28 March, 2024
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Cinque titoli in cartellone dal 10 aprile al 15 maggio per la prima parte della Stagione Teatro Villaspeciosa 2022 organizzata da Abaco Teatro al Teatro Comunale “Maria Carta” di Villaspeciosa (Sud Sardegna) con la direzione artistica di Rosalba Piras: da “L’Ultima Risata”, una produzione dei “padroni di casa” ispirata agli artisti ebrei protagonisti della grande stagione del kabarett tedesco, a “Scappano le Fiabe” de La Bottega dei Teatranti – per bambini e famiglie, a “La Vedova Scalza” di Theandric, dal romanzo di Salvatore Niffoi (Premio Campiello 2006), a “Natale in Casa Cubeddu” (produzione Pinocchio Dance) con la Compagnia Gli Idioti Intelligenti), liberamente ispirato alla celebre commedia di Eduardo De Filippo per chiudere in bellezza tra parole e note con l’omaggio a Gabriella Ferri di OfficinAcustica: “Gabriella… Sempre!”.
La Stagione Teatro Villaspeciosa 2022 – che prevede anche una serie di recite per le scuole – proseguirà in autunno, a partire da ottobre con un ricco carnet di appuntamenti e, intanto, in estate Abaco Teatro proporrà – per la prima volta a Villaspeciosa, tra il palcoscenico allestito presso la Chiesa di San Platano ed altri luoghi del paese – una sezione del festival “diffuso” Giardini Aperti 2022.

L’offerta al pubblico della Biblioteca comunale di Sant’Antioco si arricchisce di oltre 300 volumi, in larga parte costituiti da novità editoriali: la maggior parte abbraccia tutti gli abituali settori della biblioteca di pubblica lettura, dalla narrativa alla saggistica, italiana e straniera, con un focus sull’editoria e su diversi autori – anche emergenti – della Sardegna.

Accanto ai tradizionali best sellers internazionali come Ken Follett (Per niente al mondo), Stephen King (Billy Summers) e Jeffery Deaver (Il visitatore notturno), troviamo narratori meno noti come la giornalista e poetessa vietnamita Nguyễn Phan Quế Mai (Quando le montagne cantano), il turco Ahmet Ümit (Perché Istanbul ricordi), l’albanese Aliçka Ylljet, apprezzato sceneggiatore ed ex diplomatico (Il sogno italiano), ed ancora il Premio Goncourt 2020 Hervé Le Tellier (L’anomalia) e la scrittrice giapponese Tsumura Kikuko (Un lavoro perfetto).

In Italia non potevano mancare l’ultimo Premio Strega Emanuele Trevi (Due vite) e la vincitrice del Premio Campiello 2021 Giulia Caminito (L’acqua del lago non è mai dolce); accanto a loro tanti altri titoli di autori amatissimi dal grande pubblico, soprattutto femminile, come Sveva Casati Modignani (L’amore fa miracoli) e Stefania Auci (La saga dei Florio), ma pure esordienti come Daniele Petruccioli (La casa delle madri) o semplicemente meno conosciuti come la giornalista Stefania Nardini (La combattente).

Tra gli autori sardi, insieme ai più recenti lavori di Marcello Fois (L’invenzione degli italiani), Salvatore Niffoi (Il sogno dello scorpione), Cristina Caboni (La ragazza dei colori) e Vanessa Roggeri (Il battito dei ricordi), segnaliamo il debutto di Danilo Lampis (Essere giovani non è una scusa), il lavoro del nuorese Giovanni Gusai, classe 1987, anch’egli al suo primo romanzo (Come in cielo, così in mare) e il romanzo breve Pane rosso della nostra concittadina Pierluigia Troncia.

Per ciò che concerne la saggistica, diversi sono i titoli che investono tematiche di stretta attualità come il cambiamento climatico (W. Behringer, Storia culturale del clima. Dall’era glaciale al riscaldamento globale), la storia coloniale degli italiani (F. Filippi, Noi però gli abbiamo fatto le strade) ed ancora la storia della medicina (C. Kenny, La danza della peste. Storia dell’umanità attraverso le malattie infettive), la politica e il suo legame con i temi della giustizia (L. Manconi – F. Graziani, Per il tuo bene ti mozzerò la testa), anche nei suoi intrecci più torbidi (S. Zurlo, Il libro nero della magistratura).

Ultime, ma non certo per importanza, sono le proposte dedicate alla letteratura per l’infanzia e per i ragazzi. Anche in questo settore – che ricopre circa il 30% dell’intera fornitura – sono tanti i libri dedicati ai più piccini (albi e storie illustrate, sezione Primi Libri e Nati per Leggere), attraverso una selezione che abbraccia tutte le fasce di età, dall’età prescolare a quella adolescenziale e oltre, con un occhio di riguardo ai temi della parità di genere (Viola e il blu. La libertà di essere i colori che vuoi), dell’educazione ambientale (Cos’è successo al clima? I cambiamenti del nostro pianeta spiegati ai bambini), del rispetto delle diversità (Ettore, l’uomo straordinariamente forte) e del contrasto al fenomeno del bullismo (Il bullismo spiegato ai bambini).

Quasi tutti i libri, ad eccezione di una piccola parte ancora in corso di trattamento, sono disponibili per il prestito esterno, secondo i termini e le modalità stabilite dal personale della Biblioteca comunale afferente al Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS).

Si ricorda che la Biblioteca comunale – ubicata in Piazza De Gasperi (Piazza di Chiesa), raggiungibile telefonicamente allo 0781.83132 e via mail all’indirizzo: biblioteca.santantioco@sbis.it : – è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, il mattino dalle 8.30 alle 12.30 (il venerdì dalle 8.00 alle 13.00) e il pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30.

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Il 17 agosto, nella meravigliosa ed oltremodo suggestiva piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, un pubblico attento è stato letteralmente “rapito” dallo spettacolo “Corpi al vento”, inserito nel cartellone NurArcheoFestival 2020, organizzato da Il Crogiuolo, sotto la direzione di Rita Atzeri.

Le due attrici, Antonella Ruggiero ed Ilenia Gelmi, hanno dato vita ad un vero e proprio viaggio fantastico nel mondo della mitologia greca, impersonando Dei, eroi ed eroine con gesti, parole ed espressioni cariche di significato ed emozione, tali da creare dello spettatore un phatos continuo.

È stato come se il “filo” che ha unito, nella loro storia, Teseo ed Arianna, fosse lo stesso che ha tenuto insieme attrici e spettatori che, col fiato sospeso, hanno seguitole vicende narrate con una maestria ed una leggiadria, risultato di un grande lavoro di preparazione.

Una storia di vicende intricate, dove due corpi e due voci si amalgamavano, fondendosi in una poetica musicalità, per poi subito dopo separarsi e distinguersi senza mai perdere la complicità e la sinergia.

Abiti morbidi, ora verdi, ora celesti, frutto di un abile gioco di luci che, Tea Primiterra, ha saputo abilmente giostrare quasi ad accarezzare le scene nei momenti più salienti.

Forza e fragilità delle donne dipinte dalla antica storia, messe in luce da una parola: “creta”, chiave di una metafora riferita al continuo mutamento della donna ai tempi moderni così come nel passato più lontano.

Alla fine della serata, un lungo e caloroso applauso ha decretato il successo dell’evento.

Tutto si è svolto nel rispetto delle regole del Dpcm anti- Covid-19, per garantire uno spettacolo in totale sicurezza.

“Corpi al vento” è stato il terzo appuntamento dell’edizione 2020 di NurArcheofestival. Sottotitolo significativo quello proposto nell’edizione 2020, “Viaggio in Sardegna: Sulcis da scoprire”. Viaggio in Sardegna dopo la quarantena e con le restrizioni ancora in atto in forma di prevenzione dal Covid-19, Sulcis da scoprire, perché le prime amministrazioni a confermare la loro partecipazione e ad avere la forza di organizzare sono state quelle di Sant’Anna Arresi e Teulada, supportate dall’associazione Sarditinera.

Lunedì 27 luglio, in piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, è stato rappresentato Su Connottu; il  7 agosto, nella casa baronale di Teulada, “La vedova scalza” da Salvatore Niffoi.

Nadia Pische

      

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Il Nurarcheofestival approda sabato 7 settembre a Portoscuso, alle 22.00, nell’Antica Tonnara di Su Pranu, con Eneide, da Virgilio, di e con Gianluigi Tosto, attore allievo di Orazio Costa, con all’attivo molte esperienze e collaborazioni importanti (ha studiato anche danza moderna), che da diversi anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica, ponendo molta attenzione alla musicalità del verso e della parola e alla loro relazione con la musica arcaica strumentale. In questo contesto rientrano gli spettacoli sui poemi omerici, Iliade e Odissea (già rappresentati con successo al NAF), e sul poema virgiliano (la traduzione utilizzata è quella di Enzo Cetrangolo), che costituiscono la trilogia “Il Canto e la Memoria”.

Ginaluigi Tosto nelle sue note – anche se il tentativo di replicare in versione latina alcuni modelli narrativi di Omero è del tutto evidente. Ma gli episodi migliori del poeta di Mantova sono proprio quelli meno raffrontabili con il modello greco, quelli che scaturiscono in maniera del tutto originale dalla sensibilità sua e dell’epoca più moderna che egli incarna… I personaggi favoriti di Virgilio sembrano essere decisamente i perdenti, quelli destinati a un tragico epilogo. Ecco allora emergere in maniera potente la figura della regina Didone, o quella del principe rutulo Turno, entrambi vittime di un Fato che li condanna fin dall’inizio della storia. Oppure assistiamo al commovente episodio di Eurialo e Niso, condannati dalla loro giovane esuberanza e da una amicizia che non si ferma neppure davanti alla morte. Nonostante l’evidente intento celebrativo dell’opera, lo stesso Enea ci colpisce non tanto nelle scene in cui viene celebrata la sua eroicità, quanto in quelle in cui viene mostrata la sua fragilità umana, come nella sua narrazione della caduta di Troia, o nell’imbarazzo della sua fuga da Didone… Alla delicatezza dei suoni dei cimbali, delle piccole campane e di alcune leggere percussioni, adatti alla dimensione interiore e notturna della prima parte dello spettacolo, si contrappone il suono metallico, netto e spietato di due grandi gong nella parte centrale, che evocano e sostengono la presenza degli dèi. Per lasciare poi il posto ai suoni di guerra del grande tamburo sciamanico tibetano, che si alternano ai fruscii della notte e delle profondità dell’animo (sonagli e corde) negli episodi di Eurialo e Niso e della morte di Turno.»

Dal Sulcis all’Oristanese: La vedova scalza, da Salvatore Niffoi, è lo spettacolo che sbarcherà, sempre domani, 7 settembre, a Villa Verde, alle 19.00, nel villaggio nuragico di Brunku ‘e S’omu. Con Carla Orrù protagonista e la regia di Virginia Siriu (produzione Theandric), la messa in scena, tratta dall’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi, vincitore del Premio Campiello 2006, accompagna gli spettatori lungo un percorso catartico che dalla cieca violenza sfocia nel suo rifiuto. La vendetta, la sopraffazione, l’onore da lavare col sangue sono gli ingombranti concetti che vengono messi in dubbio.

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Il blues di Francesco Piu e del suo Trio e il jazz in bilico tra groove ed atmosfere contemporanee del Piero Bittolo Bon Quintet saranno i protagonisti della giornata di apertura a Castelsardo della diciannovesima edizione del Musica sulle Bocche International Jazz Festival. Appuntamento giovedì 22 agosto per il primo di quattro giorni che, fino a domenica 25, vedranno in cartellone nello splendido scenario della rocca dei Doria ben tredici concerti con nomi di rilevo della musica e del jazz mondiale, insieme a laboratori e reading che arricchiranno il programma proposto dall’associazione Jana Project e con la direzione artistica del musicista Enzo Favata.

Dopo la lunga esperienza a Santa Teresa Gallura, il Festival riparte dunque da Castelsardo per una rassegna che anche quest’anno si caratterizzerà per l’apertura ad altri generi musicali e artistici, come la musica elettronica, le espressioni più alte della tradizione popolare della Sardegna, il graphic design, la fotografia e l’arte digitale, senza dimenticare i concerti all’alba e al tramonto, da sempre caratteristica di Musica sulle Bocche.

Il Festival ospita inoltre il progetto “JAIN – Jazz and Interculturalism”, co-finanziato dal programma comunitario Creative Europe, che prevede la permanenza a Castelsardo di trenta giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania e Sardegna, impegnati in prove collettive, performance, concerti e jam session per tutta la durata del soggiorno, insieme ai rappresentanti delle tre organizzazioni partner, Nisville Foundation, Syri Blu e Jana Project.

Il via alla diciannovesima edizione del Festival Musica sulle Bocche sarà dato giovedì 22 agosto. A partire dalle 11.00, presso l’InfoPoint di Piazza Nuova (che sarà il quartier generale del Festival) saranno presentate tutte le attività in cartellone.

Ad inaugurare il programma delle attività e dei laboratori sarà il vibrafonista e percussionista Pasquale Mirra che, alle 12.00, coinvolgerà i bambini dai cinque anni e i loro genitori nel libero laboratorio musicale “Tutto è suono” (l’iscrizione è gratuita). Il primo appuntamento sarà presso la Sala XI per una avventura che proseguirà per tutti i giorni del Festival e che porterà alla scoperta di tutti i suoni che ci circondano per farne scaturire ritmi e melodie e divertirsi tutti insieme.

Ad aprire la serie dei concerti sarà invece alle 19.00 il Francesco Piu Trio, con una esibizione al tramonto al Parco Lu Grannaddu (ingresso libero). Accompagnato da Gianfranco Marongiu alle percussioni e Paolo Succu alla batteria, il cantante e chitarrista isolano proporrà una miscela esplosiva di blues, funky, rock e soul. Accompagnando la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica, partendo da Osilo questo giovane bluesman negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama italiano ed internazionale e ha avuto ha avuto l’onore di aprire concerti per grandi artisti quali John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan e di calcare il palco con artisti del calibro di Tommy Emmanuel, Eric Bibb, Roy Rogers, Eugenio Finardi, Fabio Treves e molti altri. Il suo ultimo album “Peace & Groove”, nato dalla collaborazione con lo scrittore Salvatore Niffoi, è stato subito inserito dalle riviste specializzate tra i migliori dischi dell’anno e rappresenta un’ulteriore svolta di Francesco Piu verso sonorità più soul e rhythm’n’blues.

La serata di giovedì 22 proseguirà con il concerto del Piero Bittolo Bon Quintet. Alle 21.30 nella Terrazza Sala XI, l’estroso e visionario polistrumentista presenterà il suo progetto originale “Bread & Fox”, in cui le idee dell’artista veneziano si sintetizzano in un combo in bilico tra groove ed atmosfere contemporanee. Alternando composizioni originali di Bittolo Bon a riletture di pagine di alcuni grandi compositori quali Arthur Blythe, Ornette Coleman ed Henry Threadgill, il quintetto, forte di un approccio all’interplay rigoroso quanto personale, alterna scrittura ed improvvisazione, in un concerto realizzato in collaborazione in collaborazione con I-Jazz – progetto Nuova Generazione Jazz 2019.

Insieme a Bittolo Bon (al sax alto e clarinetto basso) ci saranno Filippo Vignato al trombone, Glauco Benedetti al basso tuba, Andrea Grillini alla batteria ed Alfonso Santimone al pianoforte. Quest’ultimo è, insieme al leader, impegnato da anni all’interno del collettivo El Gallo Rojo. Santimone e Bittolo Bon hanno inoltre partecipato come docenti e coadiutori di Tim Berne al Progetto Didattico Massimo Mutti e presenteranno per l’occasione anche il lavoro svolto con gli allievi del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.

La lunga notte musicale di Castelsardo proseguirà poi, dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night. Jam e dj set animeranno l’appuntamento che si ripeterà per le serate del festival, in cui non mancheranno le sorprese per il pubblico (l’ingresso è libero).

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Tredici concerti in quattro giorni con nomi di rilievo della musica e del jazz mondiale nell’incantevole scenario della rocca medievale di Castelsardo, insieme a laboratori e reading che arricchiranno un cartellone proposto dall’associazione Jana Project e con la direzione artistica del musicista Enzo Favata. Dal 22 al 25 agosto appuntamento con la diciannovesima edizione del Musica sulle Bocche International Jazz Festival, in programma nella splendida cornice di Castelsardo, uno dei luoghi più caratteristici e ricchi di storia della Sardegna. I concerti saranno collocati all’interno del borgo storico dei Doria, nelle terrazze e nei giardini che si affacciano sul mare e che si aprono verso l’Asinara da una parte e la Corsica dall’altra, mentre anche per questa edizione i concerti all’alba e al tramonto costituiranno dei momenti di particolare intensità e richiamo.

Dopo la lunga esperienza a Santa Teresa Gallura, il Festival riparte così da un altro incantevole scenario del nord Sardegna dove la rassegna jazz si caratterizzerà anche quest’anno per l’apertura ad altri generi musicali e artistici, come la musica elettronica, le espressioni più alte della tradizione popolare della Sardegna.

Protagonisti a Castelsardo saranno il quartetto di Antonio Faraò insieme al grande sassofonista statunitense Dave Liebman, la pianista islandese Sunna Gunnlaugs, il jazz flamenco dello spagnolo Antonio Lizana, i brasiliani del 3G Trio, il pianista finlandese Sid Hille, il virtuoso del clarinetto basso Sauro Berti, la contrabbassista Rosa Brunello y Los Fermentos, Piero Bittolo Bon Quintet, il bluesman Francesco Piu, il clarinettista Marco Colonna, il Crossing Quartet guidato da Enzo Favata, il vibrafonista Pasquale Mirra, la musica elettronica con Saffronkeira ed il Coro a cuncordu di Castelsardo.

Il Festival ospita inoltre il progetto “JAIN – Jazz and Interculturalism”, co-finanziato dal programma comunitario Creative Europe, che prevede la permanenza per dieci giorni, dal 20 al 30 agosto, di trenta giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania e Sardegna, insieme ai rappresentanti delle tre organizzazioni partner, Nisville Foundation, Syri Blu e Jana Project. Per tutta la durata del soggiorno i giovani saranno impegnati in prove collettive, performance, concerti e jam session.

Musica sulle Bocche è uno degli eventi culturali di maggior rilievo in Sardegna, sia per la caratura degli artisti ospiti, sia per quella particolare formula di simbiosi tra musica e paesaggio che ne ha decretato il successo fin dalle primissime edizioni, con i celebri concerti all’alba e al tramonto nell’ambiente naturale. Anche per questo da diversi anni Musica sulle Bocche si colloca tra i festival jazz più amati dal pubblico nei sondaggi nazionali.

Biglietti e abbonamenti sono disponibili nei luoghi dei concerti e presso libreria Mondadori a Castelsardo, oltre che nell’InfoPoint allestito in Piazza Nuova (ore 18.00-23.00). È possibile inoltre prenotare i biglietti al numero dell’infoline 344 0699882. Per eventuali variazioni e tutti gli aggiornamenti si consiglia si consultare il sito internet e la pagina Facebook del Festival. Oltre a formule di ingresso ed abbonamento a costi molto contenuti (tutte le informazioni sul sito del Festival), quest’anno Musica sulle Bocche propone anche la formula abbonamento-sostenitore a 60 euro per tutti gli spettacoli, posti riservati nelle prime file e la carta MsBCard. La carta sconti può essere utilizzata per acquisti negli esercizi commerciali convenzionati durante il periodo dal 20 al 30 agosto a Castelsardo.

Il Festival Musica sulle Bocche è supportato da Unione Europea, Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Sport e Spettacolo e Assessorato al Turismo), Comune di Castelsardo e Fondazione di Sardegna. Il festival (il cui marchio “Musica sulle Bocche” è depositato dall’associazione Jana Project), inoltre fa parte dell’European Jazz Network, della rete italiana I-Jazz, del Sardinia Jazz Network, e da quest’anno è membro dell’ATS “Isola del Jazz” con i festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, “Calagonone Jazz Festival” e “Time in Jazz”.

Il programma

Il via alla diciannovesima edizione del Festival Musica sulle Bocche sarà dato giovedì 22 agosto. A partire dalle 11.00, presso l’InfoPoint di Piazza Nuova (che sarà il quartier generale del Festival) saranno presentate tutte le attività in cartellone.

Ad inaugurare il programma delle attività e dei laboratori sarà il vibrafonista e percussionista Pasquale Mirra, che alle 12.00 coinvolgerà i bambini dai cinque anni e i loro genitori nel libero laboratorio musicale “Tutto è suono” (l’iscrizione è gratuita). Il primo appuntamento sarà presso la Sala XI per una avventura che proseguirà per tutti i giorni del Festival e che porterà alla scoperta di tutti i suoni che ci circondano per farne scaturire ritmi e melodie e divertirsi tutti insieme.

Ad aprire la serie dei concerti sarà invece alle 19 il Francesco Piu Trio, con una esibizione al tramonto al Parco Lu Grannaddu (ingresso libero). Accompagnato da Gianfranco Marongiu alle percussioni e Paolo Succu alla batteria, il cantante e chitarrista isolano proporrà una miscela esplosiva di blues, funky, rock e soul. Accompagnando la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica, partendo da Osilo questo giovane bluesman negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama italiano ed internazionale e ha avuto ha avuto l’onore di aprire concerti per grandi artisti quali John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan e di calcare il palco con artisti del calibro di Tommy Emmanuel, Eric Bibb, Roy Rogers, Eugenio Finardi, Fabio Treves e molti altri. Il suo ultimo album “Peace & Groove”, nato dalla collaborazione con lo scrittore Salvatore Niffoi, è stato subito inserito dalle riviste specializzate tra i migliori dischi dell’anno e rappresenta un ulteriore svolta di Piu verso sonorità più soul e rhythm’n’blues.

La serata di giovedì 22 proseguirà con il concerto del Piero Bittolo Bon Quintet. Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI, l’estroso e visionario polistrumentista presenterà il suo progetto originale “Bread & Fox”, in cui le idee dell’artista veneziano si sintetizzano in un combo in bilico tra groove ed atmosfere contemporanee. Alternando composizioni originali di Bittolo Bon a riletture di pagine di alcuni grandi compositori quali Arthur Blythe, Ornette Coleman ed Henry Threadgill, il quintetto, forte di un approccio all’interplay rigoroso quanto personale, alterna scrittura ed improvvisazione, in un concerto realizzato in collaborazione in collaborazione con I-Jazz – progetto Nuova Generazione Jazz 2019.

Insieme a Bittolo Bon (al sax alto e clarinetto basso) ci saranno Filippo Vignato al trombone, Glauco Benedetti al basso tuba, Andrea Grillini alla batteria e Alfonso Santimone al pianoforte. Quest’ultimo è, insieme al leader, impegnato da anni all’interno del collettivo El Gallo Rojo. Santimone e Bittolo Bon hanno inoltre partecipato come docenti e coadiutori di Tim Berne al Progetto Didattico Massimo Mutti e presenteranno per l’occasione anche il lavoro svolto con gli allievi del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.

La lunga notte musicale di Castelsardo proseguirà poi dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night. Jam e dj set animeranno l’appuntamento che si ripeterà per le serate del festival, in cui non mancheranno le sorprese per il pubblico (l’ingresso è libero).

Il programma di venerdì 23 agosto si aprirà alle 11.30, presso la Sala XI con la musica di Sauro Berti. Clarinetto basso del Teatro dell’Opera di Roma, il musicista vanta collaborazioni con le più importanti orchestre italiane, è apprezzato all’estero e ha suonato con artisti di fama internazionale come George Prêtre, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Pierre Boulez e Zubin Mehta. Vero virtuoso dello strumento, Berti ha inoltre partecipato come solista al ClarinetFest 2008 di Tokyo e agli ultimi sei ClarinetFest svoltisi a Porto, Austin, Los Angeles, Lincoln ed Assisi. Nutrita anche la produzione in studio, tra cui spiccano i cd “Suggestions” (Edipan) e “Solo Non Solo” (Parma Records).

Alle 19 protagonista in Piazza della Misericordia l’Antonio Lizana Trio. Cantante flamenco e sassofonista allo stesso tempo, capace di interpretare entrambi i ruoli con una grazia e una coerenza che lo rendono inimitabile, Lizana sarà accompagnato da José Manuel León alla chitarra flamenca ed Adrián Trujillo alle percussioni. Nella sua performance l’artista ripercorrerà il viaggio dei suoi tre album “De Viento”, “Quimeras del Mar” ed “Oriente”. La sua musica attraversa il mondo intero, mescolandosi in maniera omogenea a flamenco e jazz, ricca della sua caratteristica sonorità, in una formazione che arricchisce la potenza espressiva dei singoli musicisti.

Non solo concerti ma anche momenti di riflessione sulla musica e su come opere e artisti hanno influenzato la società della loro epoca. “1969: Guarda che Luna! Le musiche di un anno incredibile dall’allunaggio a Woodstock” è il tema dell’incontro con Franco Bergoglio, autore del libro “I giorni della musica e delle rose” (Stampa Alternativa 2018). Sarà una conversazione che si arricchirà di ascolti guidati in cui Bergoglio parlerà delle musiche degli anni ’68 e ’69 e racconterà un pezzo della nostra storia attraverso quel potentissimo cocktail di rock, blues, prog, avanguardia, jazz, soul e funk che ha cambiato per sempre il nostro universo sonoro e non solo. Appuntamento alle 20.00, presso Piazza della Misericordia. dopo il concerto di Antonio Lizana.

Due stelle del firmamento jazz internazionale per una serata imperdibile. Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI il festival Musica sulle Bocche ha l’onore di accogliere lo straordinario pianista italiano Antonio Faraò che ospita nel suo quartetto il sassofonista statunitense Dave Liebman, uno dei grandi protagonisti della generazione che traghettò le invenzioni di Coltrane e Miles Davis verso il jazz-rock. Sarà una serata dove Faraò e Liebman (affiancati da Ameen Saleem al contrabbasso e Bruce Ditmas alla batteria), si avventureranno in una esplorazione senza limiti tra di nuovi brani originali e alcuni standard.

Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Non a caso nel 2015 e nel 2018 è stato invitato a Parigi e a San Pietroburgo all’International Jazz Day, evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite, assieme a Herbie Hancock, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau, Branford Marsalis, Kurt Elling e molti altri artisti della scena jazz mondiale.

La carriera di David Liebman ha attraversato quasi cinquant’anni, all’inizio degli anni settanta come sassofonista / flautista dei gruppi di Elvin Jones e Miles Davis, continuando da allora come band leader. Ha suonato in oltre cinquecento registrazioni con quasi duecento sotto la sua guida e co-leadership. Le sue band nel corso degli anni hanno incluso musicisti famosi come John Scofield, Richie Beirach, Bob Moses, Billy Hart ed altri. Attualmente insegna alla Manhattan School of Music ed è un docente ospite al Berklee College of Music. Nell’insegnamento jazz è un rinomato docente e autore di numerosi libri di riferimento, mentre l’autobiografia “What Is Is – La vita di un artista jazz” è uno sguardo affascinante sulla sua carriera.

La grande notte della musica a Castelsardo proseguirà dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night (ingresso libero). Un appuntamento che sarà animato dalle jam dei giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania, Sardegna, a Castelsardo per la residenza artistica inserita nel progetto Jain.

I concerti all’alba sono da sempre uno dei tratti distintivi del festival Musica sulle Bocche. Anche a Castelsardo l’appuntamento verrà rispettato con una esibizione che renderà omaggio alle grande ricchezza delle tradizioni locali. Sabato 24 agosto, alle 6.00 del mattino, con partenza dal sagrato della Cattedrale, il Coro a cuncordu di Castelsardo percorrerà alcuni dei luoghi più suggestivi del borgo storico dei Doria, tra canti sacri e profani.

La tradizione del canto a cuncordu, polifonia di quattro voci maschili con repertorio quasi esclusivamente religioso, è rappresentato in diversi paesi della Sardegna, soprattutto, durante i riti della Settimana Santa. Il Cuncordu di Castelsardo è uno dei cori che mantiene viva questa tradizione tramandata attraverso i secoli. Il direttore e curatore del Cuncordu è Giovanni Pinna, con una lunga carriera costellata di concerti in giro per il mondo e dedicata alla conservazione di questo prezioso patrimonio immateriale della Sardegna. Il gruppo ha avuto negli anni vari avvicendamenti ed oggi, oltre a quella di Giovanni Pinna (contra), si avvale delle voci di Pietro Sanna (basso), Nicola Sini (voce), Gianni Pinna (voce), Mariano Sini (falsetto) e Piergiuseppe Pinna (falsetto).

Al termine del concerto il festival riserva uno speciale omaggio a Pietro Sassu, etnomusicologo e compositore sassarese, scomparso nel 2001 che quest’anno avrebbe compiuto ottant’anni. Grazie alla partecipazione del figlio Simone Sassu, anch’egli musicista e curatore dell’archivio, verrà ripercorsa l’intensa attività dello studioso, insegnante e ideatore di eventi legati alla musica nelle più svariate forme, dalla musica colta a quella popolare. Alla fine degli anni Cinquanta, mentre già suonava nelle orchestre più importanti (in particolare in quella della Rai di Roma), Pietro Sassu inaugurò, infatti, a Sassari la sua pionieristica attività di etnomusicologo. Il database (consultabile on line all’indirizzo https://hymnos-fondosassu.com/) contiene oggi materiali riguardanti le ricerche che lo studioso ha svolto in Sardegna a partire dall’inizio degli anni sessanta del Novecento, un tesoro di inestimabile valore che PietroSassu ha lasciato alle generazioni future. L’appuntamento si terrà nella Sala XI, al termine del percorso dei cantori.

La ricerca del suono avviene in solitudine, pensando, creando e liberandosi delle maschere con cui ci si avvicina agli altri. Erodendo i limiti tecnici e fisici sui propri strumenti di comunicazione si ottiene il silenzio, condizione privilegiata in cui agire nel suono. È da questo assunto che parte la ricerca di Marco Colonna, protagonista alle 11.30 nella Sala XI del castello dei Doria del concerto “Metamorphosis of the moment”. Sax alto, clarinetto basso e clarinetto piccolo sono gli strumenti che il musicista utilizzerà in una performance che spazierà dalla musica etnica a quella contemporanea, passando per il jazzcore e l’improvvisazione.

Il ricchissimo programma serale della terza giornata del festival si aprirà alle 19.00, in Piazza della Misericordia, con il concerto al tramonto del Trio 3G. Tre musicisti, tre strumenti, tre carriere indipendenti, la stessa famiglia. Figli dei più grandi nomi della scena musicale brasiliana, Adriana Godoy (voce), Tico d’Godoy (sassofono) e Frederico Godoy (pianoforte) sono tre cugini che combinano la passione per la musica in un lavoro originale, con una formazione insolita al servizio della musica brasiliana e nella quale si distinguono per gli arrangiamenti moderni, gli “swingados” e le interpretazioni uniche. Se Adriana Godoy  mostra tutta la sua versatilità e la forza vocale della sua carriera ventennale da cantante, Tico da ormai due decenni porta il suo eclettismo musicale, che lo ha plasmato come sassofonista, in svariate collaborazioni con band di rilievo come Trincheira MPBJazz e GroofBoogaloo, mentre Frederico dal 1995 scrive la sua storia di pianista dove, oltre al suo lavoro come compositore ed arrangiatore, accompagna l’Orchestra Sinfonica di Arte Viva.

Cosa accadde alla fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta? Qualcosa che sconvolse il modo di ascoltare e raccontare la musica. Nacquero infatti le radio “libere”, piccole emittenti che portarono una ventata di novità nel panorama musicale nazionale. E con le radio nacque la voglia di narrare una storia diversa, esattamente quella che racconterà Giampaolo Cassitta nel reading “La musica che girava intorno”. Appuntamento alle 2.00, presso Piazza della Misericordia. Un viaggio lungo un’ora, per ricordare quello che siamo stati, quello che potevamo diventare e quello che siamo rimasti. Da “Lugano addio” di Ivan Graziani, passando per De Gregori, Fossati, De André, Dalla, gli Area, la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso, Guccini e le parole di Umberto Eco, Roland Barthes, Oriana Fallaci, Stephen King, Amado, ed i colori di Matisse, Picasso e Gaudì. Tutto questo ben miscelato da un dj d’eccezione. Autore di numerosi saggi, racconti e romanzi, Giampaolo Cassitta ha pubblicato nel 2017 il romanzo “Dolci, sante e marescialli”, ironico e brillante affresco della provincia italiana degli anni cinquanta.

Donna e leader, musicista e frontwoman. Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI, riflettori puntati su Rosa Brunello y Los Fermentos per un concerto dal sapore ipnotico. Così, infatti, descrivono la propria musica gli stessi protagonisti: «Particelle della materia che sotto l’azione del fermento si muovono violentemente, lottando per ricomporsi con un nuovo ordine, in un ciclo senza fine. Una metafora chimica per una musica alchemica, organica e in continuo divenire». Affiancata da Michele Polga al sax tenore, Frank Martino alla chitarra elettrica e live electronics e Luca Colussi alla batteria, Rosa Brunello, giovane realtà della scena jazz nazionale, si inserisce con grande ricchezza di idee nel prezioso filone dei contrabbassisti-leader che sanno mettersi al servizio della musica, dando un supporto ritmico e nel contempo offrendo una cornice contrappuntistica. Los Fermentos permettono alla musica di dipanarsi con agilità e libertà, mettendo in luce una salda interazione tra i componenti, stimolata e favorita dal lavoro della stessa leader.

La terza giornata del Festival si chiuderà all’insegna della musica elettronica. Dalle 23.00, nella Terrazza del castello dei Doria, Saffronkeira presenta il suo ultimo album “Automatism”. È il quinto lavoro dell’artista sardo (all’anagrafe Eugenio Caria), pubblicato dalla prestigiosa etichetta Donovali Records e che giunge a distanza di quattro anni dalla pubblicazione di “Synecdoche” e di sette anni dal monumentale “A New Life”. Nel suo lavoro Saffronkeira affronta ancora una volta il tema della mente e delle relazioni che la legano ai comportamenti inconsci. Automatism diviene così il terreno di indagine musicale di quei meccanismi della mente in cui una piccola deviazione dall’ordinario origina un momento creativo.

Il concerto all’alba è uno dei momenti più attesi del festival Musica sulle Bocche. Quest’anno ad ospitare il tradizionale appuntamento sarà il prato sotto la Cattedrale di Castelsardo (Piazza Spalti Manganella), che si affaccia verso il mare da cui sorgerà il sole. A partire dalle 6 di domenica 25 agosto protagonista dell’evento sarà la pianista islandese Sunna Gunnlaugs (ingresso libero). La sua musica si adatta perfettamente al contesto, esattamente come durante le composizioni. L’artista travolge infatti l’ascoltatore con il suo senso melodico, indugiando invece nei momenti di tranquillità: tensione e liberazione fanno parte della sua essenza. Il suono durante le sue esibizioni in solo tende talvolta ad immergersi negli standard del jazz americano e occasionalmente sul melodico pop ma, in qualsiasi forma si manifesti, sa intrecciarsi perfettamente nel tessuto musicale di Sunna, perché la musicista islandese ha appreso che la connessione diretta tra l’artista, lo strumento e il pubblico durante un assolo è diversa da ogni altra esperienza un musicista possa avere sul palco.

La mattinata proseguirà con la presentazione del progetto Jain – Jazz and Interculturalism che coinvolge trenta giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania e Sardegna. Dopo la prima tappa in Serbia, nella citta di Nis, in occasione del Nisville Festival dal 3 al 13 agosto, i giovani saranno a Castelsardo dal 20 agosto in occasione del Festival e ci resteranno fino al 30 per delle giornate di prova e performance collettiva. Nella mattinata di sabato i ragazzi presenteranno il loro lavoro al pubblico a partire dalle 11.30, nella Sala XI presso il castello dei Doria.

L’ultima serata di Musica sulle Bocche sarà all’insegna delle sorprese e delle contaminazioni musicali. Al tramonto a partire dalle 19 in Piazza della Misericordia spazio al pianista finlandese Sid Hille con il suo F# Trio, completato da Jori Huhtala al contrabbasso e Markus Ketola alla batteria. Il progetto ha inizio nel 2016, dove fa il suo esordio al leggendario Pori Jazz Festival. F# è essenzialmente un trio di pianoforte, ma con alcuni colpi di scena: Hille suona il Fender Rhodes invece del tradizionale pianoforte acustico, utilizzando una vasta gamma di effetti, suoni, espressioni e loop. Anche Huhtala modifica con l’elettronica il suono del suo basso acustico e Ketola manipola loop e campioni dei suoi live, creando così paesaggi sonori completi e spontanei. L’approccio un po’ anarchico nelle loro esibizioni ha suscitato molto interesse tra il pubblico e la critica. Durante il tour di successo F# hanno inciso lo scorso anno il loro primo album, “The wannsee punk”, completamente improvvisato.

A chiudere il programma dei concerti della diciannovesima edizione del festival Musica sulle Bocche sarà Enzo Favata con il suo Crossing Quartet. Il musicista algherese (al sax soprano e clarinetto basso) salirà sul palco della Terrazza Sala XI, alle 21.30, accompagnato da Pasquale Mirra al vibrafono, Rosa Brunello al basso elettrico e UT Gandhi alla batteria. La band ha avuto un grande successo nella sua recente tournée in Giappone, dove è stata definita dalla stampa come capace di “una musica visionaria in cui il sapore selvatico del Mediterraneo si lega ai ritmi ipnotici dell’Etiopia e le atmosfere balinesi, dando vita ad una poesia dalla potenza sonora unica”. Entrare in contatto con l’Enzo Favata Crossing Quartet significa immergersi in un caleidoscopio di suoni e stili musicali dalle molteplici forme. Un vortice, tra minimalismo, space rock, jazz contemporaneo, musica elettronica e world jazz, combinati dal suono originale del sax soprano, la forza stilistica di uno dei più grandi vibrafonisti europei come Pasquale Mirra ed il sapore rock del basso e batteria.

Un grande concerto che precederà l’ultimo appuntamento dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario, e con ingresso libero con il Jazz Club Night, jam e dj set per chiudere in musica la diciannovesima edizione del festival.

Chiuso il cartellone musicale, Musica sulle Bocche proporrà altri tre appuntamenti, a completamento di un programma ricco di eventi collaterali nel segno della multidisciplinarietà artistica. Lunedì 26 agosto, alle 18, andrà in scena l’esito finale del laboratorio teatrale “Orizzonte Unico Confine”, tenuto nei giorni del festival da Vittoria Nicoli – Regia Peregrina, frutto del terzo anno di collaborazione tra Musica sulle Bocche e la compagnia Teatri Peregrini e il suo Noborders Performance Art Festival di Santa Teresa Gallura. Orizzonte Unico Confine è un gruppo aperto, creato da officine peregrine teatro e composto da attori professionisti e improvvisati, da migranti, indigeni e turisti che si pone in viaggio verso un orizzonte di storie. Il laboratorio è un evento dedicato per Musica sulle Bocche con lo scopo di creare intersezioni narrative tra musicisti, abitanti, turisti e luoghi pulsanti di Castelsardo nelle giornate imperdibili del festival. La performance sarà il primo step del viaggio che il gruppo porta avanti da metà luglio e che vedrà la sua conclusione con lo spettacolo finale di dicembre su migrazione e radici.

Due incontri chiuderanno invece il progetto europeo Jain – Jazz and Interculturalism. Il primo, in programma martedì 27 agosto alle 11, sarà incentrato sul tema “Audience Development – I festival jazz e il loro pubblico”, e a cui parteciperanno le associazioni Jana Project, la serba Nisville Foundation e l’albanese Syri Blu. Nel corso dell’iniziativa si cercherà di capire come la musica jazz possa diventare uno strumento socialmente inclusivo tra i giovani e nelle comunità multietniche, e come le organizzazioni culturali possono lavorare per aumentare la consapevolezza e supportare i cittadini nell’uso della musica quale strumento per costruire comunità culturalmente diverse e socialmente inclusive.

Il secondo incontro, in programma giovedì 29 agosto e dal tema “Jazz e comunità multiculturali” sarà un dibattito aperto a cui saranno chiamati ad intervenire amministratori locali, rappresentanti delle istituzioni, operatori culturali, dell’informazione e della scuole, con l’obiettivo di confrontarsi sull’uso della cultura per diffondere tolleranza, diversità culturale e dialogo interculturale tra giovani di diverse comunità etniche. (Luogo e orario saranno resi noti nei prossimi giorni).

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“Il cieco di Ortakos”, il nuovo libro di Salvatore Niffoi, edito dalla Giunti Editore, verrà presentato sabato prossimo, 27 aprile 2019, a Cagliari, alla presenza dell’autore.

L’incontro, che avrà inizio alle 10.00, si terrà nell’Aula Magna “Giovanna Salaris” di Ierfop onlus – organizzatrice dell’evento -, in via Platone 1.

Con Niffoi saranno presenti Bachisio Zolo, presidente nazionale dell’Unione Ciechi d’Europa, Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana all’Università di Cagliari, Pietro Paolo Murru, vicepresidente vicario di Ierfop ed il giornalista Aldo Brigaglia. Momenti musicali sono affidati al Coro di Villanova con Rossella Faa.

Modera l’incontro Stefania Piredda, giornalista de L’Unione Sarda.

«Abbiamo promosso la presentazione del nuovo libro di Salvatore Niffoi – spiega il vice presidente di Ierfop, Pietro Paolo Murru – perché l’autore ha scelto un tema che ci ha intrigato, essendo il nostro un centro che nasce per ciechi e ipovedenti. La storia di un non vedente in una società agropastorale come la nostra, rappresenta un’ importante occasione di confronto, un tema da approfondire alla stregua di qualsiasi processo di crescita e invecchiamento. Questa è la prima di una serie di iniziative che Ierfop metterà in campo – conclude Pietro Paolo Murru – per aprire i suoi spazi alla cittadinanza e soprattutto, in un’ottica di formazione allargata, ospitare le scuole a presentazioni ed eventi di carattere letterario e culturale.»

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La Sardegna entra a far parte del tour letterario dei “Libri d’Acqua” con tre testimonial d’eccezione: la capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandra Zedda, il presidente del consorzio Costa Smeralda, Renzo Persico ed il patron delle tonnare di Carloforte, l’avvocato Pier Greco. L’annuncio è arrivato questa mattina, nel corso di un incontro con la stampa, da Vera Slepoj, psicologa e psicoterapeuta, autrice de “La psicologia dell’amore (Mondadori)” ma, soprattutto, ideatrice della rassegna letteraria che rilancia il legame tra la letteratura e il territorio, promuovendo un vero e proprio tour internazionale che porta scrittori e intellettuali nel mondo, seguendo il filo rosso rappresentato dall’acqua.

Il Sardegna si inizia il 3 agosto, a Porto Cervo, con Salvatore Niffoi nell’appuntamento che, per volontà del consorzio Costa Smeralda, è stato inserito anche all’interno del “Festival dei libri del mare” che si svolge nel pieno della stagione turistica in Gallura.

«Ma è, soprattutto, al cuore della Sardegna, che guardiamo con interesse – ha affermato Alessandra Zedda – nel nostro viaggio culturale che fluidifica, seguendo il percorso dell’acqua e attraversando culture e mondi, una rete di relazioni tra gli autori, i libri, le città e i territori». Diverse le esperienze internazionali, tra le quali spiccano i recenti eventi nelle capitali europee, ad incominciare da quello nella biblioteca Travellers Club di Londra e a Parigi, nonché i confronti in altri continenti come quelli tenuti a Nuova Delhi, Calcutta o New York.

«Libri d’Acqua – ha dichiarato Vera Slepoj – rappresenterà anche un momento di promozione internazionale per l’intera Sardegna, soprattutto per quelle parti dell’Isola che non sono presenti nei tradizionali circuiti turistici ma che costituiscono un inesauribile patrimonio di cultura, ambiente e tradizioni.»

«Auspichiamo l’interesse di enti, istituzioni e amministrazioni – hanno concluso ideatori e testimonial del tour letterario – perché promuovano e valorizzino luoghi e territori anche attraverso gli incontri e gli eventi dei Libri d’Acqua in Sardegna.»   

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Terza giornata al Salone del libro di Torino per la Sardegna. Giornata affollata di visitatori che approfittano del sabato per vedere le novità editoriali e assistere ai numerosissimi eventi della fiera.

In mattinata, durante le presentazioni dei testi, ampio spazio è stato dato ai temi del razzismo e della xenofobia, argomenti quanto mai caldi per la società moderna.

Luigi Manconi, presidente dell’UNAR – Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha presentato il titolo “Non sono razzista, ma” (autori Luigi Manconi e Federica Resta) insieme a Massimo Recalcati, psicoanalista, saggista e accademico italiano su questi temi.

«Il razzismo non è un fenomeno fatale e nemmeno rapido – ha spiegato Luigi Manconi -. Si chiama razzismo spesso ciò che non è razzismo ma è xenofobia. Quest’ultima è considerata una parola difficile – come la sua pronuncia – ma definisce ciò a cui assistiamo. È una ridefinizione dell’ansia collettiva, della paura dello straniero, addirittura dello sconosciuto e dell’ignoto. È una paura molto diffusa e che si sta ampliando. Spetta alla classe politica, che per ora non ha operato bene, di impedire che si trasformi in razzismo». E Luigi Manconi lancia un messaggio di speranza perché secondo lui «è ancora possibile  intervenire».

Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena: «La riflessione di Luigi Manconi è profonda ci racconta di un’Italia che cambia, di paure che si consolidano e di un rapporto conflittuale con gli immigrati. Uno spaccato che riguarda tutte le regioni d’Italia e che ti fa capire come siamo ancora immaturi nella relazione con gli immigrati e instrada sul processo da intraprendere in tutto il bacino del Mediterraneo. Un futuro prossimo che dovremo saper affrontare, perché questa è una prospettiva futura ineludibile».

Per Massimo Recalcati, invece, esistono «due forme di razzismo. Nel ‘900 questo si è manifestato in modo violento e brutale, ideologico dove una razza voleva dimostrare la sua superiorità rispetto a un’altra – ha spiegato -. C’è poi un razzismo dei nostri tempi che spinge verso una rappresentazione ideologica del razzismo e ci pone di fronte a una versione diversa, xenofoba e più diffusa, dove si confonde con una sorta di intolleranza, diffusa, una brace che produce un timore angosciato e può sfociare in violenza razzista vera e propria».
È sempre di razzismo e xenofobia hanno parlato Francesco Bachis, Alessandra Marchi, autori di “Sull’orlo del pregiudizio Razzismo e xenofobia in una prospettiva antropologica” (AIPSA Edizioni), presentato oggi al Salone del Libro.

Più leggero, ma molto gradito, il reading Un paese ci vuole” con concerto di Giacomo Casti e Chiara Effe.

Nel pomeriggio è stato poi replicato il connubio tra letteratura ed enogastronomia. Dopo la giornata sul Nuorese e sulla Barbagia, oggi è stato raccontato il Sulcis attraverso la letteratura, il cibo e il vino. Partendo dalla lettura di “Piombo fuso” (di Marco Corrias, Giorgio Zanchini, Edizioni IL MAESTRALE) e da “Paese d’ombre” (di Giuseppe Dessì) con la presentazione del progetto “Menù letterario” (a cura della Fondazione Dessi) è stato raccontato il territorio ma anche le sue prelibatezze culinarie preparate dallo chef Pierluigi Fais. Il tutto, accompagnato da un vino tipico della zona, il Carignano.

Oggi per dare notizia dell’evento due ragazzi, due sposi mauritani in abito tradizionali da matrimonio, hanno girato nei diversi padiglioni della fiera, destando curiosità ed interesse.
Ma cultura vuol dire anche musica. Oggi è stato presentato “Eva canta” con l’autrice Maria Tiziana Putzolu, Sabrina Perra con la musica del basso di Mario Piazzo.
In serata, come ormai è abitudine in questi giorni di fiera, chiusi i battenti del Lingotto la cultura sarda continua farsi conoscere a Torino nel Salone OFF. Oggi è stata la volta dello spettacoloLa vedova scalza”, tratto dall’omonimo libro di Salvatore Niffoi. Seguito da un incontro-dibattito con l’introduzione di Angela Dogliotti, Presidente del Centro Studi Sereno Regis.

 

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Domani, giovedì 7 dicembre, alle ore 10.30, il Centro culturale di via Cattaneo 82, a Iglesias, ospiterà la presentazione del libro “Il venditore di metafore”, di Salvatore Niffoi, Editori Riuniti, organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Iglesias e da Arci Sardegna.

Dopo i saluti di Pierina Chessa, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Iglesias, e di Marino Canzoneri, presidente di Arci Sardegna, il programma prevede un’intervista all’autore, Salvatore Niffoi, curata dalla giornalista dell’Unione Sarda Stefania Piredda. I lavori saranno coordinati da Mario Sciolla.

Nel corso della mattina, ci sarà la vendita promozionale del libro, curata dalla libreria Stenia Mura di Iglesias.