20 April, 2024
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La Giunta Solinas ha nominato i direttori generali che da gennaio guideranno le aziende sanitarie nel nuovo assetto definito dalla legge regionale numero 24 del 2020, mettendo così fine alla gestione commissariale necessaria per l’attuazione del processo di riforma del sistema sanitario della Sardegna.

Alla guida dell’Ares, l’Azienda regionale della salute che assumerà alcune delle funzioni centralizzate dell’Ats, come la gestione del personale e della committenza, la Giunta ha indicato Annamaria Tomasella, mentre per quanto riguarda le otto Aziende socio-sanitarie locali i manager nominati dall’esecutivo sardo sono: Flavio Sensi (Asl 1, Sassari); Marcello Acciaro (Asl 2, Gallura); Paolo Cannas (Asl 3, Nuoro); Luigi Cugia (Asl 4, Ogliastra); Angelo Maria Serusi (Asl 5, Oristano); Giorgio Carboni (Asl 6, Medio Campidano); Giuliana Campus (Asl 7, Sulcis); Marcello Tidore (Asl 8, Cagliari). Alla direzione delle aziende ospedaliero-universitarie: Antonio Lorenzo Spano all’Aou Sassari e Chiara Seazzu all’Aou Cagliari. Per l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna la nomina è quella di Simonetta Cinzia Bettelini, mentre al vertice dell’Azienda di rilevanza nazionale e alta specializzazione (Arnas) G. Brotzu il nome è quello di Agnese Foddis.

Suor Silvia Carboni, responsabile della comunità alloggio per minori Casa Emmaus che attualmente accoglie 6 minori con diagnosi psichiatrica inserite su richiesta dell’UONPIA territoriale di riferimento, ha inviato una nota al dott. Massimo Temussi Commissario Straordinario dell’ATS, al dott. Giorgio Carboni Direttore Sanitario, al dott. Paolo Tecleme responsabile della Programmazione sanitaria e strategica ATS Sardegna, alla dott.ssa Anna Cau della Procura Minori presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari e al dott. Guido Pala, Presidente Tribunale per i Minorenni di Cagliari Ufficio Garante per l’Infanzia, nella quale comunica che se entro 48 ore l’ATS non provvederà alla vaccinazione immediata degli operatori non ancora vaccinati, nonché all’immediata vaccinazione di tutti i minori accolti in tutte le comunità per minori della Sardegna, tali minori verranno dimessi, con conseguente intasamento della Clinica di Neuropsichiatria infantile.

«Questa decisione, seppur dolorosa, arriva dopo mesi in cui con diverse note l’ente scrivente congiuntamente ad altri enti, ha chiesto ripetutamente di inserire le comunità per minori nel piano vaccinazione. Solo 2 settimane fa abbiamo appreso che minori e personale di molte delle comunità per minori sono stati vaccinati e solo alcune comunità minori risultano escluse dal piano vaccinale. Al momento non è dato sapere in base a quale criterio “molte comunità” sono state incluse nel piano vaccinale, e altre, soprattutto nel sud Sardegna, sono state escluse da tale piano, né comprese in nessuna programmazione. Venerdì 6 giugno l’ente scrivente ha prenotato le minori accolte tramite piattaforma: ebbene, sono stati dati 14 appuntamenti tutti in orari diversi: ciò significa che per 14 volte un operatore dovrà accompagnare le minori a fare il vaccino, pur avendo evidenziato che si trattava di minori di una comunità alloggio. Ci sembra inaccettabile il “trattamento” riservato alle comunità per minori, agli operatori e ai loro assistiti. Considerando che nella maggior parte delle Regioni d’Italia gli operatori delle comunità per minori sono stati vaccinati contemporaneamente agli operatori delle RSA e considerando che in diverse regioni d’Italia sono state riservate delle corsie ad hoc per la vaccinazione dei minori delle comunità, ci si chiede come mai la Regione Sardegna non abbia riconosciuto agli operatori e ai minori accolti in comunità la loro peculiarità. Eppure durante il lock down le comunità per minori non solo hanno proseguito nell’erogazione del loro servizio, seppur in condizioni ad alto rischio, non solo non sono andate in smart working, ma i minori delle comunità sono stati ulteriormente danneggiati perché fino al 31 maggio 2020 il TM di Cagliari (come i Tm di tutta Italia) ha “chiuso” le comunità: vietando di fatto ai minori la visita in famiglia dal 10 marzo al 31 maggio 2020 (quando il resto d‘Italia il 4 maggio poteva muoversi liberamente almeno dentro il proprio territorio). Ci preme sottolineare in questa sede che i minori delle comunità sono stati privati della loro libertà e di tutta la socializzazione in misura maggiore rispetto ai loro coetanei. Una positività in comunità significa quarantena per i minori e per tutti i dipendenti: un dramma. Nel nostro caso, con i due centri, ha significato per ben due volte da ottobre ad oggi, 60 persone in quarantena. Rischio focolaio? Altissimo. Ma nonostante in più sedi e in più occasioni sia stata evidenziata a chi di dovere la peculiarità della condizione delle comunità per minori, i vari organi istituzionali non hanno saputo dare una risposta efficace a tale problema. E in questo momento ci troviamo ad assistere impotenti al “grido di dolore” della Responsabile della Comunità per minori di Aritzo che ha indetto lo sciopero della fame per sollevare l’attenzione delle Istituzioni e degli organi di stampa su tale realtà. Si tratta pertanto di una tipologia di servizio ad alto rischio di contagio considerata anche che la “prossimità relazionale” è parte integrante del progetto educativo.»

«Se entro 48 ore l’ATS non comunicherà tempi e modalità (urgenti) per l’inoculazione del vaccino a minori e operatori di tutte le comunità per minori della Sardegna, si procederà alla dimissione delle minori attualmente in carico 2. Non verrà accolto nessun minore, se non precedentemente vaccinato (prima era previsto il tampone, ora pretendiamo il vaccino prima dell’ingresso in struttura) Per gli stessi motivi la scrivente, responsabile anche del centro semiresidenziale BorgoTreMani, comunica che da domani 8 giugno il BorgoTreMani, che attualmente accoglie 20 minori, di cui 10 con diagnosi psichiatrica, interromperà le attività in presenza e i minori verranno seguiti in DAD, onde evitare il rischio focolaio (questo vuol dire che i ragazzi dovranno stare a casa con conseguente disagio per i minori stessi e per i loro familiari). Ciò, fino a quando tutti i minori e gli operatori di tutte le comunità per minori della Sardegna non verranno vaccinati.»

Questa mattina, i lavoratori dell’ex Casa Famiglia “Il Girasole” di Fluminimaggiore, hanno svolto un sit-in davanti alla sede dell’ATS ASSL Cagliari, a Selargius, organizzato dalle segreterie territoriali FP CGIL e CISL FP del Sulcis Iglesiente. Sollecitano un intervento della Regione, affinché riveda l’importo previsto nel bando di affidamento della gestione, ritenuto insufficiente per lo svolgimento del servizio, con il rischio concreto di non consentire un esito positivo della procedura.

A fine mattinata, una delegazione è stata ricevuta dal direttore sanitario dell’ATS, Giorgio Carboni, che ha assicurato un concreto interessamento per una revisione del bando di gara, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, per agevolare una positiva conclusione dello stesso con l’affidamento della gestione della struttura.

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«E stavolta vediamo se la promessa formale di pubblicare entro la prossima settimana il bando per la gestione della Casa Famiglia di Flumini, fattaci personalmente stamattina dal Commissario Ats Temussi e dal direttore sanitario Giorgio Carboni, verrà mantenuta.»

Lo ha scritto in un post pubblicato su Facebook, il sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias.

«All’incontro di Cagliari, presenti con me una rappresentanza delle dipendenti della struttura, i dirigenti sindacali di settore Cgil e Cisl e il consigliere di minoranza Ferdinando Pellegrini, abbiamo anche chiesto garanzie per il futuro dei dipendenti che dovranno essere assorbiti tutti nella nuova gestioneha aggiunto Marco Corrias -. Il commissario Temussi non ha dato garanzie in questo senso ma ha detto che si impegnerà a porre il problema con i nuovi gestori. Noi, soprattutto, su questo fronte daremo battaglia. Se occorre anche legale, essendo di certi dirigenti Ats la responsabilità di aver fatto decadere, con i loro ritardi – ha concluso Marco Corrias -, i diritti contenuti nella clausola di salvaguardia di chi lavorava alla Casa Famiglia.»

Il sostituto direttore medico del Presidio Ospedaliero Unico Carbonia – Iglesias, ASSL Carbonia, dottor Luca Giovanni Marini, ha disposto la chiusura ai visitatori ed al ricovero di pazienti Covid negativi del reparto di Medicina dell’Ospedale Sirai di Carbonia, dopo le «segnalazioni inerenti pazienti e personale sanitario, risultati Covid-19 positivi, provenienti dai primari e dirigenti medici». Sono risultati positivi 1 medico, 7 infermieri e 20 pazienti, la quasi totalità degli attualmente ricoverati nel reparto. I pazienti Covid negativi «qualora compatibili per tipologia di ricovero e patologie con il reparto di Medicina, andranno ricoverati presso l’Ospedale CTO di Iglesias o in altri Ospedali». Il dottor Marini, inoltre, ha disposto che «in riguardo ai reparti di Endoscopia digestiva degli Ospedali Sirai e CTO, del Presidio Ospedaliero Unico Carbonia – Iglesias, temporaneamente vengono sospese le attività sanitarie, sino ad avvenuta sanificazione degli ambienti e dichiarazione da parte del primario del ripristino delle attività».

La comunicazione inviata ai dirigenti medici segnala, inoltre, la procedura da seguire in relazione alla cronica carenza di personale sanitario e alla prevenzione, valutazione ed esposizione al rischio lavorativo e per la sicurezza ambientale, del personale in forza al Presidio Ospedaliero Unico Carbonia – Iglesias.

I tamponi cui è stato sottoposto tutto il personale sanitario, potrebbe portare, già nelle prossime ore, all’accertamento di nuovi casi di positività al Covid-19.

La situazione di gravissima emergenza presente nel reparto di Medicina, arriva dopo i problemi emersi nel Pronto Soccorso nei giorni scorsi e già nei primi giorni dello scorso mese di novembre, quando venne parzialmente occupato da pazienti Covid positivi, presenza prolungatasi per diversi giorni, in attesa di trasferimento presso altri presidi. Allora una cinquantina di medici segnalarono l’emergenza all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, al commissario straordinario dell’ATS Massimo Temussi, al direttore sanitario dell’ATS Giorgio Carboni, al direttore della ASSL di Carbonia Carlo Murru, al direttore DAP dell’ATS Sardegna Sergio Pili, al direttore medico del Presidio Ospedaliero Unico Giovanna Gregu.

«La presenza, ormai quotidiana, di pazienti Covid positivi nel nostro Pronto Soccorso rende, di fatto, impossibile la gestione contemporanea dei pazienti con codici più gravi, dei pazienti dell’osservazione breve e di quelli in attesa di referto del tampone molecolare per ricoveroscrissero i medici -. Infatti, tutti questi pazienti permangono in Pronto Soccorso in assenza di spazi adeguati e di personale sufficiente a fornire un’assistenza appropriata che, ormai in gran parte, esula dalle competenze del Pronto Soccorso stesso...

L’assistenza di questi pazienti provoca non solo un’elevata possibilità di contagio, con gravissimo pregiudizio sulla sicurezza e salute degli operatori sanitari e degli assistiti, ma anche un ritardo nella gestione delle emergenze -urgenze che, naturalmente, non può essere accettabile per il personale che si trova coinvolto in prima persona nell’assistenza ai pazienti e, soprattutto, per i pazienti stessi. Le condizioni di lavoro inaccettabili dell’Ospedale Sirai di Carbonia ed in particolare del Pronto Soccorso, porteranno inevitabilmente ad una riduzione della qualità dell’assistenza e al rischio di errori medici che potranno avere ripercussioni sulla salute dei pazienti nonché di tipo medico-legale. L’esigenza di identificare un “Ospedale Covid” dove far confluire i casi sospetti e dove si possano assistere separatamente e con competenza i pazienti affetti da tale patologia, era del tutto evidente fin dall’inizio dell’epidemia e, pertanto, prevista nel Piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera…»

«Non programmare il futuro, limitandosi ad inseguire l’epidemia – scrissero in conclusione i medici – potrebbe non lasciare tempo e condannarci a conseguenze tragiche. In tale ipotesi, non ci assumeremo responsabilità morali e legali delle eventuali conseguenze.»

L’appello dei medici non è stato recepito dai vertici del sistema sanitario regionale e la situazione all’Ospedale Sirai di Carbonia è precipitata, con un reparto, quello di Medicina, quasi interamente contagiato e chiuso ai visitatori e ai ricoveri di pazienti Covid negativi. E del Centro Covid individuato nell’Ospedale Santa Barbara di Iglesias ed inserito nel Piano di emergenza della Regione Sardegna diversi mesi fa, ancora oggi, non c’è traccia…

Giampaolo Cirronis

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Il sindaco ed il presidente del Consiglio comunale di Iglesias, in seguito alla votazione del Consiglio comunale, nel corso della seduta straordinaria del 29.10.2020, hanno richiesto all’assessore regionale della Sanità dott. Mario Nieddu, al Direttore ad interim della ASSL di Carbonia dott. Giorgio Carboni ed al Commissario straordinario dell’ARES dott. Massimo Temussi, un incontro nel quale affrontare il tema della sanità nel territorio, alla luce delle problematiche emerse nel corso degli anni e rese ancora più stringenti dall’emergenza sanitaria in corso, al fine di conoscere:
– Le tempistiche con le quali si intende procedere per gli interventi strutturali previsti per l’adeguamento dell’ospedale Santa Barbara di Iglesias a centro COVID.
– L’eventuale intenzione di potenziare la pianta organica degli ospedali di Iglesias e di Carbonia per sopperire alle carenze di personale riscontrate da tempo e, al contempo, dare i servizi sanitari puntuali ai cittadini che ne necessitano.
– La ragione per la quale i posti letto di terapia intensiva e di terapia sub intensiva nell’ospedale Santa Barbara di Iglesias, previsti nella deliberazione della Giunta Regionale 35/38 del 9.07.2020, non sono stati ancora allestiti e resi operativi.
– Le tempistiche della messa in opera del macchinario per processare i tamponi diagnostici presso il laboratorio analisi dell’ospedale Sirai di Carbonia, donato dalla Fondazione di Sardegna.

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Il dottor Giorgio Carboni, dirigente medico di Nefrologia, già direttore dell’Area socio sanitaria di Sanluri, è il nuovo direttore ad interim della ASSL di Carbonia. E’ stato nominato dal commissario straordinario dell’ATS Sardegna, Giorgio Carlo Steri, con delibera n° 683 di oggi 16 ottobre 2020, dopo le dimissioni improvvise di Ferdinando Angelantoni, che decorreranno dal 19 ottobre 2020.

Ferdinando Angelantoni dirigerà la Struttura Complessa del Distretto di Sanluri. Il nuovo incarico gli è stato attribuito dal commissario straordinario dell’ATS Sardegna, Giorgio Carlo Steri, con delibera n° 635 del 1° ottobre scorso e decorrenza dallo stesso 1° ottobre ma fino ad oggi l’ex direttore sanitario della ASSL di Lanusei ha continuato a ricoprire l’incarico di direttore della ASSL di Carbonia, che lascia per dimissioni volontarie, in una giornata che era iniziata con la nomina del nuovo direttore del Laboratorio di Analisi dell’Ospedale Sirai, Francesco Ronchi, già direttore del Servizio di Laboratorio dell’Ospedale di Sanluri, al posto della dottoressa Maria Cristina Garau. Il 16 ottobre 2020 registra così due tappe importanti per il presente ed il futuro della ASSL di Carbonia, in una fase resa particolarmente delicata dall’emergenza Coronavirus che nelle ultime settimane ha investito anche il Sulcis Iglesiente e lo stesso Ospedale Sirai, con l’accertamento di alcuni casi di positività tra medici ed infermieri e forti polemiche sul mancato avvio del servizio di processazione dei tamponi che persiste ancora oggi, nonostante il laboratorio sia stato dotato (acquistato con una donazione della Fondazione di Sardegna) di un macchinario, accreditato due settimane fa.

Ferdinando Angelantoni, 64 anni, nato e residente a Cagliari, era stato nominato direttore dell’Area socio sanitaria locale di Carbonia, il 19 novembre 2019, incarico che era stato lasciato vacante dalla dottoressa Maria Maddalena Giua, andata in pensione alcuni mesi prima. L’incarico inizialmente sarebbe dovuto essere di breve durata, in scadenza il 31 dicembre 2019, ma è stato successivamente rinnovato fino al 30 settembre 2020 e poi ancora in deroga, fino ad oggi.

Il 1° ottobre il commissario straordinario dell’ATS Giorgio Carlo Steri, con quella di Ferdinando Angelantoni alla direzione della Struttura di Struttura Complessa del Distretto di Sanluri – ASSL di Sanluri, che fa cessare anche l’incarico di Direzione di Struttura Complessa “Direzione di Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea della ASSL di Lanusei” conferitogli con la deliberazione n. 10 del 08.01.2019, ha approvato altre nove delibere per il conferimento di altrettanti incarichi di direzione di Struttura Complessa.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Iglesias – ASSL Carbonia – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Carlo Murru.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto San Pietro e Sant’Antioco – ASSL Carbonia – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Sergio Caracoi.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto Sarcidano – Barbagia di Seulo e Trexenta – ASSL Cagliari – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Ugo Storelli.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Tempio Pausania – ASSL Olbia – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Antonio Francesco Cossu.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto Ghilarza – Bosa – ASSL Oristano – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Sergio Obinu.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Cagliari Area Vasta- ASSL Cagliari – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Antonello Corda.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Ales -Terralba – ASSL di Oristano – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Andrea Paolo Giuseppe Floris.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Oristano – ASSL Oristano – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Peppinetto Figus.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Macomer – ASSL Nuoro – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), alla dott.ssa Maria Giovanna Porcu.