29 March, 2024
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Il Consiglio regionale si appresta ad adottare l’inno ufficiale della Sardegna, un tema che era stato sollevato nei mesi scorsi dai Riformatori sardi, presentatori di una specifica proposta di legge che prevedeva un percorso condiviso tra i sardi per la  sua scelta.

Questa esigenza si può sintetizzare nella considerazione che Il popolo sardo è universalmente riconosciuto come una “nazione senza stato”. I sardi si sentono indissolubilmente legati – in qualunque parte del mondo essi si trovino – alle loro radici, alla loro storia, alla loro cultura, alle loro tradizioni. Questo è il messaggio che viene trasmesso dallo sventolio di una bandiera con l’effige dei quattro mori che, ovunque venga esposta, certifica la presenza della sardità ed accende in noi un profonda emozione di appartenenza.

Allo stesso modo l’inno sardo sarebbe un forte elemento simbolico, che consentirebbe di rafforzare ancora di più questo sentimento di unità e di coesione.

L’inno che viene proposto, “Procurad’e moderare”, il canto de “S’innu de su  patriottu sardu a sos feudatarios”, è certamente uno di quelli maggiormente amati.

La Sardegna può vantare antichi primati in ambito di “riconoscimento” identitario, attraverso la forza di brani musicali. Da “Cunservet Deu su Re” (1842) fino a quello proposto nel 2005, dal maestro sassarese Antonio Deiara, con un arrangiamento dei versi di Montanaru e la musica del grande Lao Silesu.

Ma esistono anche altri “canti della sarditá” che, per differenti ragioni, storiche, politiche, sociali, religiose, sono tutti capaci di suscitare emozioni profonde tra i sardi e possono dunque ragionevolmente rappresentarne l’identità;  tra questi l’inno della Brigata Sassari “Dimonios” ed il bellissimo canto d’amore “No poto reposare”, le cui note commuovono ogni sardo. Ed è stata anche avanzata l’autorevole opinione di scrivere un inno ex novo, coinvolgendo le migliori espressioni poetiche e musicali della Sardegna.

Chi deve scegliere dunque il “canto dei sardi” tra le diverse opzioni in campo?

La politica dice che lo deve scegliere il Consiglio regionale. Noi invece siamo convinti che nella decisione su un tema così fortemente evocativo deve essere coinvolto il popolo sardo. Viviamo, infatti, un momento storico particolarmente propizio per avviare un percorso di coinvolgimento della comunità sarda: le celebrazioni del 70° anniversario dello Statuto e la grande iniziativa legata all’inserimento del principio di insularità in Costituzione.

Coinvolgere le scuole, il mondo accademico, l’intera società sarda in una grande riflessione collettiva su questo rappresenterebbe una spinta potente in termini di rafforzamento di quell’orgoglio di appartenenza oggi così tenue ma di cui abbiamo tanto bisogno e di quelle positività ed entusiasmo indispensabili per far ripartire la nostra Isola anche sul piano economico.

La paura è che si stia si stia sprecando una preziosa occasione.

Perciò chiediamo al Consiglio regionale di riflettere sull’opportunità di fare della scelta dell’inno una mera “cosa di Palazzo”, che i sardi finirebbero per percepire come artificiale ed estranea.

Michele Cossa

Consigliere regionale Riformatori sardi

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Due giorni fa, alle ore 1.20 del mattino, il Consiglio comunale di Iglesias ha approvato il regolamento per il funzionamento del Museo Civico Archeologico di Iglesias. Un atto che mi riempie di orgoglio e soddisfazione, un grande risultato di questa maggioranza, una vittoria per tutti coloro che attendevano questo risultato da oltre trent’anni. Ringrazio l’assessore della Cultura Simone Franceschi per l’ottimo lavoro e la commissione consiliare Cultura del comune di Iglesias. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono spesi e si spendono da tanti anni per questo risultato, prof. Luciano Alba prima di tutti. I prossimi mesi saranno dedicati all’allestimento dei locali del Castello Salvaterra, in vista dell’inaugurazione e dell’apertura del Museo.

Riporto il mio intervento in Consiglio comunale in merito:

«Finalmente. Finalmente oggi 11 maggio 2017 siamo qui riuniti ad approvare il regolamento del Museo Civico Archeologico di Iglesias.

Dico “finalmente” perché la nascita di questo museo ha una storia molto lunga, tortuosa e travagliata. Anzi, sarebbe il caso di parlare di “preistoria” più che di “storia”, dato che tutto ha inizio ben oltre TRENTA anni fa, nei primi anni ’80.

Infatti, è già allora che, per fare in modo che l’amministrazione comunale si interessasse al tema in questione, tante associazioni che sono fiore all’occhiello della nostra città da anni ed anni (CISSA, CSI, Italia Nostra, Associazione Mineraria Sarda, FIDAPA, Associazione Lao Silesu, Pro Loco, ASI e così via) si sono prodigate per fare in modo che quest’importantissima opera venisse realizzata, e per fare in modo quindi che i numerosi reperti archeologici trovati all’interno del nostro territorio comunale in seguito alle ricerche scientifiche condotte nella zona venissero resi fruibili alla comunità.

Fu portato avanti un grande lavoro, lungo e puntiglioso, in cui vennero coinvolti attori importanti e rinomati, fra cui il prof. Enrico Atzeni, allora docente di paletnologia del’Università degli Studi di Cagliari e studioso in particolare dell’archeologia dell’iglesiente, che fornì il suo contributo al Comune di Iglesias per la preparazione di una delibera per la parte scientifico-archeologica, nonchè il contributo determinante della nostra concittadina Celestina Sanna che predispose la minuta della prima delibera di giunta.

Fu portato avanti un lavoro in sinergia, quindi, fra le associazioni culturali e l’amministrazione e il Consiglio Comunale, uniti nel raggiungimento di un obbiettivo comune di crescita per una città che già allora prospettava un futuro di sviluppo turistico.

Ho qui la prima delibera del Consiglio comunale, data 4 gennaio 1988, con cui questo consiglio comunale deliberò l’istituzione di un Museo Civico Archeologico Comunale. Parliamo quindi di ben 29 anni fa. La delibera prevedeva la costituzione del museo nei locali del Centro Culturale in via Cattaneo, al primo piano.

Da questo momento, una serie infinita di circostanze ha di fatto interrotto in continuazione l’iter per la costituzione del museo archeologico (prima l’atteso ritorno della biblioteca comunale nella sua sede originaria di via Gramsci, poi l’atteso risanamento dei locali individuati che erano inagibili a causa di infiltrazioni di acqua dal tetto, precarie condizioni igieniche inadatte ad ospitare le vetrine e i mobili in legno, ecc…)

Dobbiamo arrivare addirittura al 9 febbraio del 2010 per ritrovare traccia, negli atti amministrativi, del Museo Civico Archeologico, con cui la Giunta guidata da Pierluigi Carta ha approvato il progetto di Arredamento del Museo Archeologico realizzato dal prof. Luciano Alba, il nostro concittadino che più di tutti in questi anni ha dedicato il suo tempo, il suo lavoro, la sua professionalità e la sua passione per la nascita di questo Museo.

Finalmente oggi, trent’anni dopo, votiamo il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Museo Archeologico. Un atto concreto, un atto che rappresenta uno degli ultimi passaggi per fare questo grande regalo alla nostra città, al mondo della cultura, dell’archeologia e della storia del nostro territorio.»

Gianluca Tocco

Consigliere di maggioranza del comune di Iglesias

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Il 14 novembre il Rotary Club di Iglesias ha ricevuto la visita ufficiale dell’avv. Claudio De Felice, governatore del Distretto 2080 del Rotary, che comprende il Lazio (con Roma) e la Sardegna. La visita ha avuto due preliminari particolari. Innanzitutto, il Governatore ha chiesto di incontrare tutti i sindaci del territorio, che purtroppo erano contemporaneamente impegnati in una riunione alla Asl 7 di Carbonia, per cui solo quattro di essi hanno potuto essere presenti direttamente o per delega. Il Governatore ha esposto ai sindaci alcune delle attività rotariane verso i territori e li ha invitati a rivolgersi al Rotary Club di Iglesias per tutti i supporti che il Club può essere in grado di dare.

Prima della riunione ufficiale, il Governatore ha anche firmato l’atto di costituzione del Rotaract Club di Iglesias, alla presenza dei futuri dirigenti del Club. A 49 anni dalla nascita del Rotary Club di Iglesias si è costituito così per la prima volta nel Sulcis Iglesiente un Club Rotaract, l’associazione promossa dal Rotary International e dedicata a uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

La visita si è poi svolta secondo le consuete regole rotariane e, dopo una breve presentazione del presidente del Club, ing. Marco Slavik, ha preso la parola il Governatore, che ha esposto il suo programma e le sue considerazioni sulle attività del Club, felicitandosi in particolare per la creazione del Club Rotaract.

Durante un intervallo nel corso della cena,è stata consegnata al pastpresident del Club, prof. Sergio Serci, l’onorificenza rotariana di “Paul Harris Fellow” e sono stati donati al Governatore alcuni volumi, fra i quali i due libri editi dal Rotary Club di Iglesias, “Iglesias storia e Società” e “Il Progetto Sardegna: un esperimento di eradicazione del vettore indigeno della malaria”, libri che dopo la loro pubblicazione avevano ricevuto la medaglia d’oro del Premio Iglesias di giornalismo e saggistica dell’associazione culturale Lao Silesu. Nell’occasione l’ing. Slavik ha letto la motivazione del Premio assegnato nel 1998 al volume sulla malaria dalla giuria presieduta dall’on. prof. Giovanni Berlinguer ed mostrato le due medaglie d’oro, che quasi nessuno dei soci aveva mai visto, essendo state custodite in una cassaforte da quasi 20 anni.

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La quarta edizione de S’Ischola de su Trabagliu, organizzata dall’Associazione culturale LAMAS, candida Pattada ad essere pensatoio stabile delle politiche per lo sviluppo della Sardegna. Come creare lavoro? Quale e come? è il titolo scelto. Industria, artigianato, agroalimentare, turismo, economia culturale saranno i focus programmati dal pomeriggio di venerdì 12 e per il sabato 13 settembre all’Hotel La pineta nel Parco La Pineta Salvatore Pala. Lamas, col contributo della #Fondazione Banco di Sardegna ed il patrocinio del #FAI (Fondo Ambiente Italiano), intende elaborare strumenti di sviluppo immediatamente traducibili in atti concreti dall’iniziativa privata e pubblica isolana. L’evento si strutturerà in cinque incontri attivi e circolari. Gli stessi titoli degli incontri sono in chiave di domanda:

– C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?

– L’accoglienza è il lavoro di una stagione?

– Dalla terra e dal mare quale lavoro?

– C’è ancora spazio per il sapere delle mani?

– Con la cultura si mangia?

La scelta de #S’Ischola de su Trabagliu è dettata dal volere unire alle competenze di studiosi e tecnici la diretta esperienza di artigiani, imprenditori, industriali i quali si faranno interpreti del bisogno di praticità, concretezza, operabilità necessarie per uscire dall’attuale deserto occupazionale. Un esempio concreto lo si avrà venerdì 12, alle ore 20.00, quando l’intreccio di artigianato e di arte darà vita al concerto del #Quartetto Karel che suonerà con gli strumenti ad arco del liutaio pattadese Piero Virdis. Per l’occasione saranno eseguiti brani di tre compositori che seppero, con la loro opera, rendere in musica paesaggi della Sardegna: Lao Silesu, Gavino Gabriel, Ennio Porrino.

Il Laboratorio pubblico #S’ischola de su trabagliu ha il compito di orientare i decisori specie in un momento in cui si sono rarefatti i luoghi di incontro, di partecipazione, di proposta. Come creare lavoro? Quale e come? Vuol far convergere intelligenze ed esperienze intorno ad un obiettivo il lavoro diventato la prima emergenza dell’isola. La due giorni di comunità intellettuale e sociale nel centro nord della Sardegna con oltre cinquanta contributi

dibatterà per produrre soluzioni;

elaborerà un “piano di rinascita” sociale;

discuterà di industria che non sia solo chimica di base;

creerà una rete di saperi e mondi spesso separati;

svilupperà l’idea che il lavoro non piove sui territori ma dev’essere elaborato dai territori stessi.

PROGRAMMA

Venerdì 12 settembre

Ore 16.00 Inizio lavori

Salvatore Mereu Regista Cagliari

Proiezione Transumanza

Ore 16.15 Lo stato dell’economia e del lavoro

Antonella Crescenzi Economista Ministero dell’Economia e delle Finanze Roma

Giorgio Macciotta CNEL Roma

Ore 17.00 C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?

Introducono e coordinano

Tore Corveddu Lamas

Angelo Sini Lamas

Intervengono

Francesca Ticca Segretario Regionale UIL Sardegna Cagliari

Oriana Putzolu Segretario Regionale CISL Sardegna Cagliari

Michele Carrus Segretario Regionale CGIL Sardegna Cagliari

Tore Cherchi Coordinatore Progetto Sulcis Cagliari

Pietro Ciarlo Costituzionalista Università di Cagliari

Maria Antonietta Mongiu Presidente regionale Fai Sardegna

Antony Muroni Direttore L’Unione Sarda Cagliari

ORE 20.00 CONCERTO

Quartetto Karel – Strumenti ad arco di Piero Virdis –Pattada

Musiche di Lao Silesu, Gavino Gabriel, Ennio Porrino

Sabato 13 Settembre

Ore 9.30 L’accoglienza è il lavoro di una stagione?

Introducono e coordinano

Susi Ronchi Giornalista Cagliari

Gianni Manca Lamas

Intervengono

Vittoria Mereu Direzione Commerciale Marketing e Direzione Business – Tirrenia

Italo Meloni Direttore Cirem Università di Cagliari

Roberto Petza Chef Fondazione Accademia Casa Puddu Siddi

Franco Mulas Direttore Starwood Arzachena

Giuseppina Scorrano Esperta Turismo Cagliari

Attilio Mastino Rettore Università di Sassari

Ore 11:00 Dalla terra e dal mare quale lavoro?

Introducono e coordinano

Maria Francesca Chiappe L’Unione Sarda Cagliari

Salvatore Palitta Lamas

Intervengono

Angelo Aru Agronomo Università di Cagliari

Sergio Vacca Professore Scienza del Suolo Università di Sassari

Giuseppe Delogu Dirigente Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale Regione Sardegna

Francesco Casula Direttore 3 A Arborea

Vito Gulli Direttore ASDOMAR Olbia

Alfonso Orefice Esperto di sviluppo rurale Cagliari

Ersilia di Tullio Responsabile Area Agricoltura Industria alimentare Nomisma Bologna

Nicolò Migheli Sociologo Cagliari

Ore 15.30 C’è spazio per il sapere delle mani?

Introducono e coordinano

Gian Franca Fois Lamas

Antonello Deiosso Lamas

Intervengono

Piero Virdis Liutaio Pattada

Antonio Fogarizzu Designer

Stefano Mameli Confartigianato Imprese Sardegna Cagliari

Anna Maria Sanna già Dirigente scolastica Cagliari

Rosario Musmeci Esperto Formazione e Istruzione Sassari

Ilene Steingut Direttrice Istituto Europeo Designer Cagliari

Silvano Tagliagambe Filosofo della Scienza Università di Sassari Cagliari

Ore 17.30 Con la cultura si mangia?

Introducono e coordinano

Salvatore Fenu Lamas

Maria Antonietta Mongiu Lamas

Intervengono

Filippo Martinez Regista Oristano

Giuseppe Giordano Presidente Calagonone Jazz Cagliari

Antioco Floris Direttore CELCAM Università di Cagliari

Franco Masala Storico dell’architettura Cagliari

Costantino Cossu Responsabile Cultura La Nuova Sardegna

Pinuccio Sciola Scultore e musico San Sperate

Romano Cannas già Direttore Sede Rai Cagliari