18 April, 2024
HomePosts Tagged "Paolo Serra" (Page 3)

[bing_translator]

Oltre dieci anni di lotte, oltre cinque anni di iter amministrativo per l’ottenimento della VIA, la Valutazione di impatto ambientale, passaggio fondamentale per il decollo del progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Tutte le lunghe e tormentate vicende che hanno portato all’approvazione della VIA da parte della Giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas, sono state ricostruite questo pomeriggio nella sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, a Carbonia, in un incontro organizzato dalla RSU. Tra gli ospiti invitati, complessivamente circa 140 persone, quattro assessori regionali (Gianni Lampis dell’Ambiente, Alessandra Zedda del Lavoro, Anita Pili dell’Industria e Mario Nieddu della Sanità); tre capi di gabinetto (Andreina Farris dell’Ambiente, Marcello Tidore della Sanità, Alberto Urpi dell’Industria); l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias ed ex commissario straordinario del Piano Sulcis Tore Cherchi; l’amministratore unico della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna: il professor Paolo Amat di Sanfilippo; il professor Pasquale Mistretta; l’ex assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu; l’ex parlamentare Francesco Sanna; l’ex consigliere regionale Luca Pizzuto.

Dopo il saluto di Paolo Serra, direttore del Centro Servizi culturali della Società Umanitaria, Antonello Pirotto ha ricostruito le fasi decisive della lunga vertenza, maturate negli ultimi mesi, ricostruite in due filmati proiettati nel mega schermo della sala Fabio Masala. Tra i presenti, ci sono stati momenti di commozione, nel rivedere le immagini che hanno seguito il via libera…alla VIA, prima in assessorato dell’Ambiente, poi in Giunta regionale, e l’intervista al presidente Christian Solinas.

Sono seguiti i ringraziamenti alla Giunta regionale, rappresentata da quattro assessori, invitati ad intervenire uno dopo l’altro.

«La Regione ha dimostrato concretamente il suo impegno per il riavvio produttivo dell’azienda pensando alla salvaguardia dell’occupazione, alla tutela del territorio e della salute per i cittadini e al rilancio del polo dell’alluminio.» Hanno ribadito Alessandra Zedda, Anita Pili, Mario Nieddu e Gianni Lampis.

«Il primo passo di questo percorso virtuoso verrà fatto domani a Roma dove formalizzeremo l’inizio della procedura per l’immediata reintegrazione di tutti i lavoratori di Eurallumina, attraverso gli strumenti contenuti nel programma ‘TVB’ (tirocini, voucher, bonus)», ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda.

«È stata una vertenza difficile che perdurava da tanti anni, a scapito non solo dei lavoratori e delle loro famiglie, ma di tutto l’indotto economico e sociale del territorio. Grazie all’impegno preso dal presidente Solinas e da tutta la Giunta, si apre adesso una nuova fase industriale che punta al rilancio produttivo dello stabilimento di Portovesme e getta le basi per un nuovo polo di enorme importanza, capace di attrarre investimenti e di ridare lavoro a centinaia di persone», ha concluso la vicepresidente Alessandra Zedda.

«La positiva conclusione dell’istruttoria sanitaria e ambientale per lo stabilimento Eurallumina da parte della Regione è stata decisiva per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il via libera ad investimenti per 200 milioni di euro», ha invece sottolineato l’assessore Gianni Lampis.

L’assessore Anita Pili ha evidenziato come «sia necessario pensare a modelli alternativi di sviluppo e a basso impatto ambientale, in un’ottica di potenziamento delle ‘energie green’. Stiamo facendo la nostra parte e vogliamo che l’Isola diventi un esempio virtuoso».

Un accenno alla «compatibilità delle iniziative produttive con il diritto alla salute e la tutela dei cittadini» è stato fatto dall’assessore Mario Nieddu che ha puntualizzato l’esigenza di «dare risposte e tempi certi alle aziende che vogliono rilanciare gli investimenti, ma anche rendere attuali le procedure di controllo e vigilanza sull’ambiente e sulla salute».

Sono intervenuti inoltre il capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Sanità, Marcello Tidore; il capo di gabinetto dell’assessorato regionale dell’Ambiente, Andreina Farris; l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi; il presidente del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris.

L’incontro si è concluso in un clima festoso, con l’impegno a vigilare sul proseguo dell’iter, perché se è vero che il passo fondamentale della vertenza era costituito dalla VIA, ed è stato superato, è altrettanto vero che altri passi devono essere ancora fatti per arrivare all’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto da parte della Rusal che è sempre stata fortemente motivata per far ripartire la produzione, investendo ben 20 milioni l’anno, in tutti questi anni, caratterizzati da tanti alti e bassi.

Giampaolo Cirronis

              

                                                                     

               

 

[bing_translator]

La mostra regionale del libroQui c’è aria di Cultura si chiude domani 23 novembre a Tempio Pausania accogliendo il giovane vincitore del premio Campiello Junior, Matteo Porru, che intervistato da Salvatore Taras racconterà al pubblico dello spazio Faber la sua entusiasmante esperienza al prestigioso concorso letterario di Venezia.

Ma la serata si annuncia ricchissima di eventi. In un connubio tra cinema e letteratura, il regista Peter Marcias, alle 19.00, alla Casa del fanciullo presenterà il documentario Manlio Brigaglia, un inedito contenuto extra del film Uno sguardo alla terra” distribuito da Istituto Luce Cinecittà. La video intervista è stata realizzata pochissima distanza dalla morte del grande intellettuale di origini tempiesi, al quale in apertura della mostra del libro è stata intitolata la Sala Lettura del Palazzo degli scolopi.

Il lavoro è nato con l’idea di osservare la realtà dell’isola tra passato e futuro, con la volontà di recuperare uno dei più importanti lavori del cinema etnografico, “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra, al quale Manlio Brigaglia aveva offerto il suo contributo con la realizzazione dei testo. A introdurre questo speciale omaggio cinematografico a Brigaglia, assieme a Peter Marcias ci sarà Paolo Serra della Società Umanitaria di Carbonia.

A concludere l’intera manifestazione alle 20 sarà poi l’attore Daniele Monachella (premio Roma comic off 2018) nell’avvincente interpretazione dell’evento reading Enrico Costa… Il muto di Gallura”, realizzato in collaborazione con il Circolo Culturale Aristeo.

L’evento organizzato dall’AES in collaborazione con l’amministrazione comunale di Tempio è entrato nel vivo già nel pomeriggio di venerdì. L’inaugurazione della mostra artistica “Noi e il mondo”, a cura di AES e Casa Falconieri, ha fatto da apripista agli incontri con gli autori allo Spazio Faber, dove è stata allestita l’esposizione delle pubblicazioni di ben trentuno case editrici.

Un lungo nastro di stoffa decorata realizzato dall’artista Gabriella Locci è stato disteso per circoscrivere la sala, sorretto da donne e uomini invitati a leggere i passi letterari riportati sul fronte dell’opera, significative citazioni di Grazia Deledda, Gramsci, Dessì, Satta e tanti altri grandi nomi che hanno segnato la storia della letteratura sarda. Un modo per avvicinare alla lettura, ma non solo.

La città di Tempio è stata in questo modo unita idealmente, emulando in modo originale la straordinaria operazione realizzata nel 1981 da Maria Lai con gli abitanti di Ulassai, attraverso l’utilizzo di un lungo nastro celeste, meravigliosa intuizione per legare le case del paese alla montagna e in questo fungere da esortazione per superare le divisioni interne della comunità.

Gli incontri con gli autori della sezione “Tra Isola e mondo” moderati da Salvatore Taras, hanno preso il via con la presentazione del volume fotografico Nuraghi Paesaggi e stagioni di Salvatore Pirisinu, edito da Mediando. Dopo l’intervento dell’editrice Simonetta Castia, il noto archeologo Rubens D’Oriano ha illustrato i contenuti dell’opera attraverso un’analisi della fotografia nel contesto contemporaneo, e ha quindi contestualizzando gli elementi di un paesaggio profondamente pervaso dalla presenza dei meravigliosi monumenti nuragici. Il volume contiene foto di meravigliosi paesaggi sardi ripresi nel corso della quattrostagioni.

L’autrice Isabella Mastino ha esposto i contenuti della sua seconda antologia su Grazia Deledda, Il Viaggio, attraverso una lettura appassionata e travolgente di alcuni brani del volume pubblicato da Alfa Editrice. L’opera rappresenta un viaggio letterario nell’animo umano in quattro capitoli che riassumono e commentano quattro romanzi della Deledda. Mastino ha espresso il desiderio di realizzare una prossima, terza antologia.

Simpatica e accattivante è stata la presentazione diPiccinni in Castòrias di Giuseppe Tirotto. Il libro della Nor edizioni, una raccolta di simpatici racconti in gergo castellanese, alcuni dei quali premiati in importanti concorsi letterari a livello regionale, come il Premio Ozieri. Il testo narra le vicissitudini di un momento cruciale di passaggio da una società prettamente contadina a una condizione preindustriale, attraverso le avventure di un ragazzo che ripercorre quasi in modo mitico aneddoti sui giochi di guerra dei bambini, sul cinema, l’arrivo della televisione, l’emigrazione e altri temi.

Gli incontri chiudere gli incontri con gli autori è stata la presentaiozne de Il quadro segreto di Leonardo, dello scrittore Fabio Delizzos, a cura della libreria Bardamù. Pungolato dalle domande del giornalista Giuseppe Pulina, Delizzos ha illustrato il lungo lavoro di ricerca che ha anticipato la redazione dell’opera, e ha elencato anche alcuni aspetti poco conosciuti della vita del grande genio toscano. In chiusura sono fioccate le domande da parte del pubblico.

La serata si è conclusa al Teatro Casa del Fanciullo con lo spettacolo danzatoSnowflex. Storia di un fiocco di neve”, a cura della compagnia Moviment’arti di Tempio per la regia e le coreografie di Daniela Tamponi. Sala gremita per un lavoro musicale e multimediale che ha coinvolto i più piccoli, applauditissimi protagonisti di un’opera ispirata all’omonimo libro di Simone Sanna edito da Taphros.

[bing_translator]

E’ stato inaugurato questa mattina, nei locali de La Fabbrica del Cinema, presso l’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stato ufficialmente inaugurato il primo corso dedicato a “Sceneggiatura e paesaggio”.

Si tratta di un’iniziativa di alta formazione articolata in 12 masterclass, per lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle storie delle sue comunità.

Il corso è stato presentato da Michele Casula, esperto in ricerche nel settore audiovisivo e rappresentante della società Clapbox, e dalla direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta, a cui si deve l’ideazione e l’organizzazione dell’iniziativa. Gli incontri si svolgeranno fra novembre e febbraio, con il sostegno del comune di Carbonia, rappresentato al taglio del nastro dall’assessore alla cultura Sabrina Sabiu, insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, rappresentato dal Direttore Paolo Serra. Era presente anche Alberto Zonchello, segretario particolare dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

A Carbonia l’avventura inizia con la prima lezione della produttrice esperta di sviluppo Daniela Masciale. In squadra anche il regista e sceneggiatore Andrea Magnani che terrà la masterclass di domenica 24 novembre e che, insieme a Daniela Masciale, svolgerà un ruolo da story coach, con la gestione di altri 4 appuntamenti cui si legherà il tutoring dei progetti sviluppati dai partecipanti.

Le altre 6 masterclass vedranno il coinvolgimento di professionisti di spicco del panorama audiovisivo nazionale, chiamati a condividere le esperienze creative del dialogo fra “sceneggiatura e paesaggio”.

Fra questi lo scenografo Giancarlo Basili, che raggiungerà Carbonia a metà dicembre dopo l’esperienza sul set della seconda stagione de “L’amica geniale”. Giancarlo Basili sarà accompagnato anche dal regista Marco Cruciani, che legherà alla tappa sarda una fase di location Scouting per il documentario sul cinema italiano visto dagli occhi della scenografia.

Terranno una lezione anche il regista Paolo Zucca, reduce dal successo de “L’uomo che comprò la luna”, lo sceneggiatore Filippo Gravino (“Veloce come il vento”, “Il primo re” e la serie in lavorazione “Romulus”), la regista Laura Lucchetti, che ha firmato e diretto in Sardegna il pluripremiato “Fiore gemello”, e lo sceneggiatore Salvatore De Mola, cui si devono gli adattamenti de “Il Commissario Montalbano”, il recente successo della fiction Rai “Imma Tataranni” e la scrittura, insieme a Gianfranco Cabiddu ed Ugo Chiti, de “La stoffa dei sogni”.

Il percorso si completerà con la condivisione dei risultati di un concept test – gestito dal team Clapbox con la collaborazione della società Ergo research – che misurerà il potenziale dei progetti sviluppati dai partecipanti presso campioni rappresentativi degli spettatori di film e serie tv.

Sono 18 gli autori finalisti, selezionati fra 33 candidati: Lucio Aru, Roberta Balestrucci, Maria Vittoria Durante, Marcello Lasio, Fabrizio Lo Bianco, Maria Elena Mallei, Luigi Manca, Pietro Martinetti, Elisa Meloni, Daniele Mocci, Andrea Pau, Simone Petrucci, Giovanni Davide Piras, Vanessa Podda, Alessandra Pusceddu, Andrea Rosas, Luca Sotgiu, Gabriele Tanda. Arrivano da diverse località della Sardegna e i progetti originali con i quali si sono candidati hanno ambientazioni che spaziano da Portoscuso al villaggio minerario di Ingurtòsu, all’isola de l’Asinara, a Tandalò, al complesso nuragico di Malchittu, da Siniscola alle spiagge della Baronia, ad Orgosolo, fino al colle di San Michele, con storie che attraversano generi ed epoche diverse: il banditismo dei primi del ‘700, lo sviluppo dei collegamenti interni all’isola dell’inizio dell’800, le lotte sindacali della prima parte del secolo scorso, il dopoguerra, il ’68 isolano, fino ai giorni nostri gettando uno sguardo verso il futuro prossimo.

                                               

[bing_translator]

È giunto ormai ai nastri di partenza il primo corso di alta formazione su “Sceneggiatura e Paesaggio” che, da novembre 2019 a febbraio 2020, prevede lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle sue ambientazioni.

«Il comune di Carbonia scommette sullo sviluppo delle fonti audiovisive come forma e strumento di comunicazione ideale per raccontare le peculiarità paesaggistiche del territorio – ha detto il sindaco Paola Massidda .- Il progetto si inserisce nell’ambito di una serie di azioni che l’Amministrazione comunale sta portando avanti per valorizzare in modo compiuto il patrimonio del paesaggio inteso come sistema globale e complesso. Il corso su Sceneggiatura e Paesaggio, unitamente al Master in Architettura del Paesaggio, disegnano una nuova prospettiva nella direzione della cultura e di nuove professionalità che troveranno nel Parco della Grande Miniera di Serbariu la sede naturale: la Fabbrica del Cinema e le strutture dell’ex Miniera saranno quindi lo scenario che fungerà da volano di questa nuova forma di sviluppo culturale.»

Sabato 23 novembre, alle ore 11.30, presso l’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, in piazza Sergio Usai, si terrà una conferenza stampa per la presentazione dei docenti e dei progetti selezionati per il primo corso su “Sceneggiatura e paesaggio”. Interverranno all’iniziativa Sabrina Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia, Michele Casula, partner Clapbox e Ergo Research; Nevina Satta, direttore della Fondazione Sardegna Film Commission; Paolo Serra, direttore del Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria; Andrea Magnani, regista e sceneggiatore.

Il corso, ideato dalla società Clapbox con la Fondazione Sardegna Film Commission, è sostenuto con fondi strutturali europei dedicati alla Strategia di sviluppo intelligente della Regione Sardegna attraverso la Film Commission e supportato dal Comune di Carbonia – insieme alla Fondazione di Sardegna – e dal Centro Servizi Culturali, che metterà a disposizione gli spazi de La Fabbrica del Cinema presso i locali dell’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, dove si terranno le lezioni.

Il percorso formativo si articola in 12 moduli da 6 ore ciascuno per un totale di 72 ore, collocati nel fine settimana. Il corso di sceneggiatura è rivolto a persone residenti o domiciliate in Sardegna che hanno maturato comprovate competenze di scrittura, anche in contesti diversi dall’audiovisivo (dalla narrativa, alla saggistica, al teatro, alla musica al fumetto), interessate ad avvicinarsi alle tecniche della sceneggiatura.
«Sarà un’ottima occasione per promuovere le giuste sinergie tra il corso di “Sceneggiatura e paesaggio”, il Master in Architettura del Paesaggio ed il Centro Mediterraneo del Paesaggio, che favoriranno, congiuntamente, la realizzazione di eventi, seminari e incontri finalizzati a co-costruire un nuovo approccio all’architettura e al cinema attraverso il paesaggio», ha spiegato l’assessore dell’Urbanistica, Luca Caschili.

«Un’altra importante sinergia sarà quella tra la Fabbrica del Cinema e il corso in “Sceneggiatura e Paesaggio”, che potranno vicendevolmente arricchirsi e arricchire la città e l’intero territorio dal punto di vista culturale, turistico e sociale», ha concluso l’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu.

[bing_translator]

Sabato 23 novembre, alle ore 11.30, presso l’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai, a Carbonia, si terrà una conferenza stampa per la presentazione dei docenti e dei progetti selezionati per il primo corso su “Sceneggiatura e paesaggio”.
Interverranno:
Michele Casula, partner Clapbox e Ergo Research
Nevina Satta, direttore della Fondazione Sardegna Film Commission
Sabrina Sabiu, assessore alla cultura del Comune di Carbonia
Paolo Serra, direttore del Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria
Andrea Magnani, regista e sceneggiatore
“Sceneggiatura e paesaggio” è un corso di alta formazione alla sua prima edizione articolato in 12 masterclass (fra novembre e febbraio), che prevede lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle sue ambientazioni.
Ideato dalla società Clapbox con la Fondazione Sardegna Film Commission, è sostenuto con fondi strutturali europei dedicati alla Strategia di sviluppo intelligente della Regione Sardegna attraverso la Film Commission e supportato dal comune di Carbonia insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, che metterà a disposizione gli spazi de La Fabbrica del Cinema.

 

[bing_translator]

12 masterclass per lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle sue ambientazioni: è la nuova proposta di alta formazione che da novembre arricchirà il panorama formativo isolano.

Il corso, ideato dalla società Clapbox con la Fondazione Sardegna Film Commission, è sostenuto con fondi strutturali europei dedicati alla Strategia di sviluppo intelligente della Regione Sardegna attraverso la Film Commission e supportato dal comune di Carbonia insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, che metterà a disposizione gli spazi de La Fabbrica del Cinema presso i locali dell’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, dove si terranno le lezioni.

Fino al 31 di ottobre è possibile candidarsi per la partecipazione – gratuita, con obbligo di frequenza – attraverso il sito www.clapbox.it , presentando un proprio progetto originale per il cinema o la serialità televisiva, ispirato dai paesaggi della Sardegna e dalle sue ambientazioni.

Legare la scrittura delle storie per il cinema e la serialità Tv a luoghi e comunità autentiche è l’elemento che negli ultimi anni ha decretato il successo di film e serie entrate negli ultimi anni nell’immaginario collettivo del pubblico, come spiega Michele Casula, partner della società Clapbox: «La nostra idea è che un territorio come quello scelto per la realizzazione del corso sia un giacimento di storie e di competenze di scrittura. Una buona materia prima da estrarre, lavorare e trasformare, ispirati anche dal luogo che ospiterà il corso: la Fabbrica del Cinema presso la Grande Miniera di Serbariu».

«La Fondazione Sardegna Film Commission estende le sue proposte formative potenziando le competenze diffuse delle nostre comunità e la straordinaria capacità narrativa della nostra isola – dichiara Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission, partner di progetto – il lavoro che svolgiamo quotidianamente di attrazione di progetti ed investimenti finalmente potrà essere sostenuto da una formazione mirata alla scrittura tecnica per il cinema e la Televisione, nonché allo sviluppo dei progetti più originali. Grazie al coinvolgimento delle più interessanti figure professionali protagoniste dell’audiovisivo italiano contemporaneo e alla nostra partnership con il premio Solinas siamo certi che questa sia la strada vincente per costruire storie della nostra isola sempre più appetibili per il mercato internazionale

Il percorso formativo si articola in 12 moduli da 6 ore ciascuno per un totale di 72 ore, collocati nel fine settimana. Il corso di sceneggiatura è rivolto a persone residenti o domiciliate in Sardegna che hanno maturato comprovate competenze di scrittura, anche in contesti diversi dall’audiovisivo (dalla narrativa, alla saggistica, al teatro, alla musica al fumetto), interessate ad avvicinarsi alle tecniche della sceneggiatura.

Il numero massimo di partecipanti è fissato in 20, tutti residenti o domiciliati in Sardegna. Il bando ed il modulo della domanda di partecipazione sono disponibili sul sito www.clapbox.it/sceneggiatura . Il termine ultimo per la presentazione delle domande – esclusivamente online – è fissato per il 31 ottobre alle 18.00.

La stesura del soggetto verrà affinata e arricchita sotto la guida dei docenti, attraverso il trasferimento di competenze sulle tecniche della sceneggiatura per il cinema e la serialità televisiva, insieme ad elementi di sviluppo e produzione creativa.

«Durante questo percorso noi faremo una sorta di diagnosi, rilevando l’interesse potenziale da parte degli spettatori, se mai si trovassero ad una storia di questo tipo come trama di un film o di una serie TV. Questo avrà una valenza principalmente didattica, ma ci piace pensare che per i migliori progetti che scaturiranno dal corso, questo possa essere una sorta di dote da portare al tavolo di produttori nazionali o internazionali, o di broadcaster come la Rai o di piattaforme come Netflix», sottolinea Michele Casula.

I docenti principali saranno il regista e sceneggiatore Andrea Magnani e Daniela Masciale, esperta in sviluppo e produzione creativa. Entrambi coniugano il “saper fare” con il “saper insegnare” grazie alle numerose esperienze formative maturate in ambito nazionale ed internazionale.

«Lo sviluppo di un progetto è un percorso lungo e impegnativo dove talento e caparbietà camminano uno al fianco dell’altra – dichiara Daniela Masciale – La scrittura, la ricerca di fondi, passano tutti per quella fase fondamentale della produzione cinematografica che è lo sviluppo. Durante i tre mesi del corso accompagnerò le idee dei partecipanti nei primi passi di questo delicato percorso, mettendo a disposizione la mia esperienza nel settore».

Fondamentale quindi valorizzare il legame emotivo tra luoghi e personaggi della storia: «Un racconto per immagini nasce sempre da una pagina bianca. Un po’ come una tela, va riempita di colori, prospettiva, personaggi e paesaggi. Le location non sono sempre scelte su queste basi. E invece è vitale, ad esempio, collegare una pianura o un edificio abbandonato allo stato emotivo del nostro protagonista. Perché quell’immagine unisce il personaggio con il paesaggio e questo genera emozioni. Che raccontano molto di più di tante parole», conclude Andrea Magnani.

L’iniziativa raccoglie il plauso delle istituzioni che hanno sposato con entusiasmo il progetto, come sottolinea Paola Massidda, sindaco di Carbonia: «Si tratta di un progetto che si inserisce nell’ambito di una serie di azioni che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti per valorizzare in modo compiuto il patrimonio del paesaggio inteso come sistema globale e complesso. Il corso su Sceneggiatura e Paesaggio, unitamente al Master di Architettura del Paesaggio disegnano una nuova prospettiva nella direzione della cultura e di nuove professionalità che troveranno nel Parco della Grande Miniera di Serbariu la sede naturale: la Fabbrica del Cinema e le strutture dell’ex Miniera saranno quindi lo scenario che fungerà da volano di questa nuova forma di sviluppo culturale».

Una prospettiva sistemica condivisa da Paolo Serra, direttore del Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria: «Il nostro è un territorio ricco di paesaggi, di Storia e di storie, suggestioni, possibilità e connessioni. E da questo punto di vista il cinema è uno strumento privilegiato per osservare il reale, per esplorare punti di vista differenti, per trattare argomenti delicati o scomodi, sondare la temperatura sociale di un dato paese o di un particolare momento storico. Con questa idea aderiamo entusiasti alla realizzazione di questo Corso di Sceneggiatura e Paesaggio in Sardegna, che si inserisce all’interno di un percorso di formazione che è una delle cifre più importanti e caratteristiche della realtà del CSC Carbonia della Società Umanitaria e della Fabbrica del Cinema».

[bing_translator]

12 masterclass per lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle sue ambientazioni: è la nuova proposta di alta formazione che da novembre arricchirà il panorama formativo isolano.

Il corso, ideato dalla società Clapbox con la Fondazione Sardegna Film Commission, è sostenuto con fondi strutturali europei dedicati alla Strategia di sviluppo intelligente della Regione Sardegna attraverso la Film Commission e supportato dal comune di Carbonia insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, che metterà a disposizione gli spazi de La Fabbrica del Cinema presso i locali dell’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, dove si terranno le lezioni.

Fino al 31 di ottobre è possibile candidarsi per la partecipazione – gratuita, con obbligo di frequenza – attraverso il sito www.clapbox.it, presentando un proprio progetto originale per il cinema o la serialità televisiva, ispirato dai paesaggi della Sardegna e dalle sue ambientazioni.

Legare la scrittura delle storie per il cinema e la serialità Tv a luoghi e comunità autentiche è l’elemento che negli ultimi anni ha decretato il successo di film e serie entrate negli ultimi anni nell’immaginario collettivo del pubblico, come spiega Michele Casula, partner della società Clapbox: «La nostra idea è che un territorio come quello scelto per la realizzazione del corso sia un giacimento di storie e di competenze di scrittura. Una buona materia prima da estrarre, lavorare e trasformare, ispirati anche dal luogo che ospiterà il corso: la Fabbrica del Cinema presso la Grande Miniera di Serbariu».

«La Fondazione Sardegna Film Commission estende le sue proposte formative potenziando le competenze diffuse delle nostre comunità e la straordinaria capacità narrativa della nostra isola – dichiara Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission, partner di progetto – il lavoro che svolgiamo quotidianamente di attrazione di progetti ed investimenti finalmente potrà essere sostenuto da una formazione mirata alla scrittura tecnica per il cinema e la Televisione, nonché allo sviluppo dei progetti più originali. Grazie al coinvolgimento delle più interessanti figure professionali protagoniste dell’audiovisivo italiano contemporaneo e alla nostra partnership con il premio Solinas siamo certi che questa sia la strada vincente per costruire storie della nostra isola sempre più appetibili per il mercato internazionale.»

Il percorso formativo si articola in 12 moduli da 6 ore ciascuno per un totale di 72 ore, collocati nel fine settimana. Il corso di sceneggiatura è rivolto a persone residenti o domiciliate in Sardegna che hanno maturato comprovate competenze di scrittura, anche in contesti diversi dall’audiovisivo (dalla narrativa, alla saggistica, al teatro, alla musica al fumetto), interessate ad avvicinarsi alle tecniche della sceneggiatura.

Il numero massimo di partecipanti è fissato in 20, tutti residenti o domiciliati in Sardegna. Il bando ed il modulo della domanda di partecipazione sono disponibili sul sito www.clapbox.it/sceneggiatura . Il termine ultimo per la presentazione delle domande – esclusivamente online – è fissato per il 31 ottobre, alle 18.00.

La stesura del soggetto verrà affinata e arricchita sotto la guida dei docenti, attraverso il trasferimento di competenze sulle tecniche della sceneggiatura per il cinema e la serialità televisiva, insieme ad elementi di sviluppo e produzione creativa.

«Durante questo percorso noi faremo una sorta di diagnosi, rilevando l’interesse potenziale da parte degli spettatori, se mai si trovassero ad una storia di questo tipo come trama di un film o di una serie TV. Questo avrà una valenza principalmente didattica, ma ci piace pensare che per i migliori progetti che scaturiranno dal corso, questo possa essere una sorta di dote da portare al tavolo di produttori nazionali o internazionali, o di broadcaster come la Rai o di piattaforme come Netflix», sottolinea Michele Casula.

I docenti principali saranno il regista e sceneggiatore Andrea Magnani e Daniela Masciale, esperta in sviluppo e produzione creativa. Entrambi coniugano il “saper fare” con il “saper insegnare” grazie alle numerose esperienze formative maturate in ambito nazionale ed internazionale.

«Lo sviluppo di un progetto è un percorso lungo e impegnativo dove talento e caparbietà camminano uno al fianco dell’altra – dichiara Daniela Masciale -. La scrittura, la ricerca di fondi, passano tutti per quella fase fondamentale della produzione cinematografica che è lo sviluppo. Durante i tre mesi del corso accompagnerò le idee dei partecipanti nei primi passi di questo delicato percorso, mettendo a disposizione la mia esperienza nel settore

Fondamentale quindi valorizzare il legame emotivo tra luoghi e personaggi della storia: «Un racconto per immagini nasce sempre da una pagina bianca. Un po’ come una tela, va riempita di colori, prospettiva, personaggi e paesaggi. Le location non sono sempre scelte su queste basi. E invece è vitale, ad esempio, collegare una pianura o un edificio abbandonato allo stato emotivo del nostro protagonista. Perché quell’immagine unisce il personaggio con il paesaggio e questo genera emozioni. Che raccontano molto di più di tante parole», conclude Andrea Magnani.

L’iniziativa raccoglie il plauso delle istituzioni che hanno sposato con entusiasmo il progetto, come sottolinea Paola Massidda, sindaco di Carbonia: «Si tratta di un progetto che si inserisce nell’ambito di una serie di azioni che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti per valorizzare in modo compiuto il patrimonio del paesaggio inteso come sistema globale e complesso. Il corso su Sceneggiatura e Paesaggio, unitamente al Master di Architettura del Paesaggio disegnano una nuova prospettiva nella direzione della cultura e di nuove professionalità che troveranno nel Parco della Grande Miniera di Serbariu la sede naturale: la Fabbrica del Cinema e le strutture dell’ex Miniera saranno quindi lo scenario che fungerà da volano di questa nuova forma di sviluppo culturale».

Una prospettiva sistemica condivisa da Paolo Serra, direttore del Csc Carbonia Iglesias Società Umanitaria: «Il nostro è un territorio ricco di paesaggi, di Storia e di storie, suggestioni, possibilità e connessioni. E da questo punto di vista il cinema è uno strumento privilegiato per osservare il reale, per esplorare punti di vista differenti, per trattare argomenti delicati o scomodi, sondare la temperatura sociale di un dato paese o di un particolare momento storico. Con questa idea aderiamo entusiasti alla realizzazione di questo Corso di Sceneggiatura e Paesaggio in Sardegna, che si inserisce all’interno di un percorso di formazione che è una delle cifre più importanti e caratteristiche della realtà del CSC Carbonia della Società Umanitaria e della Fabbrica del Cinema».

[bing_translator]

Nell’ambito della rassegna Carbonia scrive, venerdì 5 aprile, presso il Salone della Società Umanitaria, Ex Dì Fabbrica del Cinema, nell’area della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stato presentato il libro di Carlo Panio “Dall’Enel alla Carbosulcis”.

L’appuntamento culturale è stato patrocinato dal comune di Carbonia, dall’associazione Amici della Miniera, dall’associazione Storia e Radici della città di Carbonia, dalla Società Umanitaria e dello S.B.I.S..

I lavori sono stati coordinati dal giornalista di Videolina e La 7 Luca Gentile che ha aperto la serata anticipando il tema e gli interventi della serata, a cura di un vasto partner di relatori. Subito dopo, i saluti da parte della sindaca Paola Massidda che ha parlato dell’importanza di valorizzare il territorio puntando ad una diversificazione del lavoro ma ricordando anche quanto comunque la storia sia maestra di vita.

Alle spalle dei relatori, particolarmente suggestiva la carrellata delle immagini legate alla Grande miniera e alla Carbosulcis, cinquant’anni di lotte operaie, sindacali e politiche, per un progetto minerario su cui si è puntato tanto, tralasciando forse l’eventualità che il panorama potesse cambiare e che la risposta potesse non essere più adeguata alla richiesta di mercato.

Anche l’intervento dell’editore Carlo Delfino ha avvalorato la tesi, ormai più volte presentata, sul fatto che la riconversione dovesse essere fatta anni fa, piuttosto che continuare ad impegnare risorse economiche dettate da scelte politiche che nel tempo si sono poi rivelate non idonee. Basti pensare a quanto la nostra isola potrebbe vivere “alla grande” di bellezza del territorio, di cultura archeologica, di artigianato, di silenzi in luoghi immersi nella natura e di storia fatta di eventi molto lontani nel tempo.

Un libro, quello di Carlo Panio, che denuncia, che racconta, attraverso tanti articoli di giornale, la nascita delle attività estrattive ad opera di minatori che giungevano nel Sulcis da varie parti d’Italia, con la speranza di un lavoro e di una vita migliore per le loro famiglie.

La nascita della città di Carbonia ad opera di Benito Mussoliniche ha dato una casa proprio ai lavoratori impegnati nell’estrazione del carbone che poi si sarebbe rivelato di limitato potere calorifico e qualitativamente inferiore, perché ricco di impurità altamente inquinanti, uscito perdente dalla concorrenza con altri combustibili fossili europei.

La lignite però, di lì a poco, sarebbe stata destinata a diventare il combustibile che avrebbe alimentato il mega impianto da costruire a Porto Vesme. Fame e miseria sembravano arginate da questo grande progetto ed arrivarono gli anni del boom economico, sino al momento in cui scelte politiche intervennero ad interrompere lo sfruttamento delle ultime miniere ancora in attività.

Uno scenario che la cronaca ha raccontato per tutta la sua durata, cinquant’anni di vita di un territorio teatro di speranze puntualmente deluse, di alti e bassi economici che si sono ripercossi nelle vite di tante famiglie.

Ora la necessità di cambiar pelle, di puntare a progetti legati all’innovazione tecnologica ed alla ricerca, nonché al turismo.

Su questo tema hanno puntato il dito i relatori che si sono susseguiti durante la serata: Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della Miniera”; Enea Casti, presidente dell’associazione “Storia e Radici della città di Carbonia”; Paolo Serra, direttore della Società Umanitaria; Alberto Scanu, presidente della Confindustria Sardegna; Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis; Raffaele Cotza, professore di arte mineraria presso l’università di Cagliari; Salvatore Cherchi, coordinatore regionale del Piano Sulcis; Salvatore Benizzi, vicario episcopale per la pastorale del lavoro della diocesi di Iglesias; Enrico Manca, ex presidente ed amministratore delegato della Carbosulcis; Sabrina Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia e, infine, Roberto Puddu, ex segretario della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente.

Una serata storico-culturale che ha visto una buona partecipazione di pubblico che ha seguito i vari interventi, tutti interessanti e meritevoli di attenzione, che hanno ancora una volta delineato l’importanza di rilanciare quanto prima il territorio, ormai da anni sofferente per una crisi economica grave, dai toni sempre più preoccupanti, che necessita quanto prima di una risoluzione che possa risollevare le sorti di un territorio martoriato per la mancanza di lavoro, a cui si aggiunge un calo demografico non indifferente che va a complicare il quadro generale.

La speranza è che finalmente la situazione migliori e che le nuove generazioni possano continuare a vivere nel luogo dove sono nati e dove le loro famiglie hanno posto le radici, in quel lontano dicembre 1938.

Nadia Pische

[bing_translator]

“Dall’ENEL alla CARBOSULCIS”, cinquant’anni di lotte operaie sindacali e politiche per un progetto minerario tradito o inattuabile. E’ il nuovo libro di Carlo Panio, 40 anni, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Sassari, passionato di storia mineraria della Sardegna.  Carlo Delfino Editore.

Il libro verrà presentato venerdì 5 aprile, alle 17.00, presso il salone della Società Umanitaria Ex-Dì Fabbrica del Cinema, nell’area della Grande Miniera di Serbariu, nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive“.

Dopo il saluto del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, sono previsti gli interventi di Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della Miniera” di Carbonia; Enea Casti, presidente dell’associazione “Storia e Radici della Città di Carbonia“; Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali della società Umanitaria di Carbionia; Alberto Scanu, presidente della Confindustria Sardegna; Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis; Raffaele Cotza, già professore di Arte Mineraria presso l’Università di Cagliari; Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis; Salvatore Benizzi, vicario episcopale per la Pastorale del Lavoro della Diocesi di Iglesias; Enrico Manca, già presidente ed amministratore delegato della Carvosulcis; Sabriba Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia; Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna.

Coordinerà i lavori Luca Gentile, giornalista di Videolina e La7 che curerà anche le conclusioni, con l’autore Carlo Panio.

[bing_translator]

Due film sardi concluderanno in bellezza, ad Asuni, la XII edizione del “terre di confine” filmfestival dedicata alla Libertà. Il primo è “Dalla quercia alla Palma”, il documentario di Sergio Naitza sui 40 anni di “Padre padrone”, film dei Fratelli Taviani vincitore della Palma d’oro dal Festival di Cannes, e tratto dall’omonimo libro di Gavino Ledda. Sarà presentato al MEA, alle 16.30, dallo stesso Sergio Naitza con Luca Melis (produttore e direttore della fotografia).

Il secondo è “Ìsura da filmà” di Marco Antonio Pani, documentario prodotto e presentato dalla Cineteca Sarda, costruito a partire da immagini inedite degli anni ’40 e ’50 di Fiorenzo Serra, con le musiche originali di Paolo Fresu, la cui proiezione, alle 20.30, che concluderà il ricco programma della kermesse.

E proprio la Cineteca Sarda dedica un interessante convegno, alle 19.30, al mondo del cinema ed in particolare al tema della conservazione, agli archivi, al cinema di famiglia, al riutilizzo ed alla divulgazione. All’incontro prenderanno parte i direttori dei tre centri regionali della Società Umanitaria, Paolo Serra, Alessandra Sento ed Antonello Zanda.

La mattinata sarà invece dedicata all’aperitivo cinematografico “Finzione e documentario: un addio ai confini”, un incontro molto atteso con i registi cileni José María González e Francisco Hervé che si svolgerà al Central Bar, alle 12.45. Mentre alle 11.00, al MEA, si terrà Omaggio a Ermanno Olmi, con la proiezione del film “Il villaggio di cartone”.

Tra gli altri appuntamenti della serata, alle 15.00, un segmento del festival dedicato al Cinema per i più piccoli – “Libertà e avventura”, “Un caballo llamado Elefante” di Andrés Weissbluth. Il film racconta le avventure di Roberto, un giovane timido e appassionato di avventure e di Lalo, suo fratello, amante delle forti emozioni. Entrambi i fratelli vanno a visitare il nonno malato terminale, il quale darà loro una missione molto speciale: quando morirà i due fratelli dovranno liberare il suo amato cavallo prima che sia venduto. Per maggiori informazioni visitare www.tdcf.it.