25 April, 2024
HomePosts Tagged "Renato Collu"

[bing_translator]

Sabato 29 ottobre 2016, alle ore 17.30, lo Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – Fabbrica del Cinema (Piazza Sergio Usai, Grande Miniera di Serbariu – Carbonia) ospita “Fotogrammi dipinti con sottofondo musicale” – Quando Cinema, Arte e Musica si incontrano.

Incontro-dibattito sul tema, coordina Gianni Murtas. Interventi di Efisio Carbone, Marino Canzoneri, Angelo Liberati e Francesco Peddoni.

A seguire: intervento musicale live con Francesco Peddoni, Renato Collu, Giulio Pisu e Stefano Podda performing Bob Dylan and Neil Young.

L’ingresso è libero e gratuito.

«La Mostra di Angelo Liberati “Fotogrammi Dipinti”, inaugurata lo scorso 8 ottobre, all’interno dell’anteprima del Carbonia Film Festival, presso lo Spazio della Fabbrica del Cinema, unisce opere realizzate con tecniche diverse (pittura, collage, riporti), spesso usate contemporaneamente. Giocando tra scorci fotografici e frammenti grafici di locandine e manifesti, Liberati propone un affascinante percorso sospeso tra le suggestioni dell’immagine pittorica e quelle narrative della sequenza cinematografica, arricchendo il dialogo tra cinema e pittura di una ineliminabile vocazione contaminatoria. 

L’incontro di sabato, tra parole e musica, sottolinea il carattere delle arti che hanno vissuto e si sono contaminate in una comune temperie culturale, a partire dal periodo delle avanguardie storiche, passando per la Factory di andywarholiana memoria, fino ad arrivare ai giorni nostri con la nascita del cross-media e del intermedia digitale.

Un percorso che la Mostra di Liberati evoca e rimanda pur mantenendo un carattere unico, proprio del grande artista.»

Organizza La Società Umanitaria – Centro servizi culturali Carbonia-Iglesias e la Fabbrica del Cinema – Ex-Di’ Memorie in Movimento, con la collaborazione del Comune di Carbonia e della Regione Autonoma della Sardegna.

IMG_9533IMG_9551 IMG_9548  IMG_9532

[bing_translator]

Cresce anche nel Sulcis Iglesiente la solidarietà verso le popolazioni vittime del terribile terremoto che ha distrutto il centro Italia e l’Associazione Culturale Punta Giara ha deciso di contribuire attivamente alla raccolta fondi per la ricostruzione di uno dei simboli della cultura di Amatrice, il teatro Giuseppe Garibaldi.

Per questo l’associazione Punta Giara ha raddoppiato i propri sforzi cercando di raccogliere il numero maggiore di contributi da destinare alle zone terremotate.

Durante tutti i giorni del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” ci sarà un banchetto permanente dove si potrà lasciare un contributo per la ricostruzione, inoltre, ogni serata l’intero incasso delle degustazioni culinarie vendute presso il chiosco del Nuraghe saranno interamente devolute al teatro di Amatrice.

Anche durante la serata del 9 settembre avremo modo di contribuire attraverso un’altra grande iniziativa, la “Notte delle Nieddittas”. Nella piazza del Municipio, a partire dalle ore 20.00, ci saranno degustazioni di 2/3 piatti tipici preparati da ristoratori locali con prodotti offerti dalla Cooperativa di pescatori CPA di Arborea locali e la possibilità di accompagnare i piatti con i vini messi a disposizione dalla Cantina Mesa.

La festa continuerà dopo i concerti fino a tarda notte e sarà accompagnata dalle drinking-songs irlandesi dei Molly’s Chambers.

L’Associazione Culturale Punta Giara insieme al comune di Sant’Anna Arresi, Pro Loco, Cooperativa di pescatori CPA di Arborea e Cantina Mesa devolverà il 50% dell’intero incasso lordo di tutti i pasti serviti durante la serata alla ricostruzione di Amatrice.

Molly’s Chamber è un progetto musicale ideato per ricreare le classiche atmosfere dei pub irlandesi. Formatosi alla fine del 2014 a Carbonia grazie alla forte passione per la cultura e la musica irlandese di Daniele Frau e Renato Collu. La formazione al completo vede Giulio Pisu alle tastiere, Federico Lecca alla batteria e percussioni, Massimiliano Viani e Luca Starita al violino, Andrea Camarra ai flauti, Claudio Kalb al contrabbasso e Diego Milia al violino, mandolino e armonica. 

La risposta entusiastica del pubblico ottenuta sin dai primi concerti, ha dato loro la spinta per muoversi al di fuori dei propri confini territoriali. Il repertorio dei Molly’s Chamber è formato prevalentemente da irish drinking songs come Irish Rover, Whiskey in the Jar, Wild Rover, I’ll tell me ma, Blarney Pilgrim e tante altre, senza disdegnare alcune divagazioni verso il bluegrass e country-folk americano. 

IMG_6221La notte delle Nieddittas

[bing_translator]

IMG_1255 20160714_044117Summer Is Mine 2015 1

E’ stata presentata ieri mattina, nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza del sindaco di Carbonia Paola Massidda e dell’assessore Emanuela Rubiu, la quarta edizione del Summer Is Mine Festival, rassegna che corona un anno importante per l’Associazione Culturale Lee Van Cleef.

Il Summer Is Mine cresce, come dimostrano i dati raccolti nell’ultima edizione: dalle presenze sempre in aumento che premiano una programmazione attenta alle realtà locali e ai grandi nomi nazionali, alla copertura mediateca della manifestazione, arrivata anche sulle pagine importanti di magazine e siti musicali della penisola come SENTIREASCOLTARE (anche quest’anno prestigiosa Media Partner del festival insieme agli amici di MUMBLE: e DIYSCO), RUMORE o come il magazine americano SOUNDS BETTER WITH REVERB.

Come le precedenti tre edizioni, la manifestazione si svolgerà presso il Parco di Villa Sulcis a Carbonia. La scelta di una posizione nel cuore della città non è casuale ma è la ricerca di un abbraccio di tutta la cittadinanza affinché il Festival diventi un bene comune ed un investimento culturale a lungo termine.

Durante questi giorni si alterneranno sul palco artisti provenienti da ogni ambito musicale legati da produzioni originali in grado di rappresentare quella parte di musica prodotta in Italia con particolare attenzione alla Sardegna, musica che ha dimostrato il suo peso e valore in circuiti nazionali ed internazionali.

Due giorni di musica che vedranno alternarsi sul palco Lee Van Cleef, dieci tra le band più interessanti del panorama musicale italiano e isolano. Si parte venerdì 5 agosto con il concerto dei Safir Nòu, progetto di Antonio Firinu che oscilla tra il jazz e il post-rock; proprio al SIM presentaranno il disco Groundless, registrato tra Leon e Amsterdam nel 2015.

I locali Fujima, saranno i protagonisti del secondo set della serata: originari di Oristano ma di base a Cagliari, i Fujima sono ispirati tanto dai Jesus And Mary Chain quanto dai Pixies e sul palco riversano tutte queste influenze in un incendiario live.

Terza band della serata sono i milanesi DAGS!, che sono uno spasso a partire dal nome che hanno scelto.“Ti piacciono i coni?”: chi ha visto The Snatch, non può non ricordare lo zingaro Mickey e il suo strampalato dialetto gypsy-irlandese. Che c’entrano i coni con la terza band che suonerà al Summer Is Mine? Semplice: il loro nome è una citazione presa dritta-dritta dal famoso film dell’ex sig. Ciccone, Guy Ritchie. Quartetto ispirato da American Football, Mineral e Penfold, i cui componenti hanno saltellato tra le band più interessanti italiane dagli ultimi anni (Minnie’s, Satan is my brother e Verme), amano i coni, pardon i cani e si sono accasati su un’etichetta che ci piace molto che si chiama To Lose La Track.

Quarta formazione della serata saranno gli Ottone Pesante. Power Trio atipicissimo (vorrei vedere voi ad essere tipici con una tromba, un trombone e una batteria), suonano come se gli Slayer (sì, quelli di Reign in Blood) avessero deciso di trascrivere tutte le loro partiture per una brass band. Non è tanto chiaro, vero? Allora facciamo così: piazzatevi sotto il palco e poi ne riparliamo.

La quinta band della serata, non avrebbe bisogno di presentazioni: avevamo il nome dei Fuzz Orchestra nel taccuino dei sogni dalla primissima edizione, quella del 2013 ed è con una certa emozione che ne parliamo. Nel 2016 ci siamo riusciti. Hanno suonato con Afterhours, Calibro 35, Zeus!, girano in lungo e in largo per tutta l’Europa e sono apprezzati in ogni angolo del globo terracqueo. Mischiano apache-beat (grazie Klaus Dinger per la memorabile definizione), Tony Iommi e Morricone e dal 2006 mettono a ferro e fuoco i palchi e i locali di tutta la penisola. Cut-up cine-musicale. Heavy-kraut e Documentari Luce. E indossano pure degli abiti eleganti.

Dopo le bordate rock del venerdì, sabato 6 arriva portando sonorità più electro e danzerecce. Si parte alle 20.00 con Mario Nardi & U.S.D.E. (acronimo che sta per Underground Sunshine Drum Ensemble): progetto nato nel dicembre 2015 dalla collaborazione tra il cantautore Mario Nardi e il batterista Lorenzo Mele. Mario Nardi si trasferisce giovanissimo a Londra, dove muove i primi passi come cantautore e dove incide This Music is Organic, licenziato dalla casa discografica 25 Hour Convenience Store Records di Gary Powell dei The Libertines. Il disco gli permette di suonare in lungo e in largo nella City e di aprire concerti per artisti internazionali come Jay Jay Johanson, Hermitage Green, Musica Nuda e Omar Pedrini. Nell’estate del 2015 abbandona Londra per tornare in Sardegna e dedicarsi a tempo pieno alla musica e a nuovi progetti: il 30 giugno hanno presentato il disco d’esordio licenziato dalla Van Music Records, giovane etichetta indipendente sarda.

Secondo set sarà appannaggio di Franksy Natra, alias dietro il quale si cela il musicista Stefano Podda.Accompagnato in questa occasione dalla back-band Kerosene Belt, Franksy presenterà in live il disco d’esordio Villa Gospel (pubblicato nel 2016 da SU SCANNU) e riproporrà in nuova veste, alcuni brani del suo progetto parallelo Takoma, già ospiti sul nostro palco nel 2014.

Prima ospite nazionale della seconda giornata sarà Sequoyah Tiger. Al secolo Leila Gharib, Sequoyah Tiger ha alle spalle diverse esperienze con altri progetti come Bikini The Cat e Barokthegreat e partecipazioni a festival importanti come il MI AMI di Milano, dove ha raccolto il plauso di pubblico e critica.

Quarto progetto della giornata è il ritorno sul palco Lee Van Cleef dei Plasma Expander. I Plasma sono una formazione cui siamo particolarmente legati: in primis perché sono tutti musicisti della nostra zona, che hanno visto il nostro festival crescere di anno in anno e che in fondo in fondo ci vogliono bene; in seconda istanza perché sono un gruppo che ha scritto con il loro verde disco di esordio (che guarda caso quest’anno spegne dieci candeline) una pagina importante per la scena impro/sperimentale italiana. Sul palco vedrete(e sentirete!) come è invecchiato bene. Ci piace pensare che l’input per questa reunion con la formazione originale sia partita da noi, dalla Lee Van Cleef, quindi ne rivendichiamo con orgoglio e con gioia la paternità. Chirurghi della destrutturazione, paladini krautici del motorik ma al contempo fieri paladini della guerra alla tirannia del 4/4, i Plasma Expander rovesceranno sul pubblico tutta la potenza di un disco che, nonostante siano passati dieci anni dalla sua pubblicazione, non mostra sul suo volto nessuna ruga. Plasma Expander performing 2006 GREEN ALBUM.

Il protagonista del set finale del Summer Is Mine 2016 è una delle più belle conferme della musica italiana degli ultimi anni: Cosmo. Nom de plume di Marco Jacopo Bianchi – meglio conosciuto anche in veste di frontman e leader dei Drink To Me, una delle band più solide e apprezzate del nostro panorama underground non ha paura di rischiare: la sua musica cerca di parlare un linguaggio nuovo, imbastardito dalle esperienze e dalla sperimentazione. Prova a far convivere una scrittura spiccatamente pop con un attitudine che pesca a piene mani dall’universo della musica da club e che guarda senza timidezza anche a mondi all’apparenza lontanissimi e irraggiungibili.

Le sue sono canzoni che si possono cantare a squarciagola, ma anche ballare senza sosta e senza prestare attenzione al testo. Oppure possono essere ascoltate nel silenzio di una stanza e arrivare dritte al cuore. Pop, lo ripetiamo, ma anche altro. Siete pronti per la festa?

Il Summer Is Mine Festival torna alla formula della due giorni (già sperimentata nel 2014) e accantona temporaneamente il palco/laboratorio Eli Wallach, dalla seconda edizione “casa” della band emergenti locali. È un esperimento, ma siamo sicuri che nelle prossime edizioni tornerà più strutturato e pronto ad accogliere tutte le band esordienti più interessanti che la nostra isola ha da offrire.

Quest’anno l’Associazione Culturale Lee Van Cleef ha giocato la carta della autofinanziamento attraverso la piattaforma di Crowdfunding PRODUZIONI DAL BASSO. L’iniziativa ha permesso di racimolare fondi che sono stati utilizzati per l’acquisto di materiale e servizi per il festival di quest’anno. Un esperimento interessante che contiamo bissare nelle prossime stagioni e che siamo sicuri potrà portare sempre più donazioni alla nostra causa.

[bing_translator]

IMG_1255 20160714_044117Summer Is Mine 2015 1

E’ stata presentata questa mattina, nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza del sindaco di Carbonia Paola Massidda e dell’assessore Emanuela Rubiu, la quarta edizione del Summer Is Mine Festival, rassegna che corona un anno importante per l’Associazione Culturale Lee Van Cleef.

Il Summer Is Mine cresce, come dimostrano i dati raccolti nell’ultima edizione: dalle presenze sempre in aumento che premiano una programmazione attenta alle realtà locali e ai grandi nomi nazionali, alla copertura mediateca della manifestazione, arrivata anche sulle pagine importanti di magazine e siti musicali della penisola come SENTIREASCOLTARE (anche quest’anno prestigiosa Media Partner del festival insieme agli amici di MUMBLE: e DIYSCO), RUMORE o come il magazine americano SOUNDS BETTER WITH REVERB.

Come le precedenti tre edizioni, la manifestazione si svolgerà presso il Parco di Villa Sulcis a Carbonia. La scelta di una posizione nel cuore della città non è casuale ma è la ricerca di un abbraccio di tutta la cittadinanza affinché il Festival diventi un bene comune ed un investimento culturale a lungo termine.

Durante questi giorni si alterneranno sul palco artisti provenienti da ogni ambito musicale legati da produzioni originali in grado di rappresentare quella parte di musica prodotta in Italia con particolare attenzione alla Sardegna, musica che ha dimostrato il suo peso e valore in circuiti nazionali ed internazionali.

Due giorni di musica che vedranno alternarsi sul palco Lee Van Cleef, dieci tra le band più interessanti del panorama musicale italiano e isolano. Si parte venerdì 5 agosto con il concerto dei Safir Nòu, progetto di Antonio Firinu che oscilla tra il jazz e il post-rock; proprio al SIM presentaranno il disco Groundless, registrato tra Leon e Amsterdam nel 2015.

I locali Fujima, saranno i protagonisti del secondo set della serata: originari di Oristano ma di base a Cagliari, i Fujima sono ispirati tanto dai Jesus And Mary Chain quanto dai Pixies e sul palco riversano tutte queste influenze in un incendiario live.

Terza band della serata sono i milanesi DAGS!, che sono uno spasso a partire dal nome che hanno scelto. “Ti piacciono i coni?”: chi ha visto The Snatch, non può non ricordare lo zingaro Mickey e il suo strampalato dialetto gypsy-irlandese. Che c’entrano i coni con la terza band che suonerà al Summer Is Mine? Semplice: il loro nome è una citazione presa dritta-dritta dal famoso film dell’ex sig. Ciccone, Guy Ritchie. Quartetto ispirato da American Football, Mineral e Penfold, i cui componenti hanno saltellato tra le band più interessanti italiane dagli ultimi anni (Minnie’s, Satan is my brother e Verme), amano i coni, pardon i cani e si sono accasati su un’etichetta che ci piace molto che si chiama To Lose La Track.

Quarta formazione della serata saranno gli Ottone Pesante. Power Trio atipicissimo (vorrei vedere voi ad essere tipici con una tromba, un trombone e una batteria), suonano come se gli Slayer (sì, quelli di Reign in Blood) avessero deciso di trascrivere tutte le loro partiture per una brass band. Non è tanto chiaro, vero? Allora facciamo così: piazzatevi sotto il palco e poi ne riparliamo.

La quinta band della serata, non avrebbe bisogno di presentazioni: avevamo il nome dei Fuzz Orchestra nel taccuino dei sogni dalla primissima edizione, quella del 2013 ed è con una certa emozione che ne parliamo. Nel 2016 ci siamo riusciti. Hanno suonato con Afterhours, Calibro 35, Zeus!, girano in lungo e in largo per tutta l’Europa e sono apprezzati in ogni angolo del globo terracqueo. Mischiano apache-beat (grazie Klaus Dinger per la memorabile definizione), Tony Iommi e Morricone e dal 2006 mettono a ferro e fuoco i palchi e i locali di tutta la penisola. Cut-up cine-musicale. Heavy-kraut e Documentari Luce. E indossano pure degli abiti eleganti.

Dopo le bordate rock del venerdì, sabato 6 arriva portando sonorità più electro e danzerecce. Si parte alle 20:00 con Mario Nardi & U.S.D.E. (acronimo che sta per Underground Sunshine Drum Ensemble): progetto nato nel dicembre 2015 dalla collaborazione tra il cantautore Mario Nardi e il batterista Lorenzo Mele. Mario Nardi si trasferisce giovanissimo a Londra, dove muove  i primi passi come cantautore e dove incide This Music is Organic, licenziato dalla casa discografica 25 Hour Convenience Store Records di Gary Powell dei The Libertines. Il disco gli permette di suonare in lungo e in largo nella City e di aprire concerti per artisti internazionali come Jay Jay Johanson, Hermitage Green, Musica Nuda e Omar Pedrini. Nell’estate del 2015 abbandona Londra per tornare in Sardegna e dedicarsi a tempo pieno alla musica e a nuovi progetti: il 30 giugno hanno presentato il disco d’esordio licenziato dalla Van Music Records, giovane etichetta indipendente sarda.

Secondo set sarà appannaggio di Franksy Natra, alias dietro il quale si cela il musicista Stefano Podda. Accompagnato in questa occasione dalla back-band Kerosene Belt, Franksy presenterà in live il disco d’esordio Villa Gospel (pubblicato nel 2016 da SU SCANNU) e riproporrà in nuova veste, alcuni brani del suo progetto parallelo Takoma, già ospiti sul nostro palco nel 2014.

Prima ospite nazionale della seconda giornata sarà Sequoyah Tiger. Al secolo Leila Gharib, Sequoyah Tiger ha alle spalle diverse esperienze con altri progetti come Bikini The Cat e Barokthegreat e partecipazioni a festival importanti come il MI AMI di Milano, dove ha raccolto il plauso di pubblico e critica.

Quarto progetto della giornata è il ritorno sul palco Lee Van Cleef dei Plasma Expander. I Plasma sono una formazione cui siamo particolarmente legati: in primis perché sono tutti musicisti della nostra zona, che hanno visto il nostro festival crescere di anno in anno e che in fondo in fondo ci vogliono bene; in seconda istanza perché sono un gruppo che ha scritto con il loro verde disco di esordio (che guarda caso quest’anno spegne dieci candeline) una pagina importante per la scena impro/sperimentale italiana. Sul palco vedrete(e sentirete!)come è invecchiato bene. Ci piace pensare che l’input per questa reunion con la formazione originale sia partita da noi, dalla Lee Van Cleef, quindi ne rivendichiamo con orgoglio e con gioia la paternità. Chirurghi della destrutturazione, paladini krautici del motorik ma al contempo fieri paladini della guerra alla tirannia del 4/4, i Plasma Expander rovesceranno sul pubblico tutta la potenza di un disco che, nonostante siano passati dieci anni dalla sua pubblicazione, non mostra sul suo volto nessuna ruga. Plasma Expander performing 2006 GREEN ALBUM.

Il protagonista del set finale del Summer Is Mine 2016 è una delle più belle conferme della musica italiana degli ultimi anni: Cosmo. Nom de plume di Marco Jacopo Bianchi – meglio conosciuto anche in veste di frontman e leader dei Drink To Me, una delle band più solide e apprezzate del nostro panorama underground non ha paura di rischiare: la sua musica cerca di parlare un linguaggio nuovo, imbastardito dalle esperienze e dalla sperimentazione. Prova a far convivere una scrittura spiccatamente pop con un attitudine che pesca a piene mani dall’universo della musica da club e che guarda senza timidezza anche a mondi all’apparenza lontanissimi e irraggiungibili.

Le sue sono canzoni che si possono cantare a squarciagola, ma anche ballare senza sosta e senza prestare attenzione al testo. Oppure possono essere ascoltate nel silenzio di una stanza e arrivare dritte al cuore. Pop, lo ripetiamo, ma anche altro. Siete pronti per la festa?

Il Summer Is Mine Festival torna alla formula della due giorni (già sperimentata nel 2014) e accantona temporaneamente il palco/laboratorio Eli Wallach, dalla seconda edizione “casa” della band emergenti locali. È un esperimento, ma siamo sicuri che nelle prossime edizioni tornerà più strutturato e pronto ad accogliere tutte le band esordienti più interessanti che la nostra isola ha da offrire.

Quest’anno l’Associazione Culturale Lee Van Cleef ha giocato la carta della autofinanziamento attraverso la piattaforma di Crowdfunding PRODUZIONI DAL BASSO. L’iniziativa ha permesso di racimolare fondi che sono stati utilizzati per l’acquisto di materiale e servizi per il festival di quest’anno. Un esperimento interessante che contiamo bissare nelle prossime stagioni e che siamo sicuri potrà portare sempre più donazioni alla nostra causa.

 

Si è tenuta questa mattina, presso l’aula conferenze del Centro della Cultura Contadina di “Villa Muscas”, a Cagliari, la conferenza stampa di presentazione della XXX edizione della rassegna “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, alla presenza di numerosi operatori della comunicazione e dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, Claudia Firino, del consiglio direttivo e dei soci dell’associazione culturale Punta Giara, e di una nutrita rappresentanza del mondo dell’associazionismo culturale sardo.

Il presidente dell’associazione Punta Giara, Basilio Sulis, ha illustrato la linea artistica del programma del festival che quest’anno è incentrato sulla figura del maestro Butch Morris. «L’associazione – ha detto il presidente – è riuscita a ritagliarsi un spazio sempre più rilevante a livello nazionale, ma anche internazionale, per quanto riguarda la produzione musicale in Sardegna. Il presidente si è augurato che in un futuro vengano risolti gli annosi problemi che non permettono la pianificazione, programmazione e realizzazione di progetti culturali che siano capaci di incidere nella evoluzione musicale del jazz e di tutta la musica contemporanea».

Sono intervenuti nell’ordine, l’assessore regionale Claudia Firino, che ha anticipato quelle che, a breve, saranno le proposte del suo assessorato e della Giunta regionale per dare attuazione alla legge 18, ed ha portato a conoscenza dell’intenso lavoro di coordinamento con l’assessore regionale al Turismo Commercio e Artigianato, Francesco Morandi, dando l’appuntamento agli operatori del settore alla fine della stagione estiva.

La rappresentante dell’Amministrazione comunale di Sant’Anna Arresi, Emanuela Pilloni, si è impegnata a portare avanti alcuni impegni di carattere logistico nella splendida area concertistica per la valorizzazione del Nuraghe Arresi, simbolo della rassegna musicale e della città.

Francesco Peddoni, consigliere del direttivo dell’Associazione Punta Giara, ha parlato della relazione artistica intercorsa fra l’associazione culturale Punta Giara e il maestro Butch Morris nel corso degli anni. L’eredità musicale del maestro californiano è interpretata e sviluppata all’interno del programma dei concerti di quest’anno da una folta schiera di musicisti provenienti da diverse comunità jazz internazionali, Londra, New York e Chicago in primis. Il programma è stato illustrato dal socio dell’Associazione Punta Giara, Andrea Murgia.

Renato Collu, consigliere del direttivo dell’Associazione Punta Giara, ha fatto un excursus sulle produzioni editoriali dell’associazione presentando le nuove produzioni audiovisive che accompagnano la XXX edizione del festival e che vanno ad arricchire la collana di album musicali originali made in Sant’Anna Arresi.

Luca Fontana, direttore della Cantina Mesa, sponsor ufficiale del festival, ha evidenziato i positivi risultati della collaborazione già ottenuti per la precedente rassegna, riconfermando l’impegno della Cantina a sostenere in futuro l’associazione con azioni di marketing sempre più mirate.

Altro sponsor fondamentale per quest’edizione è la società cooperativa CPA di Arborea, proprietaria del marchio Nieddittas, una delle realtà di allevamento ittico più importanti nell’isola. Ponziana Ledda, infine, rappresentate della cooperativa Destinazione Sulcis ha illustrato il programma LA.GU.NA. in Jazz, progetto che prevede escursioni naturalistici e laboratori eno-gastronomici nel territorio di Sant’Anna Arresi.

Di seguito il programma completo della manifestazione. 

L’eredità musicale di Butch Morris verrà rielaborata e interpretata sul palco di Sant’Anna Arresi dai maggiori esponenti dell’improvvisazione jazz europea e americana che hanno fatto propria la lezione morrisiana.

Le conductions – una particolare forma di direzione d’orchestra basata sull’improvvisazione e su una serie di gesti codificati da Morris – saranno eseguite da ensemble e orchestre di prim’ordine che per l’occasione verranno dirette dai discepoli di Morris. La sperimentazione, il free jazz e l’avanguardia sono il trademark della rassegna arresina, e come sempre tutte le performance offerte al pubblico sono progetti esclusivi e originali, con collaborazioni inedite in grado di attraversare ogni stile e percorso musicale partendo dal free improvvisato per raggiungere territori ai confini tra il kraut, il funk, soul, prog e digressioni cinematografiche.

I concerti. 

 

1 Settembre

Piazza del Nuraghe

Sant’Anna Arresi

Ore 21.00

 

Set in Stone Esclusiva Europea

Evan Parker solo

Evan Parker (sassofono)

 

 

 NU GRID Esclusiva Europea

Vernon Reid (chitarra), Graham Haynes (tromba), J.P.Bourelly (chitarra & macchinari) & DJ Logic (piatti dj)

                                  

2 Settembre

Piazza del Nuraghe

Sant’Anna Arresi

Ore 21.00

 

 

 

 

 

 

Galactic Parable #79 for Butch Morris  Progetto Originale

Rob Mazurek Solo

Rob Mazurek (tromba)

 

CARVED IN THE AIR Prima Mondiale

Keith Tippett (piano), Julie Tippett (voce, percussioni), Cristiano Calcagnile (batteria), Roberto Ottaviano (sassofono alto e soprano), Giovanni Maier (contrabbasso)

Filu ‘e Ferru Progetto Originale

Sant’Anna Arresi Quintet

Evan Parker (sassofono), Alexander Hawkins (piano), Peter Evans (tromba), John Edwars (basso), Hamid Drake (percussioni).

 

3 Settembre

Piazza del Nuraghe

Sant’Anna Arresi

Ore 21.00

 

Sound Beyond Sound Prima Europea

Graham Haynes Solo

Graham Haynes (tromba) 

 Homage to Butch Morris Progetto Originale

Large Ensemble

Evan Parker (sassofono), Alexander Hawkins (piano), Peter Evans (tromba), John Edwars (basso), Hamid Drake (percussioni), Paul Lytton (batteria), Barry Guy (contrabbasso), Walter Prati (computer), Giancarlo Schiaffini (trombone), Pat Thomas (piano/electronics), Caroline Kraabel (sassofono), Orphy Robinson (vibes), Sam Pluta (computer), Hannah Marshall (violoncello)

 

 

4 Settembre

Piazza del Nuraghe

Sant’Anna Arresi

Ore 21.00

 

Evan Parker Quartet Progetto Originale

Evan Parker (sassofono), Peter Evans (tromba), Paul Lytton (batteria), Barry Guy (contrabbasso)

The Long Goodbye Prima Mondiale

conduction n. 1

Nublu Orchestra

Directed by Kenny Wollesen

Ilhan Ersahin (sassofono),  Graham Haynes (tromba) , Doug Wieselman (chitarra), Jonathon Haffner (sassofono alto),  Michael Kiaer (basso), Brandon Ross (chitarra), Kenny Wollesen (batteria). 

 

 

5 Settembre

Piazza del Nuraghe

Sant’Anna Arresi

Ore 21.00

 

Parker/Dikeman/Drake Trio       Esclusiva Italiana

William Parker (contrabbasso), John Dikeman (sassofono), Hamid Drake (batteria)

Tribute to Butch Morris Prima Mondiale

conduction n. 2

Nublu Orchestra

Ilhan Ersahin (sassofono),  Graham Haynes (tromba) , Doug Wieselman (chitarra), Jonathon Haffner (sassofono alto), Michael Kiaer (basso), Brandon Ross (chitarra), Kenny Wollesen (batteria). 

 

06 Settembre

Piazza del Nuraghe

Sant’Anna Arresi

Ore 21.00

 

Wildbirds and Peacedrums  Esclusiva Italiana

Mariam Wallentin (voce, chitarra), Andreas Werlin (batteria),

Fire! Orchestra Prima Esclusiva

Directed by Mats Gustafsson

Mariam Wallentin (voce), Mats Gustafsson (sassofono tenore), Johan Berthling (basso elettrico), Andreas Werlin (batteria), Niklas Barnö (tromba), Goran Kajfes (tromba), Mats Äleklint (trombone), Per Åke Holmlander (tuba), Anna Högberg (sassofono alto), Jonas Kullhammar (sassofono baritono),Finn Loxbo (chitarra), Martin Carl Hederos (tastiere), Mads Forsby (batteria), Julien Desprez (chitarra), Mette Rasmussen (sassofono alto).

 

 

 

Il programma per cause di forza maggiore potrebbe subire variazioni che saranno puntualmente comunicati.

Altre iniziative

Annullo Filatelico

In occasione del 30° anno di attività dell’Associazione Culturale Punta Giara, in collaborazione con le Poste Italiane, verrà fatto l’annullo filatelico che celebra la XXX edizione del festival Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Verranno create per l’occasione le cartoline filateliche create per l’occasione. Il bollo speciale utilizzato conferisce pubblicità e storicità alla manifestazione, estendendone l’eco anche oltre l’ambito territoriale.

Merchandising 2015

Durante il festival sarà possibile acquistare presso il banchetto del merchandising le nuovissime magliette del festival 2015 prodotte dall’Associazione Culturale Punta Giara.

 Attività Collaterali

 “LA.GU.NA. in Jazz”

Laboratorio GUsto Natura

[Escursioni] [laboratori] [mostre] [conferenze] [workshop]

Quest’anno il Festival Internazionale di musica Jazz “Ai Confini tra Sardegna e Jazz 2015” è arrivato alla sua trentesima edizione, un momento storico importante da celebrare; tale ricorrenza capita poi in coincidenza con l’EXPO 2015 dedicato al cibo. Dall’unione di due eventi così importanti nasce questo progetto legato al territorio in cui il Festival si svolge da trent’anni e al cibo che qui viene prodotto.

Un territorio caratterizzato da un paesaggio rurale che trova però nel mare e nella laguna la sua principale risorsa. Per questo abbiamo pensato di ripartire da qui dall’acqua e dal sale dal cibo e dal vino.

Un programma di eventi che ruoteranno tutti intorno ad un luogo geografico che è la Laguna di Porto Pino, e alle sue risorse principali: pesca, enogastronomia e turismo.

Il progetto “LA.GU.NA. in Jazz” acronimo di Laboratori, Gusto e Natura, prevede quindi una serie di eventi suddivisi in tre tipologie: Escursioni, Laboratori e Convegni mostre e workshop che per tutta la settimana del festival si alterneranno nel territorio per far conoscere le peculiarità della laguna sotto i vari aspetti, storico, naturalistico, antropologico ed enogastronomico. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno intorno alla laguna e saranno svolti nel rispetto dell’ambiente, delle persone e degli animali.

ESCURSIONI

La parte escursionistica sarà incentrata sulla conoscenza degli aspetti naturalistici, geologici e morfologici degli stagni e del territorio limitrofo, dalla laguna ai vigneti che la circondano e che rappresentano con le loro produzioni di Carignano un’eccellenza enologica; fino ad arrivare all’altra risorsa che nasce dal mare di Porto Pino cioè la salina e il sale. Le escursioni tematiche a piedi saranno un modo attivo di conoscere il nostro territorio, adatte a tutti e saranno guidate da un esperto.

LABORATORI

I laboratori nascono per entrare in contatto diretto con ciò che mangiamo e di cui spesso ignoriamo l’origine, per toccare con mano i cibi e imparare ad elaborarli secondo la cucina tradizionale. Saranno quindi dedicati principalmente al cibo che nasce dalla laguna, dal mare e dal territorio ma anche alla sensibilizzazione sul tema del consumo e del riciclo.

CONVEGNI, MOSTRE, WORKSHOP E READING

Convegno:

Il tema della Laguna come risorsa economica e turistica possibile, il rapporto tra il territorio e i suoi abitanti, verrà discusso approfonditamente in un convegno dedicato, dove partendo dalla situazione attuale del suo utilizzo e sfruttamento si ipotizzeranno gli scenari futuri attraverso il dibattito tra gli attori del territorio, le istituzioni e i fruitori ed il confronto con altre realtà produttive ed esempi di buone pratiche.

Mostra e workshop: La fotografia naturalistica in laguna come strumento di conoscenza e promozione del territorio sarà il tema del workshop di fotografia naturalistica a cui verrà associato un contest fotografico ed una mostra.

Reading: I reading letterari “Storie salmastre” saranno associati alla musica e alle degustazioni di prodotti tipici locali e saranno dedicati al cibo al vino e alla sua storia. I luoghi del reading saranno spazi all’aperto caratteristici ed insoliti del territorio.

Programma generale

Escursioni tematiche

1) Escursione in salina

2) Escursione tra i vigneti

3) Escursione In barca coi pescatori

4) Escursione a Porto Pino

Laboratori

1) Laboratorio di cucina (produzioni ittiche, lavorazione della bottarga, uso del sale).

2) Laboratorio delle erbe spontanee e il loro uso in cucina.

3) Laboratorio del riciclo per bambini e grandi: “Nulla si butta, tutto si ricicla”

Incontri workshop e mostre

1) Convegno dedicato alle risorse della laguna di Porto Pino

2) Workshop di fotografia naturalistica, contest fotografico e Mostra fotografica

3) Reading: “Storie salmastre” narrazioni e degustazioni salate.

_MG_3707 _MG_3712 _MG_3713 _MG_3715 _MG_3719 _MG_3726 _MG_3729 _MG_3738 _MG_3739 _MG_3746 _MG_3752 _MG_3753 _MG_3760 IMG_5889 IMG_5891 IMG_5899 IMG_5906 IMG_5928 IMG_5930

L’associazione Punta Giara ha presentato ieri a Cagliari il programma della XXIX edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

In una sala colma di operatori della comunicazione provenienti da tutta l’isola, inviati dei media nazionali, musicisti e operatori dell’associazionismo culturale, il direttore artistico dell’Associazione Culturale Punta Giara, Basiliano Sulis, ha aperto la discussione con una sentita relazione sullo stato della cultura e dello spettacolo in Sardegna. A seguire, il sindaco di Sant’Anna Arresi, Paolo Luigi Dessì, ha evidenziato le sinergie create col Comune e le associazioni del paese nell’affrontare difficoltà di carattere logistico organizzativo dovute alla speciale edizione invernale.

Ha partecipato alla conferenza stampa Graziano Ernesto Milia, responsabile delle relazioni pubbliche e comunicazione della Fondazione Banco di Sardegna, che oltre a portare i saluti del presidente della fondazione, Antonello Cabras, ha messo in rilievo il ruolo della Fondazione nella promozione delle attività culturali in Sardegna. E’ intervenuta anche Ponziana Ledda, in rappresentanza dell’associazione Destinazione Sulcis che, con il progetto denominato ‘Il tempo nelle mani: viaggio nei sensi’ arricchirà il già sostanzioso cartellone artistico con attività parallele quali escursioni, conferenze, workshop e laboratori.

Superate le premesse, i soci del direttivo Francesco Pedoni e Renato Collu hanno esposto in dettaglio il cartellone artistico della rassegna, illustrando ai partecipanti le linee guida del cartellone di quest’anno e le caratteristiche di tutti i concerti che si susseguiranno dal 18 dicembre al 3 gennaio, tra esclusive europee, prime assolute e progetti originali.

La conferenza ha inoltre accolto interventi di musicisti che hanno illustrato alcuni dei progetti che parteciperanno al festival. Si sono alternati al microfono di Villa Muscas: Daniele Ledda, direttore del progetto di composizione istantanea Snake Platform, Simone Sedda, rappresentante del gruppo jazz cagliaritano Musica ex Machina ed Elena Ledda, celebre cantante isolana che si esibirà il 19 dicembre in un progetto originale in unione al gruppo vocale femminile Le Mystere des Voix Bulgares.

La relazione artistica.

Ormai ad un passo dal trentennale, la rassegna ha rischiato, come mai prima d’ora, di essere totalmente cancellata, annullando così la sua storia così importante per il territorio e l’intera Sardegna. Gli annosi ritardi dei contributi non hanno spento la nostra voglia di trovare una soluzione affinché il festival continuasse a vivere e a resistere.

Soltanto la testardaggine e l’infinito amore per la musica ci hanno permesso di inventare una nuova collocazione del tutto inedita, passando dalla stagione estiva a quella invernale ed affrontando le difficoltà che questa rivoluzione ha portato con sé.

E’ stato difficile concepire un’edizione invernale, per una serie di problemi legati alla logistica ed al fatto che la Sardegna non sia una meta appetibile per il turismo non estivo, ma queste difficoltà ci hanno offerto un diverso punto di vista.

Il festival, infatti, sarà ancora maggiormente legato al territorio, unendo la sua essenza musicale a tutte quelle attività culturali, eno-gastronomiche e naturalistiche che diventeranno insieme al jazz una piacevole occasione per visitare la nostra terra in un periodo storicamente di bassa stagione ma capace di regalare meraviglie inaspettate.

I concerti si terranno in una tensostruttura ribattezzata “Palanuraghe” e collocata presso il palazzo comunale di Sant’Anna Arresi. Sul palco si alterneranno progetti e musicisti che riempiranno il periodo che va dal 18 dicembre al 3 gennaio. Idealmente il programma può essere diviso in diverse sezioni.

La prima riguarderà il rapporto tra la Sardegna ed il canto.

Una delle istituzioni vocali sarde per eccellenza aprirà questa edizione del festival, il Coro di Bitti “Reimunnu ‘e Locu”. I Tenores, con la loro potenza espressiva assimilabile ai gospel afroamericani, rappresentano nel mondo intero l’arcaica tecnica di canto risalente a tremila anni fa, tecnica che ancora è  tramandata oralmente da uomo a uomo.

Un altro coro farà da ideale contraltare a quello sardo ,“Le Mystere des Voix Bulgares”. Come il Coro di Bitti è composto esclusivamente da voci maschili così la presenza femminile caratterizza il coro bulgaro capace di affascinare l’ascoltatore per portarlo attraverso un impasto di armonie antiche in una dimensione atemporale e quasi mistica. Il programma prevede una doppia esibizione de “Le Mystere des Voix Bulgares”, la seconda delle quali con la partecipazione straordinaria di Elena Ledda, la nostra musicista più internazionale che non ha bisogno di presentazioni. Il confronto delle voci continua con un duo composto dalla cantante Maria Pia DeVito ed il pianista Huw Warren. Il duo composto dalla cantante e studiosa della voce partenopea e dal talentuoso pianista inglese offriranno un concerto all’insegna della tecnica e dello stile in grado di colpire ed affascinare per eleganza compositiva ed esecuzione.

Lungi dall’essere una statica riproposizione del canto a tenores, questo segmento ha l’intenzione di offrire uno spunto di riflessione su come e quanto la Sardegna si proietti oltre il mare che la circonda annullando così non solo distanze musicali ma anche temporali.

Il canto, dimensione musicale primordiale e primitiva, si sporca di futuro in queste unioni ardite e trans-nazionali. Altra isola ed altre musiche che si fondono nella ricerca innovativa che ha sempre contraddistinto lo spirito che caratterizza la rassegna.

Il secondo segmento è identificabile nei due progetti (Rattle Rattle e Down, the dirty roof) proposti da un astro nascente della musica contemporanea, Dorian Wood.

Pianista, compositore e cantante, Wood si spinge oltre la concezione classica del canto diventando egli stesso una sorta di sciamano sospeso tra paradisi ed inferni, tra carnalità e spiritualità tra follia e sanità. Uno dei due progetti prevede l’utilizzo di un coro molto particolare, infatti sarà composto da una sezione di sofferenti psichici che utilizzeranno il canto e la voce come una sorta di terapia capace di metterli in contatto con la dimensione più sensibile del loro essere.

Gradito ritorno quello di Riccardo Lay che parteciperà a questa edizione con un solo di contrabbasso dalla rara intensità. Lo storico bassista dei Cadmo si presenterà in una forma molto personale ed intima che vedrà il suono della sua voce unito a quella del suo strumento in un viaggio di emozioni e sensazioni evocative.

I giovani musicisti sardi saranno i protagonisti del terzo segmento di questa XXIX edizione.

Il jazz interpretato come improvvisazione guidata, sarà rappresentato dal progetto Snake Platform. L’orchestra, diretta da Daniele Ledda,  guida il pubblico attraverso una composizione istantanea e totalmente estemporanea.  Mentre i Musica Ex Machina proporranno un’ unione di musica letteratura ed arti visive con un progetto basato sullo scrittore russo Bulgakov. I Kandirù invece offriranno un interessante esempio di eclettismo capace di muoversi su differenti linguaggi musicali del 900. Hard Up sarà il progetto capitanato dal sassofonista Andrea Morelli che porterà in scena un quartetto inedito composto da sax tenore, trombone, batteria e contrabbasso. Privi di qualsiasi strumento armonico i quattro musicisti creano un tessuto musicale di notevole sostanza ed interesse.

L’ ultima sezione invece tratterà dell’evoluzione del free jazz verso una composizione istantanea.

Il sassofonista Evan Parker ed il trombettista Peter  Evans saranno il punto in comune nei diversi progetti presenti in questo segmento del programma. Parker rappresenta forse il punto più alto dell’espressività free europea, col suo sassofono ha contribuito a ridisegnare limiti e contorni della musica jazz. Insieme al trombettista americano Peter Evans, attualmente uno dei più grandi interpreti dell’avanguardia jazzistica, offriranno al pubblico del festival quanto di meglio ed innovativo si può osservare sui palchi più prestigiosi ed importanti del mondo.

L’Electroacoustic Ensemble Septet composto oltre che da Evans e Parker anche da Paul Oberayer, Walter Prati, Marco Vecchi e Richard Barret, esplorerà la composizione istantanea anche attraverso l’utilizzo dell’elettronica che giocherà col soundmorfing in tempo reale trasformando i suoni prodotti sul palco in eccitanti ed inaspettate variazioni sonore.

Sempre Parker e Evans daranno vita all’ Evan Parker Quartet con il geniale e virtuoso John Edwards al contrabbasso ed il batterista africano Louis Moholo, vera istituzione nel mondo delle percussioni afroamericane ed europee.

Alexander Hawkins, giovanissimo compositore e strumentista inglese, è considerato uno dei più funambolici ed espressivi organisti al mondo. Sul suo Hammond è capace di straordinarie evoluzioni ritmiche e melodiche degne della più  importante tradizione dello strumento.

Hawkins suonerà con tre progetti sospesi tra rock, jazz ed improvvisazione. Il primo, è il suo progetto personale chiamato Decoy, con Edwards al basso e Steve Noble alla batteria. Il secondo lo vedrà protagonista in un inedito quintetto di rilevanza mondiale. Insieme ai già citati Parker ed Evans, ci sarà una nostra graditissima conoscenza Hamid Drake alle percussioni, al basso John Edwards ed al sax Michael Portal, parti di un ensemble che prenderà proprio il nome dal magico luogo che da sempre ospita il nostro festival, Sant’Anna Arresi Quintet. Il terzo progetto invece sarà un duo clamoroso che farà incontrare l’improvvisazione vigorosa di Hawkins con la geniale ed ancora innovativa tecnica percussiva di Louis Moholo.

Hamid Drake sarà ancora sul palco per un duo con Rob Mazurek in occasione di un concerto fra percussioni e cornetto. Ormai non più semplici musicisti ma veri e propri amici del festival e della nostra associazione, Drake e Mazurek ritornano sul palco di Sant’Anna Arresi per un concerto che si preannuncia storico.

Ci sarà spazio anche per un progetto realizzato dai Quintorigo ed il batterista Roberto Gatto. Unendo la loro passione per il compositore Frank Zappa hanno voluto rendergli omaggio attraverso un’elaborazione delle sue musiche e composizioni. Attraverso una scelta delle composizioni del compositore italo-americano metteranno in evidenza il carattere di sperimentazione senza confini di Zappa, ancora oggi mistero difficilmente classificabile della musica contemporanea.

I concerti continuano con il  ritorno del chitarrista Jean Paul Bourelly che insieme a Sadiq Bey e Hamid Drake danno vita al progetto Citizen X, sospeso fra musica e parole fra afro-jazz ed improvvisazione free rock.

Il percussionista iraniano Mohammad Mortazavi salirà sul palco del Palanuraghe per regalarci un solo di  ipnotica intensità e fascino. Virtuoso delle percussioni dell’antica tradizione persiana, il Tombak ed il Daf, Mortazavi ci trasporterà in una cultura lontana solo in apparenza.

Un ritorno interessante sarà quello dei Talibam! Dopo il trionfo dell’edizione passata calcheranno ancora il palco che li ha abbracciati ed esaltati. Saranno accompagnati dal sassofonista Alan Wilkinson e dal trombettista Peter Evans, per un concerto esplosivo ed unico all’insegna della libertà compositiva tipica del significato principale del jazz stesso.

La Marching Band della Bandakadabra approderà sul palco di Sant’Anna Arresi per un’esibizione spumeggiante e trascinante.

Due formazioni tutte italiane si esibiranno durante questa edizione della rassegna, il quartetto del sassofonista Pasquale Innarella e la Flut3ibe, quintetto guidato dal flautista Stefano Benini.

Oltre l’aspetto musicale, il festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” diventa sempre più internazionale e contribuisce a proiettare l’immagine della Sardegna oltre il Mediterraneo. Infatti, sono stati pubblicati tre dischi realizzati da altrettanti concerti live. I Konstrukt hanno stampato il loro disco registrato sul palco della Piazza del Nuraghe, così come il contrabbassista Riccardo Lay.

La testimonianza del lavoro che impegnò per tre anni Butch Morris a Sant’Anna Arresi sarà pubblicato in un cd che racchiude la Conduction n° 192 che il geniale direttore d’orchestra tenne nel nostro festival. La presentazione di questo lavoro, che da poco è stato giudicato fra i dieci concerti più importanti della musica contemporanea avverrà a New York contribuendo ad far sì che la nostra isola si confronti e si misuri con i centri di produzione musicale più importanti del mondo.

Il festival inoltre sarà arricchito da mostre, convegni e jazz club che ospiteranno aperitivi musicali e concerti nel dopofestival.

Hamid Drake - photo

Alan Wilkinson 2 Alan Wilkinson 3 Alan Wilkinson alleyway_GATEFOLD Bandakadabra Bandakadabra2 Bandakadabra3 CitizenX Coro di Bitti Emile Holba Dorian Wood Echos Vocal Ensemble edwards ElectroAcustic Septet Elena Ledda (2) Elena Ledda (4) Elena Ledda Evan_Parker (2) Flut3ibe_BENINI STEFANO Flut3ibe_GORI MICHELE Flut3ibe_LEONARDI STEFANO Flut3ibe_STRANIERI NICOLA Flut3ibe_TAROZZI ANDREA Francesco Bachis gold mic hi res-1  Hard Up Quartet (1) Hard Up Quartet (2) Hard Up Quartet (4) Kandiru Le Mystere des Voix Bulgares louis_moholo-moholo_and_alexander_hawkins_credit_roberto_cifarelli Maria Pia Devito - Huw Warren Mauro Sanna Mohammad Mortazavi Moholo MP DeVito - Warren (1) MP DeVito - Warren (4) MP DeVito - Warren (5) MP DeVito - Warren (6) MR-Mortazavi-Press-1 musicaexmachina1 musicaexmachina2 Pasquale Innarella 4tet quinto-rigo (2) quinto-rigo (3) quinto-rigo Quintorigo - Roberto Gatto Riccardo Lay roberto gatto snake-platform (6) Talibam

 Microsoft Word - TAKOMA.docxMicrosoft Word - PLASMA EXPANDER.docx

È stato presentato ieri a Carbonia, nel corso di una conferenza stampa, il 2° “Summer Is Mine” festival, organizzato dall’associazione culturale Lee Van Cleef, con il patrocinio del comune di Carbonia, che si terrà sabato 16 e domenica 17 agosto 2014, presso il parco Villa Sulcis (ingresso gratuito, entrata da via Napoli) a Carbonia.

Alla conferenza stampa hanno partecipato i rappresentanti dell’Associazione Lee Van Cleef (Andrea Murgia, Francesco Pedoni, Renato Collu, Alessandro Colarossi, a cui si aggiungono Andrea Galante e Lorenzo Mele) e l’assessore dello Spettacolo del comune di Carbonia, Fabio Desogus.

Rispetto all’edizione 2013, quest’anno vi saranno importanti novità: i palchi saranno due, uno dedicato a Lee Van Cleef, con ospiti internazionali, ospiterà musicisti internazionali, l’altro, riservato ai musicisti locali, sarà dedicato a Eli Wallach.

La manifestazione sarà accompagnata da artisti visivi e diversi stand che contribuiranno ad animare i due giorni di musica e arte.

Durante i due giorni del festival si alterneranno sul palco artisti provenienti da diversi ambiti musicali (rock sperimentale, folk, musica elettronica e dream pop) accomunati  da produzioni originali che hanno dimostrato il proprio valore in circuiti nazionali e internazionali.

Il 16 agosto, alle ore 19.30, il palco Lee Van Cleef sarà inaugurato da un ospite internazionale: Youneedyourcoat. I Diverting Duo saranno il secondo progetto in programma.

Il cuore della serata è affidato ai Takoma, di ritorno da un tour internazionale, che hanno affinato a Londra uno sviscerato amore per il folk americano contaminandolo con suggestioni musicali del vecchio continente. Quarto gruppo in programma sono le Lilies On Mars, gruppo di origini sulcitane, che hanno appena concluso un tour mondiale. La chiusura del primo giorno è affidata a Francesco Medda, in arte Arrogalla, uno dei principali esponenti della musica elettronica del panorama isolano.

Il 17 agosto, invece, il programma del palco Lee Van Cleef, sempre a partire dalle ore 19.30, sarà caratterizzato da una miscela di suoni forti.

I Pussy Stomp regaleranno un concerto basato su voce, chitarra, basso e drum machine.  Il secondo set della serata sarà affidato agli Undisco Kidd e ai Junkfood.

Immediatamente dopo la più importante divinità greca scaglierà le sue saette musicali portando sul palco il caos creativo degli Zeus. Di Cavina (Calibro 35) e Mongardi (Fuzz Orchestra) scaricheranno la loro elettricità in un concerto che sarà difficile dimenticare. La chiusura della serata e del Festival sarà consegnata ai Plasma Expander, band isolana che arriva a Carbonia dopo numerosi concerti in Italia, Europa e Stati Uniti.

Il palco Eli Wallach vedrà alternarsi, solisti e band che apriranno, a partire dalle ore 18, le due giornate di musica. Il 16 agosto lo stesso palco Eli Wallach ospiterà Perry Frank, Nepomuceno Bolognini ed il rap’n’blues di Donnie. Mentre il 17 sarà il turno degli Split All The Shells, Baboons e Le Penetrazioni.

È stato possibile organizzare il Festival grazie alla sinergia tra l’assessorato dello Spettacolo del comune di Carbonia, l’Associazione culturale Lee Van Cleef, i principali partner dell’associazione (Pitosforo Artmusicbar, Arci e Società Umanitaria) ed i tanti sponsor che hanno sostenuto l’evento.

L’assessore Fabio Desogus e i rappresentanti dell’Associazione Lee Van Cleef hanno condiviso l’importanza della valorizzazione delle professionalità cittadine: nel campo artistico numerosi musicisti provengono da Carbonia, così come dal punto di vista promozionale e organizzativo i video (Erika Floris e Miriam Marongiu), la parte grafica (Errepush e Ivan Tanda) e la parte fonica (Carlo Conen) sono frutto della professionalità di giovani di Carbonia.

Gli organizzatori hanno ribadito con forza come “Summer is Mine” nasca e si sviluppi come progetto non soltanto musicale che intende  promuovere un forte senso di identità e di crescita culturale della nostra Comunità.

«Il programma della seconda edizione del Festival Summer is Mine – ha detto Fabio Desogus, assessore dello Spettacolo del comune di Carbonia – richiama a Carbonia apprezzati artisti locali e musicisti di fama internazionale e porta la città al centro dell’attenzione dell’intera Sardegna, ottenendo un posto di riguardo nel panorama musicale sardo. Ringrazio a nome mio, dell’Amministrazione Comunale e dell’intera città l’Associazione Lee Van Cleef per l’impegno messo in campo per la realizzazione del festival e per aver portato Carbonia nel circuito delle rassegne musicali di livello.»

ZEUS Microsoft Word - YOUNEEDYOURCOAT.docx Microsoft Word - UNDISCO KIDD.docx Microsoft Word - TAKOMA.docx Microsoft Word - pussy stomp.docx Microsoft Word - PLASMA EXPANDER.docx Microsoft Word - LILIES ON MARS.docx Microsoft Word - I DON’T WANT YOUR MONEY.docx Microsoft Word - diverting duo.docx 1406278152532_13_locandina_summer-is-mine