2 May, 2024
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Diabetici sul piede di guerra accusano la Regione e le aziende sanitarie locali n. 7 e n. 8, di Carbonia e Cagliari.

Diabetici sul piede di guerra accusano la Regione e le aziende sanitarie locali n. 7 e n. 8, rispettivamente di Carbonia e di Cagliari per il “trattamento discriminatorio” verso i diabetici residenti nel Sulcis e nell’area di competenza della Asl di Cagliari.

La denuncia arriva dal presidente del Coordinamento delle associazioni dei pazienti diabetici della Sardegna, Stefano Garau. Il problema colpisce direttamente bambini e giovani, utilizzatori del microinfusore, una piccola macchinetta collegata costantemente al corpo per la somministrazione continua di insulina.

«Il fatto che non solo ci rattrista, ma ci porta anche a reagire a gran voce contro l’assessorato regionale alla Sanità e contro le due ASL – dice Garau – è l’erogazione gratuita del sensore della glicemia, un sistema di controllo continuo della glicemia, che a Carbonia e a Cagliari non viene fatta come invece accade giustamente in tutte le altre ASL della Sardegna.»

Pazienti di serie A e pazienti di serie B. «Così sembra – aggiunge Stefano Garau – e non vorremmo che si faccia l’errore di non erogarlo più gratuitamente anche nelle altre ASL. Carbonia e Cagliari, di questo passo si ritroveranno un buon numero di pazienti, soprattutto bambini, in balia di improvvise complicanze. Non è una questione di risparmio sui presidi diagnostici. Con l’erogazione dei sensori per la glicemia, infatti, si diminuisce l’erogazione delle striscette per il controllo della glicemia. A conti fatti, ci sarebbe addirittura un risparmio.”

Proprio per questo nelle scorse settimane, il coordinamento aveva chiesto un incontro all’assessore regionale De Francisci, ma ad oggi, nessuna risposta.

«Le Associazioni dei pazienti Diabetici della Sardegna hanno costituito un Coordinamento che rappresento in qualità di coordinatore – si legge nella lettera inviata all’assessore regionale alla Sanità – le chiedo quindi un appuntamento per discutere delle diverse problematiche inerenti la diabetologia nella nostra Regione. In particolar modo, siamo consapevoli della necessità di risparmio, crediamo che sarebbe opportuno, anziché accettare passivamente ciò che verrà calato dall’alto, poter avere un confronto affinché si possa arrivare a  scelte condivise.  Resta da discutere la politica di intervento nelle scuole dove, soprattutto in Sardegna, è altissimo il numero dei bambini diabetici, ma soprattutto la qualità dell’assistenza che viene offerta all’utenza diabetica, difforme da Asl a Asl e addirittura differente anche tra i diversi centri di diabetologia esistenti all’interno delle stesse Aziende sanitarie locali.»

 

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