27 July, 2024
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Venerdì 19 luglio Iglesias ha regalato un vero e proprio “tuffo nel passato” con tre artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, protagonisti della seconda edizione di Disco Italia Live, ideato e organizzato da “Capricorn concerti” con il patrocinio ed il finanziamento del comune di Iglesias, con ingresso libero e gratuito, evento inserito nel programma della rassegna di eventi estivi “Iglesias Summer Wave 2024”. Una terna di “mitici” che hanno riempito la bellissima location di piazza Sella di tantissimi fan che desideravano riascoltare dal vivo la musica dei giovani degli “anni 80”. La prima ad esibirsi è stata la splendida cantautrice italiana di musica pop Fiordaliso. Forte il suo legame con la nostra isola perché di origini sarde, come ha raccontato lei stessa sul palco («Non dimenticherò mai le splendide vacanze che da bambina trascorrevo al Poetto insieme ai miei fratelli»). Sorridente ma impacciata nei suoi tacchi alti, ha lanciato via le scarpe ed ha intonato il suo repertorio con un intermezzo di pezzi di alcuni suoi colleghi famosi… Gelato al cioccolato, Su di noi, Sarà perché ti amo, Mamma Maria, che il pubblico ha cantato e ballato senza sosta. Tra i suoi brani, uno ha scatenato la piazza Non voglio mica la luna e non sono mancati i riferimenti alla splendida luna piena che brillava nel cielo.

Dopo di lei un’artista che ha fatto sognare con i pezzi Tu sei l’unica donna per me, Non so che darei e Figli delle stelle... Alan Sorrenti, cantautore italiano dallo stile canoro peculiare che, dopo essersi esibito con i suoi pezzi più famosi ha cantato il suo ultimo successo “Cosmica” scritto insieme al suo bassista e polistrumentista Italo-Canadese Bruno Bellissimo, un brano senza tempo tra vintage e freschezza.

A concludere il “cocktail” musicale è arrivata la grintosissima e “rockettara” Donatella Rettore, la cantautrice italiana dallo stile dissacrante e ironico animata dal forte gusto della provocazione. Accompagnata dalla band ha eseguito i suoi pezzi di successo Splendido Splendente, Lamette, Brivido divino, In voga negli anni ’70 e definita durante la sua carriera “una scheggia impazzita” resta sempre un’icona, “spericolata” come si definisce lei, ma pur sempre un’icona. Artisti “Fiordaliso, Sorrenti e Rettore” nati all’epoca del vinile, dei 45 giri e degli LP, testimoni di un cambio epocale che approda alla musica digitale, ma il vinile avrà pur perso la “necessità” ma ha guadagnato quel fascino vintage che facilmente si collega ed evoca i grandi che si sono esibiti ad Iglesias.

Nella serata di sabato 20 luglio piazza Sella letteralmente traboccante di un pubblico splendido, ha atteso già da alcune ore precedenti all’orario del concerto, il grande Francesco Gabbani. Sul palco un video che anticipa la sua entrata in scena, l’artista racconta le sue mille peripezie per far fronte al down informatico che ha messo ko il mondo dei trasporti portando così all’annullamento di decine di concerti. Non si è perso d’animo e insieme al suo staff si è imbarcato su una monoelica e da Collegno è atterrato in Sardegna. Premiato per la sua tenacia da una vera e propria esplosione di applausi quasi senza fine, il pubblico radunatosi ad Iglesias ha duettato con lui che non ha perso tempo a lanciare messaggi bellissimi contro la guerra, la violenza in genere. Il cantautore polistrumentista toscano, si è soffermato anche sui pericoli che la rete nasconde, condizionando la nostra vita e causando una sorta di insoddisfazione legata al metro di paragone irraggiungibile espresso dai social, tra parole e musica come con i brani “Peace and Love” e “La rete” offre sempre spunti di riflessione.

Instancabile, energico, scoppiettante, travolgente e l’elenco potrebbe continuare ancora, questi gli aggettivi più adatti per definire “un grande fenomeno”. Un cantautore che utilizzando un virtuosismo linguistico abbinato a delle melodie facilmente orecchiabili crea pezzi dal gusto raffinato come con “Viceversa” testimonianza dell’importanza del sostegno all’interno della coppia. Ha chiuso ad Iglesias il suo meraviglioso “super concerto” con un bis di tre canzoni tra cui il suo ultimo capolavoro “Frutta di stagione”:

«Viviamo in uno scenario che tendenzialmente ci porta a desiderare quello che non dobbiamo ed essere quello che non siamo»

Parole che vogliono essere ancora una volta uno spunto di riflessione, una sorta di Carpe Diem!

Nadia Pische

     

 

É iniziato il 14 luglio e si conclude oggi 17 luglio il Festival Internazionale Artisti di strada e Circo Contemporaneo Iglesias Buskers.

Giunto alla sua terza edizione è uno spettacolo messo in scena in vari spazi suggestivi della città, da numerosi straordinari artisti provenienti da tutto il mondo.

Giocoleria, equilibrismo, magia, clownerie, tecniche aree, cabaret, musica, humor e improvvisazione, teatro di figura e burattini, tutte capacità messe in gioco in maniera professionale e coinvolgente che catturano l’attenzione di grandi e piccini. Performance spettacolari e risate a gogò, “rapimenti” dal pubblico, un attimo sei spettatore ed un attimo dopo protagonista… come è successo al simpaticissimo Matteo che è stato abile e pronto a tenere il gioco tra le luci della ribalta insieme alla bella Andreanne Thiboutot, una ragazza canadese che impersona attraverso una romantica commedia, in una donna elegante che scalda i cuori giocando verticosamente con i suoi hula hoops.

Ogni sera un eccezionale impatto visivo tra luci musica e colori che ha donato momenti di spensieratezza. Tante le famiglie con bimbi piccoli che si sono divertiti molto scoprendo un mondo particolare, dalle dimensioni magiche, dove si possono scoprire ed osservare numeri eccezionali dal vivo.

Una kermesse ricca di fantasia ed originalità che ancora una volta si è rilevata vincente, un carico di buonumore e stupore, il tutto sotto la direzione artistica ed organizzativa di Alberto Pisu, con il contributo del comune di Iglesias e della Fondazione di Sardegna.

Nadia Pische

Una brillante mezzaluna nella notte del 14 luglio 2024 ha accolto nell’anfiteatro di piazza Marmilla, a Carbonia, la Festa Internazionale del Folklore “Festa Nodia”, precedentemente conosciuta come Sciampitta, presentata da Luca Gentile e Margherita Puddu. La serata è stata animata da sei gruppi provenienti da Bulgaria, Colombia, Grecia, Italia e Spagna, il tutto sotto la direzione di Gianni Orrù, presidente dell’associazione della città di Quartu 1928 che ha organizzato l’intera rassegna. In scena le musiche folkloristiche e le danze popolari che rappresentano un forte elemento di identità della comunità, radici che affondano nelle tradizioni di una determinata popolazione. Spesso vengono usati strumenti musicali tipici e si tramanda oralmente, data la sua antica comparsa.

La Bulgaria con Ensemble Radi Radev, la Colombia con Compagnia SuonoMar, la Grecia con Società Educativa e Culturale di Kyparissia, l’Italia con il Gruppo Folk da Madonnina Messina, Sicilia, la Spagna con Associacion Universitaria de Danza e El candil, hanno condotto il pubblico attraverso un viaggio tra suoni e colori propri di ognuno di loro, una musicalità coinvolgente a volte lenta a volte allegra. Giovani e meno giovani a seguire le tradizioni e a farle conoscere in giro per il mondo anche attraverso canti tipici della loro terra. Un prezioso patrimonio culturale e musicale che non può perdersi nella notte dei tempi, ma al contrario deve essere sempre presente alle nuove generazioni perché racconta la storia di un popolo. Ed’ è proprio attraverso questi eventi che si possono tenere vive le tradizioni, portandole a conoscenza di un pubblico sempre più vasto.

Nadia Pische

Grande serata e spettacolare partecipazione di pubblico il 12 luglio a Carbonia per il cartellone “Estiamoinsieme 20224”. L’evento è stato aperto dagli artisti dj set Jack Raider, da Alessio Mulas e dal coreografo e ballerino Matteo Bernardini e il suo corpo di ballo. Accolti e sostenuti da numerosissimi applausi si sono esibiti animati da un’energia travolgente che ha conquistato tutti i presenti. Nel corpo di ballo in particolare spiccava il piccolo “Dieghito” per capacità e simpatia, nonostante i suoi soli dieci anni ha tenuto il palco padroneggiando la scena con molta disinvoltura.

Alle 23:.30 ha fatto la sua entrata il superospite della serata Salvatore Moccia in arte “Petit”, grande protagonista dell’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi. Un pubblico senza età ha cantato con lui i suoi successi tra cui “Mammamì” e “Tornerai”. Un giovane artista che ha tratto dalle proprie origini madre francese e padre napoletano, un connubio fresco e spumeggiante portando all’interno dei suoi pezzi la musicalità della lingua francese e le sonorità della lingua napoletana. Il 18enne inizia a scrivere canzoni in napoletano quando muore la nonna Mjriam a cui deve anche il suo nome d’arte, che lui utilizzava, chiamandolo affettuosamente così. Un ragazzo tenero, dal viso pulito che durante la sua permanenza nel programma di Amici ha stretto un legame particolare con la bella e talentuosissima Marisol che l’ho accompagna i tutti i suoi concerti. Anche a Carbonia acclamata dal pubblico è salita sul palco alla fine del concerto di Petit per salutare i suoi fan.

Evento riuscitissimo a cui ne seguiranno tanti altri, di spicco il 10 agosto il concerto di Mr. Rain.

Non ci resta che darvi l’appuntamento alle tante serate che animeranno l’estate carboniense.

Nadia Pische

Nella serata di venerdì 5 luglio, ha preso il via, a Carbonia, l’evento “IN CENTRO… TRA FOOD AND SOUND”,inserito nel cartellone “ESTIAMOINSIEME 2024”. Tutti i venerdì di luglio e agosto, piazza Ciusa e piazza Rinascita si animeranno con giochi, musica, intrattenimento e ottimo cibo, con l’evento organizzato dal Consorzio Fieristico Sulcitano, in collaborazione con il comune di Carbonia, al fine di rivitalizzare il centro e sostenere le attività produttive. Il venerdì sera si affianca così all’ormai più che consolidato mercoledì sera, regalando così due sere a settimana per un’estate carboniense viva ed accogliente.

Nella prima serata del 5 luglio, a partire dalle ore 20.00, i bambini si sono divertiti, dividendosi tra schiuma Party, truccabimbi e Baby Dance in collaborazione con “Le Simpatiche Canaglie”. E poi giochi gonfiabili e palloncini…

Tutto intorno bancarelle con leccornie di ogni genere, un favoloso barbecue dove giravano maialetti dal profumo inebriante e fiumi di birra alla spina. Tavolini a cielo aperto di bar, pizzerie e gelaterie graditi da una moltitudine di persone che ha mostrato di accogliere con grande piacere la nuova proposta di “animazione estiva”.

Ma se la serata fino alle 22.30 stava andando bene, quel che è successo quando ha iniziato ad esibirsi il grande e inimitabile Luca Martelli è stato qualcosa di veramente incredibile. Una vera e propria forza della natura, una fonte inesauribile di energia e spettacolarità allo stato puro. Il noto batterista ha calamitato l’attenzione dei presenti… grandi e piccini si sono cimentati nel ballo e nel canto, travolti da un vero e proprio uragano di pezzi musicali famosissimi dagli anni ’50/’70 ad oggi…Pezzi indimenticabili che hanno “sbloccato” ricordi al numerosissimo gruppo di persone raccolte intorno a lui. Sarà perché ti amo, Summer, Pedro, Danza Kuduro, Waka Waka, Macarena, I Watussi, Ricominciamo, Happy Days, Toca Toca, sono solo alcuni dei pezzi mandati dal grande Luca, che con le sue magiche bacchette ha accompagnato e sostenuto, non facendo mai calare l’attenzione. Musicista e animatore del suo “Ridi Gorilla” di cui ad un certo punto della serata ha preso le sembianze, indossando una maschera facciale, facendo divertire tutti compresi i piccoli che lo guardavano rapiti. Le note iniziate ad espandersi nella notte del 5 luglio hanno salutato colorando anche il 6 luglio perché se è vero che Luca Martelli è stato un portento è anche vero che il pubblico è stato favoloso, non risparmiandosi e buttandosi nella mischia, arrivando addirittura a far partire un lunghissimo treno in giro per la piazza in cui, manco a dirlo, il capotreno era “Luca”.

Esperimento riuscito.

Non ci resta che attendere i prossimi venerdì…

Nadia Pische

 

Sotto un cielo stellato, nella bellissima location dell’Arena Mirastelle del Teatro Centrale in piazza Roma a Carbonia, ha preso il via la rassegna “Cinema sotto le stelle 2024” inserita nel cartellone di eventi “Estiamoinsieme 2024”. Un ampio ventaglio di film che delizierà gli appassionati del grande schermo con 7 importanti proiezioni, dal 25 giugno al 6 agosto (2-9-22-23-29 luglio). Ieri sera un’ottima partecipazione di pubblico che ha visto la proiezione di “Un anno difficile” anticipata dalla presentazione dell’intero evento da parte di Andrea Contu, operatore del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria, e dai saluti dell’assessora dello Sport e dello spettacolo del comune di Carbonia Giorgia Meli che ha anche dichiarato la soddisfazione per il bel cartellone della rassegna, organizzata da Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria e ARCI Il Calderone APS, in collaborazione con ARCI la Gabbianella Fortunata e con il patrocinio del comune di Carbonia.

“Un anno difficile” è un film di Oliver Nakache ed Eric Toledano, una commedia travolgente ed attuale che si muove tra consumismo ed ambientalismo. Il duo comico, formato da Jonathan Cohen e Pio Marmaì nei panni di Bruno e Alberto, due simpatici scrocconi sempre al verde e indebitati all’inverosimile, si imbatte con un gruppo di attivisti tra i quali spicca la bella e coinvolgente Noèmie Merlant, nel film Cactus. Da quell’incontro, una serie di incredibili vicende spesso fonti di risate. Un film in cui risalta “l’arte di arrangiarsi” dei due amici, che tentano la redenzione.

Un primo appuntamento a cui seguirà il secondo, martedì 2 luglio “Dream scenario-Hai mai sognato quest’uomo”? di Kristroffer Borgli un film tra sogno e realtà, una storia realmente accaduta con Nicole Cage, Julianne Nicholson, Michael Cera, Tim Meadows e Dylan Gelula. Non perdete l’occasione di assistere a queste proiezioni capaci di far costruire emozioni e far dimenticare per un attimo i problemi quotidiani.

Nadia Pische

 

 

La magia che regala una notte stellata “colpisce ancora”, se poi la location è un luogo storico circondato da una vegetazione mediterranea su un’altura strategica, da cui si gode un ottimo panorama, allora è facile capire che si tratta di Monte Sirai. Carbonia accoglie quest’anno la XVI edizione della rassegna “Notti a Monte Sirai”. L’offerta sempre varia e di ottima qualità fa sì che il pubblico del luogo e i turisti gradiscano, partecipando numerosi ogni anno. Dal punto di vista storico, Monte Sirai era frequentato sin dal 750 a.C., la sua ubicazione lo rendeva strategico per il controllo del territorio. Oggi il sito mostra templi, fortificazioni, case a corte e necropoli, con un teatro che si propone come un punto d’incontro, di dialogo, d’integrazione e di spettacolo, che affascina e regala emozioni.

La rassegna “Notti a Monte Sirai” è promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato della Pubblica istruzione e Beni culturali della Regione Autonoma della Sardegna, con il coordinamento organizzativo dell’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo. Anche quest’anno le date sono tre: domenica 30 giugno, sabato 6 luglio e martedì 6 agosto, con inizio degli spettacoli alle 21.30. “Notti a Monte Sirai” è diventato un vero punto di forza che valorizza il territorio sulcitano, elargendo cultura e fornendo a volte spunti di riflessione e altre tuffi nel nostro passato musicale.  di Carbonia, «Crediamo fortemente nell’importanza della cultura, capace di garantire benefici sociali, sia in termini personali, come il miglioramento del pensiero critico e della crescita dell’autostima, sia a carattere collettivo, come lo sviluppo del dialogo sociale e della memoria storica, e anche benefici economici perché il turismo culturale è ormai la seconda motivazione di vacanze in Italia e anche perché quel tipo di vacanziere spende molto di più rispetto agli altridice il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu -. Pertanto, continueremo ad investire su questa rassegna, che riscuote sempre un ottimo successo di pubblico. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ne permettono la riuscita.»

Gli spettacoli dal vivo che animeranno quest’anno Monte Sirai avranno un carattere internazionale. Non solo musica ma anche teatro, stand-up comedy e storytelling. Grazie alla collaborazione con il sistema museale di Carbonia il biglietto del festival garantirà l’accesso gratuito entro il 31 agosto 2024 al Parco Archeologico.

Nella serata di domenica 30 giugno due splendidi interpreti Gino Castaldo e Paola Turci faranno un omaggio alla musica italiana dal 1979 al 1981. “Al tempo dei giganti” un viaggio straordinario tra note e parole di “Mostri sacri” come Dalla, Battiato, Guccini, De André, Battisti e tanti altri. L’evento è prodotto e realizzato da Elastica con Rai Radio 2 come radio ufficiale.

Sabato 6 luglio andrà in scena “Una cosetta così”, con protagonista Ghemon che regalerà al pubblico musica, stand-up comedy e storytelling. Nella sua carriera l’artista ha scelto di essere versatile nel raccontare agli altri il suo mondo interiore in infiniti modi. Scritto con l’aiuto di Carmine del Grosso, lo spettacolo vedrà sul palco Giuseppe Seccia alle tastiere e Filippo Cattaneo Ponzoni alla chitarra.

Per l’ultima serata, il 6 agosto, il programma propone un progetto etno-jazz di Sunshine, tra composizioni originali e sperimentazioni poetiche. Un lirismo penetrante capace di emozionare grazie al tocco magico della pianista nipponica, protagonista del jazz internazionale Eri Yamamoto. L’artista ha collaborato con svariate celebrità come William Parker, Paul McCandless, Federico Ughi, Aldo di Caterino e Vince Abbracciante.

In occasione degli spettacoli, i cittadini di Carbonia potranno avvalersi del bus navetta sia per l’andata sia per il ritorno gratuitamente. Non resta che augurare a tutti delle splendide serate, a caccia di nuove emozioni da catturare.

Nadia Pische

 

Una vita serena è il desiderio di tutti e, a partire dalla tenera età non ci dovrebbero essere difficoltà tra gioie ed affetti. Non sempre però le cose vanno così…

Federica è una ragazza che sin da bambina si è dovuta destreggiare tra psicologhe e tribunale dei minori. Dopo vari incontri con equipe psicopedagogiche, nonostante fosse ancora bambina, venne affidata alle cure di suo padre «a cui voglio un bene infinitoracconta -, lui è il mio primo amore assoluto per sempre».

«Era il 2010 e io vivevo felice a casa dei miei nonni paterni che non mi hanno fatto mai mancare niente, a loro devo la mia vita perché se oggi sono quel che sono è solo grazie a loroaggiunge Federica -. Mi ritengo molto responsabile e matura per avere 23 anni, pur essendo cresciuta senza una figura materna. Devo ringraziare anche la sorella minore di mio papà, che mi ha sempre trattata come una sorellina più piccola, mi ha sempre accontentato anche se forse non le ha dato la soddisfazione di essermi presa un diploma scolastico… Anche la sorella più grande di papà non mi ha mai fatto mancare niente e ripeto se oggi sono una brava ragazza è solo grazie a loro.»

Federica dedica gli anni adolescenziali allo sport, quando pattinava si sentiva libera e senza pensieri, quei pensieri che le fasciavano la testa. Raggiunta la maggior età, decide di scrivere alla mamma per provare a capire se potevano costruire un rapporto. All’inizio sembra fattibile ma ben presto le cose si incrinano e le due donne si allontanano.
La vita di Federica continua tra l’affetto della famiglia paterna e della compagna di suo padre che la tratta come una figlia. Nel 2021 decide di lasciare l’Italia e va fuori a lavorare, è felice, non dipende più da nessuno. Nel 2022 conosce un ragazzo che oggi è il suo attuale marito, provano a vivere un amore a distanza, ma non è per loro e Federica decide così di tornare in Italia. Si sposa con il suo compagno ed ora è mamma della piccola Greta. Nonostante la vita l’abbia privata dell’amore di una mamma, a lei dedica questo racconto che conclude con un messaggio importante: «Greta è il dono più bello che mi ha fatto la vita, a cui non riuscirei mai a far mancare il mio amore… l’amore di una mamma»!

Nadia Pische  

Ci ha lasciato lo scorso 6 febbraio, all’età di 91 anni, la professoressa e pittrice Febe Antoniutti. Nata ad Iglesias, destinata ad una carriera da medico, ha ben presto preferito seguire il suo estro ed in tempi strettissimi si diplomò all’istituto di arte di Sassari. In seguito ha continuato a perfezionarsi all’accademia di Venezia, viaggiando poi in Grecia, in Francia, in Spagna a Malta e in Egitto. Professoressa di educazione artistica presso la scuola secondaria di primo grado a Carbonia, lascia nei suoi allievi un bellissimo ricordo. Di lei hanno scritto grandi critici d’arte, mettendo in risalto la sua sensibilità al colore e la ricerca dell’essenziale.

“Una vita in 200 quadri” è un volume in cui Febe Antoniutti ha raccolto le fotografie di 200 quadri tra olii, disegni, carboncino, sanguigne, a pennello e acquerelli. In questo modo, ha rappresentato le tecniche pittoriche da lei preferite ed usate più spesso dal 1954 al 2006. Un ricco ventaglio di opere che, nell’arco di 50 anni, non hanno mai avuto uno stop. Nel libro sono presenti anche quattro affreschi eseguiti in luoghi pubblici della città di Carbonia: Gesù parla alla folla nel centro d’accoglienza di ragazze madri; Le beatitudini, nella parrocchia di San Ponziano; L’annunciazione, nella parrocchia di Don Bosco; La cena in casa Levi, nel centro d’accoglienza per ex tossicodipendenti di don Vito Sguotti. Tante le persone che la ricordano con affetto, molti hanno affidato un loro ultimo saluto ai social, tra loro Rosa Maria Marongiu che non perde occasione per citarla come la sua maestra, insegnante e guida in scelte di vita importanti, che le ha dato la forza di continuare a dipingere dopo la scomparsa di suo padre. A lei dedica questi versi:

«Vai, vola leggera, come i petali

di mandorlo, che per primi sbocciano

dall’inverno e annunciano la primavera

sui rami lunghi e scuri

e pertanto porteranno forti frutti di velluto

tra il fresco estivo delle foglie»

I fiori di mandorlo erano i suoi preferiti, forse perché fioriscono su un albero spoglio, privo di foglie, forse perché incantata dalla delicatezza di questi fiori dai cinque petali.

Proprio in questi giorni la natura inizia a regalarci questa fioritura.

Ed è a questa fioritura che vogliamo affidare il ricordo di un’artista delicata e attenta, sensibile alla bellezza, un’artista che ha fatto dell’arte pittorica la sua ragione di vita.

Nadia Pische

 

Si è svolta allo Stadium Genova della Fiumara nei giorni 2, 3 e 4 febbraio l’evento sportivo “Ju Jitsu Genoa open 2024”. Una gara internazionale a cura della Lino Team Ju Jitsu, affiliata alla Ju Jitsu international Federation, con in palio punti preziosi nella ranking list mondiale nella classe Adult, in vista della qualificazione ai Word Games del 2025 di Chengdu. Una manifestazione che ha visto in gara 500 atleti di 22 nazioni, inserite nel palinsesto di “Genova 2024 Capitale Europea dello Sport”. Dalla Sardegna l’unica società a partecipare la “Dojo Hiwashi Shinsei” di San Giovanni Suergiu. Tra i loro atleti, tre cittadini di Carbonia Jacopo Saba, Marco Iolo e Luca Iolo, che hanno partecipato anche al mondiale giovanile in Kazakistan nel mese di agosto 2023.

«Oradichiara la loro allenatrice Denise Pisuattendiamo le convocazioni per gli europei in Romania. È un vero peccato che il ju jitsu sia uno sport poco considerato, visti i grandi sacrifici che gli atleti e le loro stesse famiglie fanno a livello di tempo e spese.»

Luca Iolo, uno degli atleti in gara in Kazakistan, racconta l’esperienza vissuta con un entusiasmo contagioso. «E’ stata un’esperienza fantastica con la mia super coach Denise. Ho fatto amicizia con altri atleti di vari paesi arabi asiatici e europei. Sono arrivato alla gara stanco e provato dal viaggio e dalla dieta, ma mi sono divertito. La mia più grande prestazione l’ho avuta a febbraio a Genova, dove in una categoria difficile ho conquistato la medaglia d’argento. Il ju jitsu è uno sport che infonde autostima è ideale per tutti: magri, grassottelli, alti e bassi.»

E di autostima parla anche Marco Iolo, anch’egli atleta che ha vissuto l’esperienza in Kazakistan. «Ricordo che ho passato tutta l’estate con un caldo insopportabile ad allenarmi in palestra. In gara ho affrontato diversi atleti che provenivano da tutto il mondo e grazie a queste gare ho imparato diverse cose. Consiglio il ju jitsu perché è uno sport che infonde autostima e disciplina.»

Vedere come questi ragazzi fanno dello sport una pratica quotidiana fa sinceramente comprendere quanto sia importante per il corpo e per la mente praticare uno sport, garanzia per una vita sana ed equilibrata, oltre ad essere un importante strumento di inclusione che incoraggia l’incontro con culture diverse, fonte di arricchimento personale.

Per Jacopo Saba di 15 anni il Kazakistan è stato il primo mondiale. «E’ stata un’esperienza bellissima che non sarebbe stata possibile senza la mia coach Denise. Consiglio a tutti questo sport, perché è educativo ed insegna il rispetto per sé stessi e per gli altri.»

Leonardo Zottocco, 12 anni, pratica questo sport da quando ne aveva 6. «A Genova è stata la mia prima gara internazionale, un’esperienza che mi ha fatto crescere molto e mi ha insegnato tante cose. Sono felice di aver partecipato nonostante non sia arrivato sul podio, sono state giornate che porterò sempre nel cuore.»  

Anche Sofia Pisu racconta la sua esperienza a Genova. «Ho partecipato con altri 8 miei compagni ho gareggiato nel ne waza -52 kg in 14, ho avuto tre avversarie su tre incontri. Non è stato semplice perché la mia pull era molto difficile, le mie avversarie erano molto alte e forti. Non sono arrivata sul podio ma continuerò ad allenarmi con impegno per partecipare alle prossime gare.»

Il ju jitsu è un’antichissima arte marziale giapponese che coniuga disciplina, tecnica, coordinamento motorio e controllo. Un’arte marziale educativa che modella il carattere, insegna ad affrontare le avversità della vita e può trasformarsi in una vera e propria filosofia di vita.

Ju jitsu: come non consigliarlo!

Nadia Pische