12 October, 2024
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Ha preso il via oggi la XVII legislatura del Consiglio regionale della Sardegna. La seduta è stata presieduta dal consigliere anziano Lorenzo Cozzolino che ha chiamato i consiglieri Alessandro Solinas, Umberto Ticca, Michele Ciusa e Alessandro Pilurzu, quali consiglieri più giovani, ad esercitare le funzioni di segretari provvisori. Dopo il giuramento dei 60 consiglieri regionali eletti, la presidente Alessandra Todde ha comunicato i 12 componenti della Giunta che risulta così composta:

Maria Elena Motzo (Affari generali, Personale e Riforma della Regione)
Giuseppe Meloni (Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio) e vice presidente
Francesco Spanedda (Enti locali, Finanze e Urbanistica)
Rosanna Laconi (Difesa dell’ambiente)
Gianfranco Satta (Agricoltura e Riforma agropastorale)
Franco Cuccureddu (Turismo, Artigianato e Commercio)
Antonio Piu (Lavori pubblici)
Emanuele Cani (Industria)
Desirè Alma Manca (Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale)
Ilaria Portas (Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport)
Armando Bartolazzi (Igiene, Sanità e Assistenza sociale)
Barbara Manca (Trasporti).

E’ seguito il giuramento degli assessori non consiglieri regionali.
Il presidente provvisorio, Lorenzo Cozzolino, ha svolto il suo intervento di apertura della legislatura, al termine del quale sono iniziate le votazioni per l’elezione del nuovo presidente dell’Assemblea.
Il primo scrutinio ha registrato il seguente risultato: presenti, 60, astenuti 33, votanti 27, schede bianche 21, nulle 1, Comandini, 3 e Peru, 2.
Non essendo stato raggiunto il quorum (40 voti validi) si è proceduto con la seconda votazione che ha registrato il seguente risultato: presenti 53, astenuti 32, votanti 21, bianche 14, Peru, 6, Cozzolino, 1.
Si è quindi proceduto con la terza votazione (quorum: maggioranza assoluta).
Risultato: presenti 60, votanti 60, schede bianche 16, nulle 1, Comandini 42, Peru 1; e ha dunque proclamato eletto presidente del Consiglio regionale della Sardegna, l’onorevole Piero Comandini (Pd).
L’on. Piero Comandini ha preso posto alla presidenza e ha esordito così:
«E’ difficile iniziare questo ruolo dopo aver la prova di questo affetto da colleghi di maggioranza e anche dell’opposizione.
Noi oggi qua siamo dei privilegiati e abbiamo la grande responsabilità di scrivere pagine belle per i sardi, se saremo uniti e se avremo gli stessi obiettivi.
Grazie a chi mi ha dato questa responsabilità di svolgere un ruolo istituzionale in quest’aula e fuori da qui. Vi ringrazio tutti nello stesso modo, per quello che insieme faremo in quest’aula portando avanti leggi importanti: è questo l’obiettivo che ci ha animati quando abbiamo deciso di candidarci. Dobbiamo voltare alto e spogliarci anche delle nostre appartenenze politiche senza rinnegare la propria cultura politica e la propria storia.
Dobbiamo avere davanti soltanto i problemi dei sardi, aiutare le donne sarde che sono in condizione di estrema difficoltà soprattutto quando lavorano. Dobbiamo trovare in questa istituzione le soluzioni ai problemi, soluzioni che i sardi attendono. E cominciamo oggi questo cammino con una donna presidente della Regione, una grande novità. Ma ringrazio anche Paolo Truzzu per come ha condotto la campagna elettorale e per le parole di apprezzamento che ha avuto il giorno dopo. Paolo Truzzu ha confermato di essere un vero uomo delle istituzioni. Sono sicuro che la minoranza lavorerà insieme con noi in questa che ritengo essere una fase costituente per la Sardegna. Voliamo alto, ci sarà un tempo per i confronti fuori da quest’aula ma qui mettiamoci la maglietta dei sardi e dimostriamo di avere un cuore che batte per i sardi.
Non possiamo non guardare fuori dalla Sardegna, alla guerra e al Mediterraneo, ai tanti che cercano miglior fortuna varcando. Sarò il presidente di tutti e cercherò di essere il presidente del sardi. Grazie».
Il presidente ha dichiarato conclusi i lavori e preannunciato i nuovi impegni dell’assemblea, ad incominciare dalla formazione dell’ufficio di presidenza e la costituzione dei gruppi e delle commissioni consiliari.

Allegate le interviste ai due neo assessori Ilaria Portas ed Emanuele Cani e i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu (Pd), Luca Pizzuto (Sinistra Futura) e Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia).

 

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Il Consiglio regionale ieri sera ha approvato l’articolo 6 della legge di stabilità 2019. La seduta pomeridiana è ripresa con la votazione degli emendamenti all’art.6 della Legge di Stabilità 2019-2011. L’aula ha respinto, in rapida successione, tutti gli emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione. Approvato invece l’emendamento n. 99 (Pinna e più) che stanzia 350mila euro per garantire alle coppie residenti in Sardegna l’accesso alle tecniche di procreazione assistita eterologa da effettuare presso strutture pubbliche nazionali ed internazionali. All’emendamento ha chiesto di apporre la propria firma anche il consigliere Augusto Cherchi (Pds). Si è poi passati all’esame dell’emendamento 530 emendato dal 581. Le due proposte destinano, a specifici capitoli di bilancio, le somme di 200mila euro per l’adroterapia e protonterapia e 150mila euro per l’assistenza a cittadini comunitari indigenti.

Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha ricordato il monito della Corte dei Conti sugli elevati tassi di scostamento della spesa farmaceutica. «La Sardegna ha la più alta spesa a livello nazionale. Nel primo semestre del 2018 risulta in ulteriore aumento. Mi chiedo: di cosa stiamo parlando?».

Ad Alessandra Zedda ha replicato l’assessore Luigi Arru. «I rilievi della Corte Conti si riferiscono alla spesa per i dispositivi ortopedici e cardiologici. Questo è un caso diverso. I conti della spesa farmaceutica sono migliorati. Siamo passati dall’ultimo al terzultimo posto. Abbiamo fatto una battaglia perché la Sardegna non può utilizzare i biosimilari. Stiamo cercando di governare il fenomeno». Messi in votazione gli emendamenti sono stati approvati.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n.34 sul quale inizialmente il consigliere Augusto Cherchi (Pds) aveva espresso forti perplessità perché convinto si trattasse di un intervento per la proroga delle graduatorie concorsuali del sistema sanitario.

Il consigliere Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) ha chiarito la questione spiegando che la norma va a sanare la situazione dei lavoratori in utilizzo che prestano la loro opera al servizio di comuni e strutture sanitarie stabilendo una proroga al 2021, con impiego continuativo per 12 mesi e almeno 30 ore settimanali.

A favore anche il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Si tratta di circa 380 lavoratori in utilizzo per cui ogni anno si fanno provvedimenti ad hoc. Non c’entrano le graduatorie. Si tratta di porre regole certe per chi lavora da anni al servizio degli stessi enti». Dello stesso avviso Piero Comandini (Pd): «E’ un atto di giustizia per i lavoratori in utilizzo».

Augusto Cherchi si è scusato con l’aula e ha annunciato il suo voto favorevole. L’emendamento n. 34 è stato approvato all’unanimità.

Via libera anche al n. 158 (Zedda P. e più) che estende agli immobili esistenti la possibilità di interventi di ristrutturazione previsti per le zone agricole

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 6che è stato approvato con 35 voti a favore e 14 contrari.

L’aula ha poi esaminato gli emendamenti aggiuntivi.

Disco verde, senza discussioni di merito, per l’emendamento n. 140 (Ruggeri- Pinna-Forma) che stanzia 100mila euro extra Lea per pazienti affetti da malattie rare.

Respinti invece  gli emendamenti n.192 e il 579 presentati dal gruppo di Forza Italia con i quali si chiedeva di introdurre i pagamenti con cadenza mensile per i pazienti con disturbi psichici e in condizioni di disagio. Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto all’assessore di trovare una soluzione.

A sostegno della collega Alessandra Zedda si sono schierati Edoardo Tocco (Forza Italia) firmatario dell’emendamento all’emendamento n. 579 e Oscar Cherchi: «Perché non è possibile prevedere erogazioni a cadenza mensile? Il problema del ritardo dei pagamenti sta diventando cronico».

Anche Francesco Agus (Campo Progressista) ha segnalato il problema: «Ho presentato un emendamento sugli stessi temi. Lo ritirerò ma mi accodo alla richiesta di una soluzione per governare il fenomeno ed evitare che famiglie e lavoratori vadano in sofferenza. Sui fondi finanziati con la legge 20 occorre una riflessione attenta».
Dello stesso tenore l’intervento di Roberto Desini (Pds): «Colgo l’occasione per fare una considerazione sulle leggi di settore. I comuni hanno problemi di carattere oggettivo. Il sistema non è adeguato alle esigenze degli utenti. I comuni si trovano spesso costretti ad anticipare i fondi».

Ai consiglieri ha replicato l’assessore Raffaele Paci: «Il tema è reale ma fa parte del problema più grande dell’efficienza della pubblica amministrazione. Non dipende dalla volontà dell’assessore. Mettere un pagamento mensile non fa altro che aggravare i problemi. L’idea è fare un pagamento  a marzo in un’unica soluzione per il trasferimento di tutte le risorse ai comuni. Si faccia un ordine del giorno in cui si da mandato all’esecutivo per favorire questo percorso».

Alessandra Zedda (Forza Italia) si è detta d’accordo con Paci. Messi in votazione i due emendamenti sono stati bocciati.

Via libera invece all’emendamento n. 582 (sostitutivo totale del 534) presentato dalla Giunta e finalizzato ad assicurare l’equilibrio del servizio sanitario regionale con la previsione di un transito di risorse liberate dalla riduzione del disavanzo nei bilanci delle Asl.

Approvato anche il n. 612 (sostitutivo totale del 10) sul quale ha espresso forti perplessità il consigliere del Pds Pier Mario Manca: «Stiamo dando 40mila euro ai dirigenti per il potenziamento delle loro competenze. Esiste un contratto nazionale con relative provvidenze a favore dei dirigenti. Stiamo andando a dare dei soldi senza capire la vera finalità. Mi si spieghi la ratio del provvedimento. E’ una questione di serietà. Se qualcuno mi dà delle spiegazioni lo voto».

A fianco di Pier Mario Manca si è schierato Oscar Cherchi (Forza Italia): «Chiedo al primo firmatario Cesare Moriconi di spiegare il senso della proposta – ha detto Augusto Cherchi – capiamo la necessità di un potenziamento delle capacità manageriali ma occorre verificare quale è il percorso individuato».

Cesare Moriconi (Pd) ha difeso la sua proposta. «La materia attiene alla qualità del servizio sanitario. Occorre intervenire per garantire professionalità e competenze. La cifra complessiva di 40mila euro è irrisoria. Si parla di qualità del servizio sanitario. Ritengo un dovere del Consiglio considerare questa esigenza».

D’accordo con Moriconi il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Parliamo di dirigenti e di una cifra che in confronto a qualche altro intervento è bassa. Intervenire sulla formazione è doveroso».

E’ quindi intervenuto il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini: «Si fa polemica sul nulla. Non è un compenso ai dirigenti ma si tratta di costituire un fondo dedicato alla formazione su cui riversare finanziamenti nazionali ed europei. Questa è al finalità».

Favorevole a un fondo per la formazione dei dirigenti anche il capogruppo di fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Occorre però scrivere meglio l’emendamento. Non spetta a noi indicare le modalità con cui scegliere le persone che debbono fare la formazione. Le scelte spettano alla struttura amministrativa. Sono d’accordo sul merito ma se non si scrive meglio non lo voto».

Contro l’emendamento si è espresso invece Luigi Crisponi (Riformatori):«Si interviene solo sulla formazione dei dirigenti e in un comparto che succhia oltre il 50% del bilancio regionale. Ci sono dipendenti regionali di serie A e di serie B».

Posto in votazione l’emendamento n. 612 è stato approvato con 28 sì e 17 no.

Approvato poi l’emendamento di sintesi degli emendamenti 57, 97 e 139 sull’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici nella sanità sarda. “Perplessità per i possibili ricorsi” sono state espresse dal consigliere Agus (Campo progressista). Anche l’on. Rossella Pinna (Pd) ha parlato del “rischio di impugnativa da parte del governo statale per invasione del campo legislativo, come già avvenuto con la legge della Valle d’Aosta”. Anche l’assessore Filippo Spanu ha confermato il rischio di impegnativa. Per il capogruppo del Pds, on. Roberto Desini, “ci sono responsabilità politiche che ci dobbiamo assumere insieme al rischio di impugnativa. E’ giusto salvaguardare le persone che hanno subito ingiustizie in questi anni”.

Per Forza Italia è intervenuto l’on. Marco Tedde che ha ribadito i rischi giuridici  dell’emendamento di sintesi, che è poi stato approvato.

Approvato l’emendamento 134 (Daniele Cocco) per mettere a disposizione dei Comuni le sedi dei medici di base non più utilizzate.

L’Aula ha discusso a lungo sull’emendamento 285 (Truzzu) sul fenomeno del randagismo nelle campagne del Medio Campidano, sulla loro sterilizzazione e più in generale sul problema delle centinaia di cani che si trovano nei canili municipali sardi, a carico totale sulla collettività. Per l’on. Emilio Usula “si può sostenere questa norma, visto che è un progetto sperimentale che potrà essere esteso poi in tutta la Sardegna”. L’on. Sabatini ha ribadito che “nel prossimo triennio ci sono 9 milioni per i Comuni sardi per questo intervento, nell’articolo 6 al comma 21 e al 22: sono denari destinati alla lotta al randagismo e alla sperimentazione.  E abbiamo stanziato anche 300 mila euro per le associazioni che si occupano del problema. Mi sembra francamente che questa discussione sia inutile”. L’emendamento 285 è stato respinto.

Approvato l’emendamento 575 (Pinna e più): 100 mila euro a favore delle cure delle persone colpite dalla Sindrome di Lynch. L’on. Lorenzo Cozzolino ha precisato che in Sardegna ci sono circa 100 pazienti con questa forma tumorale ed ha aggiunto: “Centomila euro per la prevenzione mi sembrano pochi”.

Ok anche agli emendamenti 28 (Tendas – associazioni della terza età), 29 (Tendas – contributo locali per organizzazioni che si occupano di indigenti), 52 (Congiu – centri antiviolenza), 206 (A. Zedda e Sabatini – reddito di libertà per le donne vittime di violenza).

Approvato l’emendamento 26 (Forma e Deriu) che prevede un rimborso per gli esami prevaccinali per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria a rischio di reazioni indesiderate. Per l’on. Roberto Deriu “è necessario togliere ogni alibi alla propaganda antivaccinista”. Contrario l’on. Franco Sabatini: “C’è un capitolo apposito per questa funzione”. L’emendamento 44 è stato comunque approvato.

L’Aula ha detto sì anche all’emendamento 69 (Busia) che finanzia le attività dei centri ai quali si rivolgono gli autori di violenza di genere. Sull’emendamento 205 (A. Zedda e Sabatini) dedicato alle prestazioni sanitarie fornite dalle strutture private accreditate l’Aula ha deciso di sospendere temporaneamente la discussione, anche su richiesta dell’assessore Paci e passare agli altri emendamenti.

Approvato anche il 207 (A. Zedda – interventi a favore dell’inserimento lavorativo dei disabili) e poi il 590 e 250  (Crisponi – fondo regionale autosufficienza), 508 (Agus – 50mila euro per interventi sociali per il quartiere Sant’Elia), il 536 (Agus – sulla figura e il ruolo dei biologi nella sanità pubblica sarda) ed il 600 (D. Cocco – sostegno alle organizzazioni di genitori di soggetti autistici).

Il Consiglio ha approvato l’emendamento orale all’emendamento 536, presentato del consigliere Francesco Agus (Campo Progressista) e sostenuto anche dal consigliere del Pd, Roberto Deriu: “Le risorse al capitolo Sc 05.001 sono integrate di euro 20mila al fine di consentire alle Aziende sanitarie della Sardegna la ricognizione delle figure professionali compatibili con l’applicazione del DL 75 del 2017. A questo scopo le aziende in base alle loro attuali e comprovate esigenze strutturali e organizzative, sono autorizzate a istituire nuovi posti in dotazione organica corrispondenti alla figura del collaboratore professionale biologo”.

Il Consiglio ha approvato gli emendamenti 537 della Giunta regionale (aggiunge al comma 32 il 32bis che per le stesse finalità della legge regionale 13.04.2017 n.5 è autorizzato la spesa di euro 7.439.023,22) e 556 presentato dal consigliere del Pd Roberto Deriu (contributo di 50mila euro a favore della Lega italiana per la lotta contro l’Aids per sostenere campagne di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della diffusione della malattia). L’Aula ha anche approvato l’emendamento 564 (Deriu e più) che stanzia 5 milioni a favore delle associazioni onlus e cooperative sociali convenzionate con il servizio di emergenza-urgenza 118. Il testo originariamente era stato proposto con un contributo di 6 milioni, ma è stato emendato oralmente dal presidente della Terza Commissione, Franco Sabatini, ma con l’impegno assunto dall’intero Consiglio regionale, su proposta del consigliere Augusto Cherchi, di trovare le ulteriori risorse nel prossimo esercizio finanziario. I gruppi di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Partito dei sardi, Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso, i Riformatori sardi, Psd’Az-La Base, Cristiano popolari socialisti e Fratelli d’Italia hanno accolto l’emendamento e l’hanno sottoscritto, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano svolto per tutti i cittadini sardi dai volontari, fondamentali per il sistema dell’emergenza-urgenza.

L’Aula ha invece bocciato l’emendamento 565 che prevedeva un sostegno economico di 150mila euro alla Fondazione Marreri onlus che si occupa dei pazienti affetti da autismo (19 voti favorevoli e 23 contrari). L’emendamento era stato fatto proprio dai Riformatori sardi, dopo che il proponente, Roberto Deriu (Pd), l’aveva ritirato in seguito alle rassicurazioni avute dall’assessore Luigi Arru. L’esponente della Giunta ha garantito che affronterà la situazione dopo l’approvazione della Finanziaria. Crisponi e Dedoni (Riformatori), Coinu, Tocco (FI), Busia (Misto) hanno sottolineato la necessità di sostenere le associazioni e le Fondazioni che offrono sostegno ai pazienti affetti da autismo e alle loro famiglie, che vivono spesso in solitudine il dramma della malattia che colpisce i propri cari.

Il Consiglio ha approvato poi l’emendamento 567 (Deriu e più) che autorizza un contributo di 85mila euro per il 2019 a favore della Conferenza episcopale sarda per il miglioramento delle sicurezza degli edifici di culto di propria competenza.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Cps), alla presenza dell’assessore Luigi Arru, ha approvato all’unanimità il piano di formazione collegato al trattamento della Dsa (disturbi dell’apprendimento) rivolto ad operatori sanitari, scolastici e famiglie.

E’stato rinviato invece l’altro punto all’ordine del giorno riguardante il primo Piano operativo dell’azienda di emergenza-urgenza Areus, per consentire un approfondimento sull’assetto organizzativo della struttura. Oggetto del confronto, in particolare, la comparazione fra diversi modelli, da quello della “holding” che ha come riferimento l’esperienza della Lombardia a quello di una azienda ad autonomia più marcata, con proprio personale e patrimonio, per finire con una forma “mista” ancora da mettere a punto.

Nel corso della seduta hanno preso la parola sull’ordine dei lavori diversi consiglieri regionali che hanno posto all’assessore Luigi Arru una serie di quesiti. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha chiesto chiarimenti su Mater Olbia, riconversione dell’ospedale Marino di Cagliari ed alcune selezioni avviate dall’Ats relative alla direzione di strutture complesse.

Augusto Cherchi (Pds) ha sollecitato il ritiro di una delibera Ats riguardante alcune strutture complesse a suo avviso non conforme alle leggi approvate dal Consiglio, soffermandosi inoltre sui criteri di accreditamento delle strutture private specializzate nelle malattie mentali.

Giorgio Oppi (Udc), riferendosi alla recente ripartizione dei posti letto sul territorio regionale, ha lamentato lo squilibrio a danno dalla sanità privata, criticando poi l’iter “stranamente veloce” dell’accreditamento del Mater Olbia dopo l’avvicendamento dei partner scientifico della Qatar Foundation.

Emilio Usula (Misto) ed Edoardo Tocco (FI), infine, hanno richiamato l’attenzione dell’assessore Luigi Arru, rispettivamente, sul registro regionale dei tumori e sulla vertenza Aias.

L’assessore della Sanità, riservandosi l’accertamento puntuale delle questioni sollevate, attraverso gli uffici dell’assessorato e dell’Ats, ha comunque fornito alcuni chiarimenti.

Sulla ripartizione dei posti letto, in primo luogo, l’assessore si è detto convinto del raggiungimento di un buon equilibrio, all’interno del quale sono state recepite le indicazioni provenienti dalla commissione. Mentre, per quanto riguarda il Mater Olbia, ha ribadito la linea della Regione improntata, da un lato, alla massima chiarezza e, dall’altro al rispetto degli accordi con la Qatar Foundation ed i suoi partner scientifici attuali.

Per quanto riguarda la vertenza Aias, Luigi Arru ha ricordato il recente incontro del presidente Francesco Pigliaru con i sindacati, nel quale Aias ha presentato una proposta di transazione (2 milioni più interessi) a seguito della definizione di un vecchio contenzioso con l’ex Usl di Alghero. «La proposta – ha spiegato – è all’attenzione dell’ufficio legale della Regione».

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La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps) ha ascoltato la relazione del dr. Danilo Sirigu del Centro Ipnosi clinico sperimentale sulle possibilità dell’utilizzo dell’ipnosi in ambito medico.

Nel suo intervento, corredato da un docu-film con immagini di trattamenti terapeutici e testimonianze di pazienti, il dr. Danilo Sirigu, radiologo dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, ha affermato fra l’altro che “la cultura dell’ipnosi, sia pure con difficoltà, sta cominciando a farsi strada nell’ambito medico grazie allo sviluppo costante delle neuro-scienze e la Sardegna, in particolare, ha già raggiunto risultati importanti in questo filone della ricerca scientifica, che però deve essere valorizzata e strutturata nel sistema sanitario e universitario regionale”.

«L’ipnosi – ha sostenuto – è uno stato di coscienza modificato, un’area che mette in relazione la sfera psichica e quella biologica del nostro organismo e consente al paziente di superare situazioni complesse (legate a trattamenti terapeutici invasivi come la risonanza magnetica o ad interventi chirurgici) grazie ad una percezione concreta di benessere ottenuta senza assumere nessun farmaco, ma attivando alcune capacità del cervello di produrre un vissuto virtuale con effetti reali nel quadro di un rapporto di grande fiducia fra medico e paziente.»

«In campo medico – ha proseguito Danilo Sirigu – sono già state sperimentate applicazioni molto positive dell’ipnosi in radiologia, chirurgia, cardiologia, gastroenterologia, odontoiatria, neuro riabilitazione ed oncologia e la prossima frontiera sarà quella dei trapianti. Attualmente – ha concluso – abbiamo formulato la richiesta di rendere stabile questa tipologia di trattamento al comitato etico del Brotzu ma è fondamentale il supporto delle istituzioni.»

Nel corso dell’audizione è intervenuto anche il prof. Silvano Tagliagambe, che collabora da alcuni anni con il dr. Danilo Sirigu e si è soffermato sulle relazioni fra medicina e filosofia. «La chiave – ha osservato – consiste nel superamento dell’idea cartesiana che vede separati mente (luogo del pensiero) e corpo (macchina che funziona) mentre le neuroscienze hanno dimostrato che questa separazione non c’è, anzi: dentro di noi convivono una intelligenza cognitiva ed una emotiva riconducibili allo stretto legame che esiste fra corpo e mente. Da qui parte l’esplorazione di possibilità terapeutiche del tutto nuove.»

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Augusto Cherchi del Pds, Edoardo Tocco di Forza Italia, Rossella Pinna e Lorenzo Cozzolino del Pd, Giorgio Oppi dell’Udc. Tutti hanno espresso apprezzamento ed interesse per i contenuti innovativi delle relazioni che possono dare un grande contributo a quella «umanizzazione delle cure» che deve rappresentare uno dei riferimenti centrali della sanità del futuro. Dai consiglieri è arrivata inoltre la richiesta di una specifica risoluzione della commissione, che il presidente Perra ha recepito, sottolineando fra l’altro la necessità di «cogliere questa opportunità, che certamente qualifica la sanità sarda».

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La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps) ha approvato, con il voto contrario del consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, le linee-guida relative alle strutture sociali e socio sanitarie pubbliche e private, suddivise in quattro tipologie: a) comunità di tipo familiare; b) strutture residenziali a carattere comunitario; b) strutture a ciclo diurno; c) strutture a ciclo diurno; e) strutture per la prima infanzia.

Illustrando il provvedimento l’assessore della Sanità Luigi Arru ha sottolineato che «si tratta di uno strumento normativo molto atteso frutto di un lavoro importante con tutti i gruppi di interesse, che dà certezze agli operatori e qualifica l’intervento della Regione nelle politiche sociali, nelle quali continuiamo a credere molto».

«Anche nel quadro della riforma del sistema sanitario – ha aggiunto l’assessore della Sanità – le nuove linee-guida rafforzano il legame fra sanità e politiche sociali, ancora più stretto nelle situazioni che riguardano pazienti anziani e fragili.»

In un momento successivo saranno definite sia le tariffe che i requisiti delle strutture riguardanti le comunità integrate.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino, Luigi Ruggeri e Rossella Pinna del Pd, Luca Pizzuto di Art. 1 – Sdp, Augusto Cherchi del Pds, Emilio Usula del Misto, Paolo Dessì del Psd’Az-La Base e Giorgio Oppi dell’Udc.

 

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La mancata attuazione, dopo 1.581 giorni, della legge regionale n. 12 del 13 giugno 2014 “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica” ha portato il responsabile scientifico dell’associazione “Amici della Vita Sulcis”, Giorgio Madeddu, a scrivere una nuova lettera aperta ai Sardi, alla Giunta e al Consiglio regionale della Sardegna, nella quale propone la bocciatura del presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, dell’assessore della Sanità Luigi Arru e del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Di seguito il testo integrale della lettera.

13 giugno 2014, il Consiglio regionale dopo la presentazione dell’assessore della Sanità Luigi Arru e gli entusiastici interventi di numerosi onorevoli regionali approva all’unanimità dei presenti (cinquanta) la legge. Arrivava finalmente al capolinea l’emozionante avventura cominciata nel 1989 al Centro Alcologico “Don Vito Sguotti” di Carbonia dove il tribunale dei minori inviò una mamma, alcolista, di tre bambini con grave ritardo mentale poi affidati a tre coraggiose famiglie. La storia umana ci investì, emozionò, in noi scatenò interesse e impegno, con don Diaz e dr. Gerini pionieri sulcitani dell’amore alla vita debole che, la prevenzione della fetopatia alcolica, sarebbe stato obiettivo prioritario, essenziale, da perseguire!

La proposta di legge elaborata da “Amici della Vita Sulcis” nella trincea del bisogno e della solitudine fu affiancata e preceduta da iniziative divulgative e di sensibilizzazione nelle scuole, parrocchie e associazioni, conquistò gradualmente adesioni e partecipazione delle Amministrazioni comunali, Curia, dei consiglieri regionali del Sulcis ed il sostegno della Giunta e Consiglio provinciale che nel 2012 finanziarono la prima brochure italiana sulla fetopatia alcolica.

I punti qualificanti della L.R. 12/2014:

a) Riconosce la possibilità di prevenire le conseguenze dell’abuso alcolico in gravidanza ma soprattutto propone una premura e un rispetto mai dimostrato prima dal legislatore per la malata di alcoldipendenza, nessun giudizio morale, la stessa dignità che il mondo sanitario e le istituzioni riconoscono alle altre patologie.

b) Adozione di Linee guida, questionari, percorsi di presa in carico attraverso consultori, Serd, associazioni.

c) Incoraggia e valorizza la collaborazione tra tutte le figure professionali sanitarie competenti in materia.

d) Riconosce la gratuità dei rilevatori (GammaGT e Transferrina Desialata) d’abuso alcolico per le donne in epoca pre concezionale o in stato di gravidanza ampliando di fatto in Sardegna) quanto garantito dal decreto ministeriale del 10 settembre 1998.

La legge prevede inoltre:

1) Delibera della Giunta Regionale “entro 60 giorni di linee guida”.

2) Istituzione entro 60 giorni del “tavolo permanente per la prevenzione della fetopatia alcolica e i problemi alcol correlati”.

2 dicembre 2016: delibera di Giunta regionale 64/5, il presidente Pigliaru da mandato all’assessore Arru di istituire un tavolo tecnico che elabori linee guida e tavolo permanente (dai 60 giorni previsti dagli art.2 e 4 della L.R.12/2014 ai 910 giorni della delibera). Evitando le facili polemiche riteniamo che P.A.G. abbiano sottovalutato l’importanza sociale, scientifica e morale della legge.

Sintetizziamo le drammatiche conseguenze che l’abuso alcolico in gravidanza determina in Sardegna ogni anno ( rilievi dalla nostra associazione aggiornati al 2010, condivisi peraltro nella prima proposta di legge regionale sulla fetopatia alcolica n. 546 del 31 luglio 2013 sostenuta da Giorgio Locci, Pietro Cocco, Paolo Dessì, Lorenzo Cozzolino, Onorio Petrini, Lai, Gallus, Campus, Mariani, Corda, Daniele Secondo Cocco, Espa.

Alcolisti in Sardegna 40.000 (20.000 donne, 15.000 in età fertile)

650 aborti da abuso alcolico non diagnosticati, definiti “spontanei” nelle cartelle cliniche ospedaliere.

65 fetopatie alcoliche (F.A.) caratterizzate da sindromi fenotipiche variabili e ritardo mentale grave.

I bambini affetti da F.A. hanno identica aspettativa di vita dei loro coetanei, 75 anni, rappresenta non solo strazio, angoscia e sofferenze per la famiglia e la comunità ma un impegno economico non indifferente.

In 75 anni tra invalidità e accompagnamento, Legge 20, Legge 162, Insegnante di sostegno per, mediamente 13 anni, Legge 104/92 per un genitore e spese sanitarie varie, la F.A. disabilità grave, supera il milione e mezzo di euro, ipoteca che non graverà soltanto su noi tutti ma la trasmetteremo in eredità ai nostri figli, sì, amici sardi, i nostri figli e nipoti affiancheranno e si prenderanno cura di questa grave ma prevenibile disabilità che la superficialità e indolenza di P.A.G. non ha considerato prioritaria rispetto alle, concedeteci, frequenti banalità e spesso marchette clientelari di cui è lastricata la Sardegna.

Riflettiamo insieme: quante iniziative e contributi sono stati destinati nelle ultime due legislature: sagre del pisello, fagiolo, castagne e torrone, ai numerosi eventi animati spesso da semplice familismo e clientelismo? I 150.000 euro annui che la legge 12 prevedeva per il 2014/15/16 meritavano per noi, scandalosamente, esageratamente fuori dal coro, altrettanto interesse!

Amici sardi, la P.A.G. ha snobbato la legge, prima in Europa, in grado di incidere concretamente sulla prevenzione della più frequente forma di ritardo mentale pediatrico da etiologia nota, hanno privilegiato la cronaca e la visibilità delle inaugurazioni dove il clientelismo è tangibile (sanità, turismo, industria, cultura, lavori pubblici e…) trascurando i potenziali vantaggi economici e sociali ma soprattutto morali della Legge 12/2014. Sintonizzati, oggi sulle prossime elezioni, esattamente come Cappellacci, De Francisci, Lombardo (C.D.L.) che anestetizzarono la proposta 546 perché incombeva la campagna elettorale, per i politico-dipendenti da potere, niente è prioritario al craving/bramosia elettorale.

Il Centro, la Destra e la Sinistra Sarda si dimostrano geneticamente simili, campagne elettorali scoppiettanti di buone intenzioni, patetici incoraggiamenti al volontariato, per tutti: «Risorsa insostituibile da valorizzare e sostenere”, balle! I politici, quasi tutti i politici, corteggiano il volontariato quando lo ritengono funzionale al proprio interesse, potere, visibilità; quando il volontariato non chiede assistenza o contributi al potente di turno ma lavora, studia, propone in autonomia e senza servilismi quanto la “strada e la vita” insegna, l’entusiasmo si trasforma in distanza, sospetto, indifferenza e, come in questa vicenda, meschino boicottaggio.

Amici sardi tenetevi stretti, l’assessore Arru, in altre occasioni probabilmente più rapido, impiega oltre un anno (384 giorni per l’esattezza) a firmare una paginetta, il decreto assessoriale n. 37 del 21 dicembre che all’art. 1 costituisce il tavolo tecnico, prendetene visione e senza lasciarvi condizionare dalle nostre perplessità segnalateci se 384 giorni vi sembrano “fisiologica gestazione”? Sarebbe interessante conoscere quanto la task force tecnica ha prodotto in questi 10 mesi, aiutateci a comprendere.

L’’art. 5 della legge 12 recita: «La Giunta regionale presenta ogni due anni al Consiglio regionale una dettagliata relazione che illustra i dati concernenti l’attuazione della presente legge, con particolare riferimento alla verifica dell’efficacia degli interventi», il presidente del Consiglio regionale Ganau protagonista il 13 giugno del 2014 ma successivamente contumace come gran parte dei 50 consiglieri votanti, avrebbe dovuto sollecitare, rimproverare e sculacciare la Giunta regionale che ha ampiamente disatteso quanto la legge n. 12/ 2014 del Popolo Sardo stabiliva.

1.581 giorni, nessuna indicazione è pervenuta alle Assl, ai medici della nostra regione, alle scuole (art. 4) giudicate con le associazioni di volontariato indispensabili partner nella sensibilizzazione e prevenzione. Sgomenta quanto abbiamo scoperto: macchina regionale (politici e dirigenti) indolente, fiacca, incapace di strategie veloci anche quando il compitino come in questo caso è facile facile, la Sardegna meriterebbe ben altri ritmi, passione, sensibilità e amministratori.

Pigliaru, Arru e Ganau vi bocciamo perché siete inadeguati, per 1.581 giorni, statici, ingessati privi di dinamismo e sollecitudine. Il giorno successivo alla pubblicazione della legge nel BURAS potevate con una delibera di Giunta invitare le, allora 8, ASL regionali e a cascata ospedali, consultori, medici di famiglia e pediatri, a garantire gratuitamente i due esami GammaGT e Transferrina Desialata poiché come annunciato dall’art. 3 « …essenziali per la conferma del sospetto diagnostico di abuso di alcol nelle donne in età fertile o in stato di gravidanza». La stessa delibera poteva invitare l’Ufficio Scolastico Regionale e le associazioni di volontariato ad una capillare sensibilizzazione studentesca regionale e divulgare la documentazione scientifica tra i giovani. Siete in ritardo, senza attenuanti, di almeno 1.550 giorni, senza idee, impantanati, vittime, almeno in questa storia, della vostra supponenza o forse c’è dell’altro?

Riabilitatevi, chiedete scusa ai Sardi, siate coerenti, trasformate la legge 12/2014 nel più affascinante ed innovativo dispositivo europeo a favore della vita debolissima accolta nella vita fragile delle alcoliste e tossicodipendenti.

Oggi dopo 29 anni siamo sempre più determinati a sostenere la prevenzione della fetopatia alcolica avremo, forse, perso le speranze se non avessimo ricevuto il sostegno delle Amministrazioni Comunali del Sulcis, del Volontariato, della Curia e dei Sindacati.

Tra i 50 consiglieri regionali che votarono la Legge alcuni ci sono stati sempre vicini, intendiamo ringraziarli per il costante incoraggiamento a non arrenderci. Insieme a Paolo Dessì, Raimondo Perra, Valter Piscedda, Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, ricordiamo con affetto il costante sostegno e l’amicizia dell’ex consigliere regionale Giorgio Locci e degli ex Parlamentari Emanuele Cani e Tore Cherchi.

GUTTA CAVAT LAPIDEM, NON VI, SED SAEPE CADENDO.

Iglesias, 13 ottobre 2018

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di AMICI della VITA Sulcis

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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«Faremo tutto il possibile per difendere la riforma della rete ospedaliera votata dal Consiglio regionale della Sardegna poiché non dobbiamo applicare tutti i requisiti previsti dal D.M. 70 del 2015 ossia del Regolamento che definisce gli standard relativi all’assistenza ospedaliera. Abbiamo lavorato attivamente alla modifica del progetto di riforma, ascoltando le richieste che provenivano dagli operatori del settore e adattandolo alle reali esigenze dei territori e il tutto nel pieno rispetto delle deroghe previste dall’art. 3 per le Regioni a statuto speciale e per quelle che si fanno carico interamente dei costi della sanità.»

Così Daniela Forma, consigliere regionale del Partito democratico e componente della Sesta Commissione consiliare “Sanità e Politiche Sociali”, e i colleghi Lorenzo Cozzolino, Luigi Ruggeri e Rossella Pinna, si scagliano in difesa della riforma ospedaliera approvata dal Consiglio regionale che prevede il mantenimento dei piccoli presidi ospedalieri e il DEA di I Livello rinforzato per il Presidio Ospedaliero San Francesco di Nuoro.

«Non possiamo piegarci alle logiche dei numeri. La particolarità demografica ed orografica della Regione Sardegna risulta unica nel suo genere sul piano nazionale e pertanto impedisce di realizzare una Riforma che preveda la concentrazione dei presidi sanitari, benché specializzati, in poche aree e che vincola un decentramento dei servizi primari e delle prestazioni essenziali. L’ospedale di Nuoro costituisce inoltre un punto di riferimento per tutti i paesi della Sardegna centrale: depotenziarlo significa arrecare un danno a numerosi centri dell’interno che già vivono con fatica il loro stato di isolamento. Ribadiamo quindi le ragioni sottese all’approvazione di una rete ospedaliera che deve tenere conto della nostra specificità regionale. Non arretreremo davanti alla previsione di un depotenziamento dell’offerta ospedaliera disegnata dal Consiglio Regionale da parte di un ministero della Salute che sta ragionando solamente in termini ragioneristici – concludono i consiglieri regionali Daniela Forma, Lorenzo Cozzolino, Luigi Ruggeri e Rossella Pinna -. Per queste ragioni abbiamo chiesto al presidente della Commissione Sanità Raimondo Perra di convocare tempestivamente la Commissione alla presenza dell’assessore Luigi Arru per affrontare con urgenza l’argomento.»

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«Abbiamo presentato in Consiglio regionale una provvedimento contenente modifiche alla Legge regionale 5 agosto 2015, n. 20 “Trasformazione in agenzia del Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese Sardegna Ricerche, istituito con la legge regionale 23 agosto 1985, n. 21.»

Lo ha detto la consigliera regionale Daniela Forma che, unitamente ai colleghi del Partito Democratico Pietro Cocco, Lotto, Raimondo Cacciotto, Alessandro Collu, Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino e Gianmario Tendas, sta sostenendo la modifica della suddetta legge per consentire ai ricercatori di Porto Conte Ricerche, del CRS4 e della Fondazione ICM – Centro Marino Internazionale di programmare al meglio le loro attività.

«Ho ricevuto diverse segnalazioni in proposito e, verificata la sussistenza delle criticità sollevate, in relazione alla richiesta di programmi pluriennali previsti dai bandi regionali, ho deciso di intervenire al fine di favorire una migliore attuazione dei progetti di ricerca. Le modifiche proposte, infatti, sono necessarie poiché le disposizioni di cui all’art. 9, comma 1, lett. c) della L. R. n. 20/2015 che stabiliscono le misure finanziarie di cui dispone l’Agenzia “Sardegna Ricerche” creano una situazione che impedisce di fatto la corretta realizzazione dei progetti, limitandoli all’annualità.

Sotto l’Agenzia “Sardegna Ricerche” si inserisce, per esempio, l’attività della Porto Conte Ricerche srl. I ricercatori della società Porto Conte Ricerche S.r.l. operano in 2 dei 7 settori in cui si articola la Strategia di specializzazione intelligente (S³) della Regione Autonoma della Sardegna: l’agrifood e la biomedicina. Quando si opera su un progetto di ricerca scientifica e/o di trasferimento tecnologico che implicano il reperimento o la caratterizzazione di materie prime stagionali (latte, siero di latte, mosti di vino, cereali etc…) e per questioni burocratiche il progetto non iniziasse quando il prodotto oggetto di sperimentazione è reperibile, il rischio è quello di incidere negativamente sulle attività progettuali limitandone l’efficacia.

L’articolo 9 (Entrate dell’agenzia) comma 1, lett. c) della legge regionale n. 20 del 2015, garantisce copertura finanziaria per le attività di ricerca scientifica, innovazione tecnologica, servizi alle imprese, formazione e trasferimento tecnologico alle società di ricerca partecipate dall’agenzia regionale “Sardegna Ricerche”, limitando però l’intervento finanziario ad una sola annualità. Chiaramente, ciò obbliga i ricercatori a rimodulare progetti, di durata pluriennale, in attività annuali, che perdono di efficacia in quanto, nei periodi di collegamento tra più annualità, si verificano interruzioni più spesso riconducibili a procedimenti burocratici.

«La nostra proposta di legge – conclude Daniela Forma – mira a ampliare la misura del contributo su scala biennale e, di conseguenza, anche la predisposizione dei programmi. In questo modo pensiamo di poter dare una maggiore stabilità ai progetti che interessano le piccole e medie imprese della Sardegna e che offrono lavoro ai nostri ricercatori, con una ricaduta occupazionale oltre che scientifica.»

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Il Consiglio regionale ha approvato provvedimenti urgenti per l’impiantistica sportiva e l’abbattimento dei costi delle trasferte nelle isole minori, ha prorogato la commissione speciale d’inchiesta sulla crisi del commercio e dell’artigianato ed ha approvato misure di sostegno per le cooperative di comunità.

La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza di Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno il disegno di legge 519 “Provvedimenti urgenti in materia di impiantistica sportiva e per l’abbattimento dei costi per la partecipazione alle trasferte sportive nelle isole minori della Sardegna. Modifiche all’articolo 38 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna)”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola al relatore, Lorenzo Cozzolino (Pd), per l’illustrazione del disegno di legge. L’esponente della maggioranza ha spiegato che il provvedimento della Giunta ha l’obiettivo di promuovere lo sport come valore  sociale, educativo, di prevenzione della salute. La legge prevede due punti fondamentali: contribuire economicamente, con 45mila euro, a costi per la partecipazione delle trasferte da e per le isole minori della Sardegna di Carloforte e La Maddalena, «che sono isole nell’isola», e consentire agli enti locali, cui sono state concesse nell’anno 2011 risorse finanziarie per l’impiantistica sportiva, di utilizzarle per la realizzazione o la conclusione di interventi già programmati.

Lo sport, ha spiegato Lorenzo Cozzolino, incentiva il confronto, il dialogo ed è formativo per i nostri giovani. Per questo motivo bisogna adottare norme che aiutino a far crescere lo sport in tutta l’Isola, perché non ha solo una funzione ludico-ricreativa, ma ha fondamentali e insostituibili funzioni pedagogiche, sociali e sanitarie.

Edoardo Tocco (Forza Italia) ha confermato il voto favorevole. Il consigliere  ha affermato che il  disegno di legge arriva a ridosso dell’inizio delle competizioni sportive e aiuta le società sportive, così come il completamento dell’impiantistica affronta un problema legato agli spazi e alle strutture vecchie. Non è una situazione che si risolverà dall’oggi al domani, ma sarà comunque una boccata d’ossigeno per il settore. Tocco ha chiesto all’assessore che la Regione si faccia garante presso gli istituti di credito affinché si possano evitare le fideiussioni personali dei dirigenti delle società sportive per far fronte alle spese sostenute dalle squadre.

Roberto Desini (Pds) ha affermato che questo«disegno di legge certifica la morte della politica» perché cerca di ovviare alla non applicazione della legge di una anno fa, che riconosceva al Coni i fondi da destinare ai costi di trasferta delle società sportive delle isole minori. «Il presidente del Coni ha deciso di non applicare questa legge regionale e ognuno è libero di fare quel che vuole». Per Roberto Desini è una vergogna e visto che il Coni ha rendicontato soltanto una piccola parte di quanto ricevuto l’anno scorso, «forse sarebbe più opportuno rivedere il dispositivo della legge n. 17 che destina il 6 per cento al Coni».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso) ha ringraziato l’assessore Giuseppe Dessena per la sua perseveranza. «Il problema vero è che la Regione paga il servizio diurno e notturno a un armatore con 16 milioni di euro, che potrebbe fare tariffe più basse a squadre e bambini e non lo fa. E’ un atto grave». Secondo il consigliere la Regione dovrebbe avere un peso maggiore su società da lei finanziate. Luca Pizzuto ha affermato di aver presentato un emendamento per supportare economicamente i Comuni che dovranno gestire le pratiche e che hanno poco personale.

Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc) ha detto che voterà a favore della legge, che tratta dello sport come elemento aggregante, istruttivo e sociale. «Però rilevo – ha detto – la lentezza con cui è stato portato in aula questo testo, visto che arriva dopo un anno dall’approvazione della legge dello scorso agosto che non è stata applicata. Queste sono le tempistiche della Giunta Pigliaru». E ha aggiunto: «Ancora una volta abbiamo una prova che la maggioranza è bravissima nelle dichiarazioni di intenti ma non nell’attuare i provvedimenti».

Alessandra Zedda (capogruppo FI), annunciando il voto favorevole, ha affermato che «lo sport è vita per i nostri giovani». Secondo l’esponente della minoranza la legge 17 è stata una buona legge, ma va rivista almeno per quanto riguarda i fondi per l’impiantistica, visto che stiamo rimodulando finanziamenti del 2011 e nel frattempo chiudono palestre non a norma e spariscono le società. Alessandra Zedda ha appoggiato la proposta del collega Tocco sulla possibilità che la Regione dia garanzie agli istituti di credito supportando le società sportive.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiesto il parere della Giunta e ha dato la parola all’assessore dello sport Giuseppe Dessena, il quale ha condiviso gli interventi dei consiglieri sull’importanza dello sport dal punto di vista sociale, educativo e di prevenzione e cura della salute. Secondo l’esponente dell’Esecutivo questa legge è uno dei tasselli del supporto allo sport e ha ricordato che con la 17 sono disponibili 8,6 milioni di euro e che molte regioni prendono ad esempio la legge regionale del 1999. Questo disegno di legge, ha spiegato, interviene su una precedente norma che non ha funzionato. L’assessore ha detto di aver avuto più volte interlocuzioni con il Coni e che, dopo varie sollecitazioni, i responsabili del comitato hanno detto di non avere una struttura amministrativa capace di gestire un avviso pubblico. Siccome lo spirito della norma, ha proseguito, è di favorire lo sviluppo dello sport per tutti, l’assessore ha parlato con i due enti locali di Carloforte e La Maddalena per trovare una soluzione e li convocherà a un tavolo per fare una delibera che supporti anche la gestione amministrativa delle pratiche. Per quanto riguarda l’impiantistica, Dessena ha spigato che i fondi non sono stati spesi per ragioni legate alla burocrazia, ma ha rassicurato l’aula che nello scorso anno sono stati fatti importanti interventi finanziati con il Fsc (Fondo per lo sviluppo di coesione). L’assessore si è poi impegnato a studiare la proposta dei consiglieri Zedda e Tocco in merito a una interazione con gli istituti di credito.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato (53 sì). Via libera con 53 voti favorevoli anche all’articolo 1 (Risorse finanziarie degli enti locali per l’impiantistica sportiva ai sensi del titolo II della legge regionale n. 17 del 1999).

Sull’art. 2 l’on. Roberto Desini (PDS) ha presentato un emendamento orale all’emendamento 1 a firma dell’on. Luca Pizzuto, con l’obiettivo di ridurre la quota da destinare ai comuni di Carloforte e la Maddalena (dal 25 al 20 per cento) e dunque avere nelle casse della Regione una massa maggiore per il fabbisogno delle trasferte delle società.

Per l’on. Luigi Ruggeri (Pd)  «il percorso più lineare sarebbe stato ottenere uno sconto per le società sportive dal gestore marittimo per le società sportive in occasione delle trasferte verso le isole minori. Messa così, forse saremo costretti a ritornare su questa norma».

L’on. Giorgio Oppi (Udc) è intervenuto e ha detto che «gli articoli 1 e 2 non dicono nulla. Vorrei sapere quanto serve davvero per consentire alle società sportive di Carloforte e di La Maddalena e a quelle che invece vano in trasferta a Carloforte e a La Maddalena di svolgere la loro attività sportiva. Serviva maggiore precisione ma voterò comunque a favore».

L’emendamento orale dell’on. Roberto Desini non è stato ammesso e l’articolo 2 è stato approvato all’unanimità con l’emendamento aggiuntivo 1 Luca Pizzuto (Sinistra), che stanzia il 20 per cento per i due comuni sardi.

Approvato anche l’articolo 3, l’articolo 4, il 5 e in occasione del voto finale della legge l’on. Roberto Desini si è rivolto all’assessore allo Sport e ha caldeggiato l’applicazione immediata delle norme «in modo da consentire alle società sportive di ricevere il contributo per la stagione 2017-2018».

Per dichiarazione di voto anche l’on. Pierfranco Zanchetta ha detto: «Finalmente si attua con legge una risposta a una oggettiva necessità».

L’Aula ha approvato la legge.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato poi la parola all’on. Roberto Deriu (Pd), che ha richiesto al Consiglio una proroga di tre mesi a nome della commissione speciale di inchiesta sulla crisi del commercio e artigianato. «C’è una grande attesa per una proposta di questo consiglio, che vorremmo unitaria e capace di tenere conto delle audizioni fatte finora e delle riflessioni maturate».

Per l’opposizione la richiesta è stata caldeggiata anche dall’on. Gianni Lampis (FDI) e il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che dispone la prosecuzione del mandato della commissione speciale per i prossimi tre mesi.

L’Aula è passata poi all’esame del Testo unificato 437, relativo alle coop di comunità, primo firmatario l’on. Gianmario Tendas (Pd). Ma l’on. Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha chiesto il rinvio.

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «è opportuno procedere con la discussione generale della legge, perché una legge importante».

Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) si è associato «perché il testo unificato ha già avuto una lunga discussione in commissione e non ci sono state contrapposizioni. E’ utile licenziarlo oggi».

Contrario l’on. Paolo Truzzu (FDI): “Ho ricevuto in tarda mattinata il testo e anche se fosse la legge migliore del mondo non ho fatto a tempo a esaminarlo. Non morirà nessuno se lo approveremo la prossima volta o a settembre».

Per il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, «il testo è stato inserito durante la seduta dei capigruppo. Perché non sono emerse in quella sede le perplessità?».

L’Aula ha deciso poi di proseguire con la discussione del testo unificato 437/469/497 A che disciplina le azioni regionali a sostegno delle coop di comunità, “uno strumento operativo che sappia intercettare meglio i bisogni dei cittadini appartenenti a una data comunità locale”.

Il relatore Gianmario Tendas (Pd) ha illustrato il testo unificato, ringraziando in apertura “tutti i componenti della Quinta commissione per il contributo e l’impegno profuso su questo testo. Il testo nasce da tre distinte proposte: 437 (Solinas), 469 (Ledda) e 497 (Tedde) e se è vero che il testo definitivo è stato licenziato ieri sera è anche vero che il confronto su questi temi è durato mesi e il Consiglio delle autonomie locali ci invita a una rapida approvazione di queste norme. Nei Comuni piccoli le amministrazioni comunali faticano a soddisfare i bisogni delle comunità e le coop di comunità servono a riconoscere e valorizzare il capitale umano con le risorse pubbliche messe a disposizione dalle comunità come vaucher o spazi. Si tratta di un percorso democratico e paritario per rilanciare se non salvare le piccole comunità sarde”.

L’on. Antonio Solinas (Pd) ha aggiunto: «E’ una legge che nasce nella passata legislatura dall’esperienza vissuta da altre regioni come l’Umbria e le Marche, con poca popolazione come la nostra isola. Nelle zone interne della nostra isola c’è grande aspettativa per la legge sulle coop di comunità e se è vero che non risolverà i disastri della Sardegna certamente metterà un freno al fenomeno dello spopolamento delle zone interne. Sarà il Comune il cardine, con le associazioni di volontariato, intorno al quale si formerà la cooperativa di comunità ma è chiaro che su tanti settori, come i trasporti, sarà necessario pensare a nuove forme collettive per i nostri piccoli centri».

Per l’on. Gaetano Ledda (Psd’Az-La Base) «la tutela delle fasce deboli della popolazione delle piccole comunità è l’obiettivo prioritario e può portare a produrre e erogare servizi sanitari, sociali ma anche a produrre beni rispetto alle loro esigenze di soci utenti, oltre che di soci lavoratori.  In più possono essere soci delle coop di comunità tanto le persone fisiche quanto quelle giuridiche».

Ha preso poi la parola l’on. Angelo Carta (Psd’Az – La Base) che ha detto: «Lo strumento della coop è stato abbondantemente usato a Dorgali sia per il vino e il latte che per l’edilizia  ma io ritengo che sia limitante consentire soltanto alle organizzazioni del Terzo settore che abbiano sede legale in quel territorio far parte della struttura di una coop di comunità».

Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) ha preso la parola a favore del testo unificato: «E’ un contributo ad arginare il fenomeno dello spopolamento nelle piccole comunità rurali, non l’unico. E ci sono borgate urbane a carattere agricolo, a Sassari ma anche a Cagliari, che devono essere tutelate».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp) «va modificato l’articolo 6 di questa buona legge, perché è necessario garantire i finanziamenti agevolati della Regione. In difetto, cosa cambia rispetto alle cooperative di tipo B già in funzione? Nulla»

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 38 voti favorevoli e 3 contrari.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.1 “Finalità” e dell’unico emendamento presentato sul quale Commissione e Giunta hanno espresso parere favorevole.  Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha proposto un emendamento orale all’emendamento sostitutivo parziale (Ledda e più) che estende i benefici del provvedimento alle borgate rurali dei centri urbani maggiori.

Il relatore della legge Mario Tendas ha espresso parere positivo.

Il capogruppo del Psd’Az-La Base Gaetano Ledda ha quindi illustrato il contenuto dell’emendamento sostitutivo parziale: «Occorre specificare che il sostegno della Regione debba andare alle comunità rurali che hanno problemi di spopolamento. E’ un provvedimento diretto ai piccoli comuni disagiati. Occorre fare chiarezza. Per fare un esempio concreto il comune di Galtellì potrebbe essere individuato come comunità rurale ma è anche un centro balneare che non subisce il fenomeno dello spopolamento». Messo in votazione l’emendamento sostitutivo parziale emendato dalla proposta dell’on. Alessandra Zedda è stato approvato all’unanimità. Via libera anche all’articolo 1 con 45 voi favorevoli su 46 votanti.

Approvati in rapida successione anche gli articoli 2 “Definizione” e 3 “Comunità di riferimento”

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 4 per il quale è stato presentato un emendamento sostitutivo parziale al secondo comma (Anedda e più). La proposta di correzione prevede che possano diventare soci delle cooperative di comunità  le persone fisiche, gli enti locali nel cui territorio operano le cooperative e le organizzazione del terzo settore a patto che abbiano la sede legale nella comunità interessata e dichiarino di svolgere in maniera prevalente la loro attività nella comunità stessa. L’emendamento e l’articolo sono stati approvati per alzata di mano.

Disco verde anche per l’articolo 5 “Attività”. Sull’articolo 6 “Sostegno regionale all’attività delle cooperative di comunità”, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha proposto un emendamento orale che al comma 1 modifica la dicitura “la Regione può supportare l’attività” in “la Regione supporta l’attività” e, al comma 3, sostituisce  la frase “i contributi possono consistere” in “i contributi consistono”. L’articolo 6 così emendato è stato approvato. Via libera, per alzata di mano, anche agli ultimi due articoli: il 7 “Clausola di neutralità finanziaria” e l’8 “Entrata in vigore”.

Il presidente Ganau ha quindi annunciato la votazione elettronica sul testo finale della legge che è passato con 37 voti a favore e 2 contrari.

Al termine del voto ha chiesto la parola il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda per proporre la sconvocazione delle sedute delle commissioni in programma domani mattina. «Abbiamo l’esigenza di esaminare le mozioni che saranno all’ordine del giorno del Consiglio di domani pomeriggio – ha detto Alessandra Zedda – per questo chiediamo di avere a disposizione la mattinata di domani per un incontro delle opposizioni». 

Contrario all’ipotesi di sospendere il lavoro delle commissioni si è dichiarato il consigliere del Pd Valerio Meloni: «Siamo in prossimità di Ferragosto. Ci sono scadenze importanti. In particolare in Quarta Commissione che discute la legge urbanistica – ha affermato Valerio Meloni – la Commissione deve essere convocata».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è detto d’accordo «a patto però che si convochi alle 9 e non si interrompa alle 11 per la riunione di maggioranza».

Il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas (Pd), dopo aver ricordato di essere sempre venuto incontro alle esigenze della minoranza, ha chiesto di confermare la seduta del parlamentino: «La riunione si terrà alle 9.00, sarà poi la Commissione a deciderà come lavorare».

Il presidente Gianfranco Ganau dopo aver confermato la seduta di domani mattina della Quarta Commissione ha chiuso i lavori e convocato la Conferenza dei capigruppo per un incontro con i dipendenti dell’Aias.

Il Consiglio si riunirà domani pomeriggio alle 16.00.

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Domani, giovedì 2 agosto, alle 10.00 nella sala stampa del Consiglio regionale, sarà presentata la proposta di legge “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della Fibromialgia o Sindrome Fibromialgica”.

La proposta di legge è firmata dai consiglieri Augusto Cherchi (Partito dei sardi), Gianfranco Congiu (Partito dei sardi), Roberto Desini  (Partito dei sardi), Piermario Manca (Partito dei sardi), Alessandro Unali (Partito dei sardi) e Lorenzo Cozzolino (Partito democratico).