10 November, 2024
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Si è svolto il 13 maggio, in diretta streaming, l’evento finale del progetto “Competenza e impresa per lo sviluppo costiero sostenibile”, promosso e realizzato dal FLAG Sardegna Sud Occidentale e dall’agenzia formativa IFOLD, con il supporto tecnico della società Poliste. Durante l’evento dal titolo “Nuovi imprenditori e nuove energie in rete nel Sud Ovest della Sardegna” sono stati presentati i risultati raggiunti, sentite le testimonianze dalla viva voce dei partecipanti ai percorsi e presentate numerose opportunità per lo start up di impresa e lo sviluppo dell’occupazione.

L’evento è stato aperto dalle rappresentanti del raggruppamento (RST, raggruppamento strategico territoriale) che ha promosso e realizzato i percorsi: Nicoletta Piras, direttrice del FLAG Sardegna Sud Occidentale; Mariolina Fusco e Marta Cadinu, rispettivamente direttrice e coordinatrice didattica dell’agenzia formativa Ifold. L’evento ha visto la partecipazione del direttore generale del lavoro della Regione Sardegna Roberto Doneddu; del responsabile cooperazione territoriale del CRP della Regione Sardegna Gianluca Cadeddu; del direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese e del responsabile Microcredito dello stesso ente Giuseppe Pirisi; del sindaco di Santadi Massimo Impera; del sindaco di Masainas Ivo Melis; dell’imprenditore del settore pesca e consigliere di amministrazione del FLAG Sardegna Sud Occidentale Aldo Vigo. Sono intervenuti alcuni dei partecipanti ai percorsi formativi: Emanuele Musu (Piscinas); Luigina Fois (Piscinas); Antonia Monica Mameli (Domusnovas); Marco Orrù (Sant’Antioco); Sabrina Madeddu (Iglesias); Gabriele Zedda (Teulada). Ha facilitato l’evento Serenella Paci della società Poliste.

«Molte delle idee che hanno preso forma durante i percorsi di formazione e accompagnamento alla creazione di impresa promossi dal FLAG stanno trovando finanziamento e attuazione grazie a un premio a fondo perduto dedicato alle imprese extra agricole sostenibili promosso dal GAL Sulcis», spiega Nicoletta Piras, direttrice del FLAG e del GAL.

Il progetto è finanziato dalla Regione Sardegna con fondi FSE per la Green&Blue Economy e dal 2017 a oggi ha coinvolto 60 partecipanti in percorsi di formazione e accompagnamento alla creazione di impresa nel territorio della Sardegna del Sud Ovest. Si tratta di uno dei quattro progetti – conosciuti nel territorio come “Chi partecipa conta!” – che hanno promosso negli ultimi anni percorsi di creazione di impresa e formazione green job che hanno visto come partner il GAL Sulcis Iglesiente e il FLAG Sardegna Sud Occidentale.

«I risultati di questo percorsoconclude Cristoforo Luciano Piras, presidente del FLAG e del GALtestimoniano che il modello culturale del nostro territorio sta cambiando: in tanti vogliono fare impresa e vogliono farla qui. Noi stiamo facendo di tutto per sostenerli e per costruire con loro un nuovo modello di sviluppo del territorio basato sulla valorizzazione del patrimonio agroalimentare, ambientale, paesaggistico e culturale.»

Anche il comune di Masainas ha celebrato la giornata della Terra 2021. La ricorrenza è stata celebrata nella Scuola Primaria di Masainas dell’Istituto Guglielmo Marconi dove le bambine e i bambini, insieme alle loro insegnanti Antonella Vadilonga, Cinzia D’Onofrio, Giorgia Rosas e Liliana Spada coadiuvate dal collaboratore scolastico Anselmo Cara hanno voluto ricordare l’importante ricorrenza, giunta alla sua 51ª edizione, con un gesto concreto.
Sono stati messi a dimora degli ulivi nel cortile della scuola. All’evento ha partecipato anche del sindaco Ivo Melis e delle assessore Lobina e Portas.
Antonio Caria

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L’avvocato Andrea Pisanu, sindaco del comune di Giba, è il nuovo presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis. 

Lo ha designato l’Assemblea  nel corso della riunione svoltasi ieri che ha visto anche la designazione dei rappresentanti dei Comuni di Giba, Piscinas, Santadi e Tratalias. Subentra a Ivo Melis, sindaco del comune di Masainas.

Andrea Pisanu sarà affiancato in Giunta da quattro consiglieri: Anna Maria Teresa Diana, sindaca del comune di Sant’Anna Arresi; Massimo Impera, sindaco del comune di Santadi; Piero Andrea Deias, sindaco del comune di Nuxis; e, infine, Marco Antonio Piras, vicesindaco del comune di Tratalias.

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«Finalmente la Sider Alloys ha raggiunto la fondamentale intesa con ENEL. Adesso non si perda più tempo e si proceda con la presentazione di un piano industriale credibile propedeutico al revamping degli impianti e al riavvio produttivo della fabbrica. E, contestualmente, prenda il via la ricollocazione degli ex lavoratori del bacino Alcoa, ormai allo stremo, obbligati a vivere con degli ammortizzatori sociali dimezzati nella loro consistenza originaria. Per sostenere al meglio questa fase, è importante che la società Svizzera si confronti con le rappresentanze sindacali ed istituzionali dell’Isola.»

Lo ha detto stamane il consigliere regionale Fabio Usai, al termine dell’incontro tenutosi a Villa Devoto fra le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fsm, Uilm e Cub ed il presidente della Regione Christian Solinas.

All’incontro hanno presenziato anche i consiglieri regionali Fabio Usai e Michele Ennas e i sindaci di Villamassargia e Masainas, Debora Porrà ed Ivo Melis. Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro preoccupazione per i ritardi accumulati nella vertenza e la condizione degli ex lavoratori, in attesa di ricollocazione ed attualmente sostenuti nel reddito unicamente da ciò che rimane dell’indennità di mobilità in deroga dopo anni di rinnovi.

Il presidente Christian Solinas, dopo aver ascoltato gli interventi dei sindacalisti e aver manifestato soddisfazione per la firma dell’accordo fra ENEL e Sider Alloys, ha ricordato la posizione della Regione in merito alla vertenza, ribadendo il forte sostegno ai lavoratori ed alle loro famiglie e a ogni iniziativa propedeutica alla ripartenza della fabbrica.

«Come RASha ribadito il presidente della Regione -, abbiamo contribuito all’accordo di programma per il rilancio produttivo dello smetter Sider Alloys di Portovesme con ben 8 milioni di euro a fondo perduto. È nostro obiettivo quindi continuare a essere parte in causa e protagonisti di questa vertenza, sostenendo al massimo le iniziative portate avanti dalle organizzazioni sindacali per chiedere una conclusione definitiva della vicenda. Tanto più ora dopo l’importante raggiungimento dell’intesa tra la multinazionale svizzera e l’ENEL. Sarà nostro compito nelle prossime ore convocare l’azienda in Regione per avviare un dialogo costruttivo finalizzato al sostegno di ogni iniziativa utile al rilancio produttivo della fabbrica. Vogliamo conoscere il piano industriale della multinazionale e fare tutto ciò che è in nostro potere e di nostra competenza per accompagnare l’investitore nelle fasi di revamping e reindustrializzazione del sito di Portovesme. Inoltre ha aggiunto Christian Solinassolleciteremo anche il ministero del Lavoro affinché trovi tutte le soluzioni possibili per tutti quei lavoratori in attesa di ricollocazione all’interno dello stabilimento di Portovesme, che oggi percepiscono un’indennità di mobilità in deroga dimezzata e quindi insufficiente a sopravvivere dignitosamente e a superare la fase di transizione prima che la fabbrica ripartaha concluso il presidente della Regione -. Nel contempo, lavoreremo alla costruzione di un piano formativo per gli ex lavoratori da ricollocare, che da una parte li aiuti a sostenerli nel reddito e dall’altra permetta l’allineamento delle loro competenze (dopo anni di fermo lavorativo) in vista della loro ricollocazione all’interno dello stabilimento per le fasi di revamping e successivamente per l’avvio produttivo.»

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L’Amministrazione comunale di Masainas ritiene essenziale accelerare le decisioni che consentano di far tornare i bambini a scuola a settembre e che permettano di farli tornare nelle migliori condizioni possibili.

A dirlo, è Ivo Melis, sindaco di Masainas e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis.

«Masainasspiega Ivo Melis attualmente ha accreditato due edifici scolastici che ospitano la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, mentre già da anni il punto di erogazione del servizio della scuola secondaria di primo grado è stato soppresso. I numeri sono sempre ridotti, questo è vero, ma proprio l’esperienza del Covid-19, con l’esigenza di distanziamento sociale e la riscoperta dei punti di forza delle zone a bassa densità di popolazione, ci ha fatto riflettere sul fatto che è importante sostenere le piccole realtà scolastiche. Negli scorsi mesi, avevamo ragionato con la dirigenza scolastica aggiunge Ivo Melisdell’Istituto Marconi di San Giovanni Suergiu, a cui fa capo Masainas, perché si predisponesse all’interno dell’ente il servizio del solo “tempo normale” per la scuola primaria, attualmente non presente in nessun plesso del nostro istituto comprensivo. Abbiamo constatato, che, se è vero che la modalità a tempo pieno ha tanti vantaggi e offre un ottimo servizio, non tutte le famiglie e non tutti gli alunni sono predisposti rispetto a tale modalità che, paradossalmente in alcuni casi porta a svantaggi in termini di maggiore stanchezza, minore predisposizione all’apprendimento, abbandono delle attività extrascolastiche. L’idea, condivisa dall’istituto comprensivo, era quindi quella di istituire nel plesso di Masainas, una prima classe cui potessero accedere tutti gli alunni orientati al  tempo scolastico solo  antimeridiano.»

«Oggi, visto che assistiamo anche ad un leggero aumento delle nascite a Masainas conclude il sindaco di Masainas è arrivato il momento di definire tale proposta, chiederla con forza e attuare tutte le misure che, in sicurezza, permettano il rientro dei nostri bambini a scuola. Tale soluzione permetterebbe, inoltre, di tenere viva la nostra scuola e di tenerla viva con un servizio nuovo a vantaggio di tutto il territorio. Per questo motivo stiamo chiedendo formalmente a tutti gli enti preposti una risposta affermativa al nostro progetto. Crediamo che il binomio scuola-piccolo paese sia più che mai attuale e noi non smetteremo mai di chiedere che al centro delle politiche scolastiche ci siano sempre e solo i nostri bambini.»

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I sindaci del Sulcis Iglesiente si sono riuniti questa mattina a San Giovanni Suergiu, per discutere della grave crisi sanitaria che sta investendo il territorio. È dal 2017 che i primi cittadini dei Comuni del Sulcis evidenziano le criticità dovute alle chiusure e alle sospensioni dei servizi sanitari ospedalieri territoriali. Non ultima, arriva la chiusura, entro il mese di giugno, del servizio di diabetologia nei poliambulatori di San Giovanni Suergiu, Calasetta, Narcao e Santadi. Sospesi, ridotti o addirittura trasferiti anche gli screening territoriali e alcuni servizi ambulatoriali mentre le dotazioni medico-infermieristiche risultano sofferenti per la ridotta turnazione e le mancate assunzioni.
In questo periodo post Covid-19, la situazione si è resa ancora più evidente, sebbene i sindaci dei vari Comuni si auspicassero invece una ripresa e una maggiore sensibilità verso queste problematiche, da parte delle istituzioni. Sensibilità che invece non c’è stata.
Riprende, dunque, la protesta dei primi cittadini, in concomitanza con la discussione, in Consiglio regionale, proprio della Riforma del sistema regionale sanitario.
La conferenza stampa che questa mattina si è svolta presso il Poliambulatorio di San Giovanni Suergiu è solo la prima di una serie di proteste itineranti che i sindaci dei vari Comuni hanno deciso di mettere in atto.
«Una battaglia che abbiamo iniziato nel 2017 spiega il primo cittadino di Perdaxius, Gianfranco Trullu – Sembrava che si fosse risolto tutto, invece la situazione sta precipitando, anche a causa del Corona Virus. Si tratta di problematiche di carattere oramai ordinario, ovvero dell’eliminazione di servizi in modo quasi indifferente. Ci opponiamo a questo. Abbiamo ideato questa battaglia per la sanità, nel nostro territorio, a favore dei nostri cittadini.»
L’Unione dei Comuni del Basso Sulcis chiede da tempo uno sguardo più attento verso i servizi sanitari territoriali, in modo da agevolare anche la deospedalizzazione e la domiciliazione dei pazienti più deboli.
«Chiediamo di portare a termine la riorganizzazione ospedaliera sottolinea Ivo Melis, sindaco di Masainas e presidente dell’Unione dei Comuni del Basso Sulcis -. Chiediamo di avere una giusta efficienza negli ospedali e nell’intero territorio, perché solo in questo modo si può sopperire all’esigenza dei pazienti. Tanto più in questo periodo di Corona Virus, in cui l’efficienza è ancora più essenziale. Non abbiamo ancora visto la riorganizzazione generale degli ospedali e del territorio, quindi premeremo per avere un incontro urgentissimo con la Regione.» 
La Conferenza socio sanitaria del Sulcis Iglesiente ha richiesto più volte attenzione alla Regione verso i servizi ambulatoriali e ospedalieri. «Come Conferenza territoriale, abbiamo chiesto attenzione verso la medicina di base e quindi verso quella territorialesottolinea Paola Massidda, sindaca di Carbonia e presidente della Conferenza socio sanitaria del Sulcis Iglesiente -. Occorre, come prevede lo stesso decreto legge bilancio, che la medicina del territorio sia rafforzata, soprattutto in questo periodo. La sanità deve essere vicina al cittadino per contrastare il pericolo di una nuova diffusione del Covid. Invece, nonostante i rischi appena passati, gli ambulatori territoriali, anziché essere rafforzati, chiudono. Per quanto riguarda la diabetologia, il nostro territorio è uno dei più colpiti, col tasso più alto di malati diabetici. Non possiamo rinunciare a questi ambulatori. San Giovanni Suergiu, Narcao, Santadi e Calasetta  vedono la chiusura di questi ambulatori. Per cui, mandiamo avanti questa iniziativa di vicinanza e di informazione dei cittadini perché siamo stufi di scrivere a una Regione che non risponde.»
I Sindaci, quindi, si uniscono per denunciare e lamentare questi tagli indiscriminati ai servizi sanitari territoriali e alla venuta meno delle visite diabetologiche. La Sardegna vanta il triste primato, a livello europeo, di malati di diabete.
«La Federazione Rete Sarda Diabete ha lanciato spesso appelli – precisa Riccardo Trentin, presidente della Federazione -. Il Sulcis Iglesiente è l’area geografica col più alto tasso di incidenza di diabete di tipo secondo, per cui i servizi vanno ripartiti e distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio. I diabetologi vanno in pensione ed è necessario che vengano sostituiti e gli organici rimpinguati. Il problema è davvero importante. Un altro aspetto grave è il diabete di tipo 1. Noi siamo l’area geografica, a livello mondiale, con la più alta incidenza di questo tipo di diabete, che si annovera tra le malattie autoimmuni. Per questo motivo, anche l’aspetto pediatrico è da considerarsi strategico. È vero che in questa “Fase 2” si sta cercando di riorganizzare il sistema ma né la telemedicina né la teleassistenza sono sufficienti per gestire queste problematiche. Oltretutto, occorre che la telemedicina venga strutturata come prestazione sanitaria. La Sardegna ancora stenta ad allinearsi a tutto il resto d’Italia. Queste prestazioni, nella nostra regione, non sono ancora riconosciute.»
Federica Selis

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222941575635811/

 

  

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Ieri l’intervento del sindaco di Masainas, Ivo Melis, che ha chiesto il motivo per il quale il suo Comune non è più compreso tra le zone svantaggiate della Sardegna e quindi non figura tra nell’elenco dei Comuni destinatari delle indennità previste dal bando regionale “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020”.
Oggi a parlare dei paesi sardi esclusi dalla lista UE per aree svantaggiate, a tener vivo il dibattito è il Gruppo Consiliare della Lega che ha depositato un’interrogazione a risposta scritta sul tema.
«Se da un lato l’inserimento di nuovi comuni nel quadro delle aree ritenute svantaggiate ci rallegra, in virtù della possibilità per le aziende agricole ricadenti in essi di beneficiare finalmente dei sostegni economici previsti dalla misura 13 del PSR, dall’altro dobbiamo constatare con rammarico l’esclusione di ben altri 15 comuni dalla medesima lista – affermano i consiglieri regionali della Lega in una nota congiunta -. Si tratta, a nostro avviso, di  esclusioni destinate a creare ulteriori disparità di trattamento tra le imprese agricole oltre che una plausibile e deleteria concorrenza sleale tra le stesse.»
«In virtù delle perplessità espresseci da tanti imprenditori del mondo agricolo che da alcune associazioni di categoria domandiamo all’Assessore alle politiche agricole di sollecitare una riclassificazione delle medesime da arie ritenute “avvantaggiate” ad aree “svantaggiate”conclude Dario Giagoni, primo firmatario dell’istanza nonché capogruppo – al fine di incentivare i principi di pari opportunità economiche, coesione sociale e parità di diritti per le aziende agricole operanti sul nostro territorio regionale.»

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Scorrendo l’elenco dei Comuni destinatari delle indennità previste dal bando regionale “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020”, destinate a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, il comune di Masainas ha scoperto di non essere più compreso tra le zone svantaggiate della Sardegna.

Il sindaco Ivo Melis ha inviato una nota al presidente della Regione, Christian Solinas, all’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, ai consiglieri regionali, alla V Commissione e, per conoscenza, al Consiglio comunale di Masainas, nella quale sottolinea che nei Piani di Sviluppo Rurali precedentemente pubblicati, il comune di Masainas risultava sempre collocato all’interno dell’elenco dei Comuni svantaggiati, così come i paesi limitrofi che continuano ad essere confermati tra quelli svantaggiati.

Ivo Melis chiede che il comune di Masainas venga ricompreso nell’elenco dei Comuni svantaggiati, se l’esclusione è legata ad un mero errore di compilazione del PSR 2014/2020 e dei suoi allegati, oppure se vi siano elementi, di cui non è a conoscenza, che abbiano determinato l’esclusione, ritenuta incomprensibile in ragione dell’omogeneità del territorio in cui è inserito il comune di Masainas.

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I sindaci di 14 comuni del Sulcis, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, hanno inviato una nota al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella quale scrivono che sono «legittimi portatori tutti di interesse, ma illegittimamente non sono stati individuati tra le amministrazioni interessate a partecipare alla Conferenza di servizi “PIANO SULCIS – S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco.”, nonostante siano i destinatari dei provvedimenti tutti inseriti nel Piano Sulcis».

Gianfranco Trullu, Ivo Melis, Antonello Pirosu, Marco Antonio Piras, Andrea Pisanu, Massimiliano Ventura, Andrea Deias, Danilo Serra, Elio Sundas, Elvira Usai, Paola Massidda, Maria Teresa Diana, Giorgio Alimonda e Mariano Cogotti «ritengono a pieno titolo che gli stessi debbano essere obbligatoriamente individuati tra i soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale (approvazione del progetto di ponte e circonvallazione) è destinato a produrre effetti (ricaduta economica nel proprio territorio), così come previsto secondo l’art. 14, co.5, l. n. 241/1990 (articolo così sostituito dall’art. 1, comma 1, d.lgs. n. 127 del 2016) “l’indizione della conferenza è comunicata ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti e a quelli che per legge debbono intervenirvi nonché ai soggetti individuati o individuabili nei cui confronti possa prodursi un pregiudizio per effetto dell’assunzione del provvedimento (art. 7, l. 241 del 1990). I soggetti richiamati possono intervenire nel procedimento ai sensi dell’art. 9 della medesima legge”; è interesse, pertanto, di queste amministrazioni esprimere il parere in merito alla realizzazione di una infrastruttura che trova tutte le risorse economiche nel Piano, come quella proposta nel progetto in esame; risorse che rientrano tra quelle che questi enti avevano deciso di utilizzare e che erano destinate alla realizzazione delle strutture “parte”; in data 6.03.2018 – aggiungono i 14 sindaci, il comune di Sant’Antioco ha adottato la delibera n. 8, contenente una proposta di modifica del Piano Infrastrutturale di Sant’Antioco, previsto nel Piano Sulcis, relativo all’intervento proposto da ANAS S.p.A., alla Regione Autonoma della Sardegna (R.A.S.). Tale proposta pare finalizzata alla realizzazione di un intervento di “circonvallazione leggera e alterativa, più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico”. La modifica progettuale proposta, secondo il comune di Sant’Antioco, conserverebbe la funzione originaria delle infrastrutture di accesso al centro abitato e al Lungomare, consentendo di snellire il traffico in direzione Calasetta-Carloforte e preservando il potenziale economico di tali aree. Nello specifico, la proposta prevede una circonvallazione, in quota parte costruita da rete viaria esistente, quale la bretella che da Bega Trota conduce alla via Trilussa, con adeguamento della stessa che comporta il completamento del tratto mancante di collegamento, con il tratto terminale di via Calasetta. Tale soluzione, sempre secondo della delibera, consentirebbe di rispettare il fine di ridurre il consumo di suolo e riqualificare l’attuale infrastruttura a ponte, con intervento che possano potenziarne la funzionalità, estesa all’uso ciclo-pedonale, con punto di belvedere, e valorizzare il progetto architettonico della grande struttura; il 21 aprile 2020 via PEC è pervenuta copia per conoscenza dell’istanza presentata dal Comitato Porto Solky di Sant’Antioco alla quale sono allegate le osservazioni contro l’approvazione del progetto in oggetto; le osservazioni del Comitato Porto Solky sono a firma condivisa dalle associazioni ambientaliste Italia Nostra Sardegna, Grig-Gruppo di Intervento Giuridico e WWF Sardegna; in data 24 aprile 2020 il Comitato Porto Solky ha trasmesso via PEC per conoscenza il Parere Tecnico NEGATIVO del comune di Sant’Antioco in merito alla soluzione progettuale proposta da ANAS relativamente ai due interventi infrastrutturali di nuovo ponte e circonvallazione; il parere Tecnico del comune di Sant’Antioco esprime parere negativo su entrambi gli interventi funzionali di nuovo ponte e circonvallazione ed è complementare al parere negativo delle osservazioni del Comitato Porto Solky; nel suddetto parere del comune di Sant’Antioco viene altresì proposto il tracciato alternativo di circonvallazione per Calasetta così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco, e che tale percorso soddisfa le esigenze delle comunità di Calasetta e Carloforte di poter usufruire di un transito snello e veloce che bypassi il centro urbano di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky condividono altresì la proposta del comune di Sant’Antioco per una circonvallazione alternativa così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky auspicano la rimodulazione dei fondi a favore della messa in sicurezza/riqualificazione del porto di Sant’Antioco quale volano di sviluppo per tutto il territorio. In tal senso vi è un travisamento di fatti, di atti e dei provvedimenti fino ad oggi adottati.»
«I comuni di Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, in qualità di soggetti portatori di interesse, devono e vogliono, secondo le disposizioni in materia, esprimere il proprio parere in merito sia al progetto e relativo parere negativo, sia al riutilizzo delle risorse che di diritto devono riconfluire nella disponibilità del Piano Sulcis a favore di tutto il territorio ed in specie assi ed assetti viari dell’intero territorio concludono i 14 sindacie fanno espressa riserva di formulare il loro parere sul progetto definito “Ponte”; intendono e chiedono di esprimere, in ipotesi di bocciatura della soluzione progettuale “Ponte Sant’Antioco”, il loro legittimo parere in ordine alla rimodulazione dei finanziamenti così come previsti dal protocollo Piano Sulcis su tali risorse da utilizzarsi nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.»

 

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Il comune di Masainas ha pubblicato nei giorni scorsi due nuove manifestazioni di interesse per i cittadini che volessero avvicinarsi alla lingua inglese.
In particolare, riprendendo il fortunato esito dello scorso anno, è stato pubblicato l’avviso (rivolto solo ai residenti a Masainas aventi dai 13 anni in poi) della seconda edizione del laboratorio di conversazione inglese con un docente madrelingua. La novità di quest’anno sarà che un corso specifico sarà rivolto agli operatori economici con sede a Masainas, operanti nei servizi turistici e/o commerciali, per consentire loro un primo approccio specifico con la terminologia inglese nei rapporti con i clienti anglofoni, specie nei periodi estivi. Il laboratorio di conversazione inglese è organizzato in collaborazione con lo sportello “Ci SIAMO – Informaorienta” della Cooperativa Millepiedi.
Inoltre, da quest’anno, in collaborazione con la British School di Carbonia, Masainas diventa sede per lo svolgimento di corsi di inglese, con attestato, rivolti a tutti coloro, residenti e non residenti, che volessero acquisire un livello di inglese, base o superiore, certificato.
«Abbiamo preso atto affermano con soddisfazione il sindaco Ivo Melis e l’assessore dei Servizi sociali Ilaria Portasdel successo della scorsa edizione del laboratorio di conversazione inglese e recepito l’esigenza dei nostri operatori economici, turistici e non, di avere degli strumenti per interagire con i clienti anglofoni. Inoltre, attraverso la collaborazione con la British School, daremo un servizio ulteriore, a pagamento, per chi volesse acquisire un livello di maggiore conoscenza della lingua inglese senza spostarsi troppo dal proprio paese di residenza. La conoscenza della lingua, al pari delle competenze informatiche, sono ormai elementi imprescindibili per vivere in un mondo aperto e globalizzato e anche le amministrazioni pubbliche devono, a nostro avviso, contribuire a fornire strumenti per eliminare il divario con gli altri Paesi Europei.»
Grande soddisfazione anche dell’operatore dei Servizi sociali del comune di Masainas, Roberta Arru: «In questi giorni siamo sommersi da richieste di informazioni su queste due iniziative, anche da parte di altre amministrazioni che vorrebbero replicare l’azione anche per la propria cittadinanza. Per noi operatori, che ogni giorno abbiamo a che fare con il disagio sociale ed economico dei nostri numerosi utenti, questo è anche un modo per dare un segnale positivo di crescita. Non dobbiamo pensare agli uffici dei Servizi Sociali solo come sportello di assistenza, ma è nostro dovere mettere in campo, nel nostro piccolo e con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione, anche delle azioni stimolanti che portino gli utenti ad un tentativo di emancipazione».
Le domande per entrambe le misure scadono il 16 marzo 2020.