20 December, 2025
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Antonello Congiu

Antonello Congiu è stato eletto segretario generale della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale. Con la sua elezione, si è concluso sabato scorso 13 ottobre 2018 il percorso congressuale della nuova circoscrizione sindacale CGIL denominata Sardegna Sud Occidentale.

In precedenza, durante i congressi di categoria sono stati eletti:

  • Marina Tardini – Segretario generale Lega SPI Sant’Antioco;
  • Paolo Serra – Segretario generale Lega SPI Giba;
  • Sandro Caddeo – Segretario generale Lega SPI Iglesias
  • Antonio Deidda – Segretario generale Lega SPI Carbonia
  • Maria Frau – Segretario generale Lega SPI Arbus
  • Franco Loru – Segretario generale Lega SPI Villacidro
  • Marinello Frau – Segretario generale Lega SPI Guspini
  • Liviana Lai – Segretario generale Lega SPI Villamar
  • Vittorio Curreli – Segretario generale Lega SPI  Serramanna
  • Segreteria SPI Sardegna Sud Occidentale: Carla Piana, Segretario generale – Rinalba Fadda e Salvatore Arca, segretari
  • Segreteria FILCAMS Sardegna Sud Occidentale – Edoardo Manca, Segretario generale – Valter Saiu e  Maria Mereu, segretari
  • Segreteria FP Sardegna Sud Occidentale – Ercole Colombo, Segretario generale – Giovanni Zedde e Rita Caboni, segretari
  • Gabriele Virdis – Segretario generale FLAI Sardegna Sud Occidentale
  • Roberto Forresu – Segretario generale FIOM Sardegna Sud Occidentale
  • Silvia Messori – Segretaria generale FLC Sardegna Sud Occidentale
  • Emanuele Madeddu – Segretario generale FILCTEM Sardegna Sud Occidentale

Questo il nuovo quadro dirigente della CGIL della Sardegna Sud Occidentale.

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Lo stato di attuazione dei programmi aziendali, in merito al progetto di riavvio dello smelter, dopo l’incontro svoltosi al Mise nello scorso mese di maggio, è stato al centro dell’incontro svoltosi lunedì scorso a Portoscuso, tra Gaetano Libia, Franco Meloni e Marzia Borgese in rappresentanza della Sider Alloys; Rinaldo Barca, Manolo Mureddu ed Enea Pilloni in rappresentanza della FSM-CISL; Roberto Forresu e Bruno Usai in rappresentanza della FIOM-CGIL; Vincenzo Marroccu e Renato Tocco in rappresentanza della UILM-UIL; Angelo Diciotti in rappresentanza della FLM-Uniti CUB; e, infine, Gianmarco Zucca, Vito Loddo, Elvio Muscas, Andrea Rivano e Paolo Pellegrini.

L’Azienda ha dichiarato la propria totale disponibilità ad interloquire in maniera continuativa con le organizzazioni sindacali territoriali e/o con una congrua rappresentanza di esse, allo scopo di facilitare il confronto che, a partire da oggi, considerati gli argomenti oggetto di approfondimento, avrà necessità di procedere in maniera più veloce e puntuale. Di essere inoltre disponibile a concordare che il tavolo di confronto attivato assuma un carattere permanente e possa essere riconvocato per specifiche necessità a richiesta di una delle parti.

L’Azienda ha altresì comunicato la necessità di attivare confronti specifici sulla ridefinizione del cronoprogramma relativo ai tempi di avvio del revamping degli impianti e della formazione degli organici, attraverso la riassunzione degli ex dipendenti, secondo il già noto criterio dei cerchi concentrici; di aver ricevuto tutte le offerte tecnico-economiche da parte dei competitors interessati a formulare le stesse in maniera dettagliata; che l’intero staff tecnico, coordinato dal direttore dello stabilimento e con la supervisione dell’amministratore delegato, sta procedendo all’analisi delle offerte, per consentire al presidente di Sider Alloys Italia Spa di affrontare nelle migliori condizioni la ormai quasi imminente trattativa che consentirà l’affidamento del contratto di revamping, nonché l’individuazione dell’Azienda che dovrà materialmente coordinare la fase di esecuzione dei lavori; che la delicata fase commerciale suggerisce ed impone di non divulgare dati estremamente sensibili che potrebbero procurare nocumento grave all’esito finale della trattativa; che le scelte tecniche condizioneranno, inevitabilmente, il numero finale degli addetti da reimpiegare e, soprattutto, le eventuali nuove figure professionali che le innovazioni tecnologiche potrebbero imporre e per le quali occorrerebbe un opportuno quanto adeguato progetto di riconversione professionale da attivare anche attraverso l’ausilio della Regione Sardegna.

Inoltre, nell’ottica di favorire un confronto mirato ad approfondire alcuni aspetti di carattere gestionale propri della prerogativa aziendale ma, di altrettanto interesse sociale, l’Azienda concorderà con le organizzazioni sindacali territoriali la convocazione di ulteriori incontri, per illustrare:

1) la nuova procedura di approvvigionamento, peraltro già in uso nello stabilimento che ha come obiettivo principale il superamento di un modo di gestire il “vecchio sistema” cosiddetto degli appalti che ancora oggi è foriero di innumerevoli interpellanze e di sollecitazioni di vario genere ed origine;

2) gli obiettivi ed i programmi operativi della già costituita società di manutenzione ordinaria che sarà operativa in tempi alquanto brevi e costituirà l’occasione per richiamare al lavoro una parte considerevole di addetti che operavano per conto terzi nel sistema di manutenzione interno.

L’Azienda, infine, ha confermato che le interlocuzioni con Invitalia e il Mise procedono nel miglior modo possibile, secondo gli obiettivi auspicati da ciascuna delle parti.

Le organizzazioni sindacali, preso atto delle dichiarazioni e degli impegni assunti dall’Azienda, hanno rimarcato la necessità di un confronto più frequente tra le parti ed hanno chiesto che si fissino le date degli incontri sulle seguenti questioni:

  • modalità e metodo sulle assunzioni dei lavoratori Sider Alloys Italia Spa;
  • modalità e metodi sulla gestione della manutenzione ordinaria;
  • un confronto sul programma formativo dei lavoratori;
  • un confronto costante sulla configurazione del progetto di revamping e sugli stati diversi di avanzamento.

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«Siamo soddisfatti che sia stato oggi sancito l’impegno a definire un accordo tra sindacati e azienda, con il patrocinio della Regione, per condividere criteri prioritari e regole di ingaggio sulle assunzioni.»

Lo ha detto il segretario generale Cgil Michele Carrus al termine della riunione di stamattina con Regione e Sider Alloys aggiungendo che «la priorità è data ai lavoratori dello stabilimento Alcoa licenziati a dicembre 2014, da riassumere con il contratto dell’industria metalmeccanica, in base alle loro professionalità via via occorrenti ma prevedendo anche specifiche attività formative, e anche con l’istituzione di un tavolo di confronto permanente in materia di altri istituti contrattuali, sicurezza, carichi e organizzazione del lavoro».
Il segretario Cgil ha sottolineato che «l’interesse del sindacato è favorire il più rapido riavvio della fabbrica e che questo obiettivo non può che essere condiviso dall’azienda, che si è impegnata pertanto a favorire un sistema positivo di relazioni sindacali».

Il segretario della Fiom Sulcis Iglesiente Roberto Forresu ha sottolineato che «quello di oggi è stato un confronto importante, perché registra un nuovo positivo punto di partenza nelle relazioni industriali dopo una fase piuttosto incerta che speriamo sia superata». Il sindacato verificherà passo per passo che gli impegni presi oggi vengano mantenuti.

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Verrà presentato mercoledì 6 giugno, alle ore 17.30, presso la Casa del Popolo, in via Barbagia 11, a Carbonia, In collaborazione con il circolo ARCI “La Gabbianella Fortunata” di Carbonia, il CIC ARCI Iglesias e la Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente, il libro “Ma come fanno gli operai” di Loris Campetti, storica firma del quotidiano “Il Manifesto”. Saranno presenti Loris Campetti, giornalista ed autore del libro, e Roberto Forresu, segretario della FIOM del Sulcis Iglesiente. Presenterà la serata Marco Corrias.
Colpiti dalla crisi e dalle politiche liberiste, privi di rappresentanza partitica e con un sindacato inadeguato, gli operai sono soli. Ai loro occhi la sinistra è responsabile dell’attacco ai diritti: cancellazione dell’articolo 18, assalto alle pensioni, jobs act e precarietà.
Nelle urne, sempre più deserte, arriva il loro voto di vendetta: gli operai tradiscono la sinistra. O è piuttosto vero il contrario?
A questo quadro si aggiunge la crisi della solidarietà tra lavoratori, perché la perdita della speranza in un cambiamento apre la strada all’individualismo, che rischia di alimentare una guerra tra poveri: l’avversario non è più chi comanda, bensì chi sta più in basso ed è più debole. Ne sanno qualcosa gli immigrati.
Questo libro è un reportage sul cambiamento culturale dei lavoratori, un viaggio nelle grandi fabbriche, quelle in crisi e quelle con il vento in poppa, dalla Luxottica alla Fincantieri, dalla Brembo alla Beretta, dall’Agusta all’Aermacchi, dalla Maserati all’ex Pininfarina, a cui si affiancano puntate nella logistica e nei servizi. Parlano i ragazzi di Foodora che ci portano la cena a casa, arruolati con un sms e pagati a cottimo, e i dipendenti delle Coop reggiane giunte al capolinea e finite in tribunale.
Campetti traccia una lucida analisi politica e conduce un’indagine nella classe tradizionalmente spina dorsale della sinistra e che ora – forse – non esiste più.
Loris Campetti presenterà il suo libro anche a Cagliari il 7 e a Nuoro l’8 giugno.

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La notizia arrivata da Roma, sulla proroga degli ammortizzatori sociali approvata dal Governo su proposta del presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni e del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, per le imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa, fino al 31 dicembre 2018, è stata accolta positivamente dall’assemblea dei lavoratori ex Alcoa, riunitasi questo pomeriggio nel salone dell’Oratorio Don Bosco, a Carbonia, per una valutazione dell’esito dell’incontro svoltosi la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico.

Al termine della riunione, abbiamo intervistato i rappresentanti delle quattro organizzazioni sindacali: Roberto Forresu della Fiom-Cgil, Angelo Diciotti della Cub, Vincenzo Marroccu della Uilm-Uil e, infine, Manolo Mureddu, della Fsm-Cisl.

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Il salone parrocchiale di San Ponziano, a Carbonia, ha ospitato questa mattina l’assemblea dei lavoratori ex Alcoa, a distanza di meno di 48 ore dall’incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo economico, nel corso del quale il ministro Carlo Calenda ha presentato importanti novità nella procedura di cessione dello stabilimento ex Alcoa alla Sider Alloys, rappresentate dall’ingresso di Invitalia con il 20% nel capitale societario di Sider Alloys e dalla cessione ai lavoratori di una quota del 5% delle azioni totali della società, novità assoluta in Italia con tali modalità. A tal fine verrà costituita l’associazione dei lavoratori, con uno statuto che prevede scopo e oggetto, associati e organi.

L’associazione dei lavoratori non avrà fini di lucro, con le seguenti finalità:

  • promuovere e favorire il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita degli associati, nonché promuovere e difendere i loro interessi e i diritti lavoratori anche mediante partecipazione, tramite propri rappresentanti, negli organi di amministrazione e controllo della società di gestione:
  • promuovere la formazione e l’elevazione culturale, professionale, psicofisica, morale e sociale degli associati e delle loro famiglie.

Faranno parte dell’associazione tutti i dipendenti della società, dall’assunzione fino all’uscita dalla società. L’associato sarà tenuto al versamento della quota di iscrizione associativa e della quota annuale eventualmente stabilita dal Consiglio direttivo.

Gli organi dell’associazione sono: l’assemblea, il presidente, il vicepresidente, il consiglio direttivo ed il collegio dei revisori.

Da qui al 3 maggio verrà analizzata la bozza di contratto per l’entrata di Invitalia nel capitale societario della Sider Alloys e dei lavoratori con il 5%. Entro il 3 arriverà la risposta da parte del Governo e della Regione sul rifinanziamento degli ammortizzatori sociali per il secondo semestre 2018. Per il 3 maggio la Sider Alloys si è impegnata a discutere il Piano Industriale.

Al termine dell’assemblea, abbiamo intervistato Manolo Mureddu, neo segretario FSM-CISL del Sulcis Iglesiente, Roberto Forresu, segretario FIOM-CGIL del Sulcis Iglesiente e Renato Tocco, della UILM-UIL.

                    

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216284875102458/

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Nuovo vertice sulla vertenza Alcoa martedì 17 ottobre, alle 17.00, negli uffici della presidenza della Regione, in viale Trento 69, a Cagliari. L’ha convocato il capo di gabinetto del presidente, Gianluca Serio. Attorno allo stesso tavolo, con il presidente Francesco Pigliaru, ci saranno gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras e del Lavoro Virginia Mura; il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; il direttore generale dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL); le segreterie territoriali e regionali di CGIL, CISL e UIL; Roberto Forresu della FIOM CGIL, Rinaldo Barca della FSM CISL, Vincenzo Marroccu della UILM UIL ed Angelo Diciotti della CUB.

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Sugli sviluppi della vertenza Alcoa, i segretari CGIL Roberto Puddu e Roberto Forresu scrivono al governatore Francesco Pigliaru e al ministro Carlo Calenda.

«Nella riunione tenutasi a Cagliari il 1 dicembre dello scorso anno, per quanto ci riguarda – scrivono Roberto Puddu e Roberto Forresu -, abbiamo formulato il riconoscimento per il cambio di passo impartito alla vertenza sia con l’accordo con l’Alcoa, sia per quanto riguarda la decretazione dell’Area di Crisi Industriale Complessa e le conseguenti soluzioni per superare in larghissima parte la perdita degli ammortizzatori sociali, oltre l’impegno a dare soluzione al resto dei lavoratori del bacino escluso da quel vitale provvedimento.»

«Al contempo – aggiungono Roberto Puddu e Roberto Forresu – abbiamo però sollecitato la prosecuzione del rispetto degli impegni nel merito e nel metodo con quest’ultimo che, a partire dalla natura della richiesta del Ministro di procedere indispensabilmente “giocando in squadra”, assume importante sostanza nell’esercizio della condivisione e nella responsabilità, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo. Questione che comporta chiaramente il fatto che i componenti di quella “squadra” – che per noi sono e rimangono i lavoratori, le lavoratrici, il territorio nelle loro rappresentanze sindacali e istituzionali – devono essere parte attiva della stessa. Per questo, confermando l’apprezzamento per il cambio di passo ma consci che il tempo passa velocemente, dobbiamo anche ribadire e questo mal si sostanzia con le notizie a “gocce” nei Social; con quelle preziose e sempre informalissime frutto dell’interesse e delle interlocuzioni di Parlamentari del territorio; infine da quelle altrettanto informali e apparentemente “sfuggite” alle varie Parti in campo.»

«Infine, in considerazione della inusuale risposta domanda del Ministro in un twitt “se ci si possa vedere dopo il 15 marzo?”, riteniamo di poter affermare che per quanto ci riguarda è necessario anticipare e di molto quella data. Pertanto, ci permettiamo di sollecitare la Convocazione urgente della riunione della “squadra” – concludono Roberto Puddu e Roberto Forresu –  nella quale fare il punto e condividere lo stato della Vertenza, da tenersi possibilmente in Sardegna.»

Silos occupato

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Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 3Rino Barca, Roberto Forrsu e Daniela Piras

La situazione della vertenza ex Alcoa è di nuovo ad un punto di svolta. Per i “cultori” dei se e dei ma e per i “giudici” dell’ultima ora, sarebbe bene rammentare sempre le Leggi (e chi le ha fatte) poi impugnate e cassate dalla UE che portarono alla chiusura. Poi chi nei primi mesi del 2014, al termine della ingloriosa fase klesh, arrivava a sancire la fine dell’esperienza della produzione di alluminio nella nostra Terra. Cioè la pietra tombale sulla vertenza che poi, cambiato quel quadro di governo e convinto il nuovo con la mobilitazione e le buone ragioni, abbiamo invece ripreso con la speranza che il tutto non sia stato vano.

Ci permettiamo questo suggerimento perché crediamo sia preferibile guardare la realtà dei fatti, analizzarla e cercare di comprenderla per il bene della causa senza il vizio del tifo pro o contro, piuttosto che del dileggio da muretti a secco. Giusto per evitare equivoci ci pare il caso di ribadire che per noi, ancora oggi e come detto nella riunione al Ministero, la Glencore (che non è ne colpevole ne tantomeno nemica) era e rimane il miglior soggetto industriale per rilevare lo stabilimento. Le “nozze” si fanno in due e “non si fanno con i fichi secchi”. Problema decisamente superato per la corposa dote della fabbrica.

Abbiamo ottenuto il migliore prezzo europeo per l’energia, 25 € attraverso 3 strumenti: il contratto bilaterale a 37 € per 10 anni DIECI con Enel; la riduzione degli oneri per 5.50 € e il resto con la remunerazione del Servizio di Interrompibilità che non può che essere a bando triennale, come peraltro riconosciuto e sottoscritto dalle Parti nel Protocollo d’Intesa fra Governo, Regione, Glencore del 10/11/2014. Pratica che non può essere svolta altrimenti ed esattamente rispondente ai dettami delle Leggi e dei Trattati.

Poi a completamento di quel Protocollo: le infrastrutture sono avviate con la chiusura della gara per il dragaggio del porto e l’assegnazione dei lavori per la strada periportuale; si ha il “bollino della UE” sui 2 strumenti (escluso il Bilaterale perché contratto fra privati) e, infine, la disponibilità al corposo Contratto di Sviluppo, con finanziamento investimenti ovviamente su presentazione del Piano Industriale.

Il tutto riconosciuto persino dalla stessa Glencore, alla quale va paradossalmente riconosciuta una parte dei meriti per il raggiungimento di questi risultati, che però prova a rilanciare su garanzie assolute fino a proporre di mettere in capo ad altri soggetti eventuali e decisamente minimi rischi d’impresa, come eventuali vantaggi. La questione dei 10 anni è perciò un qualcosa che è ragionevolmente garantito dal fatto che in Sardegna e Sicilia si stabilisce una riserva sufficiente per non avere grosse sorprese come peraltro sa bene la Glencore perché la Portovesme srl partecipa da circa 13 anni ai bandi del sistema dell’Interrompibilità, così come a quelli per la Superinterrompibilità negli ultimi 7.

In ogni caso sulla nuova richiesta della Glencore, la risposta del Ministro è stata netta: «Dopo aver fatto anche la più attenta valutazione tale ipotesi, non sta per niente nell’alveo delle disponibilità del Governo»; in più, che si immagina che la stessa Glencore chiederebbe la bollinatura europea; che ovviamente non si avrebbe e che nel caso metterebbe addirittura a rischio il provvedimento che vale per tutte le aziende energivore italiane, compresa la PV srl. Occorre dunque essere coscienti che la decisione sta ora in capo alla Glencore e che sarebbe imbarazzante, per quello che rappresenta nel territorio, il chiamarsi fuori raggiunte tali condizioni.

Per questo ribadiamo che siamo stra-convinti che la Glencore sia la migliore opzione per rilevare e riavviare lo stabilimento e per tutto ciò che comporterebbe anche industrialmente per noi e per il Paese.

Ora, per noi, ma il 3 agosto al MISE vi è stata una veduta unanime delle 5 OO.SS. presenti, vi sono le condizioni per dare avvio alla Due Diligence con l’Alcoa e per il Contratto di Sviluppo con il Governo.

D’altra parte se cosi non fosse, acclarato che si è raggiunto il meglio nel merito e nel metodo, nella misura, nella durata, cioè nella Sostanza e con la certificazione della sua inattaccabilità dalle regole comunitarie, non resterebbe altro che decretarne la fine e se cosi fosse, non solo per Alcoa in quanto quello è il sistema per abbattere i costi di tutte le produzioni energivore per il prossimo decennio.

Noi invece facciamo parte della schiera di chi pensa che con quelle condizioni la fabbrica può riprendere la produzione, meglio e auspichiamo con la Glencore, ma con altri se quella Multinazionale decidesse di cambiare idea davanti all’”altare”.

I segretari generali    

Roberto Puddu

Roberto Forresu

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Ancora una settimana di attesa per i lavoratori Alcoa: la Glencore prende tempo con nuove richieste, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda propone una riunione conclusiva ai massimi livelli di rappresentanza del Governo e dell’Azienda entro la prossima settimana, per poi definire le azioni utili all’obiettivo di garantire la produzione di alluminio nel Sulcis, strategica per l’intero Paese.

E’ quanto emerso stamattina al tavolo con il ministro Carlo Calenda e il vice Teresa Bellanova, il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Maria Grazia Piras, al quale hanno partecipato il segretario generale Cgil Michele Carrus, il  segretario nazionale Fiom Rosario Rappa, i territoriali Cgil e Fiom Roberto Puddu e Roberto Forresu, insieme ad una delegazione di rappresentanti RSU Alcoa e Appalti: la Glencore non ha ancora sciolto la riserva sulla proposta avanzata dal governo che riguarda i costi energetici e gli strumenti di incentivazione già considerati conformi dalla Commissione europea e giudicati positivamente dalla stessa azienda che, però, rimette sul tavolo le richieste di stabilità di quelle condizioni per un periodo di dieci anni.

«E’ evidente – hanno detto il segretario generale della Cgil Michele Carrus e il segretario nazionale Fiom Rosario Rappa – che la Glencore dovrà sciogliere la riserva una volta per tutte: confermare, come chiediamo, le proprie intenzioni di acquisire lo stabilimento, avviando immediatamente la due diligence funzionale sia alla redazione del piano industriale che alla predisposizione del Contratto di Sviluppo proposto dal governo, oppure dichiarare il suo disimpegno.»

Le organizzazioni sindacali chiedono che l’azienda sciolga positivamente la propria riserva: «E’ indispensabile assicurare una prospettiva e ridare fiducia alle centinaia di lavoratori che attendono da anni il riavvio di un’attività produttiva strategica e unica per l’intero Paese». In ogni caso, le organizzazioni sindacali chiedono che siano adottate, nella fase di transizione, misure di sostegno per i lavoratori, rafforzate dal riconoscimento dello status di Area di crisi complessa che la Regione si è impegnata a chiedere immediatamente.

Il Governo nazionale, al quale i sindacati riconoscono i passi avanti compiuti insieme alla Giunta regionale per risolvere la vertenza, si è detto disponibile a vagliare, nella valutazione conclusiva che sarà oggetto di un confronto con i vertici Glencore la prossima settimana, le eventuali richieste mettendo a disposizione tutto ciò che è legittimo e possibile fare nel rispetto delle regole, costruendo gli ulteriori avanzamenti possibili.

«Se Glencore dovesse disimpegnarsi – concludono Michele Carrus e Rosario Rappa – che lo dica subito in modo che, sulla base delle positive condizioni già acquisite e offerte a Glencore su energia e incentivi, si possa avviare una nuova fase di ricerca di altri investitori nazionali e internazionali, a partire da alcuni soggetti per cui è già ipotizzabile una manifestazione di interesse.»

Il tavolo di oggi tra Governo, Giunta e Sindacato confederale e di categoria, è stato quindi aggiornato al 5 settembre, per fare il punto della situazione alla luce dei nuovi sviluppi.

Alcoa 22 dicembre 2015 8.jpog