20 December, 2025
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L’Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, in un messaggio alle parrocchie e alle comunità religiose della diocesi, ha rivolto l’invito ad accogliere l’esortazione di Papa Francesco a ospitare le famiglie dei profughi.
«L’appello di Papa Francesco – ha sottolineato Miglio – è molto chiaro e concreto. Non possiamo limitarci a elencare quanto abbiamo già operato e stiamo portando avanti come comunità cristiana, ma siamo invitati a guardare con coraggio a quanto rimane da realizzare. Il Papa ci chiede di fare qualcosa in più rispetto a quanto compiuto finora: nessuno di noi può dire ‘abbiamo già fatto’, ‘abbiamo già dato’, magari pensando alle centinaia e centinaia di persone che sono passate nelle ultime settimane alla mensa della Caritas e alle altre mense presenti sul territorio, e nessuno può pensare che basti delegare alla Caritas l’accoglienza di una folla di poveri e disperati che si fa sempre più grande.»
«Ogni parrocchia e ogni comunità religiosa – ha concluso Arrigo Miglio – è invitata a prevedere lo spazio adeguato per accogliere in modo essenziale e dignitoso una famiglia di profughi, e a comunicare alla Caritas diocesana la propria disponibilità, non appena lo spazio previsto sia pronto per l’accoglienza.»

Il Papa Francesco copia

Incontro su Papa Francesco 1 Incontro su Papa Francesco 2Il Papa in sardegna 1Il Papa in Sardegna 4Il Papa in Sardegna 5 copiaPapa Francesco 1Il Papa in Sardegna 2

«A due anni di distanza dalla visita in Sardegna e a conclusione del viaggio in America Latina, comprendiamo meglio il profondo significato della parole di Papa Francesco.»

Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, intervenendo ad un incontro organizzato in Consiglio regionale dai Corecom di Piemonte e Sardegna sui contenuti ed il linguaggio della comunicazione del Papa, in cui è stato presentato un Dvd dal titolo “Le parole di Papa Francesco”, realizzato dal presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci.

Monsignor Miglio, ripercorrendo l’intervento sul lavoro pronunciato dal Santo Padre a Cagliari, ha sottolineato in particolare «la sua grande capacità di cogliere la protesta della gente comune e trasformarla in preghiera; un passaggio che, in qualche modo, rilancia l’attualità di molte parti della Bibbia». «In America Latina – ha proseguito l’arcivescovo di Cagliari – il Papa non ha usato parole consolatorie o generiche esortazioni, è entrato dentro i fatti più importanti dell’economia internazionale insistendo sulla continuità fra l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa e le esigenze di cambiamento espresse da tante comunità (soprattutto quelle più marginali), per un mondo in cui la persona non sia schiacciata dai meccanismi dell’economia e della finanza».

Bruno Geraci, autore del Dvd “Le parole di Papa Francesco” in cui i riferimento al problema del lavoro sono tratti dalla visita del Pontefice in Sardegna, si è poi soffermato sull’originalità della comunicazione di Francesco, «che ha scelto la parola come mezzo, pronunciando anche in modo ricorrente termini quasi dimenticati, come il pianto o la dignità, ma riproponendoli in modo completamente nuovo: queste parole sono rivolte alla persone con una semplicità francescana ma, assieme al tono della voce ed alla solennità delle pause arrivano prima al cuore che al cervello». «In questo – ha detto ancora Geraci – c’è una analogia ma anche una differenza fra la comunicazione di Francesco e quella di un altro grandissimo Papa, come Giovanni Paolo II, sempre in grado di trasmettere il suo pensiero in maniera molto efficace e diretta. Woytila però parlava al mondo con un linguaggio di tale forza che, come sappiamo, ha rappresentato un contributo determinante per abbattere la cortina di ferro ed il muro di Berlino; Francesco, usando a volte le stesse parole di Gesù nei Vangeli, privilegia le persone ed il loro rapporto con Dio, come nell’ultima enciclica che inquadra il ruolo dell’uomo nell’universo in una cornice ecologica della terra e dell’anima».

Dopo i due interventi principali hanno preso la parola i giornalisti Mario Girau, presidente dell’associazione della stampa cattolica sarda, e Paolo Matta, del gruppo Videolina-Unione Sarda. Successivamente, sono stati proiettati i brani più significativi del Dvd “Le parole di Papa Francesco”.

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Martedì prossimo, 14 luglio, alle 10.30, nella sala del Transatlantico del Consiglio regionale, si terrà un incontro sulla comunicazione di Papa Francesco, organizzato dal Corecom Sardegna in collaborazione con il Corecom Piemonte e patrocinato dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau.

Nel corso dell’incontro sarà presentato il Dvd “Le parole di Papa Francesco”, realizzato dal Corecom Piemonte, che contiene i passaggi più significativi dei discorsi pronunciati dal Santo Padre su temi di grandissima attualità, come il lavoro, la famiglia, i giovani e l’immigrazione. I riferimenti al problema del lavoro, in particolare, sono tratti dalla visita del Pontefice in Sardegna.

All’incontro in Consiglio regionale interverranno l’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, il presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci, il presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino ed i giornalisti Mario Girau, presidente dell’associazione stampa cattolica, e Paolo Matta, del gruppo Unione Sarda-Videolina.

Venerdì 15 maggio 2015, alle ore 16.00, presso l’Istituto Tecnico Minerario Giorgio Asproni di Iglesias, il ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’assessorato regionale del Turismo, la Rete Nazionale dei Cammini, l’Associazione Pozzo Sella, l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia e l’Auser Nazionale presentano l’ANNO REGIONALE E NAZIONALE DEI CAMMINI 2016.

Un anno di iniziative promozionali per far conoscere il ruolo strategico che possono svolgere i cammini storici e religiosi della Sardegna e dell’Italia per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e religioso e per lo sviluppo del turismo sostenibile.

Un anno di riflessione e di impegno  per dare maggiore impulso e diffusione alla pratica del camminare lento e consapevole come fonte per favorire la salute fisica e mentale dei cittadini, alla scoperta di antichi itinerari religiosi e dello spirito nell’anno in cui Papa Francesco ha proclamato il Giubileo Straordinario della Misericordia.

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Papa Francesco interverrà venerdì 1° maggio alla cerimonia di inaugurazione di Expo Milano 2015 con un collegamento in diretta reso possibile dalla collaborazione tra la Rai e il Ctv, Centro televisivo vaticano.

La decisione del Pontefice di partecipare all’apertura dell’Esposizione universale ribadisce il coinvolgimento della Chiesa nei confronti dei temi evocati da “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” cui è dedicata questa edizione dell’Expo. La Chiesa cattolica, infatti, partecipa all’evento in diverse forme.

La Santa Sede è presente in Expo 2015 ufficialmente come Paese espositore, con un proprio Padiglione intitolato “Non di solo pane” all’interno del quale si sviluppa un percorso espositivo basato su diversi linguaggi artistici, dai più tradizionali a quelli innovativi, suddiviso in quattro grandi capitoli: “Un giardino da custodire”, “Un cibo da condividere”, “Un pasto che educa”, “Un pane che rende presente Dio nel mondo”. Per conoscere i dettagli della presenza della Santa Sede in Expo, sono stati attivati dei canali specifici di comunicazione: un sito internet www.expoholysee.org, un profilo Twitter @expoholysee e la pagina Facebook Chiesa in Expo.

Ha un proprio spazio espositivo anche Caritas Internationalis, organismo che raccoglie tutte le Caritas del mondo, che ha aderito ad Expo 2025 come “Civil Society Participant”. Cuore di questo percorso è il messaggio “Dividere per Moltiplicare. Spezzare il pane” che declina la campagna mondiale di Caritas contro il dramma della fame. Sono attivi un sito internet www.expo.caritasambrosiana.it, un blog www.expoblogcaritas.com e due profili di twitter @expoblogcaritas e @caritas_milano.

Sia la Sante Sede sia Caritas Internationalis proporranno, inoltre, un ampio palinsesto culturale lungo tutto il semestre espositivo incentrato sulle molteplici dimensioni, culturali, spirituali, sociali, ed economiche che il cibo assume.

Inoltre, anche la Chiesa ambrosiana guidata dal cardinale Angelo Scola, nella cui Diocesi Expo si svolge, fin dall’annuncio di Milano come città prescelta per l’edizione 2015 ha guardato con attenzione a questa manifestazione cogliendola come opportunità pastorale, dedicando interventi e riflessioni per interrogare e arricchire la vita quotidiana e i percorsi di fede. All’indirizzo www.chiesadimilano.it/expo il sito ufficiale della Diocesi in Expo, al quale si aggiunge l’account di Twitter @chiesadimilano. Un ricco programma di incontri di sensibilizzazione si è già svolto e continuerà nei prossimi mesi nelle 1.107 parrocchie in cui è articolata la Chiesa ambrosiana

Basilica Sant'Antioco copiaSant'Antioco Martire 1 copia Sant'Antioco Martire 3 copia  Basilica di Sant'Antioco copia

Si svolgerà oggi, a partire dalle 17.00, la solenne apertura del Giubileo straordinario per il 400°anniversario del rinvenimento delle spoglie di Sant’Antioco Martire. La Basilica dedicata a Sant’Antioco Martire, dunque, per un anno sarà al centro della cristianità.

Anticipando di qualche mese l’anno santo della misericordia, promulgato da papa Francesco, anche all’isola di Sant’Antioco è stato concesso di celebrare il suo anno santo. Sarà un giubileo straordinario in occasione del IV centenario del ritrovamento nella catacombe, sotto il tempio a Lui dedicato, del corpo di Sant’Antioco Martire. Il medico cristiano perseguitato nella Mauritania romana dall’imperatore Adriano poi martirizzato a Sulci, come si chiamava una volta l’odierna isola di Sant’Antioco.

L’inizio della celebrazione avverrà nella chiesa di Santa Maria Goretti, da dove partirà la processione verso la Basilica che sarà seguita da una solenne concelebrazione presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias.  Al termine della messa il vescovo impartirà la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria che sarà possibile ottenere per tutto l’anno per coloro che visiteranno la Basilica e seguiranno le funzioni sacre come prescrivono le norme ecclesiali per questi eventi.

Le celebrazioni dell’anno santo straordinario di Sant’Antioco hanno preso inizio il 15 scorso con un triduo di preparazione all’evento dopo l’annuncio in Basilica, domenica scorsa, della decisione papale annunciata durante una messa in basilica da monsignor Carlo Cani, cancelliere della curia vescovile di Iglesias.

Ieri sera invece  dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco si è svolta una conferenza sulla “Ricognizione antropologica e conservazione dei resti mortali di Sant’Antioco”, curata da Nazzareno Gabrielli e Vittorio Mazzarello, che non è potuto essere presente per un impegno improvviso, i professori che hanno effettuatola ricognizione delle reliquie.

Il ritrovamento delle reliquie del martire sulcitano avvenne  nel 1615 quando l’arcivescovo cagliaritano Francisco Desquivel promosse la ricerca delle reliquie di Sant’Antioco nelle catacombe, luogo in cui, secondo la tradizione, il martire sarebbe stato sepolto.

Ora, dopo 400 anni, città e diocesi si apprestano festeggiare ancora una volta, con un giubileo straordinario, il loro protettore.

Tito Siddi

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Papa Francesco ha ricordato la sua visita in Sardegna, nel corso dell’Udienza Generale di questa mattina, svoltasi in Piazza San Pietro, alla quale ha partecipato una delegazione di fedeli arrivata dall’Isola. 

«Il mio pensiero va con affetto ai fedeli della Sardegna, accompagnati dai loro Pastori e dalle Autorità, per ricambiare la visita che ho avuto la gioia di compiere l’anno scorso in quella terra – ha detto Papa Francesco -. Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e vi incoraggio ad affrontare le situazioni problematiche che ancora affliggono la vostra bella Isola, perseverando nella speranza e nella solidarietà. Io vi assicuro che non mi sono dimenticato di voi e prego. Ricordo tanto quelle parole che voi mi avete detto sui gravi problemi della Sardegna. Vi assicuro di esservi vicino.»

Protesta Alcoa a Cagliari 20 marzo 2014 copia

Come preannunciato ieri alla partenza per Roma, dove una delegazione di lavoratori e i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL hanno incontrato Papa Francesco nel corso dell’udienza settimanale del mercoledì, i lavoratori Alcoa hanno messo in atto questa mattina una nuova manifestazione di protesta. Prima l’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Portovesme, poi il trasferimento a Cagliari, davanti al Palazzo del Consiglio regionale, dov’è in corso il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente, Francesco Pigliaru, per sollecitare lo stesso presidente ad affrontare con forza e determinazione la vertenza Alcoa.

Lavoratori e sindacalisti rivendicano nell’immediato gli ammortizzatori sociali per tutti, diretti e indiretti, e, soprattutto, garanzie per il futuro, circa la vendita dello stabilimento e la ripresa dell’attività produttiva.

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Una delegazione di lavoratori Alcoa ed i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici Roberto Forresu, Rino Barca e Daniela Piras, hanno partecipato questa mattina all’udienza settimanale del Papa. Ancora una volta la vertenza dello stabilimento di Portovesme, chiuso ormai da tempo ed in attesa della definizione della trattativa per il passaggio di proprietà, è stata portata così all’attenzione nazionale ed internazionale.

I tre sindacalisti, accompagnati dall’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, da sempre vicino alle battaglie dei lavoratori del Sulcis fin dagli anni della sua esperienza da vescovo di Iglesias, hanno donato a Papa Francesco una giacca da operaio ed un piatto in ceramica raffigurante la Cattedrale di Santa Maria di Monserrato di Tratalias.

I lavoratori rivendicano, per l’immediato, il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, un preciso programma per l’avvio dei lavori di bonifica del territorio e la realizzazione delle infrastrutture necessarie a rendere lo stesso appetibile per nuovi investimenti. L’interesse più forte resta però legatoalla trattativa per la cessione dello stabilimento che vede protagonista la multinazionale elvetica Klesch.

Al rientro dalla Capitale, domani mattina i lavoratori si riuniranno in assemblea nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme per definire un nuovo calendario di manifestazioni.

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Anche la diocesi di Cagliari, tra il 28 e il 29 marzo, in unione con Papa Francesco, aderisce all’iniziativa «24 ore per il Signore». «Sarà – come ha ricordato il Pontefice dopo l’Angelus di domenica 23 marzo – sarà la festa del perdono, che avrà luogo anche in molte diocesi e parrocchie del mondo. Il perdono che ci dà il Signore si deve festeggiare, come ha fatto il padre della parabola del figliol prodigo, che quando il figlio è tornato a casa ha fatto festa, dimenticandosi di tutti i suoi peccati. Sarà la festa del perdono.»

La sede cittadina dell’evento è la chiesa Sant’Antonio Abate di via Manno a Cagliari. Il programma prevede alle 17.00 di venerdì 28 marzo la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo Arrigo Miglio, a seguire i Vespri, l’inizio dell’Adorazione e delle Confessioni. Durante l’Adorazione verranno letti passi scelti della Sacra Scrittura e due sacerdoti saranno disponibili per il sacramento della Riconciliazione. Alle 19.00 la recita del Rosario che verrà ripreso alle 24.00 e alle 3.00, alle 21.00 la Via Crucis, mentre alle 6.00 è previsto l’Ufficio delle Letture, alle 8.00 le Lodi Mattutine, alle 9 l’Ora Terza, alle 10.00 la recita del Rosario. Alle 12.00 la recita dell’Angelus e l’Ora Sesta, alle 15.00 la recita dell’Ora Nona e la Coroncina alla Divina Misericordia. Alle 16.30 i Vespri della IV Domenica di Quaresima e infine alle 17.00 la Benedizione Eucaristica.

manifesto 24 ore