15 December, 2025
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«Il nuovo regolamento per la disciplina dei contributi alle emittenti televisive e radiofoniche locali contiene molte novità positive ma lascia qualche dubbio sull’entità delle risorse che verranno destinate alle imprese del settore di regioni nelle quali si vive una situazione di crisi economica particolarmente forte. La nostra preoccupazione è che la stesura di una graduatoria unica nazionale possa penalizzare duramente alcune realtà locali. Chiediamo al Governo, che per ora ha affrontato la questione con un esame preliminare del regolamento, di valutare con attenzione l’impatto di queste novità perché un eventuale riduzione o addirittura esclusione dai benefici del contributo potrebbe in alcuni casi decretare la morte definitiva di aziende e imprese del settore.»

Lo scrive, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«È giusto premettere che i punti cardine su cui si basa il nuovo regolamento sono ampiamente condivisibili – aggiunge Silvio Lai -. Crediamo che il Governo abbia fatto bene a guardare con attenzione al pluralismo dell’informazione, al sostegno dell’occupazione, al miglioramento della qualità e ad incentivare l’utilizzo di tecnologie innovative. E’ altrettanto giusto, creare una procedura che consenta di ridurre e snellire i tempi di definizione delle graduatorie.»

«E se guardiamo in ambito locale non possiamo non esprimere soddisfazione per la scelta di assegnare una maggiorazione del 15% del punteggio individuale per le emittenti delle regioni rientranti nell’ambito della politica di coesione dell’Unione Europea: Sardegna, Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Ma proprio questo punto introduce la riflessione e la preoccupazione per la sorte delle emittenti di Regioni più in difficoltà a causa della crisi economica. Questo accorgimento sarà sufficiente a garantire alle imprese del settore radio televisivo di poter quanto meno confermare l’entità del contributo ottenuto negli anni passati? La scelta di definire un’unica graduatoria nazionale rischia di mettere sullo stesso piano realtà del tutto differenti e l’aver deciso di aumentare il fondo di circa 50 milioni di euro non consente di eliminare del tutto la preoccupazione. Il nuovo regolamento andrà sicuramente giudicato al momento dell’attuazione ma non vorremo che a quel punto fosse troppo tardi. Sarebbe forse il caso – conclude Silvio Lai – di poter effettuare quanto meno una simulazione sulla base dei dati degli scorsi anni per capire quali sarebbero da subito gli effetti pratici del regolamento.»

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«La ricorrenza dei 25 anni dall’approvazione della Legge 257 che vieta l’utilizzo dell’amianto deve servire soprattutto per ricordare dove e come questa norma non sia ancora stata applicata. L’esempio della Sardegna è da questo punto di vista tra i più emblematici. I lavoratori delle industrie sarde affetti da patologie absesto correlate nonostante sia stata dimostrata la presenza e l’esposizione all’amianto attendono ancora di veder riconosciuti i loro diritti ed i benefici previsti dalla legge. Ci auguriamo che la visita in Sardegna della commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, annunciata e prevista per i prossimi mesi, possa far fare dei passi in avanti concreti in un percorso di giustizia che i lavoratori sardi e i loro familiari attendono da troppo tempo.»

Lo afferma, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«L’estensione della tutela previdenziale e sanitaria anche ai lavoratori degli impianti chimici sardi nei quali è stata accertata la presenza dell’amianto – aggiunge Silvio Lai – è un atto dovuto perché ad oggi ancora risulta incomprensibile il motivo per il quale situazioni analoghe siano state trattate in maniera completamente differente. Ora abbiamo finalmente l’opportunità di mettere fine a questa grave ingiustizia e posso dire che la disponibilità della presidente della Commissione parlamentare sugli infortuni sul lavoro Camilla Fabbri è stata da subito totale, sia quando ha incontrato i rappresentanti dell’AIEA, sia ora annunciando la prossima visita in Sardegna. Sarà l’occasione per consentire alla commissione di entrare direttamente in contatto con la realtà sarda. È stato già riconosciuto dalla stessa commissione che un problema c’è e va affrontato ora attendiamo che si arrivi anche a trovare una soluzione.»

«Siamo convinti – conclude Silvio Lai – che la strada che è stata avviata porterà finalmente a dei risultati ma continueremo a lavorare e a vigilare perché questo avvenga nel più breve tempo possibile.»

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«Il rapporto Legambiente ci consegna un quadro di grande interesse sulla gestione dell’acqua pubblica.» Lo dice il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Colpiscono due elementi che meritano attenzione ed approfondimenti – sottolinea Silvio Lai -. Le differenze da regione a regione del gradimento dei cittadini sulla modalità di erogazione dell’acqua e sulla sua disponibilità finale nonché il tempo dei ritardi sui servizi di depurazione che hanno prodotto sanzioni e condanne da parte dell’Unione Europea. Sul primo elemento occorre da parte delle istituzioni nazionali e delle autorità di garanzia una valutazione più approfondita della situazione e delle ragioni del disagio che i cittadini manifestano. Se l’erogazione può essere locale, il diritto ad avere acqua in condizioni di sicurezza per la salute pubblica deve essere in ogni caso garantito dallo Stato.»

«Sul tema della depurazione, invece, occorre ricordare che abbiamo già agito con una norma inserita nel decreto Sud che unifica sotto un unico soggetto la gestione commissariale. In questo modo – conclude il senatore Silvio Lai – riteniamo possano essere superati i ritardi che sinora hanno creato le condizioni dell’intervento censorio dell’Unione Europea.»

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Il senatore del Partito democratico Silvio Lai, interviene sull’emergenza venutasi a determinare nel sistema di sicurezza dei cavalcavia stradali, con particolare riferimento al dramma verificatosi a Camerano, costato la vita a una coppia di automobilisti rimasti schiacciati nel crollo della struttura sull’autostrada A14.

«Troppi incidenti e troppi pericoli causati dal precario stato di salute dei cavalcavia – denuncia Silvio Lai -. I recenti fatti di cronaca, ultimo in ordine di tempo il crollo del ponte sul cavalcavia di Camerano, rendono necessario un intervento nei confronti dell’Anas per sapere se e con quale periodicità vengano effettuati i controlli e se esista, o intenda avviare un piano generale di controllo e di manutenzione di tutti i manufatti.” Così il senatore del PD Silvio Lai scrive in una lettera inviata al ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Il parlamentare prende spunto da una serie di gravi incidenti, quello di pochi giorni fa ha causato la morte di due persone nell’autostrada A14, ad ottobre invece il crollo di un cavalcavia in Brianza era costato la vita ad un automobilista.»

«La verifica delle condizioni di sicurezza dei cavalcavia è indispensabile per poter prevenire eventi come quelli che si sono verificati recentemente e da questo punto di vista riteniamo che da parte di Anas ci debba essere massima chiarezza sui controlli che vengono effettuati e sugli interventi programmati – aggiunge il senatore del Partito democratico -. Ma se si parla di prevenzione è giusto domandarsi anche se, come fa oggi il professor Francesco Annunziata dell’Università di Cagliari, la riduzione del costo dei lavori si accompagni sempre ad un’adeguata preparazione ed esperienza da parte di chi è chiamato a dirigere ed effettuare gli interventi. Lo stesso discorso vale per l’affidamento degli incarichi di progettazione per opere di questo tipo, quanto si può essere garantiti quando viene consentito il massimo ribasso d’asta? Prendo spunto poi anche dalla protesta che in questi giorni ha visto come protagonisti i sindaci dei comuni del Meilogu in Sardegna. Gli amministratori e le popolazioni locali hanno espresso preoccupazione per le condizioni del ponte sul cavalcavia di Mesu Mundu, nel territorio del comune di Siligo. Strati di calcestruzzo mancanti hanno scoperto le gabbie di armatura del cemento a cui si aggiunge il danno provocato da un Tir che nel 2009 stava effettuando un trasporto eccezionale. Non è escluso che a breve possano essere adottate in via precauzionale dai primi cittadini misure ostative al traffico nella zona. I Sindaci si apprestano ora ad interessare il Ministero per chiedere l’invio di ispettori che possano verificare le reali condizioni del cavalcavia.»

«È evidente – conclude Silvio Lai – che su questo argomento ci debba essere un impegno massimo da parte di chi ha la competenza dell’esecuzione dei lavori ma anche dei controlli e della messa in sicurezza. Per questo motivo chiediamo che da parte di Anas venga presentato al Parlamento un quadro generale ed un piano di interventi su tutte le situazioni a rischio per prevenire incidenti come quelli che si sono verificati recentemente.»

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Il senatore del Partito democratico Silvio Lai chiede alla Regione Sardegna di fare chiarezza sui progetti sulle energie rinnovabili.

«Oggi l’AD di ENI, che il Governo intende confermare ad aprile, ha comunicato che due dei 14 progetti sulle energie rinnovabili, previsti per produrre 220 MW sono già partiti in Sardegna e la prima produzione dovrebbe iniziare a fine 2017 o all’inizio del 2018 – scrive in una nota Silvio Lai -. Credo che su queste dichiarazioni si debba fare immediata chiarezza perché vogliamo capire se sia una fuga in avanti dell’Amministratore Delegato o se invece ci sia già l’autorizzazione per gli impianti.»

«Credo che la Regione debba chiarire se abbia già autorizzato gli ennesimi impianti fotovoltaici che servono solo ad ENI e non certo alla Sardegna oppure se Descalzi sia male informato dai suoi collaboratori, che danno per fatte iniziative che devono ancora partire – aggiunge il senatore del Pd -. Io spero che siamo in quest’ultimo caso, perché davvero non si sente l’utilità di campi fotovoltaici da autorizzare ad ENI. Rischiamo di ripetere la pessima esperienza di EOn che chiese alla Regione, ottenendo risposta positiva, di fare subito campi fotovoltaici in cambio di un investimento da 800 milioni di euro che poi non ha mai effettuato.»

«Spero che la Regione, memore anche di questo precedente, abbia mantenuto e continui a mantenere la schiena dritta su questa vicenda. La riscrittura del protocollo della chimica verde – conclude Silvio Lai – non può partire da un ulteriore omaggio alla multinazionale che ha da restituire molto all’isola prima di chiedere ancora.»

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Un servizio del TG della RAI di Bolzano in lingua ladina che racconta la modifica dello statuto del Trentino Alto Adige nel senso della migliore tutela della lingua minoritaria. Così, sul suo profilo Facebook, Francesco Sanna ha commentato la notizia dell’approvazione della Convenzione con la RAI, concessionario del servizio pubblico, da parte del Consiglio dei ministri.

«Potrebbe essere così, solo in sardo al posto del ladino, un futuro servizio di RAI Sardegna. ll Consiglio dei ministri presieduto da Paolo Gentiloni ha approvato la Convenzione che regolerà il servizio pubblico RAI per i prossimi 10 anni.

Dopo gli ordini del giorno di Camera e Senato, all’articolo 3 della Convenzione, per la prima volta tra gli obblighi della RAI quale concessionario del servizio pubblico, vi è la produzione radiofonica, televisiva e multimediale in lingua sarda.

Con le norme di attuazione dello Statuto speciale che attribuiscono alla Regione l’integrale competenza in materia linguistica – ha concluso Francesco Sanna -, un risultato importantissimo di questa legislatura.»

«Per la prima volta il testo del contratto di servizio della Rai contiene sin dalla proposta del governo il riconoscimento del sardo tra le lingue minoritarie per le quali il sistema pubblico deve prevedere produzioni dedicate» ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook il senatore del PD Silvio Lai.

«Nello scorso contratto di servizio era stato un emendamento dei senatori sardi e del vice presidente Margiotta ad introdurlo nel testo del contratto di servizio in sede di approvazione della commissione di vigilanza. Poi qualche settimana fa un ordine del giorno al Senato approvato dal Governo, ha rafforzato la strada.

Ma vederlo già nel testo del Governo è certamente un passo essenziale di cui va dato merito sia alla nostra presenza nel CdA Rai e in vigilanza che allo stesso governo. Il risultato è ancora più importante se si considera che le altre lingue previste sino ad ora erano frutto di impegni legati a trattative internazionali e alla tutela di lingue di comunità straniere del nostro territorio.

Ora occorre vigilare perché i passaggi successivi non ridimensionino questo successo nelle commissioni parlamentari competenti e soprattutto perché vengano rese disponibili le risorse economiche necessarie per dare attuazione a questo riconoscimento. Di fondo però occorre una strategia e la regione ne è un soggetto determinante. Sul piano della produzione culturale il nodo da sciogliere è se si va verso un semplice potenziamento di ciò che già si fa con l’attuale convenzione finanziata dalla regione con 300mila euro l’anno, qualche trasmissione radiofonica e televisiva, oppure se invece si coglie l’opportunità del digitale costruendo un palinsesto completo attraverso l’istituzione di una terza rete bis a carattere regionale. Un palinsesto fatto di informazione di spettacolo, di cultura e di politica interamente in sardo capace di supportare la scelta politica di una nuova primavera della nostra lingua.

Ora spetta alla regione Sardegna cogliere appieno questa opportunità perseguita per anni e adesso ottenuta – ha concluso Silvio Lai -, sviluppando un’idea strategica meritevole di stare tra i punti qualificanti del rapporto tra stato e regione, per darne il giusto valore e ottenere risorse adeguate.»

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«Oggi al Senato abbiamo approvato la legge delega per le norme di contrasto alla povertà, di riordino delle prestazioni e del sistema degli interventi e dei servizi sociali. È una norma che apre una strada che va nella giusta direzione, che mira ad un aiuto concreto alle famiglie italiane in difficoltà estrema, rivedendo gli strumenti in uso ora diversificati, ingiusti e inadeguati.»

Il senatore del Partito democratico Silvio Lai commenta così l’approvazione nell’aula di Palazzo Madama del disegno di legge delega per il contrasto alle povertà.

«I numeri sono importanti e in aumento e per questo motivo credo che il provvedimento approvato oggi rappresenti un primo, pur importante, passo – aggiunge Silvio Lai -. A questo dovranno seguirne altri per riuscire ad arrivare a tutte le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, così come giustamente è stato sollecitato in questi mesi da quelle associazioni e organizzazioni del terzo settore, come le mie Acli, che quotidianamente vivono la frontiera della povertà, provando a dare aiuto e dignità alle persone.

Due sottolineature tra le altre.

In primo luogo occorre estendere gli interventi previsti da questa legge a tutti coloro che ne hanno diritto. Per farlo servono scelte precise, da impostare già nel prossimo DEF e da confermare poi nella legge di bilancio.

È un passo determinante e il nostro impegno deve essere quello di continuare su questa strada.

In secondo luogo con questa norma si affronta con serietà e nel concreto il problema.

La creazione del reddito di inclusione consente non solo di dare un aiuto economico ma prevede anche l’attivazione di progetti personalizzati che possono aiutare i beneficiari a reinserirsi nel mondo del lavoro. Non solo assistenzialismo dunque e questo non può che essere un elemento caratterizzante di questa norma, rispetto ad altre proposte demagogiche e populiste.»

«Infine, oltre all’intervento economico la legge delega affronta anche il delicato tema della necessità di riorganizzare, di unificare e di strutturare tutti gli strumenti di lotta alla povertà. Le somme stanziate sono le più ingenti messe a disposizione fino ad oggi da un Governo. E nei prossimi sei mesi si dovranno rendere operative in decreti attuativi le misure previste in questa legge.

Riteniamo sia stato fatto una grande sforzo ma, come detto, pensiamo che viste le dimensioni del fenomeno si debba lavorare per fare ancora di più, per arrivare a tutte le persone in povertà assoluta, dando gli strumenti per uscire definitivamente da quella condizione.

Per questo – conclude Silvio Lai – credo che sarà fondamentale l’apporto in termini di sollecitazione e di proposta delle associazioni di volontariato e promozione sociale, per realizzare il nuovo sistema, sviluppare i nuovi strumenti e vigilare sulla loro applicazione.»

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«Il femminicidio avvenuto ieri ad Iglesias è la conferma che gli strumenti di prevenzione attualmente a disposizione per contrastare questo fenomeno sono insufficienti. Il problema ha superato di gran lunga il livello di guardia e nonostante gli sforzi e l’impegno per mantenere alta l’attenzione i casi di femminicidio e di violenza sulle donne si ripetono con una cadenza sempre più preoccupante.»

Lo afferma il senatore del Partito Democratico Silvio Lai.

«È evidente che si debba fare di più non solo dal punto di vista degli interventi legislativi ma anche della loro corretta e adeguata applicazione. È di questi giorni la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani per un caso di violenza domestica per il quale, nonostante una denuncia, non si sarebbe agito con la necessaria rapidità per proteggere una donna e suo figlio. In questo caso il tragico epilogo ha portato all’uccisione del ragazzo e al ferimento della donna. Si deve dunque lavorare molto sulla prevenzione. Soprattutto, se si tiene conto che spesso si tratta di situazioni nelle quali i segnali di potenziale pericolo possono essere individuati. Ma serve sicuramente anche creare le condizioni per far sì che i centri anti violenza possano svolgere adeguatamente la loro funzione, questo sia in termini di risorse economiche che degli strumenti a loro disposizione. Sulle misure di contrasto e prevenzione del femminicidio questo parlamento ha già dimostrato di riuscire a non dividersi. L’impegno e l’auspicio – conclude Silvio Lai – è che questo possa portare a breve ad ottenere risultati concreti in termini di tutela e sostegno delle potenziali vittime.»

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«Il disegno di legge sui minori stranieri non accompagnati è un altro provvedimento che consente al Paese di fare un altro passo importante verso la garanzia, il rispetto e la tutela dei diritti civili. Mi auguro che ora arrivi in tempi brevi anche il via libera definitivo della Camera e a quel punto potremo dire di aver raggiunto un altro importante obiettivo in questa legislatura.» Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai.

«Il voto di ieri in Senato è in linea con quanto richiesto dalla Commissione Europea in tema di tutela degli immigrati non ancora maggiorenni – aggiunge Silvio Lai -. Una volta approvata definitivamente la legge i minori che arriveranno in Italia privi della loro famiglia non potranno essere rimpatriati, potranno accedere al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e soprattutto avranno garantiti i diritti all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Queste sono solo alcune delle novità che saranno introdotte da quella che a tutti gli effetti possiamo definire un’altra legge di civiltà. Per quanto mi riguarda non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione perché ritengo che su temi come questo, nel quale a tutti gli aspetti delicati come quelli relativi all’immigrazione si uniscono le problematiche più specifiche dei minori, si debba compiere ogni tipo di sforzo possibile per cercare di allargare il campo delle tutele. Questo è quanto stato fatto – conclude il senatore del PD – ed ora attendiamo dalla Camera l’ultimo voto che consentirà al Paese di raggiungere un traguardo di civiltà.»

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«Dopo il decreto salva banche, l’obiettivo vero è la riforma più complessiva del sistema bancario italiano.»

Lo ha detto il senatore del Partito Democratico Silvio Lai, dopo l’approvazione definitiva del decreto legge che ha introdotto disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio.

«La normativa ha il merito di intervenire a tutela dei risparmiatori, delle imprese e delle famiglie ma al tempo stesso introduce meccanismi precauzionali rispetto a situazioni di difficoltà che posso insorgere e nei quali posso venire a trovarsi alcuni istituti di credito prima che, nella spietatezza del mercato, si determinino dissesti incalcolabili a danno degli stessi risparmiatori – ha aggiunto Silvio Lai -. La previsione di un maggior debito dello Stato per l’anno in corso per complessivi 20 miliardi di euro consentirà l’attivazione, su richiesta, di garanzie pubbliche sulle emissioni di liquidità da parte delle banche in stato di buona salute e al tempo stesso consentirà interventi di ricapitalizzazione precauzionale e temporanea per le banche che non superano gli stress test. In particolare per le quattro banche oggetto della crisi che ha richiesto l’intervento parlamentare il decreto, migliorato dal lavoro al Senato, prevede, tra l’altro, la proroga al 31 maggio dei termini di richiesta del rimborso da parte dei risparmiatori e l’allargamento della platea dei beneficiari anche ai coniugi more uxorio e ai parenti degli obbligazionisti fino al secondo grado di parentela. Infine, la previsione di una strategia nazionale per l’educazione finanziaria ha il merito di rendere i cittadini consapevoli su come gestire meglio le risorse a loro disposizione.»

«Ora non ci si deve fermare – ha concluso Silvio Lai – utilizziamo al meglio i prossimi mesi per compiere una valutazione più rigorosa del sistema bancario, per valutarne oggettivamente la sua condizione e per capire quali strumenti più efficaci adottare in termini di vigilanza e controllo ed anticipare così, in chiave preventiva, situazioni di crisi nella gestione delle banche. Al riguardo importante sarà il lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.»