30 April, 2024
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Clamorosa operazione di mercato al Carbonia: Samuele Curreli ritorna alla Monteponi, in Promozione, al suo posto arriva Giuseppe Meloni, l’attaccante più ambito dalle grandi del campionato di Eccellenza, autore di 51 goal lo scorso anno con la maglia del Muravera.

L’operazione di mercato che ha portato Giuseppe Meloni, 34 anni, originario di Nuoro, alla corte di Andrea Marongiu, è maturata negli ultimi giorni. Il calciatore era inseguito con decisione anche dal Castiadas ed i dirigenti del Carbonia, con il direttore sportivo Sebastian Puddu e l’amministratore delegato Checco Fele letteralmente scatenati, hanno bruciato la concorrenza. L’arrivo di Giuseppe Meloni, inevitabilmente, ha aperto la strada alla partenza di Samuele Curreli, inseguito da diverse società e, in particolare, dalla Monteponi, dove non sono state dimenticate le prodezze ed i 19 goal che un anno fa trascinarono la squadra rossoblu dall’ultimo al quarto posto in classifica, sotto la guida di Andrea Marongiu.

Samuele Curreli lascia il Carbonia con un bilancio di 15 goal, 10 realizzati in 6 partite di Coppa Italia, 5 in 11 partite di campionato, dove ha saltato tre partite per squalifica.

Giuseppe Meloni arriva a Carbonia con un curriculum di assoluto prestigio. Lo scorso anno è stato protagonista della cavalcata vincente del Muravera, promosso dall’Eccellenza alla serie D, realizzando 42 goal in campionato e 9 in Coppa Italia. In precedenza ha giocato tre campionato in C1, con la maglia della Spal; 1 in C2 con il Savona; 9 campionati in serie D e 6 in Eccellenza. In serie D ha raggiunto il top con l’Arzachena nella stagione 2008/2009 (31 partite e 24 goal), Torres 2012/2013 (31 partite e 22 goal), Savoia 2013/2014 (30 partite e 16 goal), Akragas 2014/2015 (27 partite e 19 goal), Fondi Calcio 2015/2016 (28 partite e 27 goal), Muravera 2018/2019 (dove ha segnato 42 dei 111 goal complessivi della squadra).

Giuseppe Meloni sarà a Carbonia già questo pomeriggio, agli ordini di Andrea Marongiu, e farà il suo esordio domenica 22 dicembre, nel big match di Castiadas.

Giampaolo Cirronis

 

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La commissione Urbanistica, presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha iniziato alla presenza dell’assessore Quirico Sanna l’esame della proposta di legge n. 83 (Giagoni e più) che, modificando la legge regionale 45/89, introduce una nuova disciplina nella pianificazione urbanistica dei litorali.

Nella sua introduzione, l’assessore Sanna ha sostenuto in riferimento al terzo comma dell’art. 4 dedicato ai litorali che il testo della ricalca sostanzialmente sia la legislazione regionale vigente (e mai impugnata) che quella nazionale di proroga delle concessioni balneari fino al 31 dicembre del 2020, sia per quanto riguarda i parcheggi al servizio delle strutture turistico ricettive che per cosiddetti “manufatti di facile rimozione”.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, primo firmatario della pl n.83, si è però soffermato sulla necessità di intervenire in modo più dettagliato su alcune situazioni presenti nei siti non “coperti” dalla pianificazione dei litorali prevedendo la possibilità di aperture annuali delle strutture, consentendo ai titolari di effettuare manutenzioni ordinarie e straordinarie e soprattutto evitando lo “smontaggio” di manufatti di servizio.

Successivamente si è sviluppato un lungo dibattito nel corso del quale hanno preso la parola, oltre allo stesso Dario Giagoni, i consiglieri Valter Piscedda e Giuseppe Meloni del Pd, Massimo Zedda e Maria Laura Orrù dei Progressisti, Angelo Cocciu di Forza Italia, Giovanni Satta del Psd’Az, Michele Ennas della Lega, Michele Cossa dei Riformatori sardi, Francesco Mura di Fdi e Roberto Li Gioi del M5S.

Sul problema il consigliere del Psd’Az Giovanni Satta ha proposto un emendamento aggiuntivo che, in pratica, prevede “il posizionamento delle strutture di facile rimozione al servizio della balneazione per tutto l’anno solare, al fine di favorire la destagionalizzazione del periodo turistico”. Le autorizzazioni relative alle strutture collocate nei 300 metri dalla battigia, inoltre, avranno una durata pari a quelle delle concessioni.

Successivamente, pur non essendo all’ordine del giorno, la commissione si è occupata del problema dei trasporti, sia con riferimento alla continuità territoriale aerea che all’aumento dei costi (del 30% circa) per il trasporto delle merci ed alla crisi della Tirrenia.

Per iniziativa del consigliere sardista Giovanni Satta, condivisa poi da tutti i componenti della commissione, sono stati attivati contatti informali con alcuni capigruppo ed il presidente del Consiglio Michele Pais, che ha assicurato piena disponibilità a sottoporre l’argomento all’attenzione dell’Assemblea. In occasione della prossima seduta del Consiglio, già programmata per martedì prossimo 18 dicembre alle 10.30 la conferenza dei capigruppo deciderà le modalità procedurali della discussione.

Per quanto riguarda la commissione Urbanistica riprenderà l’esame della proposta di legge n.83 la prossima settimana, compatibilmente con i lavori del Consiglio regionale e delle altre commissioni.

L’assessore dell’Urbanistica Quirico Sanna.

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri sera la quarta variazione al bilancio 2019-2021.

La seduta pomeridiana è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, il quale ha dichiarato aperta la discussione sull’articolo 1 “Disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali” del disegno di legge n. 74/A “Quarta variazione al bilancio 2019-2021 e disposizioni varie.” e sugli emendamenti.

Dopo che l’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, ed il presidente della commissione Bilancio, Valerio De Giorgi (Misto), hanno espresso il parere sugli emendamenti all’articolo 1, ha preso la parola il consigliere regionale Antonello Peru (Udc Cambiamo!). L’esponente della maggioranza ha spiegato di aver presentato l’emendamento 290 in linea con un’idea di Sardegna, propria di questa maggioranza, che vuole tutelare e valorizzare le zone interne, combattere lo spopolamento e allungare la stagione turistica. Il testo ha l’obiettivo di rianimare e valorizzare il patrimonio dei centri storici delle zone interne ai fini turistico-ricettivi. «Un emendamento che destina 5 milioni per riqualificare e convertire strutture non più funzionali – ha affermato Antonello Peru – nell’ottica di un’offerta turistica che crei integrazione tra zone interne e zone costiere.»

Pensiero condiviso anche dal consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, il quale ha annunciato che sta predisponendo un progetto di legge per valorizzare il patrimonio urbanistico delle zone interne ai fini turistici anche per contrastare lo spopolamento. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha proposto ai colleghi di maggioranza e opposizione di ritirare tutti gli emendamenti su cui la Commissione ha espresso parere contrario. Appello accolto dai colleghi Eugenio Lai (Leu), Francesco Agus (Progressisti), Michele Cossa (Riformatori sardi), Alessandro Solinas (M5S), Cesare Moriconi (Pd).

L’Aula ha quindi approvato l’emendamento  soppressivo parziale n. 264 della Giunta che sopprime il comma 1 dell’articolo 1 (1. L’autorizzazione di spesa di cui al comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità 2019) è integrata di euro 2.000.000 (missione 08 – programma 01 – titolo 2 – capitolo SC08.7740)) e il sostitutivo parziale n. 265 (Nel comma 10 le parole “fino a un periodo massimo di 18 mesi” sono sostituite dalle parole «fino ad un periodo massimo di 36 mesi»).

Il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo 1 e poi il presidente Michele Pais ha messo in votazione gli emendamenti aggiuntivi nn. 293, 300, 292, 117, 118, 260, 261, l’emendamento 391 all’emendamento 269, il 269, 290, 303, 304, 307, 308, 309, 311 e 316, tutti approvati.

L’emendamento 293 (Mura) autorizza la spesa di 100mila euro a favore del comune di Samugheo per interventi di messa in sicurezza e ripristino della strada comunale Lacos, il n. 300 (Lai e più) autorizza la spesa di 400mila euro a favore del comune di Gergei, per la manutenzione e messa in sicurezza della viabilità di valenza intercomunale, il n. 292 (Mura) autorizza la spesa di 300mila euro quale contributo a favore del comune di Nughedu Santa Vittoria per interventi di messa in sicurezza e ristrutturazione del Novenario di San Basilio, il n. 117 (Cera) autorizza una spesa di 100mila euro a favore del comune di Terralba per interventi di ripristino infrastrutture a seguito di calamità naturali, il n. 118 (Cera) autorizza la spesa di 100mila euro a favore del comune di Arborea per interventi di ripristino di infrastrutture a seguito di calamità naturali, il n. 260 (Giagoni e più) autorizza la spesa di 20mila euro a favore del comune di Domusnovas per la sistemazione della strada rurale di collegamento dal paese al sito archeologico S’Ommu e S’Orcu, località Narboni-Piras.

L’Aula ha anche approvato l’emendamento 261 (Giagoni e più)che autorizza la spesa di 40mila euro a favore del comune di Luras per interventi di ripristino delle strade rurali e il n. 269 (Giunta), con il relativo emendamento, che prevede «10bis. L’importo di euro 500 cui alla lettera e) dell’articolo 4, comma 12  della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 è sostituito dall’importo di euro 1.400.000. Conseguentemente il fondo di cui all’articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007 n. 2 (legge finanziaria) e successive modifiche e integrazioni, è rideterminato per il 2019 in euro 533.131,00». Via libera anche all’emendamento 290 (Peru e più)  che autorizza la spesa di 5 milioni di euro per il 2020 «al fine di sviluppare un’offerta turistica identitaria integrata con le produzioni locali e la valorizzazione del territorio a fini turistico ricettivi, la Giunta predispone un programma di finanziamento a favore degli enti locali attraverso l’utilizzo delle risorse europee, nazionali e regionali, per la valorizzazione di alberghi diffusi e forme di ospitalità diffusa attraverso il recupero e la riqualificazione degli immobili situati nelle zone omogenee».

L’Aula ha approvato anche l’emendamento 303 (Marras e più) che autorizza una spesa di ulteriori 150mila euro per il 2019 per «il completamento degli interventi di messa in sicurezza del Teatro civico del comune di Bosa, inseriti nella tabella D (investimenti di cui al comma 22 dell’articolo 4 della Legge regionale 48 del 2018. Approvato anche il n. 304 (Marras e più) che autorizza la spesa per il 2019 di 350mila euro a favore del comune di Bosa, di cui 200mila per la realizzazione di lavori di adeguamento dei locali del palazzo comunale destinati a “sala operativa” attraverso l’acquisto delle strumentazioni e degli arredi e 150mila euro destinati all’acquisto delle dotazioni di protezione civile di supposto al Centro operativo comunale». Via libera anche all’emendamento 307 (Salaris e più) che autorizza la spesa, per il 2019, di 100mila euro a favore del comune di Sassari per interventi di manutenzione straordinaria e abbattimento delle barriere architettoniche dei marciapiedi intorno alle piscine comunali di Latte Dolce e Fangazzu, ed il n. 308 (Salaris e più), che autorizza per il 2019 la spesa di 200mila euro a favore del comune di Putifigari per la sistemazione della strada intercomunale di collegamento con il comune di Alghero in località Scala Mala. L’emendamento 309 (Salaris e più) autorizza la spesa per il 2019 di 100mila euro a favore del comune di Buddusò per interventi di ristrutturazione del palazzo comunale, il n. 311 (Ignazio Manca e più) autorizza per il 2019 la spesa di 40mila euro a favore del comune di Nulvi per il rifacimento della strada comunale di accesso al depuratore, il n. 316 (Antonio Piu e più), nell’ambito delle iniziative in materia di sicurezza urbana destinate ai comuni della Rete metropolitana del nord Sardegna, autorizza la spesa di 632mila euro a favore del comune di Sassari per «l’implementazione della centrale operativa con tecnologia DMR (171mila euro) e per il potenziamento delle risorse umane del Corpo di polizia locale (461mila euro)».

E’ quindi intervenuto Giovanni Satta (Psd’Az) e ha annunciato il ritiro degli altri due emendamenti all’articolo 2 a sua firma, ma “solo per questa volta” ha sottolineato, e ha dichiarato che apporrà la firma all’emendamento proposto dal consigliere del Pd Giuseppe Meloni a favore della ripulitura delle discariche abusive intorno alla città di Olbia.

Sull’articolo 2  l’on. Diego Loi (Progressisti) ha ricordato la sua proposta di «dare attenzione particolare nella prossima finanziaria alle opere pubbliche stradali per le comunità dell’interno, che sono poi le maggiormente svantaggiate sotto questo profilo».

Approvati invece gli emendamenti  388 (pagina 58 ter), 266. Approvato anche il testo dell’articolo 2. Sì anche al 119.

L’on. Antonello Peru (Udc-Cambiamo) ha illustrato l’emendamento 291, che prevede un primo contributo di 4 milioni di euro per interventi volti a contrastare l’erosione costiera delle spiagge sarde. «Più di 100 chilometri spiagge sarde sono interessate all’erosione e non esistono più ed è come se avessimo perso seicento milioni di euro, perché anche le spiagge hanno un valore a metro quadrato – ha detto il primo firmatario. La Giunta aveva invitato i presentatori al ritiro dell’emendamento ma l’assessore Giuseppe Fasolino ha voluto riprendere la parola -. E’ meritevole ma l’impegno è mettere le risorse in finanziaria, non ora». Anche l’on. Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, si è detto favorevole: «Il tema ambientale è importante ed esistono progetti pilota anche dell’Università di Cagliari. Sarebbe bene monitorare le coste per limitare se non fermare il fenomeno».

L’on. Franco Mula (Psd’az) ha invitato l’Udc al ritiro dell’emendamento, «visto che sul punto stiamo lavorando a una proposta di legge».  L’emendamento è stato poi ritirato.

Approvato l’emendamento 296 (metro Settimo San Pietro), 302 (messa in sicurezza del Castello di Burgos), 378 e 383 (personale di Forestas).

L’Aula si è pronunciata  poi sull’articolo 3 e sui relativi emendamenti.

Via libera al  289, 273, 272, 270 (progetto Casa Sardegna). Approvati anche 285, 286, 288, 294 (struttura turistica pubblica a Nughedu San Nicolò), 271 (manifestazioni di grande interesse turistico), 216 (reintegro lavoratori Associazione allevatori), 267 (Finanza innovativa), 268 (finanziamento ai Gal) sempre relativi all’articolo 3.

Il presidente Michele Pais ha sospeso per cinque minuti i lavori per consentire ai capigruppo di riunirsi.

Alla ripresa l’Aula è passata all’esame dell’articolo 4 e dei suoi emendamenti. Approvati 381, 297, 275, 274 (ristrutturazione di strutture sanitarie) e 318, 315, 276, 305, 314, 317 (assistenza agli alunni con disabilità), 322 (progetto RigenerAzione urbana a Sant’Elia), 324 (Fondazione Figlie di Maria, Sassari).

Sull’articolo 5 si è avviato un dibattito in ordine all’emendamento 382 (Oppi, Ennas, Schirru), che tocca il tema del personale della Regione in servizio ai sensi della legge 37.  Il capogruppo dei Progressisti, on. Francesco Agus, ha raccomandato all’Aula prudenza sulla materia della legislazione del personale e il presidente Pais ha ritenuto opportuno disporre una breve sospensione dei lavori. L’on. Michele Ennas alla ripresa ha annunciato il ritiro dell’emendamento.

Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 5 che è stato approvato.

Successivamente l’aula ha esaminato l’emendamento aggiuntivo n.380 (Giagoni e più) sul personale di Forestas. Il consigliere Eugenio Lai (Leu) ha segnalato che sullo stesso tema ci si era accordati per votare un emendamento della Giunta: «Visto che parliamo di Forestas – ha detto Eugenio Lai – ricordo che la Giunta non ha ancora nominato l’amministratore, situazione che mette a rischio i precari dell’Agenzia. E’ indispensabile procedere al più presto». Il presidente Michele Pais, dopo le verifiche del caso, ha dichiarato decaduto l’emendamento 380 perché in precedenza l’Aula aveva votato un emendamento identico.

Si è quindi passati all’esame dell’art. 6 “Disposizioni in materia di pubblica istruzione, cultura, sport e spettacolo e patrimonio religioso”. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti presentati, il presidente Pais ha dato la parola al consigliere Gian Franco Satta (Progressisti) che ha chiesto chiarimenti su alcuni emendamenti.

Il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti sui quali la Commissione si è dichiarata contraria. Lo stesso ha fatto il consigliere del Pd Giuseppe Meloni a nome del suo gruppo.

Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione l’emendamento n.113 presentato dal consigliere Giuseppe Meloni Pd che chiedeva di eliminare dal comma 32 dell’art 6 la dicitura “Comune di Tempio”. La proposta di correzione ha ottenuto il parere favorevole dell’Aula.

Via libera anche agli emendamenti della Giunta n.278 che sopprime il comma 38 dell’art. 6 e n. 279 che incrementa di 150mila euro il capitolo di spesa a favore delle bande musicali della Sardegna. Disco verde anche per l’emendamento all’emendamento n. 392 (anche questo presentato dalla Giunta) che stanzia un milione di euro per lo scorrimento delle graduatorie sull’impiantistica sportiva.

L’Aula ha quindi approvato  in rapida successione diversi emendamenti presentati da maggioranza e opposizione: il 379 (Talanas e più) che mette a disposizione 20mila euro a favore del comune di Nuoro per la partecipazione agli eventi di “Matera capitale della cultura 2019”; n. 280 della Giunta regionale (1,3 milioni di euro a favore del comune di Paulilatino per l’acquisto del teatro “Grazia Deledda”); n.112 del consigliere Giuseppe Meloni (Pd) che corregge l’errore materiale nella denominazione della parrocchia di Loiri Porto San Paolo alla quale vengono assegnati 50mila euro per la ristrutturazione dell’oratorio; n.123 dei consiglieri del Pd Gianfranco Ganau e Roberto Deriu (200mila euro per le celebrazioni del quattrocentenario dell’Università di Cagliari), n.319 del consigliere dei progressisti Satta (150mila euro per l’acquisto di materiale didattico per le scuole primarie e dell’infanzia); n.320 dello stesso Satta (50mila euro per il ripristino della viabilità della strada provinciale Nulvi-Sassari).

Un milione di euro è stato invece destinato, con l’approvazione dell’emendamento n.217 presentato dal gruppo M5S, ai progetti didattici extracurriculari previsti dal programma “Tutti a Iscol@”.  Approvati anche due emendamenti presentati dal consigliere di Forza Italia Emanuele Cera (n.120 e 121) che destinano 30mila euro per la concessione di contributi alle Onlus che si occupano di programmi di studio all’estero e 100mila euro per il completamento del crossodromo di Terralba.

Soldi anche per la manutenzione straordinarie delle parrocchie di San Giuseppe di Nuoro (75mila euro) e San Pietro Apostolo di Ploaghe (50mila) grazie a due emendamenti presentati dai consiglieri Giuseppe Talanas (Forza Italia) e Gianfilippo Sechi (Udc).

Approvato inoltre l’emendamento n.25 dei consiglieri del Pd Gianfranco Ganau e Valter Piscedda che mette a disposizione 200mila euro per l’Archivio di Stato di Cagliari per progetti di digitalizzazione ed infrastrutturazione informatica.

Voto favorevole anche per gli emendamenti della Giunta n. 283 (che destina 421mila euro quale contributo straordinario a favore del Seminario arcivescovile di Cagliari), n.284 (100mila euro per il Tribunale di Cagliari per la catalogazione degli archivi delle vecchie preture), n. 295 (300mila euro a favore del comune di Ozieri per la ristrutturazione degli impianti sportivi di “Pupuruju”).

A Ozieri vanno anche 39mila euro per la realizzazione di corsi per giovani e adulti da parte dell’Istituto scolastico Fermi (emendamento n. 306 Salaris e più).

100mila euro andranno invece ripartiti in egual misura tra gli istituti professionali di Tortolì. Sorgono, Bosa, Oristano, Alghero, Sassari, Arzachena e la Maddalena per l’assegnazione di posti gratuiti nei convitti (emendamento n. 310 Salaris e più).

Con l’approvazione dell’emendamento n. 313 presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Mura, si stanziano 200mila euro per la messa in sicurezza della strada Arbus-Gonnosfanadiga mentre 250mila euro andranno, grazie all’emendamento n. 325 (Piu e più), alle società sportive per la partecipazione a campionati di fascia A previsti dalla legge regionale n. 17/99.

60mila euro, infine, per l’associazione culturale Benjamin Piercy di Bolotana (emendamento n. 116 Talanas). Stessa cifra per gli istituti d’istruzione superiore  “A. Volta” e “Pellegrini” di Sassari e “Duca degli Abruzzi” di Elmas per il completamento delle attrezzature delle aziende agricole e il ripristino di una serra-laboratorio.

Il testo finale dell’articolo 6 è stato approvato per alzata di mano.

In sequenza sono stati poi approvati gli articoli 7, 9, 10 e 11, l’Allegato 1 /A e allegato 1/B. Approvato anche l’emendamento 386 che aumenta le competenze che vanno a coprire la legge 7 di 4 milioni e 700.000 euro. Sull’emendamento 386 sono intervenuti: Franco Mula (Psd’az) che ha detto che si tratta di un atto di giustizia; Gianfranco Ganau (PD) che ha espresso soddisfazione  per questo emendamento sollecitato anche dalla minoranza a favore dei comuni. «Questo è il modo – ha detto – di operare corretto, vogliamo apporre la  firma del Pd all’emendamento». Soddisfazione è stata espressa anche da Eugenio lai (Leu) che ha aggiunto le firme del suo gruppo. A favore anche Massimo Zedda (progressisti) i cui consiglieri sottoscrivono anche loro il testo. «Ringrazio tutti – ha detto Massimo Zedda – per aver trovato le risorse a favore dei comuni». Anche i Riformatori sardi aggiungono le firme a questo emendamento. «E’ un emendamento dovuto – ha detto il capogruppo Michele Cossa – rivolgo un appello alla Giunta, speriamo che in futuro non si  ingeneri una situazione complicata come quella della legge n. 7 del 2019». Firme aggiunte anche dai consiglieri della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, dai consiglieri Alessandro Solinas, Li Gioi e Manca  (5 stelle) e dai consiglieri del gruppo UDC Cambiamo!

E’ stato approvato l’emendamento 287 (Giunta) che introduce variazioni in aumento e in diminuzione nel prospetto della spesa, sono stati approvati con distinte e successive votazioni l’allegato 1parte B (prospetto delle variazioni alle spese per titoli, missioni e programmi); l’allegato 2 (prospetto delle coperture finanziarie); l’allegato 3 (Prospetto delle ulteriori riduzioni di spesa autorizzate con legge o ai sensi del comma 2 dell’articolo 1 della legge regionale n. 48 del 28 dicembre 2018 – legge di stabilità 2019); l’allegato 4 (Prospetto di riepilogo delle variazioni delle autorizzazioni di spesa finanziate dal margine corrente); l’allegato 5 (prospetto dimostrativo degli equilibri di bilancio); l’allegato 6 (del tesoriere). L’assessore Giuseppe Fasolino ha chiesto una modifica, in sede di coordinamento del testo, all’emendamento n. 305 e il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione il testo finale della quarta variazione di bilancio che è stato approvato con 31 favorevoli e 22 contrari.

Il presidente Michele Pais ha, dunque, dichiarato conclusi i lavori ed ha preannunciato la convocazione del Consiglio al domicilio.

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La commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori), ha proseguito il suo ciclo di audizioni con l’intervento dell’ex presidente della Regione Renato Soru.

«Consapevole di rappresentare una posizione minoritaria nel dibattito su questo argomento – ha esordito Renato Soru -, ritengo che il tema ci porti fuori campo piuttosto che dentro il campo, nel senso che dovremmo concentrarci piuttosto sul fatto che non stiamo usando bene la nostra autonomia e le nostre risorse. Il mondo va avanti e cambia del tutto, ha proseguito, richiedendo sempre soluzioni nuove a problemi nuovi. La centralità della questione ambientale, ad esempio, e la crescita delle energie rinnovabili, secondo l’ex presidente della Regione potrebbe consentire alla Sardegna, di raggiungere posizioni di primo piano. Un dato, ha poi sostenuto, che si intreccia con il discorso dell’autonomia perché in base al nostro Statuto abbiamo molte competenze che non servono e ci mancano quelle che oggi servono: dalle energie rinnovabili alle telecomunicazioni, dai trasporti, dalla scuola, dall’alta formazione e ai beni culturali.

«Può darsi – ha concluso Renato Soru -, che io sia un “sognatore romantico”, ma le cose le fanno i sognatori che ci mettono il cuore ed è questo che auguro alla politica sarda.»

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Nico Mundula (Fdi), Antonello Peru (Forza Italia), Giuseppe Meloni (Pd), Dario Giagoni (Lega), Francesco Agus (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S), Giovanni Satta (Psd’Az) e Roberto Caredda (Misto).

Nelle conclusioni, il presidente Michele Cossa ha ricordato che la battaglia sul riconoscimento dell’insularità è nata nel momento storico in cui le più ricche Regioni del Nord hanno rivendicato l’autonomia differenziata, per richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee sul fatto che c’è anche la Sardegna, dove una serie di problemi bloccano ogni processo di sviluppo. Ma insularità, ha concluso, significa anche accettare la sfida di grandi responsabilità, che chiamano i sardi a fare scelte decisive per il futuro, a cominciare dal prossimo ciclo di programmazione dei fondi europei.

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Villagrande Strisaili 2004, Capoterra 2008, Sardegna 2013, ciclone Cleopatra. Gli eventi naturali non si possono fermare ma l’uomo può fare molto per prevenire i disastri, controllare il territorio e garantire più sicurezza. Ed è questo che fa SardOS. Attraverso i dati provenienti dai satelliti osserva la Sardegna e il mutamento del territorio e permette di conoscere in anticipo le criticità legate ad eventi naturali o umani.

La Regione Autonoma della Sardegna ha investito nella salvaguardia del territorio e attraverso Sardegna Ricerche ha finanziato un progetto tecnologicamente avanzato ma di facile utilizzo che permette di rilevare in near real time, pressoché in tempo reale, cioè senza ritardi percepibili i sedimenti in fiumi, laghi e stagni oltre che gli edifici costruiti dove non si poteva e quindi intervenire prontamente per mettere in sicurezza il territorio.

SardOS, Sardegna Osservata e monitorata dallo Spazio, verrà presentato ufficialmente il 28 novembre a Cagliari, nell’Auditorium Tiscali, a partire dalle 10.00, alla presenza dell’assessore regionale agli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, Quirico Sanna, del presidente regionale di Anci, Emiliano Deiana, e del coordinatore regionale di Anci Giovani, Francesco Piludu e dei realizzatori di SardOS: Kibernetes con Vincenzo Gabellone, Nemea Sistemi con Michele Boella e la professoressa Maria Teresa Melis dell’Università di Cagliari, moderati dal giornalista de L’Unione Sarda, Giuseppe Meloni.

A introdurre la giornata sarà l’assessore Quirico Sanna, che spiegherà il perché la Regione ha voluto investire in questo settore strategico con un progetto di ricerca che ha come suo naturale referenti i sindaci. Questo perché i Comuni sono in prima linea nella gestione dell’emergenza e nella messa in sicurezza del territorio. Alluvioni, frane, crolli sono il timore ricorrente nei sindaci quando in autunno ed in primavera il cielo diventa scuro e l’acqua inizia a cadere copiosa.

 

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«Nessuna proroga alla Sinergest per la gestione della stazione marittima e delle aree portuali di Olbia che, a partire dal nuovo anno, ritorneranno in capo esclusivamente all’”Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna” che opererà tentando di coinvolgere i lavoratori della ormai ex concessionaria, partecipata al 51% da Moby, dal comune di Olbia (circa 20%) e da altri operatori privati.»

È questa, in sintesi, la posizione espressa dal presidente della Port Authority, Massimo Deiana, nel corso della audizione davanti alle commissioni Lavoro e Trasporti, riunite in seduta congiunta, per approfondire la situazione creatasi nello scalo marittimo gallurese all’indomani della mancata partecipazione all’”avviso esplorativo di sollecitazione al mercato per proposte di finanza di progetto”, bandito lo scorso 10 giugno. L’ex assessore dei trasporti nell’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru nella passata Legislatura, ha quindi ribadito la volontà dell’ente di ricercare “proposte progettuali di parternariato pubblico-privato” ma ha sottolineato che le eventuali proposte di project financing dovranno essere in linea con “i parametri indicati nell’avviso esplorativo” e rispettare le disposizioni in materia ad incominciare da quelle che riguardano i cosiddetti diritti di porto che, al contrario di quanto è accaduto all’Isola bianca (sono incassati da Sinergest e quindi trasferiti in minima parte all’autorità portuale) dovranno essere direttamente introitati dall’Authority. Il professor Massimo Deiana ha inoltre spiegato che per la gestione dei servizi di interesse generale ai passeggeri e dei parcheggi, non è escluso, a partire dal Primo gennaio 2020,  il coinvolgimento di operatori esterni e, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Roberto Li Gioi e Desirè Manca (M5S), Giuseppe Meloni (Pd) e Antonio Piu (Progressisti), ha confermato però l’impegno a salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori della Sinergest («si tratta di personale formato e competente nel lavoro in banchina»).

Il presidente dell’Autorità portuale ha quindi comunicato di aver avuto un incontro con i sindacati ed ha confermato l’appuntamento del prossimo 28 novembre richiesto dalla Sinergest: «La società resterà fuori dalla gestione dello scalo ma siamo pronti ad ascoltare eventuali proposte progettuali, allo stesso modo di come valuteremo quelle di altri operatori, in vista di ulteriori procedure ad evidenza pubblica».

A conclusione dell’audizione del professore Massimo Deiana, le due commissioni, sempre in seduta congiunta, hanno ascoltato il direttore facente funzioni dell’agenzia Forestas, Salvatore Mele, che ha ribadito le difficoltà nell’attivazione delle procedure per la chiamata dei cosiddetti trimestrali nei cantieri ricadenti nei territori dei comuni di Bono, Bottida, Alà dei Sardi e Monti. Contrariamente a quanto sostenuto dai sindaci dei quattro paesi nel corso di una precedente audizione, il dottor Mele ha escluso la possibilità di un ricorso ai trimestrali, per effetto della sentenza emessa dal tribunale di Nuoro lo scorso agosto che, riferendosi ai lavoratori semestrali, ha stabilito “l’illegittimità dei contratti a termine nei contratti di lavoro” stipulati da Forestas.

A conclusione degli interventi dei presidenti Giuseppe Talanas e Alfonso Marras e dei consiglieri, Francesco Stara (Italia Viva), Daniele Cocco (Leu), Giuseppe Meloni (Pd), Desirè Manca (M5S) e Giovanni Satta (Psd’Az) si è ipotizzato un intervento normativo ad hoc, così da consentire il ripristino delle chiamate a tempo determinato.

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Politiche a tutela della famiglia, investimenti nella robotica ospedaliera, interventi a sostegno dei Comuni e, in particolare, di quelli che sono stati colpiti dagli incendi, ma anche l’istituzione di una task force che sia in grado di smaltire le 90mila pratiche arretrate di Argea. Sono alcuni dei principali interventi previsti nella “Quarta variazione di Bilancio 2019-2021 e disposizioni varie”, presentata oggi in commissione Bilancio, presieduta da Valerio De Giorgi (Misto), dall’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino. Ottanta milioni di euro rimodulati per consentire di non perdere le risorse, renderle spendibili e effettuare modifiche normative urgenti a tutela del territorio e delle attività produttive. Tra gli interventi che l’esponente dell’Esecutivo regionale ha voluto evidenziare c’è, inoltre, quello a sostegno delle pazienti oncologiche e, in particolare, la possibilità di acquistare le parrucche a carico della Regione, ma anche la norma a sostegno delle famiglie e della natalità con la possibilità di vedere azzerata la retta degli asili nido e delle scuole materne e, in mancanza di strutture disponibili, sarà possibile avere un rimborso per chi deve assumere una baby sitter.

«Per la prima volta – ha affermato l’assessore Giuseppe Fasolino – le famiglie sarde avranno la possibilità di mandare i propri figli sia all’asilo nido sia alle scuole materne e vedersi rimborsare le quote della retta e il costo delle baby sitter. Si tratta di una norma che oltre a sostenere la famiglia può creare nuovi posti di lavoro e far emergere, in alcuni casi, il sommerso.»

Per quanto riguarda la robotica ospedaliera, Giuseppe Fasolino ha ricordato che si tratta di un investimento importante che riguarda due ospedali di Sassari, uno di Nuoro e uno di Cagliari.

L’assessore ha poi ricordato che sono presenti nel testo una serie di interventi per le chiese, ma anche che sostengono comparti come quello del sughero, che prevedono contributi per i comuni sardi affinché possano progettare e, quindi, programmare la partecipazione ai vari bandi proposti dalla Regione.

«L’obiettivo che ci siamo posti – ha aggiunto Giuseppe Fasolino – è di mettere gli enti locali nelle condizioni di poter partecipare ai bandi.»

L’esponente dell’Esecutivo ha anche evidenziato che ci sono alcune norme che possono chiarire aspetti importanti, come quella dell’articolo 8 «che prevede di salvare quegli imprenditori che hanno le strutture di facile rimozione, che svolgono servizi legati alla balneazione e che, in questo momento, si vedono obbligati a dover smontare le strutture a fine ottobre e doverle rimontare i primi di aprile».

«Questa norma salverebbe questi imprenditori – ha spiegato l’assessore del Bilancio e Programmazione -, che potrebbero anche sfruttare il clima favorevole allungando la stagione balneare e creando opportunità occupazionali. Nel testo è stata inserita anche una norma a favore dei tassisti, che prevede un contributo a fondo perduto del 40 per cento da parte della Regione, che in cambio chiede una serie di servizi da attivare sul mezzo:  wifi, pos obbligatorio, servizio per disabili, monitor all’interno dei taxi visibile dai posti posteriori, che possa far apprezzare le immagini della Sardegna, e, infine, che il tassista partecipi a un corso di inglese e che ottenga una certificazione in modo da offrire ai turisti un servizio più completo.»

Per l’opposizione sono intervenuti Eugenio Lai (Leu), Massimo Zedda (Progressisti), Giuseppe Meloni (Pd), Alessandro Solinas (M5S) e Gianfranco Satta (Progressisti). Gli esponenti della minoranza hanno evidenziato che il testo non prevede un’idea di sviluppo per la Sardegna, che ci sono molte norme intruse e troppo particolari, che accontenterebbero singole realtà, ma scontenterebbero tutta una platea di potenziali beneficiari. Critiche sono state mosse, in particolare, all’articolo 8 sulle disposizioni in materia di urbanistica, all’articolo 5 sui criteri di nomina dei direttori generali, all’utilizzo di personale regionale per istituire la task force per far fronte alle problematiche di Argea, perché sguarnirebbe altri servizi dell’Amministrazione. Massimo Zedda ha sottolineato, inoltre, la mancanza di una relazione tecnica che consenta di  un approvare un testo normativo in armonia con la legislazione vigente, evitando così possibili rilievi successivi. Michele Cossa (Riformatori sardi) ha affermato che il provvedimento  ha il titolo  Variazione di bilancio  e disposizioni varie e che perciò le norme non si posso considerare intruse, ma ha auspicato che si eviti l’utilizzo di norme troppo particolari che determinano «una disfunzionalità nella programmazione delle risorse».

Il presidente Valerio De Giorgi ha annunciato che sarà inviato alle altre commissioni per il parere relativo alle parti di competenza e che il termine per presentare gli emendamenti è stato fissato per lunedì, 25 novembre alle 14. La Commissione Bilancio si riunirà nuovamente martedì, 26 novembre, alle 10 per l’esame degli emendamenti e degli articoli.

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«La battaglia per l’insularità si vince a Bruxelles con al fianco il governo italiano e costruendo un’alleanza strategica che coinvolga le isole del Mediterraneo, ad incominciare dalla Corsica e le Baleari.»

Lo ha affermato l’ex presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ascoltato questa mattina dalla commissione speciale “per il riconoscimento dell’insularità”, presieduta dal capogruppo dei Riformatori sardi, Michele Cossa. «Non serve reclamare ulteriori stanziamenti – ha spiegato il professore dell’Università di Cagliari – ciò che serve alla Sardegna è la modifica dei regolamenti comunitari che la penalizzano, ad esempio nel settore dei trasporti e dell’energia, e che riguardano, principalmente, i cosiddetti aiuti di Stato».

«L’isola però non parte da zero – ha aggiunto Francesco Pigliaru – perché dallo scorso febbraio il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha nella sua disponibilità la lettera che il sottoscritto, insieme al presidente della Corsica, Simeoni e a quello delle Baleari, Armengol, ha trasmesso ai capi di governo di Italia, Francia e Spagna, per richiedere all’Unione Europea la piena applicazione all’articolo 174 del trattato di funzionamento dell’Ue e consentire così alle regioni insulari di mitigare gli svantaggi che ci derivano dalla discontinuità territoriale.»

L’ex presidente del centrosinistra in Regione, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Nico Mundula (FdI), Antonello Peru (Cambiamo!), Giuseppe Meloni (Pd) è Francesco Agus (Progressisti) ha quindi avuto modo di illustrare le principali azioni condotte nella passata legislatura ed ha evidenziato alcuni positivi risultati del “Patto per la Sardegna”, a suo tempo siglato con l’allora premier Matteo Renzi («gli stanziamenti per l’energia con il metano, per la continuità territoriale e la rete ferroviaria, sono ispirati dal concetto di insularità») nonché la necessità «di ribadire la richiesta di deroghe al livello europeo nell’applicazione delle stringenti norme in materia di aiuti di Stato».

«I documenti dell’Unione europea – ha concluso Francesco Pigliaru – dovrebbero avere sempre una valutazione oggettiva delle conseguenze che producono nelle isole e dobbiamo agire tenendo sempre a mente che i costi dell’insularità si riferiscono sempre a costi di servizi erogati a rete.»

Il presidente della Commissione speciale, Michele Cossa, dopo aver ringraziato il professor Francesco Pigliaru e ribadito la linea di azione del parlamentino per l’insularità («l’obiettivo principale resta il riconoscimento in Costituzione ma dobbiamo incidere su tutte le norme e i regolamenti italiani ed europei per vedere riconosciuti i diritti dei sardi») ha preannunciato l’invito alla partecipazione in audizione anche per gli altri ex presidenti della Giunta regionale e per i Parlamentari eletti nell’Isola.

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E’ urgente inserire il principio di insularità in Costituzione per consentire alla Sardegna di superare gli svantaggi dovuti alla condizione geografica di isola e creare le opportunità di sviluppo economico, che la mettano in una condizione di parità con le altre regioni italiane ed europee. E’ quanto ha chiesto oggi la Commissione speciale per I’Insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori sardi), durante l’incontro che si è tenuto, questa mattina a Roma, con il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, Stefano Borghesi. La Commissione da lui presieduta ha, infatti, in carico da ottobre 2018 la proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, presentata dal Comitato promotore, di cui è presidente Roberto Frongia.

All’incontro hanno partecipato i consiglieri regionali che compongono la commissione speciale: Michele Cossa (Riformatori), Eugenio Lai (Leu), Dario Giagoni (Lega) e Giuseppe Meloni (Pd), insieme ai senatori sardi Lina Lunesu (Lega), Emilio Floris (Forza Italia), Gianni Marilotti (M5S) e Giuseppe Cucca (Italia Viva), mentre non è potuto essere presente Roberto Frongia, impegnato a Cagliari con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia proprio sul tema dell’insularità. Tra Roberto Frongia e Stefano Borghesi ci sarà a breve un colloquio telefonico.

I commissari sardi hanno illustrato al presidente Stefano Borghesi le ragioni che hanno spinto il Consiglio regionale della Sardegna a istituire la Commissione speciale e hanno manifestato l’urgenza di approvare la proposta di legge, così da riconoscere gli svantaggi della condizione insulare e poter intervenire  per colmare il gap infrastrutturale e dei collegamenti da e per le Isole. I senatori sardi hanno garantito il massimo appoggio alla commissione e, in particolare, il senatore Gianni Marilotti, attraverso il suo gruppo, ha chiesto la calendarizzazione della proposta di legge nella Commissione Affari Costituzionali. Il presidente Stefano Borghesi ha assicurato il massimo impegno per portare avanti il provvedimento.
La Commissione speciale per l’Insularità si riunirà martedì, 19 novembre a Cagliari, con all’ordine del giorno l’audizione del Comitato promotore per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione.

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Il Consiglio regionale ha approvato la mozione sugli adempimenti conseguenti all’ordinanza della Corte di Cassazione sulla richiesta di referendum abrogativi ed il bilancio consolidato.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, alcuni consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.

Il consigliere di Udc-Cambiamo Giorgio Oppi, auspicando che si possa mettere ordine nel disordine, ha ricordato la recente riunione dei capigruppo per consentire al Consiglio di operare in modo più spedito ma, ha osservato, tale volontà appare vanificata dalla decisione di convocare la quinta commissione per la giornata di giovedì, per cui è opportuno lo spostamento della riunione

Laura Caddeo, dei Progressisti, firmataria di una mozione presentata il 10 ottobre scorso per discutere le linee guida dal Piano di ridimensionamento scolastico, ha raccomandata la sollecita discussione dell’argomento perché, nel frattempo, l’assessorato ha convocato Comuni e dirigenti scolastici in assenza delle linee guida.

Il presidente ha recepito la richiesta.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ripercorso un suo intervento nella precedente seduta, finalizzato al rispetto della legge che prevede per i consiglieri regionali la disponibilità delle delibere di Giunta. Questo ancora non avviene, ha lamentato, e si tratta di un diritto che va salvaguardato.

Il presidente ha preso atto delle richiesta.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha chiesto l’inversione di ordine del giorno per trattare prioritariamente gli argomenti legati al bilancio che rivestono carattere di urgenza.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto 10 minuti di sospensione proprio in considerazione delle novità intervenute nel contenuto di alcuni documenti di provvedimenti di bilancio.

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha invitato la maggioranza a riflettere sulla necessità di assicurare il numero legale in presenza di provvedimenti che richiedono una maggioranza qualificata; occorre a suo avviso una regola chiara perché l’opposizione è stanca di coprire le assenze della maggioranza.

Il consigliere di Sardegna 20/20 Stefano Tunis ha ribadito che la richiesta di sospensione è dovuta soltanto alla necessità di approfondire il contenuto di alcune norme e spiace, ha aggiunto, che l’opposizione intervenga strumentalmente per far rilevare una presunta mancanza del numero legale che invece c’è.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha protestato contro quello che ha definito un teatrino che non va bene. Bisogna dire le cose come stanno, ha aggiunto, e cioè che il motivo della sospensione è dovuto alla la delibera di modifica di referendum presentato dalla Lega che richiede la maggioranza qualificata, cosa che adesso non c’è.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, ha chiesto l’autorizzazione ad allargare la pausa dei lavori per poter incontrare il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova sul prezzo del latte, paventando che forse la seduta riprenderà di pomeriggio.

Il presidente ha sospeso la seduta per 10 minuti.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame della mozione n. 98 (Giagoni e più) “sugli adempimenti conseguenti all’ordinanza della Corte di Cassazione sulla richiesta di referendum abrogativi.

Illustrando il provvedimento, il consigliere Dario Giagoni ha affermato che occorre dare seguito alle osservazioni dell’ufficio competente della Corte di Cassazione, con riferimento sia alla formulazione del quesito che va integrato con la trascrizione dei testi di cui si richiede l’abrogazione, che alla modifica della denominazione della richiesta referendaria. Quindi, ha concluso, è necessario anche cambiare il testo della mozione approvata dal Consiglio il 25 settembre scorso.

A nome della Giunta, la vice presidente Alessandra Zedda ha annunciato la rimessione all’Aula.

Per dichiarazione di voto il consigliere della Lega Pierluigi Saiu, favorevole, ha ribadito le argomentazioni sostenute nella seduta precedente.

Il consigliere Stefano Tunis (Sardegna 20/20), favorevole, ha detto che i recenti fatti della politica richiedono ancora di più un rapporto sempre più stretto fra istituzioni e cittadini, superando alchimie incomprensibili. La proposta referendaria farà molto bene al dibattito ed alla comunità che sarà messa nelle migliori condizioni per comprendere compiutamente le scelte che la riguardano. Un segnale in questa direzione, ha concluso, è arrivato in modo molto forte dalle recenti elezioni regionali dell’Umbria.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, contrario, ha ricordato che il testo della mozione precedente, come aveva sostenuto l’opposizione, era scritto male, tanto è vero che la stessa Cassazione ha introdotto modifiche significative.

Messa ai voti, la mozione n.98 è stata approvata con 35 voti favorevoli

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del Documento n. 3 riguardante il bilancio consolidato della Regione per il 2018.

Il consigliere del Psd’Az Stefano Schirru, relatore di maggioranza, ha ricordato che il documento comprende il risultato economico patrimoniale e finanziario del sistema Regione inserito nella riforma normativa per il controllo della finanza pubblica, che va approvato entro il 30 settembre con riferimento all’anno precedente. Dal consolidato, ha proseguito, manca la relazione dei Revisori dei Conti il cui collegio non è stato ancora completato, ma l’elemento più significativo riguarda la visione incompleta dei dati relativi ad Enti ed Agenzie perché non tutti hanno trasmesso la prescritta relazione in tempi utili. Per questo, ha concluso, è auspicabile l’adozione di provvedimenti adeguati e di direttive che consentano sia un indirizzo più incisivo della capogruppo-Regione, che una maggiore efficienza in tema di governance e controlli.

Il consigliere Massimo Zedda, relatore di minoranza, ha sottolineato alcuni aspetti preoccupanti del consolidato, sia per quanto concerne la sottovalutazione degli obblighi delle partecipate nei confronti della capogruppo-Regione, fatto che determina una vistosa carenza di dati numerici, riferibili a ben 15 soggetti su 32 che non hanno trasmesso documenti, indebolendo di fatto il consolidato in termini di programmazione controllo ed intervento in caso di inefficienze. A nostro giudizio, ha aggiunto, il documento presenta anche una sottovalutazione degli effetti delle assunzioni effettuate dalle partecipate che si riflette sulla capacità assunzionale della capogruppo e non deve andare fuori controllo. Zedda ha infine proposto che, all’atto della nomina degli amministratori, siano introdotte in un quadro di indirizzi più stringenti, misure sanzionatorie con il taglio dei premi di produzione, per quanti non presentino in tempo i documenti di bilancio.

Il presidente ha dato la parola all’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, il quale ha condiviso  l’analisi fatta dal consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, e ha affermato di ritenere utile avere uno strumento che consenta di intervenire sull’amministratore o il commissario dell’ente. Per Fasolino sarebbe necessario che gli obblighi venissero estesi anche a quelle società, seppur piccole, che non rientrano nel bilancio consolidato, ma che incidono sul bilancio della Regione.

L’Aula ha poi approvato gli allegati 1, 2, 3 e, infine ha dato il via libera al documento con 29 voti favorevoli e 20 astenuti.

Il presidente Michele Pais ha aperto la discussione sul successivo punto all’ordine del giorno: il Disegno di legge 22/A “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche ed integrazioni, e autorizzazione di spese non rientranti tra i debiti fuori bilancio di cui all’articolo 73 del decreto legislativo n. 118 del 2011”.

Ha preso la parola il relatore di maggioranza, Stefano Schirru (Psd’Az), il quale in apertura ha ringraziato il vice presidente della Commissione bilancio, Cesare Moriconi, e la struttura della Commissione per il lavoro svolto.

Il provvedimento in esame, ha spiegato Stefano Schirru, prevede due tipologie di debiti fuori bilancio: quelli derivanti dalle sentenze esecutive e quelli per l’acquisizione di beni e servizi in assenza di un preventivo impegno di spesa. Poi all’articolo 3 è presente un elenco di spese non rientranti tecnicamente nei debiti fuori bilancio: si tratta dei contributi obbligatori dovuti all’Anac in occasione della pubblicazione di gare e spese di notifica di verbali per violazione del codice della strada. L’articolo 4 prevede la copertura finanziaria e infine l’articolo 5 l’entrata in vigore. Il testo del disegno di legge, ha continuato il relatore, è correlato da una dettagliata relazione nella quale, come chiarito dall’assessore alla Programmazione, ciascun assessorato interessato, dopo aver ricostruito l’iter di formazione dei debiti in esame ha attestato la sussistenza degli stessi. I dati sono poi stati verificati dall’assessorato della Programmazione.

Stefano Schirru ha poi spiegato che l’assessore, in Commissione, ha anche illustrato i due emendamenti proposti dalla Giunta: un emendamento aggiuntivo all’articolo 2 per ulteriori debiti dovuti all’acquisizioni di beni e servizi da parte degli assessorati, e un emendamento articolo 4 che ricalcola il totale delle risorse necessarie per la copertura anche dell’emendamento all’articolo 2 (1,945 milioni per il 2019 e 5.937 euro per il 2020). La commissione Bilancio ha approvato, nella seduta del 16 ottobre 2019, il Disegno di legge in esame come modificato e integrato dagli emendamenti, ha concluso Schirru, con i voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e l’astensione dei gruppi di opposizione.

Come relatore di minoranza è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha ringraziato anche lui per il lavoro svolto il vice presidente Cesare Moriconi e referendari consiliari. Il consigliere di opposizione ha esaminato nel dettaglio due punti. Il primo è stato quello relativo alla “realizzazione di un sistema di monitoraggio elettronico e di sistemi di comando per la prevenzione degli incendi nelle zone boschive individuate dal piano regionale ex legge 1 marzo 1975 n. 47”, per cui il Servizio vigilanza e coordinamento tecnico della Direzione generale del Corpo forestale, in data 4 giugno 2008, non aveva approvato la relazione e il certificato di collaudo presentato, ritenendo che gli atti fossero affetti da abbondanti sintomi di inidoneità per verificare se il sistema di monitoraggio elettronico fosse eseguito secondo le prescrizioni tecniche prestabilite ed in conformità al contratto e agli atti aggiuntivi successivi. Nella stessa data veniva revocato l’incarico ai collaudatori e successivamente negato il pagamento degli onorari.  Con sentenza del Tribunale di Cagliari, pubblicata il 20 novembre 2018, la Regione è stata condannata al pagamento degli onorari e delle spese. Massimo Zedda ha chiesto di capire cosa avesse originato nel 2008 l’opposizione della Regione e se quel sistema di monitoraggio contestato ha poi funzionato.

Il secondo debito fuori bilancio di cui si occupato il relatore di minoranza è stato quello relativo alla vicenda di Tuvixeddu, quando, ha spiegato Massimo Zedda, due legislature fa la Regione Sardegna scelse la via dell’arbitrato. Gli arbitri, ha ricordato il consigliere, avevano stabilito che la Regione dovesse risarcire 84 milioni di euro. Un anno fa si è scoperto, ha continuato Massimo Zedda, che la Regione deve 1 milione di euro. Il consigliere dei Progressisti ha chiesto di capire quali azioni e motivazioni siano state presentate per ottenere questo stravolgimento e quali azioni la Regione stia intraprendendo per riottenere gli 83 milioni di euro già erogati. Massimo Zedda ha, infine, dichiarato il voto di astensione.

Il presidente Pais ha dato quindi la parola alla Giunta. L’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, ha ritenuti esaustivi gli interventi dei due relatori e ha affermato che, come assessore del Bilancio, ha il ruolo di riconoscere i debiti fuori bilancio in base all’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42). Giuseppe Fasolino ha poi affermato che per entrare nel merito delle vicende che hanno portato ai debiti fuori bilancio riconosciuti è opportuno fare riferimento agli assessorati competenti.

Il presidente Michele Pais ha messo in votazione il passaggio agli articoli, che è stato approvato con 28 voti favorevoli e 20 astenuti. L’Aula ha poi approvato gli articoli 1 e 2 con 32 voti favorevoli e 21 contrari.

Sull’articolo 3, il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha presentato un emendamento aggiuntivo orale per recepire una norma nazionale e consentire agli operatori che hanno concessioni demaniali di poter mantenere le strutture montate fino al 31 dicembre 2020, in attesa dell’approvazione di una norma regionale specifica. Contro l’emendamento si è pronunciato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus. Sono poi intervenuti Giovanni Satta (Psd’Az), Massimo Zedda (Progressisti), Angelo Cocciu (FI) e Giuseppe Meloni (Pd). (eln)

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha invitato il presidente del Consiglio a dichiarare prima della discussione l’eventuale ammissibilità o meno degli emendamenti presentati: «Posto che la materia debba essere affrontata con un provvedimento organico noi non vogliamo entrare nel merito della questione, ponevamo solo una questione di opportunità».

Il consigliere Roberto Li Gioi (M5S) si è detto dispiaciuto per la decisione del gruppo dei progressisti di opporsi all’emendamento orale «fondamentale per tutelare una categoria di imprenditori che ha bisogno di certezze».

Il capogruppo dei progressisti Francesco Agus ha ribadito la sua posizione: «La nostra posizione è chiara: la norma statale può e deve essere applicata. Se non c’è competenza della Regione sul demanio vuol dire che la competenza è dello Stato. Alcune norme statali possono essere recepite automaticamente, per altre occorre farlo espressamente. In questo caso, l’assessorato all’urbanistica non vuole prendersi responsabilità. Non si può chiedere al Consiglio di esprimersi su una materia sulla quale non ha competenza. Si rischiano contenziosi che potrebbero trasformarsi in un danno per i lavoratori. La mia contrarietà è dovuta anche a questioni di metodo, credo che il tema meriti una seria istruttoria. Devono essere sentiti tutti: direttori dei servizi, direttori generali e assessori».

Il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu (Forza Italia) si è pronunciato a favore dell’emendamento chiedendo alla maggioranza di andare avanti nella discussione.

Il proponente Franco Mula (Psd’Az) ha ribadito: «Non votare un emendamento per una questione di metodo mi sembra davvero singolare. Non lo chiedo per me ma per chi ha problemi in tutta la Sardegna. Si tratta solo di recepire una legge nazionale».

Giorgio Oppi (Udc), rivolto all’on. Cocciu, ha ricordato le disposizioni del regolamento sulla presentazione di emendamenti orali in aula: «Stiamo perdendo tempo, quando un solo consigliere si oppone l’emendamento decade, non c’è oggetto di discussione».

Sulla stessa linea il capogruppo di Leu, Daniele Cocco, che però ha avanzato una proposta: «Visto che non c’è unanimità sull’emendamento perché non fare un ordine del  giorno per chiedere all’assessore di applicare la normativa nazionale? Se la norma esiste va applicata, altrimenti si danneggiano le persone che lavorano costringendole a spendere inutilmente i pochi soldi che hanno guadagnato d’estate».

Di diverso avviso Massimo Zedda (Progressisti): «Abbiamo già affrontato questo tema delle concessioni balneari discutendo la mozione presentata da Dario Giagoni (Lega). Il problema nasce perché la norma sta cedendo davanti ai tribunali e c’è difficoltà di applicarla da parte degli uffici, anche a livello nazionale. Ci sono dubbi di legittimità. Se a questo si aggiungono i nostri problemi con i piani di utilizzo dei litorali si capiscono i timori degli uffici. Serve chiarezza, finora i tentativi di risolvere in modo differente le varie  situazioni sono andati a sbattere contro un muro. Continuare ad affrontare in questo modo la questione rischia di arrecare danno a chi opera nei litorali».

Giovanni Satta (Psd’Az) ha contestato la linea dell’opposizione: «Presenteremo una proposta di legge. La gente però deve sapere che l’emendamento non è passato per questioni di lana caprina».

Il presidente Michele Pais ha quindi dichiarato non ammissibile l’emendamento orale per la contrarietà di una parte della minoranza e ha messo in votazione l’articolo 3 “Autorizzazione alla copertura di spese non rientranti tra i debiti fuori bilancio di cui all’articolo 73 del decreto legislativo n. 118 del 2011” che è stato approvato.

Via libera anche all’emendamento aggiuntivo n.1 che riconosce un debito fuori bilancio di 315 euro a favore dell’Anac (contributo obbligatorio per l’espletamento di alcune gare).

L’Aula ha poi  approvato l’emendamento n.2, sostitutivo totale dell’art.4 (Copertura finanziaria), l’articolo 5 “Entrata in vigore” e la Tabella allegata.

Il testo finale del provvedimento è stato, infine, approvato con 31 voti a favore. 23 gli astenuti.

Successivamente, il presidente Michele Pais ha messo in discussione il terzo punto all’ordine del giorno: Variazione del bilancio del Consiglio regionale. Ad illustrarla il questore Antonio Piu (Progressisti): «Si tratta di circa 10 milioni di euro di avanzi di amministrazione. Soldi non spesi dal Consiglio regionale che adesso vengono liberati. Abbiamo avanzato all’assessore al bilancio una proposta di utilizzo della somma». Posto in votazione il documento è stato approvato con con 45 voti contrari e tre astenuti.

Il presidente Michele Pais ha quindi annunciato la richiesta di rinvio in commissione “Bilancio” della Risoluzione n.1 sulla ridefinizione dei rapporti economico-finanziari tra Stato e Regione.

Sul punto ha preso la parola il consigliere Cesare Moriconi (Pd): «Prendo atto dell’orientamento del Consiglio vorrei però che si capisse il senso dell’iniziativa discussa e approvata con urgenza dalla Commissione – ha affermato Cesare Moriconi – quel documento si riferiva a una data precisa, il 15 luglio, termine in cui il Governo doveva decidere sulla misura degli accantonamenti da inserire nella legge di stabilità.

Questa risoluzione puntava a una mobilitazione generale e alla convocazione straordinaria del Consiglio. Non è una ricerca di responsabilità politica. Oggi c’è ancora il rischio che la Sardegna continui a dover contribuire pesantemente al risanamento della finanza pubblica nazionale. Se non si interviene entro la definizione della prossima legge di stabilità il rischio aumenta. Serve una battaglia unitaria di tutto il Consiglio. Tutti i parlamentari sardi devono impegnarsi nella prossima legge di stabilità. Ecco perché credo che un ulteriore rinvio sia un errore. Chiedo che in commissione si acceleri la revisione del dispositivo approvato».

Il presidente Michele Pais si è detto d’accordo con Moriconi e ha auspicato che i lavori della commissione “Bilancio” si concludano nel più breve tempo possibile. «Questo – ha detto Michele Pais – è il tema dei temi. Serve una soluzione rapida». Posta in votazione la richiesta di rinvio in commissione della Risoluzione n.1 è stata approvata per alzata di mano.

Il presidente ha quindi dichiarato conclusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì 5 novembre.