24 April, 2024
HomePosts Tagged "Stefania Manca"

[bing_translator]

La commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini (Pd) ha svolto questa mattina una serie di audizioni con l’obiettivo di approfondire e valutare alcune proposte modificative presentate al testo della legge di Stabilità, principalmente in materia di Trasporti e Sanità.

In particolare, il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi, è stato chiamato ad illustrare la situazione dei lavoratori della ex Saremar che non sono stati riassorbiti dalla società privata che è subentrata nei collegamenti tra la Sardegna e le isole di Carloforte e La Maddalena. Il dottor Massimo Temussi, su invito del presidente Franco Sabatini, ha di fatto escluso la necessità di ulteriori stanziamenti per i 254 ex Saremar, considerato concluse le azioni a suo tempo poste in essere attraverso i voucher per la riqualificazione professionale e gli assegni per l’accompagnamento alla pensione.

L’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, ha invece assicurato una puntuale verifica amministrativa sugli emendamenti tendenti a introdurre nuove tratte e collegamenti Arst.

L’amministratore dell’Arst, Chicco Porcu, ha preliminarmente evidenziato i positivi risultati del bilancio (9 milioni di perdite nel 2017 a fronte del pareggio nel 2018) e si è confrontato con il consigliere di Art. 1 – Sdp, Eugenio Lai, sulle norme in favore dei cosiddetti assuntori, confermando le difficoltà per la corretta applicazione della legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso agosto.

Successivamente i funzionari dell’assessorato della Sanità, con in testa la direttrice delle politiche sociali, Stefania Manca, hanno escluso la necessità di ulteriori stanziamenti in favore degli ambiti Plus per la gestione associata dei servizi alla persona, come invece ipotizzato in alcuni emendamenti presentati al testo della manovra 2019.

Sul reddito di libertà (stanziamento di 300 mila euro per il 2018) la dottoressa Stefania Manca ha denunciato una generale carenza del personale e oggettive difficoltà per garantire l’espletamento degli adempimenti stabiliti nella legge 33/2018  ed ha riferito quindi alla commissione la decisione dell’assessorato di procedere con l’assegnazione delle risorse agli enti gestori degli ambiti Plus, dove insistono le cinque case di accoglienza per le vittime delle violenze.

La direttrice delle politiche sociali ha inoltre rassicurato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, sugli stanziamenti necessari per la riapertura del centro antiviolenza di Macomer, mentre ha mostrato perplessità sulla proposta avanzata dalla capogruppo Fi, Alessandra Zedda, per il trasferimento agli Enti locali, entro il primo trimestre dell’anno, delle risorse destinate ai sofferenti mentali.

I lavori si sono dunque conclusi con le audizioni della segretaria regionale Uil-Fpl, Fulvia Murru, e del suo omologo della Cisl-Fp, Massimo Cinus, che hanno chiesto la riapertura della contrattazione aziendale in favore dei 23mila lavoratori della sanità che da venti anni attendono l’adeguamento stipendiale. Il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha quindi annunciato lo stanziamento di undici milioni di euro per dare piena attuazione al contratto nazionale recentemente approvato ed ha ribadito l’impegno per la stabilizzazione di circa 700 lavoratori nonché l’assunzione attraverso i concorsi di altri 500 addetti. 

[bing_translator]

Inclusione e innovazione sociale hanno caratterizzato i lavori della seconda e ultima giornata dell’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, che si è svolta questa mattina all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, su iniziativa dell’Autorità di Gestione del Programma. Sono intervenuti l’assessore del Lavoro Virginia Mura, il capo unità della Direzione generale Occupazione della Commissione Europea, la portoghese Adelina Dos Reis, l’Autorità di gestione Luca Galassi, il direttore generale delle Politiche sociali Stefania Manca, il delegato regionale della Caritas Sardegna Raffaele Callia ed il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Sardegna, Claudio Atzori. A proposito di inclusione, tutti i relatori sono stati affiancati nei loro interventi da un’interprete della lingua dei segni.
«La Regione Sardegna – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – nel corso di questa legislatura ha realizzato una serie di azioni, cito su tutte il REIS, per le quali siamo considerati all’avanguardia in Italia. Intendiamo impiegare sino all’ultimo euro disponibile per dare risposte alle tante domande di aiuto. Abbiamo dedicato 16 milioni 500mila euro per le famiglie in difficoltà, con misure che ci consentono di accompagnarle in un percorso virtuoso. Gli Avvisi “Cumentzu”, “CARPEDIEM” e “Diamante Impresa” sono rivolti a figure che desiderano affacciarsi nel mondo del lavoro oppure richiedono particolari tutele. Le misure saranno seguite da una équipe multidisciplinare che accompagnerà coloro che beneficiano del Reddito d’inclusione sociale (REIS), di cui fanno parte anche gli operatori dei Centri per l’impiego. La parte formativa è invece inserita nel programma LavoRAS.»
«L’Europa è un continente complesso, caratterizzato da differenze enormi tra un’area e un’altra, ma l’Unione Europea esiste proprio per aiutare i Paesi maggiormente in difficoltà – ha dichiarato la rappresentante della Commissione Europea, Dos Reis -. Le statistiche ci dicono che il livello di povertà in Italia è tra i più alti d’Europa. Occorre una risposta delle istituzioni, e credo che la Sardegna stia facendo di tutto per contrastarla, in linea con il programma e le direttive UE.»
«Dopo la crisi del 2008-2009 la platea di poveri in Sardegna è aumentata, mentre le risorse europee rivolte all’attivazione delle persone sono diminuite – ha detto Luca Galassi  – Autorità di gestione -. Noi stiamo cercando di aumentare le occasioni di inclusione sociale e lavorativa. CARPEDIEM (Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione ed empowerment) è uno strumento a carattere sperimentale ma ha messo in campo 8 milioni 500mila euro a cui si può partecipare sino al prossimo 3 settembre. Il POR FSE sta camminando, la spesa sta andando bene: siamo già al 50%. Sinora abbiamo rispettato gli obiettivi che ci ha dato l’UE, però ora l’asticella si è alzata e dobbiamo raddoppiare l’impegno.»
«La Regione – ha sottolineato il DG delle Politiche sociali, Stefania Manca – in questi anni ha lavorato duramente per costruire una governance unica sulle politiche sociali, per esempio con l’istituzione del Tavolo delle povertà al quale siedono tutte le realtà del terzo settore, che svolge un ruolo fondamentale ed è chiamato a fare rete con le istituzioni.»

[bing_translator]

Questa mattina l’assessore della Sanità Luigi Arru ed il generale Bruno Bartoloni, hanno firmato un Protocollo d’Intesa tra Regione Sardegna e Guardia di Finanza che prevede – tra le altre cose – un rafforzamento dello scambio di informazioni e la costituzione di un Tavolo di coordinamento operativo di cui faranno parte i direttori generali della Sanità e delle Politiche sociali, Giuseppe Sechi e Stefania Manca, e due ufficiali della Guardia di Finanza.
«Non abbiamo uno scopo repressivo o punitivo – ha premesso l’assessore Arru – ma vogliamo che ci sia un uso corretto delle risorse, considerato che siamo tra le Regioni in Italia a spendere di più per il Welfare. Questo Protocollo sancisce e rafforza una collaborazione che già esiste e si aggiunge a quelli che abbiamo attivato con l’Ispettorato del Lavoro e con l’Anac, per la correttezza e trasparenza delle procedure di gara rilevanti, come ad esempio quella per il servizio di elisoccorso.»
Il generale Bartoloni ha sottolineato i rinnovati compiti assegnati alla Guardia di Finanza dal Decreto Legislativo 68/2001: «Non ci occupiamo più soltanto di evasione fiscale, ma anche dei bilanci e della spesa delle Regioni e degli enti locali in generale. Per parte nostra, forniremo le informazioni rilevanti, desumibili dai controlli eseguiti, nel rispetto delle norme che regolano la riservatezza delle indagini. La collaborazione ci consentirà di disporre di un quadro informativo più completo, nella prospettiva di un complessivo miglioramento della qualità e della garanzia di legalità dei processi di spesa». 
La Sardegna ha il 70% della popolazione esente dal pagamento delle prestazioni di specialistica ambulatoriale per lo più a causa della condizione economica e sociale (terza causa di esenzione è quella per patologia).
L’azione della Guardia di Finanza andrà dal controllo dei requisiti per le esenzioni, ai permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità, all’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli Enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, mentre sul versante degli interventi per il sociale, saranno verificati i requisiti per l’accesso al Reis e ai sussidi delle leggi di settore.

[bing_translator]

Il Sistema Sanitario Regionale sta avviando una nuova fase, con l’obiettivo di migliorare i servizi a vantaggio della salute delle persone. La nuova fase porta con sé esigenze organizzative che coinvolgono i territori con obiettivi orientati in particolare verso i diritti delle persone fragili e della loro salute.

Per comprenderne al meglio i risvolti di questo nuovo sistema dei servizi, le Acli della Sardegna, in collaborazione con lo IARES, Legacoop e Confcooperative, hanno organizzato un incontro di approfondimento e riflessione dal titolo “Territorio, non autosufficienza e invecchiamento”.

L’evento si svolgerà martedì 27 giugno p.v. a Cagliari presso la Direzione Generale delle Politiche Sociali Regione Sardegna nella Sala Anfiteatro in Via Roma, 253.

All’incontro parteciperanno come relatori Fulvio Moirano, Direttore generale ATS Sardegna e Stefania Manca, Direttrice generale Politiche sociali della Regione Sardegna.

[bing_translator]

Settimana di lavoro per le commissioni permanenti del Consiglio regionale. Questo il calendario delle sedute.

Mercoledì 17 marzo, alle 10.00, la Quinta “Attività Produttive” guidata da Luigi Lotto (Pd) sentirà l’assessore regionale al Turismo, Barbara Argiolas, che illustrerà il programma dell’assessorato per il prossimo biennio. Al termine dell’audizione, la Commissione proseguirà i lavori con l’esame del Testo unico sul Turismo. Giovedì 18 maggio, alle 10,30, la Commissione sentirà invece l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras sulla situazione del sugherificio Ganau di Tempio, sulle problematiche emerse in seguito all’autorizzazione per le attività di cava a Ossi nella zona di “Su Padru” e sullo stato della vertenza dei lavoratori della miniera di Olmedo.

Sempre per mercoledì, ma alle 10.30, è convocata la Quarta “Governo del territorio”, presieduta da Peppino Pinna (Udc), per l’esame del disegno di legge sull’urbanistica.

Giovedì 18 marzo, alle 10.00, si riuniranno in seduta congiunta la Prima “Autonomia” e la Terza “Bilancio”, presiedute da Francesco Agus (Campo Progressista) e Franco Sabatini (Pd), per gli adempimenti ex art. 22 della legge n. 5/2015 (istituzione di un gruppo di lavoro sulla zona franca e zona ad economia speciale).

La Terza Commissione proseguirà poi i lavori con l’audizione dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru, e del direttore generale delle Politiche sociali, Stefania Manca, sullo stato di attuazione degli interventi contenuti nella Missione 12 del bilancio regionale (diritti sociali, politiche sociali e famiglia).

[bing_translator]

I Comuni della Sardegna gestiranno direttamente il Reddito di Inclusione Sociale per il 2016/2017 e tutti, da Baradili a Cagliari, avranno più risorse rispetto all’ultima annualità delle precedenti misure per le povertà estreme, con aumenti molto significativi. È il risultato dell’incontro di questo pomeriggio fra l’assessore della Sanità Luigi Arru ed il presidente di ANCI Emiliano Deiana, a cui hanno partecipato anche il Direttore Generale delle Politiche Sociali Stefania Manca e i rappresentanti del direttivo ANCI.
La proposta sarà presentata per l’approvazione alla Conferenza Regione-Enti Locali, convocata per mercoledì. Contemporaneamente prosegue il lavoro del Tavolo per definire le modalità di gestione per il 2018 e monitorare puntualmente le annualità precedenti.

[bing_translator]

Si è tenuto oggi, a Cagliari, un incontro per illustrare le modalità di attuazione del Reddito di inclusione sociale, organizzato dall’assessorato della Sanità e delle Politiche sociali. Hanno partecipato i rappresentanti degli Ambiti Plus a cui è affidata la progettazione e la gestione delle misure di inclusione attiva previste dal Reis, voluto fortemente dalla Giunta Pigliaru e le cui linee guida sono state approvate dallo stesso esecutivo lo scorso 6 dicembre.
Gli Ambiti Plus, nel corso dell’incontro, hanno segnalato criticità , legate all’introduzione di questa nuova misura di aiuto e sostegno a nuclei familiari in condizioni di povertà, e offerto utili indicazioni operative.
«La Regione si impegna a non escludere nessuno, anche se dobbiamo gestire una delicata fase di transizione verso un nuovo sistema con procedure e progettualità diverse rispetto al recente passato. Ma, con la collaborazione dei comuni e degli Ambiti plus, siamo pronti a far fronte a tutte le difficoltà e a raggiungere gli obiettivi prefissati, in primo luogo quello di rafforzare il tessuto sociale e favorire l’inclusione di persone che si trovano in condizioni di oggettiva difficoltà», hanno spiegato Stefania Manca, direttore generale delle Politiche sociali e Gianni Salis, capo di Gabinetto dell’assessore della Sanità Luigi Arru.
Il Reddito di inclusione sociale, è stato ricordato, integra e rafforza il Sostegno di Inclusione Attiva nazionale. Per il Reis – a parità di caratteristiche del nucleo familiare – il minimo erogabile è di 200 euro e il massimo di 500, per tutti i target previsti dalle linee guida emanate dalla Giunta regionale.
Il prossimo 23 febbraio è previsto l’incontro tra l’assessore Arru e i rappresentanti dell’Anci, con l’intento di delineare concrete soluzioni politiche per dare speditezza alle procedure.

[bing_translator]

Al ministero del Welfare, nella serata di ieri, sono state gettate le basi per il protocollo d’intesa di attuazione del Reis (Reddito di inclusione sociale) tra lo Stato e la Regione Sardegna. L’assessore della Sanità e delle Politiche sociali, Luigi Arru, insieme al Direttore generale Stefania Manca, ha incontrato i tecnici del Ministero e i vertici dell’Inps, per mettere a punto i passaggi di applicazione del Reis.
In particolare, sono stati definiti gli aspetti che consentiranno al sistema informatico della Regione di interfacciarsi con quello dell’Inps, così da avere una platea comune di beneficiari. Dal Ministero è arrivata la notizia di un sostanziale incremento delle risorse per il Sia (il Sostegno per l’inclusione attiva) e, di conseguenza, potranno aumentare anche quelle del Reis.
Annunciato un incontro, mercoledì prossimo, a Roma, tra il ministro Giuliano Poletti e gli assessori regionali delle Politiche sociali, nel corso del quale individuare modifiche agli attuali criteri di accesso stabiliti per il Sia, che consenta l’ampliamento della platea dei beneficiari degli interventi di inclusione attiva.

 

[bing_translator]

«I Centri e gli sportelli antiviolenza rischiano di chiudere in tutta l’Isola a causa del mancato versamento dei finanziamenti da parte della Regione Sardegna.»

 Lo dice il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa che ha raccolto l’appello del Coordinamento della Rete Regionale dei Centri Antiviolenza e Antistalking.

«Il coordinamento antiviolenza – aggiunge Michele Cossa – ha chiesto un incontro urgente al presidente Francesco Pigliaru, all’assessore della Sanità Luigi Arru e al dirigente delle Politiche Sociali Stefania Manca, senza ottenere finora alcuna risposta. La situazione è gravissima: non sono state ancora stati erogate le risorse economiche per le annualità 2014 (a saldo dei fondi spesi nel 2015) e 2015 per quelle anticipate per il corrente anno 2016.  Il Coordinamento della Rete Regionale Antiviolenza si è riunito nei giorni scorsi a Tramatza proprio per definire iniziative utili a scongiurare che cessino i servizi finora garantiti e necessari per la lotta e il contrasto alla violenza di genere. Se ciò accadesse – conclude Michele Cossa – si impedirebbe alle donne vittime di violenza, stalking, maltrattamento e abuso e ai figli minori che ad esse si accompagnano, di intraprendere i percorsi di libertà, affiancamento e tutela stabiliti e riconosciuti dalla Convenzione di Istanbul per i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio.»

[bing_translator]

Gli assessori Luigi Arru e Cristiano Erriu, con i direttori generali Stefania Manca ed Elisabetta Neroni, hanno presentato questa mattina il progetto “Archivio digitale”, finanziato dall’assessorato delle Politiche sociali e portato avanti dall’assessorato degli Enti locali. Il progetto, con la collaborazione della direzione della Casa circondariale di Uta, del Ctm, dell’Archivio di Stato, del comune di Cagliari, della casa editrice Arkadia, della Cooperativa Sociale Cellarius, coinvolge dieci detenuti del carcere di Uta.
Per un anno (da aprile 2016 a marzo 2017) i dieci detenuti lavoreranno alla digitalizzazione di documenti cartacei della Regione e dell’Archivio storico dell’ex carcere di Buoncammino: quattro saranno impiegati nell’Ufficio Tutela del Paesaggio, quattro nella Casa circondariale di Uta con i documenti forniti dall’assessorato dell’Urbanistica, due negli uffici dell’Archivio di Stato.
«E’ importante che questa iniziativa di reinserimento avvenga nella Pubblica Amministrazione – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu -. Nello stesso tempo viene portata avanti un’azione di recupero della memoria storica e culturale della documentazione della Regione.»
«L’obiettivo delle Politiche sociali e di interventi come questo – ha detto l’assessore della Sanità, Luigi Arru – è quello di recuperare le persone che si sono trovate in difficoltà e hanno sbagliato. Lavoriamo per l’inclusione attiva dei detenuti e perché, una volta scontata la pena e rimessi in libertà, non tornino in carcere.»
Dall’inizio del progetto, e dopo un periodo di formazione di circa 3 settimane, i detenuti coinvolti hanno lavorato su 24 registri, digitalizzando circa 4.000 pagine (per un totale di circa 2130 immagini) ed effettuando circa 34.800 registrazioni sul database creato dall’Assessorato.