21 December, 2025
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A Sant’Antioco, è terminata venerdì 3 ottobre la parte antiochense della manifestazione “Noi Camminiamo in Sardegna 2025”. La kermesse, giunta ormai al quarto anno di vita, promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna con il coordinamento dell’associazione Terre di Mezzo, ha interessato 16 cammini sacri o di altra tipologia in tutta la regione che hanno coinvolto tantissimi giornalisti e specialisti del settore del turismo lento, in bicicletta o a piedi o esperti di marketing turistico, ogni percorso locale poi è convenuto a Pula dove, tra il pomeriggio di venerdì 3 e la mattina di sabato 4 ottobre, si è chiusa l’esperienza di questo anno.

A Sant’Antioco gli itinerari, su mandato della Fondazione Destinazioni Pellegrinaggio Sardegna, della Regione autonoma della Sardegna, sono stati predisposti dall’associazione Welcome to Sant’Antioco, e la guida per l’itinerario delle Saline è stata fornita da Gea Ambiente e Turismo, erano presenti, per la documentazione dell’esperienza antiochense, la referente di Terre di Mezzo, Corinne Barbieri, la fotografa e videomaker Francesca Corriga, che per conto della Regione ha seguito l’esperienza locale, gli ospiti erano Marida Grassi, di Bikes Plus Travel, l’operatrice locale Rosamaria Maggio, la giornalista del Corriere della Sera Lorenza Cerbini, e Veronica Spanu, del blog Yallers Italia che si occupa di turismo e viene dalla Moldavia, per l’Amministrazione comunale era presente l’assessora del Turismo Roberta Serrenti.

Alle 12,30, dopo l’accoglienza degli ospiti presso l’Hotel Muma, la comitiva ha avuto l’occasione di salire su una barca di quelle che effettuano Pescaturismo, condotta dal comandante pescatore Mario Sanna, con l’ausilio del suo equipaggio per un pranzo lungo la costa tra Maladroxia e Coacuaddus, viste anche le condizioni meteomarine, e poi una breve escursione sino a Turri. Al rientro è stato possibile visitare, accompagnati dalle consigliere comunali Rosalba Cossu e Salvatorina Iesu il centro storico con le sue peculiarità, da Sa Presonedda, monumento funebre di epoca romana, fino al castello, al Forte Sabaudo e alla zona archeologica vista dall’esterno e poi il rientro per le vie del villaggio ipogeo e il ritorno alla piazza De Gasperi con la vista della Basilica. L’indomani mattina, visita al Museo Archeologico Barreca con la guida, presidente della Coop Archeotur, Rita Lepori, che ha illustrato la nuova dotazione informatica per le visite e il ricco patrimonio di reperti dall’epoca prenuragica, passando per la cultura fenicia, cartaginese e romana. Quindi il gruppo si è trasferito presso le Saline dove il ciclo della raccolta del sale è stato illustrato dalla guida Gloria Gelmi, e si sono seguite le diverse fasi di produzione, dall’immissione delle acque dagli stagni di Porto Pino fino al riempimento delle vasche salanti che consentono una raccolta notevole con l’impiego di sole 15 persone, rispetto alle circa 180 impiegate al tempo della gestione dei Monopoli di Stato, poi pranzo a Maladroxia, presso il bar della spiaggia e lunga passeggiata, attraverso il sentiero di Serra IS Tres Portus, passando per Coacuaddus e fino a Turri, dove, insieme al segretario regionale di Italia Nostra, Graziano Bullegas, che ha narrato la storia dell’edificio, e potendo contare anche sulla presenza del sindaco Ignazio Locci, che ha portato il saluto della comunità, si è assistito ad una breve presentazione dei prodotti della Cantina Sociale Sardus Pater, per poi rientrare in paese, dove la cena si è svolta presso un ristorante, nei pressi del bivio della località Cannai.

Il giorno successivo visita guidata alla Basilica con ingresso alle catacombe, poi passaggio dalla tessitrice, maestro del bisso Chiara Vigo, quindi camminata fino a raggiungere la Pro Loco dove si sono stati presentati i costumi locali con il rito della vestizione dei diversi abiti femminili che in genere sfilano durante le processioni per il Santo e Gabriella Floris ha illustrato, coadiuvata da altri membri dell’associazione che tutela la cultura locale, le diverse parti che compongono gli abiti e la complessità della vestizione delle differenti parti degli abiti. E le sorelle Pes hanno raccontato la storia del bisso. In seguito ci si è trasferiti al Muma per il pranzo, al termine del quale gli ospiti poi hanno preso il mezzo per trasferirsi a Pula per la conclusione dell’esperienza sarda.

Questi i commenti degli ospiti intervenuti a Sant’Antioco: «E’ stata una bella esperienzaha dichiarato Corinne Barbierii luoghi che abbiamo visitato sono tutti molto belli, il paese è affascinante, mi è sembrato di cogleire una certa vivacità tra i diversi operatori che abbiamo incontrato nel corso di questa esperienza, credo sia possibile valorizzare appieno un territorio ricchissimo di storia e di risorse naturali».

Entusiasta anche il commento di Marida Grassi: «Noi organizziamoha detto l’esperta bikervacanze per gruppi di cicloturisti e credo che questo sia un territorio molto idoneo alle visite di questo tipo, tra le saline e il resto del paesaggio, anche l’interno dell’isola per cui ho visto che sono stati tracciati dei percorsi proprio per il cicloturismo, mi pare molto interessante, senza dubbio un’esperienza da consigliare ai nostri clienti. L’accoglienza è stata molto buona e ho visto un paese ricco, gli operatori ci hanno trasmesso una sorta di lavoro corale per valorizzare le loro risorse, e questo è importante.»
Tra luci e ombre il commento di Veronica Spano: «Sono entusiasta di tuttoha confermato l’esperta del settore turistico se potessi suggerire un miglioramento, sarebbe quello di eliminare le auto dal centro storico, esistono altri luoghi in Italia e nel mondo dove la parte più integra del centro storico viene vietata alle auto, direi che anche in questo paese si potrebbe fare, ci sono scorci fantastici che le auto intaccano nella loro fruizione e bellezza. Per il resto bellissima natura, grande ricchezza culturale e si mangia molto bene.»

Articolato il discorso di Lorenza Cerbini: «L’accoglienza presso la struttura ricettiva è stata buona ha concluso la giornalista il livello della ristorazione è buono, chiaro non abbiamo le stelle Michelin ma il livello generale è comunque di qualità, direi che si cucina meglio il pesce della carne, mi ha molto colpito la vegetazione, la macchia mediterranea, con le sue specie e i suoi profumi, il paese quasi non sembra un paese di mare, molto belle le camminate, quella delle Saline, davvero affascinante tutto il ciclo del sale e quella da Maladroxia a Turri e la visita all’interno del paese, gli ipogei. Mi sarebbe piaciuto magari una visita all’interno dell’isola e all’intero territorio.ho trovato estremamente interessante la visita al museo archeologico, avete un patrimonio notevole e mi pare ben valorizzato, forse avremmo dovuto dedicarci più tempo, criticità, forse dovete scegliere su quale tipo di turismo puntare, chiaramente non è un paese da 5 stelle e mancano gli ormeggi per gli Yacht ma la ricchezza e la varietà del paesaggio e un clima che sicuramente vi aiuta per gran parte dell’anno suggeriscono di puntare proprio sul turismo lento, quello di persone che si fermano per conoscere meglio il territorio e le persone che ci vivono con i loro mestieri e le loro tradizioni.»

Carlo Floris

     

Domani, domenica 29 agosto, si rinnoverà, per il 19° anno consecutivo, la posa in mare, presso l’isola “La Vacca”, di una corona d’alloro su un’opera realizzata dallo scultore antiochense Gianni Salidu, una “Sirena che abbraccia un delfino”, che si trova in una grotta a 12 metri di profondità. L’iniziativa è organizzata dall’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”, guidata da Pinella Bullegas, con la collaborazione dei sommozzatori del Nucleo carabinieri di Cagliari. Collaborano l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, i carabinieri sommozzatori di Cagliari, la motovedetta dell’Esercito, il Corpo Forestale e la Capitaneria di porto di Sant’Antioco, i carabinieri di Sant’Antioco, la Protezione civile di Sant’Antioco, don Giulio Corongiu, Mario Sanna Pescaturismo, e Giordano Pinna, nipote di Gianni, che lancerà la corona d’alloro ai sommozzatori. 

Se le condizioni meteo lo permetteranno, alcuni giovani parteciperanno al corteo con i kayak e le canoe.

Il corteo, che sarà particolarmente numeroso grazie anche alla presenza dell’imbarcazione di Franco Mascia, partirà dal porticciolo turistico alle ore 9.00 verso l’isola della Vacca, accompagnato da don Giulio Corongiu che, benedirà la corona nel corso di una breve cerimonia.

Si è rinnovata domenica 8 settembre, per il 17° anno consecutivo, la posa in mare, presso l’isola “La Vacca”, di una corona d’alloro su un’opera realizzata dallo scultore antiochense Gianni Salidu, una “Sirena che abbraccia un delfino”, che si trova in una grotta a 12 metri di profondità. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”, guidata da Pinella Bullegas, con la collaborazione dei sommozzatori del Nucleo carabinieri di Cagliari. Hanno collaborato l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, i carabinieri sommozzatori di Cagliari, il Corpo Forestale e la Capitaneria di porto di Sant’Antioco, i carabinieri di Sant’Antioco, don Giulio, Mario Sanna Pescaturismo, e Massimiliano Salidu, il figlio di Gianni, che ogni anno lancia la corona d’alloro ai sommozzatori. Alleghiamo un album fotografico della posa della corona sulla scultura “Sirena che abbraccia un delfino”.

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Questa mattina, a Roma, il Comitato Promotore per l’insularità ha tenuto una conferenza stampa per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare. Per la prima volta in Italia, è stata promossa la sottoscrizione di una proposta di legge di iniziativa popolare di modifica costituzionale che punta ad introdurre nella nostra Carta il principio di insularità.
«Grazie all’impegno generoso di decine e decine di volontari – si legge in una nota del Comitato promotore – è stato sfondato lo straordinario traguardo di centomila firme, oltre settantamila delle quali sono state raccolte in Sardegna. Un risultato quasi incredibile, ottenuto grazie a tutti i sardi, finalmente uniti sulla «madre di tutte le nostre battaglie» e a tutte le forze politiche, nessuna esclusa, che hanno sostenuto la proposta di legge.»
Le firme di sottoscrizione non sono state raccolte soltanto in Sardegna, ma in tutta Italia: con il sostegno della FASI e dell’ANCIM (associazione dei comuni delle isole minori), abbiamo voluto in questo modo sottolineare come la garanzia delle pari opportunità e dei pari diritti dei cittadini isolani sia un problema dell’intera comunità nazionale, la cui soluzione spetta a tutti gli italiani!

Questa mattina alla conferenza stampa, a Roma, hanno partecipato Pierpaolo Vargiu, Michele Cossa, Emilio Floris, Luciano Uras, Christian Solinas, Giannina Usai e Gemma Azuni in rappresentanza del Comitato promotore, mentre la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini che, da emiliana, ha fatto un appassionato intervento a sostegno delle ragioni della insularità, ha garantito, insieme ad altri senatori presenti, il massimo impegno per la rapida discussione della legge.
Il Comitato sardo per l’insularità, la FASI e l’ANCIM, da un lato, sono convinti della oggettiva centralità della “questione insularità” in tutta la progettualità dello sviluppo futuro delle Isole, dall’altro, sono consapevoli di quanto sia importante il riconoscimento del gap che produce ritardo di sviluppo sociale ed economico che spesso rende gli isolani cittadini con diritti ridotti ed affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma.

Pierpaolo Vargiu ha ricordato che «nelle isole tutti i servizi sono più costosi a causa del “fattore trasporti”, mentre la salute diventa un elemento di spesa maggiore, da ridimensionare con conseguente taglio dei servizi. Anche i settori che potrebbero produrre eccellenza come l’ambiente, il risparmio energetico e le fonti alternative sono frenati dalle tendenze allo spopolamento. E’ per questo – ha concluso Pierpaolo Vargiu – che chiediamo che il “principio di insularità” diventi un principio costituzionale in grado di certificare la volontà dello Stato di riconoscere le peculiarità e misurare gli svantaggi delle sue Isole e degli italiani che ci vivono».
«Gli isolani, ma anche tanti italiani del continente, hanno fatto sentire la loro voce, sottoscrivendo in modo travolgente la proposta – ha detto Michele Cossa – ora tocca all’intero Parlamento di fare la sua parte, modificando l’art. 119, comma 5 della Costituzione. Da parte nostra il Comitato continuerà a lavorare insieme nella convinzione che sia arrivato il momento di proporre in Italia una vera e propria “rivoluzione copernicana” che ribalti filosofie superate, legate al vecchio concetto di “assistenza che compensa gli svantaggi” per i residenti nelle Isole, per arrivare invece ad una corretta misurazione del complesso delle opportunità – ha concluso Michele Cossa -, puntando a rimuovere le condizioni che impediscono agli isolani di confrontarsi alla pari con tutti gli italiani.»
Accanto al comitato promotore (presidente Roberto Frongia, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, Pierpaolo Vargiu, Alessandra Zedda, Emilio Floris, Luciano Uras, Piergiorgio Massidda, Roberto Deriu, Cecilia Cherchi, Piero Comandini, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni, il sindaco di Nuxis Pier Andrea Deias, il coordinatore dei giovani, Matteo Rocca, Pietro Pittalis, Antonello Peru, Franco Sabatini, Stefano Tunis, Giannina Usai segretaria generale dell’Ancim, Romina Mura, il sindaco di Buggerru Laura Cappelli), è nato un comitato scientifico, coordinato dalla prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, a cui hanno dato il loro contributo:

Il prof. Paolo Savona, il dr. Gavino Sanna, il prof. Massimo Carpinelli, rettore dell’Università di Sassari, la professoressa Maria Del Zompo, la prima donna ad essere eletta Rettore nella storia dell’Università di Cagliari, il prof. Pasquale Mistretta, già rettore dell’Università di Cagliari, il dr. Ettore Angioni, già procuratore generale della Repubblica, dr.ssa Simonetta Sotgiu, Giudice della Corte di Cassazione, il prof. Gianluigi Gessa, il Giudice dott. Federico Palomba, prof. Giovanni Lobrano, ordinario di Diritto romano presso l’università di Sassari, il prof. Francesco Sitzia, Dipartimento di Giurisprudenza di Cagliari, docente di Diritto Romano e diritti dell’Antichità (è stato preside della facoltà di giurisprudenza per 5 mandati – dal 1985 al 1994 e dal 2000 al 2006), prof. Gavino Faa (medico, università di Cagliari), il dr. Paolo Fadda, storico, l’editore Carlo Delfino, il giudice dr. Enrico Altieri, il prof. Mario Sanna fondatore e direttore del Gruppo Otologico, centro riconosciuto a livello mondiale per l’Otologia, l’Implantologia uditiva e la Chirurgia della Base Cranica, punto di riferimento nel suo campo, riconosciuto a livello internazionale, il dr. Francesco Manca, già direttore generale dell’Osservatorio industriale della Sardegna, il dr. Paolo Figus, già direttore de L’Unione Sarda, l’avv. Francesca Curreli, l’avv. Rita Dedola, già presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Cagliari, l’avv. Stefano Altea. 

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Mercoledì, 29  agosto, i rappresentanti del Comitato per l’Insularità, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu, in concomitanza con i sacri riti in onore della patrona di Pattada, Santa Sabina, hanno incontrato il Cardinale Angelo Becciu al quale hanno illustrato la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell’art. 119 della Costituzione per il riconoscimento della condizione di svantaggio patita dalla Sardegna e dalle Isole italiane. E’ stata anche l’occasione per incontrare numerosi sindaci del Goceano. Nella stessa circostanza ha deciso di aderire al Comitato Scientifico il prof. Mario Sanna.

Il prof. Mario Sanna, originario di Pattada e residente a Roma, è Fondatore e Direttore del Gruppo Otologico, centro riconosciuto a livello mondiale per l’Otologia, l’Implantologia uditiva e la Chirurgia della Base Cranica. Punto di riferimento internazionale, è fondatore della Società Europea della Base Cranica e della Società Italiana della Base Cranica e membro onorario delle Società Otorinolaringologiche francese e spagnola.

Prosegue, intanto, il calendario di incontri che nelle prossime settimane vedrà il Comitato impegnato proprio nel Goceano e nel Monte Acuto.