13 May, 2024
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«Più forza e più identità per il territorio. Uno straordinario volano di sviluppo per 5.564 comuni che consentirà di rafforzare il made in Italy nel mondo.»

Lo afferma Silvio Lai, senatore democratico dopo l’approvazione, a Palazzo Madama, della legge sui “piccoli comuni”.

«La legge permetterà di assicurare la difesa del ricchissimo tessuto di comunità locali e di salvaguardarne l’insediamento, premessa indispensabile per tante politiche collegate al buon governo del territorio, alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla promozione del turismo e delle produzioni di qualità. È questa la strada giusta per garantire maggiore coesione sociale e per guardare al futuro partendo dalle nostre radici – aggiunge Silvio Lai –. E’ prevista l’istituzione di un fondo strutturale. Si tratta di 100 milioni di euro, di cui 10 per il 2017 e 15 per ogni annualità dal 2018 al 2023 che potranno essere utilizzati nell’ambito di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni. Tra le novità introdotte la diffusione della banda larga, il sostegno per l’artigianato digitale e le produzioni agroalimentari di qualità, la messa in sicurezza di strade e scuole, interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, ma anche la semplificazione delle norme per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento, anche con l’obiettivo di convertirli in alberghi diffusi.»

«I comuni italiani con meno di 5000 abitanti sono 5.564 stiamo parlando di circa 10 milioni di abitanti. In Sardegna su 377 comuni sono ben 314 quelli che potranno beneficiare della nuova legge. Sono, dunque, oltre l’83% i comuni sardi interessati che potranno attivare, a loro volta, misure concrete per mantenere in tante realtà rurali presenza ed erogazione di servizi essenziali – conclude Silvio Lai -, una bella pagina istituzionale per il nostro Paese.»

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«Quella di Ryanair è una crisi grave che mostra tutti i limiti di un’azienda cresciuta in breve tempo, ai confini delle regole e illudendo i cittadini che si potesse avere un viaggio aereo dovunque a 9,90 euro. Ora si vede che quella politica era possibile grazie a milioni di euro di fondi pubblici all’anno (150 in Italia, 20 nella sola Sardegna negli anni scorsi) e sfruttando ai limiti della dignità e della sicurezza i propri lavoratori.»

A sostenerlo è Silvio Lai, senatore del Partito democratico.

«Le autorità italiane e europee devono vigilare con attenzione su una vicenda che ha creato e sta creando evidenti disagi, causati da politiche e strategie imprenditoriali che destavano perplessità ancor prima dei fatti di questi giorni, perché si è di fronte ad un bivio – aggiunge Silvio Lai -. Le condizioni di lavoro e di sicurezza non possono essere portate ai limiti e ai lavoratori di Ryanair va data solidarietà e sostegno in una battaglia che non è risolvibile solo con più soldi. Inoltre i cittadini che si sono visti annullare i voli già programmati e pagati alla compagnia aerea Ryanair devono poter ottenere regolarmente il rimborso anche dei danni subiti per la cancellazione del loro volo.»

«La gravità di quanto sta accadendo in questi giorni è evidente e crediamo non basti solo affrontare il tema dei rimborsi – sottolinea ancora Silvio Lai -. La compagnia irlandese deve dire chiaramente e soprattutto dimostrare di essere in grado di poter garantire nel futuro i servizi del trasporto aereo, in caso contrario dovranno essere valutare tutte le possibili conseguenze e decisioni a tutela dei cittadini. In questo contesto non si può non tenere in considerazione quanto emerso nelle scorse settimane anche per le trattative che riguardano Alitalia. È chiaro – conclude Silvio Lai – che il suo futuro non può essere avvicinato a chi non si dimostra nelle condizioni di poter rappresentare un’idea di impresa che garantisce moralità per i propri dipendenti e mette a rischio la sicurezza di personale e passeggeri.»

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«Il 2017 è stato un anno terribile per le campagne sarde. La siccità, ma anche i danni causati dal maltempo, hanno provocato perdite ingenti in praticamente tutti i settori del comparto agricolo della regione. I numeri descrivono un quadro della situazione che richiede interventi straordinari. La dichiarazione dello stato di calamità naturale da parte della Regione andava proprio in questa direzione. Al Governo chiediamo di dare alle imprese agricole dell’isola un sostegno immediato e concreto, prevedendo sgravi contributivi e l’anticipazione dei pagamenti dei premi PAC alle aziende colpite dalla siccità.»

Lo scrive in un comunicato il senatore del Partito democratico Silvio Lai che sull’argomento sollecita un intervento da parte del ministero dell’Agricoltura.

«Le avverse condizioni meteorologiche hanno messo praticamente in ginocchio uno dei settori trainanti della nostra economia. I dati diffusi da Coldiretti parlano di una perdita economica di oltre 200 milioni di euro. Segni negativi in tutte le culture, dalla produzione del grano ai pomodori, dagli olivicoltori ai viticoltori, oltre ovviamente agli allevatori rimasti praticamente senza pascoli. A fronte di questa situazione crediamo sia necessario dare un po’ di ossigeno alle nostre imprese attraverso un intervento per concedere uno sgravio contributivo di almeno due delle quattro rate INPS a carico degli imprenditori colpiti dalla siccità. Sarebbe sicuramente un aiuto importante oltre che un segnale di attenzione nei confronti di chi ha dovuto fare i conti con condizioni meteorologiche tra le peggiori degli ultimi anni. Un altro intervento potrebbe riguardare l’anticipo dei PAC, i premi comunitari, a tutte quelle regioni colpite dalla siccità. In questo caso – conclude Silvio Lai – si tratterebbe di somme dovute che ricevute entro la fine dell’anno garantirebbero di poter guardare con più serenità ed ottimismo alle prossime produzioni.»

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«Concordo convintamente con le affermazioni del Ministro Franceschini sui risultati delle politiche per il turismo nel nostro Paese. I numeri del 2017 mostrano un aumento delle presenze che premia il lavoro fatto in questi anni dal Governo, tutto concentrato sulla qualità dell’offerta, sul piano delle strutture ricettive come sulla promozione della cultura e del paesaggio. Aumentano le presenze in montagna e al mare e si sviluppano le strade innovative, dal turismo rurale a quello culturale.» Sono parole del senatore del Partito democratico Silvio Lai che commenta i numeri sulla stagione estiva 2017 e le dichiarazioni del ministro Dario Franceschini.

«Occorre proseguire sulla strada indicata oggi dal ministro a partire dallo stimolo agli investimenti privati nel campo turistico, anche per evitare di uscire dal mercato internazionale quando finisca la coincidenza di fattori straordinari che favoriscono nel Mediterraneo, il turismo nel nostro Paese. Il turismo – conclude il senatore del Pd – non è un patrimonio acquisito per sempre, ma l’Italia e le sue regioni sono in grado di promuovere politiche che confermino i numeri attuali e li facciano crescere, nel rispetto del patrimonio paesaggistico e culturale, che è certamente unico nel mondo.»

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«Ho letto con attenzione le affermazioni della sottosegretaria del ministero dei Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni e devo dire che pur condividendo le premesse non sono per niente d’accordo con le conclusioni. Che il Governo abbia inserito la tutela del paesaggio nell’agenda politica nazionale è un fatto sicuramente positivo, sul quale eravamo e siamo completamente in linea con quanto avviato dall’esecutivo e bene fa la sottosegretaria a rivendicare questa attenzione. Credo però che la legge approvata dal Consiglio regionale della Sardegna sulle manutenzioni, impugnata dal Governo, non rappresenti l’esempio di quello che l’esecutivo nazionale deve bloccare e bocciare per preservare il nostro paesaggio. È evidente, infatti, che le norme oggetto dell’impugnativa del governo non siano il viatico per deturpare il nostro paesaggio e, men che meno, per cementificare le nostre coste.» Lo scrive nelle pagine del suo blog il senatore del PD Silvio Lai.

«La sottosegretaria parla di norme che non ha letto e di cose che non sa, e forse sarebbe opportuno che si occupasse dell’organico del suo ministero e della denuncia del sovrintendente Martino sulla carenza di risorse umane – aggiunge Silvio Lai -. Ritornando allo specifico della norma, è stato spiegato credo già adeguatamente come gli interventi consentiti riguardino strutture stagionali amovibili e soprattutto al servizio delle attività della nautica e della balneazione. Ed anche sulla co pianificazione con il governo, per quanto riguarda la questione degli usi civici, l’atteggiamento della regione ritengo sia stato e sia tutt’ora di totale collaborazione, rispettando ognuno le proprie prerogative.»

«Quel che mi dispiace ulteriormente è leggere, da parte della sottosegretaria, un giudizio che accomuna per quanto riguarda le scelte urbanistiche in Sardegna, i governi del centro destra e del centro sinistra, come se non ci sia stata una discontinuità politica e differenze visibili sul tipo di approccio nella tutela del paesaggio. Credo che questo non corrisponda alla realtà dei fatti. È più che legittimo, ed anzi sempre auspicabile, che un governo assuma le proprie decisioni sulle leggi regionali da impugnare a prescindere dal fatto che le norme bocciate siano state approvate da istituzioni dello stesso colore politico. Ed è altrettanto legittimo che la giunta regionale della Sardegna proponga le sue contro deduzioni e decida di resistere o meno a quanto impugnato dal Governo. Quello che a mio parere in questo caso è inaccettabile – conclude Silvio Lai – sono i giudizi come quelli espressi oggi dalla sottosegretaria perché mettere sullo stesso piano due giunte e due modi di governare le questioni urbanistiche e della tutela del paesaggio totalmente diversi sia fuorviante ed ingiusto.»

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«Mi rendo conto che siamo spesso il paese dei rinvii, ma in questo caso se fosse necessario chiedo al Ministro di consentire un tempo definito per dare la possibilità alle scuole fuori standard di mettersi in regola.»

Così Silvio Lai, senatore del Partito democratico, interviene anticipando i contenuti di un’interrogazione dei senatori sardi sul “caso” delle scuole di specializzazione in medicina verificate dall’osservatorio nazionale della formazione medica specialistica.

«Dai dati diffusi da alcuni media l’osservatorio nazionale, forse per la prima volta, mette nero su bianco il fatto che su 1.433 scuole di specializzazione il 47% è in regola, il 43% da autorizzare con alcune osservazioni mentre per il 9%, (135 scuole per 1200 specialisti) distribuito equamente in tutto il territorio nazionale, si da indicazione per la sospensione dell’accreditamento – aggiunge Silvio Lai -. Il bilancio è più positivo che negativo, lo dicono i numeri e anche il fatto che i medici italiani sono molto apprezzati e ricercati all’estero. Il lavoro fatto dall’osservatorio è importante perché serve a consentire che il sistema, che ormai è nazionale e non più locale, garantisca standard adeguati di formazione medica in tutto il Paese e a garanzia di tutti i cittadini. Detto questo occorre verificare che i dati siano corrispondenti perché talvolta si sottovaluta l’importanza delle informazioni che si devono inviare a questi organismi e occorre, soprattutto, garantire anche una ulteriore opportunità alle scuole fuori standard di adeguarsi soprattutto se ci sono le condizioni e non ce ne sono altre in grado di sostituirle in tempi rapidi.»

«Per questo – aggiunge Silvio Lai – chiediamo al ministro di aprire alla possibilità che il prossimo anno l’attività si svolga regolarmente e si possa consentire alle scuole fuori standard di fare gli interventi necessari, anche finanziandoli appositamente e con urgenza. Il sistema sanitario nazionale è un delicato meccanismo che funziona in strettissimo raccordo con quello dell’alta formazione. In Sardegna  occorrerà verificare se effettivamente i dati sugli standard sono corretti e manifestare la volontà di adeguarsi, sul piano scientifico quanto su quello strutturale anche attraverso finanziamenti regionali dedicati.»

«Così come va avviata una collaborazione tra università e SSR per consentire che gli ospedalieri più preparati sul piano formativo possano acquisire abilitazione all’insegnamento e potenziare le specialità insegnate. Penso – conclude Silvio Lai che con i colleghi ha avviato un’interlocuzione sul tema con il Ministro – che sia importante che le due facoltà mantengano l’opportunità di ospitare le scuole di specializzazione già presenti, per preservare il profilo dell’alta formazione nel quadro nazionale.»

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La Sardegna potrà avere tre Camere di Commercio, compresa quella di Nuoro. Il Governo ha comunicato in Conferenza Stato-Regioni l’accoglimento della proposta della Regione Sarda relativamente alla nuova organizzazione del sistema delle Camere di commercio. Lo ha comunicato questo pomeriggio l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, presente alla riunione.

«Nel dettaglio – ha sottolineato Filippo Spanu – è stata accolta la richiesta formulata a suo tempo dal presidente Francesco Pigliaru, affinché nel nuovo sistema camerale possano trovare posto la nuova Camera di commercio di Cagliari-Oristano, la Camera di commercio di Nuoro – in quanto area montana e isolana in deficit di infrastrutture di collegamento – e la Camera di commercio di Sassari, area frontaliera diretta con la Francia e avente condizioni geo-economiche per le quali possa essere valutata la deroga appositamente prevista dalla normativa vigente. Entrambe queste ultime Camere godono anche di un equilibrio economico e finanziario tra i migliori del sistema camerale italiano.»
L’assessore Spanu sottolinea anche che «attraverso questa conformazione, sarà possibile avere una sede regionale di Unioncamere che, nell’idea dell’Amministrazione regionale, dovrà garantire un forte coordinamento tra le azioni intraprese dal sistema camerale e le politiche imprenditoriali sull’impresa portate avanti dalla Regione».

«E’ un’ottima notizia quella data dalla Giunta regionale sulla riorganizzazione del sistema delle camere di commercio che prevede tre sedi in Sardegna. Abbiamo lavorato in molti a questo risultato ed il Governo ha riconosciuto le buone ragioni proposte – ha commentato il senatore del Pd Silvio Lai -. Tre camere di commercio consentono uno sviluppo equilibrato delle aree del Nord del centro e del Sud. In particolare il mantenimento dell’autonomia di Nuoro permette alle aree interne di conservare un proprio profilo di sviluppo locale. Abbiamo lavorato in senato perché venisse consentito il mantenimento delle camere nelle aree montane come Nuoro e con il lavoro della Giunta regionale si è ottenuto questo risultato senza nuocere al resto dell’isola. Anche quella del nord Sardegna pur non raggiungendo le 75mila aziende – conclude Silvio Lai – resta autonoma permettendo l’esistenza di un sistema camerale regionale adeguato alle caratteristiche ed alle esigenze della nostra isola.»

«Apprendiamo con piacere che la conferenza Stato Regioni ha voluto riconoscere alla Sardegna tre Camere di Commercio: Cagliari-Oristano, Nuoro e Sassari, consentendo così alla Camera di Commercio di Nuoro di mantenere la propria autonomia, come deliberato dal Consiglio Camerale fin dall’avvio della procedura di riassetto del sistema delle Camere di Commercio italiane – si legge in una nota della Camera di Commercio di Nuoro -. Oltre alle specificità della nostra circoscrizione territoriale, è stata riconosciuta l’efficienza dell’Ente camerale, parametro alla base del quale si fonda l’intera procedura di riassetto del sistema.»

«Apprezziamo la coerenza della Regione Autonoma della Sardegna nel mantenere fede alla propria decisione assunta già più di un anno fa ed in particolare esprimiamo un ringraziamento all’assessore Filippo Spanu che ha sostenuto le istanze della Sardegna con perseveranza e metodo, dando seguito alla integrazione normativa a suo tempo realizzata grazie all’emendamento del senatore Giuseppe Luigi Cucca – si legge ancora nella nota -. Ora attendiamo con fiducia che il Governo, nell’emanazione del Decreto, confermi il deliberato della Conferenza Stato Regioni.»

«Il mantenimento di tre Camere di Commercio in Sardegna – conclude la nota della Camera di Commercio di Nuoro -, consentirà il mantenimento della struttura di Unioncamere Sardegna, importante soggetto di coordinamento regionale fra le Camere di Commercio e partner della Regione Autonoma della Sardegna in importanti progetti nel campo della digitalizzazione, del turismo e dell’alternanza scuola-lavoro.»

 

 

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«Sono bastate poche settimane per vedere già rispettati alcuni degli impegni assunti dalla commissione infortuni sul lavoro dopo la missione a Nuoro e Porto Torres per la vertenza amianto. Credo sia un fatto estremamente positivo che evidenzia, da una parte, la rilevanza del problema esposto nel corso delle audizioni, dall’altra, la sensibilità mostrata dalla presidente Fabbri e dai componenti della commissione che da subito hanno lavorato per dare le prime risposte in tempi brevissimi.»

Lo afferma il senatore del Partito democratico Silvio Lai che commenta così le notizie relative ai primi effetti della missione della commissione parlamentare in Sardegna.

«Condivido totalmente la scelta della commissione di programmare già dal mese di settembre un’audizione con i vertici dell’INAIL – aggiunge Silvio Lai -. Alla luce anche di quanto emerso le settimane scorse nella visita in Sardegna risulta a questo punto necessario un confronto per affrontare uno dei temi centrali di questa vertenza: l’aggiornamento della relazione della Contarp del 2003 che di fatto non ha consentito ai lavoratori sardi esposti all’amianto di poter ottenere i benefici e la tutela prevista dalla legge. E sempre la necessità di acquisire nuovi elementi ha portato la Presidente Fabbri ad incontrare già nei giorni scorsi i responsabili dell’Istituto Superiore della Sanità. È evidente che quanto successo in Sardegna sia un caso che meriti un’attenzione particolare e devo dire che questa attenzione è stata dimostrata da subito con atti e interventi parlamentari. Tra questi anche un’interrogazione sul mancato inserimento di Ottana nell’elenco dei Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche. Interrogazione presentata dalla stessa senatrice Fabbri a cui ho voluto aggiungere anche la mia firma. Per quanto mi riguarda ribadisco tutto il mio impegno anche riguardo alla prevista istituzione del tavolo tecnico tra enti, associazioni, operatori e magistratura. Ritengo – conclude Silvio Lai – che anche questo sia un passaggio importante nel percorso che, mi auguro, possa portare al riconoscimento dei diritti dei lavoratori sardi e dei loro familiari.»

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«Ieri sono intervenuto in commissione trasporti al Senato durante l’audizione di Enac, nell’ambito di una indagine conoscitiva che prevede l’audizione del nuovo assessore ai trasporti Carlo Careddu alla ripresa dei lavori.» Lo scrive in un post nella sua pagina Facebook il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Non c’è stato alcun conflitto né accuse da parte di Enac nei confronti della Regione Sardegna – afferma Silvio Lai -. Al contrario è stata ribadita la volontà a proseguire nel lavoro comune sui bandi della continuità aerea della Sardegna anche di fronte ai cambiamenti del sistema delle compagnie aeree europee che mettono alla prova il sistema speciale di cui gode l’isola. Il presidente dell’ENAC, prof. Vito Riggio, ha rappresentato come l’imposizione degli oneri di pubblico servizio sui tre aeroporti sardi sia un unicum in Europa e che questo è pienamente giustificato dalla particolare condizione dell’isola ma i continui cambiamenti del mercato aereo e le trasformazioni degli assetti societari devono essere tenuti presente perché possono influenzare anche un sistema consolidato come quello dato alla Sardegna.

«D’altronde, le destinazioni non mature come quelle del nord dell’isola, se affidate al solo mercato non possono garantire collegamenti costanti durante l’inverno né prezzi bassi ai residenti. La continuità toglie dal mercato alcune rotte ma garantisce, continuità e frequenza dei voli, e un prezzo medio. Per quanto riguarda il caso di Cagliari, anche nel passato alla prima chiamata del bando non si erano presentate le compagnie perché le condizioni poste erano severe e a tutto vantaggio dei consumatori. D’altronde una compagnia in stato di amministrazione controllata come Alitalia non poteva certo partecipare ad un bando che la impegna per 4 anni. In ogni caso la strada del nuovo bando per la sola destinazione di Cagliari è condivisa da tutti gli attori, Giunta, Governo, Commissione Europea e Enac. L’unica attenzione posta da Enac, sulla quale la Giunta è già all’opera, è la necessità di una possibile estensione dopo il 9 novembre del contratto esistente su Cagliari, perché potrebbero non essere concluse le procedure del secondo bando. Per il resto – conclude Silvio Lai – tanto rumore per nulla.»

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Il nuovo decreto Sud approvato oggi al Senato regolamenta in maniera chiara l’istituzione delle Zone Economiche Speciali. Perché la norma sia definitiva occorrerà attendere il voto finale della Camera ma la scelta di istituire una Zes in ogni Regione del Mezzogiorno è definitiva.

«È una buona notizia per la Sardegna – ha dichiarato il senatore dem Silvio Lai – perché sino a qualche settimana fa l’ipotesi era di limitare solo a tre porti del Sud (Napoli, Gioia Tauro e Taranto) questa possibilità. È prevalsa la strategia, per altro già presente nel testo del Governo, di una rete di zone economiche speciali istituite dalle Autorità portuali basandosi sui porti Ten-T, come Cagliari, estendendola al contempo anche agli altri porti appartenenti alla stessa Autorità. Questo significa che toccherà alla nuova Autorità insieme alla Regione scegliere sedi ed estensione delle Zes aprendo l’opportunità anche per Porto Torres, Olbia e Oristano.»

«Con il decreto vengono rese chiare le regole. Le zone economiche speciali regolamentate con questa normativa erano da tempo attese – aggiunge Silvio Lai –Si tratta di aree a burocrazia zero, con corridoi doganali semplificati e protocolli che rendono veloci le transazioni amministrative. Luoghi dove la Visco Sud con il suo credito d’imposta, è estesa sino al 2020 ed ampliata sino ai 50 milioni per singolo investimento.»

«Si tratta di una misura selettiva destinata alle aziende che abbiano interesse ad esportare o importare e che vedano in una semplificazione e accelerazione dei processi doganali un forte vantaggio competitivo – sottolinea ancora Silvio Lai -. In questo modo uno dei punti deboli delle aziende nel mezzogiorno, la fragilità del passaggio dal mercato locale a quello internazionale spesso dovuto all’ostacolo rappresentato dalla complessità delle procedure quando a doverle affrontare sono piccole imprese, viene superato. È stato inoltre recepito nel testo finale un emendamento da me presentato come primo firmatario che porta da 5 a 7 anni il periodo di tempo minimo per cui le imprese dovranno mantenere la loro attività nelle Zone economiche speciali per non perdere i benefici concessi. Una modifica che serve a limitare l’azzardo morale di chi cerca finanziamenti, anche se la modalità di sostegno alle imprese non è quella dei contributi a fondo perduto ma il credito di imposta.

In questo contesto il polo della chimica verde, già potenziato in questo decreto con il nuovo articolo che recepisce la direttiva europea – conclude Silvio Lai -, potrebbe aumentare fortemente la sua attrattività se le eventuali aziende di filiera potessero trovare mercati esteri e spazi di insediamento in una nuova Zes a Porto Torres.»