28 April, 2024
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Dissequestrata l’Area C del sito di stoccaggio dei residui delle lavorazioni della bauxite, nuovo passo avanti verso la riapertura di Eurallumina.

E’ stato compiuto ieri un nuovo passo avanti verso la riapertura dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Su dispositivo del  Magistrato, titolare del procedimento di sequestro del sito di stoccaggio dei residui delle lavorazioni delle Bauxite, l’AREA C  del suddetto sito, insieme alla Sala Pompe, dislocata presso il Carbonile Enel, è stata dissequestrata e riconsegnata alla Eurallumina SPA .

«Si tratta di un segnale indubbiamente positivo – si legge in una nota della RSU Eurallumina – che fa rientrare nella disponibilità  ai fini produttivi dell’Azienda, dopo cinque anni dal suo sequestro giudiziario, un pezzo importante di un sito indispensabile per la prospettiva di ripartenza di Eurallumina. Segnale importante, vogliamo ribadirlo, ma non risolutivo! Occorre arrivare quanto prima alla sottoscrizione dell’Accordo / Protocollo  per la gestione futura di quel sito, che darà autonomia produttiva per i prossimi 25 anni, come già indicato dal piano industriale e a cui hanno espresso pareri favorevoli il ministero dello Sviluppo economico e tutte le istituzioni in ambito regionale. Stiamo sollecitando ogni giorno affinché gli ultimi punti che richiedono ulteriori approfondimenti possano essere risolti definitivamente. La sottoscrizione di questo atto è il passaggio fondamentale per arrivare alla possibilità di avere il dissequestro dell’intera area destinata allo stoccaggio dei residui delle lavorazioni, con la massima garanzia della tutela ambientale, della salute e del lavoro, sancita dagli studi scientifici, dalle opere già eseguite sotto l’egida del ministero dell’Ambiente, e il tutto sotto  la supervisione della Magistratura.»

«Da quel momento – sostiene ancora la RSU Eurallumina – potrà partire il percorso per la messa in campo delle ingenti risorse economiche già stabilite e quelle dei progetti industriali per il riavvio della produzione, con le enormi ricadute economiche, sociali ed occupazionali, che la ripartenza del primo anello della filiera dell’alluminio garantirebbe ai lavoratori diretti, dell’indotto e all’intero territorio – conclude la nota della RSU Eurallumina – più che mai impoverito dal momento in cui queste realtà hanno interrotto la loro produzione.»

Lo stabilimento Eurallumina.

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