni del Sulcis Iglesiente (Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei, Perdaxius, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Villamassargia) ed il sub commissario della provincia del Sud Sardegna. L’incontro si è concluso poco dopo le 13.00. 

«E’ stata un’importante occasione di confronto per fare il punto della situazione insieme alle Amministrazioni comunali coinvolte nel Piano Sulcis, nato come strumento per lo sviluppo produttivo ed economico di quel territorio. E’ necessario un aggiornamento o un ripensamento dei progetti da realizzare, secondo le esigenze dei singoli Comuni che devono essere i veri protagonisti del Protocollo – ha detto Anita Pili al termine dell’incontro -. Dobbiamo rendere l’accordo più snello anche nelle procedure, affinché il Piano sia uno strumento utile e strategico per tutte le comunità coinvolte. La Giunta regionale è da sempre a disposizione del territorio e pronta a condividere le scelte che sono decisive per il futuro dell’Isola. Negli interventi degli amministratori ho riscontrato la voglia di ripartire insieme e i Comuni potranno contribuire a modificare i contenuti così da poter anche riformulare le risorse, tenendo conto delle mutate esigenze. A breve – ha aggiunto Anita Pili -, riceveremo le proposte dei Comuni, che poi verranno esaminate e valutate da un tavolo tecnico-politico istituito appositamente. Nel frattempo, dialogheremo con i Ministeri che nel 2012 avevano sottoscritto l’accordo, così da cominciare ad analizzare le possibilità di modifica e le risorse destinate.»

«Si tratta di un Piano che viene da lontano e che certamente merita un’accelerazione per dare risposte concrete ad un territorio che da tempo vive una difficile condizione socioeconomicaha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. Per quanto riguarda l’assessorato dell’Ambiente, all’interno del Piano Sulcis ci stiamo occupando prevalentemente delle bonifiche ambientali dei siti ex minerari. Tutti i progetti che ci riguardano sono programmati, secondo le diverse fasi di progettazione e di esecuzione, alcuni sono già conclusi. Sono azioni importanti e prioritarie perché non può esserci sviluppo se in quelle aree non vengono ripristinate le giuste condizioni di salubrità. Purtroppo, non abbiamo ereditato solo i progetti, ma anche gli ostacoli e le difficoltà nell’attuazione degli interventi che sono assai complessi e intercettano competenze che si sovrappongono. I tempi della burocrazia, per esempio, non sempre dipendono dalla politica regionale, se consideriamo che il potere autorizzativo è spesso in capo al ministero della Transizione ecologica – ha concluso Gianni Lampis -. La Giunta regionale non ha mai fatto mancare la volontà di partecipare all’attuazione del Piano, in stretta collaborazione coi Comuni e l’incontro di oggi è l’ennesima conferma.»

 

Via libera della Regione al riavvio dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme. Il conto alla rovescia è terminato con la seduta di ieri della Giunta, che ha approvato la delibera con la quale si è concluso il complesso iter autorizzativo, che sblocca un investimento di 185 milioni di euro.
«Rinasce una grande speranza per il territorio dice il presidente della Regione Christian Solinas, che ha seguito personalmente ogni fase delle procedure -. Un lavoro straordinario compiuto con estrema efficienza e in tempi molto rapidi, reso possibile dall’impegno profuso dagli assessori coinvolti e dalle loro strutture. Il polo di Portovesme, prosegue il Presidente, rappresenta ancora oggi, e deve rappresentare in futuro, una ricchezza in termini di economia e di competenze, alla quale non possiamo assolutamente rinunciare. Per questo, la Regione si è mobilitata per predisporre tutte le strategie per garantire che l’abbandono del carbone e la riconversione energetica avvengano salvaguardando tutti i presidi industriali, fondamentali per lo sviluppo armonico, insieme agli altri settori produttivi, del nostro sistema economico.»
Con la delibera approvata ieri, la Giunta ha espresso il giudizio positivo sulla compatibilità Ambientale, subordinatamente al rispetto delle condizioni ambientali previste. 
«Si tratta della prima delibera di un provvedimento ambientale unico regionale, voluto da questa giunta nello scorso mese di gennaio e divenuto operativo a maggio scorsodice l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis –. In soli 7 mesi, abbiamo evaso una pratica che in altri tempi avrebbe richiesto almeno tre anni.»
«La Regioneassicura l’assessore della Sanità Mario Nieddu -, avvierà immediatamente un intenso lavoro di monitoraggio sull’impatto delle attività nel territorio, garantendo i massimi livelli di sicurezza. Analogo lavoro sarà effettuato riguardo agli aspetti sanitari, con il coinvolgimento dell’Azienda sanitaria competente per territorio e dell’A.R.P.A.S.»
«Saranno realizzati precisano gli esponenti della Giunta -, tutte le azioni e i mezzi per realizzare un piano di mitigazione della qualità dell’aria, una sorveglianza epidemiologica, un approfondimento delle problematiche legate alle esposizioni per via alimentare della popolazione residente nei comuni di Portoscuso, Carloforte, Calasetta, Carbonia, Gonnesa e San Giovanni Suergiu.»
Soddisfazione viene espressa anche dagli assessori dell’Industria Anita Pili e del Lavoro Alessandra Zedda, che hanno seguito l’iter per le parti di loro competenza. 
Tutti i dipendenti sono supportati dagli ammortizzatori sociali; la Regione è impegnata per il loro reinserimento nel mercato del lavoro.

Il riavvio dello stabilimento ex Keller di Villacidro è possibile. Gli assessori regionali dell’Industria Anita Pili, del Lavoro Alessandra Zedda e dell’Ambiente Gianni Lampis, si sono confrontati oggi, per l’esame dello stato di attuazione delle procedure di acquisizione e cessione, con il presidente del Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano Villacidro e con i rappresentanti degli investitori interessati.
Gli assessori hanno evidenziato come, nonostante il rallentamento dei tempi determinato dalla lunga pandemia, sia intendimento preciso della Regione Sarda accelerare la ripartenza produttiva dello stabilimento di Villacidro, garantendo il proprio impegno con l’attivazione di tutte quelle attività tecniche e amministrative utili e rientranti nelle competenze della Regione.
Le attuali prospettive legate al PNRR, oltre agli strumenti relativi al quadro comunitario di sostegno, aprono un momento di grandi opportunità per le attività di ripartenza e di attrazione degli investimenti. A tal proposito gli Assessori hanno ricordato che la Regione intende promuovere le produzioni strategiche territoriali, attraverso la valorizzazione degli attrattori produttivi in grado di attivare, anche in rete, l’occupazione stabile e lo sviluppo del territorio di riferimento.
I rappresentanti della Giunta regionale hanno chiesto di stilare una preliminare road map, utile a costruire il programma di ripartenza produttiva nel sito di Villacidro, invitando Consorzio e imprenditori a evidenziare proposte, tempistica e eventuali ostacoli per la definizione delle procedure di riavvio.
Gli investitori intendono presentare una proposta di acquisizione entro due settimane, mentre un riscontro positivo è giunto anche dal Consorzio Industriale, che ha garantito una risposta immediata.
Il percorso condiviso si articola in 3 momenti: la presentazione di una proposta di acquisizione da parte degli investitori coinvolti, secondo le modalità indicate dal Consorzio; la pubblicazione di tale proposta ai fini dell’evidenza pubblica; la fase di aggiudicazione, qualora non vi siano opposizioni o altre proposte, entro il termine di 60 giorni.
Gli assessori regionali hanno quindi confermato, per quanto di loro competenza, un continuo monitoraggio e la rimozione degli ostacoli per l’attività di cessione dello stabilimento.