19 April, 2024
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«E’ arrivata in gravi condizioni – con codice rosso per sospetto ictus – al Pronto soccorso dell’Aou di Sassari trasportata dal 118 e asintomatica per patologia respiratoria e febbre. Non c’erano cioè sintomi che la facessero rientrare nei criteri di caso sospetto così come previsto dalla “check list triage”, in uso al Pronto Soccorso. È per questo motivo che è stato seguito il percorso “non infetti”. La donna, dopo la consulenza del medico della Stroke Unit, è stata sottoposta a Tc e ad angioTc Tsa in Radiologia, per poi essere ricoverata nel reparto Stroke Unit. Ma durante tutto questo percorso assistenziale sono state adottate le misure precauzionali e l’utilizzo di protezioni individuali da parte di tutto il personale. Inoltre la paziente, già dall’arrivo, indossava una mascherina chirurgica; è stata attuata la sanificazione in Pronto soccorso e in Radiologia, così come avviene, più volte al giorno, quotidianamente. Il pronto soccorso non ha mai interrotto l’attività.»

A dirlo è il direttore del Pronto soccorso Mario Oppes che fornisce alcune delucidazioni sull’episodio avvenuto ieri e che ha visto arrivare in ospedale un’anziana donna ultraottantenne con Ictus e che, successivamente a un primo tampone, è risultata positiva al Covid-19. Ieri, invece, il secondo tampone ha dato esito negativo.

A dare informazioni ulteriori su quanto avvenuto ieri è il direttore della Stroke Unit, Antonio Manca, il quale fa sapere che «all’ingresso in reparto la paziente, sempre sulla barella del Pronto soccorso, è stata fatta entrare nella sala posta immediatamente subito dopo la porta di ingresso, adibita ai pazienti provenienti da percorso “pulito” ma con tampone naso-faringeo in corso. La signora non è mai entrata nell’open space, dove ci sono gli altri ricoverati. È stata sottoposta a tampone naso-faringeo e contemporaneamente a esami doppler transcranico e a trattamento fibrinolitico endovena».

Anche il direttore della Stroke Unit precisa che la paziente ha sempre tenuto la mascherina e che gli operatori indossavano guanti, mascherina e sovra-camice come prevede la procedura.

La paziente quindi è stata sottoposta a doppler transcranico che ha mostrato l’esito positivo della terapia prontamente prestata dai sanitari dell’Aou di Sassari. L’Ictus, infatti, è una patologia tempo dipendente che richiede una rapidità di intervento.

Nel pomeriggio di ieri, quando è stata comunicata la positività del primo tampone naso faringeo è stata trasferita nel reparto Covid+ della clinica di Malattie infettive, dove si trova attualmente. «Le sue condizioni restano gravi per la gravissima malattia cerebrale da cui è stata colpita ieri», fa sapere il direttore di Malattie infettive professor Sergio Babudieri.

Ieri sera, l’esito del secondo tampone analizzato dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Aou di Sassari ha dato esito negativo, oggi verrà ripetuto ancora insieme agli esami sierologici.

Intanto, il medico competente dell’Aou, Antonello Serra, hacome previsto in caso di accesso di un paziente risultato poi positivo – effettuato un sopralluogo in Pronto soccorso e in Radiologia. Qui «non sono state riferite manovre cagionevoli di dispersione di aerosol respiratori», ha fatto sapere, e ha avuto conferma che «la dotazione individuale degli operatori sanitari era conforme a quella prevista da disposizioni aziendali. Complessivamenteha concluso Antonello Serra l’assetto e l’atteggiamento di protezione, pur in una situazione di emergenza legata ai tempi ristretti da rispettare in casi del genere, è apparso adeguato».

Sono stati acquisiti i nomi degli operatori sanitari intervenuti da sottoporre a test Pcr.

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La loro assunzione consentirà, dal punto di vista del personale, una maggiore stabilità alla struttura complessa di Medicina d’Urgenza-pronto soccorso-Obi dell’Aou di Sassari. Sono gli undici medici di medicina di accettazione e urgenza che, questa mattina, sono stati assunti a tempo indeterminato dall’azienda di viale San Pietro. In otto oggi hanno siglato il contratto di assunzione.

Si tratta di vincitori di concorso che, in parte, erano già in forza al pronto soccorso sassarese con un contratto a tempo determinato, mentre per altri è la prima assunzione nell’azienda sassarese.

Questa mattina, nell’aula “Michele Piras” del Santissima Annunziata, il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu ed il direttore del pronto soccorso Mario Oppes hanno ricevuto i neo assunti che hanno un’età media di 35 anni.

«Siete una risorsa importante per l’Azienda e per l’ospedaleha detto Nicolò Orrù perché il vostro lavoro rappresenta, da subito, l’immagine dell’azienda. Il vostro ruolo è fondamentale per garantire maggiore appropriatezza nei ricoveri, per non creare sovraffollamento nei reparto. Di recente abbiamo introdotto la figura del bed manager che potrà dare un contributo in questo senso e i primi dati a nostra disposizione sono incoraggianti.»

«C’è un progetto per ristrutturare il pronto soccorsoha aggiunto Bruno Contuche consentirà di dare una nuova organizzazione alla struttura, con la realizzazione di tre nuove aree più funzionali». Intanto, a dare un contributo per una migliore gestione dei pazienti è l’arrivo previsto di una trentina di nuovo barelle che serviranno il pronto soccorso e i vari reparti. «Si tratta di una dotazione di rilievoha detto ancora il direttore sanitarioche siamo riusciti ad acquistare in tempi rapidi e che a breve saranno messe a disposizione del reparto».

«Un ringraziamento va alla direzione per aver mantenuto gli impegni – ha chiuso Mario Oppese queste assunzioni sono una iniezione di energie nuove, indispensabili per far decollare il pronto soccorso che vuole rinnovarsi e innovarsi».

La struttura di pronto soccorso e Obi diretta da Mario Oppes.

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Un pronto soccorso con una nuova organizzazione, collegato con la Radiologia e con le discipline mediche direttamente interessate alla sua attività. Una ristrutturazione, in attesa del nuovo pronto soccorso che dovrà sorgere a valle delle stecche bianche, che consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, degli spazi e di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti dei pazienti in fase di completamento delle indagini diagnostiche e di stabilizzazione del paziente.

È questo quanto prevede il progetto per la “sistemazione e adeguamento funzionale, edile e impiantistico, del pronto soccorso e della Radiologia ai piani terra e semi interrato del corpo Nord del presidio ospedaliero Santissima Annunziata”. La direzione generale, proprio nei giorni scorsi, ha approvato il progetto preliminare predisposto dalla struttura Edile, impianti e patrimonio. Per la realizzazione dei lavori, il piano triennale degli investimenti ha previsto una somma di circa 2 milioni di euro.

Il progetto è stato presentato questa mattina nella sala d’attesa, appena ristrutturata, del pronto soccorso del Santissima Annunziata. A presentarlo il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore del Dipartimento di emergenza/urgenza Pier Paolo Terragni, il direttore del presidio Bruno Contu, i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni ed Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca, la coordinatrice del pronto soccorso Pina Cossu.

Il progetto prevede la creazione di un’area presidiata per il monitoraggio post-triage dei pazienti barellati. Questo permetterà al personale addetto di riconoscere più facilmente le eventuali modifiche del quadro clinico del paziente e, nel caso, l’aggiornamento del codice di priorità e di intervento immediato.

La nuova strutturazione degli spazi prevede, inoltre, la possibilità di far sostare, accanto al paziente che aspetta la visita, un accompagnatore con evidenti vantaggi di tipo psicologico per il paziente e di controllo per la struttura.

All’interno del pronto soccorso è prevista la creazione di un open space con numerosi box che permetterà, da un lato, di mantenere il contatto col medico che ha preso in carico il paziente per tutta la durata dell’accesso e, dall’altro, di “assorbire” nell’area di valutazione e trattamento un numero maggiore di pazienti in relazione al numero di box liberi. Con questo sistema sarà possibile ridurre anche i tempi di attesa, oggi decisamente lontani dagli standard esistenti.

Tre gli aspetti importanti del progetto approvato dalla direzione generale. Il primo è la creazione di un’area rossa con la creazione di una zona adeguatamente attrezzata per la gestione delle emergenze. Qui i pazienti, una volta entrati, vengono stabilizzati fino al trasferimento nella struttura definitiva, facendo convergere l’equipe multi-specialistica in pronto soccorso (trauma team, aortic team, ecc.).

Vengono previsti due letti di terapia intensiva – un’appendice della terapia intensiva del quinto piano – gestiti dal servizio di Anestesia in h24, con l’obiettivo di evitare i trasferimenti del paziente in shock e il supporto delle strumentazioni necessarie. Il paziente, al termine del percorso di stabilizzazione, verrà inviato dall’anestesista ad una delle due unità di terapia intensiva (Cliniche o Santissima Annunziata) o in sala operatoria per il proseguimento delle cure.

Il secondo aspetto importante del progetto è la riorganizzazione delle attività radiologiche interventistiche nel primo sotto piano. Prevede, tra l’altro, l’accesso diretto, tramite ascensore interno, dei pazienti provenienti dal pronto soccorso che necessitano di indagini diagnostiche e/o terapeutiche.

Una riorganizzazione che consentirà alla Radiologia del Santissima Annunziata di unificare, in un unico piano (-1), gran parte delle apparecchiature radiologiche che a oggi si trovano sparse su tre diversi livelli del presidio ospedaliero.

L’obiettivo è quello di garantire una migliore razionalizzazione degli spazi e delle risorse dedicate, nonché la sistemazione dell’angiografo, appena finanziato con delibera di giunta regionale 5/51 del 12 febbraio scorso. L’angiografo consentirà il tempestivo trattamento delle patologie tempo dipendenti come il trauma, l’ictus e, più in generale, le patologie ischemiche ed emorragiche.

Il terzo aspetto del progetto, inoltre, prevede un accesso esterno e la sistemazione di due ambulatori ortopedici, di una sala gessi e di una sala di radiodiagnostica dedicata alla traumatologia, in contiguità, ma indipendente dalla Radiologia e dal percorso dell’urgenza/emergenza.

La sala gessi e gli ambulatori ortopedici, infatti, saranno trasferiti dal sesto piano, dove si trovano attualmente, al piano -1. Una soluzione questa che eviterà ai pazienti e ai loro accompagnatori di percorrere distanze elevate e di sovraccaricare i percorsi sino ad ora utilizzati per raggiungere ambulatori e sala gessi.

Sono in via di attuazione, intanto, i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso, consegnati a ottobre alla ditta Termosanitaria Piani Srl. È stato realizzato il nuovo ingresso sul piazzale di sosta delle autoambulanze, i due bagni sono stati spostati sulla sinistra, sono a norma, più spaziosi e uno di questi per i disabili. La sala adesso si sviluppa in lunghezza e tra la sala d’attesa e l’ingresso dedicato alle barelle il progetto prevede il posizionamento di una parete divisoria con una porta scorrevole. Sarà sostituita, poi, una delle porte scorrevoli motorizzate.

Le opere comprendono, inoltre, interventi per il rifacimento della pavimentazione e dei controsoffitti quindi degli impianti di rilevamento fumo, incendio e quelli dell’illuminazione.

La sala d’attesa sarà dotata di sei video, tre per la televisione e tre per le comunicazioni all’utenza.
Nelle opere per la sicurezza il progetto comprende un impianto di videosorveglianza, per l’interno e per l’esterno. Il costo dei lavori è di 175mila euro.

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Il 6 marzo, alle ore 10,30, è in programma la conferenza stampa dedicata ai temi dell’organizzazione dei percorsi, della sistemazione e dell’adeguamento funzionale, edile e impiantistico, del Pronto soccorso e della Radiologia del Santissima Annunziata di Sassari.

All’incontro con gli organi di stampa, nella sede della direzione dell’Aou di Sassari, nella sala d’attesa del pronto soccorso del Santissima Annunziata, saranno presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore del Dipartimento di emergenza/urgenza Pier Paolo Terragni, i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni ed Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca.

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L’organizzazione dei percorsi, la sistemazione e l’adeguamento funzionale, edile ed impiantistico, del pronto soccorso e della Radiologia del Santissima Annunziata di Sassari saranno gli argomenti della conferenza stampa in programma venerdì 1° marzo, alle ore 10,30.

All’incontro con gli organi di stampa, nella sede della direzione dell’Aou di Sassari, al secondo piano della palazzina Bompiani, in viale San Pietro numero 10, saranno presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, e i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni e Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca.

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Si aprirà domani, 29 novembre, alle ore 14,30, nella sala riunioni del settimo piano del Santissima Annunziata di Sassari, l’evento dedicato alla promozione del percorso diagnostico terapeutico aziendale sull’embolia polmonare.

«Il progetto – spiegano gli organizzatori di Medicina d’urgenza – nasce per promuovere percorsi di gestione diagnostico terapeutici ottimali per il paziente con embolia polmonare e trombosi venosa profonda alla luce dei nuovi trattamenti disponibili. Dall’accesso alla struttura ospedaliera fino alla dismissione e al follow up, l’approccio multidisciplinare richiesto è complesso e proprio per questa ragione non sempre omogeneo.»

«L’obiettivo del meeting multidisciplinare – spiegano ancora – è far conoscere le più recenti acquisizioni sul percorso diagnostico e terapeutico della tromboembolia polmonare, prospettare e discutere strategie di trattamento innovative, in virtù anche delle nuove opportunità offerte dagli anticoagulanti orali diretti.»

Il corso, che sarà aperto dai responsabili del Pronto soccorso e di Medicina d’urgenza Mario Oppes e Paolo Pinna Parpaglia, si propone di confrontare best practice applicabili nei diversi contesti ospedalieri e di ottimizzare, attraverso il contributo attivo dei partecipanti, le singole esperienze e le procedure presenti nelle diverse realtà operative. Ampio spazio viene quindi dato alla discussione ed al coinvolgimento attivo anche in confronti e discussioni su casi di real life.

Sarà Paolo Pinna Parpaglia di Medicina d’urgenza a parlare di analisi epidemiologica e delle valutazioni delle modalità operative attuali, gestionali e cliniche. Ad Anna Paola Murgia del Pronto soccorso il compito di esporre il modello aziendale di gestione della tromboembolia polmonare. I risultati, in termini di efficacia ed efficienza, del modello aziendale saranno invece esposti da Jessica Fara della Medicina d’urgenza. Il professore Guido Parodi della Cardiologia interventistica illustrerà quale sia ruolo del trattamento percutaneo della tromboembolia polmonare. Lucia Anna Mameli della struttura di Malattie della coagulazione farà un approfondimenti sugli anticoagulanti orali diretti nel trattamento della tromboembolia polmonare, dalle evidenze scientifiche alle ricadute pratiche. Si parlerà quindi di stratificazione del rischio e appropriatezza di gestione e gestione domiciliare del basso rischio.

A chiudere l’incontro sarà la tavola rotonda su un nuovo modello di percorso diagnostico terapeutico assistenziale nell’embolia polmonare e nella trombosi venosa profonda, alla luce delle nuove opportunità terapeutiche offerte dai nuovi anticoagulanti orali.

L’evento è stato accreditato per la figura professionale del medico chirurgo, nelle discipline cardiologia, medicina interna, angiologia, chirurgia vascolare, ematologia, medicina generale, neurologia, geriatria, medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, ortopedia e traumatologia, cardiochirurgia, anestesia e rianimazione.

 

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Comunicare un decesso o una malattia grave è un momento estremamente delicato. Da una parte può mutare drammaticamente la vita dei parenti del paziente deceduto, dall’altra può comportare importanti risvolti, soprattutto psicologici, sulla persona e sui familiari che ricevono una notizia della malattia. In entrambi i casi, si tratta di una comunicazione che sarà ricordata per anni o anche per tutta la vita.

Ecco allora, la necessità di acquisire competenze, strategie e protocolli utili a comunicare bene questo tipo di notizie. I due corsi in programma nell’Aou di Sassari hanno proprio questo obiettivo: migliorare le capacità relazionali e comunicative, così da far acquisire ai partecipanti maggiori competenze di analisi e risoluzione dei problemi che si possono presentare nei diversi contesti sanitari.

Il primo, “La gestione emotiva e psicologica nella comunicazione di morte e dell’evento avverso” è aperto a operatori interni ed esterni all’Aou e prevede ancora due edizioni, il 7 novembre e il 12 dicembre. Il secondo corso, “Le parole che non dimentico: comunicare la malattia grave”, anch’esso aperto alla partecipazione di operatori esterni all’Aou di Sassari, vede in calendario le ultime due edizioni il 6 novembre e l’11 dicembre.

Numerosi i professionisti che in questi mesi hanno partecipato alle edizioni dei due cicli di formazione: in particolare si tratta di medici di reparti che trattano le criticità ospedaliere legate all’emergenza-urgenza, ai quali si aggiungono gli infermieri dei vari reparti dell’Azienda ospedaliero universitaria.

Durante i corsi vengono affrontati i temi relativi alla gestione psicologica ed emotiva nella comunicazione di morte, il ruolo dell’operatore e la comunicazione ai familiari nel contesto clinico ospedaliero. Inoltre, si affronta la problematica connessa alla comunicazione di morte o di grave evento avverso sentinella. Si indicano le principali azioni per la comunicazione di un evento avverso, tramite un approccio aperto, onesto e trasparente con i pazienti e i familiari, con i cittadini di mass media, come, ad esempio, potrebbe accadere dopo un intervento chirurgico che ha portato a un esito infausto. E se da una parte si analizza il punto di vista dei parenti del paziente, dall’altro si tiene conto dello stesso operatore che, coinvolto nell’evento avverso, viene considerato spesso come una seconda vittima, colpita dalla sfiducia, dai timori delle ripercussioni, dalle paure di essere giudicati o di commettere nuovi errori.

Nei corsi non manca la discussione sulla dimensione etica della comunicazione, per capire quando si può parlare di buona comunicazione. Attraverso l’analisi delle considerazioni di pensatori come Epicuro, Tolstoj, Jonas, Dilthy, Gadamer, Guardini, Rahner, Arendt, Kass e Ricoeur, si offrono ai partecipanti spunti per una riflessione, anche interiore.

Proprio perché i due tipi di comunicazione rimangono indelebili nell’esperienza emotiva di familiari e pazienti, esse richiedono non soltanto tatto ma anche una formazione specifica che consenta una comunicazione non improvvisata. È necessaria, allora, una preparazione adeguata che favorisce un atteggiamento umile e rispettoso dinanzi alla sofferenza percepita dalle persone coinvolte.

I docenti dei corsi sono Fabrizio Demaria, Roberto Foddanu, Mario Oppes e Antonella Virdis, per “La gestione emotiva e psicologica nella comunicazione di morte e dell’evento avverso” quindi Fabrizio Demaria per “Le parole che non dimentico: comunicare la malattia grave”. Informazioni e modalità di iscrizione sul sito web dell’Aou di Sassari, sezione Formazione, Eventi in corso.

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Una sala d’attesa più ampia, una stanza dedicata all’osservazione dei codici verdi e, ancora, un nuovo ingresso sul piazzale di sosta che si affaccia su viale Italia, nuove pavimentazioni e nuovi impianti. Sono alcune delle novità che interesseranno il pronto soccorso dell’ospedale di Sassari, dove si preannunciano una serie di lavori che daranno un nuovo aspetto alla struttura che si affaccia su viale Italia.

Nei giorni scorsi, infatti, la direzione strategica dell’Aou di Sassari ha approvato la delibera con la quale dà il via libera al progetto esecutivo per i lavori di ristrutturazione e adeguamento urgente dei locali della sala d’attesa e di quelli adiacenti agli ambulatori della struttura al piano terra del Santissima Annunziata.

L’ufficio tecnico sta avviando le procedure per la manifestazione di interesse, terminata la quale sarà indetta la gara d’appalto. Entro l’anno è prevista la consegna dei lavori e l’avvio delle opere.

I lavori, che avranno un costo di 175mila euro, cambieranno il volto della sala d’attesa. Con il nuovo ingresso dal piazzale di sosta delle autoambulanze, i bagni saranno spostati sulla sinistra, saranno sempre due, a norma, più spaziosi e uno di questi sarà per i disabili. La sala si svilupperà in lunghezza e sarà eliminata la porta che adesso separa la sala dall’accettazione. Tra quest’ultima e l’ingresso dedicato alle barelle verrà posizionata una parete divisoria con una porta scorrevole. È prevista, poi, la sostituzione di una delle porte scorrevoli motorizzate.

I lavori comprendono, inoltre, interventi per il rifacimento della pavimentazione e dei controsoffitti quindi degli impianti di rilevamento fumo, incendio e quelli dell’illuminazione.

La sala d’attesa sarà dotata di sei video, tre per la televisione e tre per le comunicazioni all’utenza.

Nelle opere per la sicurezza il progetto comprende un impianto di videosorveglianza, per l’interno e per l’esterno.

Tra le novità, la scelta di dedicare uno spazio all’osservazione dei codici verdi, dove saranno ospitati i cittadini che già sono passati attraverso l’accettazione. «Adesso avranno uno spazio dedicato – afferma il direttore del pronto soccorso Mario Oppes – dove potranno avere un controllo, anche visivo, da parte del personale della struttura. Sarà meglio distinto, inoltre, il percorso pedonale da quello delle barelle. I lavori non escluderanno qualche disagio per l’utenza – aggiunge Mario Oppes – ma facciamo un passo avanti, un importante adeguamento per migliorare l’accoglienza, in attesa del nuovo pronto soccorso che sarà sicuramente ancora più confortevole.»

Dopo le due ultime aggressioni agli infermieri, una ad aprile e un’altra a giugno, intanto, l’accettazione del pronto soccorso ha già un nuovo aspetto. In questi giorni, infatti, dopo la demolizione del bancone in muratura è stata completata l’installazione del nuovo bancone in acciaio che sarà dotato di vetri antisfondamento, per garantire maggiore protezione agli operatori. A rafforzare il senso di sicurezza, nella sala d’attesa difronte all’attuale triage, inoltre, da giugno è presente anche una guardia giurata.