23 December, 2025
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Il vicepresidente della IV Commissione Trasporti, Roberto Li Gioi (M5S) ed i consiglieri di minoranza della commissione Trasporti hanno presentato una richiesta – protocollata stamattina – di convocazione straordinaria della Commissione chiedendo l’audizione del presidente della Regione Solinas e dell’Assessore ai Trasporti Giorgio Todde.

«Occorre avviare un tempestivo dibattito sulla vertenza continuità territoriale e sulle conseguenti problematiche dei dipendenti Air Italy». Questo l’oggetto della richiesta promossa da Li Gioi e immediatamente accolta con favore dai consiglieri di minoranza (Roberto Deriu, Valter Piscedda, Antonio Piu, Maria Laura Orrù).

«Apprendiamo in queste ore con profondo rammarico – ha detto Roberto Li Gioi – che le trattative tra Alitalia e Air Italy sono approdate su un binario morto. Peggio, a uno scambio di accuse presagio di un tristissimo epilogo. Inoltre, apprendiamo che Air Italy ha già cancellato tutte le vendite per Roma e Milano, a partire da oggi fino al 26 ottobre. In questo momento è fondamentale non abbandonare i lavoratori e le loro famiglie. Il fatto che Air Italy lasci lo scalo di Olbia rappresenta una vera sciagura per l’intera economia della Sardegna e nello specifico della Gallura, che non potrà non avere ripercussioni sulla stagione turistica ormai alle porte. Chiediamo che il presidente Solinas prenda a cuore con assoluta urgenza la questione perché non possiamo assolutamente accettare che l’annosa vicenda termini in questa maniera.»

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Ieri pomeriggio, dopo il giuramento dei sette neo assessori, il Consiglio regionale si è svolto il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta Christian Solinas.

Il presidente del Consiglio Michele Pais ha aperto la discussione e dato la parola all’on. Aldo Salaris (Riformatori sardi), il quale ha affermato che “le dichiarazioni programmatiche del presidente Solinas sono in perfetta sintonia con il pensiero del Gruppo dei Riformatori sardi”. E ha aggiunto: “Recepiscono i punti salienti del nostro programma elettorale verso il cambiamento richiesto”. Giudizio positivo, dunque, anche per la forte attenzione riservata ai temi dell’insularità e delle accise, “necessari per un reale e concreto sviluppo economico della Sardegna”. L’on. Salaris ha sottolineato la convergenza che si è creata sull’insularità, che non si era mai vista prima, e che risulta centrale nell’azione di governo della Sardegna. Dal riconoscimento del principio di insularità, ha sottolineato il consigliere di maggioranza,  dipende lo sviluppo economico e sociale dell’Isola, ed “è quindi necessario muovere i dovuti passi verso Roma” anche alla luce della richiesta di maggiore autonomia da parte delle altre Regioni. “Da qui la nostra proposta di legge nazionale di modifica delle Norme di attuazione dello Statuto quale via maestra per ottenere ciò che ci spetta”.

Per quanto riguarda le Province, il consigliere ha sottolineato che non cambia l’opinione dei Riformatori (“Troviamo un errore rivitalizzarle”), ma che sono pronti comunque a un confronto con la Giunta e la maggioranza. Sulla sanità ha affermato che è un tema che va affrontato con la massima celerità e attenzione nell’interesse del diritto alla salute dei sardi, senza guardare al passato. L’on. Aldo Salaris ha sottolineato la gravosità del compito che oggi ha l’assessore regionale della Sanità, a cui va dato tutto l’appoggio possibile. Ricordando che la spesa sanitaria impegna più del 50 per cento del bilancio regionale, ha evidenziato che secondo il Crea, Centro di ricerche dell’Università La Sapienza di Roma, “ha certificato che la performance assistenziale della sanità sarda è la peggiore d’Italia, nonostante la spesa pro capite sia tra le più alte”. L’on. Aldo Salaris ha evidenziato che ci sono delle peculiarità proprie della nostra isola dal punto di vista territoriale che vanno tenute in considerazione, come il fatto che la popolazione invecchia e che le cronicità avanzano. “Bisogna mettere mano immediatamente alla riforma del Sistema sanitario” e ha sottolineato favorevolmente il lavoro già iniziato dall’assessore della Sanità, Mario Nieddu.

L’on. Francesco Mura (FdI) è intervenuto sull’ordine dei lavori e ha chiesto al presidente Pais di onorare la memoria dell’ex assessore regionale ed ex sindaco di Oristano, Angela Nonnis, scomparsa prematuramente, facendo osservare all’Aula un minuto di silenzio.

La richiesta è stata accolta dal presidente Michele Pais e l’Aula ha onorato la memoria dell’ex assessore Nonnis.

I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’on. Roberto Deriu (Pd). L’esponente dell’opposizione ha evidenziato come le dichiarazioni del presidente Solinas siano “interessanti e ambiziose”. Ha poi evidenziato che l’opposizione avrà il compito di sconsigliarlo, evidenziando limiti e pericoli delle sue scelte. L’on. Roberto Deriu ha sottolineato che si soffermerà, in particolare, sul capitolo intitolato “Identità politica e istituzionale”. “Siamo rimasti smarriti davanti all’affermazione iniziale che la chiave di lettura è la sardità intesa come identità”, non supportata da alcuna analisi storica. L’on. Roberto Deriu ha evidenziato che ci si deve muovere all’interno di un quadro dettato della Costituzione e bisogna fare attenzione alle affermazioni pronunciate.

Il consigliere ha evidenziato che non c’è alcuna preconcetta ostilità. Ci sono alcuni punti condivisibili come quello di pagina 17 delle dichiarazione programmatiche, che ha l’obiettivo di tutelare e promuovere le comunità locali e che si ricollega all’articolo 5 della Carta “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”.

Tra le azioni sconsigliate: la revisione dello Statuto della Sardegna, che esporrebbe a rischi lo stesso Statuto, una volta messo al vaglio del Parlamento italiano.

“Sulle province – ha detto – le diamo il benvenuto, visto che noi l’abbiamo sostenuto sin dal lontano 2011”.  L’On. Roberto Deriu ha sconsigliato un approccio superficiale, come ha sconsigliato di procedere alla riforma della Regione. Il consigliere ha affermato che per azione volte al bene del popolo sardo non sarà negato l’appoggio del Pd. L’on. Deriu ha, inoltre, sconsigliato l’istituzione del dipartimento delle identità e di affrontare il tema sulla semplificazione legislativa senza analizzare bene quanto già posto in essere dalla Giunta Francesco Pigliaru e dalla Prima commissione. L’esponente del Pd, augurando buon lavoro al presidente Solinas, ha affermato che “nessuno le augura l’insuccesso”, ma il ruolo della minoranza sarà quello di avere un atteggiamento franco tale dei servitori fedeli della Repubblica e della Costituzione.

Il presidente Pais ha dato la parola all’on. Stefano Schirru (Psd’Az), il quale ha sottolineato l’importanza di una corretta e proficua collaborazione tra Giunta e Consiglio. “Sono infatti convinto che la centralità del Parlamento autonomistico, così fortemente stigmatizzata dalle dichiarazioni rese all’Aula sia davvero il perno su cui far ruotare l’intera azione riformatrice, così ben tratteggiata dal presidente Solinas”, ricordando la separazione netta tra Giunta e Consiglio avvenuta nella scorsa legislatura. L’on. Stefano Schirru ha definito le dichiarazioni programmatiche: “Intelligenti, azzeccate, ricche di spinti ed entusiasmanti per la nuova stagione che siamo chiamati ad affrontare”.

Il consigliere di maggioranza ha posto l’accento sulla nuova visione della Sardegna, ma anche sul ruolo della politica e sulla volontà di cambiare l’impostazione presente fino a oggi. Più celerità nel dare risposte e nel trovare soluzioni ai problemi, nell’ottica anche di trasformare la percezione che i cittadini e le aziende hanno della Regione: da ostacolo a opportunità, sfruttando al massimo gli strumenti messi a disposizione dallo Statuto sardo. Per l’on. Stefano Schirru la politica deve riappropriarsi del suo ruolo di guida, non lasciando alla burocrazia regionale il ruolo politico.

L’on. Stefano Schirru si è detto d’accordo su una rivisitazione degli enti locali, salvaguardando le diverse identità di cui si compone la Sardegna. “L’abolizione delle Province – ha detto – è stato un insuccesso”. Il consigliere del Psd’Az ha auspicato un’Amministrazione regionale capace di stare in un mondo moderno e che richiede professionalità formate e aggiornate alle nuove sfide. E ha aggiunto che il vero autonomismo è “l’affermazione della nostra diversità, il nostro essere popolo e nazione”, e “di saper essere in un mondo moderno”. Per l’on. Schirru la madre di tutte le battaglie è la tutela dell’ambiente e la capacità di disegnare un modello di politiche ambientali che daranno i risultati oggi e nel futuro. Per quanto riguarda la politica urbanistica, l’on. Stefano Schirru ha sottolineato la necessità di recuperare il patrimonio edilizio esistente prima di consentire di costruire altre case. Le città vanno modernizzate, come Cagliari, ha detto, affinché stimolino quello che per la Sardegna è sviluppo: il turismo.  L’on. Stefano Schirru ha auspicato anche un riordino e una riorganizzazione delle competenze degli assessorati e si è detto favorevole a realizzare un dipartimento dedicato ai rapporti con l’Europa, che sia dotato di personale altamente formato. Non è mancato poi un passaggio sui dati della sanità, che ha definito desolanti: “Abbiamo aumentato costi, calato l’efficienza e portato le  persone a non curarsi”. 

L’on. Giuseppe Meloni (Pd) è intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere al presidente Christian Solinas di riferire in aula sulla continuità territoriale, evidenziando la grave situazione che stanno vivendo i lavoratori di Air Italy.

Il presidente Michele Pais ha poi dato la parola al consigliere del Pd, Valter Piscedda, il quale, come il collega Roberto Deriu, ha ribadito la preoccupazione per il concetto di sardità espresso dal presidente e ricordando che “la Sardegna sta in un’Italia unita, che sta in un’Europa unita, che sta in un mondo globalizzato e c’è il rischio dell’isolamento”. Il consigliere del Pd ha sottolineato che nel processo di riforma bisogna stare attenti al costo del riformismo moderato e a non lasciare indietro neanche un cittadino. Ha espresso, inoltre, perplessità sulla proposta di istituire una Assemblea costituente per modificare lo Statuto. Si è detto, invece, d’accordo sul mettere al centro gli enti locali, come alla volontà di riunire le regioni ad autonomia differenziata per una riforma dello Stato in un’ottica federale. L’on. Valter Piscedda si è detto contrario invece a istituire un dipartimento dell’identità, come alla revisione degli enti regionali, all’istituzione degli osservatori sul turismo e sul mondo del lavoro, come ancora ha trovato irriverenti le parole sulla chimica verde.

Sull’ambiente ha poi aggiunto: “La tutela ambientale non è discutibile e non indietreggeremo di un passo”. L’on. Piscedda ha garantito la collaborazione per tutte le azioni volte al miglioramento della vita dei sardi.

La presidenza è stata assunta dall’on. Giovanni Antonio Satta.

E’ quindi intervenuto, Giuseppe Talanas (FI): “Le sue dichiarazioni programmatiche, forse per la prima volta, richiamano all’identità sarda e all’autonomia speciale. Ed è la scelta che darà carattere alla sua azione”. Per l’on. Giuseppe Talanas è necessaria una forte azione a sostegno dei settori produttivi della nostra Isola, con la richiesta al Governo e all’Europa di interventi straordinari per la nostra Isola. “Sarà una battaglia che non dovrà combattere da solo, ma con una coalizione unita”. La gestione della politica non può essere affidata a un’azione ordinaria – ha continuato –  per far fronte alle tante emergenze. L’on. Giuseppe Talanas si è detto favorevole a puntare sullo Statuto autonomistico della Sardegna: dal Piano di rinascita, alla questione delle entrate, all’istituzione dei punti Franchi, fino all’insularità e alla continuità territoriale.

Il consigliere azzurro ha chiesto una particolare attenzione alle zone interne e al Nuorese e alle aree non rappresentate in Giunta. Va bene riunire in Sardegna i rappresentati delle regioni europee ad autonomie differenziata, ma con nuove risorse riconosciute dallo Stato. “L’Assemblea costituente è una bella idea – ha detto – per integrare e non cancellare lo Statuto”. Per l’on. Giuseppe Talanas bisogna rilanciare l’articolo 13, un Piano di Rinascita che guardi alle zone interne e disagiate, a forte rischio di spopolamento, con piccoli punti franchi con fiscalità di vantaggio nelle aree di  Pratosardo, Nuoro, Siniscola, Ottana, Macomer, Sorgono, Suni, Ozieri, Isili e Arbatax. Per l’esponente di maggioranza va potenziato il turismo, anche con percorsi e offerte alternative a quelle legate alle zone costiere. Un passaggio importante è stato riservato al comparto agricolo e alla forte spinta politica a sostegno del prezzo equo del latte, a partire da un euro a litro e alla ricerca di una trasformazione strutturale del comparto. Serve, inoltre, una task force che si occupi delle richieste del mondo agropastorale, creando anche un collegamento tra ambiente e mondo agricolo. Tutti i programmi devono essere portati avanti senza ritardi.

E’, poi, intervenuto il consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, il quale ha evidenziato   che la mancata partecipazione del presidente Solinas alle celebrazioni del 25 aprile l’hanno lasciato sconcertato. “Una data, ha spiegato, che è una pietra miliare della nostra storia”. “Autonomia sì, ma all’interno di una nazione che ha lottato con ardore per la sua libertà e che ha lasciato sul campo tantissime vittime”. L’on. Roberto Li Gioi ha evidenziato i 70 giorni passati prima di vedere completata la Giunta, sul cui operato vigilerà, insieme ai consiglieri del suo gruppo. Per l’esponente del Movimento 5Stelle è fondamentale la riorganizzazione degli enti e agenzie e che si risolvano i problemi dei dipendenti dell’Aras e dell’Aias. Apprezzabile sulla carta, ha detto, il punto sull’identità ambientale e territoriale, ma sarà necessario valutare con attenzione le politiche ambientali e urbanistiche che saranno portate avanti. L’on. Roberto Li Gioi ha, inoltre, evidenziato come il turismo sia imprescindibile per lo sviluppo dell’Isola, ed è fondamentale che la Sardegna abbia un sistema di trasporti efficiente. E’ necessario, ha, proseguito, lavorare su continuità territoriale che metta alla pari i tre aeroporti sardi, così come bisogna intervenire sulla continuità marittima. Il consigliere ha ricordato la proposta presentata dal deputato Nardo Marino (M5S) in Parlamento.  In conclusione, ha affermato che il suo gruppo non farà sconti alla Giunta, ma che sarà pronto ad appoggiare gli interventi a favore del popolo sardo.

L’on. Pierluigi Saiu (Lega) ha preso la parola e ha detto: “Cari colleghi, sento l’onore di questo ruolo. Abbiamo tutti la responsabilità di lavorare per la nostra terra e per i giovani sardi.

La nostra autonomia ha superato i 70 anni e il suo sostanziale logoramento impone l’avvio di un serio processo di riforma. In questo scenario le regioni a statuto speciale sembrano stancamente inseguire le regioni a statuto ordinario e il loro dinamismo. La classe politica sarda ha poi mostrato difficoltà a elaborare riforme coraggiose ed è urgente ripensare il nuovo statuto, per consentire ai sardi di muoversi liberamente e alle imprese di crescere. ‘La sovranità e l’autonomia o la si esercita o decade’, diceva Mario Melis. Noi dobbiamo riformare lo Statuto in senso federale ed è questa la frontiera della nostra autonomia. Dobbiamo ricominciare a parlare di autonomia conquistata, non concessa. Dobbiamo scrivere un nuovo testo unico degli enti locali sardi, senza ricalcare la disciplina nazionale ma mettendo sempre al primo posto l’interesse dei cittadini sardi e dei piccoli comuni, che dovranno essere messi nelle condizioni di erogare i servizi necessari alla popolazione”.

Per l’on. Pierluigi Saiu “lo spopolamento delle zone interne si combatte investendo denari e realizzando strade”. E pure le Province dovranno avere “organi eletti direttamente dai cittadini e non dobbiamo aver paura di chi parlerà di poltrone perché la viabilità provinciale cade a pezzi e non ci sono le risorse per farlo. Come nella strada per Siniscola, dove il 10 marzo scorso abbiamo registrato l’ennesimo incidente mortale. Lo dico da presidente della commissione Prima: dobbiamo scrivere un nuovo Statuto, una nuova Statutaria e una legge generale di riforma degli enti locali. I sardi si aspettano questo e si aspettano discontinuità”. L’esponente leghista ha parlato anche dei problemi della sanità e della necessità di una riforma che venga incontro prima di tutti ai problemi dei cittadini”.

Per i Progressisti ha preso la parola l’on. Gianfranco Satta: “Le dichiarazioni del presidente Solinas sono piene di elementi di criticità, che saranno oggetto di analisi nel corso della nostra legislatura. La nostra opposizione sarà leale, chiara e intransigente, a cominciare al tema della riorganizzazione degli enti locali. Voi volete ripristinare le province ed eliminare ogni altro ente intermedio come le unioni dei Comuni ma è molto dubbia la legittimità costituzionale della vostra proposta. E i Comuni rurali hanno bisogno del pieno riconoscimento, sotto il profilo dei contributi e dei finanziamenti, della loro condizione visto che oltre la metà dei sardi abita in aree definite rurali. Per questo noi riteniamo sia necessario investire sullo sviluppo rurale di tipo partecipativo, abbandonando il modello centralista e valorizzando davvero le decisioni delle comunità”. L’oratore ha proseguito dicendo: “Se davvero lei intende dare equa rappresentanza a tutti i territori, perché non ha iniziato a usare questo criterio componendo la giunta? Non c’è un solo rappresentante della provincia di Sassari né di quella di Nuoro: è questo il suo modo di assicurare la equa rappresentanza?”.

E’ intervenuta l’on. Annalisa Mele (Lega), che ha parlato del suo territorio di provenienza, l’Oristanese, e ha detto: “La prospettiva federalista è senza dubbio la più realistica e la più consona ai nostri ideali per la Sardegna. Presidente Solinas, la sua è la via giusta: dobbiamo scegliere la via dell’identità e della collegialità per trasformare la Sardegna. Ogni enunciato dovrà avere la sua realizzazione a cominciare dalla Sanità. Un fatto su questo deve essere chiaro: la riforma della Sanità dovrà poggiare sul fattore umano. Va recuperato il prezioso contributo dei lavoratori della Sanità, che oggi si sentono privati di dignità e dimenticati dalla politica. Dobbiamo rivendicare con il Governo nazionale la libertà in materia di spesa e di formazione, per evitare una riduzione scellerata dei servizi e restituire ai territori la rete dei servizi sanitari. Non sono i pazienti che vengono verso i servizi sanitari ma sono i servizi che dovranno andare da loro, considerando l’aumento dell’età media e la necessità di occuparsi di prevenzione e di aree emergenti di criticità”. L’oratore, che esercita la professione di medico, ha toccato diffusamente i temi della disabilità, della malattia mentale e dell’incremento delle malattie neurodegenerative. “Un capitolo a parte riguarda l’emergenza urgenza territoriale, l’unico servizio che funziona e riscuote il grande apprezzamento della popolazione. Areus è in via di definizione e va rimodellata aumentando i punti di postazione avanzata. E va rivisto anche il servizio di elisoccorso, spesso utilizzato impropriamente e sproporzionato”. L’on. Annalisa Mele ha parlato poi dell’agricoltura sarda e della cultura: “La valorizzazione della storia della Sardegna deve essere la linfa che alimenta ogni azione di governo. Il mio territorio ha partorito una gigante come Eleonora d’Arborea e mi sia consentito rivolere un pensiero alla collega Angela Nonnis, scomparso pochi giorni fa, sindaco di Oristano e assessore di questa nostra Regione”.

Per l’opposizione l’on. Eugenio Lai (Leu) è intervenuto e ha parlato di linee programmatiche “confuse e contradditorie. Abbiamo vissuto sino a oggi una situazione paradossale e una maggioranza che ha in comune soltanto la divisione dei posti di governo. Non bastano le dichiarazioni del neo assessore al Turismo che pensa di risolvere il problema della disoccupazione con i campi da golf. In realtà i dati macroeconomici del governo Pigliaru sono migliori di quelli che la giunta Cappellacci aveva lasciato all’atto della conclusione della sua legislatura. E’ nel concreto che vorremmo conoscere le vostre intenzioni: che volete fare per i dipendenti Aias, senza stipendio da circa dieci mesi?  Che politica è quella che non si occupa di questi problemi? Io mi batto per una politica che possa consentire ancora al figlio dell’operaio di diventare dottore. E qual è la vostra politica energetica? Stiamo ancora aspettando il taglio delle accise sulla benzina promesso dal vostro primo alleato nel primo consiglio dei ministri”.

Per l’oratore “non serve cementificare ancora, se i nostri paesi sono pieni di case abbandonate come tutti sappiamo. Non siamo il partito del no ma del sì: al lavoro nell’ambiente, al mare cristallino, a un’isola senza plastica, a una nuova legge urbanistica. Serve invece una nuova continuità territoriale che permetta ai cittadini di viaggiare a basso costo in Sardegna e in Italia. Non possiamo aspettare lustri per il completamento di opere strategiche per i collegamenti sardi, che non spettano a noi ma allo Stato”.

Per la maggioranza l’on. Stefano Tunis, leader di Sardegna 20/20, ha detto: “Chi mi ha preceduto si è mosso sul terreno scivoloso della critica senza la prudenza di chi ha a lungo governato. La stessa prudenza che dovrebbe avere chi si avventura a parlare di calcio senza aver mai giocato. Il realtà il centrosinistra sardo ci ha riconsegnato il governo avendo soltanto parlato di Pil e crescita occupazionale. Senza che il popolo percepisse i vantaggi di tale precedente governo.  Per cinque anni non siete intervenuti sulle questioni più cruciali e non avete ostacolato il più volgare assistenzialismo. Abbiamo sentito tutti noi il presidente Francesco Pigliaru dire che neppure Sergio Marchionne era stato capito quando fondava Fca. Noi ci assumiamo il peso di un grande rinnovamento e del rilancio della Regione e lo faremo dai settori strategici e dagli locali. Ci sono rischi nel programma del presidente Solinas ma ci sono ancora più rischi nel procedere come avete proceduto voi. Noi siamo una maggioranza giovane, esuberante ma trainante e lo dimostreremo in quest’Aula”.

Ha preso la parola l’on. Antonio Piu (Progressisti) che ha sollecitato “tempi più rapidi per le decisioni che riguardano la Sardegna e soprattutto soluzioni. Vengo da un territorio grande e vasto come Sassari che non ha rappresentanza in Giunta e non difendo a prescindere le decisioni del passato. Però se nei vostri interventi c’è così tanta voglia di raccontarvi in maniera differente io non ci sto: la vostra Giunta è partita con mesi di ritardo e la Quarta commissione inizierà a lavorare domani, per la prima volta”.

L’oratore ha proseguito: “Un’identità di popolo si ha solo se si lavora sulle persone e mi sarebbe piaciuto leggere questo nelle vostre linee programmatiche. Mi auguro che in questi cinque anni il presidente Solinas mostri le soluzioni a problemi che ha raccontato con tanta leggerezza”.

Il consigliere Michele Ciusa (M5S) ha iniziato il suo intervento mettendo in luce, da cittadino, le difficoltà del sistema Regione nella proclamazione degli eletti a causa di una legge fatta apposta per fermare il Movimento 5 stelle, e successivamente i gravi ritardi che hanno accompagnato la composizione dell’esecutivo, dovuti solo alla necessità di trovare il tempo di «soddisfare gli appetiti delle forze politiche di maggioranza». Noi diciamo no, ha aggiunto, «a questi artigiani della quantità e dubitiamo che le grandi  scelte possano essere fatte con le mani libere, perché temiamo che prevarrà la convenienza personale in continuità con il passato». La Sardegna, ha detto, «deve puntare su modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le sue vocazioni, unica strada per risolvere la profonda crisi di lavoro che riguarda i giovani che comunque hanno tanta voglia di fare e vanno sostenuti nei loro sforzi per restare in Sardegna e riportarli a casa, assicurando loro una buona formazione e l’opportunità di essere una nuova generazione di imprenditori anche lavorando ad un grande progetto di autosufficienza alimentare».

Il consigliere Andrea Piras (Lega), dopo aver ricordato che questa legislatura comincia con una eredità pesantissima, rappresentata dal più alto abbandono scolastico d’Italia, da tante opportunità di lavoro negate ai giovani, e da un grave peggioramento della situazione economica che ha determinato il declassamento della Regione da parte dell’Unione europea, ha criticato l’amministrazione precedente «che non ha portato nulla di buono alla Sardegna, lasciando tanti giovani senza una vera speranza per futuro». Il compito che ci attende, ha continuato, «è quello di affrontare con slancio tante emergenze, puntando sulla come fattore di valorizzazione della nostra identità, dal patrimonio archeologico gli antichi mestieri, e soprattutto sulla formazione di qualità, se davvero vogliamo frenare l’emigrazione e riprendere un cammino di crescita». Piras ha poi approfondito la situazione del settore agricolo, a suo giudizio frenato da troppe inefficienze: burocrazia, bassa capacità di spendere le risorse assegnate e di concentrare l’attenzione su settori strategici in grado di incrementare produzioni ad alto valore aggiunto, col risultato di aver deluso per l’ennesima volta le aspettative di quanti volevano tornare a lavorare sulla terra». Quello di una nuova qualità ambientale, ha concluso, «deve essere un grande obiettivo, assieme ad nuova cultura alimentare, alla lotta contro la contraffazione dei nostri prodotti, all’ammodernamento tecnologico del settore e ad una redistribuzione delle risorse all’interno delle varie misure europee».

Elena Fancello, del M5S, ha messo l’accento sul tentativo del presidente di unificare i diversi settori della realtà sarda con il collante con identità, anche se «le esperienze negative del passato pesano nel deterioramento dei rapporti fra politica e cittadini confermato dall’elevata astensione, molto diffusa fra giovani che, peraltro, non hanno trovato lo spazio che avrebbero meritato nelle dichiarazioni programmatiche». Si avverte, ha proseguito, «una grande di sfiducia nel futuro e tuttavia va raccolta la sfida di proporre ai sardi una idea complessiva della Sardegna del futuro attenta soprattutto ai giovani, attraverso la semplificazione burocratica, gli incentivi per l’accesso al credito, l’attenzione al capitale umano, alla formazione professionale per chi non riesce a laurearsi e sono purtroppo tantissimi,  alla valorizzazione dei saperi antichi». Molti dicono che con la cultura non si mangia, ha ricordato Elena Fancello, «io invece penso che in Sardegna con la cultura ci sia da mangiare per tutti e che, anzi, l’investimento in cultura sia lo strumento migliore per arginare il calo demografico e dare spazio a tanti giovani, come per esempio i medici, che hanno aspettato fin troppo ed hanno diritto di avere risposte».

Laura Caddeo, dei Progressisti, ha lamentato la marginalità che il programma ha riservato a temi di enorme importanza come, istruzione, diritto allo studio e cultura, «che invece sono elementi strategici sui quali far poggiare ogni disegno di sviluppo». Il documento del presidente, ha aggiunto, «parla di scuola solo due volte e lo fa per citare i dati sulla dispersione che in realtà è la conseguenza di una povertà educativa che arriva da lontano: mancanza di asili nido, scuole per l’infanzia e luoghi di aggregazione soprattutto nei piccoli centri, mentre nelle aree urbane non sono accessibili alle fasce più deboli della società». Manca inoltre, ha lamentato la Caddeo, «ogni riferimento alla disabilità, anch’esso fenomeno e trasversale che richiede una programmazione forte per ampliare gli spazi di integrazione, così come manca una politica per le donne e la parità di genere, che comprenda misure organiche su lavoro e compatibilità fra impegno sociale e realizzazione personale e professionale». Infine, «dire prima i sardi è una cosa banale e individualista, oltretutto in contrasto la citazione di Fortza Paris».

Per Nico Mundula (Fdi) il programma appare coerente con la realtà percepita fuori dal palazzo, perché propone una visione complessiva del concetto di sardità insieme ad una idea di autonomia finalmente compiuta, da protagonisti e non comprimari. E’un compito impegnativo, ha osservato, «perché ereditiamo una Sardegna in ginocchio che però vuole e deve ripartire, a cominciare dalla sanità che richiede la profonda correzione di una riforma che ha scontentato tutti ed ha peggiorato il servizio regionale, mentre invece occorre al più presto rimettere al centro cittadini e costruire un nuovo sistema attorno a loro». Va dato poi impulso, ha auspicato Nico Mundula, «a comparti trainanti dell’economia della Sardegna finora trascurati, come l’agro pastorale, l’agroalimentare, l’artigianato ed il turismo, favorendo l’accesso al credito anche delle micro imprese, tagliando la burocrazia, tutelando i prodotti sardi nei mercati, incentivando il turismo nelle zone interne, rivolgendosi in particolare ai giovani che vogliono restare in Sardegna».

Secondo Diego Loi (Progressisti), in linea generale il programma presenta diversi passaggi condivisibili a cominciare da quelli sull’identità, sui quali ci si potrà confrontare nel quadro del rilancio della nostra autonomia nel quadro nazionale ed internazionale. Ci sono anche suggestioni interessanti su un progetto di rinnovamento istituzionale coerente con le tante identità della nostra Regione, ha continuato, «ma ho qualche riserva sulle modalità indicate perché sarebbe meglio approfondire alcuni passaggi, con particolare riferimento a quelli relativi alle forme aggregative fra Comuni che dovrebbero fare spazio alle Province; vedo in altre parole una dicotomia fra questo e la valorizzazione delle comunità locali; nelle esperienze condotte fin qui c’è a mio avviso molto da salvare, perché combattere la frammentazione va bene ma senza dimenticare che molte cose funzionato e hanno fatto crescere tante piccola realtà che hanno mostrato di superare i localismi».

Carla Cuccu, del M5S, ha auspicato che questa legislatura riesca a trasmettere al popolo sardo l’attenzione delle istituzioni ai loro problemi, anche se da questo punto di vista il programma appare troppo teorico per essere concreto. Noi, ha annunciato, «faremo opposizione sui contenuti vigilando sul recupero di una idea che rappresenti davvero un quadro di istituzioni al servizio dei sardi nel nome dell’identità e richiamata ci saremo quando si parlerà di cose concrete sulle quali faremo le nostre proposte». Da donna, ha affermato, «vedo una carenza sulle politiche della famiglia che poi è il nucleo dal quale si sviluppa qualunque società e bisogna secondo noi valutarla come centro di interessi e di diritti che può fare molto per la Sardegna». Mancano inoltre, ha lamentato, «sia un messaggio di speranza e di liberazione dalla cattiva politica che una attenzione ai problemi della parità di genere che liberi la donna da una scelta obbligata fra diversi ruoli». Per quanto riguarda la sanità, ha concluso, «diciamo no a soluzioni tampone, perché si deve ripartire dalla prevenzione e dalle prestazioni di qualità».

Emanuele Cera, di Forza Italia ha detto di aver particolarmente apprezzato un programma che mette al centro il cittadino, e propone un buon metodo per valorizzare responsabilità amministrativa di chi si impegna in politica sottoponendosi al giudizio dei cittadini. Apprezzamento, inoltre, «per il nuovo ruolo assegnato agli Enti locali nel rapporto con la Regione, che può essere un ottimo strumento per riconquistare la fiducia dei sardi con uno spirito nuovo, facendoli sentire partecipi di un progetto, valorizzando competenze, risorse umane e meritocrazia». Siamo consapevoli del momento difficile che attraversiamo, ha sostenuto Emanuele Cera, «e sappiamo che saranno necessarie scelte coraggiose, nel rispetto del principio di sussidiarietà che presuppone il superamento di un certo centralismo regionale, garantisce una risposta migliore alle esigenze delle imprese ed accompagna positivamente i processi di crescita economica con proposte concrete nei diversi settori». Col rilancio delle vertenze aperte con lo Stato in settori strategici, ha concluso, «possiamo puntare ad essere l’isola della qualità della vita ma dobbiamo fare in fretta perché non c’è più tempo e i sardi non possono aspettare».

Al termine di quest’ultimo intervento, il presidente Michele Pais ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio regionale riprenderanno martedì, alle ore 10.00, con l’intervento del consigliere Giuseppe Meloni, del Pd.

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Si è chiusa con una sala consigliare colma di famiglie e studenti della scuola primaria Motzo di Bolotana la seconda edizione bolotanese di “Viaggio sicuro. Viaggio allacciato”.
Il progetto didattico in forma di gioco concorso che ha fatto viaggiare in sicurezza, secondo i parametri chiave della mobilità sicura specie in auto e moto, i 68 scolari di Bolotana e le loro famiglie.
Temi, disegni, ricerche ed approfondimenti hanno rafforzato la consapevolezza dei bimbi sull’importanza della prudenza e del rispetto delle regole.
Un’educazione ad una cittadinanza attiva che affonda le proprie radici più solide nella partecipazione di ciascuno, anche dei più piccoli, alla crescita radicale di una società migliore e più sicura.
Certamente più consapevole.
Quale miglior modo di imparare se non giocando? Quale migliore stimolo se non quello di vedersi premiati, gratificati, lodati ogni giorno ed ogni settimana dalle autorità che hanno la responsabilità della Comunità?
Ed è proprio questo il segreto del gradimento del progetto in ogni scuola nella quale i promotori e finanziatori, le carrozzerie d’eccellenza del circuito nazionale “Mio Carrozziere” iscritte a Federcarrozzieri: la conquista di un’autodeterminazione comportamentale individuali di bimbi/figli che si scoprono capaci d’essere cittadini rispettosi delle regole ma, di sapersi prendere cura ed essere responsabili anche delle loro famiglie durante i viaggi, piccoli o grandi in auto, in bici, in moto.
I ragazzi pluripremiati con medaglia di bronzo, d’argento ed oro si sono così diplomati a pieno titolo “Viaggiatori sicuri”.
Presente ed incuriosita, anche la sindaca di Lei, Marcella Chirra, che si è espressa desiderosa di avere una così grande festa anche per i bambini del suo Comune.
«Saremo lieti di costruire dei percorsi informativi e formativi in favore di adulti e bambini – ha detto Riccardo Deriu, bolotanese coordinatore della Federazione nazionale -, le idee di sviluppo non mancano. Saremo lieti di esportare il progetto anche ad altre amministrazioni del territorio, fatto salvo che ci siano sufficienti  volontà ed energie economiche. Al momento, ogni campagna è autofinanziata dal nostro referente regionale o locale che si fa carico di tutti gli oneri del gioco. Auspichiamo che rispettare le regole diventi contagioso e se ne apprezzi la pregnanza educativa e civile sì che anche le amministrazioni possano collaborare in modo incisivo alle idee che vorremmo costruire insieme.»
Prossima tappa di chiusura concorso Elmas, Teatro di Via Goldoni con 179 bambini e le loro famiglie.

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Nella XVI legislatura, nonostante l’introduzione della doppia preferenza di genere, solo il 13,33% dei consiglieri è donna. Fanno parte dell’Assemblea: Alessandra Zedda (Forza Italia), Desirè Alma Manca (Movimento 5 Stelle), Maria Laura Orrù (Sardegna in Comune con Massimo Zedda), Elena Fancello (Movimento 5 Stelle), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Carla Cuccu (Movimento 5 Stelle), Sara Canu (Lega Salvini Sardegna), Laura Caddeo (Noi, la Sardegna con Massimo Zedda).  Il numero delle consigliere della legislatura che sta per cominciare è lo stesso della  XIV, della XI (le elette furono 8 su 80) e della XIII 8 donne consigliere su  85). Nelle 16 legislature su un totale di 1174 consiglieri, le elette sono state 69 con una percentuale del 5,87%.

Il nuovo Consiglio regionale sarà profondamente rinnovato, con ben 40 seggi su 60 assegnati a nuovi consiglieri.

Tornano, infatti, nell’Aula di via Roma soltanto 6 consiglieri con 2 o più legislature alle spalle. Oltre al consigliere “anziano” Giorgio Oppi dell’Udc (7) faranno parte della nuova Assemblea anche Michele Cossa dei Riformatori sardi con oltre 2 legislature (alla sua prima esperienza subentrò a Massimo Fantola), Alessandra Zedda ed Antonello Peru di Forza Italia (2 ciascuno), Cesare Moriconi del Pd e Daniele Secondo Cocco di Leu, anch’essi con 2 legislature già maturate.

Le riconferme rispetto alla legislatura appena conclusa sono invece 20: Piero Comandini, Gianfranco Ganau, Giuseppe Meloni, Valter Piscedda, Cesare Moriconi e Roberto Deriu del Pd, Antonello Peru ed Alessandra Zedda di Forza Italia, Stefano Tunis (ora con Sardegna20venti), Nanni Lancioni del PSd’Az, Giovanni Satta (ora nel Psd’Az), Eugenio Lai e Daniele Secondo Cocco di Leu, Francesco Agus di Campo Progressista, Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, Giorgio Oppi e Gian Filippo Sechi dell’Udc, Alfonso Marras e Michele Cossa dei Riformatori e Domenico Gallus (ora con Sardegna 20venti).

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In Consiglio regionale è ripreso l’esame della proposta di legge per l’istituzione della provincia della Gallura. La seduta stamane è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pd Franco Sabatini, riferendosi all’ordine del giorno, ha chiesto la sospensione della seduta, «per poter proseguire – ha spiegato – utili interlocuzioni fra i gruppi che potrebbero portare alla condivisione di alcuni emendamenti di sintesi».

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha rilanciato la complessa vertenza dei lavoratori licenziati della Secur di Sassari, osservando che «le stesse sollecitazioni del presidente Gianfranco Ganau non sono state ascoltate dalla commissione Lavori del Consiglio e dal presidente Piero Comandini, lasciando da soli quei ragazzi che da oltre un mese protestano in piazza d’Italia a Sassari». «In queste settimane – ha ricordato Antonello Peru – hanno ricevuto la solidarietà di molti esponenti politici e forse di tutti visto che li ha incontrati anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ma questo non è bastato a smuovere la commissione Lavoro, inadempiente dopo 5 sedute fatte a luglio e settembre». Provo tanta amarezza e tanta tristezza per il trattamento riservato a questi ragazzi, ha concluso il consigliere, «e mi rivolgo ancora una volta al presidente Gianfranco Ganau ed al presidente Francesco Pigliaru perché quello dei lavoratori Secur è un problema di tutta la politica che, pur essendosi resa conto di aver commesso una ingiustizia, non sa o non riesce a rimediare».

Ancora sull’ordine dei lavori, il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha auspicato «una sana riflessione del Consiglio prima che i populisti occupino questi scranni forse per colpa di una classe dirigente che ha rinviato senza motivo provvedimenti importanti come la legge contro la fibromialgia e quella sull’istituzione della fondazione Sardegna beni culturali, nuove soggetto di governo in un settore che occupa 800 unità». «Queste iniziative sono state affossate in modo irresponsabile – ha protestato Attilio Dedoni – accreditando l’immagine negativa di un Consiglio che non fa quello che è necessario fare mettendoci la faccia».

Con un intervento dedicato in parte allo stesso argomento ha poi preso la parola il consigliere del Pds Augusto Cherchi, che ha ricordato la presenza fuori dall’Aula «di decine e decine di pazienti che protestano contro un fatto ingiusto, la mancata approvazione della proposta di legge contro la fibromialgia votata in commissione all’unanimità ma con l’iter ancora incompleto perché la commissione sanità non si riunisce da un mese, mentre basterebbero pochi minuti». «Condizionerò la mia presenza in Aula all’approvazione di questa legge – ha concluso Cherchi – e chiedo a questo scopo l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi invece, rivolto al presidente Pigliaru, ha annunciato «la decisione di molti cittadini di Oliena di rinunciare al voto alle regionali ed alle europee in segno di protesta contro il mancato ripristino del ponte di Oloè, dopo l’alluvione di 4 anni fa». «Su questa vicenda – ha lamentato Luigi Crisponi – la Giunta regionale si è distratta nonostante le pressanti richieste di molti esponenti politici e di tutta la comunità, abbandonando nel disagio e nell’isolamento migliaia di cittadini lavoratori e studenti: una autentica vergogna».

Il consigliere di Art. 1 – Sdp Luca Pizzuto, come componente della commissione Sanità, ha manifestato la disponibilità a favorire l’approvazione della legge contro la fibromialgia.

Il capogruppo del Pd Pietro Pietro Cocco, sottolineando che l’impegno comune dei gruppi ad approvare la legge contro la fibromialgia, ha sollecitato la convocazione della conferenza dei capigruppo in modo da discutere la legge direttamente in Aula in base all’art. 102 del regolamento.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso la seduta come da richiesta del consigliere Franco abatini, convocando nello stesso tempo la commissione Sanità per l’esame della proposta di legge contro la fibromialgia.

Dopo la sospensione l’on. Franco Sabatini (Pd) ha comunicato che «non sono stai presentati emendamenti di sintesi». E così l’on. Francesco Agus (Campo progressista), che ha detto: «Ogni tentativo esperito non sembra essere andato a buon fine, probabilmente ha inciso in maniera non secondaria il fatto che questo sia l’ultimo giorno di legislatura, Non si può legiferare bene in questa situazione».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI), «il percorso legislativo è arrivato in aula con una mediazione e chiediamo che il lavoro fatto finora ci venga riconosciuto. Il nord est della Sardegna è arrivato a questo punto e non capisco per quale motivo non ci sia concesso tutto questo. Perché non si può scrivere la verità e fare una cosa giusta per il nostro territorio? Perché si vuole lasciare tutto al prossimo consiglio regionale? Io sfido i colleghi a togliere anche nord est da quell’emendamento, sono disponibile a ogni modifica ma siate davvero coerenti».

Della stessa opinione l’on. Giuseppe Meloni (Pd): “Il mio timbro di relatore non è valido per una porcata quale sarebbe una legge emendata con lo scopo di farla deragliare. Il problema sembra essere proprio il riconoscimento del nord est da parte vostra, per assimilare il nostro territorio ad altri che non si sono pronunciati. Chi ha stabilito che questa è l’ultima seduta del consiglio regionale? Siamo pagati, lavoriamo a oltranza fino alla fine. Io non scapperò da quest’Aula».

Poi l’on. Luca Pizzuto (Leu) «l’appello di Giuseppe Fasolino va recepito perché è una mediazione di buon senso che non può essere buttata via. Chiedo pertanto un’altra sospensione».

Anche l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc) ha chiesto certezze all’Aula: «Le prove muscolari non servono a nessuno e non ci portato da nessuna parte ma c’è una proposta di mediazione che ancora non è stata valutata con attenzione: la sospensione dei lavori è necessaria altrimenti si va in aula e succede quel che succede».

Per Daniele Cocco (Leu) è stato «assunto un impegno e non possiamo buttarlo all’aria», mentre l’on. Giovanni Satta (Psdaz) ha chiesto: «Dove eravate voi consiglieri che perorate la causa di Sassari città metropolitana quando il nord est chiedeva questa legge? Dovete gettare la maschera e dire che siete contrari alla provincia della Gallura. Punto».

Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha confermato il sostegno alle richieste del Nord Est: «Noi siamo coerenti e abbiamo preso un impegno con i sindaci del nord est. Oggi vogliamo votare la proposta e siamo disponibili a una sintesi ma senza rinnegare la provincia della Gallura e senza soluzioni strambe. Avete trasferito la Ats a Sassari perché non aveva la città metropolitana come Cagliari: io ho memoria».

Per Attilio Dedoni (Riformatori), «è intollerabile tutto questo, non possiamo far leggi se siamo intimiditi da certe posizioni».

L’on. Giorgio Oppi (Udc) si è rivolto al presidente Gianfranco Ganau e ha detto: «Manca la volontà politica di risolvere il problema. Decidiamo cosa vogliamo fare: chi ha il coraggio chieda il numero legale e così vediamo chi sta tornando indietro e chi sta alle posizioni prese».

L’emendamento 59 è stato messo in votazione e respinto.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n. 65 Pinna e più). Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha avanzato un’ulteriore richiesta di interruzione dei lavori «per cercare di arrivare a un emendamento di sintesi». Il presidente della commissione Bilancio ha ribadito la sua posizione: «Questo provvedimento non dà le stesse opportunità ai territori della Sardegna – ha detto Franco Sabatini – ricordo al consigliere Giovanni Satta che non siamo stati inerti. C’era una proposta di legge che prevedeva l’istituzioni di tutte le altre province. Non riesco a capire perché non sia stato presa in considerazione. Non si dica dove eravate, eravamo qui. Non si riesce a capire perché debba essere privilegiato un solo territorio e danneggiati gli altri territori della Sardegna. Questo è inammissibile. C’erano tutte le condizioni per trovare un accordo e non lo si è fatto».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha invece difeso il provvedimento in esame: «Non stiamo avvantaggiando nessuno. Si è fatto un percorso chiaro e questo è oggi all’attenzione del Consiglio. Ringrazio il centrodestra perché rimane in aula a differenza del partito di maggioranza che dovrebbe guidarla. Il Pd fa il cecchino».

E’ poi intervenuto il consigliere Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) per chiedere una sospensione dei lavori.

Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso rammarico per l’andamento della discussione: «Quando succedono queste cose si entra in campagna elettorale e diventa tutto più difficile – ha detto Giuseppe Meloni – voglio ricordare, perché si sappia fuori da quest’aula, la prima commissione non ha fatto nessun blitz. L’altra proposta di legge è datata 3 ottobre 2018, un settimana prima dell’approvazione della legge per l’istituzione della provincia Gallura che si discuteva da un anno».

Per Pietro Cocco (Pd) la riforma in discussione «è delicatissima e non si può fare nell’ultimo giorno di legislatura. Le province sono state cancellate dai cittadini, solo i cittadini possono decidere di restituire loro vita – ha detto il capogruppo del Pd – i cittadini devono essere chiamati a pronunciarsi, sono contrario a blitz di fine legislatura. E’ politicamente sbagliato».

Il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, si è detto indisponibile ad avvallare soluzioni pasticciate: «Tutti i territori meritano rispetto. Se questa possibilità di avere sviluppo dipende dall’avere un ente di riferimento questo deve essere approfondito. La Commissione ha iniziato i lavori con la provincia Gallura sulla spinta di tutte le forze politiche. Le altre non erano istanze di serie B. per la Gallura, però,  c’era una spinta di tutta la società – ha sottolineato Francesco Agus – sono contrario a a decisioni lontane dalla gente e dal sentire comune. Ha fatto bene il collega Cocco a a ricordare che le province sono state sconfessate pubblicamente. Quel sistema creato dal Consiglio non aveva un consenso popolare e per questo è stato scardinato dalla sua interezza. Non voglio essere complice di qualcosa di simile»

Luigi Lotto (Pd) ha detto di condividere le considerazioni del presidente Francesco Agus. «Una materia come questa – ha aggiunto Luigi Lotto – non può essere discussa alla fine della legislatura. Il presidente della Quinta commissione ha sottolineato che è necessario trovare una condivisione: “non ho alcun pregiudizio nei confronti della provincia della Gallura – ha concluso Luigi Lotto – credo però che chiudere oggi con un’approvazione a maggioranza sia un errore. Troviamo una sintesi ,  sono disponibile ma non facciamo pasticci».

Per Roberto Deriu (Pd) legiferare senza un’adeguata istruttoria non va bene. La Prima commissione ha valutato mature le condizioni per varare una provincia del Nord est. Ma è necessario non distaccarci dal percorso costituzionale, in caso contrario si producono “mostri”. Quindi, è indispensabile il referendum per far pronunciare le popolazioni interessate. Roberto Deriu ha annunciato che non parteciperà a percorsi sbagliati.

Emilio Usula (Misto) ha sottolineato di essere favorevole al massimo decentramento politico e amministrativo e di credere nelle province elettive come strumento di democrazia reale. Questa proposta di legge però  è parziale e confusa. E’ sbagliato l’approccio, il momento, il metodo. Non parteciperà al voto.

L’emendamento 65 è stato bocciato.

Franco Sabatini  ha posto una pregiudiziale: «I Consigli della regioni ordinarie esercitano la loro funzione, per legge, fino al 46 esimo gg prima delle elezioni. In base a  diverse sentenze questa norma si applica anche alle regioni a Statuto speciale. E’ anomalo che procediamo su una legge che certamente non è né obbligatoria né urgente. Questo Consiglio non può legiferare».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso) ha chiesto di sospendere i lavori e tentare un percorso unitario.

Per Marco Tedde (Forza Italia Sardegna) è ormai  evidente a tutti che ci siano frange importanti del centrosinistra che vogliono bloccare la provincia del Nord Est e della città metropolitana di Sassari. E’ arrivato il momento di scegliere. Marco Tedde ha definito la pregiudiziale posta da Franco Sabatini uno “sberleffo giuridico” le sentenze non ci interessano, noi siamo legislatori.   

Giuseppe Fasolino (Forza Italia Sardegna) è convinto che la proposta di legge sarà approvata ed ha chiesto di andare ad oltranza, senza interruzione fino all’approvazione della legge.

Il presidente Gianfranco Ganau ha convocato la Conferenza dei capigruppo.

Al rientro il Presidente ha sospeso la seduta. I lavori sono ripresi alle 16.00. Primo punto all’ordine del giorno il testo sulla fibromialgia, approvato oggi in commissione Sanità.

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Una risposta in merito ai finanziamenti che devono poter consentire l’assegnazione delle borse di studio per gli specializzandi non medici in materie sanitarie (biologi, farmacisti, veterinari, odontoiatri, chimici, fisici sanitari) così come regolamentato al comma 10, dell’articolo 8, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 è stata chiesta da Elisabetta Caredda, responsabile del gruppo fb “Biologi e non medici sanitari specializzandi: legge per i contratti”, con una email inviata ai presidenti delle Commissioni consiliari Programmazione e Cultura, Franco Sabatini e Giampietro Comandini, al vicepresidente gruppo consiliare PD Roberto Deriu, e per conoscenza al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, gli assessori regionali per la Sanità e del Bilancio, Luigi Arru e Raffaele Paci, e i due Rettori delle Università sarde, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli.

Elisabetta Caredda chiede a Franco Sabatini, Roberto Deriu e Giampietro Comandini di conoscere quale iniziativa hanno intrapreso per ripristinare le borse di studio agli specializzandi non medici sanitari e se in finanziaria potremo attenderci almeno il ripristino di 750mila euro da destinare agli iscritti delle Scuole di specializzazione di entrambe le Università di Cagliari e Sassari.

«Desideriamo sensibilizzare tutte le parti politiche che costituiscono il Consiglio regionale – conclude Elisabetta Caredda -, auspicando in una condivisione del nostro comunicato ed una soluzione al disagio di specializzandi discriminati ed umiliati in un loro diritto ad andare avanti nella formazione obbligatoria per l’accesso al Sistema sanitario nazionale e regionale.»

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Nell’ambito della manovra finanziaria approvata questa sera, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’emendamento 564 all’articolo 6, che prevede un aumento di 5 milioni di euro a favore del servizio di base del 118 sardo.

Un altro milione sarà poi reperito con tutta probabilità alla fine della manovra finanziaria e sarà destinato almeno in parte all’innalzamento del livello formativo dei soccorritori laici della Sardegna.
L’Aula discuterà ed approverà anche un ordine del giorno sull’importanza del servizio 118 nei 377 comuni della Sardegna, anche alla luce della riforma dell’emergenza urgenza avviata un anno fa con la nascita dell’Agenzia Areus.

L’aumento dei rimborsi alle onlus e coop, che sarà immediatamente disponibile, era stato sollecitato al Pd dalle organizzazioni del soccorso sarde, anche in considerazione del fatto che le tariffe erano ferme al 2011 mentre l’aumento del costo del lavoro e dei costi in generale (mezzi di soccorso, carburante, materiale sanitario, assicurazioni) è stato notevole.
L’emendamento 564 è stato proposto da Roberto Deriu e Valter Piscedda e sostenuto dallo stesso capogruppo Pietro Cocco e dal presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini e condiviso dall’intero Gruppo Pd e da tutte le altre forze politiche.

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Il Consiglio regionale ieri sera ha approvato l’articolo 6 della legge di stabilità 2019. La seduta pomeridiana è ripresa con la votazione degli emendamenti all’art.6 della Legge di Stabilità 2019-2011. L’aula ha respinto, in rapida successione, tutti gli emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione. Approvato invece l’emendamento n. 99 (Pinna e più) che stanzia 350mila euro per garantire alle coppie residenti in Sardegna l’accesso alle tecniche di procreazione assistita eterologa da effettuare presso strutture pubbliche nazionali ed internazionali. All’emendamento ha chiesto di apporre la propria firma anche il consigliere Augusto Cherchi (Pds). Si è poi passati all’esame dell’emendamento 530 emendato dal 581. Le due proposte destinano, a specifici capitoli di bilancio, le somme di 200mila euro per l’adroterapia e protonterapia e 150mila euro per l’assistenza a cittadini comunitari indigenti.

Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha ricordato il monito della Corte dei Conti sugli elevati tassi di scostamento della spesa farmaceutica. «La Sardegna ha la più alta spesa a livello nazionale. Nel primo semestre del 2018 risulta in ulteriore aumento. Mi chiedo: di cosa stiamo parlando?».

Ad Alessandra Zedda ha replicato l’assessore Luigi Arru. «I rilievi della Corte Conti si riferiscono alla spesa per i dispositivi ortopedici e cardiologici. Questo è un caso diverso. I conti della spesa farmaceutica sono migliorati. Siamo passati dall’ultimo al terzultimo posto. Abbiamo fatto una battaglia perché la Sardegna non può utilizzare i biosimilari. Stiamo cercando di governare il fenomeno». Messi in votazione gli emendamenti sono stati approvati.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n.34 sul quale inizialmente il consigliere Augusto Cherchi (Pds) aveva espresso forti perplessità perché convinto si trattasse di un intervento per la proroga delle graduatorie concorsuali del sistema sanitario.

Il consigliere Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) ha chiarito la questione spiegando che la norma va a sanare la situazione dei lavoratori in utilizzo che prestano la loro opera al servizio di comuni e strutture sanitarie stabilendo una proroga al 2021, con impiego continuativo per 12 mesi e almeno 30 ore settimanali.

A favore anche il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Si tratta di circa 380 lavoratori in utilizzo per cui ogni anno si fanno provvedimenti ad hoc. Non c’entrano le graduatorie. Si tratta di porre regole certe per chi lavora da anni al servizio degli stessi enti». Dello stesso avviso Piero Comandini (Pd): «E’ un atto di giustizia per i lavoratori in utilizzo».

Augusto Cherchi si è scusato con l’aula e ha annunciato il suo voto favorevole. L’emendamento n. 34 è stato approvato all’unanimità.

Via libera anche al n. 158 (Zedda P. e più) che estende agli immobili esistenti la possibilità di interventi di ristrutturazione previsti per le zone agricole

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 6che è stato approvato con 35 voti a favore e 14 contrari.

L’aula ha poi esaminato gli emendamenti aggiuntivi.

Disco verde, senza discussioni di merito, per l’emendamento n. 140 (Ruggeri- Pinna-Forma) che stanzia 100mila euro extra Lea per pazienti affetti da malattie rare.

Respinti invece  gli emendamenti n.192 e il 579 presentati dal gruppo di Forza Italia con i quali si chiedeva di introdurre i pagamenti con cadenza mensile per i pazienti con disturbi psichici e in condizioni di disagio. Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto all’assessore di trovare una soluzione.

A sostegno della collega Alessandra Zedda si sono schierati Edoardo Tocco (Forza Italia) firmatario dell’emendamento all’emendamento n. 579 e Oscar Cherchi: «Perché non è possibile prevedere erogazioni a cadenza mensile? Il problema del ritardo dei pagamenti sta diventando cronico».

Anche Francesco Agus (Campo Progressista) ha segnalato il problema: «Ho presentato un emendamento sugli stessi temi. Lo ritirerò ma mi accodo alla richiesta di una soluzione per governare il fenomeno ed evitare che famiglie e lavoratori vadano in sofferenza. Sui fondi finanziati con la legge 20 occorre una riflessione attenta».
Dello stesso tenore l’intervento di Roberto Desini (Pds): «Colgo l’occasione per fare una considerazione sulle leggi di settore. I comuni hanno problemi di carattere oggettivo. Il sistema non è adeguato alle esigenze degli utenti. I comuni si trovano spesso costretti ad anticipare i fondi».

Ai consiglieri ha replicato l’assessore Raffaele Paci: «Il tema è reale ma fa parte del problema più grande dell’efficienza della pubblica amministrazione. Non dipende dalla volontà dell’assessore. Mettere un pagamento mensile non fa altro che aggravare i problemi. L’idea è fare un pagamento  a marzo in un’unica soluzione per il trasferimento di tutte le risorse ai comuni. Si faccia un ordine del giorno in cui si da mandato all’esecutivo per favorire questo percorso».

Alessandra Zedda (Forza Italia) si è detta d’accordo con Paci. Messi in votazione i due emendamenti sono stati bocciati.

Via libera invece all’emendamento n. 582 (sostitutivo totale del 534) presentato dalla Giunta e finalizzato ad assicurare l’equilibrio del servizio sanitario regionale con la previsione di un transito di risorse liberate dalla riduzione del disavanzo nei bilanci delle Asl.

Approvato anche il n. 612 (sostitutivo totale del 10) sul quale ha espresso forti perplessità il consigliere del Pds Pier Mario Manca: «Stiamo dando 40mila euro ai dirigenti per il potenziamento delle loro competenze. Esiste un contratto nazionale con relative provvidenze a favore dei dirigenti. Stiamo andando a dare dei soldi senza capire la vera finalità. Mi si spieghi la ratio del provvedimento. E’ una questione di serietà. Se qualcuno mi dà delle spiegazioni lo voto».

A fianco di Pier Mario Manca si è schierato Oscar Cherchi (Forza Italia): «Chiedo al primo firmatario Cesare Moriconi di spiegare il senso della proposta – ha detto Augusto Cherchi – capiamo la necessità di un potenziamento delle capacità manageriali ma occorre verificare quale è il percorso individuato».

Cesare Moriconi (Pd) ha difeso la sua proposta. «La materia attiene alla qualità del servizio sanitario. Occorre intervenire per garantire professionalità e competenze. La cifra complessiva di 40mila euro è irrisoria. Si parla di qualità del servizio sanitario. Ritengo un dovere del Consiglio considerare questa esigenza».

D’accordo con Moriconi il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Parliamo di dirigenti e di una cifra che in confronto a qualche altro intervento è bassa. Intervenire sulla formazione è doveroso».

E’ quindi intervenuto il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini: «Si fa polemica sul nulla. Non è un compenso ai dirigenti ma si tratta di costituire un fondo dedicato alla formazione su cui riversare finanziamenti nazionali ed europei. Questa è al finalità».

Favorevole a un fondo per la formazione dei dirigenti anche il capogruppo di fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Occorre però scrivere meglio l’emendamento. Non spetta a noi indicare le modalità con cui scegliere le persone che debbono fare la formazione. Le scelte spettano alla struttura amministrativa. Sono d’accordo sul merito ma se non si scrive meglio non lo voto».

Contro l’emendamento si è espresso invece Luigi Crisponi (Riformatori):«Si interviene solo sulla formazione dei dirigenti e in un comparto che succhia oltre il 50% del bilancio regionale. Ci sono dipendenti regionali di serie A e di serie B».

Posto in votazione l’emendamento n. 612 è stato approvato con 28 sì e 17 no.

Approvato poi l’emendamento di sintesi degli emendamenti 57, 97 e 139 sull’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici nella sanità sarda. “Perplessità per i possibili ricorsi” sono state espresse dal consigliere Agus (Campo progressista). Anche l’on. Rossella Pinna (Pd) ha parlato del “rischio di impugnativa da parte del governo statale per invasione del campo legislativo, come già avvenuto con la legge della Valle d’Aosta”. Anche l’assessore Filippo Spanu ha confermato il rischio di impegnativa. Per il capogruppo del Pds, on. Roberto Desini, “ci sono responsabilità politiche che ci dobbiamo assumere insieme al rischio di impugnativa. E’ giusto salvaguardare le persone che hanno subito ingiustizie in questi anni”.

Per Forza Italia è intervenuto l’on. Marco Tedde che ha ribadito i rischi giuridici  dell’emendamento di sintesi, che è poi stato approvato.

Approvato l’emendamento 134 (Daniele Cocco) per mettere a disposizione dei Comuni le sedi dei medici di base non più utilizzate.

L’Aula ha discusso a lungo sull’emendamento 285 (Truzzu) sul fenomeno del randagismo nelle campagne del Medio Campidano, sulla loro sterilizzazione e più in generale sul problema delle centinaia di cani che si trovano nei canili municipali sardi, a carico totale sulla collettività. Per l’on. Emilio Usula “si può sostenere questa norma, visto che è un progetto sperimentale che potrà essere esteso poi in tutta la Sardegna”. L’on. Sabatini ha ribadito che “nel prossimo triennio ci sono 9 milioni per i Comuni sardi per questo intervento, nell’articolo 6 al comma 21 e al 22: sono denari destinati alla lotta al randagismo e alla sperimentazione.  E abbiamo stanziato anche 300 mila euro per le associazioni che si occupano del problema. Mi sembra francamente che questa discussione sia inutile”. L’emendamento 285 è stato respinto.

Approvato l’emendamento 575 (Pinna e più): 100 mila euro a favore delle cure delle persone colpite dalla Sindrome di Lynch. L’on. Lorenzo Cozzolino ha precisato che in Sardegna ci sono circa 100 pazienti con questa forma tumorale ed ha aggiunto: “Centomila euro per la prevenzione mi sembrano pochi”.

Ok anche agli emendamenti 28 (Tendas – associazioni della terza età), 29 (Tendas – contributo locali per organizzazioni che si occupano di indigenti), 52 (Congiu – centri antiviolenza), 206 (A. Zedda e Sabatini – reddito di libertà per le donne vittime di violenza).

Approvato l’emendamento 26 (Forma e Deriu) che prevede un rimborso per gli esami prevaccinali per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria a rischio di reazioni indesiderate. Per l’on. Roberto Deriu “è necessario togliere ogni alibi alla propaganda antivaccinista”. Contrario l’on. Franco Sabatini: “C’è un capitolo apposito per questa funzione”. L’emendamento 44 è stato comunque approvato.

L’Aula ha detto sì anche all’emendamento 69 (Busia) che finanzia le attività dei centri ai quali si rivolgono gli autori di violenza di genere. Sull’emendamento 205 (A. Zedda e Sabatini) dedicato alle prestazioni sanitarie fornite dalle strutture private accreditate l’Aula ha deciso di sospendere temporaneamente la discussione, anche su richiesta dell’assessore Paci e passare agli altri emendamenti.

Approvato anche il 207 (A. Zedda – interventi a favore dell’inserimento lavorativo dei disabili) e poi il 590 e 250  (Crisponi – fondo regionale autosufficienza), 508 (Agus – 50mila euro per interventi sociali per il quartiere Sant’Elia), il 536 (Agus – sulla figura e il ruolo dei biologi nella sanità pubblica sarda) ed il 600 (D. Cocco – sostegno alle organizzazioni di genitori di soggetti autistici).

Il Consiglio ha approvato l’emendamento orale all’emendamento 536, presentato del consigliere Francesco Agus (Campo Progressista) e sostenuto anche dal consigliere del Pd, Roberto Deriu: “Le risorse al capitolo Sc 05.001 sono integrate di euro 20mila al fine di consentire alle Aziende sanitarie della Sardegna la ricognizione delle figure professionali compatibili con l’applicazione del DL 75 del 2017. A questo scopo le aziende in base alle loro attuali e comprovate esigenze strutturali e organizzative, sono autorizzate a istituire nuovi posti in dotazione organica corrispondenti alla figura del collaboratore professionale biologo”.

Il Consiglio ha approvato gli emendamenti 537 della Giunta regionale (aggiunge al comma 32 il 32bis che per le stesse finalità della legge regionale 13.04.2017 n.5 è autorizzato la spesa di euro 7.439.023,22) e 556 presentato dal consigliere del Pd Roberto Deriu (contributo di 50mila euro a favore della Lega italiana per la lotta contro l’Aids per sostenere campagne di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della diffusione della malattia). L’Aula ha anche approvato l’emendamento 564 (Deriu e più) che stanzia 5 milioni a favore delle associazioni onlus e cooperative sociali convenzionate con il servizio di emergenza-urgenza 118. Il testo originariamente era stato proposto con un contributo di 6 milioni, ma è stato emendato oralmente dal presidente della Terza Commissione, Franco Sabatini, ma con l’impegno assunto dall’intero Consiglio regionale, su proposta del consigliere Augusto Cherchi, di trovare le ulteriori risorse nel prossimo esercizio finanziario. I gruppi di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Partito dei sardi, Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso, i Riformatori sardi, Psd’Az-La Base, Cristiano popolari socialisti e Fratelli d’Italia hanno accolto l’emendamento e l’hanno sottoscritto, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano svolto per tutti i cittadini sardi dai volontari, fondamentali per il sistema dell’emergenza-urgenza.

L’Aula ha invece bocciato l’emendamento 565 che prevedeva un sostegno economico di 150mila euro alla Fondazione Marreri onlus che si occupa dei pazienti affetti da autismo (19 voti favorevoli e 23 contrari). L’emendamento era stato fatto proprio dai Riformatori sardi, dopo che il proponente, Roberto Deriu (Pd), l’aveva ritirato in seguito alle rassicurazioni avute dall’assessore Luigi Arru. L’esponente della Giunta ha garantito che affronterà la situazione dopo l’approvazione della Finanziaria. Crisponi e Dedoni (Riformatori), Coinu, Tocco (FI), Busia (Misto) hanno sottolineato la necessità di sostenere le associazioni e le Fondazioni che offrono sostegno ai pazienti affetti da autismo e alle loro famiglie, che vivono spesso in solitudine il dramma della malattia che colpisce i propri cari.

Il Consiglio ha approvato poi l’emendamento 567 (Deriu e più) che autorizza un contributo di 85mila euro per il 2019 a favore della Conferenza episcopale sarda per il miglioramento delle sicurezza degli edifici di culto di propria competenza.

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Il Consiglio regionale ha approvato gli articoli 5 e 5 bis della legge di stabilità 2019-2021. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art. 5 della legge di stabilità 2019 e degli emendamenti collegati.

Aprendo la discussione generale, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che dall’articolo emerge in modo prepotente la verità della finanziaria, cioè che la Giunta non ha capito le vere esigenze dei sardi ed ha una visione accademica della realtà sarda. Una visione tecnocratica lontana dalle persone, in altre parole, che non indica prospettive future, non ha attenzione per le imprese, non semplifica la burocrazia, non incide sugli sprechi e relega il turismo in un ruolo marginale mortificando una delle più autentiche vocazioni della Regione.

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha osservato che quando si parla di politiche di sostegno alle attività economiche è necessario avere una visione di lungo periodo non appiattita sulla gestione delle emergenze tanto più che questa è l’ultima finanziaria della legislatura ed occorreva sfruttare l’opportunità di lasciare un segno positivo. Al contrario, ha aggiunto, l’economia regionale è stata lasciata nella sua sofferenza, dall’agricoltura al turismo, dai trasporti, dall’artigianato dove la Giunta non ha inciso nonostante il buon lavoro della commissione speciale, confermando complessivamente la volontà di trascurare il problema della crescita della Sardegna.

Sempre per Forza Italia il capogruppo Alessandra Zedda ha sostenuto che turismo vuol dire trasporti e pianificazione paesaggistica e sotto questo profilo l’esecutivo ha lasciato la Sardegna ferma al palo. Insufficienti, ha proseguito, anche le azioni sul lavoro nonostante i grandi investimenti sulla nuova Agenzia Aspal ed inoltre, sulla programmazione territoriale, l’incidenza delle azioni locali è stata molto bassa riducendo gli impatti positivi sul territori.

Al termine degli interventi il Consiglio ha approvato l’articolo 5 il cui contenuto è stato modificato dai seguenti emendamenti: 18 (Sabatini) – 1.5 milioni per la prevenzione della tracimazione dei corsi d’acqua limitrofi allo stagno di Santa Gilla; 605 (Sabatini) – variazione delle coperture del provvedimento precedente; 33 (Sabatini) – 8 milioni nelle annualità 2019-2021 per i “cantieri verdi”; 548 (Giunta) – 5 milioni per l’integrazione del bando sui “progetti di filiera”; 38 (Pizzuto) – 80.000 a favore dell’Agenzia Agris per progetti agricoli di rotazione “cereale-leguminosa”; 46 (Forma) – 100.000 a favore dell’Agenzia Laore per la promozione delle produzioni lattiero-casearie ovine; 289 (Rubiu) 50.000 a favore del Comune di Iglesias per la rievocazione della Sortilla; 547 (Giunta) – 5 milioni per gli investimenti dei Comuni sul miglioramento della viabilità rurale; 588 (Congiu) – 3 milioni per l’inclusione dei Comuni non svantaggiati nei progetti ammissibili per il miglioramento della viabilità rurale; 1 (Moriconi) – 20.000 per il contratto di rete in agricoltura per le produzioni collegate alle intolleranze alimentari; 5 (Dessì) – 10.000 per la rete di imprese Visit Sulcis; 78 (Lotto) – inserimento dei lavoratori Aras in una apposita lista gestita da Aspal per l’affidamento di progetti in materia di selezione genetica degli ovini, aggiornamento banche dati zootecniche e formazione degli allevatori; 607 (Congiu) per l’inserimento di 36 lavoratori inizialmente esclusi nelle misure a favore degli ex lavoratori del polo di Ottana; 604 (Sabatini) – per l’inserimento dei lavoratori Aras nei piani di tutela della salute animale in collaborazione con Ats e Izs; 165 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di una struttura zootecnica nel comune di Luogosanto; 166 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto di agricoltura sociale nel comune di Tempio; 167 (Sabatini) – 200.000 all’Unione dei Comuni Alta Gallura per la riqualificazione del mattatoio sovra-comunale di Aggius e la realizzazione di un centro di controllo della filiera del bovino e dell’agro-alimentare; 562 (Deriu) – 500.000 complessive nelle annualità 2019-2020 per un programma sperimentale di indagine sui giovani Neet con particolare riferimento alle zone interne.

Il presidente Ganau ha messo in discussione e poi al voto l’articolo 5 bis e gli emendamenti, sui quali si sono pronunciati l’assessore Raffaele Paci e la commissione Bilancio con il presidente Franco Sabatini.

Approvati gli emendamenti 580, 163 (Cocco, 27 milioni di euro per le azioni di sostegno al settore artigiano sardo). Approvato poi l’emendamento di sintesi 587 a firma dell’on. Congiu (Pds), con 2 milioni di euro per sostenere il passaggio generazionale del mondo artigiano. 

Su questo è intervenuto l’on. Roberto Deriu (Pd), presidente della commissione speciale che nei mesi scorsi ha audito le organizzazioni di categoria sul tema della crisi del commercio e dell’artigianato in Sardegna. Roberto Deriu ha parlato di “vicinanza concreta al comparto” e ha ringraziato tutti i componenti della commissione speciale per il lavoro di indagine svolto. Si è associato anche il vice Gianni Lampis (Fdi).

Approvati anche gli emendamenti tecnici 594, 168 (piano Sulcis) e 520.

L’Aula è passato all’esame dell’articolo 6 e dei relativi emendamenti, con i pareri di rito.

L’on. Roberto Desini (Pds) ha chiesto preliminarmente al presidente del Consiglio di far intervenire l’assessore Arru per riferire all’Aula sulla situazione del Policlinico di Sassari. Anche l’on. Gianfranco Cherchi (Pds) è intervenuto per chiedere all’assessore alla Sanità lumi sull’attuazione della riforma sanitaria e «sugli atti adottati da direttori generali che fanno riferimento a una rete ospedaliera non votata dal Consiglio ma dalla Giunta. Lei non può esautorare il Consiglio dalle sue prerogative».

Il presidente Gianfranco Ganau ha detto che la richiesta di audizione dell’assessore Luigi Arru durante la manovra finanziaria non può essere considerata ammissibile ma la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha reiterato la richiesta. E’ poi intervenuto l’assessore Luigi Arru (come sua prerogativa in qualunque momento ai sensi del Regolamento) e ha detto sul Policlinico di Sassari: «La Regione non c’entra nulla e va chiarito. Ma c’è in corso una procedura fallimentare per soddisfare i creditori: non riesco a capire cosa dovremmo fare noi se non mantenere il nostro budget. E’ una partita molto complessa in mano al giudice».

Dopo l’intervento dell’assessore della Sanità ha preso la parola l’onorevole Roberto Desini (Pds) che ha attaccato con veemenza l’operato dell’assessore Luigi Arru, chiedendone a più riprese le dimissioni dall’incarico. «Non  vedo l’ora che arrivi febbraio – ha tuonato il consigliere della maggioranza – per liberare la sanità dall’assessore Arru che proprio in queste ore è smentito dalla Conte dei Conti sulla spesa sanitaria». Roberto Desini ha lamentato le lungaggini delle liste d’attesa, la spesa farmaceutica fuori controllo, la chiusura delle guardie mediche, il continuo ricorso alle agenzie interinali e il blocco del turnover». «Le consegno simbolicamente un asinello – ha concluso il consigliere Pds – perché lei lasci quest’Aula a caddu e s’ainu».

Francesco Agus (Misto – Cp) ha invitato, invece, glia assessori Luigi Arru e Raffaele Paci a promuovere un emendamento orale per consentire la stabilizzazione dei biologi che hanno prestato servizio nelle Asl, alla luce della inapplicabilità del decreto 75/2017 e della dichiarata inammissibilità di un emendamento proposto in accorso con la Giunta.

Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) è intervenuto per prendere le distanze dalle parole utilizzate, nel corso del suo intervento, dal  consigliere Roberto Desini all’indirizzo dell’assessore Luigi Arru, seguito dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco che ha criticato duramente il collega del Pds («ha oltrepassato il limite») ed ha invitato il presidente del Consiglio a censurare “certo tipo di interventi che sono inaccettabili”.

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, è intervenuto in qualità di vice presidente dell’esecutivo regionale per manifestare solidarietà all’assessore Luigi Arru mentre il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, ha invitato l’Aula e l’assessore Luigi Arru a concentrarsi sulla sostanza delle critiche che gli esponenti del Partito dei sardi muovono all’indirizzo del responsabile della sanità. «Vogliamo chiarezza e risposte – ha concluso il capogruppo di maggioranza – sugli atti che vengono posti in essere dal manager Ats,  in contrasto con il piano di riordino della rete ospedaliera e sulla vicenda del Policlinico di Sassari».

Il vice capogruppo Fi, Marco Tedde, ha parlato di “fallimento della maggioranza, non solo in riferimento alle questioni della sanità” ed ha ricordato le critiche rivolte al presidente della Giunta da parte dell’ex assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, in ordine alle nomine dei dirigenti ed “alle selezioni vinte dal alcuni capi gabinetto”. Marco Tedde ha concluso lamentando pesanti penalizzazione per il Nord ovest dell’Isola in materia di sanità “anche per gli effetti negativi di una riforma che si interpreta per gli amici e si applica per i nemici”.

Dopo una breve sospensione dei lavori l’Aula non ha approvato, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti n. 361, 398, e 335 sul quale aveva preso la parola la capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, che aveva ricordato la recente sentenza della Corte dei Conti che – a suo giudizio -certifica il fallimento della gestione della sanità sarda.

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Confartigianato Imprese Sardegna esprime soddisfazione per l’emendamento in Finanziaria, approvato dal Consiglio regionale, che con 2 milioni di euro incentiverà il passaggio generazionale tra i titolari delle imprese artigiane sarde ed i figli che vorranno subentrare nella gestione aziendale.

La norma, che nasce da un emendamento di sintesi tra le proposte dei Consiglieri Regionali Raimondo Cacciotto e Roberto Deriu, del Partito Democratico e Gianfranco Congiu, del Partito dei Sardi, supportato dalla Commissione Speciale per l’artigianato e il commercio e sottoscritta dall’intera Aula di via Roma, più volte richiesta dagli artigiani sardi di Confartigianato, consentirà ai giovani, attraverso voucher di un valore minimo di 15mila euro, di apprendere nuove conoscenze manageriali, di migliorare prodotti e servizi e di sviluppare maggiormente l’economia aziendale.

«Siamo contenti come, almeno in questo finale di Legislatura – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ci sia stato un intervento, concreto, tangibile, sul “passaggio di testimone” tra generazioni imprenditoriali perché, soprattutto in Sardegna, il valore dell’artigianato si trasmette di padre in figlioSe pensiamo a quante imprese cessano l’attività perché gli “eredi” dei titolari non riescono a subentrare – continua Antonio Matzutzi – e se pensiamo come questo problema colpisca circa il 10% delle realtà artigiane, ovvero 3.500 attività, possiamo immaginare quanto fosse atteso questo intervento

Nonostante tutto, in Sardegna, come in Italia, la voglia dei giovani di fare impresa non manca e lo testimoniano i tantissimi imprenditori artigiani under 40 nelle cui mani è affidato il futuro della piccola impresa sarda e italiana. Le nuove leve dell’artigianato italiano, per questo, si battono per costruire nuove opportunità di occupazione attraverso uno stretto collegamento tra i percorsi di istruzione, formazione ed informazione ed il mercato del lavoro. Tutto ciò per avere giovani preparati, competenti, aperti al mercato, che sappiano coniugare il sapere e il saper fare. E questi lo fanno anche scambiandosi idee, esperienze, collaborazioni ma anche concretizzando il passaggio di testimone con genitori o nonni.

Per Antonio Matzutzi «il passaggio generazionale, senza dubbio, riveste un ruolo cruciale per la vita dell’azienda. Va visto e concepito mediante una visione esaustiva che tenga in debita considerazione una serie di variabili e fattori. Questo processo di transizione non è solo un passaggio di quote societarie ma c’è molto di più. È una trasmissione di passioni, valori e competenze manageriali. Tutti aspetti che compongono il DNA di un’impresa e tutti elementi che vanno trasmessi e raccontati in modo adeguato a chi sarà il futuro capitano d’impresa. Non è certo, per questo, un semplice percorso. Bensì è un viaggio che va programmato in tempo utile. Forse anche non meno dieci anni prima del suo avvioSenza dubbio – conclude il presidente di Confartigianato Sardegna – ritengo che sia importante farsi aiutare, nell’iter della continuità d’impresa, da un occhio esterno capace di guardare in maniera asettica al processo successorio. Da questo punto di vista, ritengo strategico il contributo che potrà arrivare da questo emendamento, soprattutto se si riuscirà a trovare un sano punto d’incontro fra le esigenze della old e young generation di imprenditori che erediteranno, poi, il timone dell’azienda».