20 December, 2025
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Decimo compleanno per L’Isola dei libri, rassegna letteraria tra terrazze e caruggi organizzata a Carloforte dall’associazione culturale Saphyrina, con la direzione artistica di Lorenza Garbarino.

Da sabato 19 luglio a lunedì 4 agosto, sempre alle 20.00, le suggestive stradine del centro tabarkino, le caratteristiche arcate, i giardini e gli spettacolari paesaggi naturali faranno da scenario a incontri con gli autori, momenti di riflessione e alla mostra Alberto Casiraghy, l’Arte dell’incontro. In tutto saranno sette appuntamenti che animeranno le serate degli abitanti del posto ma anche dei tanti turisti che lo affollano in questo periodo vacanziero.

“Il decennale dell’Isola dei libri ci regala l’occasione per festeggiare gli innumerevoli incontri con scrittori, giornalisti e artisti di cui il pubblico ha apprezzato spessore e qualità”, dice Lorenza Garbarino. “Siamo grati ad ogni autore che negli anni ha contribuito a dare forma a questo momento di festa con i lettori. Per questa edizione tornano alcuni amici ma ci sono anche alcune belle novità, come la mostra che Alberto Casiraghy ha pensato apposta per noi”.

Il programma. Sabato 19 luglio il sipario sulla nuova edizione dell’Isola dei libri si apre in via Magenta con il giovane autore palermitano Roberto Mandracchia che, in dialogo con Giovanna Vitiello, parlerà del suo ultimo lavoro, L’implosivo (Minimum fax, 2024), una storia che tra umorismo irresistibile ed efferata violenza racconta la vicenda del boss mafioso Carmine Stanga, che a settant’anni suonati si nasconde in un casolare delle campagne siciliane.

La residenza “A cova”, nello spettacolare scenario della località Lucaise fatto di acque cristalline e rocce che scendono a picco sul mare, ospiterà l’appuntamento di lunedì 28 luglio dal titolo Al suono della parola isola: in questo incontro condotto da Andrea Luxoro e Luca Navarra, l’autrice e libraia siciliana Claudia Lanteri aiuterà a riflettere sul concetto di “isola”. A impreziosire la serata saranno brani di musiche per film tratti da libri ambientati sulle isole, suonati al pianoforte da Bianca Albezzano.

Si prosegue mercoledì 30 luglio nell’Exme di via XX settembre dove per la Serata Casiraghy sarà proiettato il documentario di Silvio Soldini intitolato Il fiume ha sempre ragione (Italia- Svizzera, 2016, 72’) che ripercorre due storie legate al mondo del libro: quella di Josef Weiss, tipografo e rilegatore svizzero, e quella di Alberto Casiraghi, aforista e fondatore della casa editrice Pulcinoelefante. Un film dove la manualità e la tipografia vengono esaltate come forme d’arte, e riportano all’essenzialità delle parole e dei pensieri.

Tra lei e me (Sellerio editore, 2025), l’ultimo avvincente noir del giornalista, scrittore e sceneggiatore Giampaolo Simi, è il libro al centro della serata di giovedi 31 luglio: all’Arco di via Solferino l’autore presenterà la sua opera insieme a Giusy Cienzo.

Il festival ritorna all’Arco di via Solferino anche il giorno dopo (venerdì 1 agosto) per ospitare la giornalista Cristina Bellemo con la sua raccolta di poesie Bambina senza alleati (AnimaMundi edizioni 2024), sulla solitudine dell’infanzia, talvolta luogo magico e sovversivo, talvolta territorio di desolazione e tristezza. Dialoga con l’autrice Pierluigi Napoleone.

Lunedì 4 agosto a chiudere il sipario su questa edizione del festival sarà Matteo Porru, di nuovo sulla cresta dell’onda con la serie Rai sulla sua vita e con il suo nuovo libro Il volo sopra l’oceano (Garzanti, 2025). Sarà proprio questo suo ultimo lavoro, una storia sulle speranze e le illusioni, al centro dell’appuntamento che verrà moderato da Maria Simeone.

La mostra. Domenica 20 luglio all’ExMe, alla presenza dell’artista sarà inaugurata la mostra Alberto Casiraghy. L’Arte dell’incontro. La poesia della casa editrice Pulcinoelefante in mostra a Carloforte, a cura di Oriana Bassani. Artista ed editore che in oltre quarant’anni di lavoro ha incontrato e collaborato con i massimi esponenti della letteratura e dell’arte a lui contemporanei, Alberto Casiraghy è un nuovo amico dell’Isola dei libri. In occasione dei dieci anni del festival ha pensato a questa esposizione in cui ripercorre i maggiori lavori della sua casa editrice, Pulcinoelefante, nata 1982 con opere caratterizzate da stampa manuale su macchina piana Nebiolo e quindi dall’impiego degli antichi caratteri mobili di piombo, con preferenza per i Bodoni e Garamond. In mostra ci saranno una trentina di libretti, di cui uno dedicato alla rassegna, stampati con caratteri mobili e cuciti a mano, con brevi testi corredati da foto o dipinti. Tra gli altri ci saranno i libretti del poeta Sebastiano Vassalli, di Oliviero Ponte Di Pino, della poetessa Curzia Ferrari con un testo dedicato a Puccini, del poeta Guido Oldani e di Benedetta Centovalli. Ci saranno poi i libretti di due fotografi: Marcello Mencarini, con un interessante omaggio a Italo Calvino, mentre Leonardo Cendamo omaggia i colleghi Francesco Grazioli e Oliviero Toscani.

L’esposizione sarà visitabile sino all’8 agosto dal martedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, il venerdì dalle 9.00 alle 13.00, sabato e domenica invece dalle 20.00 alle 22.00.

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L’installazione artistica “NIDO-Faq” ideata da Gianluca Vassallo assieme Maurizio Bosa (architetto e docente di design allo IED), approda nel cuore della Sardegna, ad Asuni, dopo una prima fase di nomadismo in giro per il mondo.

L’iniziativa ha goduto di un importante risalto mediatico lo scorso weekend in occasione dell’evento “36 ore di Con-Fusione” tenutosi a “Fabrica”, il ‘centro di sovversione culturale’ di Treviso fondato nel ‘94 da Luciano Benetton e Oliviero Toscani. Da questo contesto una lunga diretta streaming ha ospitato per trentasei ore importanti personalità del panorama artistico e intellettuale come lo stesso Oliviero Toscani, Vittorio Sgarbi, Gad Lerner, Emma Bonino e tanti altri, per trattare ogni aspetto legato ai flussi migratori e all’integrazione. In questo ambito di forte visibilità, Gianluca Vassallo ha presentato il suo progetto che approderà domenica ad Asuni. La mostra, aperta venerdì, oggi sarà visitabile dalle 16.00 alle 19.00, e resterà chiusa il giorno di Pasqua. L’ingresso è gratuito.

Gianluca Vassallo è un artista 45enne che vive a San Teodoro, base dalla quale segue i suoi progetti in giro per il mondo. Si esprime attraverso i video, i suoni, la fotografia e le installazioni, e mostra un’attenzione particolare per l’aspetto relazionale e di processo. Molti suoi lavori sono stati presentati da istituzioni e gallerie in Italia e all’estero.

“NIDO” è una sorta di “architettura effimera” in movimento che, attraversando paesi e città, interviene nello spazio urbano come un corpo estraneo e nuovo, invitando chiunque a entrare. Il progetto è stato pensato come un dispositivo di senso con le sembianze di un nido, che custodisce al suo interno dieci domande portate da uccelli parlanti, guarda caso migranti anche loro. Le domande sono le stesse che chiunque sia stato straniero si è sentito fare almeno una volta.

L’appuntamento si inserisce all’interno di un progetto voluto dal comune di Asuni e finanziato dall’assessorato regionale della Cultura nella “Rete dell’emigrazione sarda”. Secondo gli autori, l’installazione ha l’obiettivo ultimo di spostare il senso del confine, mettendo in discussione il concetto stesso di straniero, se non da un punto di vista giuridico, da quello della relazione tra diversità: «Nido è una metafora architettonica che si concretizza in geometrie pure, diventando segno nel paesaggio. Un taglio ne offrel’accesso e lo spazio diventa domestico, di intimo ascolto».

La mostra è quindi un momento di restituzione alla comunità di un’opera che, in quanto oggetto delpensiero, tra un mese continuerà il suo viaggio nel mondo per tornare in via definitiva ad Asuni a settembre.

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Quarta e ultima giornata, oggi a Cagliari, per Forma e Poesia nel Jazz: ed è un’altra giornata fitta di appuntamenti quella che accompagna al suo epilogo la ventunesima edizione del festival.

Il primo impegno in agenda è alle 10.00 del mattino con la guida escursionistica Stefania Contini per una nuova passeggiata “extra moenia”: la meta, in questa ultima occasione, sono le Tombe dei Giganti di Is Concas e Murta Sterria, siti di particolare interesse archeologico e naturalistico a una trentina di chilometri da Cagliari. Per prenotarsi occorre chiamare il numero 348 9305607. E per i partecipanti è previsto uno sconto del 20 per cento sull’ingresso ai concerti.

All’ex Manifattura Tabacchi, “campo base” del festival, le attività prendono invece il via alle 10.30 con il secondo dei due laboratori creativi-musicali per bambini “Un mondo di suoni”, curato dall’associazione culturale Spazio per Tempo.

Origini, sviluppo e metamorfosi del sassofono, nato come parente lontano del clarinetto e divenuto uno degli strumenti simbolo del jazz: questi i temi della masterclass in programma alle 11.00 di Attilio Berni, musicista e collezionista presente al festival con una preziosa esposizione di sassofoni: ben 65 esemplari in mostra, compresi diversi pezzi rari, come il gigantesco sax subcontrabbasso e un clarinetto appartenuto al grande Benny Goodman.

Con l’ultima giornata si completa anche la serie di “Narrazioni in jazz” condotte dal musicista e musicologo Enrico Merlin: tema dell’incontro nella Sala delle Officine, con inizio alle 18.00, il rapporto reciproco tra jazz e cinema.

Alle 19.00 microfoni e amplificatori accesi per il primo dei tre set della serata: apre il trittico Musica Ex Machina, quartetto sardo attivo dal 2006 e formato da musicisti che hanno saputo fondere le proprie differenti estrazioni musicali, sublimandole in un progetto nel quale coesistono sapientemente stili e approcci eterogenei alla musica. Sul palco il pianista Guido Coraddu (proveniente dal conservatorio e dalla ricerca di avanguardia), il trombettista Francesco Bachis (cresciuto nel mondo bandistico e storico membro dei Ratapignata, altra band molto nota in terra di Sardegna), il bassista elettrico Mauro Sanna (attivo nel mondo della musica pop-rock della Sardegna isolana), e il batterista Simone Sedda (musicista eclettico con interessi che spaziano fino all’avanguardia elettroacustica). La formazione, che ha pubblicato di recente l’album “BURP” (Hopetones Records, 2018), negli anni ha collaborato e suonato con musicisti come Louis Sclavis, Roy Paci, Daniele Sepe, Marco Rovelli, Victor See Yuen, Cecilia Smith, Kenny Brawner, Fred Johnson, Hasan Bakr, esibendosi in numerosi contesti musicali, teatrali, letterari e cinematografici.

Al centro dei riflettori, alle 20.00, uno dei nomi di punta di questa edizione del festival, Remo Anzovino. Considerato da critica e pubblico tra i più originali e innovativi compositori in circolazione, il pianista friulano (che affianca all’attività di musicista anche quella di avvocato penalista) è uno dei massimi esponenti della musica strumentale italiana. Al suo attivo cinque album registrati in studio e uno dal vivo, un progetto speciale dedicato a Pier Paolo Pasolini e uno dedicato a Muhammad Ali, scritto a quattro mani con Roy Paci. Numerose le collaborazioni di grande prestigio e trasversalità: da Lino Capolicchio a Simone Cristicchi, da Danilo Rossi all’Orchestra d’Archi Italiana, dallo stesso Roy Paci a Franz Di Cioccio, passando per Gino Paoli, Enzo Gragnaniello, Mauro Ermanno Giovanardi, Giuliano Sangiorgi, da Tony Esposito a Luisa Prandina, fino al jazz con Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Bebo Ferra e Luca Aquino, ma anche il rock di Tre Allegri Ragazzi Morti e Roberto Dellera, il rap d’autore di Dargen D’Amico e l’arte fotografica e figurativa di Oliviero Toscani e Davide Toffolo.

Il compito di chiudere in grande stile la ventunesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz, alle 22.00, spetta a The Quintet, progetto originale che annovera solidi e affidabili jazzisti di caratura internazionale come il trombettista Flavio Boltro, il sassofonista Emanuele Cisi, il pianista belga Eric Legnini, il contrabbassista Massimiliano Rolff ed il batterista australiano (ma di casa a Roma) Adam Pache. Cinque top player, dunque, per una produzione in cui brani originali e standard si intrecciano sapientemente fra tradizione e modernità.