24 April, 2024
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Questa mattina il sndaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha incontrato l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, unitamente allo staff della Direzione Generale dello stesso Assessorato. Al centro dell’incontro, le opere infrastrutturali S.S. 126- Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’isola di Sant’Antioco e della circonvallazione di Sant’Antioco, alla luce dell’esito negativo della conferenza di servizi sul progetto denominato “Piano Sulcis S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco”, il quale prevedeva la realizzazione di un ponte cosiddetto “alto”, fortemente impattante, e una circonvallazione per Calasetta, altrettanto impattante. Opere ritenute all’unanimità inutili e dannose dal Consiglio comunale, espressione dei propositi della comunità antiochense.

«Abbiamo aperto la discussione – commenta il sindaco, Ignazio Locci – e si è convenuto di lavorare sulla riprogrammazione delle risorse, al fine di garantire all’isola di Sant’Antioco e all’intero Arcipelago del Sulcis opere infrastrutturali rispettose della volontà di Sant’Antioco e realmente capaci di generare sviluppo e nuova occupazione. Ringraziamo il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore Roberto Frongia per la vicinanza manifestata in questo momento piacevolmente segnato da una proficua collaborazione. Una vicinanza, quella del Governo regionale, fattiva e non soltanto a parole, che si pone l’obiettivo di dare seguito agli atti di pianificazione e programmazione messi in campo dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco. Saremo al fianco della Regione per cogliere la collaborazione dell’Anas, nel solco degli accordi istituzionali già sottoscritti e, nello specifico, il Patto Stato-Regione-Anas sulla realizzazione delle opere destinate a Sant’Antioco e all’Arcipelago cui l’isola appartiene».

 

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«Come Giunta regionale ci siamo dati quale obiettivo quello di completare e adeguare la rete stradale della Sardegna garantendo una viabilità adeguata, efficiente, sicura e capillare. Fino ad ora le risorse stanziate sulle Strade Statali sono state indirizzate prevalentemente all’efficientamento della rete portante del sistema viario della Sardegna che collega i capoluoghi di provincia alle porte di accesso dell’Isola.»

Lo scrive, in un post pubblicato su Facebook, Roberto Frongia, assessore regionale dei Lavori pubblici.

«È tuttavia necessario programmare interventi di adeguamento e di sviluppo di itinerari ritenuti di collegamento delle aree intere o periferiche con le direttrici principaliaggiunge Roberto Frongia -. La trasversale sarda che collegherà Oristano a Tortolì – per la quale ho chiesto ad Anas di avviare la progettazione – rientra tra questi! Personalmente – conclude l’assessore regionale dei Lavori pubblici – ritengo lo sviluppo di questi itinerari sia fondamentale per il superamento delle condizioni di deficit infrastrutturale e per ottenere efficienza, fruibilità e sicurezza della rete viaria, condizione irrinunciabile per garantire un equo e distribuito sviluppo economico della Sardegna.»

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Si è svolto questa mattina il sopralluogo dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, presso il ponte crollato il 2 aprile scorso nel territorio di Gonnesa. L’opera che collega la spiaggia di Fontanamare al parcheggio della spiaggia del Sulcis Iglesiente (alto 6 metri e lungo almeno 10) era crollato all’improvviso, inghiottendo un camion della nettezza urbana che in quel momento transitava lungo il ponte.

«Si tratta di un collegamento importante per il mare e come tale va ripristinato per consentire il passaggio verso la spiaggia di residenti e turisti – spiega l’assessore Roberto Frongia -. Questa mattina abbiamo verificato lo stato delle opere ed individuato tre possibili soluzioni che andremo poi a condividere anche con gli assessorati dell’Ambiente e dell’Industria: la realizzazione di una passerella per pedoni e ciclisti, così come chiesto dal Comune; la costruzione di un ponte provvisorio per il quale sarà necessario verificare la fattibilità in tempi brevi con l’obiettivo di mettere in salvo la stagione turistica; la ricostruzione vera e propria del ponte con l’individuazione del soggetto che realizzerà l’opera e di quello che la prenderà in gestione.»

Proprio a questo proposito, con l’obiettivo di arrivare a una soluzione in tempi brevi, Roberto Frongia ha promosso un incontro in videoconferenza tra i soggetti interessati al quale parteciperanno tra gli altri il comune di Gonnesa (presenti al sopralluogo odierno con il sindaco Hansel Cristian Cabiddu), la società Igea e la provincia del Sud Sardegna.

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Sono stati appaltati il secondo ed il terzo lotto dei lavori di messa in sicurezza del Rio San Girolamo e del Rio Masone-Ollastu, nel comune di Capoterra, per un importo complessivo di oltre 33 milioni di euro. L’intervento completerà la messa in sicurezza di una popolazione di oltre 800 abitanti residente nei quartieri San Girolamo e Frutti d’Oro, con evidenti riflessi sull’intero Comune, duramente colpito dall’alluvione del 22 ottobre 2008.

«Oggi possiamo finalmente vedere vicina la realizzazione delle opere di messa in sicurezza delle zone colpite spiega il presidente della Regione Christian Solinas -. La Regione ha lavorato instancabilmente per il ripristino di tutte le aree danneggiate da eventi atmosferici improvvisi di notevole intensità come è stato per quelli alluvionali che hanno interessato Capoterra ed è impegnata per la prevenzione del dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale.»

«Andiamo a chiudere una dolorosa pagina della storia recente di Capoterra commenta l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongiagrazie alla realizzazione di questi interventi si va, infatti, a sanare una situazione ancora oggi emergenziale. Contro il dissesto idrogeologico è fondamentale progettare secondo specifici criteri e investire in opere di qualità, per questo mettiamo in campo tutti gli strumenti, anche tecnologici, ed utilizziamo le best practice con l’obiettivo di ridurre i rischi derivanti da fenomeni atmosferici avversi, come in questo caso, e di limitare i danni per i centri abitati e le infrastrutture.»

Interamente progettati dalla struttura commissariale che fa capo alla Direzione dei Lavori pubblici dell’Assessorato (che seguirà l’attuazione delle opere) i lavori sono parte di un insieme di interventi finalizzati alla messa in sicurezza delle zone abitate del territorio di Capoterra, per la cui realizzazione erano state stanziati oltre 51 milioni di euro.

Nello specifico, il secondo lotto, dell’importo complessivo di circa 15,2 milioni di euro, prevede la sistemazione idraulica del tratto del rio San Girolamo e del rio Masone-Ollastu dalla Strada statale 195 verso monte. Si tratta della prosecuzione del primo lotto già realizzato e collaudato nel 2018, relativo al tratto focivo del Rio San Gerolamo e del Rio Masone Ollastu (importo di circa 11,3 milioni di euro). Aggiudicato anche il terzo lotto, dell’importo complessivo di circa 18 milioni di euro, di cui è imminente la consegna dei lavori e che prevede il rifacimento di tutti gli attraversamenti stradali sui due corsi d’acqua – San Girolamo e Masone Ollastu – in corrispondenza della SS 195.

Completano la messa in sicurezza della parte valliva del Rio San Girolamo il lotto relativo alla messa in sicurezza della diga di Poggio dei Pini, già finanziato per circa 5 milioni di euro. Ad oggi il progetto definitivo, predisposto dall’impresa che si aggiudicata l’appalto integrato, è in fase di acquisizione delle autorizzazioni (è stata convocata apposita conferenza di servizi); conclusa questa fase verrà redatto il progetto esecutivo e, anche per questo lotto, si potrà dare corso all’esecuzione dei relativi lavori.

Oltre agli interventi emergenziali finanziati dallo Stato e dalla Regione, sono stati stanziati a favore del territorio comunale di Capoterra oltre 42 milioni di euro, suddivisi nei diversi lotti e finanziati con risorse statali, regionali e comunitarie, a cui i aggiungono 12 milioni di euro circa provenienti dall’APQ viabilità e circa 2,5 milioni di euro di recente assegnati con il Piano stralcio 2019 che finanzia alcuni interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. L’importo complessivo assegnato, finalizzato alla messa in sicurezza del territorio di Capoterra, è quindi complessivamente di circa 56,5 milioni di euro.

 

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La Regione Sardegna stanzia i fondi per lo sviluppo delle fasi progettuali di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idraulico del sistema Rio Mannu-Cixerri, per interventi in tutta l’area che dalla foce della laguna di Santa Gilla interessa i territori dei comuni di Elmas, Assemini, Decimomannu, Uta, Villaspeciosa, Decimoputzu e Villasor. Il finanziamento di 771mila euro per i progetti che porteranno alla realizzazione di opere del valore complessivo di 21 milioni di euro, è compreso nell’imponente azione della Regione volta a prevenire e sanare situazioni di rischio che gravano su aree ad elevata pericolosità, centri abitati o infrastrutture regionali e che fino a oggi ha portato a oltre 160 interventi finanziati.

«La messa in sicurezza del territorio è una delle priorità a cui fin dall’inizio abbiamo prestato maggior attenzionespiega il presidente della Regione, Christian Solinas -. Siamo impegnati nel presidio e nella tutela degli insediamenti urbani, delle fasce costiere e dei corsi d’acqua e negli interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree produttive e nelle zone in genere a più alto rischio idraulico o geomorfologico.»

Tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti fin qui erogati figurano gli Enti locali e le Amministrazioni pubbliche, l’Autorità di Bacino, la Città Metropolitana di Cagliari (come nel caso del Rio Mannu-Cixerri) ed i Consorzi di bonifica.

«Sull’area del Rio Mannu-Cixerri, abbiamo dato indicazione alla Città Metropolitana di Cagliari di sviluppare un progetto preliminare complessivo e due lotti esecutivi. Un lotto da realizzare con 4 milioni di fondi già stanziati e uno da finanziare all’esito della fase progettuale che ora stiamo sovvenzionando con oltre 700mila euro», spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia.

L’assessore dei Lavori pubblici evidenzia il lavoro fin qui svolto anche dal punto di vista della semplificazione normativa: «Abbiamo impresso una forte accelerata e lo abbiamo fatto grazie anche a un intenso lavoro di semplificazione che in meno di un anno dall’insediamento della nuova Giunta ci ha consentito di fare quel salto di qualità di cui oggi possiamo raccogliere i frutti. Esempio ne sono conclude l’assessore dei Lavori pubblicila riduzione dei tempi delle conferenze programmatiche per approvazione delle varianti al PAI da 60 a 30 giorni, l’esclusione dagli obblighi di redazione degli studi per alcune categorie di opere e l’estensione degli interventi ammissibili nelle aree pericolose (in ambito urbano) in presenza di misure attive di protezione».

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Ammonta complessivamente a 6 milioni di euro il finanziamento regionale per il restauro del Palazzetto dello sport Roberta Serradimigni di Sassari. I fondi, stanziati in favore del Comune di Sassari, consentiranno di efficientare l’infrastruttura sportiva portando tra l’altro la capienza dell’impianto sportivo dagli attuali 4mila posti a circa 6.500, completando la copertura e realizzando un impianto fotovoltaico finalizzato al risparmio energetico. Si tratta di risorse finanziarie a valere sui fondi del mutuo infrastrutture (seconda e terza rimodulazione) programmati dalla Giunta regionale su proposta dell’assessorato dei Lavori pubblici. Ai primi 3.600.000 euro si sono infatti aggiunti i 2.400.000 necessari per portare a compimento le opere.

«Non si può riconoscere l’importanza dello sport senza valorizzare le infrastrutture che ne consentono la diretta fruizione – spiega il presidente della Regione Christian Solinas -. L’intervento che porterà all’ammodernamento del palazzetto dello sport consentirà al PalaSerradimigni di continuare ad essere punto di formazione sportiva, aggregatore culturale e punto di incontro per giovani e meno giovani, oltre che simbolo della città di Sassari e della cultura sportiva sarda, e del basket, in particolare.»

«Oggi Sassari può brindare al completamento di un palazzetto che rappresenta un valore per l’intera Sardegna continua l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongiain considerazione soprattutto del fatto che a beneficiarne sarà una società straordinaria, la Dinamo Sassari, ai vertici dello sport nazionale e internazionale da molti anni e, come tale, ambasciatrice della Sardegna nel mondo. Con questa importante iniezione di risorse prosegue l’incisiva azione della Regione nella realizzazione delle opere strategiche avviate e in attesa di realizzazione.»

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Al via la realizzazione delle opere incompiute nel Sulcis Iglesiente. Si tratta di infrastrutture bloccate, opere che sarebbero già dovute essere al servizio dei cittadini ma slittate nel tempo fino a risultare negli elenchi delle incomplete, e che ora i Comuni potranno realizzare in chiave di ammodernamento dei territori. Agli interventi sui porti e all’intensa attività sulle due arterie principali (manutenzioni delle Strade Statali 130 e 126) si aggiungono ora una serie di interventi finanziati nei territori comunali per infrastrutture di diretto godimento dei cittadini come parcheggi, palestre, aree di snodo. 

«Lo sviluppo e la rinascita in chiave moderna del Sulcis non possono prescindere da un sistema infrastrutturale efficiente spiega il presidente Christian Solinas -. Oggi interveniamo in un’area dalle potenzialità enormi dando una riposta concreta alle Amministrazioni locali che chiedono sostegno e attenzione, con l’obiettivo di incidere sul tessuto produttivo, accompagnare la ripresa del post-Covid e arginare fenomeni quali spopolamento e denatalità.»

Ammontano a 1.805.000 le risorse stanziate in favore delle Amministrazioni attraverso la rimodulazione dei fondi del Piano regionale delle Infrastrutture di recente approvazione da parte della Giunta regionale, che vanno ad aggiungersi ai fondi già messi a disposizione dei territori a settembre (2.325.000). L’importo complessivo delle opere finanziate nel Sulcis attraverso i fondi derivanti dal Mutuo regionale (prima e seconda rimodulazione), che grazie all’impulso della Regione verranno portare a completa realizzazione, è quindi complessivamente pari a oltre 4 milioni di euro.

«Abbiamo scelto di essere vicini ai territori. Siamo impegnati in una intensa attività di rilancio del sistema economico delle diverse aree della Sardegna con finanziamenti anche di piccola entità che però rappresentano una boccata d’ossigeno per i Sindacispiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. Il Sulcis, a cui anche con le recenti misure stiamo dando particolare attenzione, ha urgente necessità di un sistema di infrastrutture che renda possibile lo sviluppo e la crescita economica. È solo partendo da questo presupposto che può cominciare la fase 2 dell’Iglesiente. E sempre nell’ottica della realizzazione delle opere incompiute, in questo caso di carattere portualeconclude Roderto Frongia – sono stati destinati a Sant’Antioco, Calasetta e Carloforte 22 milioni per interventi di riqualificazione delle infrastrutture, somma già stanziata in passato che però necessitava di una riprogrammazione”.

Tra gli interventi freschi di approvazione figura la realizzazione della palestra comunale polivalente di Narcao (1.200.000); la realizzazione a Piscinas di un parcheggio in prossimità della via Regina Margherita (350.000); la realizzazione di una rotatoria a Carbonia all’intersezione di via Costituente e via Balilla (350.000 euro); il completamento e potenziamento della dotazione di servizi del centro storico di Iglesias con la realizzazione del parcheggio via Trexenta, le cui risorse (446.000 euro) vanno ad aggiungersi ai fondi già stanziati qualche mese fa per il completamento del parcheggio “Sant’Antonio” (1.575.000).

Accelerazione delle opere anche nei comuni di San Giovanni Suergiu, già interessato a settembre da un finanziamento di 250.000 euro per il completamento parcheggio area ex Serafini, e di Portoscuso a cui erano già stati destinati 500.000 euro per il completamento e la messa in sicurezza dell’intera area dell’ex sede dell’Istituto Tecnico Industriale “Giorgio Asproni”.

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Quaranta milioni di euro per dare impulso alla ripresa delle opere edili nei Comuni della Sardegna. La Giunta regionale ha approvato la rimodulazione delle risorse del Piano regionale delle Infrastrutture, che consentirà una robusta immissione di liquidità alle imprese. 40 milioni per il completamento di opere incompiute, per quelle in corso di realizzazione che hanno rivelato un maggior fabbisogno finanziario, per le opere cantierabili a breve dotate di progettazione definitiva o esecutiva e, infine, per le opere emergenziali la cui realizzazione riveste carattere di urgenza.

«Ripartire dal mondo dell’edilizia e delle costruzioni significa rimettere in moto un comparto fondamentale per la tenuta economica e sociale della nostra regione, con ricadute positive per l’occupazione e per tutti gli altri settori ad esse legati. Questa iniezione di risorse assume un significato ancora più importante in occasione della festa dei lavoratori perché ci consente di impiantare un ulteriore tassello per la ripresa economica della Sardegna nel post Covid», ha detto il presidente della Regione Christian Solinas.

«Si tratta di una misura attesa perché punta a garantire i livelli occupazionali e rimettere in moto l’economia suddividendo le risorse anche per importi minori con l’obiettivo di dare una boccata d’ossigeno a tanti Comuni della Sardegna che in condizioni diverse non sarebbero riusciti a frenare l’impatto della crisi in corso nei bilanci comunali – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. La rimodulazione delle risorse del Piano regionale delle Infrastrutture grazie a cui si sbloccano immediatamente 40 milioni di euro si aggiunge alle altre già messe in campo dalla Regione e che punta da un lato a dare sollievo immediato all’economia della Sardegna e dall’altro a colmare parte di quel gap infrastrutturale e di sviluppo che ci distingue dalle altre regioni e che oggi non è più tollerabile.»

Nell’elenco degli interventi finanziati figurano grandi opere e lavori di rigenerazione urbana volti a risanare la viabilità e le infrastrutture esistenti. Tra le opere incompiute (valore degli interventi 12.100.000), oltre a interventi non più procastinabili in favore di alcuni Comuni, sono compresi il completamento della Tangenziale Ovest e Nord-Ovest di Orosei; il completamento della Circonvallazione Cuglieri in variante SS 292 e il completamento della SP 138 Berchidda-Calangianus.

Tra le opere in corso di realizzazione ma che necessitano di un fabbisogno maggiore rispetto alle previsioni iniziali (valore degli interventi 12.374.00) figurano una serie di interventi volti alla mitigazione del rischio idrogeologico e alla difesa del suolo in zone ad alta pericolosità tra i quali il consolidamento del ponte sul Flumendosa e una serie di interventi di messa in sicurezza nei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera. Ingenti le risorse previste anche per opere cantierabili a breve già dotate di progettazione definitiva o esecutiva: le risorse ammontano a 12.474.000, tutte destinate ai Comuni della Sardegna. Programmati anche i fondi destinati alle opere individuate come “emergenziali”, per un importo complessivo di 3.461.000, indirizzati ai Comuni per la messa in sicurezza di edifici comunali e di edilizia scolastica, del comparto idrico (condotte e depuratori) e della viabilità urbana.

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La Regione destina 9 milioni di euro per l’ampliamento e la costruzione di cimiteri, consentendo così lo scorrimento delle graduatorie a favore di 51 Comuni beneficiari che si vedranno assegnate le risorse. La Giunta regionale ha approvato la delibera sullo stanziamento delle risorse proposta dall’assessorato dei Lavori pubblici e finalizzata a colmare il deficit di domanda da parte di molti Comuni rimasti fino a oggi esclusi, procedendo a reperire maggiori finanziamenti.

«Abbiamo registrato da parte delle Amministrazioni un fabbisogno maggiore a cui abbiamo ritenuto di dover dare risposta immediata», ha spiegato l’assessore regionale dei Lavori pubblici Roberto Frongia che ha proposto di utilizzare la somma relativa all’annualità 2021 per soddisfare le esigenze già nell’immediato. La misura si è infatti resa necessaria alla luce dell’ulteriore fabbisogno ancora inevaso.

«La cura e la manutenzione dei cimiteri, così come la progettazione di nuove strutture laddove siano necessarie, sono importanti segni di civiltà e di rispetto della memoria collettiva e degli affetti del singoloconclude Roberto Frongia -. La programmazione di 9 milioni ci consentirà di procedere con lo scorrimento della graduatoria approvata a dicembre del 2017 che comprende moti Comuni ancora in attesa di risposta. Una situazione a cui si è deciso di porre rimedio prevedendo di indirizzare fin da ora le risorse.»

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«Tutte le imprese edili con contratto nel sistema della PA devono adottare le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri edili a tutela della salute dei lavoratori, senza costi aggiuntivi. La Regione prepara la fase 2 ribadendo la necessità di aggiornare il Piano Operativo di Sicurezza (POS) e il Piano di sicurezza e coordinamento (PSC) ed individuando la copertura dei maggiori costi da sostenere per specifici DPI e altre attività di contenimento dei rischi nelle somme a disposizione nel quadro economico dell’opera, alleggerendo quindi le aziende del costo. »

Lo comunica il presidente della Regione Christian Solinas. «Ripartiamo in sicurezza, la salute dei cittadini e dei lavoratori è il bene primario», sottolinea il presidente della Regione.

Le misure anti contagio ricordate nella direttiva inviata dall’assessorato dei Lavori pubblici a tutti i Comuni e le Province alla Città metropolitana di Cagliari ed agli Enti appaltanti del sistema Pubblica Amministrazione, dovranno essere adottate sia alla ripresa delle attività nei cantieri oggi sospesi, sia nei cantieri i cui contratti risultano in fase di stipula. Gli Enti attuatori di interventi di competenza regionale saranno quindi tenuti ad adottare tutti i protocolli volti a impedire la diffusione e il contagio da Covid-9 tra i lavoratori, specie per quelle attività che si svolgono al chiuso. Il tutto senza oneri aggiuntivi a carico delle aziende dato che il maggiore costo dovrà essere individuato nel quadro economico dell’opera.

Nello specifico, i coordinatori per l’esecuzione dei lavori dovranno integrare i Piani di sicurezza e coordinamento (Psc) determinando i maggiori oneri per specifici DPI o altre attività di contenimento dei rischi. Le stazioni appaltanti dovranno dal canto loro vigilare affinché le imprese appaltatrici e subappaltatrici redigano i necessari aggiornamenti dei Piani operativi di sicurezza (Pos) per la tutela dei propri lavoratori.

«L’emergenza che stiamo vivendo ha rimesso al centro la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela della salute dei lavoratorispiega l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia -. Insieme ai sindacati ed alle associazioni di categoria abbiamo ragionato sul modo più efficace per far ripartire i cantieri, partendo dal presupposto che oggi abbiamo il dovere di prestare la massima attenzione a tutte quelle attività che espongono i lavoratori a rischi elevati, in primis a quelle che si svolgono nei cantieri edili. È per questo che la direttiva, oltre a indicare la necessità per committenti e stazioni appaltanti di aggiornare i Piani di sicurezza e coordinamento, vuole essere un richiamo alla responsabilità di tutti, imprenditori e lavoratori, sul rispetto delle indicazioni anti contagio favorendone l’applicazione a costo zero per l’azienda.»