19 April, 2024
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Giovedì sera, alle ore 21,30, alla Vecchia Tonnara di Portoscuso, andrà in scena lo spettacolo “Scavi, storie di miniere”, di Mariangela Sedda, con Simonetta Soro, Mauro Palmas e Silvano Lobina. Nato dall’esigenza di rappresentare sotto forma di recital le vicende e le storie umane della gente di miniera, questo recital si articola attraverso brevi scene, presentate da una narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash – back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori.

La rassegna proseguirà venerdì 29, alle ore 18,30, Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu terrà una masterclass a cui seguirà, alle 21,30, il concerto di Canti Sacri, presso la Chiesa della Vecchia Tonnara. A chiudere la serata sarà il doppio concerto di Duo Bottasso e Gigi Biolcati – One man band. Il percussionista piemontese presenterà il suo disco di debutto omonimo “Da Spunda”, un disco funambolico suonato esclusivamente da solo, accompagnando la propria voce con una pluralità di percussioni (includenti anche vassoi metallici, damigiane, giocattoli), sintetizzatori, kalimba, piano elettrico, chitarra classica, la “fast-foot” – cassetta di legno suonata a piedi nudi da lui creata – ed una chitarra autocostruita con materiali di recupero, percossa da una bacchetta del ristorante cinese. Per l’occasione verrà presentato il progetto speciale “Da Spunda Si Colora” con il live painting di Emanuela Scotti.

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Al via dal 26 giugno al 1° luglio i Seminari di Canto, Musica e Danza Popolare dell’11ª edizione della rassegna “Mare e Miniere“. Appuntamento ormai irrinunciabile di inizio estate, si svolgerà nella splendida cornice della Vecchia Tonnara di Portoscuso, dove si ritroveranno corsisti provenienti da tutta Europa per seguire il ricco programma di stages, indirizzati tanto a cantanti e musicisti già formati, quanto a coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo della musica tradizionale.

Nel corso della rassegna è previsto un ricco programma di spettacoli serali, che si aprirà martedì 26 giugno alle ore 21,30 con lo spettacolo “Cosa ci porta il mare” con Giacomo Casti e le musiche di Mauro Palmase Francesco Medda/Arrogalla. Durante lo spettacolo Marco Corda preparerà gustosissimi formaggio e ricotta, che verranno offerti al pubblico con un buon bicchiere di vino della Cantina Sociale Sardus Pater di Sant’Antioco. Il giorno seguente, mercoledì 27 giugno 2018, alle ore 18,30, si terrà la Master Class con Cuncordu e Tenore di Orosei a cui seguirà alle ore 21,30 “Dialogando con la tradizione” con Ottavio Nieddu che incontrerà Cuncordu e Tenore di Orosei, Elena Ledda, Luigi Lai, Pierpaolo Vacca. Un momento imperdibile che si dipanerà tra musica, aneddoti, storie e racconti che farà da preludio all’appuntamento di giovedì 28 giugno ore 21,30 con Scavi, storie di miniere” di Mariangela Sedda con Simonetta Soro, Mauro Palmas e Silvano Lobina.

Nato dall’esigenza di rappresentare sotto forma di recital le vicende e le storie umane della gente di miniera, questo recital si articola attraverso brevi scene, presentate da una narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash-back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori. Venerdì 29 giugno alle ore 18,30 Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu terrà una masterclass a cui seguirà, alle 21,30, il concerto di Canti Sacri presso la Chiesa della Vecchia Tonnara. A chiudere la serata sarà il doppio concerto di Duo Bottassoe Gigi Biolcati – One man band. Il percussionista piemontese presenterà il suo disco di debutto omonimo “Da Spunda”, un disco funambolico suonato esclusivamente da solo, accompagnando la propria voce con una pluralità di percussioni (includenti anche vassoi metallici, damigiane, giocattoli), sintetizzatori, kalimba, piano elettrico, chitarra classica, la “fast-foot” – cassetta di legno suonata a piedi nudi da lui creata – e una chitarra autocostruita con materiali di recupero, percossa da una bacchetta del ristorante cinese. Per l’occasione verrà presentato il progetto speciale “Da Spunda Si Colora” con il live painting di Emanuela Scotti.

Sabato 30 giugno, alle ore 21,30, si terrà la presentazione del romanzo “La Cancellazione” di Mariangela Sedda, edito da Il Maestrale e incentrato sull’eroismo dell’avvocato Emilio Lussu nella Cagliari fascista del 1927; Giacomo Mameli dialogherà con l’autrice.A seguire alle ore 22,30 il doppio concerto del Duo D’Altrocanto, composto da Elida Bellon e Giulia del Prete, e del talentuoso polistrumentista calabrese Davide Ambrogio. La rassegna si chiuderà il 1 luglio con la presentazione alle ore 21,30 del libro “Luigi Lai, Maestro di Launeddas” di Gabriele Congiu con Ottavio Nieddu, a cui seguirà alle 22.00 l’ormai tradizionale concerto dei partecipanti ai seminari. Tutte le sere in Piazza Parrocchia, dopo i concerti “Spassi di danza” con Alessandro Foresti. Si uniranno suonatori e danzatori dei seminari. Condotti da artisti di grande levatura, protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione, gli stage daranno la possibilità ai corsisti di entrare in contatto con una visione nuova e colta della musica popolare, approfondendo i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Una formula ampiamente collaudata e di straordinario successo che quest’anno si rinnova con le masterclass con Cuncordu e Tenore di Orosei e Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu ad arricchire il programma dei corsi condotti da: Gigi Biolcati (Body percussion), Luigi Lai (Launeddas), Alessandro Foresti (canto corale), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto), Nando Citarella (percussioni e danze italiane), Mauro Palmas (mandola), Marcello Peghin (chitarra), Nicolò (violino) e Simone Bottasso (organetto e musica di insieme).

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Domani, sabato 26 maggio, a Cagliari il festival Le Salon de Musique prosegue con “Passione”, serata che ripercorrerà l’omonimo racconto della scrittrice sarda Mariangela Sedda.

L’appuntamento è alle 21.00, nella Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114, dove l’attrice Eleonora Giua (voce recitante), accompagnata dalle musiche originali scritte e suonate per l’occasione dal pianista Gustavo Gini, sarà protagonista di una intensa lettura delle pagine della Sedda: una storia che parla di libri e della loro grande capacità di creare emozioni e passioni. Il racconto di una scrittrice autorevole, pubblicato sul numero 102 (Cagliari, 2009) della rivista “La grotta della vipera”.

La serata è organizzata in collaborazione con il festival Pazza Idea-Femminile plurale (di cui è una anteprima), con l’associazione culturale Le Officine e con la Fondazione Siotto.

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Sabato 26 maggio, a Cagliari, il festival Le Salon de Musique proporrà “Passione”, serata che ripercorrerà l’omonimo racconto della scrittrice sarda Mariangela Sedda.

L’appuntamento è alle 21.00, nella Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114, dove l’attrice Eleonora Giua (voce recitante), accompagnata dalle musiche originali scritte e suonate per l’occasione dal pianista Gustavo Gini, sarà protagonista di un’intensa lettura delle pagine della Sedda: una storia che parla di libri e della loro grande capacità di creare emozioni e passioni. Il racconto di una scrittrice autorevole, pubblicato sul numero 102 (Cagliari, 2009) della rivista “La grotta della vipera”.

La serata è organizzata in collaborazione con il festival Pazza Idea-Femminile plurale (di cui è una anteprima), con l’associazione culturale Le Officine e con la Fondazione Siotto.

 

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Chiuso con grande successo di pubblico il cartellone della decima edizione, festeggiata ad Iglesias con il concerto del 5 luglio scorso, che ha visto protagonisti  tra gli altri Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, “Mare e Miniere” torna con un gustoso fuori programma, portando in scena a Monserrato, il prossimo 30 settembre, alle ore 21,00, presso la sede dell’Associazione Pauly Onlus, il progetto speciale “Scavi. Storie di Miniera”. Simonetta Soro (voce narrante), Mauro Palmas (liuto cantabile), e Silvano Lobina (basso), proporranno un recital di grande suggestione su musiche originali dello stesso Palmas e testo di Mariangela Sedda.

L’idea produttiva nasce dall’esigenza di rappresentare sotto forma di concerto le vicende e le storie umane della gente di miniera. La vicenda è ancorata solidamente alla storia delle miniere sarde, alla descrizione minuziosa dei territori negli anni in cui le miniere furono protagoniste di benessere e sviluppo economico. Lo spettacolo si articola attraverso brevi scene, presentate da una narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva, che raccontano storie di miniera attraverso le vicende umane e i cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nelle comunità dagli anni trenta fino agli anni cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash-back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono.

La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Pauly Onlus.

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Chiuso con grande successo di pubblico il cartellone della decima edizione, festeggiata ad Iglesias con il concerto del 5 luglio scorso, che ha visto protagonisti  tra gli altri Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Mare e Miniere torna con un gustoso fuori programma, portando in scena a Monserrato, il prossimo 30 settembre alle ore 21,00, presso la sede dell’Associazione Pauly Onlus, il progetto speciale “Scavi. Storie di Miniera”. Simonetta Soro (voce narrante), Mauro Palmas (liuto cantabile) e Silvano Lobina (basso), proporranno un recital di grande suggestione su musiche originali dello stesso Palmas e testo di Mariangela Sedda. L’idea produttiva nasce dall’esigenza di rappresentare sotto forma di concerto le vicende e le storie umane della gente di miniera. La vicenda è ancorata solidamente alla storia delle miniere sarde, alla descrizione minuziosa dei territori negli anni in cui le miniere furono protagoniste di benessere e sviluppo economico.

Lo spettacolo si articola attraverso brevi scene, presentate da una narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva, che raccontano storie di miniera attraverso le vicende umane e i cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nelle comunità dagli anni trenta fino agli anni cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash-back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Pauly Onlus.

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Succedeva nel lontano 1904, a Buggerru. Un’ondata di scioperi da parte dei minatori per cercare una risposta alle loro rivendicazioni e ottenere un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Il 4 settembre si riunirono davanti alla sede della direzione generale per sostenere il loro delegato, Giuseppe Cavallera, medico piemontese e pioniere del socialismo in Sardegna, ma i titolari della miniera chiamarono l’esercito che fece fuoco. Tre minatori morirono sul colpo, molti furono feriti. Un eccidio che rimase per sempre nella memoria dei sardi e dei lavoratori e che portò alla proclamazione del primo sciopero generale in tutta Italia per l’affermazione dei diritti per una esistenza libera e dignitosa.

Per ricordare quei drammatici avvenimenti e i luoghi in cui si svolsero, ritorna dal 1° al 4 settembre “Cavallera a Buggerru”, la manifestazione celebrativa, organizzata dal comune di Buggerru in collaborazione con l’Associazione Enti Locali, dedicata ai protagonisti della storia della Sardegna e alla memoria dei caduti, simbolo della lotta di una intera isola per il riscatto sociale. Quattro giornate tra musica, escursionismo, celebrazioni religiose, convegni, proiezioni di filmati e testimonianze delle storie di miniera, dedicate al ricordo di quei tragici eventi, alla scoperta di uno dei luoghi più belli e affascinanti del Sulcis-Iglesiente. Non solo memoria indelebile ma anche un’occasione importante per promuovere e valorizzare attraverso eventi culturali, incontri e spettacoli “lungo i sentieri della memoria” il patrimonio materiale ed immateriale di Buggerru, paese sulla costa sud-occidentale della Sardegna di straordinaria bellezza, ricco di storia, siti minerari, cultura, enogastronomia, natura e panorami mozzafiato.

Si parte venerdì 1° settembre nel piazzale antistante gli ex Forni di calcinazione. Alle ore 21.00 il Festival Internazionale Corale “Al Sole della Sardegna” vedrà risuonare l’eco delle incantevoli voci di alcuni Cori provenienti da diverse parti del mondo e dell’isola, come l’ensemble “La Villanelle” (Belgio); “Iraurgi Abesbatza” (Spagna); il “Coro di Iglesias” e il “Coro polifonico Sid Addir Babay” di Fluminimaggiore. Evento organizzato in collaborazione con il Festival Corale Verona Garda Estate.

Sabato 2 settembre nel cortile del Museo del Minatore il concerto “Scavi: storie di miniera” con le musiche originali dal vivo di Mauro Palmas, musicista e autore di spicco della musica sarda e mediterranea, dalla carriera ultratrentennale ricca di collaborazioni con musicisti autorevoli della scena jazz e mediterranea nazionale e internazionale, e di tante produzioni originali. Un live in cui verranno narrate le vicende e le storie umane della gente di miniera tratte dal testo di Mariangela Sedda che dà il titolo allo spettacolo. Storie e vicende ancorate alla Sardegna, alla descrizione minuziosa dei territori negli anni in cui le miniere furono protagoniste di benessere e sviluppo economico e dei cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nelle comunità dagli anni Trenta fino agli Cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. In scena Simonetta Soro, voce narrante e Mauro Palmas alle mandole. Arrangiamenti musicali di Mauro Palmas e Silvano Lobina.

Domenica 3 settembre per tutti gli appassionati di escursionismo l’imperdibile itinerario a piedi o in mountain bike “Sulla rotta del minerale”. Partenza alle ore 9.00 dal porto di Buggerru per seguire le tracce degli antichi sentieri dei minatori. Destinazione Cala Domestica, dove è previsto un piccolo ristoro per tutti i partecipanti. Per il rientro sarà disponibile un servizio di bus navetta. L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Giorgio Mameli”.

Lunedì 4 settembre, a partire dalle 9.30, nel Cortile del Museo del Minatore e piazza intitolata ai morti dell’eccidio di Buggerru del 1904, una giornata interamente dedicata alla memoria dei caduti. Alla celebrazione religiosa seguirà la cerimonia di deposizione della corona di fiori (CGIL). Alle 11.00, nella Sala convegni “La Centrale elettrica” il convegno dedicato ad uno dei più importanti protagonisti del primo sciopero generale in Italia, Giuseppe Cavallera, pioniere del socialismo in Sardegna. Intervengono: Laura Cappelli, Sindaco di Buggerru; Autorità locali e regionali; Michele Carrus, segretario regionale CGIL; Franco Mannis, storico; Antonio Guaita, medico; Anna Cavallera, pronipote di Giuseppe Cavallera. Seguirà la proiezione di testimonianze filmate di ex minatori e storie di miniera, e un dibattito moderato dal giornalista Francesco Carta.

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Storie di migranti e storie di migrazioni, Istorias de migrantes e istorias de migratziones. E’ questo il tema e il filo conduttore del programma previsto dalla Giunta regionale per la celebrazione della giornata del 28 aprile. Sa die de sa Sardigna 2016 è stata presentata ieri mattina dall’assessore della Cultura Claudia Firino, con una conferenza stampa nella sede dell’assessorato in viale Trieste. «Per i sardi il tema della migrazione è sempre stato di grande attualità. Ma oggi più che mai la cronaca ci mostra e dimostra come questo sia un tema che riguarda l’intera Europa, e sul quale ritengo sia doverosa una seria riflessione. Una riflessione – ha detto l’assessore Firino – che non può limitarsi alla giornata del 28 aprile, ma alla quale vogliamo dare forza e vitalità perché perduri in un dibattito di largo respiro, durante tutto il resto dell’anno. Per questo motivo saranno coinvolte anche le scuole, e le giovani generazioni, con progetti e programmi didattici da sviluppare insieme agli insegnanti».

L’assessore Firino ha inoltre messo in rilievo l’esigenza di ragionare sul concetto di identità, cultura e integrazione. «La Sardegna ha visto e vede partire tanti giovani – ha proseguito la titolare della Cultura – portando con sé la propria identità che andrà inevitabilmente a mischiarsi con culture altre. Esattamente ciò che accade per le persone che invece in Sardegna arrivano, da altri Paesi, e scelgono la nostra isola come approdo e nuova casa d’adozione, verso le quali abbiamo il dovere di agire perché possano integrarsi al meglio».

Sarà il Teatro Massimo di Cagliari a ospitare le celebrazioni di Sa die de sa Sardegna. Si inizia alle ore 16.00 con i saluti istituzionali dell’assessore Firino, e si prosegue nel pomeriggio con gli interventi e le testimonianze di migranti sardi e di rappresentanti delle comunità straniere presenti in Sardegna. Parleranno Serafina Mascia, presidente Fasi (Federatzione Assotzios Sardos in Italia); Giovanna Corda, oggi vicesindaco del comune di Boussu, in Belgio; Enzo Cugusi, emigrato a Torino; Alexandra Porcu, presidente del circolo dei sardi di Berlino; Alberto Cauli, dottorando alla University of Auckland in Nuova Zelanda; Genet Woldu Keflay e Mamadou M’Bengue, mediatori e animatori linguistico culturali a Cagliari. Interverrà Sandro Sarai, del centro di documentazione sull’immigrazione sarda di Asuni, e saranno presentati i libri dedicati al tema, quello di Priamo Farris “Emigraus” e “Oltremare” di Mariangela Sedda.

La serata prosegue con esibizioni canore dalle ore 20 con Balia&Frongia feat. Graziano Moniti (launeddas), Mario Brai, cantautore in lingua carlofortina, i Rocies (latin jazz con cantante cubana). Chiudono dub “in limba sarda” i Malasorti e le percussioni senegalesi dei Guney Africa.

 

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Dopo il grande successo riscosso dagli spettacolo Danze del Mare 2.0 e Gloria et Honore Coronasti Eum Domine, e dal concerto di Ginevra di Marco, la rassegna musicale itinerante “Mare e Miniere” si appresta a presentare un doppio appuntamento con il progetto speciale “Scavi. Storie Di Miniera”.

Domenica 23 agosto alle ore 21,00 a Sant’Anna Arresi alla Piazza del Nuraghe, e martedì 25 agosto alle ore 21,00 ad Iglesias, presso i Giardini dell’Associazione Mineraria, Simonetta Soro (voce narrante), Mauro Palmas (mandole), e Silvano Lobina (basso), proporranno uno spettacolo di grande suggestione su musiche originali dello stesso Palmas e testo di Mariangela Sedda. L’idea produttiva nasce dall’esigenza di rappresentare sotto forma di concerto le vicende e le storie umane della gente di miniera. La vicenda è ancorata solidamente alla storia delle miniere sarde, alla descrizione minuziosa dei territori negli anni in cui le miniere furono protagoniste di benessere e sviluppo economico. Lo spettacolo si articola attraverso brevi scene, presentate da una  narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva, che raccontano storie di miniera attraverso le vicende umane e i cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nelle comunità dagli anni trenta fino agli anni cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash-back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori.

La rassegna “Mare e Miniere” è rganizzata dall’Associazione Elenaledda vox, con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, della Regione Autonoma di Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dei comuni coinvolti, la rassegna musicale itinerante “Mare e Miniere”, d

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Piazza del Nuraghe – Sant’Anna Arresi.

Mare e Miniere 1

Mare e Miniere 1

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Torna nel Sulcis Iglesiente “Mare e Miniere”, la rassegna è organizzata dall’Associazione Elenaledda vox con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, della Regione Autonoma di Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e del Comune di Portoscuso.

Dal Sulcis Iglesiente la rassegna si irradierà in tutta l’isola con concerti ed eventi che coinvolgeranno le comunità e richiameranno appassionati e turisti non solo interessati a consumare il magnifico blu delle acque mediterranee, ma anche a trovare benessere psico-fisico personale e a dedicarsi alla bellezza culturale.

Il programma dei concerti.

27 luglio ore 21,00 Iglesias, Piazza Municipio

28 luglio ore 21,00 Sarroch, Villa Siotto

DANZE DAL MARE 2.0

Al via il tour di “Danze dal Mare 2.0″ firmato da Mvula Sungani e Mauro Palmas. C’è il mare, crocevia di storie, popoli e culture nello spettacolo “Danze dal Mare 2.0” opera firmata dal regista e coreografo Mvula Sungani e musicata del compositore cagliaritano Mauro Palmas che tornano insieme sull’Isola, Il mare, crocevia di storie, popoli, culture e sogni, ispira l’opera  del regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani e del compositore cagliaritano Mauro Palmas che tornano nuovamente a  lavorare insieme dopo la bella esperienza di Etnika, spettacolo   dedicato alla Sardegna. La poetica coreografica ispirata alla tradizione popolare italiana viene stilizzata da Mvula Sungani mediante le nuove tendenze contemporanee e fusa con la Physical Dance, uno stile peculiare utilizzato da danzatori che partono da una solida base tecnico- accademica e la completano con un’importante preparazione fisico-atletica. La filosofia del linguaggio espressivo del coreografo italo- africano è il corpo, inteso come danza, unita all’esaltazione e alla bellezza del fisico. La drammaturgia, le suggestioni, i tableaux vivants, le costruzioni visive, sono tutte basate sul corpo e la fisicità, senza l’ausilio di strutture, appendimenti e supporti. Un successo personale quello di Mvula Sungani, i cui quadri coreografici, sono anche andati in onda su Rai 1 in occasione del programma “Una notte per Caruso” (in scena la prima ballerina Emanuela Bianchini ed Emanuele Pironti) e sono stati apprezzati da oltre 3 milioni di telespettatori. Uno spettacolo raffinato e di grande suggestione visiva: il ritmo e le melodie restituiscono ai movimenti, dapprima sincopati e poi rituali, la forza evocativa delle terre di origine, mentre le composizioni originali di Mauro Palmas, ispirate alle musiche popolari e trasfigurate dalla sua personalissima scrittura, si uniscono e si fondono alle trascrizioni delle danze di origine classica e popolare, creando un rarefatto moto emotivo.

1 agosto ore 21,30 Sant’Anna Arresi, Piazza del Nuraghe

CANTI, RICHIAMI D’AMORE

Ginevra Di Marco, Voce e percussioni

Francesco Magnelli, pianoforte

Andreino Salvadori, chitarra, tzouras e armonium

Dalle storie struggenti della musica popolare toscana, alla proposta di nuove e variegate sonorità che accompagnano il raccontare l’uomo e le sue  passioni, la ricerca spirituale, il limite, la caduta, la possibile rinascita. L’intensa voce di Ginevra Di Marco e le morbide note di due eclettici musicisti/compositori (Francesco Magnelli: pianoforte; Andreino Salvadori: chitarra, tzouras e armonium)  per un concerto che fa una scelta di essenzialità formale, puntando ad essere  massima sostanza possibile. Un concerto che diventa magico momento di vita in comunione con il  pubblico. Ginevra Di Marco: straordinaria interprete, fra le più note della musica italiana contemporanea, si è mossa dalla scena del Rock indipendente con i CSIe PGR per poi dedicarsi alla carriera solista vincendo subito il Premio Tenco come artista esordiente. Nel progetto Stazioni Lunari di Francesco Magnelli si è confrontata con artisti di stili differenti, dal rock alla canzone d’autore al folk, dimostrando ancora una volta la sua grande ecletticità e forza interpretativa. Nel corso delle sue ricerche è approdata alla musica popolare (in particolare quella toscana) alla quale ha dedicato i suoi ultimi album. Andrea Salvadori: Compositore, chitarrista e sound designer, condivide dal 2000 il percorso artistico di Ginevra Di Marco. Dal 2003 collabora, sempre in qualità di musicista e arrangiatore, al progetto musicale Stazioni Lunari, diretto da Francesco Magnelli, cui partecipano moltissimi artisti del panorama musicale Italiano. La predilezione per la composizione musicale unita al sound design lo avvicinano al teatro in qualità di drammaturgo musicale con Armando Punzo direttore della Compagnia della Fortezza – non a caso regista-autore della scena – con cui stabilisce un vero sodalizio. Francesco Magnelli: compositore e produttore, ha suonato con i Litfiba, CCCP ed è stato promotore della nascita dei  CSI – Consorzio Musicisti Indipendenti. Con Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni da vita al Consorzio Produttori Indipendenti. È anche ideatore e direttore artistico di Stazioni Lunari, spettacolo musicale itinerante al quale prendono parte ogni volta autori e musicisti diversi, che interagiscono tra di loro in una fusione musicale che travalica stili e generi. La musica proposta proviene in parte dal repertorio di ogni artista e in parte da brani della tradizione della musica popolare di varie parti del mondo. Unico ospite fisso del progetto è Ginevra Di Marco, mentre tra gli altri artisti che hanno preso parte a Stazioni Lunari si ricordano: Cisco, Cristiano Godano, Simone Cristicchi, Giovanni Lindo Ferretti, Teresa De Sio, Piero Pelù, Morgan, Paola Turci.

2 agosto ore 21,00 Iglesias, Cattedrale

GLORIA ET HONORE CORONASTI DOMINE. MELODIE DALL’ANTICA LITURGIA ED ECHI DELLA TRADIZIONE RELIGIOSA IN ONORE DI SANT’ANTIOCO

con Giacomo Baroffio, Luigi Lai, Elena Ledda, Simonetta Soro, Pietro Cernuto, Mauro Palmas, Marcello Peghin, Silvano Lobina, Alessandro Foresti e il Coro Laus Cordis diretto da Kim Eun Ju Anastasia

Gloria et Honore Coronasti Domine. Melodie dall’antica liturgia ed echi della tradizione religiosa in onore di Sant’Antioco, è stato realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Sant’Antioco, la Diocesi e l’Archivio Storico Diocesano di Iglesias. Una lunga e intensa serata che inizierà con l’esecuzione di un frammento di una copia apografa di un intero uffizio gregoriano dell’epoca medievale, dedicato a Sant’Antioco martire. Interpreti di questo straordinario documento saranno Giacomo Baroffio, uno dei maggiori studiosi, cultori e interpreti del canto gregoriano, e il Coro Laus Cordis, diretto da Kim Eun Ju Anastasia. Sempre nell’eccezionale serata live, la cui direzione artistica è curata dal compositore e virtuoso della mandola e del liuto cantabile Mauro Palmas, saranno eseguiti “Gocius” campidanesi per launeddas e voce dedicati al martire sulcitano, “Gosos” in lingua spagnola di matrice medievale e musiche liturgiche, che rappresentano i punti più alti del patrimonio devozionale-popolare della Sardegna. Protagonisti sul palco il maestro di launeddas Luigi Lai, le voci di Elena Ledda e Simonetta Soro, il maestro di organo Alessandro Foresti, i fiati di Pietro Cernuto, il liuto cantabile di Mauro Palmas, la chitarra di Marcello Peghin e il mandoloncello di Silvano Lobina. 

22 agosto ore 21,00 Sant’Anna Arresi

23 Agosto ore 21,00 Iglesias, Giardini dell’Associazione Mineraria 

SCAVI, STORIE DI MINIERA

Musiche originali: Mauro Palmas

Arrangiamenti musicali: Mauro Palmas e Silvano Lobina

Testo di Mariangela Sedda

Con

Simonetta Soro, voce narrante

Mauro Palmas, mandole

Silvano Lobina, basso

L’idea produttiva nasce dall’esigenza di rappresentare sotto forma di concerto le vicende e le storie umane della gente di miniera. La vicenda è ancorata solidamente alla storia delle miniere sarde, alla descrizione minuziosa dei territori negli anni in cui le miniere furono protagoniste di benessere e sviluppo economico. Lo spettacolo si articola attraverso brevi scene, presentate da una  narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva, che raccontano storie di miniera attraverso le vicende umane e i cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nelle comunità dagli anni trenta fino agli anni cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash – back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di  quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori.

27 agosto ore 19,00 Sant’Anna Arresi, Località Candiani(porto Pino) 

RICCARDO TESI – NUOVO CAMERISTICO

Michele Marini (clarinetto); Damiano Puliti (violoncello); Riccardo Tesi (organetto diatonico); Daniele Biagini (pianoforte)

Cameristico – questo il significativo titolo del progetto musicale di Riccardo Tesi – prende spunto da una occasionale collaborazione, avvenuta alcuni anni fa, tra il musicista toscano e Harmonia Ensemble, un trio del quale in questo nuovo gruppo è rimasta la presenza del violoncello di Damiano Puliti, che con  l’organettista aveva collaborato in più occasioni. Al pianoforte siede invece il pistoiese Daniele Biagini, anch’egli più volte collaboratore di Tesi, che ha anche contribuito agli arrangiamenti del disco. Infine, al clarinetto un altro musicista pistoiese, il brillante Michele Marini, che nonostante la giovane età ha esperienze nientemeno che nella Vienna Art Orchestra. Da quella prima esperienza “cameristica”, Tesi ha tratto una ben precisa idea di suono, ripresa, ampliata ed esplorata in molteplici direzioni in questo suo nuovo lavoro, che inanella una serie di composizioni connotate da un comune colore di fondo – quello camerstico, appunto – benché nate per occasioni e in tempi diversi, nonché caratterizzate da ispirazioni tra loro anche assai dissimili. Alcune traggono origine dalle danze popolari, grande ed affascinante serbatoio dal quale Tesi è solito attingere per dar corpo alle sue idee musicali: “La valse a Pierre”, dedicato alla memoria di Pierre Imbert, suonatore di ghironda, tema delicato e intimo con il quale i quattro protagonisti giocano assieme; “Mazurkazione”, originariamente nel bel CD Colline con Patrick Vaillant e Gianluigi Trovesi, qui caratterizzata dal suono del violoncello che offre agli altri tre la possibilità di reinterpretare, ciascuno a proprio modo, il bel motivo; “Ciclamino”, altro valzer dal forte sapore popolare (nasce infatti per un quadretto di ballo all’interno di un film ambientato nella Toscana tra le due guerre), ma che con questo suono assume una veste sorprendentemente intima; il curioso “Taranta Samurai”, nel quale i tamburelli di Alfio Antico e le percussioni di Gigi Biolcati arricchiscono il suono da camera e sostengono il ritmo proveniente dal nostro meridione. Dai nostri fratelli mediterranei arrivano invece le ispirazioni per “Macedonia” e “Istanbul”. La prima, nata per il festival della zampogna di Scapoli e poi entrata nel repertorio di Banditaliana, vede il quartetto cameristico duettare sui ritmi balcanici con un trio di musicisti – Ettore Bonafé alle tabla, Puccio Castrogiovanni allo scacciapensieri, Luisa Cottifogli alla voce – che mantengono acuminati quelli stessi ritmi, creando un contrasto affascinante. La seconda, introdotta da un lirico e toccante assolo del piano di Biagini, ha poi una bella struttura bipartita, con una parte dolente che precede  un’impennata ritmica, sempre su atmosfere mediorientali. La fantasia è alla base de “Il funambolo”, che quasi illustra il delicato sforzo – così simile a quello dei musicisti – di chi cammina sul filo, e de “L’azzurro del pesce”, nata per uno spettacolo teatrale per bambini e nel quale ancora le percussioni di Bonafé e lo scacciapensieri di Castrogiovanni conferiscono un’aria sognante. Pura poesia, infine, attraversa “Praga la notte”, anche questa nata per il teatro e dedicata a Franz Kafka, nella quale a dominare sono i suoni, dolcissimi, del violoncello e dell’organetto. Un CD soave, dalle molte sfaccettature, nel quale la poetica che caratterizza da sempre i lavori di Riccardo Tesi mostra il suo lato più intimo e riflessivo, senza però rinunciare alla vivacità popolare.