27 April, 2024
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CTO Iglesias.

Il CTO di Iglesias.

Si prevede una riunione “animata” per il Consiglio comunale di Iglesias, convocato per lunedì 9 settembre 2013. Il punto più atteso all’ordine del giorno riguarda la situazione della sanità cittadina e territoriale, dopo le ultime decisioni assunte dalla Direzione generale della Asl 7, in particolare per il completamento dei progetti riguardanti il CTO di via Cattaneo.

Alcune settimane fa il Direttore generale, Maurizio Calamida, ha illustrato le tappe per la realizzazione del nuovo CTO, i cui lavori dovrebbe essere ultimati entro la fine del 2015 , quando Iglesias – secondo i programmi – avrà un ospedale moderno e all’avanguardia». Lo ha fatto nel corso dell’audizione che si è svolta nell’aula consiliare di Iglesias, convocato dalla Commissione alle Politiche sociali presieduta da Alberto Cacciarru. In quell’occasione Maurizio Calamida ha illustrato l’organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali della ASL 7 alla presenza del Sindaco Emilio Gariazzo e del Consiglio Comunale. L’incontro, aperto al pubblico, era propedeutico proprio alla riunione del Consiglio comunale convocata per il 9 settembre.

«È un momento importante, di confronto, che si potrà replicare ogni volta che ci sarà la necessità di un chiarimento», ha esordito nel corso di quella riunione Maurizio Calamida. Anche il sindaco, Emilio Gariazzo, ha assicurato da parte sua e della Giunta la massima disponibilità a discutere con spirito di collaborazione le prossime decisioni in campo sanitario. Il Direttore Generale ha riassunto le tappe che porteranno alla realizzazione del nuovo CTO: «Il 28 febbraio 2014 ci sarà la consegna dei reparti di Chirurgia Generale, Pediatria, Chirurgia Pediatrica, Ostetricia e Ginecologia, Endoscopia Digestiva, e il 30 maggio dello stesso anno si concluderà la realizzazione del nuovo blocco operatorio composto da quattro sale. Contestualmente verranno bandite le gare d’appalto per il Pronto Soccorso, la Rianimazione, gli arredi e le attrezzature. Prevediamo che i lavori termineranno nel dicembre 2015, con il completo trasferimento dei reparti e servizi che attualmente si trovano al SantaBarbara».

Il costo totale sarà di circa 16 milioni e mezzo di euro, dei quali 15 milioni giungono dai fondi CIPE assegnati lo scorso anno. A quel punto si dovrà decidere la destinazione del Santa Barbara, che potrebbe ospitare alcuni servizi territoriali e distrettuali, e del F.lli Crobu, che sarà chiuso e dismesso. «Nell’attesa – ha proposto Calamida – occorre risolvere i problemi logistici del Pronto Soccorso del Santa Barbara: una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare altri spazi concessi dal Comune di Iglesias.»

«Per quanto riguarda la riduzione dei posti letto – ha proseguito il Direttore Generale – ci stiamo adeguando alle leggi nazionali sulla spending review e a quelle regionali sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, che impongono una riduzione dei posti letto per acuti e del personale. Siamo chiamati ad adempiere a questi provvedimenti obbligatori, pertanto nelle scelte della Direzione non c’è spazio per la discrezionalità. Tutti i reparti devono superare la quota del 75% di posti letto occupati: l’Azienda ha proceduto alla disattivazione di 38 posti letto complessivi e ora, in media, supera questa percentuale. Questo ci permetterà di evitare sia la chiusura che la riduzione di alcuni reparti che non arrivano a questa soglia, ma che rivestono comunque un’importanza strategica per il territorio». «Una condizione confortante – ha concluso Calamida – poiché è stato scongiurato ciò che si è verificato in altre ASL, in Sardegna e nel resto d’Italia, costrette a chiudere interi reparti e servizi. Grazie all’ottimizzazione del personale, inoltre, l’Azienda è riuscita a evitare la perdita di forza lavoro: non subirà la riduzione di alcun posto in pianta organica.»

Nei giorni successivi alla riunione della Commissione, non sono mancate le critiche al Direttore generale, in particolare da parte di alcuni consiglieri comunali della minoranza, ragion per cui non è difficile prevedere una riunione consiliare quantomeno “animata” se non addirittura “calda”.

 

Maurizio Calamida.

Maurizio Calamida.

Ospedale Sirai di Carbonia.

Ospedale Sirai di Carbonia

Maria Marongiu.

Maria Marongiu.

 

Ospedale Santa Barbara di Iglesias.

Ospedale Santa Barbara di Iglesias.

«Non ci sarà alcuna chiusura di reparti o servizi, ma anzi un aumento del personale in dotazione»: l’ha assicurato oggi il Direttore generale Maurizio Calamida nel corso dell’audizione presso la commissione Servizi sociali del Comune di Carbonia, presieduta da Orlando Meloni alla presenza del Vicesindaco Maria Marongiu e di numerosi assessori e consiglieri.

Un’omologa audizione si era svolta il 9 agosto scorso a Iglesias: il Direttore generale ha confermato anche in questa sede la sua disponibilità a incontrare il consiglio comunale per fornire ad esso e ai cittadini notizie di prima mano su tutto ciò che concerne i servizi sanitari del territorio. Calamida ha illustrato il quadro normativo nazionale (spending review) e regionale che impone alle ASL, fra gli altri provvedimenti, la ridefinizione del numero dei posti letto, del personale e l’adeguamento degli atti aziendali. L’Azienda sanitaria ha recepito queste norme adottando le delibere n. 1403 e 1404 del 06.08.2013.

«In diverse altre Aziende sanitarie, anche della Penisola, per rispettare la quota massima del 75% di posti letto occupati è stato necessario ricorrere alla chiusura di interi reparti, se non di interi ospedali. Questo, per fortuna, nella nostra ASL non è accaduto», ha sottolineato Calamida. «Abbiamo semplicemente disattivato – ma non soppresso – circa 40 posti letto che in seguito ad uno studio si sono rivelati improduttivi. La qualità dei servizi sanitari – ha ricordato inoltre – non si misura con il numero dei posti letto. Anzi, è stato dimostrato che i mega ospedali con diverse centinaia di posti letto funzionano peggio di quelli più piccoli».

«Non ci sarà alcuna riduzione – ha continuato il Direttore Generale – neppure per quanto riguarda i livelli occupazionali, che non solo non subiranno variazioni ma potrebbero persino aumentare di circa 150 unità».

«All’ospedale Sirai – ha comunicato infine Calamida – si sta procedendo con l’installazione del nuovo apparecchio per la risonanza magnetica, del costo di 1.700.000 euro: sarà attivo entro la fine dell’anno e sarà il più moderno presente in Sardegna».

Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali del Comune di Carbonia, Maria Marongiu, ha rimarcato, per l’ennesima volta, il mancato coinvolgimento degli enti locali nell’elaborazione delle decisioni che coinvolgono la cittadinanza. L’Assessore, ha poi definito le direttive regionali  un evidente e preoccupante passo indietro nella gestione della “risorsa” Sanità pubblica, rimarcando la necessità di una collaborazione leale tra le diverse istituzioni per difendere e rivendicare la specificità dei bisogni di salute della popolazione del Sulcis, alla quale va garantito un sistema sanitario efficiente e di qualità.

CTO Iglesias.

L’ospedale CTO di Iglesias.

Maurizio Calamida.

Maurizio Calamida, Direttore generale della Asl 7.

Alberto Cacciarru.

Alberto Cacciarru, presidente della commissione comunale alle Politiche sociali.

Emilio Gariazzo.

Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias.

«Le tappe per la realizzazione del nuovo CTO sono segnate: entro la fine del 2015 Iglesias avrà un ospedale moderno e all’avanguardia». L’ha dichiarato il Direttore Generale Maurizio Calamida nel corso dell’audizione che si è svolta ieri nell’aula consiliare di Iglesias. Convocato dalla Commissione alle Politiche sociali presieduta da Alberto Cacciarru, Calamida ha illustrato l’organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali della ASL 7 alla presenza del Sindaco Emilio Gariazzo e del Consiglio Comunale.

L’incontro, aperto al pubblico, era propedeutico alla riunione del Consiglio comunale che si terrà il 9 settembre.

«È un momento importante, di confronto, che si potrà replicare ogni volta che ci sarà la necessità di un chiarimento», ha esordito Calamida. Anche il Sindaco Gariazzo ha assicurato da parte sua e della Giunta la massima disponibilità a discutere con spirito di collaborazione le prossime decisioni in campo sanitario.

Il Direttore Generale ha riassunto le tappe che porteranno alla realizzazione del nuovo CTO: «Il 28 febbraio 2014 ci sarà la consegna dei reparti di Chirurgia Generale, Pediatria, Chirurgia Pediatrica, Ostetricia e Ginecologia, Endoscopia Digestiva, e il 30 maggio dello stesso anno si concluderà la realizzazione del nuovo blocco operatorio composto da quattro sale. Contestualmente verranno bandite le gare d’appalto per il Pronto Soccorso, la Rianimazione, gli arredi e le attrezzature. Prevediamo che i lavori termineranno nel dicembre 2015, con il completo trasferimento dei reparti e servizi che attualmente si trovano al SantaBarbara».

Il costo totale sarà di circa 16 milioni e mezzo di euro, dei quali 15 milioni giungono dai fondi CIPE assegnati lo scorso anno. A quel punto si dovrà decidere la destinazione del Santa Barbara, che potrebbe ospitare alcuni servizi territoriali e distrettuali, e del F.lli Crobu, che sarà chiuso e dismesso.

«Nell’attesa – ha proposto Calamida – occorre risolvere i problemi logistici del Pronto Soccorso del Santa Barbara: una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare altri spazi concessi dal Comune di Iglesias.»

«Per quanto riguarda la riduzione dei posti letto – ha proseguito il Direttore Generale – ci stiamo adeguando alle leggi nazionali sulla spending review e a quelle regionali sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, che impongono una riduzione dei posti letto per acuti e del personale. Siamo chiamati ad adempiere a questi provvedimenti obbligatori, pertanto nelle scelte della Direzione non c’è spazio per la discrezionalità. Tutti i reparti devono superare la quota del 75% di posti letto occupati: l’Azienda ha proceduto alla disattivazione di 38 posti letto complessivi e ora, in media, supera questa percentuale. Questo ci permetterà di evitare sia la chiusura che la riduzione di alcuni reparti che non arrivano a questa soglia, ma che rivestono comunque un’importanza strategica per il territorio».

«Una condizione confortante – ha concluso Calamida – poiché è stato scongiurato ciò che si è verificato in altre ASL, in Sardegna e nel resto d’Italia, costrette a chiudere interi reparti e servizi. Grazie all’ottimizzazione del personale, inoltre, l’Azienda è riuscita a evitare la perdita di forza lavoro: non subirà la riduzione di alcun posto in pianta organica.»

Il litorale di Buggerru.

Il litorale di Buggerru.

Il Servizio Emergenza-Urgenza, più noto come 118, nasce in Italia con il DPR 27.03.1992 per rispondere all’emergenza-urgenza extraospedaliera, causata da patologie gravi e acute che richiedono un intervento qualificato, non differibile, direttamente sul luogo dell’evento e secondariamente con lo scopo di sviluppare e divulgare la cultura dell’emergenza sanitaria. La normativa prevede che il personale sanitario del 118 giunga sul luogo di un evento in un tempo non superiore agli 8 minuti, in caso di intervento in un’area urbana sede di postazione mobile 118, e non superiore ai 20 minuti per interventi in area extraurbana o urbana priva di postazione mobile. L’inevitabile limitatezza delle risorse porta alla necessità di effettuare un filtro delle richieste e a modulare la risposta in base alle necessità del caso, per garantire a chi ne ha bisogno l’accesso immediato a cure avanzate, rispondendo comunque ai bisogni di assistenza di tutti gli altri casi. Si effettua pertanto quel che viene definito “triage” o “dispatch” telefonico, cioè un percorso decisionale dinamico, basato sull’attuazione di un processo metodologico scientifico, capace di stabilire il grado di presunta gravità clinica presente in un soggetto, identificabile mediante l’utilizzo di un sistema di codifica indicante la priorità assistenziale. La mortalità evitabile e gli esiti invalidanti prevenibili, con un intervento tempestivo e qualificato costituiscono il campo d’azione di un sistema efficace e la riduzione della loro incidenza è l’obiettivo finale. A tale proposito, quest’anno, in concomitanza con la stagione estiva, grazie alla disponibilità della Direzione Generale, è stata istituita una postazione a mare con Ambulanza infermieristica per il litorale di Buggerru, che risulta non adeguatamente servito dalle postazioni di I Livello e di II Livello, e in cui è presente un’affluenza di bagnanti superiore a 25.000 presenze. 

Pertanto, oltre alle postazioni a mare di Portoscuso, Sant’Anna Arresi (Porto Pino), Sant’Antioco (Co’e Cuaddus) e Calasetta, sarà presente un’ambulanza infermieristica “INDIA” (che nell’alfabeto fonetico internazionale dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile ICAO chiamato anche NATO o ITU – utilizzato nel linguaggio radio del 118, significa ambulanza infermieristica) nel comune di Fluminimaggiore (località Portixeddu), costituita da Infermieri delle postazioni avanzate di Mike 70 e 75 di Iglesias e Carbonia e dagli Operatori delle Associazioni di Volontariato di Fluminimaggiore e Buggerru. L’ambulanza INDIA è costituita da un autista, uno o due soccorritori volontari di livello avanzato e un infermiere proveniente dalle postazioni medicalizzate con adeguato percorso formativo. Con questo mezzo si potrà fornire soccorso avanzato nel sostegno delle funzioni vitali (BLS) attraverso l’esecuzione di manovre salvavita e la somministrazione di farmaci in base a protocolli definiti dalla Centrale Operativa 118. È bene precisare che a questi protocolli si è giunti facendo proprio quanto la comunità scientifica internazionale ha elaborato in materia sia nella gestione di patologie traumatiche e non traumatiche, prevedendo le specifiche competenze dell’infermiere all’uopo adeguatamente e preventivamente formato; infatti, oltre alla formazione e alle competenze conseguite dall’infermiere a seguito dello specifico corso di laurea, sono stati previsti ulteriori interventi formativi per accrescerne le competenze professionali al fine di metterlo nelle condizioni di poter affrontare i compiti che gli vengono attribuiti in questi contesti. Pertanto, l’attuale normativa nazionale e regionale, nello specifico del sistema dell’emergenza-urgenza sanitaria conferisce all’infermiere una specifica competenza che, in particolari situazioni, può comportare sia l’effettuazione di atti assistenziali e curativi salvavita che esser in grado di dar corso ad un primo inquadramento diagnostico dell’individuo, a seguito di una specifica formazione e nel rispetto di protocolli operativi stabiliti dal personale medico.

Maurizio Calamida – Direttore Generale della Asl 7

L'Ospedale Sirai di Carbonia.

L’Ospedale Sirai di Carbonia.

L'Ospedale Santa Barbara.

L’Ospedale Santa Barbara di Iglesias.

 

Il gran numero di interventi chirurgici effettuati negli ultimi tempi presso gli ospedali della ASL 7 hanno portato a una sensibile diminuzione delle scorte di sangue. Inoltre, lo scorso anno, i Centri Trasfusionali di Carbonia e Iglesias avevano registrato alla data di oggi 250 donazioni in più. Per questo motivo il Direttore generale Maurizio Calamida e il Direttore dei Centri Trasfusionali Angelo Zuccarelli rinnovano a tutti i cittadini l’invito a donare: il sangue disponibile non è mai abbastanza ed è sempre maggiore il numero di pazienti che necessitano di questo bene prezioso e insostituibile.

Dal 3 luglio scorso, sia a Carbonia che a Iglesias, è possibile effettuare la donazione di sangue in aferesi. Si tratta di una particolare tecnica con la quale è possibile prelevare uno o più emocomponenti, restituendo al donatore la quota che non si intende trattenere. Si diventa donatori in aferesi con un semplice consenso verbale: il donatore fissa un appuntamento e si reca il giorno stabilito per la donazione al Centro Trasfusionale. È possibile donare il sangue tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12.30: per ogni informazione o chiarimento è possibile contattare i Centri Trasfusionali del Sirai di Carbonia (tel. 0781 6683453) e del Santa Barbara di Iglesias (tel. 0781 3922854).

Militari impegnati in un'esercitazione a Teulada.

Militari impegnati in un’esercitazione a Teulada.

Tra il 9 e il 10 luglio oltre cinquanta militari della Base di Teulada hanno donato il sangue presso i Centri Trasfusionali di Carbonia e Iglesias. Il Direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, e il Direttore dei Centri trasfusionali, Angelo Zuccarelli hanno espresso la loro riconoscenza per la sensibilità dimostrata a tutti i militari che hanno donato, e in particolare ai comandanti della Base, colonnello Corrado Carlini (3° Reggimento Bersaglieri) e colonnello Sandro Branca (1° Reggimento Corazzato). L’auspicio è che anche in futuro si possa ripetere da parte loro questo grande gesto di altruismo: un rapporto continuativo di questa importanza garantirebbe all’Azienda, infatti, l’autosufficienza trasfusionale.

Il sangue disponibile non è mai abbastanza ed è sempre maggiore il numero di pazienti che necessitano di questo bene prezioso e insostituibile. È possibile donare il sangue tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12.30; per ogni informazione o chiarimento è possibile contattare i Centri trasfusionali del Sirai di Carbonia (tel. 0781 6683453) e del Santa Barbara di Iglesias (tel. 0781 3922854).

Ospedale Sirai.

Questa mattina, presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale Sirai, è stata praticata la prima donazione di sangue in aferesi. Si tratta di una particolare tecnica con la quale è possibile prelevare uno o più emocomponenti, restituendo al donatore la quota che non si intende trattenere. Per eseguire l’aferesi occorrono speciali attrezzature: i “separatori cellulari”, cui il donatore viene collegato in circolazione extracorporea. Per ogni donatore viene utilizzato un set di prelievo monouso che viene eliminato al termine della procedura. L’Unità operativa di Medicina Trasfusionale ha in dotazione tre separatori cellulari, ai quali se ne aggiungeranno a breve altri due: questi macchinari, essendo facilmente trasportabili, potranno servire all’occorrenza sia il Sirai di Carbonia che il Santa Barbara di Iglesias.

«È un’innovazione – ha commentato il Direttore generale, Maurizio Calamida – che è stata fortemente voluta dalla dirigenza e che contribuirà a migliorare ulteriormente un servizio già di eccellenza. Spero che la risposta da parte dei cittadini sia pronta e generosa: invito tutti a prendere contatto con il Centro in modo da sperimentare questo nuovo tipo di donazione».

«Con l’aferesi – ha spiegato il dr. Angelo Zuccarelli, direttore dei Centri trasfusionali – si preleveranno globuli rossi filtrati e lavati (attualmente la massima espressione qualitativa) da destinare specialmente a pazienti con emoglobinopatie congenite; piastrine, necessarie a garantire l’emostasi, e plasma, necessario sia per l’uso clinico diretto che per la produzione di emoderivati (albumina, immunoglobuline, complesso protrombinico) di cui la nostra Azienda non è autosufficiente». Con le macchine da aferesi si possono effettuare anche procedure terapeutiche che consentono l’eliminazione di un emocomponente dannoso. Al Centro Trasfusionale si eseguono il Plasma Exchange, che consente di scambiare totalmente o parzialmente il plasma con plasma di donatori sani, e le eritroaferesi, che consentono di eliminare globuli rossi in eccesso.

Si diventa donatori in aferesi con un semplice consenso verbale: il donatore fissa un appuntamento e si reca il giorno stabilito per la donazione al Centro Trasfusionale. Inoltre, con la donazione di plasma e piastrine vengono reinfusi i liquidi prelevati sotto forma di soluzioni cristalloidi (fisiologica), per cui il donatore non deve osservare tutte le norme di prudenza previste con la donazione di sangue. La donazione in aferesi può essere fatta tutti i giorni feriali dalle ore 8 alle 12.30 previo appuntamento.

La Asl 7 ha provveduto a pagare direttamente gli stipendi di gennaio, febbraio, marzo e aprile scorsi in favore di circa 60 lavoratori dipendenti dell’Aias sostituendosi in tal modo alla stessa Associazione. Nei giorni scorsi diversi di questi dipendenti hanno chiesto alla ASL notizie circa il pagamento dello stipendio di maggio. Al riguardo il Direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, ha diffuso una nota nella quale spiega che «in questi giorni la Asl sta provvedendo a pagare all’Aias € 1.243.259,70 a titolo di adeguamento delle tariffe riferite agli anni 2001 – 2003 in applicazione di una apposita sentenza del Consiglio di Stato; è altresì in corso il pagamento a favore di Aias anche della somma di € 720.397,35 a titolo di conguaglio per servizi pregressi. Complessivamente quindi la Asl 7 – ha aggiunto Calamida – sta pagando all’Aias circa € 1.963.000,00, somma diversa ed ulteriore rispetto alle normali fatture mensili che ordinariamente vengono liquidate per l’attività assistenziale svolta. In un recente incontro tenutosi con i rappresentanti dell’Associazione, l’Aias ha dichiarato che, una volta incassate le somme dell’adeguamento delle tariffe, avrebbe provveduto a pagare ai propri dipendenti le mensilità di febbraio-marzo e aprile. Ma, poiché queste mensilità sono già state pagate in buona parte dalla Asl, confidiamo che con i pagamenti in corso in questi giorni l’Aias possa provvedere al pagamento della mensilità di maggio 2013. In questo modo – ha concluso Calamida – l’Amministrazione auspica che i dipendenti dell’Aias possano quanto prima vedersi corrisposte le spettanze del mese di maggio. Non appena dovessero intervenire ulteriori notizie, sarà cura dell’Azienda fornire nuove informazioni».

Maurizio Calamida.

Maurizio Calamida, Direttore generale della Asl 7.