5 December, 2025
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Si è conclusa ieri, domenica 10 agosto, alla Antica Tonnara Su Pranu di Portoscuso, la decima edizione del Big Blue Festival, unico ecofestival della Sardegna, organizzato da 011Solution & Associazione Argonautilus con il patrocinio del Comune di Portoscuso. Tre giornate intense che hanno trasformato il mare in un grande palcoscenico di idee, scienza, arte e partecipazione, celebrando un traguardo simbolico: dieci anni di amore e impegno per l’ambiente marino.
Dall’8 al 10 agosto, un pubblico variegato fatto di famiglie, bambini, curiosi, turisti, ed esperti – è stato protagonista di laboratori, talk, presentazioni e performance. I BIG BLUE LAB hanno portato i piccoli “Lupi di Mare” a scoprire la biodiversità insieme ad Alberto Bardi e Maurizio Cristella, mentre la creatività è esplosa nei laboratori di magliette e accessori fluorescenti con Alessia, Stefania e Valeria. Il gran finale è stato affidato al coloratissimo Carnevale del Mare, tra musica, bolle e sorrisi.
La sezione scientifica ha regalato momenti di grande intensità: Daniele Grech ricercatore dell’IMC Oristano ha condotto il pubblico tra le specie aliene cosiddetti “invasori climatici”; Marco Colombo giornalista e fotografo di fama internazionale ha incantato il pubblico con gli avvistamenti della foca monaca nel Mediterraneo; Giorgia Bollati, giornalista scientifica ha fatto sognare con i suoi “vagabondo del mare”; Monica Pais, veterinaria e fondatrice della Clinica due Mari ci ha portato la sua testimonianza di cura e salvataggio degli animali più indifesi; e, infine, Sara Porru – archeologa subacquea – ci ha condotti in un viaggio senza fiato attraverso la bellezza della sua professione.
Grande protagonista dell’edizione 2025 è stata la mostra “Terra di Maree”, esperienza immersiva di altissimo valore artistico curata da Gabriella Locci per Casa Falconieri. Un progetto ideato e realizzato specificamente per dialogare con l’architettura della Sala Corpus della Tonnara, esaltando luci, volumi e suggestioni.
Non sono mancati gli approfondimenti sul rapporto tra territorio, economia e cultura: il progetto “Viticoltura e rigenerazione” ha messo al centro pratiche sostenibili e radici del territorio, con le Cantine Erbi protagoniste nelle degustazioni che hanno accompagnato gli incontri, mettendo in dialogo produzioni locali e buone pratiche sia in senso ambientale che economico.
Angolo di benessere e relax nel cuore del festival, lo stand della Riflessologia Facciale Italiana ha permesso al pubblico di sperimentare questa pratica rigenerante proprio mentre si svolgevano gli eventi.
Ampio spazio anche a cinema e letteratura: è stato proiettato il cortometraggio “Progresso Renaissance” (Marta Anatra, 2019), che indaga la grande illusione delle industrie di Portovesme, liberamente ispirato al romanzo Fili di Fabrizio Frisan, con l’intervento dell’autore per approfondire temi di forte rilevanza territoriale.
A chiudere la manifestazione, un momento inatteso e di grande impatto scenico offerto dall’Associazione Sa Fabbrica, partner storico di Argonautilus, che ha salutato il pubblico con una sorpresa capace di emozionare.
Dieci anni di Big Blue Festival significano dieci anni di incontri, di nuove consapevolezze e di un messaggio che resta forte: il mare è patrimonio di tutti e la sua tutela è una responsabilità condivisa.
Argonautilus ringrazia ospiti, volontari, partner, commercianti e cittadini che hanno reso possibile questa edizione e rinnova il suo impegno a farsi motore del cambiamento.
L’appuntamento è già fissato al prossimo anno, per continuare a navigare insieme tra cultura e sostenibilità.

Compie dieci anni il Big Blue Festival, organizzato dall’associazione ArgoNautilus, l’unica manifestazione che promuove l’ecologia e la difesa della biodiversità in Sardegna. Nata come progetto di educazione a una nuova coscienza ambientale, da venerdì 8 a domenica 10 agosto, nell’Antica Tonnara Su Pranu di Portoscuso, la tre giorni alternerà momenti di confronto culturale a esperienze dirette sul campo, tavole rotonde e presentazioni di libri ai cosiddetti “Big Blue Lab” per i lettori in erba. Bambini e ragazzi, difatti, hanno sempre avuto uno spazio dedicato all’interno del programma con laboratori creativi, alle escursioni – anche in barca -alle attività direttamente sulle spiagge. A cominciare proprio dal manifesto con un bimbo che cavalca una Caretta caretta, la tartaruga che nidifica sulle coste tirreniche e simboleggia la necessità di un turismo più lento e sostenibile, nonché tra le creature messe a dura prova dall’inquinamento marino. Le session di lettura e scrittura per creare una storia illustrata con i più piccoli, invece, sono seguite dalla scrittrice Eleonora Carta con Valeria Mulas ed Erika Carta di ArgoCircolo Letterario, ispirandosi a titoli quali Ti voglio bene, Blu (Babalibri) di Barroux – Bigbluefestival.it

Il Big Blue Festival è stato concepito a favore degli abitanti della Sardegna sud-occidentale: «Portoscuso è stata fondata intorno alla Tonnara Su Pranu come espansione di quello che era soltanto un villaggio di pescatoriafferma Maurizio Cristella, direttore artistico e biologo marinoper via del passaggio dei tonni. Allora la cattura del grande pesce pelagico era una tra le pratiche sostenibili per eccellenza, che si atteneva ai cicli della natura e scandiva la vita della comunità. Il nostro è un territorio che nei decenni ha subito violenze, contaminazioni, alterazioni profonde in nome di un progresso industriale che si è rivelato un bluff speculativo». Non a caso, tutte le sere sarà proiettato “Progresso Renaissance” (2019), un corto incentrato sull’illusione del “Piano di Rinascita” che ha lasciato un ambiente devastato e impoverito; corto liberamente ispirato al romanzo Fili (Robin) di Fabrizio Frisan, che sarà presente per commentarlo con la regista Marta Anatra.

La vita segreta della foca monaca

Se venerdì, alle 19.30, nella Sala Corpus inaugurerà la mostra “Terra di Maree” a cura di Casa Falconieri, alle 21:30 il ricercatore del progetto Aliem Vigil Daniele Grech illustrerà gli “Invasori climatici: viaggio nel Mediterraneo globalizzato”. Alle 22.30, il naturalista e fotografo Marco Colombo racconterà Out of the blue: la foca monaca nel Mediterraneo(Quercuslibris), volume realizzato con Bruno D’Amicis e Ugo Mellone: «Da sempre è una specie a rischio di estinzione, perseguitata dai pescatori poiché ritenuta ingiustamente una competitrice. Stanno aumentando gli avvistamenti dalle coste sarde e nell’Arcipelago Toscano spiega Marco Colomboperché le colonie greche sono in salute e alcuni esemplari ritornano nei luoghi in cui erano in passato. Se microplastiche sono state ovviamente trovati nei tessuti degli esemplari analizzati, purtroppo nelle grotte in cui riposano e si riproducono spesso le spiaggette sono ricoperte da bottiglie, tappi e altri rifiuti di plastica. L’appello che lancerò durante il festival sarà di non disturbarle almeno in alcuni frangenti, proprio per questa nuova dimostrazione di adattamento, come le grotte dove partoriscono».

Ecosistema oceano

Sabato, alle 21.30, la giornalista scientifica Giorgia Bollati presenterà I vagabondi del mare (Codice) sulla tutela delle innumerevoli forme di plancton, microorganismo che garantisce la conservazione della vita sulla terra, poiché cambiamenti climatici, inquinamento e perdita di habitat lo stanno riducendo drasticamente. E la sua scomparsa avrebbe delle conseguenze irreparabili sull’intera catena alimentare degli esseri viventi, non solo acquatici. «Il saggio redatto con Marta Musso è scaturito dalla volontà di approfondire una tematica sconosciuta ai più e che rimane in superficiesostiene Giorgia Bollati -. Comunemente si sa che il plancton nutre le balene, ma si ignora che all’interno dell’ecosistema oceanico ci fornisce metà dell’ossigeno respirabile. Con plancton s’intende tutto ciò che non è ancorato al fondale, ma fluttua nel mare e si lascia trasportare dalla corrente. Si tratta degli organismi viventi più antichi del pianeta, che nonostante le dimensioni microscopiche ci insegnano come si può creare una strategia a lungo termine di sopravvivenza e coevoluzione tra organismi diversi, partecipando a una rete alimentare ecologica e fisiologica molto ampia, in una maniera che si possa nutrire l’intero sistema. E creare condizioni di vita di qualità che consentano a ogni forma di vita di stare bene».

Alle 22.30, invece, la veterinaria e scrittrice Monica Pais parlerà de “La mia vita per gli animali”. La domenica, dalle 18.30, sarà il Carnevale del Mare a caratterizzare le vie del porto del sedicesimo secolo con la sfilata dei più piccoli, seguito, alle 21.15, dal progetto “Viticoltura come rigenerazione” del suolo, illustrato da Federico Erbi. Alle 21:45, in conclusione, l’archeologa Sara Porru tratterà del “Mare, custode del tempo”.

Martedì 3 giugno, ore 18.00, nella Sala Corpus dell’Antica Tonnara Su Pranu di Portoscuso, verrà presentato il libro “Fili” di Fabrizio Frisan, edito da RobinSon Editori. Il libro è un romanzo di viaggio e formazione che parte proprio da Portoscuso, dove Fabrizio ha vissuto l’infanzia e la prima adolescenza, per condurre il lettore in un percorso di scoperta e riflessione attraverso terre lontane ed esotiche, fra culture e paesaggi intensi e coinvolgenti.
Il dibattito sul libro sarà preceduto dalla proiezione del film “Horkos” di Marta Anatra, girato nei territori di Portoscuso e della zona industriale di Portovesme: un percorso di esplorazione e resistenza nella Sardegna industriale.
“Horkos” di Marta Anatra è un’esplorazione analogica dei territori della zona industriale di Portovesme, nel sud della Sardegna. Il film segue Fabrizio, un uomo che fa ritorno nei luoghi della sua infanzia a Portoscuso, dove incontra persone che gli insegnano a resistere alle difficoltà della vita. Attraverso la storia di Fabrizio, il film esplora i temi della disillusione politica e delle false promesse di progresso industriale.
L’evento è parte della #FieraOFF della Fiera del Libro 2025 Chiavi di Volta, con la partnership del comune di Portoscuso.

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Volge al termine l’edizione 2020 del Carbonia Film Festival, che in un anno così complicato non ha rinunciato ad offrire una selezione di livello affiancando la programmazione in streaming a quella cittadina, con la possibilità di mostrare gratuitamente i film in tutta Italia tramite la piattaforma streaming.

Spazio anche al teatro, domenica alle ore 16.00, quando al Cine-Teatro Centrale andrà in scena Oltre il velo di e con Preziosa Salatino, cofondatrice del Teatro Atlante di Palermo che tuttora dirige. Il suo spettacolo, basato su storie vere, nasce per dare continuità ai laboratori teatrali condotti nell’ambito del progetto “OLTRE L’ORIZZONTE – Contro narrazioni dai margini al centro”, con giovani musulmani di seconda generazione. Attraverso le loro testimonianze, Preziosa Salatino prova a mettere ordine fra i tanti pregiudizi legati a questo tema, come religione, velo e patriarcato.

Nell’attesa di scoprire i film vincitori, per la giornata odierna, domenica 11 ottobre, il focus è dedicato al territorio con il consolidato appuntamento “Spazio Sardegna” (ore 18.30, Cine-Teatro Centrale), durante il quale verranno proiettati Padenti di Marco Antonio Pani, documentario girato nella foresta di sughero di Is Pranus che osserva il duro lavoro di estrazione del sughero e il rispetto del territorio da parte degli uomini che ci lavorano; Progresso Renaissance di Marta Anatra, film ambientato in un tempo non definito a Portovesme che osserva, alternando immagini d’archivio, il racconto di una generazione che ha attraversato l’era industriale dalla nascita al suo declino; Inferru di Daniele Atzeni, che racconta il mondo delle miniere attraverso il monologo di un minatore tra passato, presente e futuro. I registi dei tre film saranno in sala per dialogare con il pubblico del festival.

La serata si concluderà con la premiazione dei film vincitori, intorno alle 19.30.

 

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E’ stato presentato stamane, a Cagliari, il Carbonia Film Festival 2020, in programma dal 6 all’11 ottobre, organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda, insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e al comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission e Mibact – Direzione Generale Cinema.

Da Carbonia a tutta Italia con un semplice click. Sarà un’edizione ibrida quella del Carbonia Film Festival 2020, che in un anno di restrizioni e distanziamento sociale abbatte i confini regionali presentando la sua programmazione sia in presenza, come sempre al Teatro Centrale di piazza Roma, sia sul web: gratuitamente online in tutto il territorio nazionale all’indirizzo online.carboniafilmfest.org. 

Da martedì 6 a domenica 11 ottobre il meglio della produzione cinematografica internazionale sulle tematiche di lavoro e migrazioni. Organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria e dalla Cineteca Sarda, il Festival presenta 16 film in concorso da tutto il mondo nelle due sezioni competitive, dedicate rispettivamente ai lungometraggi e cortometraggi che meglio hanno saputo raccontare i temi cardine della manifestazione.

«In questo 2020 fatto di incertezze e di scenari ineditispiega il direttore artistico Francesco Giai Via le sezioni competitive del Carbonia Film Festival porteranno in Italia in prima nazionale quanto di meglio il nuovo cinema d’autore internazionale ha prodotto nell’ultimo anno. Sedici film a nostro avviso assolutamente imperdibili per una selezione compatta e di alto profilo che, con una ricerca attenta sui nuovi talenti del cinema mondiale. Grazie poi alla nostra piattaforma streaming finalmente potremo mostrare la nostra selezione anche al di fuori dei confini isolani, permettendo così al pubblico di tutta Italia di apprezzare un lavoro di programmazione fatto con attenzione e da sempre improntato alla qualità non solo cinematografica, ma anche politica e umana.»

«Il Carbonia Film Festival sarà un viaggio, una volta ancora, tra quanto di più interessante è proposto dalla produzione cinematografica internazionale dedicata alle tematiche del lavoro e delle migrazioni, toccando le due americhe ma anche il continente asiatico, quello africano e molti paesi europeiaggiunge Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria –. La formula di questa edizione è figlia dell’incertezza che caratterizza il nostro presente, ma che ci ha consentito di non disperdere il lavoro fatto prima del lockdown e, al tempo stesso, di proporci a un pubblico diverso, extra regionale, al quale offrire l’opportunità di godere, senza complicati spostamenti, della programmazione pensata per questa edizione 2020.»

Il Festival in streaming – Tutti i film in concorso saranno disponibili per 48 ore dal momento di messa online. Per accedere alla piattaforma sarà sufficiente una semplice registrazione con indirizzo mail e password. Per restituire in maniera esaustiva l’esperienza del Festival, saranno online nella stessa piattaforma anche le conversazioni con i registi dei lungometraggi in concorso.

Il Festival in città – Il Teatro Centrale di piazza Roma, nel rispetto delle misure anticontagio, ospiterà la proiezione di tutti i titoli del Concorso Internazionale Cortometraggi e di quattro lungometraggiUna serie di eventi speciali contribuiranno poi ad arricchire il cartellone. A partire dai due film in arrivo a Carbonia direttamente dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: mercoledì 7 ottobre Spaccapietre dei fratelli De Serio, alla presenza del regista Gianluca De Serio; e venerdì 9 ottobre Assandira, l’ultimo di film di Salvatore Mereu tratto dall’omonimo romanzo di Giulio Angioni – saranno presenti il regista Salvatore Mereu e gli attori Marco Zucca e Corrado Giannetti.

Mentre sabato 10 è la volta di Rosa Pietra Stella di Marcello Sannino, che sarà presente in sala anche in veste di componente della Giuria Ufficiale del Festival. Domenica 11, infine, nell’ambito di “Spazio Sardegna” si proiettano Padenti di Marco Antonio Pani, Inferru di Daniele AtzeniProgresso Renaissance di Marta Anatra. Tutti i registi incontreranno il pubblico in sala al termine delle proiezioni.

Fanno parte degli eventi in presenza del CFF anche le performance dal vivo. Sabato 10 ottobre, alle 23.00, al Nuovo Caffè del Portico di piazza Roma, sarà protagonista Riccardo Massidda con Tender – Spartito dissonante per una drag queen, una riflessione sulla difficoltà di dare forma concreta alle idee e ai sogni che si sviluppa tra narrazione, quiz televisivo e dj set.

Domenica 11 spazio invece al teatro con Oltre il Velo: in scena Preziosa Salatino, attrice, regista e cofondatrice del Teatro Atlante di Palermo, che tuttora dirige. Uno spettacolo, il suo, che affronta i pregiudizi sui giovani musulmani di seconda generazione, i cosiddetti “nuovi italiani”. Sipario alle 16.00, al Teatro Centrale.

Le mostre – Il manifesto dell’edizione 2020 del Carbonia Film Festival è firmato da Sarah Mazzetti, illustratrice e fumettista bolognese conosciuta in tutto il mondo per le sue collaborazioni con il New York Times, il New Yorker e il Guardian. Una sua personale sarà ospitata a Carbonia alla Mediateca Comunale. Negli stessi spazi verrà allestita anche l’esposizione di Banditi a Orgosolo – Immagini dal film, curata dal docente di Cinema Fotografia e Televisione all’Università di Cagliari Antioco Floris. In mostra una selezione di immagini del film, fotogrammi e foto di scena, rappresentative dello stile di Vittorio De Seta e capaci di esprimere uno spaccato visivo del mondo barbaricino dei primi anni ’60. Entrambi gli allestimenti saranno visitabili sino al 23 ottobre (con orario 16.00-19.00 dal lunedì al venerdì, e 10.00-12.00/17.00-20.00 il sabato e la domenica).

Carbonia Cinema Giovani – Anche per l’edizione 2020 il Carbonia Film Festival conferma la sua vocazione formativa, invitando gli spettatori di età compresa tra i 20 e i 30 anni a far parte della Giuria Carbonia Cinema Giovani che assegnerà online il premio al miglior cortometraggio del Concorso Internazionale. Un momento di approfondimento, che non solo permetterà ai giurati di vivere il festival “dall’interno”, ma che si avvarrà di un programma di formazione dedicato, con webinar e masterclass tra cui un incontro virtuale in forma di assemblea realizzato in collaborazione con il collettivo LaComune.

Partnership con LaComune – Grazie all’accordo di partnership con LaComune – Osservatorio cinematografico sulla contemporaneità, il CFF ospiterà un’assemblea digitale pubblica sulla pagina  facebook.com/CarboniaFilmFestival nel corso della quale si dibatterà dei film della selezione. Il fil rouge che accomuna gli otto lungometraggi in concorso – il tema del corpo e ai cambiamenti socio-politici a cui è sottoposto – sarà il punto di partenza di questa conversazione assembleare ideata dal team de LaComune e mediata dal filosofo e curatore Leonardo Caffo con l’intervento di Giulia Blasi, docente e scrittrice. Il gruppo di discussione seguirà una serie di regole comunitarie che verranno enunciate all’inizio dell’assemblea al fine di rideclinare il tema in una nuova “ridefinizione”. Interverranno durante l’assemblea Irene Dionisio, tra i fondatori de LaComune, e il direttore artistico del festival Francesco Giai Via attraverso dei brevi estratti di Q&A con i registi degli otto lungometraggi in concorso. Al termine degli interventi programmati sarà aperto il dibattito assembleare per i partecipanti al webinar, oltre che al pubblico che potrà intervenire con domande scritte nei commenti o brevi interventi che saranno rilanciati all’assemblea.

Concorso Internazionale Lungometraggi – Otto i titoli per un vero e proprio viaggio attraverso le culture e le contraddizioni della nostra contemporaneità. C’è l’America di BLOODY NOSE, EMPTY POCKETS di Bill e Turner Ross, i gemelli “prodigio” del documentario targato Usa, che costruiscono un mosaico di vite nel corso dell’ultima notte alcolica in un bar di Las Vegas prima della chiusura definita. Presentato all’ultimo Festival di Berlino e acclamatissimo anche al Sundance, il film è stato girato durante le ultime fasi della campagna elettorale che ha portato all’elezione di Trump e racconta perfettamente uno spaccato di vita americana. E poi la Colombia di LOS CONDUCTOS di Camilo Restrepo, vincitore del premio per la Miglior Opera Prima all’ultimo Festival di Berlino, storia di un uomo in fuga da una setta che, nel tentativo di ritornare a una vita normale, è costretto a confrontarsi con i fantasmi del passato per un racconto fantastico sulla strumentalizzazione della religione e della violenza. Il confronto tra cultura ancestrale e modernità è centrale, seppur con linguaggi e storie completamente differenti, in due pellicole del concorso: MOGUL MOWGLI di Bassam Tariq che vede Riz Ahmed (Venom, The Night of) nei panni di Zed, un giovane rapper britannico trasferito a New York che alla vigilia del suo tour mondiale scopre di essere affetto da una malattia autoimmune che lo costringe a tornare a casa dalla sua famiglia in un costante dissidio tra desiderio di carriera e rispetto delle tradizioni; e DAYS OF CANNIBALISM di Teboho Edkins, documentario che è una sorta di western contemporaneo sulla globalizzazione capitalista e la presenza economica cinese nel mercato del bestiame in Africa, in uno scontro tra tradizioni locali e supremazia economica. Pellicola al femminile è WORKING GIRLS di Anne Paulicévich e Frédéric Fonteyne, storia di tre donne francesi unite da un crimine, tre eroine del quotidiano che conducono una doppia vita per sbarcare il lunario e che ogni mattina si ritrovano in un parcheggio per attraversare insieme il confine e raggiungere il bordello in cui prende vita la loro seconda identità. Anche OVERSEAS di Sung-a Yoon offre uno sguardo sulla condizione femminile, con un documentario girato all’interno di un centro di formazione ai lavori domestici nelle Filippine, che racconta la vita di queste donne disposte ad abbandonare talvolta per sempre il loro paese. Trova spazio anche la commedia, con l’esordio dell’indiano Prateek Vats, EEB ALLAY OOO!, una riuscita satira sulla condizione dei migranti attraverso le vicissitudini del protagonista, ingaggiato per scacciare le scimmie fastidiose di Nuova Delhi fuori dagli edifici governativi, riuscendo con umorismo a raccontare le dinamiche di potere nella capitale indiana. Chiude la selezione EUROPA “BASED ON A TRUE STORY” di Kivu Ruhorahoza, una storia d’amore che rispecchia le tensioni sociali e razziali in Gran Bretagna e in Europa, in cui la finzione narrativa si alterna ad immagini di scontri sociali e manifestazioni per le strade di Londra. Girato prima del voto alla Brexit, il film offre una visione dello stato socio-politico della città documentando tensioni legate all’immigrazione e violenze che negli ultimi mesi hanno portato alla nascita del movimento Black Lives Matter.

Concorso Internazionale Cortometraggi – Un percorso che va dai Paesi Arabi attraverso l’Europa, passando per l’Africa fino a Buenos Aires. Mahdi Fleifel con 3 LOGICAL EXITS torna in Libano, dopo il suo lavoro precedente, per far visita ad un amico in un campo profughi, compiendo una riflessione sociologica sulle scelte dei giovani palestinesi che ci vivono. Anche THE BLUE STAR di Valentin Noujaïm è la storia di un uomo libanese, stanco di sentirsi straniero, che implora il cielo affinché lo aiuti a trovare il proprio posto nel mondo. Vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance 2020, SO WHAT IF THE GOATS DIE di Sofia Alaoui segue il giovane pastore Abdellah che vive in alta montagna con il padre. Per far fronte ad un’epidemia di capre, Abdellah deve raggiungere il villaggio più vicino, dove scopre che si sono verificati strani fenomeni soprannaturali. Riflette sul potere della voce individuale e collettiva SOUTH di Morgan Quaintance, prendendo come spunto di partenza due movimenti di protesta antirazzisti e antiautoritari nel sud di Londra e nel South Side di Chicago. GENIUS LOCI, animazione diretta da Adrien Mérigeau, segue la giovane Reine attraverso il caos urbano di una città notturna. Realizzato intrecciando estetiche differenti, questo lavoro prodotto su carta con inchiostro e acquerello ha richiesto oltre tre anni di lavorazione. Il risultato è un lavoro delicato fatto di animazioni fluide. Mark Metcalf, noto per i celebri villain e i caratteri autoritari che ha interpretato nella sua carriera sia al cinema che in tv, da Animal House a Buffy l’Ammazzavampiri, è il protagonista di CHARACTER. In questo corto la regista Vera Brunner-Sung offre uno sguardo critico dell’attore che riflette sulla sua carriera e sul concetto di potere. La cultura musicale come collante tra le persone è al centro di SALSA di Igor Dimitri, il racconto di un normale pomeriggio nel salone di un parrucchiere dominicano a Buenos Aires, dove clienti, artisti, attori e cantanti si incontrano a ritmo di musica. Ultimo dei corti in concorso è THE NAMES HAVE CHANGED, INCLUDING MY OWN AND TRUTHS HAVE BEEN ALTERED in cui Onyeka Igwe cerca di ricostruire la storia di suo nonno a partire dal materiale trovato negli archivi personali, coloniali e televisivi della Nigeria, alla ricerca di una verità che, come suggerisce il titolo del film, può essere modificata.

Giurie e premi – Diverse giurie assegneranno i premi alle opere in competizione del Carbonia Film Festival 2020. Per il Concorso Internazionale Lungometraggi un premio di 4.000 euro all’opera vincitrice da parte della “Giuria Ufficiale” composta Paolo Bertolin, produttore, critico e collaboratore di importanti festival tra cui Venezia e Locarno; Marcello Sannino, regista, documentarista e operatore culturale; e Manuela Buono, produttrice e fondatrice della Slingshot Film. 

Due ulteriori premi, entrambi del valore di 1.000 euro, saranno assegnati dalle spettatrici e spettatori del Festival e dalla “Giuria Ucca” composta da Marino Canzoneri, presidente di ARCI Sardegna; Chiara Malerba, esercente cinematografica, programmatrice e selezionatrice per il Festival Corto Dorico; e Antonio Borrelli, vicepresidente nazionale Ucca e dirigente dell’associazione cinematografica Arci Movie Napoli.

Per il Concorso Internazionale Cortometraggi, il premio ufficiale di 1.000 euro per il miglior film sarà attribuito dalla “Giuria Sardegna Film Network”, composta dalla rete dei festival di cinema sardi – riuniti sotto l’egida della “Fondazione Sardegna Film Commission” – di cui faranno parte Joe Bastardi, regista e direttore artistico dell’Andaras Film Festival; Dolores Calabrò, operatrice culturale e direttrice artistica del Festival Passaggi d’Autore; e Massimiliano Mazzotta, regista e ideatore del Festival Life After Oil.

Anche per i corti due premi aggiuntivi: quello assegnato dalle partecipanti e dai partecipanti alla “Giuria Cinema Giovani” e quello della “Giuria Scuole” composta da studenti e studentesse degli istituti di istruzione superiore, Entrambi avranno un valore di 500 euro.