19 April, 2024
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Oltre cento musicisti per un happening itinerante nelle strade di Posada: si chiude così domani sera, venerdì 30, con l’immancabile saggio/concerto finale, la 31ª edizione del Seminario Nuoro Jazz, che quest’anno ha come “teatro” del suo atto conclusivo il caratteristico borgo della Baronia, sulla costa nord orientale sarda.

Protagonisti, a partire dalle 21.00, i centoventicinque iscritti, quest’anno, ai corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, e i docenti con cui hanno condiviso undici giornate di studio, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme: Emanuele Cisi (in cattedra per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino (tromba) ed Enrico Merlin (storia del jazz). Una collaudata e affiatata squadra che annovera musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale, coordinati dal pianista Roberto Cipelli.

Guidato da una marching band, il saggio/concerto si svilupperà attraverso un itinerario che culminerà in piazza Eleonora d’Arborea, di fronte alla Casa delle Dame. Lungo il percorso sono dislocati tre palchi principali su cui si esibiranno i gruppi di musica d’insieme guidati dai docenti. Nutrita la presenza di fiatisti: questa edizione dei corsi nuoresi ha registrato infatti un alto numero di trombettisti, in virtù anche della masterclass tenuta da Tom Harrell. Insieme agli allievi e docenti dei Seminari nuoresi, a infoltire ulteriormente il cast e aggiungere colori alla tavolozza di suoni dell’evento di domani sera (venrdì 30) a Posada, anche i dodici giovani musicisti che sono stati impegnati, dal 16 agosto, in una residenza artistica, l’Intercultural Creation Session, che per il secondo anno consecutivo si è tenuta a Nuoro: un progetto realizzato col supporto della rete internazionale Medinea (il Mediterranean Network for Emerging Artists, di cui è membro l’Ente Musicale di Nuoro) e del programma Creative Europe dell’Unione Europea.

Prima del suo atto finale a Posada, il Seminario Jazz ha in agenda a Nuoro un altro appuntamento immancabile della giornata conclusiva di ogni edizione: l’assegnazione, a partire dalle 15.00 alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” in via Mughina, delle diverse borse di studio previste per i migliori allievi. Una consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari di Nuoro; un’altra permette invece di partecipare al premio internazionale “Massimo Urbani” di Camerino; c’è poi una borsa di studio che vale per frequentare i seminari di Siena Jazz dell’anno prossimo, e quella intitolata alla memoria di Billy Sechi, il batterista cagliaritano prematuramente scomparso nel 2005, che offre l’iscrizione al corso di batteria sempre a Siena Jazz; i docenti dovranno infine scegliere un allievo da ciascuna classe per formare il gruppo che l’estate prossima avrà modo di suonare in varie rassegne e festival, compreso quello abbinato ai seminari nuoresi.
Ma la giornata di domani (venerdì 30) coincide anche con un significativo congedo dai Seminari Jazz nuoresi: quello, dopo trentuno edizioni, di Roberto Cipelli, protagonista fin dalle origini dell’iniziativa fondata nel 1989 dall’allora presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, la compianta Antonietta Chironi, insieme a Paolo Fresu, da cui ha poi raccolto il testimone di direttore artistico cinque anni fa; testimone che ora passa nelle mani di un musicista di primo piano della scena jazzistica sarda, il contrabbassista algherese Salvatore Maltana.

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Trentuno candeline per il Seminario Nuoro Jazz: dal 20 al 30 agosto ritornano i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, una delle iniziative più consolidate e apprezzate nel panorama della didattica jazzistica nazionale, come dimostra anche l’alto numero di iscritti a ogni edizione (oltre centocinquanta in quella scorsa). E, come sempre, saranno undici giornate dense di impegni, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto la guida di un corpo docente formato da musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale; una squadra affiatata, coordinata dal pianista Roberto Cipelli, che dal 2014 è al timone del seminario fondato nel 1989 da Paolo Fresu (che l’ha diretto per venticinque anni) e da Antonietta Chironi, la cantante lirica, all’epoca presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, scomparsa nel 1996 e alla quale è intitolata la Scuola Civica di Musica in via Mughina dove si tengono i corsi.

In cattedra Emanuele Cisi (per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino (tromba) e Enrico Merlin (storia del jazz), oltre allo stesso Roberto Cipelli (teoria e armonia jazz).

Tre diverse masterclass caratterizzano e impreziosiscono l’offerta formativa di ogni edizione del seminario. Come già annunciato, a tenere quella internazionale – dal 26 al 29 agosto – quest’anno sarà un jazzista del calibro del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz), mentre è affidata a un autentico virtuoso del bandoneon, il marchigiano Daniele di Bonaventura, l’altra immancabile masterclass, quella dedicata alla musica tradizionale, il 26 agosto. Ritorna poi, per la quinta volta consecutiva, il corso per fonici tenuto dalla sound engineer Marti Jane Robertson: dal 20 al 26.

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Al via domani, a Nuoro, per i Seminari Jazz, quest’anno al significativo traguardo della trentesima edizione. La scuola civica di musica intitolata ad Antonietta Chironi, ideatrice e cofondatrice, insieme a Paolo Fresu, nel 1989, dell’iniziativa organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro, apre i battenti domani (martedì 21 agosto) ad allievi e docenti, dopo che diversi appuntamenti hanno già fatto da preludio all’avvio delle lezioni nei giorni precedenti. I corsi hanno raggiunto con più di un mese di anticipo il numero massimo di iscritti: ben 152, provenienti anche dall’estero (in tutto sono dodici i paesi idealmente rappresentati). Ad attenderli nelle aule in via Mughina ci saranno gli insegnanti in cattedra da quattro edizioni a questa parte, cioè da quando Paolo Fresu, dopo cinque lustri, ha passato il timone della direzione artistica a Roberto Cipelli, in cattedra fin dalla nascita dei seminari: con lo stesso pianista cremonese (teoria e armonia jazz le sue materie), ne fanno parte Emanuele Cisi (sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere) e Enrico Merlin (storia del jazz), più Angelo Lazzeri, “in prestito” dal corpo docente dei corsi invernali per la classe di chitarra (una delle più affollate insieme a quella di canto). Tutti musicisti di vaglia così come Peter Bernstein e Paolo Angeli, titolari delle due masterclass che, come sempre, impreziosiscono il bouquet dell’offerta didattica: il chitarrista americano condurrà quella internazionale da giovedì 23 a sabato 25, mentre il sardo terrà la sua masterclass dedicata alla musica tradizionale venerdì 24 (alle 11.00 all’Auditorium del Museo del Costume).

Completa il programma dei seminari, per il quarto anno consecutivo, il corso per fonici con l’ingegnere del suono Marti Jane Robertson: da martedì 21 al successivo 28 agosto.

Come d’abitudine, varie borse di studio verranno assegnate al termine delle undici giornate di teoria e pratica del jazz: al migliore allievo di ogni classe di strumento per l’iscrizione gratuita alla prossima edizione di Nuoro Jazz; la borsa “Billy Sechi” (intitolata al batterista sardo scomparso tredici anni fa) per partecipare ai seminari di Siena Jazz; quella dedicata alla formazione del gruppo dei migliori allievi che avrà modo di esibirsi l’anno venturo in apertura di Nuoro Jazz e i altre occasioni, come il festival Time in Jazz di Berchidda; e, ancora, la borsa di studio all’allievo scelto dai docenti per partecipare all’annuale premio “Massimo Urbani” di Camerino riservato ai solisti jazz under 30.

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Ha un valore speciale, quest’anno, l’immancabile appuntamento dell’estate con i Seminari Jazz di Nuoro: dal 21 al 31 agosto, l’iniziativa promossa dall’Ente Musicale di Nuoro taglierà infatti il traguardo della sua trentesima edizione. Un traguardo ragguardevole per quella che, nata quasi in sordina nel 1989 su invito della compianta Antonietta Chironi con il gruppo docente formato dal quintetto di Paolo Fresu (che avrebbe poi diretto i seminari per ben cinque lustri) e la partecipazione di trentasette allievi, anno dopo anno si è consolidata tra le realtà più rappresentative nel campo della didattica jazz in Italia. Lo dimostra anche il numero (e la composizione) degli allievi già confermati: più di centoventi (10 sardi, 115 in arrivo dalla penisola, 6 da Norvegia, Austria, Belgio, Germania, Inghilterra e Spagna), un numero ormai prossimo a un nuovo record di iscritti, dopo quello della scorsa edizione.

Anche stavolta, la formula dei seminari prevede undici giornate dense di impegni, tra lezioni teoriche e pratiche, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto l’insegnamento di un corpo docente formato da musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale (alcuni dei quali, in passato, sono stati essi stessi allievi dei corsi nuoresi), coordinati dal direttore artistico Roberto Cipelli: oltre allo stesso pianista cremonese (teoria e armonia jazz le sue materie), ne fanno parte Emanuele Cisi (in cattedra per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere) e Enrico Merlin (storia del jazz), più la novità del chitarrista Angelo Lazzeri, già tra i docenti dei corsi invernali, qui “a rinforzo” di una delle classi che conta il maggior numero di iscritti (ben venticinque, come quella di canto).

L’offerta formativa è impreziosita anche quest’anno da due masterclass: come già annunciato, spetterà a Paolo Angeli il compito di condurre, il 24 agosto, quella dedicata alla musica tradizionale, mentre sarà un altro chitarrista, l’americano Peter Bernstein, a tenere la masterclass internazionale dal 23 al 27. Ritorna, infine, ed è la quarta volta consecutiva, il corso per fonici condotto dall’ingegnere del suono Marti Jane Robertson: dal 21 al 28 agosto.

Varie borse di studio verranno assegnate, come ogni anno, al termine dei Seminari: c’è quella riservata al migliore allievo di ogni classe di strumento per l’iscrizione gratuita alla prossima edizione di Nuoro Jazz; c’è poi la borsa “Billy Sechi” (in memoria del batterista sardo scomparso nel novembre 2005) che offre invece la possibilità di partecipare ai seminari di Siena Jazz; ai docenti spetta poi anche il compito di scegliere un allievo da proporre come finalista all’annuale premio “Massimo Urbani” di Camerino riservato ai solisti jazz under 30, mentre un’altra borsa di studio immancabile è quella dedicata alla formazione del gruppo dei migliori allievi che avrà modo di esibirsi l’anno venturo in apertura di Nuoro Jazz.

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Con i suoi “Manuali d’amore” ha sbancato i botteghini al cinema e ricevuto tantissimi riconoscimenti e nomination al David di Donatello, e quest’anno è uscito sul grande schermo con il nuovo film “Non è un paese per giovani”, una commedia dai toni dolci e amari sui progetti infranti di una generazione in fuga all’estero dall’Italia, per inseguire i propri sogni. Un film che ha tratto ispirazione dalla sua trasmissione radiofonica dal titolo omonimo che conduce ai microfoni di Rai Radio 2 insieme a Massimo Cervelli per «raccontare storie di chi parte, di chi torna ma soprattutto di chi realizza grandi progetti restando nel nostro paese».

Giovanni Veronesi, regista, sceneggiatore e attore, sarà l’ospite speciale del secondo appuntamento del Puntodivista Film Festival 2017, questa sera al Teatro Adriano di via Sassari 16, a Cagliari, alle 21.15. Sul palco della decima edizione del Concorso Itinerante Internazionale di Cinematografia diretto da Romano Usai, tra cortometraggi, cinema, musica, teatro e fumetto, il regista toscano porterà il suo racconto tra arte, vita privata e naturalmente il cinema. L’incontro sarà anticipato dalla visione con inizio alle 20.45 del primo gruppo delle opere in concorso. Sono duecentotredici quest’anno i corti pervenuti alla commissione artistica da tutte le parti del mondo (Giappone, Cina, Russia, Iran, Iraq, USA, Argentina, Messico, Norvegia, e naturalmente da tutte le regioni d’Italia).

A condurre la conversazione con l’eclettico artista originario di Prato, sceneggiatore di tanti film tra i quali “Tutta colpa del Paradiso” di Francesco Nuti (1985), “Caruso Paskoski di padre polacco” con la regia sempre di Nuti (1989), “Il ciclone” di Leonardo Pieraccioni (1996), e di diversi film diretti da lui come “Per amore solo per amore” (Premio David di Donatello nel 1994) e il successo confermato nel 2005 con “Manuale d’amore” ed i capitoli successivi usciti in sala nel 2007 e nel 2011, sarà Italo Moscati, scrittore, sceneggiatore, regista e critico televisivo, teatrale e cinematografico. Sullo sfondo le interazioni musicali a cura di Max De Aloe, tra i più brillanti armonicisti jazz a livello europeo, migliore jazzista 2014 per la rivista specializzata Jazz It e Orpheus Award nel 2016 (premio della critica, dedicato alle produzioni discografiche per fisarmonica). Il musicista gallaratese, porterà un repertorio di brani originali e non solo, eseguiti con i suoi strumenti inseparabili: armonica cromatica, fisarmonica, piano, live electronics.

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Gran finale, venerdì 1 settembre, a Nuoro, per il ventinovesimo Seminario Jazz: l’immancabile saggio-concerto degli allievi suggella le undici giornate di teoria e pratica jazzistica che li hanno visti impegnati alla scuola civica di musica Antonietta Chironi da martedì 22 agosto.

Un’edizione da record per l’iniziativa didattica organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro con la direzione artistica del pianista Roberto Cipelli: quest’anno sono stati infatti ben centotrenta gli iscritti (novantacinque provenienti dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che hanno seguito le lezioni lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo docente dei Seminari nuoresi in cattedra da tre edizioni a questa parte: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe, (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Dado Moroni e Salvatore Spano per il corso di pianoforte, dove si è raggiunto il numero più alto di iscritti, ben ventisette.

Per tradizione, il saggio/concerto finale di Nuoro Jazz è un evento articolato in vari momenti e diverse situazioni musicali che coinvolge in prima persona gli allievi, coadiuvati qui e là dai loro docenti e in stretta connessione con il luogo e gli spazi in cui va in scena. Quest’anno è la volta dell’area archeologica del nuraghe Tanca Manna, all’interno del moderno abitato del capoluogo barbaricino dove, a partire dalle 19.00, cominciando con una “processione” lungo il percorso archeologico, i musicisti si avvicenderanno in vari punti e su due palchi per i gruppi di musica d’insieme. In scaletta brani originali di ciascuno gruppo con un tema guida, un” leitmotiv” elaborato dalla classe di composizione di Salvatore Spano.

A precedere il saggio, come ogni anno, un altro appuntamento immancabile dell’ultima giornata del Seminario Nuoro Jazz: l’assegnazione di diverse borse di studio agli allievi più meritevoli: quella riservata al migliore allievo di ogni classe di strumento che consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari jazz di Nuoro; quella intitolata alla memoria del batterista cagliaritano Billy Sechi, che offre invece la possibilità di frequentare il seminario di Siena Jazz. C’è poi la borsa di studio che permette di partecipare come finalista al premio “Massimo Urbani” di Camerino e quelle destinate alla formazione del gruppo dei migliori allievi che l’estate prossima avrà modo di suonare, tra gli altri, al festival Time in Jazz di Berchidda e alla rassegna collegata ai seminari jazz di Nuoro, che nel 2018 taglieranno il traguardo delle trenta edizioni. Novità di quest’anno, infine, una borsa di studio per frequentare il Seminario jazz di Ponferrada, nel nord della Spagna,

Ora è già tempo di bilanci: «Oltre alla soddisfazione per il notevole numero di iscritti – commenta il direttore artistico Roberto Cipelli – sì è rivelata fantastica la masterclass di Kenny Barron, venuto qua con grande disponibilità, e poi la qualità dei concerti. Ma intanto siamo già proiettati verso le celebrazioni dell’anno venturo per il trentennale del Seminario Nuoro Jazz».

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Prendono il via martedì 22 agosto, a Nuoro, i Seminari Jazz, quest’anno alla loro edizione numero ventinove, in programma nel capoluogo barbaricino fino a venerdì primo settembre. Appuntamento di primo piano nel panorama nazionale della didattica jazzistica, i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro si presentano al taglio del nastro con un numero di iscritti da record: sono infatti ben centotrenta gli allievi (novantacinque dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che seguiranno le lezioni alla Scuola Civica di Musica in via Mughina. E saranno, come sempre, undici dense giornate di studio e pratica del jazz, tra lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo di insegnanti in cattedra da tre edizioni a questa parte, coordinati dal direttore artistico, il pianista Roberto Cipelli: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Max De Aloe, volto nuovo della passata edizione con il suo corso di armonica cromatica, cui affianca quest’anno quello di fisarmonica. Due docenti, Dado Moroni e Salvatore Spano, per le lezioni di pianoforte, dove si conta il più alto numero di iscritti, ben ventisette. Tanti, ventuno, anche gli allievi della classe di canto jazz e laboratorio vocale di Francesca Corrias.

 

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Sono aperte le iscrizioni alla ventinovesima edizione dei Seminari Jazz di Nuoro, appuntamento di rilievo nel panorama nazionale della didattica jazzistica, in programma nel consueto periodo estivo, dal 22 agosto al primo di settembre. L’iniziativa organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Cultura e assessorato swl Turismo), della Fondazione di Sardegna, del Comune di Nuoro e dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico, ricalca anche quest’anno la formula collaudatissima che prevede undici, intense giornate di studio e pratica del jazz sotto la guida del corpo docente già in cattedra nelle ultime tre edizioni; un team coordinato dal pianista Roberto Cipelli (subentrato a Paolo Fresu nel 2014 al timone del seminario) in cui si riconoscono esponenti di primo piano della scena jazzistica nazionale, ai quali sono affidate le lezioni di musica d’insieme e dei rispettivi strumenti o discipline: Emanuele Cisi (sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Dado Moroni (pianoforte), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesca Corrias (canto), Stefano Bagnoli (batteria), Max De Aloe (new entry dell’anno passato con il suo corso di armonica cromatica), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (propedeutica) e Giovanni Agostino Frassetto (tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia).

Sarà invece un jazzista del calibro di Kenny Barron a tenere l’immancabile masterclass internazionale che caratterizza ogni edizione del seminario nuorese;: il pianista americano è atteso nel capoluogo barbaricino dal 26 al 30 agosto, mentre la consueta masterclass dedicata alla musica tradizionale sarda si focalizzerà stavolta sul canto a tenore attraverso la partecipazione dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira”; le date sono ancora da stabilire così come quelle del corso per fonici e di quello riservato invece ai musicisti, condotti per il terzo anno consecutivo dall’ingegnere del suono Marti Jane Robertson.

L’iscrizione ai seminari, se effettuata entro il 30 aprile, costa 220 euro; dal primo maggio 280 euro. Fino al 30 aprile si pagano invece 150 euro per iscriversi solo alla masterclass di Kenny Barron; poi la quota sale a 180 euro. Per tutti gli iscritti sono previste anche quest’anno riduzioni sui biglietti e gli abbonamenti alla rassegna di concerti abbinata, come sempre, alle attività didattiche.

Iscrizioni aperte anche per la quattordicesima edizione dei Corsi invernali di jazz, collegamento ideale tra un’edizione e l’altra del seminario estivo, quest’anno in “formato ridotto” per ragioni di budget: due cicli di lezioni (invece dei più consueti cinque/sei appuntamenti distribuiti tra marzo e maggio) in programma il prossimo maggio alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” nel weekend di sabato 13 e domenica 14, e poi due settimane dopo, il 27 e il 28. In cattedra il consueto corpo docente che conta alcuni tra i migliori jazzisti sardi: Francesca Corrias (per le lezioni di canto), Massimo Carboni (sassofono), Giovanni Sanna Passino (tromba), Salvatore Spano (pianoforte),  Angelo Lazzeri (chitarra), Salvatore Maltana (contrabbasso e basso elettrico), Gianni Filindeu (batteria) e il responsabile artistico dei corsi, Giovanni Agostino Frassetto (teoria, arrangiamento, composizione e flauto le sue materie di insegnamento).

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Franca Masu (foto Francesco Truono) (m) Franca Masu (foto Marta Pich)

Spicca il nome di Franca Masu nel palinsesto di domani (mercoledì 31) a Nuoro Jazz. Alla cantante di Alghero, voce della cultura e della lingua catalana ancora vive nella sua cittadina, spetta infatti il compito di condurre in mattinata la masterclass che ogni edizione del Seminario Jazz nuorese dedica ai molteplici aspetti della musica popolare sarda. Franca Masu salirà dunque in cattedra alle 11.00, alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina), per testimoniare la canzone in algherese come patrimonio del panorama culturale tradizionale della Sardegna e la sua rinnovata produzione nei primi vent’anni di carriera artistica.

Poi, in serata, sarà al centro dei riflettori del Museo del Costume a partire dalle 21.15 per esibirsi in concerto nell’ambito della rassegna che affianca le attività didattiche del Seminario Nuoro Jazz: in programma “Azulejos”, un live in cui si coglie l’aspetto più intimo della sensibilità e della forza femminile dell’artista algherese che con il suo canto tiene stretto il legame con le sue radici, prima sarde e poi catalane, senza dimenticare di essere naturalmente italiana. Accompagnata da Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Alessandro Girotto alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Andrea Ruggeri alla batteria, con “Azulejos” Franca Masu torna ad addentrarsi in antiche e nuove melodie della sua Alghero, ma apportando anche alcuni tra i temi più noti in lingua sarda, portoghese e castigliana che fanno ormai parte del suo repertorio, per affrontare un viaggio su nuovi territori sonori vicini al jazz ma conservando il senso predominante della tradizione.

Un altro momento musicale scandisce la giornata di domani (mercoledì 31) a Nuoro Jazz: al Museo Ciusa, da poco riaperto, suona il duo di Bebo Ferra e Paolino Dalla Porta. È un sodalizio artistico quasi ventennale quello del chitarrista cagliaritano e il contrabbassista mantovano (il debutto risale infatti al 1997), che nel corso del tempo hanno affinato un’intesa perfetta, apprezzabile anche attraverso le tracce di dischi come “Bagatelle” (2002) e “Aria” (2006). La ricerca e lo scambio di ruoli fra i due strumenti sono gli elementi portanti di un’idea musicale che cerca di trasformare la dimensione cameristica del duo acustico in una proposta ricca di soluzioni ritmiche. I due musicisti, entrambi docenti al Seminario jazz di Nuoro, condividono esperienze anche con altri gruppi e progetti, in particolare il Devil Quartet di Paolo Fresu.

Alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” proseguono intanto le attività didattiche anche in vista del concerto-saggio finale di venerdì sera (2 settembre) a Oliena (con inizio previsto alle 19.00) che suggellerà questa edizione numero ventotto del Seminario Nuoro Jazz. Oltre alle lezioni teoriche e strumentali, le prove aperte di gruppo e le classi di musica d’insieme, il programma della giornata di domani (mercoledì 31) prevede alle 15.45 il terzo dei “Quattro passi nel jazz”, la serie di conferenze aperte al pubblico del musicista e musicologo Enrico Merlin, che si completerà l’indomani (stessa ora) con il quarto e ultimo incontro. Giovedì sera (1 settembre) ultimo appuntamento anche per la rassegna di concerti al Museo del Costume: protagonista Attilio Zanchi, che torna a Nuoro dopo essere stato parte del corpo docente dei Seminari di jazz per venticinque edizioni. Il contrabbassista milanese sarà alla testa di un quintetto che schiera un’altra vecchia conoscenza dei corsi nuoresi, il sassofonista Tino Tracanna, Max De Aloe alla fisarmonica e all’armonica, Massimo Colombo al pianoforte e Tommy Bradascio alla batteria.

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Giornata numero sette al XXVIII Seminario Jazz, in pieno svolgimento a Nuoro da martedì scorso (e fino a venerdì prossimo, 2 settembre). Domani (lunedì 29) si comincia alle 9.00 del mattino con la terza e ultima “colazione jazz” a I Grani: protagonista del pianoforte solo nel locale in via Fratelli Bandiera, il cremonese Francesco Orio, vincitore del Premio internazionale “Giorgio Gaslini”, lo scorso ottobre.

Mentre proseguono le lezioni alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” (dove, tra l’altro, il sassofonista Joe Lovano completa la sua masterclass di tre giorni), il cartellone dei concerti propone in serata una nuova trasferta: dopo Orosei e Posada, l’appuntamento è stavolta a Onani, il piccolo borgo a una quarantina di chilometri da Nuoro, che ospita – alle 21.15, in piazza Funtana Manna (con ingresso gratuito) – l’electro jazz trio Connected del chitarrista Stefano Giordani con Juan Manuel Moretti al basso e ai sintetizzatori e Matteo Giordani alla batteria; una formazione che miscela con freschezza e personalità il sound della chitarra acustica e il beat tipico della musica elettronica, passando dalle sonorità mediterranee a quelle più underground proprie della scena jazzistica newyorkese.

Chitarrista e compositore nativo di Rovereto (1985), in Trentino Alto Adige, Stefano Giordani ha all’attivo due album in guitar solo, “L’ordine delle cose” e “Question Marks”, oltre a diversi singoli usciti in compilation. Classe 1980, Matteo Giordani è un batterista eclettico, nel mondo della musica fin dalla giovane età. Collabora con varie formazioni (3io, Mirko Pedrotti Quintet, Luca Poletti Trio, tra le altre) con cui ha inciso dischi e partecipato a diversi festival jazz. Nato nel 1975 a Buenos Aires, Juan Manuel Moretti conta invece collaborazioni con John Tejada, Dj Rocca, Kid Who, Peter Edison, Alexander Robotnick, Marco Dassi, Stefano Raffaelli, Alex Attias e Julian Sanza.

Due anticipazioni sulla giornata di martedì 30. In mattinata, alle 10.00, si rinnova per la tredicesima volta un evento divenuto abituale nella programmazione di Nuoro Jazz e dal significato particolare: il concerto nella Casa Circondariale di Badu ‘e Carros. Protagonista, questa volta, il duo formato da Marcella Carboni all’arpa e Max De Aloe all’armonica cromatica.

In serata, invece, riflettori puntati su Joe Lovano al Museo del Costume di Nuoro: reduce dalla sua masterclass dei giorni precedenti, il sassofonista statunitense è di scena dalle 21.15 con la cantante (e sua moglie) Judi Silvano in uno dei concerti più attesi del cartellone.

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