29 April, 2024
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Una battaglia comune per i diritti dei sardi da portare avanti nella discussione della legge di bilancio ora all’attenzione del Parlamento. E’ la proposta del presidente della I commissione del Consiglio regionale, Francesco Agus, contenuta in una lettera indirizzata ai Senatori eletti in Sardegna Luciano Uras, Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Luigi Cucca, Luigi Manconi, Emilio Floris, Roberto Cotti e Manuela Serra.

La proposta di manovra, ora al vaglio della commissione Bilancio del Senato, presenta innumerevoli criticità già oggetto dei lavori istruttori portati avanti dalla prima commissione del Consiglio regionale e sintetizzati nella risoluzione n. 25 approvata dal parlamentino a larga maggioranza.

La manovra, se approvata al Senato, difficilmente sarà modificabile alla Camera dove arriverà blindata. Da qui la scelta di scrivere ai senatori per sollecitare un loro intervento.

«Si tratta di problemi vecchi che invece di avviarsi a risoluzione peggiorano i loro effetti. Vi scrivo perché la sensazione comune è quella di essere arrivati all’ultimo appello: senza modifiche alla manovra gli enti locali sardi saranno in grandissima difficoltà.»

Nella lettera, Francesco Agus, richiamando gli esiti dei lavori svolti dalla Commissione sui temi delle entrate regionali e sui tagli alle risorse statali destinate alle province sarde e alla città metropolitana di Cagliari, esprime preoccupazione sulle ripercussioni che avrebbe il testo così come proposto dal Governo sui bilanci degli enti di area vasta.

«La Commissione ha condotto un lungo lavoro di studio e monitoraggio sul tema delle difficoltà finanziarie delle Province. Da tempo si registrano a Roma sistematici tentativi di estromettere i nostri enti di area vasta, Province e Città Metropolitana di Cagliari, dalle ripartizioni delle risorse statali. Quest’anno il danno è aggravato dalla beffa: con la proposta di Bilancio dello Stato per il 2018 in discussione in queste ore in Senato, siamo stati anche esclusi dalla ripartizione del fondo di 352 Milioni di euro destinato alle sole regioni a statuto ordinario. Un pregiudizio inaccettabile nei nostri confronti, una vera e propria tassa sull’autonomia regionale.»

Il presidente Agus si è soffermato inoltre sulla transizione in corso ai sensi della legge 2/2016, che nei prossimi mesi lascerà nelle mani dei Sindaci la guida degli enti di area vasta, e su come, nonostante i sardi paghino le imposte provinciali (Ipt e addizionale Rc Auto) più alte in Italia, nemmeno un euro di queste risorse rimanga nell’isola e contribuisca al suo sviluppo o al mantenimento dei servizi. 

«Queste risorse sono per noi fondamentali per garantire la manutenzione di 5452 km di strade provinciali oggi in alcuni casi al limite della percorribilità e per evitare che gli edifici scolastici diventino luoghi pericolosi per l’incolumità dei nostri giovani studenti – aggiunge Francesco Agus -. La Commissione e il Consiglio hanno fatto la loro parte, ma sarebbe un grave errore pensare di poter risolvere problemi di questa portata in solitudine. Battaglie come questa non si possono condurre a compartimenti stagni, ognuno asserragliato nel proprio palazzo. Abbiamo recentemente dimostrato anche in Consiglio Regionale che quando si viaggia uniti e determinati si possono portare a casa risultati importanti ed immediati per tutta la comunità sarda.»

«Mi rendo disponibile da subito, insieme alla Commissione che presiedo – conclude Francesco Agus -, a fornire tutta la documentazione utile a favorire il vostro lavoro. Davanti a problemi come questo mi aspetto che ciascuno di voi metta accanto alla propria bandiera di partito quella dei sardi, uomini e donne, oggi esclusi da un accesso paritario alle risorse dello Stato.»

 

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«Ho confermato il mio pieno e convinto sostegno alla legge sulla mobilità ciclistica che dopo esser stata approvata alla camera attende ora il via libera definitivo dal senato. Ritengo sia un provvedimento giusto su un argomento che attende da tempo un intervento normativo per disciplinare e diffondere la cultura e l’utilizzo delle biciclette sia in ambito urbano che extraurbano.»

Lo afferma, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«La bici, infatti, può essere sia un mezzo di trasporto utilizzabile in città e per migliorare dunque la qualità dell’aria, sia per attività turistiche e ricreative – aggiunge Silvio Lai -. Penso quindi anche agli effetti positivi che l’approvazione di questa legge avrebbe in Sardegna. La creazione di una rete ciclabile, tra i progetti e gli obiettivi già avviati anche dall’attuale Giunta regionale, consentirebbe infatti di avere a disposizione percorsi naturalistici di rara bellezza e che potrebbero attirare l’arrivo nell’isola dei turisti delle due ruote. A questo proposito ricordo che nella legge di stabilità 2017 il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha previsto la realizzazione di nuove ciclovie, tra cui quella della Sardegna. Nel mese di agosto scorso è stato già firmato anche un protocollo d’intesa. C’è, dunque, un impegno anche da parte del governo e con questa legge si aggiungerebbe un altro fondamentale tassello al percorso che porta alla creazione di una rete nazionale e, in questo caso, di una rete regionale degli itinerari ciclabili in Sardegna.»

«Per quanto mi riguarda – conclude il senatore del Partito democratico – sono pronto a dare il mio contributo per fare in modo che questa legge possa essere approvata entro la fine della legislatura anche in Senato.»

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«I senatori sardi di Pd e Campo progressista stanno dimostrando come le vere alleanze sono quelle che hanno come unico obiettivo l’interesse primario della nostra terra. Nessun calcolo politico vale quanto un risultato che va a beneficio della Sardegna e dei sardi. È stato così nei giorni scorsi in occasione dell’approvazione del decreto fiscale ed è così anche ora nella presentazione degli emendamenti alla legge di bilancio.»

È quanto afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Come relatore del decreto fiscale ho apprezzato molto lo spirito di collaborazione e l’unità di intenti che ha contraddistinto l’impegno comune instaurato con gli altri colleghi sardi di Campo progressista ma anche di altre forze politiche. Siamo riusciti ad ottenere risultati che sono andati anche al di là degli obiettivi fissati, ora con la manovra finanziaria stiamo ripetendo lo stesso schema di lavoro e si stanno creando le condizioni per raggiungere altri importanti traguardi. Tutto questo è reso possibile dall’attenzione posta nei confronti dei problemi reali della nostra isola e mettendo da parte ogni altri tipo di ragionamento. Per questo motivo – conclude Silvio Lai – il mio ringraziamento va ai colleghi sardi per quello che insieme stiamo riuscendo a fare a favore della nostra regione.»

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Potrebbe arrivare dalla legge di bilancio la riforma del personale di ricerca degli zooprofilattici che consentirà di superare il tema dei precari della ricerca, veterinari e biologi.

Sono stati infatti depositati e in fase di discussione gli emendamenti di Pd (41.78) a prima firma Lai e di Ap (41.0.13) Viceconte, che ricalcano il testo anticipato dalla prima bozza della legge di bilancio, poi espunto.

Il testo si pone prima di tutto l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza dell’attività di ricerca. Viene delineato uno specifico percorso di sviluppo professionale che permette l’ingresso nei ruoli del Servizio Sanitario nazionale, distinto in due aree: ricercatore e professionalità della ricerca. Gli istituti potranno attivare procedure concorsuali per contratti a tempo determinato della durata di 10 anni, con possibilità di rinnovo per 5 anni, per l’area ricercatore e di 6 anni, con rinnovo massimo di 3 anni per l’area professionalità della ricerca. Con il provvedimento si intende tutelare e valorizzare le professionalità acquisite dal personale che ha operato ed opera negli istituti zooprofilattici ma anche dare stabilità al lavoro che viene svolto e che ha raggiunto in questi anni standard qualitativi elevati.

«Abbiamo voluto sottolineare al Governo il nostro fermo proposito di rivedere il sistema di ricerca degli Izs per poter rilanciare l’ambito e liberare risorse per la stabilizzazione del personale precario, anche quello di supporto – ha detto il relatore del collegato fiscale nella manovra di bilancio, Silvio Lai -. Spero che la proposta rientri tra le priorità condivise in maggioranza, o qui al senato o alla Camera e confido che possiamo chiudere bene una vicenda annosa che richiede la massima attenzione.»

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«Questa mattina in sede di commissione di vigilanza, il direttore della Rai Mario Orfeo ha espressamente indicato la lingua sarda tra quelle che devono essere contemperate nella stesura del contratto di servizio Rai.» Ne hanno dato notizia ieri i senatori sardi del Pd Sivio Lai, Giuseppe Luigi Cucca ed Ignazio Angioni che avevano sollecitato formalmente l’attenzione della delegazione del Partito democratico in commissione e del vicepresidente Francesco Verducci, anche sottoscrivendo l’interpellanza a prima firma Luciano Uras.

«Apprezziamo molto le parole del direttore generale che rappresentano la risposta positiva dovuta al grande lavoro svolto in questi anni dalla nostra delegazione regionale per ottenere il riconoscimento della lingua sarda in Rai e anche alla preoccupazione che il lavoro andasse in fumo dopo l’allarme lanciato dal consigliere Rai Franco Siddi, che ringraziamo per il grande lavoro che sta svolgendo – aggiungono i tre senatori Pd -. Presenteremo, dunque, un emendamento al contratto di servizio Rai, in sede di discussione, lavorando congiuntamente con il vicepresidente Verducci e la delegazione Pd per ottenere la modifica formale ma le parole e l’impegno del direttore generale di questa mattina sono un segnale rassicurante di attenzione e rispetto del lavoro svolto in maniera bipartisan.»

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«Il decreto fiscale sta assumendo una fisionomia sempre più definita oltre che positiva e, con gli emendamenti approvati oggi, possiamo dire che il provvedimento fa un grande salto di qualità recependo diverse modifiche e segnalazioni giunte dal mondo dell’impresa.»

Lo afferma il senatore dem Silvio Lai, relatore del dl fiscale.

«In particolare – spiega Silvio Lai – con il mio emendamento di sintesi approvato relativamente allo spesometro potremo porre la parola fine alla spinosa vicenda che tanti problemi ha recato agli imprenditori e agli artigiani del nostro Paese. Con la norma, viene prevista la possibilità per il contribuente di trasmettere i dati annualmente o semestralmente, semplificando la procedura. Inoltre, si offre la facoltà di riepilogo cumulativo di tutte le fatture di un’impresa inferiori a trecento euro. Per gli errori commessi nell’invio dei dati delle fatture del primo semestre 2016, sono abolite le sanzioni, purché tali errori siano sanati con un nuovo invio da effettuarsi entro febbraio 2018. Un emendamento sulla rottamazione invece consentirà di estendere la domanda anche a quei contribuenti che non l’avevano presentata o che non avevano provveduto al pagamento nel rispetto dei termini fissati. Nello stesso, si amplia la possibilità di nuove rottamazioni delle cartelle fino al settembre 2017. Saranno nel frattempo sospesi, per chi presenta domanda, i versamenti rateali per chi ne aveva fatto richiesta. Altre misure contenute in altri emendamenti daranno ulteriori vantaggi fiscali a imprese e contribuenti virtuosi – conclude Silvio Lai -, in un’idea di un fisco moderno, efficiente e soprattutto sempre più equo.»

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«Oggi in commissione Bilancio lavoreremo sulle segnalazioni delle problematiche principali da parte dei gruppi attraverso l’accantonamento degli emendamenti più importanti, con l’intenzione di concentrarci sulla loro risoluzione.»

Lo scrive in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai, relatore del del disegno di legge fiscale.

«Le audizioni dei rappresentanti delle imprese in particolare – spiega Silvio Lai – ci hanno segnalato numerose questioni, in parte presenti negli emendamenti presentati in parte no, che richiedono alcune modifiche sia all’articolo 1 che all’articolo 3 che sono giuste e vanno fatte. La direzione di marcia deve prevedere che a fronte dell’introduzione della fatturazione elettronica, che deve essere fatta con la dovuta attenzione e gradualità, devono diminuire altri adempimenti che diventano superflui e questo deve essere chiarito, anche sul piano normativo, sin da subito. Se la fatturazione elettronica tra privati è il principale strumento antievasione questo è quello che deve sostituire tutti gli altri che vanno, contemporaneamente accantonati. Il fisco deve essere uno strumento per aiutare le persone corrette e oneste a svolgere bene il proprio compito e noi intendiamo rafforzare questa volontà. Al contempo – conclude Silvio Lai – valuteremo con attenzione, ai fini di una loro risoluzione, le criticità fiscali che ci vengono segnalate dalle aree terremotate.»

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Venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 16.00, presso l’Aula Magna “Vera Cao Pinna” della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, in Viale Fra Ignazio 74, a Cagliari, si terrà l’incontro dal titolo “La Riforma del Terzo Settore. Nuove opportunità, nuovo sviluppo” organizzato da Acli Sardegna, Arci, Confcooperative, Fish, UISP, Legacoop sociali Sardegna.

In vigore dal 3 agosto di quest’anno, il Codice del Terzo Settore riordina finalmente la legislazione riguardante l’attività delle organizzazioni del Terzo Settore. Quello della Riforma del Terzo Settore è un cammino iniziato già nel 2014, culminando nel 2016 con la legge delega al Governo che sarà completato con i decreti ministeriali che ne permetteranno una concreta attuazione. Tante le novità di questa riforma, fra le quali l’abrogazione di alcune normative e la nuova denominazione delle organizzazioni del Terzo Settore che si chiameranno ora Enti del Terzo Settore (Ets) e comprenderanno sette tipologie diverse di organizzazioni.

All’incontro di approfondimento sarà presente Luigi Bobba, sottosegretario al Welfare, che ha promosso ed accompagnato la riforma, insieme ad altri ospiti tra i quali Franco Marras (Acli Sardegna), Franco Uda (Arci Sardegna), Maria Pina Casula (UISP Sardegna), Silvio Lai (senatore della Repubblica), Francesco Sanna (Federsolidarietà Sardegna), Alfio Desogus (Fish Sardegna), Valter Piscedda (consigliere regionale RAS), Andrea Pianu (Legacoop Sociali Sardegna) e Carlo Mannoni (Fondazione di Sardegna).

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«Nei prossimi giorni dovrà essere completata la costituzione del comitato dell’autorità portuale della Sardegna, organismo previsto dalla riforma del sistema portuale, costituito da esperti nel settore della navigazione e che coadiuva il presidente nella attività amministrativa e di programmazione. Si tratta di un incarico non retribuito ma allo stesso tempo il compito che dovrà essere svolto è di elevata importanza per lo sviluppo e la crescita dei porti dell’isola. Mentre Cagliari e Olbia saranno rappresentati da esperti indicati dai rispettivi sindaci, Porto Torres, che non era sede di autorità portuale, potrà essere presente solo se il presidente della Regione indicherà un esperto che proviene dal territorio.» Così scrive in una lettera al presidente Francesco Pigliaru il senatore Pd Silvio Lai che riporta un’esigenza ed una giusta aspirazione del territorio.

«Il porto di Porto Torres non è un’infrastruttura qualunque per la Sardegna, rappresenta ancora la porta di entrata per l’isola per il nord Italia e il sud della Francia, presenta una complessità che ne fa una delle più delicate strutture in Italia per la compresenza del porto industriale, fatto che ne ha consentito il riconoscimento anche nella riforma portuale come sede di un ufficio tecnico dedicato. Sarebbe un segno di sensibilità politica – conclude Silvio Lai – individuare tra gli esperti dei sistemi portuali un rappresentante della regione che sia di Porto Torres, una città che alle scorse elezioni regionali ha tributato al presidente Pigliaru oltre il 52% dei consensi.»

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«La nota di aggiornamento al DEF conferma i dati graduali e costanti di ripresa del Paese e rappresenta le condizioni per un ulteriore miglioramento del quadro economico e finanziario quale risultato di una lunga stagione di cambiamento che ha consentito al Pil di tornare a crescere, di tenere sotto controllo il deficit pubblico che si avvia verso il pareggio di bilancio e al debito pubblico di scendere ad un ritmo crescente. Questi significativi riscontri consentono ora di gettare le basi per gli interventi da programmare nella legge di bilancio. Un impegno che dovrà essere rivolto principalmente a dare risposte a chi oggi è in difficoltà, agli ultimi, a chi fino ad ora non ha beneficiato della crescita, o ha pagato di più i costi della crisi.»

Lo afferma, in una nota, il senatore del Pd Silvio Lai, componente della commissione Bilancio.

«Non sarà un compito facile ma la strada intrapresa è quella giusta, occorre affrontarla con le giuste aperture. Il giudizio, dunque, è positivo anche per il voto espresso dalla grande maggioranza dei senatori – conclude Silvio Lai – e si può già guardare con fiducia al lavoro e agli obiettivi da raggiungere con la prossima manovra.»